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Castellanos e Dia: Riusciranno a scrollarsi di dosso la crisi o rimarranno una delusione?

Sfida rovente in attacco per la Lazio: Taty Castellanos vs Boulaye Dia, chi conquisterà il posto da titolare? #Lazio #Calcio #SerieA

Nel mondo del calcio, le battaglie interne per un posto da titolare possono accendere l’entusiasmo di qualunque tifoso, e alla Lazio sta succedendo proprio questo in attacco. Con due attaccanti determinati a dare il massimo, la competizione tra Taty Castellanos e Boulaye Dia promette di essere un duello affascinante, dove ogni allenamento e partita potrebbe ribaltare le gerarchie.

In porta, Maurizio Sarri ha optato per Provedel, sostituito solo al 61′ da Mandas, confermando le gerarchie tra i pali. In attacco, ha inizialmente preferito Taty Castellanos a Boulaye Dia. Tuttavia, come analizza il Corriere della Sera, l’attaccante argentino non è stato innescato a dovere dagli esterni e dal centrocampo, lasciando i tifosi a chiedersi se questa sia solo una fase passeggera o qualcosa di più profondo.

Il nervosismo della punta della Lazio, già percepibile contro l’Avellino, è riemerso anche in Turchia, un segnale preoccupante per un giocatore che già nel suo primo anno in Italia aveva faticato a emergere negli schemi del “Comandante”. Questa tensione crescente potrebbe essere il motore per un riscatto personale, ma anche un campanello d’allarme per la squadra.

Castellanos dovrà accelerare il suo processo di adattamento e miglioramento se vuole confermarsi titolare nella stagione che sta per iniziare. Alle sue spalle, Boulaye Dia, frenato nelle ultime settimane da un problema alla caviglia sinistra, non ha intenzione di rassegnarsi alla panchina, pronto a lottare per un posto da titolare. Questa rivalità interna è il tipo di scintilla che potrebbe elevare il livello della Lazio, spingendo i giocatori a superare i propri limiti.

Questa competizione dovrebbe spingere Castellanos a dare il massimo e a superare questo momento di “affanno”. Sebbene non sia stato l’unico a faticare contro il Fenerbahçe, la sua prestazione sotto porta rimane un punto interrogativo che Sarri dovrà risolvere rapidamente, per garantire alla Lazio quella pericolosità offensiva necessaria ad affrontare un campionato impegnativo. Con due talenti in lizza, il futuro dell’attacco biancoceleste è un mistero da seguire con il fiato sospeso.

La Lazio in Turchia: star solitarie contro una squadra pasticciona? Un equilibrio precario sul campo

Lazio tra luci e ombre nella prima amichevole estiva contro il Fenerbahce: cosa ci dice questo test? #Lazio #Calcio #Amichevoli

La prima uscita amichevole della Lazio in Turchia contro il Fenerbahce ha mescolato prestazioni altalenanti e segnali incoraggianti, lasciando spazio a riflessioni su cosa potrebbe riservare la stagione. Mentre alcuni giocatori hanno faticato a convincere, altri hanno confermato il loro valore, e un particolare dettaglio sul mercato potrebbe presto scuotere le cose – ma andiamo con ordine.

In campo, Nuno Tavares ha mostrato un mix intrigante di azioni positive sulla fascia sinistra alternate a errori in palleggio e in difesa, alimentando curiosità su come affinerà il suo gioco. Dele-Bashiru, dal canto suo, è apparso troppo individualista, lottando ancora una volta per trovare la giusta posizione, mentre Lazzari non ha brillato per precisione, evidenziando aree da migliorare in vista dei prossimi test.

Non tutto è stato negativo, però: Oliver Provstgaard si è confermato una presenza solida e in costante crescita, come nelle precedenti uscite, offrendo motivi di ottimismo. Le vere certezze per l’allenatore sono arrivate da Gila, eletto il migliore in campo, e dal dinamico Guendouzi. Proprio su quest’ultimo e su Rovella, La Repubblica segnala che oggi scade la clausola di rescissione da 50 milioni dei due mediani, un aspetto che potrebbe avere implicazioni future sul mercato e tenere i tifosi con il fiato sospeso.

Nella ripresa, un errore grave di Guendouzi ha spalancato la strada al gol di Kahveci, ma non sono mancati i lampi positivi: Zaccagni si è distinto per abilità nel dribbling nonostante la forma non ottimale, anche se è stato ammonito dopo due decisioni arbitrali frustranti. Castellanos ha lottato con impegno contro i difensori avversari, ma senza riuscire a concretizzare in azioni da gol, lasciando interrogativi su come evolverà il suo ruolo.

L’organizzazione difensiva sembra al centro del lavoro della squadra, con uno spirito di gruppo apprezzabile che ha evitato di cedere all’ambiente ostile. Dopo uno 0-0 nel primo tempo, i tanti cambi hanno ravvivato la gara: la Lazio ha alzato il baricentro e giocato con più fluidità, con Cataldi che si è fatto notare per prestazioni positive. Tuttavia, il gol di Kahveci al 60′ ha decretato la prima sconfitta estiva, un risultato che, pur essendo solo un’amichevole, accende curiosità su come la squadra risponderà nelle prossime sfide.

Lazio in Turchia: Provstgaard e Gil sfrecciano, centrocampo ancora a passo di lumaca!

Prestazioni stellanti e passi falsi: cosa ha rivelato l’amichevole Lazio-Fenerbahçe? #Lazio #Amichevole #CalcioEsteri #SquadraBiancoceleste

L’amichevole contro il Fenerbahçe ha acceso i riflettori sulle prestazioni individuali dei giocatori della Lazio, offrendo spunti intriganti su chi sta già trovando il proprio ritmo e chi, invece, deve ancora affinare l’adattamento ai nuovi schemi. Con il calcio che torna in primo piano, ci si chiede: quali segreti si celano dietro queste prime uscite? La difesa, in particolare, ha mandato segnali promettenti, con alcuni duetti che hanno davvero catturato l’attenzione.

Al centro delle note positive c’è Gila, che ha mostrato un adattamento impressionante al suo compagno. Nel primo tempo, ha preso il comando guidando Provstgaard, mentre nella ripresa, con l’ingresso di Romagnoli, ha saputo cedere il ruolo di dominante, confermando la sua affidabilità in fase difensiva. E accanto a lui, Oliver Provstgaard ha continuato a impressionare con progressi costanti: attento e concentrato, il giovane danese si è lasciato guidare da Gila, emergendo come un leader nella difesa del primo tempo. La sua crescita rapida fa sorgere una domanda: sarà lui il pilastro su cui costruire il futuro?

Ma non tutto è stato rose e fiori. Alcuni giocatori hanno evidenziato lacune che non sfuggono agli occhi attenti. Matteo Guendouzi, ad esempio, ha commesso una distrazione cruciale che ha portato al gol del Fenerbahçe: una svista che, nonostante una prestazione altrimenti discreta, non può essere ignorata in una stagione dove ogni dettaglio conta. Allo stesso modo, Taty Castellanos ha vissuto una giornata complicata, apparendo più nervoso che vivace, isolato in attacco senza mai diventare realmente pericoloso.

Infine, Dele-Bashiru sta affrontando ostacoli tattici evidenti, specialmente con Nuno Tavares che spinge sulla stessa fascia. Il nigeriano non sempre copre come dovrebbe, creando squilibri difensivi che mettono in luce aree da migliorare. Questi elementi, nel complesso, rivelano una squadra in evoluzione: mentre alcune zone del campo già mostrano solidità, altre richiedono ancora tempo e lavoro per trovare l’equilibrio perfetto, lasciando i tifosi con la curiosità di vedere cosa riserverà il prossimo match.

Lazio in Turchia: sudano duro prima dello scontro coi turchi agguerriti del Galatasaray

La Lazio prolunga l’avventura in Turchia: cosa riserverà il prossimo capitolo della tournée?

Dopo la recente battuta d’arresto contro il Fenerbahce, i biancocelesti decidono di non tornare subito in Italia, lasciando i tifosi a chiedersi cosa bolle in pentola. Con una permanenza extra a Istanbul, la squadra si prepara a un periodo di allenamenti serrati, che potrebbe rivelarsi il turning point per affinare strategie e forma fisica. Ma quali mosse segrete stanno pianificando per rimbalzare in vista del campionato? #Lazio #TournéeTurca #Calcio

La mini tournée in Turchia continua con un calendario ricco di appuntamenti, come confermato dalle fonti. Secondo quanto riportato, la squadra resterà nella città sul Bosforo per altri quattro giorni, focalizzandosi su sessioni di lavoro intensive. Come riporta Tuttosport, il programma include una doppia seduta prevista per venerdì, un’opportunità chiave per correggere gli aspetti da migliorare emersi nella prima amichevole e per spingere i giocatori verso una maggiore brillantezza sul campo.

Queste sessioni di allenamento non sono solo routine: rappresentano un momento cruciale per assimilare schemi tattici e migliorare la condizione fisica, lasciando spazio a curiosità su quali evoluzioni vedremo in campo. La preparazione raggiungerà il culmine con la rifinitura di sabato, che anticiperà l’ultimo test di questo ritiro turco e potrebbe svelare sorprese inattese.

La Lazio sfiderà poi il Galatasaray in un match che chiuderà questa fase di preparazione, offrendo un banco di prova di alto livello. Questo incontro sarà essenziale per valutare i progressi accumulati e per dare spazio a tutti i componenti della rosa, mantenendo alta l’adrenalina per i fan che si interrogano sui possibili cambiamenti in vista della stagione.

In definitiva, questa mini tournée in Turchia va oltre i semplici test contro avversari di prestigio: è un’occasione per un lavoro mirato e intensivo, con l’obiettivo di plasmare una squadra più unita e dinamica, pronta a stupire non appena il campionato entrerà nel vivo.

Lazio e Flaminio. “Uno stadio per il calcio” che toglie ogni dubbio

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La Lazio si avvicina allo Stadio Flaminio. A piccoli passi e rispettando tutte le procedure previste.

Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l’assessore ai grandi eventi della città di Roma Capitale, Alessandro Onorato che ha fatto il punto della situazione riguardo la Lazio e il Flaminio, specificando fra i diversi temi affrontati che lo stadio Flaminio nasce per il calcio e non è molto indicato cambiarne la destinazione d’uso facendolo diventare una piscina come vorrebbe la Roma Nuoto. Queste le parole del rappresentante delle istituzioni:

“Lo stadio è nato per il calcio ma viene costruito prima delle olimpiadi del 1960, nasce molto prima e viene ristrutturato per le olimpiadi del sessanta. Ha sempre avuto una finalità calcistica e, anche qui ripeto, ci sono due tipi di considerazione da fare una tecnica (la conferenza servizi), e poi una politica. Ci sarà una partecipazione da fare con la cittadinanza e con chi abita nel quartiere Flaminio”

Chissà se la Lazio riuscirà a chiudere questa questione dello stadio che di fatto renderebbe la Lazio ancor di più la prima sqaudra della capitale, con uno stadio nel cuore della città eterna. Per settembre ne sapremo di più ma Lotito sta facendo le cose fatte bene e tutto lascia intendere che la Lazio possa prendersi lo stadio Flaminio.

Lazio Flaminio. Ecco la novità che cambia tutto. Il 1’settembre si deciderà tutto?

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Intervenuto a Radiosei ospite del programma di Guido De Angelis, l’assessore ai grandi eventi di Roma Capitale ha rilasciato delle dichiarazioni molto importanti la Lazio e il Flaminio.

Queste le parole di Alessandro Onorato sullo stadio Flaminio

“Abbiamo chiesto circa dieci giorni fa alla Lazio dei documenti per integrare la documentazione presentata dallo staff del presidente Lotito.

Se. Tutto andrà bene per fine agosto o i primi di settembre inizierà la conferenza dei servizi. Quella conferenza dei servizi è importante perché è lo strumento tecnico che decide la fattibilità dell’opera di ristrutturazione del Flaminio, dove sono chiamate tutte le istituzioni coinvolte a dare il parere tecnico sulla fattibilità della proposta progettuale della Lazio per lo Stadio Flaminio.”

Lo stadio Flaminio da 50.000 posti

L’assessore continua con “Se la conferenza dei servizi darà parere favorevole al progetto presentato dalla Lazio per il Flaminio a quel punto c’è l’interesse pubblico che viene dato dalla giunta. La società Lazio parla di uno stadio che si gira sui 50.000 posti  Ma io credo che ad oggi parlare di un numero di posti e prematuro nel senso questo è frutto di una conferenza di servizi però voglio dire si vedrà sono Innanzitutto io mi concentrerei sulla fattibilità tecnica”

Lo stadio Flaminio nasce per il calcio

“Lo stadio è nato per il calcio ma viene costruito prima delle olimpiadi del 1960, nasce molto prima e viene ristrutturato per le olimpiadi del sessanta. Ha sempre avuto una finalità calcistica e, anche qui ripeto, ci sono due tipi di considerazione da fare una tecnica (la conferenza servizi), e poi una politica. Ci sarà una partecipazione da fare con la cittadinanza e con chi abita nel quartiere Flaminio”

Lazio-Fenerbahçe: Eroi in campo e disastri da non credere!

La Lazio in Turchia: chi brilla e chi inciampa nella sfida contro il Fenerbahce? #Lazio #Fenerbahce #Calcio

La recente amichevole tra Fenerbahce e Lazio, conclusa con un 1-0 a favore dei turchi, ha messo in evidenza prestazioni individuali che fanno riflettere: alcuni giocatori sembrano già pronti per la stagione, mentre altri devono ancora trovare il giusto ritmo. È intrigante vedere come una singola partita possa rivelare tanto sul potenziale di una squadra, lasciando i tifosi a chiedersi cosa riservi il futuro.

Tra le note positive, spicca la solida difesa biancoceleste, con Gila che si è confermato una roccia in campo. Lo spagnolo è stato puntuale e preciso in ogni intervento, dimostrando un’ottima condizione fisica e una grande capacità di lettura del gioco. Questa prestazione solleva curiosità su quanto possa essere affidabile per le prossime sfide, offrendo un barlume di ottimismo nonostante la sconfitta.

Al suo fianco, Oliver Provstgaard sta emergendo come una rivelazione. Il giovane danese continua a crescere partita dopo partita, mostrando progressi costanti che confermano le aspettative riposte in lui. La sua presenza rafforza l’idea che potrebbe diventare un pilastro per la retroguardia della Lazio, lasciando i lettori a immaginare il suo impatto nelle gare ufficiali.

Dall’altro lato, non tutto è stato rose e fiori, con alcuni “flop” che hanno lasciato il segno. Matteo Guendouzi, pur dimostrando generosità e spirito, si è reso protagonista di un errore imperdonabile: il suo retropassaggio sbagliato ha spalancato la via al gol del Fenerbahce, macchiando una prova altrimenti sufficiente. È quel tipo di sbaglio che fa riflettere sui margini di miglioramento ancora necessari.

Anche Dele-Bashiru ha faticato a integrarsi, mostrando grande impegno ma non trovando ancora la sua dimensione nel ruolo di mezzala. Si tratta di un esperimento tattico che richiede tempo, e questi segnali indicano che, mentre la difesa inizia a mostrare solidità, il centrocampo e l’attacco hanno ampi spazi per evolversi verso la piena efficienza. In una stagione che si preannuncia competitiva, questi dettagli potrebbero fare la differenza.

Sarri osa risistemare il centrocampo Lazio: il dilemma di Dele-Bashiru al centro del caos tattico

I dilemmi a centrocampo della Lazio: Dele-Bashiru in un ruolo nuovo che potrebbe cambiare tutto? #Lazio #Calcio #SerieA

Nel bel mezzo della preparazione estiva, la Lazio sta lavorando per rafforzare le basi difensive, ma c’è un aspetto che sta catturando l’attenzione: i tanti interrogativi nel centrocampo, dove un esperimento sta generando curiosità. Come riportato, la squadra fatica ancora a impostare il gioco, e al centro di tutto c’è l’adattabilità di Dele-Bashiru al ruolo di mezzala. Un cambio che potrebbe rivelarsi decisivo o problematico, e i fan si chiedono se riuscirà a fare la differenza.

Nonostante le difficoltà iniziali, il nigeriano sta mostrando determinazione, e le sue parole sono un segnale di ottimismo: «Sarri? So che continuando a seguirlo nel lavoro potrò fare grandi cose. Voglio migliorare ogni giorno e aiutare la Lazio a conquistare la Champions». Questa fiducia è contagiosa, e mentre la squadra continua a testare questa mossa, ci si domanda se sia solo l’inizio di una svolta o un’incognita da risolvere in fretta.

Il vero nodo, però, è trovare i partner ideali per affiancarlo. Con Dele-Bashiru in quel ruolo, Cataldi potrebbe essere la scelta più equilibrata come regista rispetto a Rovella, che resta comunque il titolare indiscusso – come visto nel primo tempo con il trio Guendouzi, Rovella e Dele-Bashiru. In alternativa, Vecino potrebbe combinarsi meglio con l’ex Monza, ma per ora è solo un piano B, in attesa che Dele-Bashiru convinca del tutto.

Intanto, sullo sfondo, aleggia l’idea di un cambio di modulo, dal 4-3-3 al 4-3-1-2, che porterebbe un elemento in più in zona offensiva. Potrebbe essere la chiave per sbloccare la manovra e dare finalmente forma al centrocampo, lasciando tutti con il fiato sospeso su quali saranno le prossime mosse della squadra.

Sarri perde le staffe? Il caso Rovella infiamma i malumori alla Lazio

È in arrivo un #CasoRovella alla Lazio? Sostituzioni a raffica e segni di insofferenza stanno accendendo il dibattito tra i tifosi e gli addetti ai lavori! #Lazio #Calcio

Quello che circonda Nicolò Rovella alla Lazio è una situazione sempre più intrigante, ben lontana da un caso conclamato, ma abbastanza vicina da catturare l’attenzione di tutti. Nelle ultime uscite, come l’amichevole contro il Fenerbahçe a Istanbul, Rovella è stato sostituito all’intervallo da Cataldi, proprio come accaduto in precedenza contro l’Avellino a Frosinone. Questo schema ripetuto manda segnali chiari e alimenta le speculazioni, facendoci domandare cosa stia realmente accadendo nel cuore della squadra.

Rovella, che sotto la gestione di Baroni era emerso come una delle stelle della Lazio con una stagione di altissimo livello, è persino diventato titolare nella Nazionale di Spalletti. Eppure, dopo tre settimane di intensi allenamenti, il centrocampista milanese non sembra aver convinto pienamente l’allenatore, che vede in lui un difetto: poche verticalizzazioni e un eccesso di possesso palla, elementi che non si allineano alle sue esigenze tattiche. Questa discrepanza solleva un interrogativo affascinante: potremmo essere di fronte a un vero e proprio “caso di mercato” che aggiungerebbe ulteriore complessità a un’estate già turbolenta per il club?

A mezzanotte scade la clausola rescissoria da 50 milioni di euro nel contratto di Rovella, e c’è stato un timido interessamento dall’Inter in un momento di incertezza, anche se l’operazione è rapidamente sfumata per i costi elevati e altri fattori. Da oggi, il suo valore di mercato si assesterà tra i 34 e i 38 milioni di euro. Il presidente Lotito lo ha definito “assolutamente incedibile”, sottolineando l’impossibilità di trovare un sostituto adeguato, ma è evidente che gli sviluppi in campo e le valutazioni finali dell’allenatore giocheranno un ruolo decisivo nel suo futuro. Con questi elementi in ballo, il destino di Rovella resta un capitolo aperto da seguire con attenzione.

Sarri tra tattiche brillanti e mercato caotico: Lazio, un cantiere da rifare?

La Lazio si reinventa tra tattiche obbligate e mercato bloccato! #Lazio #Calciomercato #SfideTattiche

Immaginate una squadra di calcio costretta a improvvisare: è proprio ciò che sta accadendo alla Lazio, alle prese con scelte tattiche non ideali e un mercato praticamente bloccato. Un aspetto interessante è che Maurizio Sarri, seppur con riluttanza, sta in qualche modo pensando a un modulo come il 4-2-3-1, proprio a causa delle caratteristiche dei suoi giocatori. Come riportato da Il Messaggero, questo schema non gli appartiene pienamente, eppure lo costringe a sperimentare, rendendo la preparazione della stagione un vero rompicapo tattico che tiene i fan col fiato sospeso.

Ma come si traduce tutto questo sul campo? La Lazio appare in difficoltà nello sviluppo del gioco offensivo, che continua a zoppicare “a prescindere dalla presenza di Rovella o Cataldi in campo”. La fase di costruzione dal basso, un pilastro del Sarrismo, mostra crepe evidenti, e la sterilità offensiva è un problema che emerge con forza, soprattutto dopo i recenti test privi di gol. È un enigma che fa riflettere: come farà Sarri a superare questi ostacoli con una rosa che non è esattamente su misura per le sue idee?

La vera sfida, però, è trovare il giusto equilibrio in mezzo a queste limitazioni. Con il mercato bloccato e poche alternative a disposizione, l’allenatore deve affidarsi a soluzioni interne per instillare fluidità in una squadra che, per caratteristiche, potrebbe non adattarsi al suo sistema prediletto. È una situazione che promette una stagione complessa, dove ogni mossa potrebbe fare la differenza in campo.

Lazio bloccata nel buio: il “fosforo” che manca potrebbe rovesciare tutto

La Lazio in cerca di “fosforo” dopo la sconfitta contro il Fenerbahce

La squadra biancoceleste è alla ricerca di “fosforo”, un elemento che potrebbe fare la differenza dopo la delusione in Turchia. Cosa ha mancato la Lazio in quel match? Con le gambe che apparivano “imballate” e il gioco “sotto ritmo”, la partita ha evidenziato problemi che vanno oltre la semplice stanchezza, lasciando i tifosi a chiedersi come ribaltare la situazione.

Mentre l’allenatore avversario restava calmo, sulla panchina della Lazio la tensione era palpabile fin dai primi minuti. Dopo soli dieci minuti, si notava già un’evidente agitazione, con il Fenerbahce che si è fatto subito pericoloso: Szymanski ha provato un tiro al volo, Elmas è andato vicino al palo, e Provedel è stato superlativo nel deviare un “siluro”, dimostrando i suoi progressi e riflessi rapidi. Anche Muldur ha sfiorato il gol di testa verso la fine del primo tempo, mettendo sotto pressione la difesa.

Le difficoltà della Lazio non si limitavano al ritmo blando; c’era un evidente scollamento tra i reparti e fatica nell’impostazione dal basso, come sottolineato in alcune analisi. Nella ripresa, con l’ingresso di Romagnoli, Marusic, Cataldi e Vecino al posto di Provstgaard, Lazzari, Rovella e Dele-Bashiru, la squadra ha cercato di ritrovare ordine e qualità. Questo cambio ha permesso qualche “imbucata” per Castellanos, ma non è bastato a evitare errori fatali.

Il momento clou è arrivato con il pasticcio di Guendouzi: un retropassaggio errato ha permesso a En-Nesyri di servire Kahveci, che ha anticipato Romagnoli e segnato. Provedel, incolpevole, è stato sostituito da Mandas al 60′, e con l’uscita di Tavares, Gila, Guendouzi, Zaccagni, Castellanos e Cancellieri per far spazio a Pellegrini, Hysaj, Belahyane, Noslin, Dia e Pedro, la Lazio ha provato a reinventarsi. Eppure, senza mostrare “mezzo guizzo”, ogni tentativo è sfumato, rendendo impossibile ribaltare il risultato.

Ora, con la prossima sfida contro il Galatasaray in arrivo (sabato alle 20), i biancocelesti sperano di trovare “un po’ più di fosforo” per invertire la rotta e accendere finalmente la scintilla che manca. Che sia l’occasione per una rinascita?

Sarri medita la rivoluzione: Dal 4-3-3 al 4-3-1-2 per sbloccare l’attacco della Lazio

La Lazio valuta un audace cambio tattico per accendere l’attacco?

Sta guadagnando terreno l’idea di un’evoluzione nel gioco della Lazio, con un focus su un nuovo modulo per superare le sfide in zona gol. Immaginate un 4-3-1-2 che porta un trequartista al centro dell’azione: potrebbe essere la mossa geniale per trasformare le ombre in luci sul campo?

Come evidenziato dal Corriere dello Sport, il 4-3-3 attuale sta mostrando limiti evidenti senza rinforzi dal mercato, soprattutto nella creazione di occasioni offensive. Passare al 4-3-1-2 permetterebbe di inserire un giocatore come collante sulla trequarti, un vero “10” capace di ricevere il pallone, crearlo in oro e distribuire assist decisivi. Figure come Zaccagni o Pedro potrebbero essere perfette per questo ruolo, ma la domanda è: riusciranno a fare la differenza quando conta?

Il lavoro su questa opzione è già in corso negli allenamenti, ma non è ancora stato testato in partita. L’esperimento potrebbe partire al ritorno dalla Turchia, alimentando l’attesa per vedere se questa variazione tattica cambierà le sorti della squadra.

Sabato la Lazio sfiderà il Galatasaray, con il tempo che stringe per provare nuove configurazioni. In una recente conferenza, il tecnico aveva già accennato a questa possibilità, dichiarando: «Per ora stiamo lavorando sul 4-3-3 per non mandare in confusione i calciatori, ma pensiamo anche ad altri sistemi di gioco». Queste parole lasciano intravvedere un futuro più dinamico, ma il rischio è alto.

Intanto, il 4-3-3 appare “senza luce” in attacco, e il passaggio al 4-3-1-2 potrebbe essere la chiave per ritrovare brillantezza, anche se significa sacrificare un’ala. Con l’assenza di Isaksen, fermato dalla mononucleosi e dunque non disponibile contro il Como, la squadra ha venti giorni cruciali per affinare il modulo e, soprattutto, per ritrovare i gol che faranno la differenza nella stagione. Non resta che attendere e vedere se questa mossa cambierà il destino della Lazio. #Lazio #Calcio #SerieA

Lazio Barcolla nel Palleggio: Sarri Medita una Rivoluzione Tattica?

La Lazio in difficoltà contro il Fenerbahce: un problema di costruzione che potrebbe cambiare tutto? #Lazio #Calcio #EuropaLeague

La Lazio ha mostrato evidenti lacune nel palleggio e nella costruzione del gioco durante la sfida contro il Fenerbahce, un deficit che, secondo il Corriere dello Sport, sta impedendo alla squadra di sviluppare una trama fluida e incisiva. Ma cosa sta accadendo davvero dietro queste prestazioni altalenanti? I movimenti non sincronizzati e una condizione fisica non al top stanno bloccando la creazione di occasioni, lasciando l’attacco isolato e poco pericoloso.

Nell’arco della partita, l’unica vera opportunità degna di nota nel primo tempo è arrivata da un lancio preciso di Rovella per Cancellieri, il cui colpo di testa però non ha creato veri grattacapi al portiere avversario. “Vampate” di Taty sono state una costante, ma tutte sono risultate inutili: l’attaccante non ha ricevuto un pallone giocabile per tentare un tiro da lontano, da dentro l’area o persino un colpo di testa, portandolo a innervosirsi per l’atteggiamento dei turchi e dell’arbitro.

Mentre Maurizio Sarri si concentra sulla stabilità difensiva, la squadra perde smalto in fase offensiva, con un’evidente mancanza di collegamento tra centrocampo e attacco. Nel modulo 4-3-3 attuale, si sente l’assenza di una mezzala specializzata nella costruzione, e giocatori come Dele-Bashiru appaiono in affanno, girando a vuoto senza trovare ritmo.

Rovella non è riuscito a prendere le redini del gioco, limitandosi a un ruolo marginale, mentre Guendouzi si è ridotto a una figura di “faticatore”, senza aggiungere creatività. Con queste premesse, è complicato fornire all’attacco i palloni necessari per creare pericoli.

Tuttavia, qualche segnale positivo è emerso nel secondo tempo, grazie all’ingresso di Cataldi e Pedro, quest’ultimo il più vivace in campo e definito come il più “effervescente”, proprio come aveva dimostrato nel finale della scorsa stagione. Anche l’abbassamento di Dia sulla trequarti ha aiutato a dare più fluidità, favorendo sponde e inserimenti, anche se i veri tiri in porta sono rimasti un miraggio. Sarà questo il punto di svolta per una Lazio che deve ritrovare equilibrio e mordente?

Lazio affamata: Castellanos abbandonato nel menu offensivo a secco

La Lazio e il digiuno di Castellanos: un attaccante isolato che fa riflettere

Vi siete mai chiesti cosa succede quando un talento come Taty Castellanos si ritrova completamente solo in campo? Contro il Fenerbahce, la Lazio ha faticato a sfondare, e il centravanti è rimasto a secco di gol, alimentando curiosità su come una squadra possa lasciare il suo asso nell’ombra.

Nei primi 60 minuti di gioco, Castellanos è apparso come un “eremita in area”, isolato e senza palloni giocabili per gran parte della partita. Secondo l’analisi, l’unico spunto in profondità gli è arrivato da Cataldi nel secondo tempo – una mossa che spesso favoriva Immobile in passato, ma che è stata sventata dal portiere Egribayat. Il resto del tempo, il giocatore è stato privo di supporto dalle mezzali e incapace di dialogare con gli esterni, lasciando i tifosi a chiedersi se questa sia solo una fase o un problema più profondo.

La squadra nel complesso è sembrata “lontana, compassata e intorpidita”, con una condizione attribuita ai carichi di lavoro e ai movimenti non ancora sincronizzati. Castellanos si è “sbattuto a vuoto”, mostrando un’attitudine mobile, volenterosa e propositiva nella prima pressione, ma come sottolinea l’articolo, “non basta mordere, bisogna colpire”. E la Lazio, purtroppo, non ci è riuscita.

Questo digiuno non è una novità: Castellanos è rimasto a secco non solo contro il Fenerbahce, ma anche nelle precedenti sfide contro la Primavera e l’Avellino. Sebbene nella ripresa contro i turchi ci sia stata una leggera spinta offensiva, non è bastata. Si nota che Taty non ha il “tremendismo dei centravanti cannoneggianti”, ma il vero problema è l’isolamento che lo rende “isolato e desolato”, una situazione che farebbe impazzire qualsiasi attaccante e che lascia aperto il dibattito su come la Lazio possa sbloccare il suo potenziale.

Lazio inganna Fenerbahçe: i cambi che hanno ribaltato il match

Lazio vs Fenerbahce: I cambi che non hanno fatto la differenza e le lezioni da una sconfitta intrigante #Lazio #Fenerbahce #ChampionsLeague #CalcioInternazionale

Nella ripresa della sfida tra Fenerbahce e Lazio, l’attacco biancoceleste ha faticato a trovare la quadra, con Castellanos lasciato troppo solo in avanti. È stato Cataldi a tentare di accendere la miccia, servendogli una palla interessante – una giocata codificata di prima che Immobile gradiva molto – ma l’occasione è sfumata per un passaggio leggermente lungo. Questo momento ha alimentato le speranze, eppure, come evidenziato al 14′, l’errore di Guendouzi ha cambiato le carte in tavola, aprendo la porta a una girandola di cambi che includeva Dia, Noslin, Pedro e Belahyane. Peccato che questi innesti non abbiano portato il guizzo necessario per aumentare la pericolosità della squadra, mentre sulla fascia sinistra Brown è stato un tormentone per i terzini destri alternati, da Lazzari a Marusic, quest’ultimo adattato poi al ruolo di centrale proprio come accaduto contro l’Avellino.

Il Fenerbahce, una volta in vantaggio, ha optato per una gestione attenta della partita, permettendo a Mourinho di incassare una vittoria e sensazioni positive in vista della trasferta di Rotterdam per i preliminari di Champions. La Lazio, al debutto internazionale, ha comunque dato prova di solidità di fronte a un avversario di alto livello, ma la difficoltà nel produrre gioco e occasioni da gol ha suscitato qualche interrogativo. L’allenatore può consolarsi con una buona tenuta difensiva e una discreta applicazione della linea a quattro, rappresentando un passo verso quell’equilibrio necessario affinché, da grande “organizzatore di squadre” come ama definirsi, possa davvero fare la differenza per una formazione che attende ancora ritocchi sul mercato. Questa sconfitta, insomma, è un campanello d’allarme per una squadra in fase di rodaggio, un invito a raffinare la tattica per brillare nelle sfide future.

Lazio Incespica alla Grande nel Primo Tempo, Ma Manda Lampi di Resistenza

La Lazio in difficoltà contro il Fenerbahce: piccoli segnali di ripresa che cambieranno le sorti? #Lazio #EuropaLeague #Calcio

Mentre la Lazio ha mostrato le sue difficoltà nel primo tempo contro il Fenerbahce, con Mourinho che osservava sereno dalla panchina, i tifosi non potevano fare a meno di chiedersi se questa serata avrebbe portato una svolta. La squadra ha provato ad alleggerire la pressione con rare azioni dei suoi giocatori, come le sortite di Tavares e Zaccagni, ma il vero momento clou è arrivato con la prima conclusione verso la porta.

In particolare, Dele-Bashiru ha tentato il tiro dal binario di sinistra, ma è stato deviato e ha raggiunto piano le braccia del portiere avversario Egribayat. Intorno alla mezz’ora, l’intensità dei padroni di casa al Chobani Stadium è calata, offrendo alla Lazio un’opportunità: Rovella ha servito un passaggio invitante a Cancellieri in area, scavalcare la difesa. Tuttavia, l’ala, ex Empoli e Parma, ha fallito di testa, lasciando i supporter a chiedersi cosa sarebbe successo se quel colpo fosse stato più preciso.

Nei minuti finali del primo tempo, il Fenerbahce ha capitalizzato gli errori della Lazio nella copertura degli spazi centrali, rendendosi ancora una volta pericoloso. Una chance d’oro è capitata a Muldur, ex Sassuolo, che su un angolo di Szymanski ha sfiorato il palo con un colpo di testa, aumentando la tensione e facendo riflettere su quanto la difesa laziale debba migliorare per evitare sorprese.

Nella ripresa, la Lazio è tornata in campo con cambi strategici: Romagnoli al posto di Provstgaard, Marusic per Lazzari, Cataldi per Rovella e Vecino per Dele-Bashiru. Questi innesti hanno portato una ventata di freschezza, con la squadra che sembra aver ritrovato geometria nel gioco. Cataldi si è mosso con sicurezza nel ruolo di vertice basso, eccellendo nello smarcarsi e distribuire il pallone, mentre Vecino ha dimostrato una lettura degli spazi e posture superiori, rispetto a un Dele-Bashiru volitivo ma ancora poco efficace. Chissà se questi aggiustamenti basteranno per una rimonta?

Lazio travolta dal Fenerbahçe: Cantieri aperti e un passo falso imperdonabile?

La Lazio barcolla contro il Fenerbahce: un segnale che il progetto è ancora in “lavori in corso”? #Lazio #Fenerbahce #ChampionsLeague #Calcio

La sconfitta della Lazio nel primo test contro il Fenerbahce non fa che alimentare i dubbi su una squadra che sembra ancora in fase di rodaggio. Questa battuta d’arresto contro una formazione più avanti nella preparazione ha evidenziato quanto il progetto biancoceleste sia immerso in “lavori in corso”, con evidenti margini di miglioramento da limare. Il Fenerbahce, reduce dalla fine del suo precampionato e pronto al preliminare di Champions League contro il Feyenoord, ha dimostrato maggiore solidità, lasciando i biancocelesti a rincorrere.

Il gol decisivo è arrivato da Kahveci in un frangente in cui la Lazio stava guadagnando fiducia, ma un errore fatale ha cambiato le carte in tavola. L’eccesso di confidenza di Guendouzi nel retropassaggio verso Provedel ha fornito munizioni ai critici della costruzione dal basso, trasformando un momento promettente in un’occasione sprecata. En-Nesyri ha capitalizzato il “regalo”, servendo l’assist per la rete che ha decretato la sconfitta, in un periodo dell’anno dove la mancanza di brillantezza può costare cara.

Tatticamente, la partita ha visto il Fenerbahce imporre il proprio gioco nei primi 20 minuti con un pressing aggressivo, rendendo difficile per la Lazio far circolare la palla. Duran e Kahveci si sono accoppiati a Gila e Provstgaard, mentre Szymanski ha marcato stretto Rovella, creando occasioni con Szymanski, Kahveci, Elmaz e ancora Szymanski – quest’ultimo ispirato anche in regia. A sinistra, il neo-arrivato Brown ha dato filo da torcere a Lazzari, evidenziando le vulnerabilità della formazione biancoceleste. Overall, questa prestazione lascia spazio a riflessioni su quanto lavoro resti per rendere il progetto pienamente competitivo.

Nuno Tavares svogliato? Tanti tifosi chiedono la cessione del portoghese

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La Lazio si ferma a Istanbul. Arriva la prima sconfitta stagionale, seppur in un test amichevole. Gli uomini di Sarri giocano alla pari contro una squadra, quella di Mourinho, più avanti nella preparazione e che fra poco disputerà i preliminari di Champions League contro il Feyenoord. Gara in programma il sei e il dodici agosto.

Nuno Tavares svogliato oppure il passo è felpato?

Nella gara di ieri sono diverse le analisi frutto dell’esito del match disputato contro la compagine turca. Fra questi c’è la prestazione di Nuno Tavares, il portoghese che lo scorso ha fatto impazzire tutta Italia con le sue sgroppate dalla trequarti in su.

Bene, quelle cavalcate che venivano accompagnate con dei cori anche dal pubblico presente allo stadio Olimpico sono un lontano, lontanissimo ricordo. Il portoghese dopo il primo infortunio accusato con la nazionale portoghese datato il 17 novembre, non è stato più lo stesso giocatore. 4 gare saltate, poi il ritorno in campo il 7 dicembre e il 23 gennaio un altro infortunio muscolare con altrettante gare saltate. Poi via via altri quattro infortuni nell’arco della stagione.

A fine anno saranno 19 le gare saltate dal terzino sinistro con Pellegrini che nel finale di stagione ha dimostrato maggior sicurezza sotto tanti punti di vista. I tifosi oggi in contatto con le varie radio romane stanno ponendo l’attenzione su un atteggiamento che a dir il vero ha un suo fondamento di verità, Nuno Tavares ‘trotta’ nel campo. Sarà perché ha ancora le gambe pesanti, oppure perché vuol cambiare aria? Questo ancora non lo sappiamo ma una cosa è certa, i tifosi vorrebbero vedere il Nuno Tavares della prima parte di stagione dello scorso anno, oppure uno molto simile.

Dele-Bashiru sogna la Champions League. Le parole del nigeriano della Lazio

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Fenerbahçe-Lazio: battuta d’arresto in amichevole per gli uomini di Sarri

La Lazio di Maurizio Sarri esce sconfitta dall’amichevole disputata contro il Fenerbahçe, in un test che ha comunque offerto spunti utili in vista della preparazione estiva.

Al termine dell’incontro, ai microfoni di Lazio Style Channel, il centrocampista biancoceleste Fisayo Dele-Bashiru ha espresso le proprie impressioni sul match:

“È stata una gara impegnativa contro un avversario di spessore. Nonostante la difficoltà, è stato un buon banco di prova per accumulare minutaggio e continuare il percorso di crescita durante gli allenamenti.”

Interrogato sul suo inserimento negli schemi del tecnico toscano, il calciatore ha così risposto:

“Le sensazioni sono molto positive. Conoscevo già mister Sarri, e sono convinto che seguendone attentamente le indicazioni potrò crescere molto e raggiungere traguardi importanti.”

Riguardo agli obiettivi personali in vista della prossima stagione, Dele-Bashiru ha aggiunto:

“Il mio desiderio è migliorare giorno dopo giorno e contribuire al raggiungimento degli obiettivi della squadra, a cominciare dalla qualificazione alla Champions League. Vorrei inoltre crescere in fase realizzativa.”

Infine, un accenno alle parole di stima ricevute da Zaccagni:

“Mi auguro che le sue aspettative trovino conferma sul campo. Ora siamo concentrati sulle amichevoli: affrontiamo un passo alla volta questo percorso, con l’obiettivo di vivere una stagione importante.”

La Lazio perde la prima in Turchia ma i segnali sono positivi

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Non buona la prima. La Lazio di ieri sera perde per un gol di misura subito alla mezz’ora da Kahveci che sfrutta un errore del francese Guendouzi proprio a ridosso della nostra area di rigore.

Una Lazio che cresce nonostante la sconfitta e che inizia a darci le prime risposte. Partendo dal portiere dove Provedel sembra il preferito riseptto al collega Mandas. In difesa abbiamo già capito che Nuno Tavares, Gila e Provstgaard giocheranno tantssismo. Il danese farà la staffetta con Alessio Romagnoli. Mentre per l’attacco la linea inizia appare abbastanza definita con Zaccagni titolare inamovibile, Dia e Castellanos che si alterneranno e sulla destra Cancellieri darà del filo da torcere al danese Isaksen, i problemi – si fa per dire – ci sono a centrocampo, reparto che trabocca di giocatori e varianti.

La prima considerazione da fare è che Rovella non sembra così fondamentale per il gioco di Sarri. Cataldi sembra garantire maggior garanzie. Gli interni saranno due fra Guendouzi, Vecino e Dele-Bashiru.

Fenerbahce Lazio, Il tabellino dell’incontro

FENERBAHÇE-LAZIO 1-0
FENERBAHÇE : Egribayat; Muldur (83` Marcan), Akcicek (72` Soyuncu), Oosterwolde, Brown (83` Djiku), Elmaz (56` Amrabat), Kahveci (72` Under), Rodrigues, Szymanski, Aydin (56` Demir), Duran (56` El-Nesyri). A disp.: Livakovic, Cetin, Mimovic, Diego Carlos, Marcan, Tosun. All.: Josè Mourinho.

LAZIO (4-3-3): Provedel (60′ Mandas); Lazzari (46`Marusic), Provstgaard (46′ Romagnoli), Gila (66′ Hysaj), Nuno Tavares (66′ Pellegrini); Dele-Bashiru (46′ Vecino), Rovella (46′ Cataldi), Guendouzi (66′ Belahyane); Cancellieri (60′ Noslin), Castellanos (60′ Dia), Zaccagni (60′ Pedro). A disp.: Mandas, Furlanetto, Renzetti, Belahyane, Sana Fernandes, Ruggeri, Pinelli. All.: Maurizio Sarri.

Marcatori: 59` Kahveci