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Tavares critica l’esterno della Lazio: le parole taglienti dell’ex biancoceleste

Di Canio infuoca il dibattito sulla Lazio: dubbi sul talento di Tavares dopo il derby!

Cosa succede quando un ex campione come Paolo Di Canio punta il dito su un giocatore chiave? Le sue parole taglienti stanno accendendo curiosità tra i tifosi, soprattutto dopo il pareggio nel derby contro la Roma. Preparatevi a scoprire come un singolo errore possa scuotere le certezze di una squadra intera.

Di Canio, sempre diretto e senza filtri, ha riservato critiche severe al terzino Nuno Tavares. “Senza l’errore di Tavares il derby sarebbe finito in parità”, ha esordito l’ex attaccante della Lazio, evidenziando l’episodio decisivo che ha influenzato l’andamento della gara. “Si sa che Tavares non ha un’intelligenza calcistica spiccata, pur avendo magari la falcata a campo aperto. Ma deve capire che con certi avversari non puoi permetterti leggerezze del genere.” Queste frasi non solo mettono in discussione le abilità del giocatore, ma invitano i lettori a riflettere sulle sfumature tattiche che spesso decidono una partita.

Andando più a fondo, Di Canio ha sottolineato le debolezze difensive di Tavares, specialmente sotto pressione: “Se la Roma ti viene a pressare e Tavares non trova la diagonale preventiva, finisce che fa danni. Oggi avrebbe dovuto spostare la palla e spazzarla via. Invece ha perso lucidità, mettendo in difficoltà tutta la linea difensiva.” Questa analisi acuta solleva interrogativi su quanto un singolo difetto possa compromettere l’equilibrio di un’intera difesa, rendendo il discorso ancora più intrigante per chi segue il calcio da vicino.

Le osservazioni di Di Canio si sono poi allargate, toccando anche la gestione del calciatore: “Un allenatore come Sarri dovrebbe conoscere le caratteristiche dei suoi giocatori. Se Tavares avesse davvero quella lettura tattica, l’Arsenal non te lo avrebbe lasciato andare a 4 milioni.” Questa critica audace stimola curiosità sul perché un talento promesso non stia convincendo, e sul ruolo della preparazione tattica nel successo di una squadra.

L’arrivo di Tavares alla Lazio aveva generato aspettative di velocità e qualità sulla fascia sinistra, ma le sue recenti uscite stanno deludendo critica e fan. Il derby ha esposto limiti sia tattici che mentali, problemi che la squadra deve affrontare rapidamente per non rischiare di vanificare la stagione.

Con un calendario ricco di sfide cruciali all’orizzonte, gli appassionati si chiederanno se ci saranno cambiamenti in formazione o se Tavares avrà un’altra chance per dimostrare il suo valore. La risposta potrebbe definire il corso della campagna laziale, tenendo tutti con il fiato sospeso.

Genoa-Lazio: Cataldi la chiave per superare l’emergenza infortuni?

La Lazio in cerca di riscatto contro il Genoa: Cataldi al centro del gioco! #GenoaLazio #SerieA #Calcio

La Lazio è determinata a lasciarsi alle spalle un inizio di stagione complicato e mira a conquistare una vittoria cruciale nella trasferta al Genoa. Questa partita di Serie A rappresenta un vero banco di prova per la squadra, che si trova ad affrontare una situazione di emergenza, soprattutto in mezzo al campo.

Con diversi giocatori chiave assenti per infortuni e squalifiche, la formazione biancoceleste deve navigare tra le difficoltà per non perdere terreno prezioso in classifica. In questo scenario, il tecnico si affida all’esperienza di Danilo Cataldi, che diventerà il perno del centrocampo nella sfida contro il Genoa.

Cataldi non è solo un elemento affidabile con ottime doti di impostazione, ma anche un punto di riferimento nello spogliatoio. Dopo un’estate in cui sembrava che il suo spazio potesse ridursi, il centrocampista romano ha risposto con prestazioni costanti e di alto livello, confermando di meritare la fiducia riposta in lui.

Nel recente derby, ad esempio, ha sfiorato il palo con una conclusione potente, accendendo le speranze dei tifosi e dimostrando una determinazione che potrebbe fare la differenza in Liguria.

C’è un tocco di curiosità in più per questa partita, dato che nel 2017 Cataldi ha indossato proprio la maglia del Genoa in Serie A. Un ritorno in una città e uno stadio familiari, ma stavolta con il peso di guidare la sua squadra attuale in un momento cruciale.

Per la Lazio, nonostante le assenze, si tratta di mostrare carattere e compattezza per uscire da Marassi con un risultato positivo. Puntando sull’esperienza di Cataldi e sulla qualità offensiva di Pedro e Castellanos, la squadra mira a rafforzare la propria difesa e a trovare la continuità necessaria.

Questa sfida contro il Genoa potrebbe essere la svolta per la stagione biancoceleste: una vittoria darebbe il via a una serie di risultati che rilancerebbero le ambizioni della squadra.

Lazio, Vecino verso il recupero: sarà in campo a Genova? La situazione del match in bilico

Il ritorno di Vecino potrebbe cambiare le sorti della Lazio a Genova? Scopri cosa sta accadendo dietro le quinte! #Lazio #Genoa #SerieA

La Lazio è in fermento per la prossima sfida di Serie A contro il Genoa, in programma lunedì sera alle 20:45. Immaginate una squadra che cerca di voltare pagina dopo un avvio di stagione complicato: un match del genere potrebbe essere l’occasione perfetta per un colpo di scena. E se un giocatore chiave fosse pronto a fare il suo atteso ritorno?

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, Matias Vecino sarà oggi al centro dell’attenzione a Formello. Il centrocampista uruguaiano tornerà ad allenarsi in gruppo per la prima volta dopo un lungo stop, e questo momento è carico di aspettative: servirà per valutare le sue condizioni fisiche e capire se è davvero pronto per la partita.

Il possibile rientro di Vecino rappresenterebbe una vera e propria boccata d’ossigeno per la Lazio, soprattutto con le difficoltà recenti nel centrocampo. Diverse assenze e infortuni hanno messo sotto pressione la squadra, costringendola ad adattare le idee tattiche e a navigare in acque turbolente. Ma cosa succederebbe se questo ritorno portasse equilibrio e stabilità dove ne serve di più?

Vecino, con la sua esperienza e il suo dinamismo, è un elemento completo che potrebbe fare la differenza: capace di assicurare copertura difensiva e di inserirsi con efficacia in avanti. Il suo contributo potrebbe trasformare la linea mediana, rendendo il gioco più fluido e incisivo proprio quando la stagione entra in una fase cruciale.

Mentre la squadra continua la preparazione per la trasferta di Genova, tutti si chiedono se una vittoria possa segnare un punto di svolta. Con Vecino potenzialmente in campo, la Lazio mira a dimostrare carattere e tenacia, trasformando questa sfida in un’opportunità per rilanciare le ambizioni stagionali.

Calciomercato Lazio: Fares rifiuta ancora le offerte, quale mossa per i biancocelesti?

Calciomercato Lazio: Il caso Fares in stallo, un rifiuto dopo l’altro! #Calciomercato #Lazio #Fares

Nel calderone del calciomercato, la vicenda di Mohamed Fares sta diventando un vero enigma per la Lazio, con il giocatore che continua a dire no a ogni proposta, lasciando la dirigenza con le mani legate. Immaginate un esterno talentuoso che, nonostante le opportunità, preferisce rimanere ai margini: è questo il dramma che tiene tutti con il fiato sospeso, complicando i piani per alleggerire un ingaggio giudicato ormai sproporzionato rispetto al suo contributo in campo.

L’ultima offerta arrivata da Abu Dhabi è stata respinta senza esitazioni, proprio come era accaduto con un sondaggio dalla Russia. facendo intendere chiaramente di non voler proseguire la sua carriera in campionati considerati minori o lontani dai riflettori europei – questa frase risuona come un campanello d’allarme, evidenziando la determinazione di Fares e alimentando dubbi sul suo futuro. Rientrato alla Lazio dopo un prestito in Grecia, il giocatore non ha mai trovato spazio nella rosa attuale, con l’allenatore che non lo considera parte del progetto tecnico, e questo lo ha relegato ai bordi delle convocazioni ufficiali.

Ora, la situazione è in un vero stallo, con la Lazio che ha sondato varie piste – dal Medio Oriente alla Russia, passando per campionati secondari d’Europa – nel tentativo di trovare una soluzione. Eppure, i rifiuti persistenti di Fares bloccano ogni trattativa, lasciando i tifosi a chiedersi se ci sia una via d’uscita prima che le finestre di mercato si chiudano del tutto. Con opzioni sempre più limitate, specialmente in campionati con estensioni temporali, le probabilità che lasci Formello entro fine anno sembrano ridursi di giorno in giorno.

In questo scenario, la dirigenza deve navigare tra incertezze, valutando se optare per una risoluzione consensuale del contratto o attendere l’offerta giusta. Il caso Fares rimane uno degli ultimi tasselli da sistemare in un calciomercato che corre verso la conclusione, con la Lazio che guarda al futuro tra speranze e ostacoli imprevisti.

Calciomercato Lazio, i biancocelesti puntano a quel calciatore svincolato

La Lazio, ormai da molti mesi, sta facendo i conti con il blocco imposto sul calciomercato da parte della Covisoc. Anche per questo motivo, la società del Presidente Lotito starebbe prendendo in seria considerazione la possibilità di ingaggiare calciatori direttamente a parametro zero, ovvero senza squadra (svincolati).

Calciomercato Lazio, si guarda tra gli svincolati: Insigne e non solo

Il primo nome sulla lista del DS Fabiani, in tal merito, è quello di Lorenzo Insigne. Tuttavia, l’ex giocatore del Napoli riguarda esclusivamente la zona offensiva. Il profilo del numero 24 sarebbe perfetto per Sarri, ma la Lazio ha bisogno di rinforzi soprattutto in difesa. E allora ecco un altro nome pronto ad incendiare gli animi di Formello e dello Stadio Olimpico.

Secondo SportsBoom, la Lazio avrebbe sondato la possibilità di ingaggiare Renan Lodi, ex terzino di Nottingham Forest e Atletico Madrid.

Lazio, 4 anni fa quella meravigliosa giornata che fece godere tutti i tifosi

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La S.S. Lazio, tramite una nota ufficiale sul proprio sito, ha voluto ricordare quel fatidico giorno di quattro anni fa in cui i biancocelesti riuscirono a battere nel derby della capitale la Roma. Di seguito la nota societaria:

È domenica 26 settembre 2021 e allo Stadio Olimpico di Roma si gioca il Derby della Capitale, valido per la VI giornata del Campionato di Serie A.

La gara è viva e si sblocca al 10’. Sul primo gol, Immobile fa partire l’azione da una seconda palla, con Milinkovic che segna di testa su preciso cross di Felipe Anderson. Il raddoppio invece nasce da Luis Alberto che manda in verticale Immobile il quale lavora un gran pallone per Pedro e il suo rasoterra preciso per il gol del fresco ex. La Roma reagisce e prima dell’intervallo dimezza lo svantaggio con Ibanez sugli sviluppi di calcio d’angolo.

Per il tris biancoceleste è impossibile non lodare l’intelligenza e la generosità di Immobile che, lanciato a rete, ha dribblato Mancini e Rui Patricio in uscita e ha appoggiato a Felipe Anderson al quale basta spingere il pallone in rete. Al 24’ della ripresa Veretout su rigore riapre la gara ma nel finale sale in cattedra Pepe Reina che si oppone a un destro potentissimo di Zaniolo. Finisce così, con Sarri che vince il primo derby al primo colpo.

Così i biancocelesti: Reina, Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj, Milinkovic, Leiva (61` Cataldi), Luis Alberto (66` Akpa Akpro), Felipe Anderson, Immobile (89` Muriqi), Pedro. Allenatore: Sarri

Biglietti Lazio Torino: prezzi e modalità d’acquisto

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La S.S. Lazio, tramite il proprio sito ufficiale, ha diramato un comunicato societario con tutte le informazioni riguardanti l’acquisto dei tagliandi per la sfida contro il Torino dello Stadio Olimpico. Il match è in programma sabato 4 ottobre alle ore 15:00.

Di seguito il comunicato del club biancoceleste:

La S.S. Lazio comunica che dalle ore 16:00 di oggi, venerdi 26 settembre, saranno messi in vendita i biglietti per la gara di campionato Serie A Enilive Lazio-Torino, in programma sabato 4 ottobre alle ore 15:00.

Sarà possibile acquistare i biglietti:

ON-LINE tramite il circuito Vivaticket;

Presso i Punti vendita Vivaticket.

Le due tariffe agevolate, Invalidi al 100% e Disabili in carrozzella, entrambi con accompagnatori, si potranno acquistare solo presso i negozi Lazio Style 1900.

TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO O EAGLE E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO ANCHE ON LINE CHE, IL TITOLO D`INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.

 

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Al costo dei biglietti online, verrà applicata una commissione di servizio pari al 3,80%.

(*) I biglietti ridotti Invalidi Civili al 100% e la Tribuna Tevere non deambulanti entrambi con accompagnatore, posso essere acquistati solo presso i negozi Lazio Style 1900.

(**) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 01/01/2009.

(***) Tutti i ragazzi nati dal 01/01/2011 accompagnati da un genitore (o parente entro il 4° grado) in possesso di biglietto a pagamento, potranno accedere gratuitamente allo stadio nei settori stabiliti, ritirando contemporaneamente l’apposito tagliando nominativo omaggio e il biglietto a pagamento dell’accompagnatore.

L’operazione Omaggio Under 14 si potrà essere effettuata esclusivamente presso uno dei Lazio Style 1900 e, solo il giorno della gara, presso la biglietteria di Via Nigra. Il ritiro del biglietto omaggio under14, deve esser fatto in contemporanea all’acquisto del biglietto dell’adulto. Clicca qui per leggere le indicazioni degli omaggi under 14.

I bambini di 4 anni nati dal 01/01/2021 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto presentando un documento di identità o la tessera sanitaria.

All’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.

Questi saranno i punti di accesso allo Stadio Olimpico per i possessori dei biglietti:

Via dei Gladiatori per i biglietti Media – Sponsor Hospitality – Tribuna D`Onore – Autorità e Tribuna Monte Mario;

Piazza Lauro De Bosis per i biglietti di Tribuna Tevere, Distinti Sud Est;

Viale delle Olimpiadi per i biglietti di Curva Maestrelli;

Via Nigra-Stadio dei Marmi per i biglietti di Tribuna Disabili in Carrozzella;

Piazza Piero Dodi per i biglietti di Curva Nord – Distinti Nord Est e Nord Ovest – Tribuna Tevere.

Si ricorda che chi acquista fisicamente un biglietto presso un punto vendita è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso (D.L. 8/2/2010 nr. 8).

Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Nella vendita libera il numero massimo di biglietti acquistabili da una singola persona è di quattro come da disposizioni dell’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive. In questo caso è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d’identità.

CAMBIO NOMINATIVO

Sarà possibile fare il cambio nominativo dei biglietti e degli abbonamenti, (per questi ultimi sarà possibile farlo per tariffa corrispondente donna per donna – under per under ecc.) cliccando qui.

Il Cambio nominativo è sempre vietato per i biglietti del settore ospiti.

Solo ed esclusivamente il giorno della gara, dalle ore 11:00 sarà aperta la biglietteria presso il box di Via Nigra – Stadio dei Marmi – Sportello Biglietteria.

Presso lo stesso punto vendita, verranno rilasciati i biglietti Coni e FIGC ma solo ed esclusivamente il giorno della gara e solo dalle ore 11:00 alle 13:00 – Sportello Accrediti.

Per esporre uno striscione NON CENSITO DALL’OSSERVATORIO allo stadio, è obbligatorio presentare una richiesta entro 48 ore dall’evento. Clicca qui per scaricare il modulo per poi inviarlo alla mail: SLO@SSLAZIO.IT. Il richiedente verrà contattato solo in caso di esito negativo.

Lazio, l’entusiasmo dei tifosi fa volare gli abbonamenti: i nuovi dati rivelano l’aumento record!

La passione dei tifosi della Lazio non si ferma: abbonamenti in aumento nonostante le difficoltà! #Lazio #TifosiFedelissimi #CalcioPassione

In un periodo di sfide intense per la Lazio, emerge una forza inarrestabile: l’affetto incrollabile dei suoi sostenitori. Nonostante un inizio di stagione turbolento, segnato da sconfitte pesanti e un’ondata di infortuni, i fan biancocelesti hanno risposto con entusiasmo, dimostrando un legame che trascende i risultati sul campo. I tifosi hanno detto “presente”, un semplice ma potente segnale di fedeltà che sottolinea come il loro supporto vada ben oltre le vittorie.

La campagna abbonamenti ha visto una chiusura emozionante ieri sera alle 23:59, al termine di una finestra di quattro giorni riaperta dal club. Come riportato da Il Messaggero, i numeri parlano da soli: anche se il record di 30.333 tessere della stagione 2023/24 non è stato superato, sono stati registrati quasi 500 nuovi abbonamenti. Questo porta il totale a circa 29.663 fidelizzati, un risultato che si posiziona come il secondo migliore nella storia recente del club, raggiunto proprio in un momento di incertezze sportive.

Ma l’entusiasmo dei sostenitori non si limita ai numeri. A pochissimo dalla fine della campagna, un’altra notizia conferma la loro dedizione: il settore ospiti per la trasferta cruciale di lunedì contro il Genoa è sold out. I tifosi biancocelesti sono pronti a invadere Marassi per spingere la squadra verso una vittoria decisiva, in un contesto dove ogni punto conta. In una settimana dominata da notizie negative, questo affetto incondizionato manda un messaggio chiaro: la vera forza della Lazio risiede nei suoi fan, pronti a sostenere la squadra nei momenti più difficili. Ora, spetta alla formazione onorare sul campo questa incredibile lealtà.

Sarri rifiuta il consiglio tattico di Fabiani: tensioni in casa Lazio?

La Lazio in emergenza: un reintegro inaspettato potrebbe cambiare tutto? #Lazio #Calcio #SerieA

In mezzo al turbine di incertezze che avvolge la squadra, il tecnico sta lottando per riportare stabilità in un centrocampo falcidiato e una formazione psicologicamente provata. Con la trasferta di Genova all’orizzonte, l’obiettivo è chiaro: evitare mosse drastiche che potrebbero peggiorare una situazione già instabile, puntando su soluzioni pratiche e immediate per non perdere l’equilibrio.

Per questo, “Mau” insiste per il reintegro di Toma Bašić. Non si tratta di una scommessa sul talento del giocatore, ma di una decisione strategica per preservare l’assetto della squadra, evitando di spostare elementi da ruoli consolidati e optando per un centrocampista puro anziché improvvisazioni.

Tra le opzioni escluse ci sono quelle più audaci, come l’idea di promuovere Mario Gila a mediano – un suggerimento del DS che era stato provato senza risultati convincenti altrove. Il problema? Non solo la scarsa adattabilità del giocatore, ma anche il rischio di creare uno squilibrio difensivo con una coppia centrale totalmente mancina, considerando le condizioni attuali di Patric, come riportato dai media.

Allo stesso modo, altre proposte sono state respinte, tra cui l’ipotesi di arretrare Nuno Tavares o Mattia Zaccagni – tornato di recente in gruppo – nel ruolo di mezzala all’interno del 4-3-3. Il tecnico non vede in loro le qualità necessarie per gestire una posizione così cruciale nel suo schema tattico.

Alla fine, la strada scelta è quella di un cambiamento modulare: dopo aver accantonato le idee creative, la formazione opterà per un 4-4-2 o un 4-2-3-1 per la sfida di Marassi, un approccio pragmatico dettato dall’emergenza per navigare attraverso questo momento critico e ritrovare solidità sul campo.

Lazio, Sarri si affida al leader silenzioso Cataldi: nel derby ha fatto la differenza decisive per la squadra

La Lazio in emergenza si affida al suo eroe inasattato: chi sarà il faro contro il Genoa? #Lazio #Cataldi #SerieA #DerbyRiscossa

In un momento di crisi profonda per la Lazio, con il centrocampo decimato da assenze e il morale della squadra messo a dura prova, un giocatore emerge come l’ultimo baluardo di speranza. “Nel derby è stato l’unico che…” ha fatto scintille, dimostrando una resilienza che potrebbe cambiare le sorti della stagione. Chi è questo leader silenzioso che ora deve guidare la squadra verso la vittoria?

Il destino di Danilo Cataldi è stato un percorso imprevedibile, iniziato con un’estate piena di incertezze. Rientrato dal prestito alla Fiorentina, era chiamato a lottare per un posto in una rosa affollata, ma eventi come l’arrivo di un nuovo allenatore e un mercato bloccato hanno ribaltato tutto. Lui, con la sua affidabilità costante, ha risposto alla grande fin dall’inizio di questa stagione complicata, diventando una figura insostituibile.

Quel gesto iconico nel derby ha catturato l’attenzione di tutti: mentre i compagni cedevano, Cataldi ha tentato l’impossibile con un tiro potente e una corsa istintiva verso la Curva Nord, sfiorando un pareggio eroico fermato solo dal palo. È stato un momento che ha rivelato la sua leadership emotiva, quella di chi non molla mai, e ora i tifosi si chiedono: potrà ripetere la magia in una partita cruciale?

Ora, come evidenziato da fonti attendibili, la Lazio dovrà contare proprio su di lui per la sfida contro il Genoa. Con assenze pesanti come quelle di Guendouzi e Belahyane per squalifica, e Rovella e Dele-Bashiru fuori per infortunio, Cataldi guiderà la mediana in una gara che ha un sapore personale, dato che ha indossato la maglia del Grifone nel 2017. Sarà lui l’uomo chiave per navigare questa tempesta e rilanciare le ambizioni della squadra?

Zazzaroni: Tifosi Lazio preferiscono il fallimento a Lotito, ma lui mollerà solo se…

Ivan Zazzaroni non le manda a dire: I tifosi della Lazio davvero pronti a rischiare il fallimento pur di dire addio a Lotito? Scopri le sue riflessioni taglienti nell’editoriale. #Lazio #CalcioItaliano #Editoriale

Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, si tuffa nel mondo turbolento dei tifosi laziali e del presidente Claudio Lotito, analizzando un rapporto che sembra arrivato a un punto di non ritorno. Con un tono riflessivo e provocatorio, Zazzaroni cattura l’attenzione su come la frustrazione stia crescendo, spingendo i fan a posizioni estreme. È un pezzo che fa riflettere su lealtà, rabbia e gestione sportiva, lasciando il lettore a chiedersi cosa potrebbe accadere davvero.

Zazzaroni inizia ricordando le pressioni crescenti dai supporter, che lo hanno contattato per spingere Lotito a vendere. Lui stesso ammette: “I tifosi della Lazio ci chiedono spesso di “invitare” Lotito a vendere la società. Le sollecitazioni in tal senso sono aumentate a dismisura l’estate scorsa con il blocco del mercato e non vi dico dopo la sconfitta nel derby che ha anticipato di qualche giorno la festa per i 40 anni di Lazialità, la pubblicazione tanto cara a Dino Zoff che riassume in sé i valori più autentici della passione biancoceleste.” Questa citazione evidenzia quanto profondo sia il malcontento, mescolando emozioni e storia del club per creare un senso di urgenza e curiosità.

Ma Zazzaroni è chiaro sul ruolo del giornale: non spingeranno per una cessione forzata. Invece, si concentrano su critiche costruttive. Come scrive: “Il Corriere dello Sport non spingerà mai un presidente ad andarsene: il nostro compito non è quello di “imporre” a qualcuno la cessione di una sua proprietà. Noi possiamo e dobbiamo criticare una gestione, anche duramente, analizzare i numeri, elencare le criticità, i problemi e eventualmente indicare le soluzioni praticabili.” Queste parole aggiungono un tocco di etica giornalistica, invitando il lettore a ponderare il confine tra opinione e interferenza, rendendo l’articolo ancora più intrigante.

Non mancano le storie che Zazzaroni usa per smorzare le tensioni estreme. Parla di fan che, secondo voci, preferirebbero il fallimento alla continuità con Lotito, ma lui è scettico: “Ci sono laziali – mi dicono – che sarebbero disposti a veder fallire la Lazio piuttosto che proseguire con Lotito. A questo credo poco: registro la voce che giunge più dal fegato che dal cuore. Ricordo peraltro che quasi 30mila tifosi hanno sottoscritto l’abbonamento nonostante l’inesistente campagna acquisti: se questa è una forma di protesta…” Qui, il contrasto tra parole accese e azioni reali stimola la curiosità, facendoci domandare quanto sia autentica questa ribellione.

L’editoriale poi delinea quello che Zazzaroni vede come il “punto più basso” della gestione di Lotito, con un’estate difficile che potrebbe segnare una svolta: “L’ultima estate, il punto più basso della gestione dell’occupatissimo Senatore che in più di un’occasione – va detto – è riuscito a ripartire. Stavolta l’impresa sembra sensibilmente più complicata.” E non si ferma qui, elencando le condizioni per un possibile addio: “Tre sono le condizioni per le quali Lotito potrebbe mollare: 1) la volontà di farsi da parte. 2) La presenza di un acquirente credibile. 3) Un soddisfacente rapporto tra l’offerta e la domanda.”

Alla fine, Zazzaroni riduce tutto a emozioni grezze, notando che senza una vera volontà di vendita, le opzioni restano irrealistiche: “Il resto è rabbia: e visto che Lotito non ha mai manifestato il desiderio di vendere, tutt’altro, le voci due e tre si annullano.” Conclude con un tocco personale e saggio, richiamando un consiglio di famiglia che aggiunge profondità: “Nonno Marino, sempre lui, mi raccomandava di non dare mai un consiglio a un autocrate “perché – sosteneva – quello non ascolta nessuno e anzi si diverte a fare il contrario”. Perciò consiglio a Lotito di restare a lungo alla Lazio.” Questo finale lascia il lettore con un misto di ironia e realismo, invitando a riflettere su come il calcio sia un gioco di passione, potere e, forse, inevitabili stalli.

Lazio in crisi: rischia il record negativo più buio della storia

La Lazio a un passo dal baratro: riuscirà a invertire la rotta prima che sia troppo tardi? #Lazio #Crisi #Calcio

La Lazio si trova di fronte a un momento cruciale, con l’urgenza di reagire per evitare che una crisi di risultati si trasformi in un disastro. Dopo l’ultima sconfitta, la squadra biancoceleste si prepara alla sfida di Genova con la pressione di dover cambiare marcia immediatamente. La terza sconfitta in quattro partite ha accentuato le preoccupazioni, ponendo la Lazio davanti a un bivio: uscire da questo tunnel o affondare ancora di più. Immaginate cosa accadrebbe se non riuscissero a superare questo ostacolo – un’eventualità che potrebbe segnare la storia in modo negativo.

Se la trasferta a Marassi dovesse finire con un’altra battuta d’arresto, la Lazio incapperebbe in un record negativo mai registrato nella sua storia, ovvero il quarto ko in cinque gare. Questo non è solo un dato statistico, ma un campanello d’allarme che fa riflettere: come farà la squadra a scrollarsi di dosso questa ombra crescente? La classifica inizia a pesare, con soli tre punti all’attivo, e il rischio di scivolare in una spirale difficile da interrompere.

I numeri raccontano una storia ancora più inquietante, svelando un calo evidente nelle prestazioni offensive. Come evidenziato dalle statistiche, la media di tiri a partita è scesa da 14 a 12.5 rispetto alla scorsa stagione, mentre i tocchi in area di rigore sono diminuiti da 25.7 a 20. Expected Goals rimane stabile a 1.5, il che significa che la squadra crea opportunità di qualità simile a prima, ma non le capitalizza. Viene da chiedersi: cos’è che manca per trasformare queste occasioni in reti decisive? È un enigma che tiene i tifosi con il fiato sospeso.

Oltre ai problemi in attacco, c’è una fragilità evidente lontano dalle mura amiche: la Lazio ha già perso le prime due partite in trasferta, e un terzo KO porterebbe a una striscia negativa non vista dalla stagione 1969/70. Con solo tre punti, e peggio di squadre come il Torino, non ci sono più scuse. La gara contro il Genoa rappresenta un’opportunità imperdibile per invertire la tendenza e allontanare i fantasmi di una crisi che si approfondisce ogni giorno. Riusciranno a farlo? Il tempo stringe, e gli occhi di tutti sono puntati su di loro.

Genoa-Lazio, emergenza Lazio: Sarri valuta due moduli alternativi con Tavares a rischio serio

Lazio in emergenza: due mosse tattiche per la sfida di Genova! Quale adotterà per risolvere il caos a centrocampo? #Lazio #Genoa #SerieA

In un momento di vera crisi per la Lazio, l’emergenza nel centrocampo sta spingendo l’allenatore a considerare un cambiamento radicale, allontanandosi dal suo abituale 4-3-3 per rendere la squadra più competitiva nella trasferta contro il Genoa. Immaginatevi la tensione: con diversi titolari indisponibili, quale strategia riuscirà a bilanciare difesa e attacco? Le alternative sul tavolo promettono di tenere tutti con il fiato sospeso.

Come svelato da una fonte attendibile, le opzioni principali coinvolgono moduli con una mediana rinforzata a quattro. L’ipotesi più discussa è il passaggio a un 4-4-2, che in fase offensiva potrebbe trasformarsi in un 4-4-1-1, affidandosi ai soli disponibili come Danilo Cataldi e Toma Bašić al centro. Sugli esterni, Marušić e Zaccagni potrebbero fare la differenza, mentre in difesa Hysaj, Gila e Romagnoli sembrano intoccabili, con Luca Pellegrini favorito su Nuno Tavares per la fascia sinistra. Questa scelta potrebbe essere la chiave per un equilibrio precario, ma riuscirà a funzionare sotto pressione?

L’altra possibilità è un 4-2-3-1 più aggressivo, con una linea di trequartisti a supportare l’unica punta, “Taty” Castellanos. Pensateci: questa formazione potrebbe aprire spazi per colpi vincenti, ma rischia di esporre la difesa. È una scommessa audace che dipende dalle condizioni della squadra.

A complicare ulteriormente le cose, c’è l’incognita su Matías Vecino. Il giocatore è clinicamente guarito, ma l’edema non è completamente risolto, tanto da aver saltato gli allenamenti recenti. Nelle prossime 48 ore, un test decisivo dirà se potrà essere convocato, anche solo per un breve ingresso in campo. Il suo potenziale apporto, magari in coppia con Bašić, potrebbe cambiare le sorti della partita, rendendo questa attesa un elemento cruciale per l’intera strategia. Con così tanti fattori in gioco, la formazione finale resta un mistero che potrebbe definire l’andamento di questa settimana decisiva.

Lazio, Basic di nuovo in rosa: chi rischia l’esclusione?

Lazio in crisi di centrocampo: Basic potrebbe tornare, ma chi dovrà lasciare? #Lazio #Calcio #Emergenza

La situazione al centro del campo per la Lazio sta diventando un vero rompicapo, con l’emergenza che spinge la squadra verso scelte drastiche e inaspettate. Immaginate un reparto ridotto all’osso: solo Danilo Cataldi è pienamente disponibile, mentre Matías Vecino è in forte dubbio dopo un test odierno. In questo scenario, Toma Bašić, un giocatore che era stato accantonato, emerge come una soluzione obbligata, potenzialmente anche da titolare nella trasferta contro il Genoa.

Ma reintegrarlo non è semplice come sembra, e qui entra in gioco un dilemma che tiene tutti col fiato sospeso. Per aggiungere Bašić alla lista dei 25 per il campionato entro le 12 di domenica, qualcuno deve essere escluso, e le opzioni non mancano di rischi. Si tratta di una decisione piena di incognite, che potrebbe alterare l’equilibrio della rosa.

Tra le possibilità, l’idea di sacrificare temporaneamente Nicolò Rovella appare complicata: il giocatore ha scelto una terapia conservativa per la pubalgia, senza un intervento chirurgico e tempi certi di recupero, rimuoverlo potrebbe essere un azzardo. Invece, Fisayo Dele-Bashiru sembra un candidato più probabile, dato che il suo infortunio lo terrà fuori solo per un periodo breve e poi dovrà assentarsi per la Coppa d’Africa a dicembre, rendendolo ideale per una sostituzione momentanea.

C’è però un altro scenario: optare per un terzino come Manuel Lazzari, ma questo aprirebbe un vero nodo normativo. La Lazio ha solo due slot per le sostituzioni in lista fino a gennaio, e usarne uno ora per Bašić significherebbe consumare anche l’ultimo, complicando future reintegrazioni. Mentre la società e lo staff tecnico valutano ogni opzione tra oggi e domani, questa scelta si profila come un passo strategico e rischioso per navigare il momento più turbolento della stagione.

Genoa Lazio: sarà questa la chiave tattica del match

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Genoa Lazio sarà la sfida di lunedì allo Stadio Marassi di Genova. Il match, valido per la quinta giornata di Serie A 2025-2026, servirà come banco di prova alla squadra allenata da Maurizio Sarri per dare un segnale forte dopo la sconfitta subita nel derby della Capitale contro la Roma.

La principale novità nella formazione titolare biancoceleste è rappresentata da Mario Gila sulla mediana. La scelta in questione è frutto delle assenze di 5/6 del centrocampo laziale. Infatti: Guendouzi e Belahyane non saranno presenti per squalifica, invece Rovella, Dele-Bashiru e Vecino per infortunio.

La Lazio si posizionerà quindi a specchio: 4-2-3-1 per Sarri e il medesimo schieramento iniziale anche per Patrick Vieira. In fase di non possesso possiamo immaginare Provstgaard in marcatura su Colombo, con Romagnoli ad agire come libero difensivo.

Sulle fasce i due terzini, Pellegrini e Marusic, saranno impegnati sui rispettivi esterni, ovvero Ellertson e Carboni. A centrocampo ipotizziamo una marcatura di Gila su Frendrup – offensivamente il più pericolo del centrocampo rossoblù – con Cataldi pronto ad inseguire Malinovsky.

In fase di possesso la situazione cambierà, e non di poco. Potremmo pensare ad una costruzione della manovra direttamente dal basso, con Gila e Cataldi in posizione, come già detto, di mediana. Ad aiutare il centrocampo potrebbe essere Pellegrini, pronto ad invertire in mezzo al campo per creare spazi.

Un abbassamento di Pedro risulta essere difficile, dato il suo disagio nel giocare spalle alla propria area di rigore. Anche per questo motivo, si ipotizza a un movimento a scendere da parte di Zaccagni e Cancellieri per far alzare la linea difensiva genoana ed aprire spazi in profondità per Castellanos.

Diciamo che se Dia non si fosse divorato quel gol nel derby, sparando il pallone direttamente in Curva Nord, la scelta di Sarri sarebbe potuta ricadere nella sua velocità per l’attacco.

Genoa Lazio, le probabili formazioni: le scelte di Sarri a centrocampo

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Genoa Lazio è alle porte. Nella giornata di lunedì la formazione allenata da Maurizio Sarri e quella rodata da Patrick Vieira si affronteranno allo Stadio Marassi di Genova. Molti dubbi accompagnano il match, soprattutto in casa Lazio. I biancocelesti, infatti, sono alle prese con una vera e propria emergenza a centrocampo.

In quella zona di campo Mau dovrà fare a meno degli infortunati Rovella e Dele-Bashiru, oltre che agli squalificati Guendouzi e Belahyane. L’unico “superstite” del derby rimane Danilo Cataldi, che giocherà inevitabilmente dal primo minuto. Ma la domanda ora è: chi avrà al suo fianco?

Sarri starebbe pensando di avanzare Mario Gila in mediana. Questa dovrebbe essere la mossa per garantire equilibrio alla squadra. In porta il titolare sarà Ivan Provedel, preferito al greco Mandas. In difesa pronti Marusic, Romagnoli, Provstgaard e Luca Pellegrini. Tavares dovrebbe partire dalla panchina.

A centrocampo ecco Mario Gila con Cataldi. In attacco ci saranno Cancellieri, Pedro Zaccagni a supportare Castellanos, prima punta. Con molta probabilità, Sarri opterà per un 4-2-3-1 in fase di possesso che potrebbe diventare un 5-4-1 in fase difensiva.

La Lazio e Sarri, il paradosso della passione: il destino di chi ama troppo

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La storia tra la Lazio e Sarri assume quasi i contorni di un racconto filosofico: quello di chi, per troppo amore, finisce alla fine per soccombere. È ciò che sta accadendo al “Comandante”. Sì, vogliamo ancora chiamarlo così, come a voler dare merito a chi non abbandona il proprio esercito nemmeno nei momenti di maggiore difficoltà.

Anzi, “Comandante” appare persino troppo rigido, formale. Meglio “Capitano”: non come Zaccagni, ma come un timoniere che lascia la nave soltanto quando affonda. Questo è Maurizio Sarri.

Per ben due volte è stato ingannato dal presidente Lotito. La prima, quattro anni fa, quando il patron biancoceleste lo chiamò per portare a compimento un progetto iniziato da Simone Inzaghi anni prima, al quale mancava la ciliegina sulla torta: vincere un trofeo. Le ambizioni c’erano tutte: una squadra formata da calciatori forti ed esperti, guidata da un tecnico vincente e scintillante.

Quel Sarri fu il più bel regalo che i tifosi della Lazio potessero ricevere. Mau arrivava da tre ottime stagioni al Napoli, in cui aveva praticato un calcio così affascinante da intimorire persino la Juventus più forte degli ultimi vent’anni. Senza dimenticare le esperienze al Chelsea e proprio nei bianconeri.

Sarri era cambiato: non più soltanto bel gioco, ma anche cinismo. Non a caso, aveva arricchito la propria bacheca con un’Europa League e uno Scudetto (restando, peraltro, l’ultimo tecnico capace di vincere un campionato a Torino). Insomma, quella con la Lazio avrebbe dovuto essere la consacrazione definitiva: dimostrare all’Europa e al mondo di saper unire spettacolo e vittorie.

Tuttavia, Lotito non fu d’accordo: il calciomercato non fu all’altezza delle aspettative. Nonostante ciò, il tecnico toscano riuscì a portare la squadra al quinto posto nella prima stagione e addirittura al secondo nella seconda, alle spalle soltanto del “suo” Napoli, quell’anno inarrestabile.

Poi il disastro, che lo spinse nella stagione successiva a rassegnare le dimissioni. Sarri si fermò: fu cercato dal Milan, che però non gli offrì mai una reale opportunità. Rimaneva il primo nome nella lista di ogni big in cerca di allenatore, ma alla soglia dei 66 anni nessuno sembrava disposto a concedergli l’ultima chance per dimostrare il proprio valore.

E invece, eccola lì: la chiamata, ancora una volta, della Lazio. “All or nothing”, direbbero in Inghilterra. Mercato bloccato, morale della rosa a terra e niente competizioni europee (il suo sogno da quando allena in Serie A). Eppure, almeno per il momento, una frase continua a rimbombargli nella testa: «Ma chi me l’ha fatto fare?»

Sarri contro Baroni: com’era posizionata la Lazio alla quarta giornata del campionato passato?

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La Lazio non sta sicuramente vivendo uno dei suoi periodi migliori. La squadra allenata da Maurizio Sarri risulta essere disattenta e senza voglia in campo. Tutti vogliono ricevere, ma nessuno vuole dare quel qualcosa in più durante le partite. Ed è proprio in questi momenti che riaffiorano nella mente, con un sapore quasi nostalgico, le immagini di tempi migliori.

La Lazio appena un anno fa, alla quarta giornata di campionato, si trovava al sesto posto in classifica con: 7 punti conquistati, 8 gol fatti e 6 subiti. Attualmente la graduatoria recita: 4 punti in meno, 4 gol in meno fatti e 2 in meno subiti. Tuttavia, ad allarmare è la posizione in classifica: ben sei posizioni di differenza.

La squadra al tempo allenata da mister Marco Baroni affrontò in sequenza: Venezia (vinta 1-3), Udinese (persa 1-2), Milan (pareggiata 2-2) e Verona (vinta 2-1). Un cammino molto simile a quello avuto da Sarri. Infatti, entrambi i tecnici hanno sfidato: una neopromossa, il Verona, una squadra di metà classifica ed una big.

Quindi si può tranquillamente affermare che, a parità di partite disputate, a parità di qualità avversarie e a parità di rosa: mister Baroni ha fatto meglio di Sarri in avvio di stagione.

Lazio, i precedenti con Ayroldi svelano un vantaggio schiacciante: cosa nasconde questo bilancio?

Lazio e l’arbitro Ayroldi: Un bilancio super favorevole prima dello scontro col Genoa

Chissà se l’arbitro Ayroldi porterà fortuna alla Lazio in questa partita cruciale contro il Genoa? Con un record impressionante di vittorie e pareggi, i tifosi biancocelesti potrebbero finalmente vedere un’inversione di tendenza. #Lazio #Genoa #SerieA #Calcio

In una settimana segnata da tensioni, polemiche e notizie negative, la Lazio trova un piccolo motivo per sperare. Mentre la squadra affronta le assenze e cerca di ritrovare l’equilibrio, l’assegnazione dell’arbitro per la trasferta di lunedì al Ferraris contro il Genoa rappresenta un dettaglio intrigante che potrebbe accendere l’entusiasmo tra i sostenitori.

Giovanni Ayroldi, della sezione di Molfetta, è stato designato per dirigere l’incontro in programma lunedì 29 settembre alle 20:45. Le statistiche parlano chiaro per la Lazio: in otto partite dirette da lui, il bilancio è nettamente positivo, con cinque vittorie, tre pareggi e, soprattutto, nessuna sconfitta. Questo dato non può che suscitare curiosità su come influenzerà il match.

A rendere la cosa ancora più affascinante c’è una coincidenza notevole. L’ultimo confronto tra Ayroldi e la Lazio risale a soli cinque mesi fa, nell’aprile del 2025, proprio contro il Genoa. Quella gara, giocata in casa del Grifone, finì con una vittoria schiacciante per 2-0 della squadra biancoceleste, un risultato che i fan sperano di ripetere per voltare pagina.

Certo, le statistiche e la sorte non decidono le partite da sole. I giocatori sanno che per superare la crisi e conquistare un campo ostico come Marassi servirà impegno e qualità, specialmente con l’emergenza a centrocampo. Eppure, in un momento così difficile, un precedente del genere potrebbe essere proprio quella scintilla di ottimismo di cui la Lazio ha bisogno per cambiare il corso degli eventi.

Rovella rinuncia all’operazione? Critici: “Si perde tempo prezioso per la carriera”

Il dilemma di Rovella: Operazione o un azzardo per la sfida con il Genoa? #Lazio #Rovella #CalcioSerieA #Infortuni

Il futuro del centrocampista Nicolò Rovella è avvolto nell’incertezza, con una battaglia contro la pubalgia che potrebbe cambiare il corso della sua stagione e di quella della Lazio. Mentre il club e lo staff medico insistono per un intervento chirurgico, Rovella esita, preferendo esplorare opzioni conservative. Questa scelta non è solo una questione personale, ma un rompicapo che tiene in sospeso i tifosi, chiedendosi se il giocatore riuscirà a tornare in tempo per la prossima partita.

A fare luce su questa situazione delicata è intervenuto il giornalista Giulio Cardone, che ha condiviso dettagli esclusivi durante un’intervista. Le sue parole rivelano le tensioni interne e le pressioni in corso, evidenziando come un recupero affrettato potrebbe essere un’arma a doppio taglio per la squadra.

«Gli è stato consigliato di operarsi ma lui non vuole, la terapia conservativa in questo caso prevede il riposo assoluto di due settimane poi se stai bene torni in gruppo; c’è un piccolo asterisco in tutto questo: c’è il desiderio, un po’ di tutti, di vedere se tra sabato e domenica, vista l’emergenza totale, può fare un tentativo. Io ho la sensazione che si stia un po’ perdendo tempo, ma ora farà anche altri consulti quindi la sua decisione non è definitiva».

Queste dichiarazioni di Cardone sottolineano il conflitto tra un approccio medico prudente e l’urgenza della squadra, che affronta una grave emergenza in mezzo al campo. Con giocatori chiave come Guendouzi e Belahyane squalificati, Dele-Bashiru infortunato e Vecino non al top, l’idea di un possibile ritorno di Rovella per la trasferta contro il Genoa stuzzica le speranze, ma porta con sé rischi evidenti. È un equilibrio precario, dove ogni decisione potrebbe influenzare non solo l’immediato, ma anche il futuro del talento biancoceleste.

Alla fine, Rovella appare deluso e riflessivo, pronto a consultare altri esperti prima di un verdetto finale. La Lazio, nel frattempo, naviga tra la necessità di un rinforzo rapido e l’obbligo di proteggere uno dei suoi gioielli, lasciando i fan con il fiato sospeso su come si evolverà questa storia.।