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Lazio, Sarri smette di fare il burbero: questi giocatori torneranno a far volare i biancocelesti!

Nuovi arrivi della Lazio che promettono scintille: Tavares e Dele-Bashiru conquistano il ritiro! #Lazio #Calcio #RitiroEstate

La stagione della Lazio è appena iniziata, e già il ritiro estivo sta regalando sorprese che fanno gola ai tifosi. Con un test amichevole alle spalle, due volti nuovi stanno catturando l’attenzione: Fisayo Dele-Bashiru e Nuno Tavares. Entrambi debuttanti in biancoceleste, hanno lasciato intravedere un potenziale che fa sperare in grandi cose, suscitando curiosità su come evolveranno nel corso della preparazione.

Nuno Tavares, il terzino portoghese, ha confermato le sue doti offensive con incursioni decise e scambi fluidi, ad esempio dialogando spesso con Pedro. Ma ciò che ha davvero incuriosito è il suo miglioramento in fase difensiva: meno frenesia e più disciplina, un segnale che il lavoro dello staff tecnico sta già facendo la differenza. Questo adattamento rapido fa pensare a un giocatore pronto a diventare un pilastro, con prestazioni che potrebbero riservare altre piacevoli sorprese.

Ancora più intrigante è stata la prova di Dele-Bashiru, il giovane centrocampista nigeriano del 2001. Ha dimostrato personalità e intelligenza tattica nel ruolo di mezz’ala, con transizioni veloci, inserimenti precisi e un pressing alto che non ha mai tradito l’equilibrio. Il suo contributo accanto a Cataldi ha dato stabilità al centrocampo, e in un momento clou è andato vicino al gol, alimentando l’interesse su come possa crescere ulteriormente.

Durante il ritiro, Dele-Bashiru aveva condiviso una dichiarazione che adesso suona come una profezia: «Sono una mezz’ala a cui piace giocare con un mediano dietro». Questo commento sottolinea come il giocatore si stia perfettamente inserendo in un sistema che valorizza la sua preferenza per un equilibrio tattico, offrendo alla squadra una risorsa versatile e promettente.

Mentre la Lazio prosegue il lavoro ad Auronzo di Cadore, l’attesa cresce con il rientro imminente di Zaccagni e Patric, pronti a rafforzare il gruppo e intensificare la preparazione estiva. Con questi sviluppi, i tifosi si chiedono cosa riservi il futuro per questa formazione in evoluzione.

Sarri Scruta Dele-Bashiru e Tavares: La Lazio Punta su Nuove Scommesse Audaci

#LazioUnderTheSpotlight: Due talenti sorprendono nel primo test amichevole – Scopri le prestazioni che stanno accendendo l’entusiasmo! #Calcio #SSLAzio

Nel primo test amichevole della Lazio, gli occhi di tutti erano puntati su due giocatori in particolare: Nuno Tavares e Fisayo Dele-Bashiru. Arrivati entrambi con il numero 17, come riportato dall’edizione romana de La Repubblica, questi talenti hanno attirato l’attenzione per le loro prestazioni, suscitando curiosità su come potrebbero influire sulla stagione in corso. Immaginate la tensione: un debutto che potrebbe segnare il loro futuro nella squadra, e loro non hanno deluso.

Parlando del terzino portoghese, Tavares, ha sfoggiato le sue abituali doti offensive, interagendo spesso con Pedro e provando inserimenti incisivi. Ciò che ha colpito maggiormente è stata la sua attenzione nel mantenere la linea difensiva, evitando le azioni solitarie e le disattenzioni del passato, “non hanno deluso le aspettative”, frase che sottolinea come Tavares e Dele-Bashiru abbiano soddisfatto le speranze iniziali del team, dimostrando una crescita che potrebbe cambiare le dinamiche difensive.

Anche l’esordio di Dele-Bashiru è stato giudicato positivo, con un lavoro mirato per adattarlo al meglio. Sta venendo modellato con l’obiettivo di “cucirgli addosso il vestito perfetto” per il 4-3-3, un’espressione che indica un adattamento tattico su misura, volto a ottimizzare le sue abilità in campo per renderlo un elemento chiave. Il giovane del 2001 ha risposto con concentrazione sia in fase offensiva che difensiva, distinguendosi per una spinta costante nella transizione e per aver sfiorato il gol nel primo tempo.

Queste azioni rafforzano l’idea che il ruolo di mezz’ala sia ideale per lui, come confermato dalle sue stesse parole in un’intervista dello scorso novembre durante il ritiro con la Nigeria: «Sono una mezz’ala a cui piace giocare con un mediano dietro», dichiarazione che rivela la sua preferenza per una posizione supportata, spiegando come questa scelta stia già portando benefici alla squadra. Con questa mossa, si vede un allineamento perfetto tra le sue ambizioni e le esigenze tattiche.

Intanto, oggi è previsto il ritorno in gruppo di Patric e Zaccagni, assenti nell’amichevole di ieri, pronti a integrarsi e continuare il lavoro, alimentando ulteriormente l’interesse su come la Lazio stia evolvendo in vista delle prossime sfide.

Messi sbarca in Serie A e gioca contro la Lazio? L’indizio arriva dalla moglie dell’argentino

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Sono sempre di più le notizie che spingono per l’approdo nella Serie A di Leo Messi. Secondo agipro l’approdo in Italia di Messi è pagato sedici volte la posta, Il mondiale per club e le condizioni del campione sono ottime e, nonostante le sue trentotto primavere, fra l’altro festeggiate poco fa, esattamente il ventiquattro giugno, Messi è nato il 1987, ‘la Pulce’ potrebbe tornare a giocare in Italia e più precisamente con il Como.

Suwarso e il sogno di portare Messi al Como. Esordio contro la Lazio

Se Messi dovesse essere ingaggiato dal Como, la prima gara che disputerebbe in Italia sarebbe contro la Lazio. Ironia della sorte, non potrebbe esserci esordio peggiore per gli uomini di Sarri.

Il Como infatti sta facendo dei passi in avanti importanti visto che la nuova proprietà continua a investire milioni di Euro per il calciomercato in un’epoca in cui il calcio è sempre più intrecciato con media, intrattenimento e strategia economica globale, il nome di Mirwan Suwarso si impone come una figura emblematica di questa nuova stagione dirigenziale. Imprenditore e manager indonesiano, Suwarso è oggi il presidente del Como 1907, club lombardo che negli ultimi anni è passato dalle retrovie del calcio italiano alle prime pagine dei giornali sportivi internazionali. Il merito, in buona parte, è suo.

Nato a Madiun, città della provincia di Giava Orientale, il 29 dicembre 1985, Suwarso ha costruito la sua carriera in ambiti variegati, dalla pubblicità alla produzione cinematografica, fino a ricoprire ruoli di rilievo nel settore dello sport e dei media. Oggi è CEO del gruppo Mola, una holding con interessi che spaziano dalla distribuzione televisiva alla produzione di contenuti sportivi, fino ad arrivare alla proprietà calcistica. Proprio tramite Mola e la famiglia Hartono, tra le più facoltose dell’Indonesia, è stato possibile acquisire il Como e dar vita a un progetto che, nelle intenzioni, mira a portare la squadra lariana nella Serie A e oltre.

Dal 2020, Suwarso ha assunto la guida operativa del club, divenendo nel 2024 anche presidente ufficiale. Ma già da anni ne era il volto visibile e strategico, protagonista di un piano di sviluppo che coniuga l’ascesa sportiva alla valorizzazione del territorio comasco come meta turistica e culturale. «Il nostro modello è la Disney», ha dichiarato in più occasioni. Una frase che, ben lungi dall’essere una boutade, svela una precisa visione industriale: sport, turismo, merchandising e storytelling come parti di un ecosistema integrato.

In quest’ottica si inseriscono i progetti di riqualificazione dello stadio Sinigaglia, con un ampliamento della curva e un potenziamento dei servizi per i tifosi, e l’iniziativa “Como4Como”, attraverso la quale il club sostiene attività sociali e culturali in collaborazione con le realtà associative del territorio. A ciò si aggiunge un investimento significativo nella comunicazione: dallo stile motivazionale dei messaggi ai tifosi («16 battaglie, una famiglia, uno spirito») al rifiuto di cedere Cesc Fàbregas a club come l’Inter o il Bayer Leverkusen, gesto che sottolinea la volontà di dare continuità e identità al progetto.

Il fatto che pochi giorni fa la moglie di Messi stava a Como insieme alla moglie di Fabregas potrebbe essere non per forza una coincidenza ma un chiaro segnale che il sogno di vedere giocare Messi in Italia potrebbe diventare realtà.

Zaccagni Corre verso la Doppia-Doppia, mentre la Lazio Sudata Sfida il Caldo Infernale

Il nuovo obiettivo di Zaccagni è a un passo dal successo? Scopri come il talento della Lazio sta superando ostacoli per brillare nella prossima stagione! #Lazio #Calcio #Zaccagni

Mattia Zaccagni, il numero 10 della Lazio, ha concluso la stagione 2024-25 con un risultato che ha sfiorato la perfezione, nonostante le sfide della pubalgia nel finale. Si è fermato a un passo dalla “doppia-doppia” (10 gol e 9 assist), un exploit che ora è determinato a completare pienamente, puntando in alto per il futuro. Questo termine, “doppia-doppia”, rappresenta un traguardo prestigioso nel calcio, indicando la rara combinazione di almeno 10 gol e 10 assist in una stagione, e la sua vicinanza a esso rende la sua storia ancora più intrigante per i fan che si chiedono se riuscirà a conquistarlo.

Nel frattempo, Zaccagni ha regalato un momento toccante che ha commosso tutti: una foto insieme a Emma, la piccola tifosa allontanata da un ristorante a Pescara per la sua passione biancoceleste. In quell’occasione, le è stata consegnata una maglia numero 21, un gesto simbolico che sottolinea l’affetto del club verso i suoi supporter e fa riflettere su quanto il calcio unisca le persone, anche nei momenti difficili.

Ora, per Zaccagni, l’attesa è per il pieno rientro con la squadra, previsto per domani dopo una sola seduta mattutina oggi, con l’amico Patric al suo fianco nel percorso di recupero. Ma le sfide del ritiro non finiscono qui: il gruppo sarà completo solo una volta che Isaksen, Pellegrini e Mandas avranno superato la febbre, in una situazione che non è isolata, dato che Basic aveva già affrontato sintomi influenzali all’inizio e non si può ignorare il lieve malore dello stesso allenatore.

Le strutture all’avanguardia di Formello stanno affrontando un test severo con il gran caldo della Capitale, che sta influenzando i ritmi delle sedute e la condizione fisica generale di giocatori e staff. In retrospettiva, il fresco clima di Auronzo appare come un’opportunità persa, descritta come qualcosa che avrebbe “fatto più comodo”, un’espressione che evidenzia quanto il clima possa fare la differenza nel preparare una stagione vincente, lasciando i tifosi a chiedersi come questo influirà sulle prestazioni future.

Lazio di Sarri schiaccia la Primavera: un inizio furbo per l’allenatore

Prime indicazioni dalla Lazio: un test intrigante contro la Primavera!

Curiosità montante per i tifosi della Lazio: la prima amichevole stagionale contro la squadra Primavera ha offerto uno sguardo affascinante sulle condizioni della squadra dopo una settimana di allenamenti intensi. Con le gambe ancora cariche di fatica tipica di questo periodo, i biancocelesti hanno mostrato segni promettenti che fanno riflettere su cosa riservi il futuro.

In campo, le scelte iniziali hanno catturato l’attenzione, rivelando potenziali sorprese. In porta è stato schierato Provedel, che ha sostituito Mandas fermo per febbre, mentre in difesa la coppia centrale formata da Provstgaard e Gila ha dato solidità, lasciando intravedere come il team stia affinando le sue difese per le sfide che arriveranno.

A centrocampo, il duello tra Cataldi e Rovella si è risolto a favore di Danilo Cataldi, il numero 32, affiancato da Guendouzi e Dele-Bashiru, in un mix che ha sprigionato energia e dinamismo. Davanti, Castellanos ha convinto come punta centrale, preferito a Dia, con Pedro a sinistra al posto di Zaccagni e Noslin a destra per l’assenza di Isaksen. Questi accorgimenti tattici fanno sorgere la domanda: quali mosse segrete stanno preparando per la stagione?

L’inizio della Lazio è stato “diesel” (un termine che indica un avvio lento e non immediato, come un motore che deve scaldarsi), ma la squadra ha accelerato col passare dei minuti, mostrando progressi che intrigano. Protagonisti indiscussi sono stati Taty Castellanos, Guendouzi, Cataldi e Pedro, autore del gol dell’1-0, tutti con esperienze che potrebbero fare la differenza. Quello che ha soddisfatto di più è stata l’applicazione complessiva, con un gioco rapido basato su massimo due tocchi e una costante ricerca della profondità, mantenendo i reparti stretti – un approccio che promette di evolversi in qualcosa di davvero elettrizzante.

Oliver Provstgaard sarà lui il titolare centrale insieme a Gila? Il video con le sue giocate

Ieri prima uscita del Sarri bis. Un test semplice e poco probante, come è giusto che sia, ma è pur sempre una prima indicazione di come intendere continuare il tecnico toscano.

Sicuramente fra le note più interessanti c’è quella relativa a Oliver Provstgaard, difensore centrale danese che ieri ha esordito titolare dal primo minuti di gioco.

Provstgaard alla Lazio

L’arrivo del giocatore ha destato molta curiosità, anche perché acquistato dal direttore sportivo Angelo Fabiani durante il mercato di gennaio, ha giocato veramente poco se non qualche minuto nell’ultimissima parte dello scorso campionato.

Nato il 4 giugno del 2003, Oliver è alto 194 cm e questo è un aspetto molto interessante soprattutto per i calci d’angolo offensivi e difensivi, in virtù del fatto che sono 6 i cm di differenza in altezza con Romagnoli, e ben 9 rispetto a Mario Gila. Un dato che non deve passare in secondo piano, oltre al fatto che è sinistro come Romagnoli.

Ieri ha giocato bene e soprattutto l’inserimento nel nostro campionato inizia ad essere gestito sempre meglio. La lingua, la tattica e il modo di giocare in Italia sono ben diversi dalla Super Liga Danese, campionato a 12 squadre dove il biondo difensore giocava con il Vejle. Vedremo se Oliver verrà confermato anche sabato sera a Frosinone dove la Lazio giocherà contro l’Avellino un test molto più difficile rispetto a quello di ieri sera.

Rambaudi sulla Lazio: Provstgaard promette talento, Belahyane fuori ruolo

Le prime impressioni di Rambaudi sulla Lazio: un giovane talento emerge, ma l’attacco fa sorgere dubbi? #Lazio #Calcio #Amichevole

Roberto Rambaudi, ex calciatore della Lazio, ha condiviso le sue prime riflessioni dopo l’amichevole della squadra contro la Primavera. Con un mix di entusiasmo e cautela, Rambaudi ha analizzato le dinamiche in campo, focalizzandosi sulle potenzialità di alcuni giocatori e sui possibili miglioramenti necessari. Le sue parole, rilasciate ai microfoni di Radiosei, invitano a riflettere su come la squadra stia evolvendo in questa fase iniziale, lasciando spazio a curiosità su cosa riserverà il futuro per i biancocelesti.

In particolare, Rambaudi si è espresso sul giovane difensore danese Oliver Provstgaard, evidenziandone l’impegno e le qualità. «È presto ancora per dare giudizi, è tutto prematuro. Si parte da chi conosce il tecnico, poi in questo periodo Sarri studia anche chi invece non conosce. Provstgaard si vede che è un ragazzo attento, applicato, ha delle qualità; è serio, lo dimostra il fatto che fa il capitano in Nazionale Under 21; lui, come già dicevo durante gli Europei, può fare molto bene. Il resto è tutto da vedere.» Questo commento sottolinea la prudenza di Rambaudi nel valutare le prestazioni precoci, enfatizzando come Provstgaard stia dimostrando maturità e potenziale, anche se è ancora presto per trarre conclusioni definitive.

Passando a temi più critici, Rambaudi ha espresso dubbi su certe scelte tattiche, come il ruolo di Insigne e Belahyane. «Insigne? Non credo che sia quella la soluzione. Serve trovare qualità lì davanti o, almeno le occasioni; occorre cambiare l’idea di fare calcio, serve essere più propositivi, il compitino non basta, ci vuole il coraggio. Belahyane è un play, per quello che chiede Sarri, non può fare la mezzala. Può fare la mezzala cercando palla tra le linee, abbassandosi col play, ma se gli chiedi di invadere l’area o crossare a 50 metri non ce l’ha.» Qui, Rambaudi evidenzia la necessità di maggiore audacia in attacco, spiegando che Belahyane potrebbe non adattarsi perfettamente a ruoli più offensivi, invitando il lettore a chiedersi se queste lacune potranno essere colmate.

Infine, Rambaudi non nasconde le sue perplessità sull’aspetto offensivo della squadra, bilanciando ottimismo con realismo. «Una parte di me va dietro alla corrente che pensa che l’allenatore bravo debba farmi migliorare la squadra, e questo di base penso debba essere; l’altra parte ha difficoltà a pensare che si possa fare meglio dello scorso anno dal punto di vista offensivo, delle occasioni da gol. Dietro Sarri è un maestro, davanti diventa complicato fare bene. Ho dei seri dubbi quindi, ma voglio essere smentito.» Questo passaggio rivela il conflitto interno di Rambaudi, che apprezza le qualità difensive ma teme per la fase d’attacco, stimolando curiosità su come la Lazio possa evolversi e superare queste sfide per raggiungere le sue ambizioni stagionali.

“Lazio, serve vivere alla giornata. Il vero ostacolo è strutturale”. Le parole del giornalista

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“Pensare troppo in avanti è un errore: mai come quest’anno bisogna affrontare ogni giornata con realismo e pragmatismo.”
Con queste parole, l’ospite del programma radiofonico in onda su Radiosei Walter Bezzi ha aperto la riflessione sul futuro della Lazio nella prossima stagione. Un invito alla cautela, alla misura, alla consapevolezza di un momento particolare, in cui le previsioni rischiano di essere fuorvianti.

“Dopo la prima uscita stagionale contro la Primavera – ha proseguito – ho ascoltato alcune analisi, anche da parte di colleghi, che mi sono parse del tutto fuori luogo. Partite del genere servono solo a sciogliere i muscoli, a ritrovare confidenza con il campo, non certo a trarre conclusioni tecniche o tattiche definitive.”

Unica nota degna di menzione, il gol di Toma Bašić, che potrebbe rappresentare per il centrocampista croato un’occasione di rilancio, una sorta di “vetrina” per riacquisire fiducia e visibilità. Ma il cuore del discorso riguarda un nodo più profondo: la struttura stessa del club e la sua capacità di programmare.
La Lazio – spiega l’intervistato – può anche disputare una stagione positiva, approfittando dell’assenza dalle competizioni europee, che le consentirà una gestione fisica e mentale più regolare rispetto ad altre squadre. Tuttavia, questo non modificherà il quadro generale.

Il vero problema – aggiunge – è la mancanza di una visione strutturata e la cronica impossibilità, da parte della società, di costruire qualcosa di alto profilo. Il limite è di ordine societario, e a mio avviso è insanabile. La Lazio non ha, oggi, i mezzi per regalare un sogno ai suoi tifosi. Soprattutto ai più giovani, che avrebbero bisogno di un orizzonte, di un progetto ambizioso a cui credere.

Parole nette, che pongono interrogativi profondi sul futuro del club. Se da un lato vi è fiducia nel lavoro sul campo e nel possibile rimodellamento della squadra da parte dell’allenatore, dall’altro emerge una critica severa al modello gestionale della società, giudicato incapace di competere con le grandi realtà del calcio nazionale.

Folorunsho lascia Napoli per il Cagliari: Il centrocampista scappa dal caos e spiazza tutti!

Folorunsho è pronto per l’avventura al Cagliari: un colpo che agita il calciomercato! #Calciomercato #Cagliari #SerieA

Immaginate un centrocampista talentuoso, con un passato da tifoso sfegatato di un’altra squadra, che sta per cambiare tutto in un colpo solo. Michael Folorunsho,Reduce dalla sua esperienza con la Fiorentina, è vicinissimo al trasferimento al Cagliari, e questo potrebbe essere l’inizio di una storia intrigante nel mondo del calcio italiano. Con un background che lo lega ai biancocelesti e una carriera in evoluzione, i fan si chiedono: riuscirà a brillare in Sardegna come non ha sempre fatto altrove?

Il centrocampista, di proprietà del Napoli e con un legame affettivo forte con la Lazio – vicino a unirsi ai biancocelesti nella scorsa sessione di mercato –, ha passato gli ultimi sei mesi in prestito alla Fiorentina. Tuttavia, il club viola ha scelto di non esercitare l’opzione di riscatto, lasciando così campo libero al Cagliari per accaparrarsi un giocatore versatile. È affascinante pensare a come un semplice no possa aprire porte inaspettate in un mercato così competitivo.

L’operazione si è concretizzata con un prestito e un diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro, un investimento che fa drizzare le antenne ai appassionati di calcio. Per i rossoblù, si tratta di un colpo strategico: un elemento dinamico e multifunzione che potrebbe trasformare il centrocampo. Viene da chiedersi se questa mossa basterà a rinforzare la squadra per le sfide che aspettano in Serie A.

Come riportato dall’esperto di mercato Matteo Moretto, le prossime ore saranno decisive per completare il passaggio, con firma del contratto e visite mediche in agenda. Questo colpo rappresenta un innesto chiave per il Cagliari, che mira a potenziare il proprio organico con un giocatore in grado di offrire sia quantità che qualità in mezzo al campo – e per Folorunsho, è l’occasione perfetta per rilanciarsi, superando periodi incerti e dimostrando il suo potenziale nel campionato. Con questa novità, i riflettori sono tutti puntati su di lui: riuscirà a scrivere un nuovo capitolo vincente?

Le migliori slot di calcio del 2025: recensione del team di Bonus Radar

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In Italia, nel 2025 le giochi a tema calcio sono tra le slot da casinò con licenza AAMS per il d’azzardo. Non a caso, secondo Bonusradar, oltre il 30% dei player appassionati di sport preferisce proprio queste slot rispetto a quelle classiche. Tra Campionati Europei e nuove uscite, l’interesse è salito alle stelle.

Il team di Bonus Radar ha testato decine di novità, selezionando le 5 migliori slot calcistiche dell’anno. In questo articolo ti raccontiamo cosa offrono giochi firmati NetEnt, Wazdan, Play’n GO, e altri. Analizziamo funzionalità, bonus, volatilità e payout per aiutarti a trovare le slot online che pagano davvero e si adattano al tuo stile.

Football Star Deluxe: un classico con bonus

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Football Champions Cup: atmosfera da campionato

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Kick Off: slot semplice e luminosa per principianti

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Confronto delle caratteristiche principali delle 5 migliori slot

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Come scegliere la slot di calcio più adatta a te

Ogni giocatore ha gusti e abitudini diverse, quindi non esiste una slot perfetta per tutti. Ecco come trovare quella giusta per te, senza sprecare tempo (e soldi):

  • Se sei alle prime armi, scegli slot a bassa volatilità con regole chiare e pochi fronzoli;
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Infine, affidati a provider rinomati come NetEnt, Pragmatic Play e Play’n GO, così avrai maggiori garanzie in termini di qualità, sicurezza e divertimento.

Zaccagni è tornato! Sarri può finalmente contare sul suo capitano

Dopo settimane di attesa, a Formello è finalmente tempo di festa: Mattia Zaccagni è pronto a tornare a pieno regime sotto la guida di Maurizio Sarri. Il capitano biancoceleste ha superato la fase di recupero dall’intervento mini-invasivo alla pubalgia, una condizione dolorosa che lo ha tenuto ai box per quasi un mese e ha pesantemente condizionato la sua seconda parte di stagione.

Nonostante i limiti imposti dall’infortunio, Zaccagni non ha mai perso il contatto con la squadra. Tra lavoro differenziato e sedute tattiche seguite con attenzione, il numero 10 biancoceleste ha dimostrato grande professionalità e voglia di tornare protagonista. L’ufficialità del rientro di Sarri in panchina ha rafforzato ulteriormente la sua decisione di rimanere a Roma e continuare a lottare per la Lazio, nonostante qualche parola di delusione rilasciata dopo la pesante sconfitta con il Lecce.

Il salto di qualità di Zaccagni è stato confermato anche dalla convocazione in Nazionale e dal recente rinnovo contrattuale con adeguamento, che lo ha reso il giocatore più pagato della rosa con un ingaggio superiore ai 3 milioni di euro, bonus inclusi.

Con Zaccagni finalmente recuperato e Sarri tornato in panchina, la Lazio punta a ritrovare quella brillantezza offensiva che ha caratterizzato il suo miglior periodo.

CALCIOMERCATO – Sarri pronto a prendersi Insigne: ecco quando può arrivare!

Maurizio Sarri non molla: nonostante il blocco del mercato imposto dalla Covisoc, che impedisce alla Lazio di tesserare nuovi giocatori, l’allenatore biancoceleste continua a spingere per l’arrivo di Lorenzo Insigne.

Al momento, la situazione a Formello è tutt’altro che semplice: la Lazio può solamente cedere calciatori, ma non ha la possibilità di sostituirli, rendendo ogni eventuale partenza un rischio strategico. Il blocco nasce da problematiche finanziarie che la società sta cercando di risolvere entro il 30 settembre, termine cruciale per ottenere il via libera dalla Covisoc.

Come riportato dall’edizione romana del Corriere della Sera, il nome caldo sul taccuino di Sarri è quello di Lorenzo Insigne, che avrebbe già chiesto ai propri agenti di prendere tempo e di non accettare altre offerte, in attesa di capire se ci sarà spazio per un ritorno in Serie A sotto la guida dell’allenatore che più di tutti ha saputo valorizzarlo.

Nonostante abbia da poco compiuto 34 anni, Insigne è ancora considerato un giocatore fisicamente integro e in grado di garantire qualità e soluzioni offensive. Il suo arrivo, tuttavia, potrebbe concretizzarsi non prima di ottobre, o addirittura a dicembre, a seconda dei tempi di risoluzione del blocco.

Se il club riuscirà a risolvere i problemi economici entro la scadenza fissata, allora il sogno potrà trasformarsi in realtà. Fino ad allora, resterà solo un’ipotesi in attesa di diventare trattativa.

Delio Rossi Riprende Foggia: L’Ex Lazio Torna Dove i Grandi Facevano Giochi Sbagliati e Miracoli

Delio Rossi riparte dal Foggia, seguendo le orme leggendarie di Zeman e Maestrelli! Pronti a vederlo scrivere una nuova pagina di storia calcistica? #CalcioItaliano #FoggiaCalcio #RitornoSulCampo

Delio Rossi, ex allenatore della Lazio, è tornato a sorpresa sulla panchina del Foggia all’età di 65 anni. Questa decisione lo ha riportato nel mondo del calcio professionistico, rispondendo a una chiamata che arriva dritta dal cuore e a cui “è difficile non rispondere” – una frase che evidenzia quanto sia irresistibile per un appassionato come Rossi cedere a un richiamo così personale e profondo. La mossa segna un capitolo importante nella carriera del tecnico, che riparte proprio da quella città pugliese dove predecessori come Zdeněk Zeman e Tommaso Maestrelli hanno già scolpito il loro nome nella storia del club.

Ora, l’obiettivo di Delio Rossi è ambizioso: emulare le imprese dei grandi allenatori che lo hanno preceduto al Foggia e tentare di entrare a sua volta nella leggenda del club rossonero. Si tratta di un’impresa non scontata, considerando il prestigio e i ricordi che legano il Foggia a figure iconiche del calcio italiano, alimentando curiosità su come Rossi possa replicare quelle glorie passate.

Per Rossi, questa avventura non è solo un ritorno alle radici, ma anche una sfida personale e professionale, con la ferma intenzione di lasciare un segno indelebile in un ambiente sempre appassionato. La scelta di ripartire da una piazza così vivace e ricca di tradizione calcistica è un chiaro segnale della sua determinazione e del suo profondo attaccamento al gioco, rendendo questa storia un must-follow per gli amanti dello sport.

Delio Rossi Ritorna a Foggia: Sarà un Déjà Vu Calcistico o un Nuovo Episodio di Amarcord Calcistico?

#DelioRossi torna a Foggia! Il tecnico ex Lazio segue le orme di Zeman e Maestrelli. Riuscirà a riportare la gloria a una piazza storica? ⚽️🔥 #Calcio #SerieC

Delio Rossi, noto ex allenatore della Lazio, ha deciso di tornare nel mondo del calcio professionistico, accettando l’incarico di guidare il Foggia. A 65 anni, Rossi risponde a quella che sembra essere una “chiamata dal cuore” (“è difficile non rispondere”). Questa frase sottolinea l’emozione e l’inevitabilità della scelta di Rossi, data la sua profonda connessione con il club.

L’annuncio, pubblicato dal Corriere dello Sport, è carico di significato per Rossi, che ritorna in una città dove Zdeněk Zeman e Tommaso Maestrelli, suoi illustri predecessori alla Lazio, hanno scritto pagine importanti nella storia del club.

L’obiettivo è chiaro e ambizioso: Rossi punta a eguagliare le imprese dei grandi allenatori del passato, cercando di entrare nella leggenda del Foggia. Il suo intento è tutto fuorché scontato, poiché il club rossonero è storicamente legato a nomi prestigiosi del calcio italiano. Per Rossi, questo rappresenta un doppio ritorno: alle sue origini e al calcio che tanto ama.

Questa sfida personale e professionale è accompagnata dalla voglia di lasciare un segno duraturo in un club caratterizzato da una grande tradizione e passione calcistica. La sua scelta di ricominciare da una piazza così fervente è un chiaro messaggio del suo impegno e amore per questo sport.

Fonte Verificata

Lazio sgobba a Formello: Prove tattiche affilate, ma assenze da enigma

La Lazio continua il ritiro a Formello: scopri i dettagli dell’allenamento post-vittoria! #Lazio #Ritiro #Calcio

I biancocelesti non si fermano dopo il trionfo per 3-0 nell’amichevole contro la Primavera ieri. Con l’energia ancora alta, la squadra è tornata in campo questa mattina per un’intensa sessione di allenamento al Fersini, prima di concedersi una meritata mezza giornata di riposo. Chissà quali segreti tattici stanno emergendo in questa fase cruciale del ritiro?

L’allenamento, partito intorno alle 9:50, ha visto i giocatori concentrarsi su diverse fasi di lavoro, con un rapido riscaldamento seguito da prove tattiche che tengono tutti con il fiato sospeso. Alle 10:17, il Comandante ha focalizzato l’attenzione del gruppo sui movimenti offensivi, una frase che sottolinea come l’allenatore stia spingendo per affinare continuamente le dinamiche d’attacco, rendendo ogni sessione un passo verso la perfezione. Dopo questa fase con il pallone, c’è stato un breve recupero prima di passare alla parte atletica vera e propria, mentre i portieri proseguivano con i loro esercizi specifici. Tutto si è concluso poco prima delle 10:40, lasciando spazio a curiosità su come questi dettagli influenzeranno le prossime partite.

Tuttavia, non tutto fila liscio: le assenze continuano a essere un punto dolente che tiene i fan in ansia. Da una parte, c’è il rientro di Mandas tra i pali, dopo il suo stop per febbre, ma dall’altra mancano ancora figure chiave come Patric e Zaccagni, assenti per i loro percorsi riabilitativi, oltre a Pellegrini, Isaksen e, a sorpresa, Dia, fermi per febbre. Per le prove tattiche, la squadra è stata divisa in due formazioni: i Rossi con Mandas/Renzetti, Lazzari, Gigot, Provstgaard, Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Pedro. I Verdi, invece, includevano Provedel/Furlanetto; Marusic, Gila, Romagnoli, Hysaj; Belahyane, Cataldi, Vecino; Sanà Fernandes, Noslin, Basic. Con l’attesa per i rientri, specialmente di Zaccagni e Patric, che resta alta, i biancocelesti continuano a lavorare per tornare al top, alimentando l’interesse su cosa riservi il futuro.

Italia Femminile, Giuliani carica: “Emozioni in semifinale, ma vinciamo noi, non scherziamo!”

Laura Giuliani carca il suo momento clou: emozioni e squadra verso la semifinale contro l’Inghilterra! #EuroWomens #NazionaleItaliana #CalcioFemminile

Laura Giuliani, portiere del Milan e della Nazionale italiana femminile, sta vivendo un momento di rinascita personale e sportiva proprio alla vigilia della semifinale dell’Europeo contro l’Inghilterra. Dopo aver affrontato varie sfide, ora si gode il ruolo di protagonista, parlando con serenità di emozioni, consapevolezza e lo spirito di squadra. Le sue parole, rilasciate a la Gazzetta dello Sport, rivelano un mix di riflessioni intime e determinazioni che potrebbero ispirare non solo le sue compagne, ma anche i tifosi curiosi di sapere come si prepara una top player per una gara decisiva.

Nel descrivere la vigilia della partita, Giuliani condivide un approccio equilibrato alle emozioni. «L’emozione è quella che si prova per una semifinale di un Europeo, la tensione aumenta, però credo che dovremo vivere questa partita nel migliore dei modi, con il mood giusto per arrivarci con leggerezza e concentrazione». Questo commento sottolinea come, nonostante la pressione, sia cruciale mantenere un equilibrio mentale per affrontare al meglio l’evento, trasformando la tensione in un’energia positiva.

Parlando del messaggio al gruppo, la portiere preferisce un approccio discreto. «Io sono una che parla poco, ciascuna deve vivere emozioni e sensazioni a modo proprio. Ma non credo che sarà una vigilia diversa dalle altre: in pullman qualcuna dormirà, qualcuna leggerà, qualcuna giocherà, come sempre». Qui, Giuliani enfatizza l’importanza della individualità all’interno del team, spiegando che la vera forza nasce dal rispetto per le differenze personali, senza forzare un’uniformità.

Sulla consapevolezza, le sue parole approfondiscono un concetto chiave per gli atleti. «La consapevolezza è un concetto e anche un concerto: un insieme di emozioni, stimoli, la capacità di essere se stesse e di capire che cosa si sta vivendo. È la coscienza dei propri strumenti. La consapevolezza è un insieme di elementi che ti rende stabile, con la possibilità di leggere le situazioni e trovare le soluzioni migliori». Con questa metafora, Giuliani illustra come la consapevolezza non sia solo mentale, ma un’orchestra di fattori che aiuta a navigare le sfide con stabilità e intelligenza.

Riguardo alla crescita, lei vede questo aspetto come un processo evolutivo. «Non credo che ci mancasse, ma è qualcosa che si crea nel tempo, ci si lavora su per comporre il puzzle. Ecco, la consapevolezza è aver già vissuto certe situazioni e saperle riconoscere». Questo passaggio spiega che la crescita deriva dall’esperienza accumulata, come pezzi di un puzzle che si incastrano, aiutando il team a riconoscere e sfruttare opportunità passate.

Le lezioni dal passato emergono come fondamentali per lei. «Hanno certamente contribuito: nel percorso di un’atleta, e di una persona in generale, serve tutto». Giuliani qui ribadisce che ogni esperienza, positiva o negativa, contribuisce allo sviluppo, offrendo una lezione di resilienza che potrebbe incuriosire chi segue storie di sport.

Nelle sue brevi riflessioni su cadute e rinascite, la risposta è concisa ma potente. «Esatto». Questo semplice accordo sottolinea come le difficoltà siano parte integrante del cammino, rafforzando l’idea che le rinascite personali arricchiscano la performance.

Per la partita contro l’Inghilterra, Giuliani anticipa una sfida intensa. «Una partita bella. Sappiamo che da anni è una delle squadre più forti del mondo, hanno la caparbietà che serve per recuperare gare che sembrano chiuse, come si è visto contro la Svezia, hanno grandi individualità e tanta autostima. Saremo rispettose, ma credo che neppure le inglesi preparino questa gara a cuor leggero». Con questa descrizione, lei evidenzia il rispetto per l’avversaria, ma anche la fiducia nel proprio gioco, invitando i lettori a immaginare una gara equilibrata e ricca di colpi di scena.

Sulle avversarie pericolose, non manca di essere cauta. «No. Ciascuna ha qualità uniche e può risolvere la partita. Sanno essere imprevedibili, bisognerà restare sempre concentrate sulla lettura delle azioni». Qui, Giuliani avverte sull’importanza della concentrazione costante, spiegando che ogni giocatrice può fare la differenza, un dettaglio che accresce l’appeal di una semifinale piena di incognite.

Sul rispetto internazionale, lei nota un’evoluzione. «Penso che il rispetto ci sia sempre stato, abbiamo sempre dato fastidio a tutte. In otto anni però il movimento è cresciuto e dall’estero seguono il nostro campionato con più attenzione». Questo commento illustra come il calcio femminile italiano stia guadagnando riconoscimento globale, un progresso che potrebbe affascinare i fan curiosi del movimento.

La forza del gruppo è al centro del suo discorso. «La solidità è ogni volta la chiave, permette di difendere e ripartire. Noi giochiamo come team, viviamo di collaborazione e di collettivo, anche se abbiamo anche noi giocatrici che possono essere decisive». Giuliani spiega che il successo dipende dalla coesione, bilanciando l’aspetto individuale con quello collettivo per un team vincente.

Riallacciandosi allo spirito del Mondiale 2019, le sue parole evocano continuità. «Lo spirito è simile a quello di quel Mondiale, quando arrivammo ai quarti. Sono cambiate tante interpreti, è cambiata l’età, ma l’entusiasmo ha fatto la differenza allora e la sta facendo adesso». Questo passaggio mostra come l’entusiasmo rimanga il motore, collegando il passato al presente in modo ispiratore.

Infine, su una possibile finale, Giuliani rimane enigmatica. «Ah no, queste cose non si dicono». E aggiungendo: «Non ci ho ancora pensato. Adesso voglio soltanto vivere al massimo questi momenti». Queste frasi rivelano la sua mentalità focalizzata sul presente, lasciando i lettori con un senso di suspense e ammirazione per chi vive lo sport con autenticità e passione. Con l’Inghilterra in arrivo, la gara promette di essere un capitolo indimenticabile nel calcio femminile.

Zaccagni sfida l’infermeria, Sarri riabbraccia il suo Capitano: oggi torna in azione

Zaccagni è di nuovo al centro del gioco: un ritorno che infiamma la Lazio! #LazioRitorna #ZaccagniPower

L’attesa è finita, e i tifosi biancocelesti tremano dall’impazienza: Mattia Zaccagni è pronto a tornare in gruppo dopo l’infortunio, un evento che promette di ravvivare le sorti della squadra. Con il suo rientro, si apre un capitolo intrigante per la Lazio, dove il capitano e numero 10 riprenderà il suo ruolo chiave, lasciando tutti a chiedersi come influenzerà le prossime sfide.

La scorsa settimana è stata di transizione per Zaccagni, che ha seguito gli allenamenti con un misto di frustrazione e determinazione, spesso limitato a sessioni differenziate. Ora, dopo quasi un mese dall’operazione mini-invasiva per la “Groin Pain Syndrome” – una condizione dolorosa che ha ostacolato il suo finale di stagione – è giunto il momento del pieno recupero. Immaginate la curiosità: come risponderà il suo fisico in campo dopo questo stop?

Le sue ultime apparizioni hanno lasciato un segno, nonostante il digiuno forzato. Pensate al suo contributo: una zampata decisiva contro il Milan il 2 marzo, seguita da un assist per Romagnoli contro il Viktoria Plzen. Ma da allora, un digiuno di 84 giorni ha tenuto i gol lontani, creando suspense su quando tornerà a brillare come prima.

Zaccagni è diventato un pilastro nell’attacco della Lazio, proprio per le sue doti uniche, e la sua decisione di restare con la squadra ha zittito le speculazioni. Ricordate le sue parole subito dopo la sconfitta con il Lecce? «Non dovevamo chiudere così, adesso ognuno farà le proprie valutazioni». (In questa frase, Zaccagni esprimeva la sua delusione per la fine della stagione e insinuava che ci sarebbero state riflessioni personali sul futuro, un momento di onestà che ha alimentato discussioni tra i fan.)

Tuttavia, l’entusiasmo è palpabile ora, con Zaccagni più motivato che mai dopo aver raggiunto traguardi come la doppia cifra di gol e assist nella stagione 2022-23, la convocazione in Nazionale e il rinnovo del contratto. Con un ingaggio che lo posiziona come il più pagato della rosa, il suo futuro è una storia che i appassionati non vorranno perdere di vista.

Lazio, Sarri impazzisce per quel centrale: difesa blindata, esterni confermati

La difesa della Lazio si prepara al rilancio: conferme e intriganti novità in vista del campionato! #Lazio #SerieA #Calcio

La difesa della Lazio è al centro di un’evoluzione affascinante, con l’obiettivo di tornare a essere il perno indiscusso della squadra. Immaginate una retroguardia che deve riprendersi il suo ruolo da protagonista, specie nell’imminente debutto contro il Como. Con la squalifica di Romagnoli per le prime due giornate e l’attesa per le condizioni di Patric, gli occhi sono puntati su possibili cambiamenti al centro, dove un giovane gigante come Provstgaard potrebbe emergere al fianco di Gila. Questa mossa solleva la curiosità su come un elemento relativamente nuovo possa influire sul equilibrio difensivo.

Provstgaard, come riportato da fonti attendibili, ha già mostrato segnali promettenti, apparendo “sicuro e preciso” nell’impostazione del gioco. (Questa frase evidenzia la sua affidabilità e precisione nei passaggi, un aspetto cruciale per un difensore che deve gestire la palla sotto pressione, alimentando l’interesse su un potenziale nuovo pilastro.) Al contrario, la situazione di Gigot è più enigmatica: “continua a non essere considerato”, tanto da essere sostituito da Ruggeri dopo soli 30 minuti in campo. (Questa espressione indica una chiara gerarchia difensiva, dove Gigot sta perdendo terreno, suscitando domande su quali fattori stiano influenzando le scelte tattiche.)

Sulle corsie esterne, c’è stabilità e un pizzico di mistero. A destra, Marusic rimane un elemento affidabile, offrendo continuità alla difesa biancoceleste. Sulla fascia sinistra, Nuno Tavares emerge come un giocatore da osservare da vicino, descritto come un’arma da “inquadrare in fase di ripiegamento”. (Questo termine sottolinea la necessità di migliorarne la copertura difensiva, rendendolo un punto interrogativo intrigante per i tifosi, dato il suo potenziale offensivo.) Il portoghese sta dimostrando “applicazione e massimo impegno”, un segnale positivo per convincere gli allenatori della sua affidabilità. (Questa frase rimarca il suo duro lavoro e dedizione, che potrebbe essere la chiave per il suo inserimento stabile, accendendo la curiosità su come evolverà la sua stagione.) Un dettaglio che aggiunge fascino alla sua storia è il cambio di numero di maglia: dal 30 al 17, una volta indossato da Ciro Immobile, definito un “mito scomodo”. (Questo epiteto cattura il peso simbolico di ereditare un numero iconico, creando un legame emotivo con i fan e ponendo domande su come Tavares gestirà questa eredità.)

Intanto, con Mandas assente per febbre, il duello per la porta con Provedel è rimandato, aggiungendo un altro elemento di suspense. La squadra, nonostante appaia “imballata dai carichi di lavoro” e priva di “volti nuovi” dal mercato, si affida ai suoi elementi fidati, come Cataldi, per superare le prime sfide. (Queste espressioni descrivono la fatica accumulata negli allenamenti e l’assenza di rinforzi, ma anche la fiducia nei veterani, suscitando interesse su come la Lazio possa competere con queste risorse.) Con questi ingredienti, la difesa biancoceleste promette di essere un capitolo appassionante della stagione, dove conferme e sorprese potrebbero fare la differenza.

Lazio, Sarri-bis Parte con Foga: Intensità Ok, Ma Gerarchie un Po’ da Barzelletta

Un nuovo inizio carico di energia per la Lazio: l’intensità è già al massimo e le gerarchie sono da definire! #Lazio #Calcio #NuovoCorso

L’atmosfera a Formello è elettrica, con un senso di eccitazione che anticipa già il via del campionato. Il “Sarri-bis” è ufficialmente partito, portando con sé l’entusiasmo di un ritorno atteso. Per Maurizio Sarri, ogni match conta, persino il primo della stagione, giocato in casa contro la formazione Primavera. Si è visto il tecnico sedersi brevemente sulla panchina del Fersini prima di alzarsi per “bacchettare i suoi come da copione” (un’espressione che sottolinea il suo stile diretto e severo nel motivare i giocatori durante l’allenamento o la partita). Questo atteggiamento tenace è proprio ciò che ci aspettavamo dal nuovo ciclo, con il mister al centro del “ring” (metafora che evoca una battaglia sportiva, dove ogni mossa è cruciale), in una stagione unica per la Lazio, segnata dal blocco del mercato in entrata. L’unica vera novità sembra essere lui, e i tifosi sperano in un altro “miracolo” (riferimento al successo precedente, come il secondo posto nel 2023), spingendolo a iniziare con un ritmo serrato fin da subito.

La prima settimana di lavoro a Formello è stata più intensa che mai rispetto ai passati ritiri, e questo si è riflesso chiaramente nell’amichevole con la Primavera. La squadra biancoceleste è apparsa “imballata” a livello muscolare (un termine che indica uno stato di fatica e rigidità fisica, dovuta agli sforzi recenti), ma comunque determinata a non arrendersi. C’è stata una buona lettura tattica del gioco, tuttavia la formazione ha mostrato lentezza e, in particolare, imprecisione sotto porta. Come evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, questi aspetti sono direttamente legati ai pesanti carichi di allenamento dei giorni precedenti, che hanno influenzato la concentrazione e la fluidità dei movimenti in campo, lasciando spazio a curiosità su come evolverà la squadra con il proseguo della preparazione.

DISSERVIZI - Lazio, disagi nella trasmissione dell’amichevole: i tifosi chiedono rispetto

Doveva essere un evento semplice ma significativo: l’amichevole tra la Lazio e la Lazio Primavera, trasmessa sui canali ufficiali del club, rappresentava per molti tifosi un primo contatto con la nuova stagione e con la nuova realtà biancoceleste firmata Maurizio Sarri.

Un’occasione per vedere volti noti, movenze, una bozza del sistema di gioco sarriano e nuove leve, in attesa dei veri banchi di prova. Eppure, la diretta si è rivelata un mezzo disastro: problemi tecnici, qualità dell’immagine insufficiente e momenti di blackout.

I tifosi sono inevitabilmente scontenti. Tavares e Dele-Bashiru hanno dato spettacolo, ma in pochi hanno potuto vederlo. La speranza è che realmente dagli errori si possa farne tesoro per ripartire meglio di prima.

Tutto ciò non è proprio il biglietto da visita ideale per una società che aveva annunciato una svolta sul piano della comunicazione e delle tecnologie usate. “Nessuno è reo, ma nessuno è innocente” scriveva Alessandro Manzoni. Ma nella Lazio, di chi è la vera colpa attualmente?

Lazio
Lazio, il club del Presidente Claudio Lotito ancora una volta nella bufera: di chi sono le reali responsabilità?

Lazio e quella promessa di una società più moderna e “alla moda”

Nei giorni precedenti, la Lazio del Presidente Claudio Lotito aveva dichiarato l’intenzione di rinnovare la propria offerta mediatica. La presentazione di Maurizio Sarri, prevista a porte chiuse, era stata giustificata con la volontà di offrire un prodotto tecnologicamente avanzato, studiato per raggiungere tutti i tifosi direttamente a casa.

Una scelta particolare, ma comprensibile, visti i tempi che corrono. Il tutto però doveva essere supportato da una regia all’altezza e da strumenti all’avanguardia. Tuttavia, il risultato finale ha lasciato molto a desiderare.

Lazio, la comunicazione purtroppo resta un punto debole

Non è la prima volta che la Lazio inciampa sul fronte comunicativo. In un’epoca in cui ogni grande club cerca di valorizzare la propria immagine anche – e soprattutto – online, i biancocelesti sembrano ancora arrancare.

Manca continuità, manca visione, e soprattutto manca il rispetto verso i tifosi, che si ritrovano a dover rincorrere notizie, aggiornamenti e contenuti spesso confusi, mal confezionati o inaccessibili.

Lazio
Lazio, i tifosi chiedono esclusivamente una cosa: rispetto

Chi sceglie di seguire la Lazio lo fa con il cuore, con passione e con un senso di appartenenza unico. Meritano molto più di una diretta che cade a pezzi e di promesse non mantenute.

Il rispetto per il tifoso passa anche dalla qualità dell’informazione, dalla trasparenza e dalla cura dei dettagli. Perché se il calcio moderno è anche comunicazione, allora è lì che bisogna investire, agire, migliorare.

Lazio, cadere per rialzarsi più forti di prima

L’amichevole tra Lazio e la Primavera doveva essere una semplice passerella estiva. È diventata, suo malgrado, lo specchio di una società che continua a faticare nel dialogo con chi la sostiene ogni giorno.

La Lazio ha le potenzialità per essere non solo grande in campo, ma anche fuori. Ma serve un cambio di passo vero. Perché la credibilità, come la fiducia, si costruisce nel tempo… e si può perdere in una diretta andata in tilt.

 

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