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Serra avverte: Italia femminile al 40% contro l’Inghilterra, ma le azzurre sono troppo pensierose sul campo

L’Italia femminile sfida le campionesse d’Europa: Katia Serra svela chance e strategie!

Preparatevi a un confronto epico! L’Italia femminile affronta l’Inghilterra nella semifinale dell’Europeo, e l’ex attaccante Katia Serra offre un’analisi intrigante che fa riflettere sulle vere possibilità delle Azzurre. Con un mix di realismo e ottimismo, le sue parole potrebbero accendere la curiosità su come l’Italia possa sorprendere. #ItaliaFemminile #EuroFemminile #Azzurre

In vista della semifinale contro l’Inghilterra, campionesse in carica, l’attenzione si concentra sulle speranze delle Azzurre. Katia Serra, ex calciatrice e ora opinionista di spicco, ha fornito una prospettiva lucida e stimolante. La sua analisi evidenzia le sfide, ma anche i punti di forza che potrebbero fare la differenza, come la solidità difensiva e l’approccio spensierato del team. È affascinante esplorare come queste elementi possano influenzare l’esito della partita.

Quando le è stato chiesto quante chance ha l’Italia di battere l’Inghilterra, Katia Serra ha risposto: «Per il passaggio in finale direi 60 per cento Inghilterra e 40 Italia, ma parlando con le nostre ragazze credo che si diano una percentuale di successo più alta, e di loro mi fido. E poi la pressione adesso è tutta sull’Inghilterra: le azzurre dovranno giocarsela con spensieratezza». Questo commento di Serra sottolinea il suo equilibrio tra dati realistici e fiducia nelle giocatrici, evidenziando come l’assenza di pressione possa essere un vantaggio chiave per l’Italia.

Serra ha anche condiviso le sue aspettative sulla prestazione delle inglesi contro la Svezia: «Sì, perché hanno problemi evidenti in difesa. L’Italia invece ha dato prova di solidità e con la sua qualità difensiva può dare fastidio alle inglesi». Qui, Serra punta i riflettori sulle vulnerabilità dell’Inghilterra, suggerendo che la difesa italiana potrebbe essere l’arma segreta per creare scompiglio.

Oltre alla difesa, Serra ha indicato su cosa l’Italia dovrebbe fare affidamento: «Sulla velocità. Quella di Cantore, ma anche quella del collettivo, che ha la capacità di fare un gioco diretto, verticale». Questa frase evidenzia l’importanza della rapidità come elemento tattico, invitando a immaginare come un gioco veloce e incisivo possa sorprendere le avversarie.

Infine, parlando del ruolo del ct Soncin, Serra ha elogiato: «Ha alzato l’autostima di ogni singola giocatrice migliorando così quella del gruppo. La squadra è migliorata anche grazie al lavoro di sinergia del ct con i club. Ora le ragazze in Nazionale seguono il lavoro dei club e c’è continuo scambio di informazioni. Anche per questo il rendimento atletico è cresciuto». Serra spiega qui come il lavoro di Soncin non sia solo tecnico, ma anche psicologico, rafforzando il team attraverso una collaborazione che eleva le prestazioni complessive.

Con queste insights, l’Italia femminile si presenta come una squadra da non sottovalutare, pronta a sfidare le favorite in una semifinale che promette emozioni intense e colpi di scena. Le parole di Katia Serra alimentano l’entusiasmo, lasciando i tifosi con la curiosità di vedere se le Azzurre sapranno capitalizzare i loro punti di forza.

Lazio pronta a dominare l’Avellino: biglietti in vendita, prezzi e dettagli

Biglietti in vendita per l’attesa sfida Lazio-Avellino: scopri i dettagli esclusivi e preparati all’evento estivo! #Lazio #Avellino #CalcioEstate

I tifosi della Lazio sono in fibrillazione: la società biancoceleste ha dato il via alla vendita dei biglietti per la gara contro l’Avellino, un match che promette emozioni e un tributo speciale. Con prezzi accessibili e opzioni per tutti i gusti, questa opportunità potrebbe essere l’occasione perfetta per assaporare l’atmosfera del calcio estivo – chissà quali sorprese riserverà questo evento?

La S.S. Lazio rende noto che i biglietti sono disponibili per il 3° Memorial “Sandro Criscitiello” – un omaggio che, come suggerisce il nome, celebra per la terza volta la memoria di questa figura legata al mondo del calcio. L’incontro è fissato per sabato 26 luglio alle ore 20:30, presso lo Stadio Benito Stirpe di Frosinone, dove i supporters potranno vivere un’esperienza unica e carica di energia.

Per quanto riguarda le modalità di acquisto, la società ha predisposto un’offerta variegata per i settori dedicati ai tifosi biancocelesti: il Settore Ospiti è fissato a 10 € (più commissioni), ideale per chi vuole un posto dinamico e accessibile; la Curva Sud Lazio a 10 € (più commissioni), perfetta per chi ama l’atmosfera più calda e coinvolgente; e la Tribuna Est a 15 € (più commissioni), offrendo una visuale privilegiata per un’esperienza più confortevole. I canali di vendita sono disponibili online sul circuito Go2, rendendo l’acquisto semplice e immediato.

Infine, per rendere la giornata ancora più memorabile, chi desidera introdurre bandiere, striscioni, tamburi o megafoni all’interno dello stadio deve presentare le richieste entro e non oltre le ore 10:00 del 22 luglio, inviandole direttamente all’indirizzo email slo@sslazio.it. Per facilitare tutto, è possibile scaricare e compilare il modulo dedicato, che aiuta a organizzare al meglio la partecipazione e assicura che ogni dettaglio sia in regola – un passo essenziale per non perdere nemmeno un istante di questo imperdibile evento calcistico.

Zapata non risparmia Baroni: “Ecco le mie impressioni sull’ex Lazio”

Zapata condivide le sue impressioni su Baroni: «Queste sono le mie impressioni» – Un ex avversario ora allievo del tecnico. #Torino #Calcio #Zapata

Anche se l’era di Marco Baroni sulla panchina della Lazio è ormai alle spalle, le discussioni sul suo metodo di lavoro continuano a emergere, suscitando interesse tra i tifosi. Stavolta, una prospettiva fresca arriva da Duvan Zapata, l’attaccante del Torino che ha affrontato Baroni come avversario e ora lavora direttamente con lui. Queste riflessioni, catturate in un’intervista all’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, potrebbero far riflettere chi ha seguito da vicino la squadra biancoceleste la scorsa stagione, alimentando curiosità su come un allenatore possa evolvere il suo approccio in un nuovo contesto.

«Queste sono le mie impressioni» è l’apertura che Zapata usa per introdurre le sue prime valutazioni sul tecnico, segnalando un’analisi personale e diretta basata sulle sue esperienze recenti – un modo intrigante per invogliare a scoprire di più sui cambiamenti in atto. Ora al Torino, Zapata descrive le sue sensazioni iniziali sul nuovo allenatore, evidenziando un impatto immediato fatto di idee precise e una filosofia ben delineata. Pur mantenendo un modulo simile a quello precedente, emergono differenze nei concetti e nei metodi, che fanno sorgere domande su come Baroni stia adattando il suo stile per questa squadra.

Ecco l’analisi completa di Zapata: «Mister Baroni ha le idee chiare e una sua filosofia. Rispetto all’anno scorso ci sono delle differenze. Anche se stiamo lavorando con lo stesso modulo, ci sono dei concetti e metodi diversi. Giocheremo in un’altra maniera. Prime sensazioni? I ragazzi stanno entrando nel mondo del mister. L’ambiente è positivo, i ragazzi sono motivati a fare una buona preparazione. Stanno spingendo forte, siamo consapevoli che questa è una parte importante della stagione». In questa citazione, Zapata sottolinea l’evoluzione del metodo di Baroni, con un’attenzione ai dettagli che spiega come un ambiente motivato possa fare la differenza, invitando i lettori a riflettere su potenzialità simili in contesti passati.

Queste dichiarazioni riecheggiano echi familiari per i seguaci della Lazio, dove concetti come “metodi diversi” e un “ambiente positivo con ragazzi motivati” richiamano l’eredità lasciata da Baroni. Pur mantenendo un modulo affine, l’interpretazione tattica sembra evoluta, un aspetto che potrebbe incuriosire chi si domanda come tali cambiamenti influenzino il gioco, offrendo spunti su un viaggio di adattamento che continua a evolversi nel mondo del calcio.

Sergio Campana scomparso: il calcio in lutto, perde il suo irriverente fondatore dell’AIC

Addio a Sergio Campana, il campione che rivoluzionò i diritti dei calciatori #LuttoCalcio #AIC #CalcioItaliano

Il mondo del calcio italiano piange una perdita significativa: è scomparso all’età di 91 anni l’avvocato Sergio Campana, fondatore e storico presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC). La notizia, diffusa dalla stessa AIC, ha suscitato un’onda di emozioni, lasciando molti a chiedersi come una singola figura abbia potuto influenzare così profondamente lo sport che amiamo.

Campana, un’icona rivoluzionaria nel panorama calcistico, ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti dei giocatori. Dopo una carriera da calciatore in Serie A, indossando le maglie di Lanerossi Vicenza e Bologna, e ottenuta una laurea in Legge, nel 1968 fondò l’AIC insieme a leggende come Gianni Rivera e Sandro Mazzola. Guidò l’associazione per 43 anni, fino al 2011, combattendo battaglie epiche che hanno ridisegnato il sistema del calcio.

Tra i momenti più emblematici della sua presidenza, spicca “indimenticabile il primo, storico sciopero del 1974, quando i giocatori ritardarono l’inizio delle partite di 10 minuti in difesa di un collega, affermando un principio di tutela fino ad allora impensabile”. Questa frase sottolinea come quell’azione non fosse solo una protesta, ma un atto pionieristico che introdusse standard di protezione per i calciatori, trasformando per sempre le regole del gioco e ispirando generazioni future. La sua eredità continua a vivere, ricordandoci l’importanza di lottare per ciò che è giusto nel mondo dello sport.

Lazio, Provedel o Mandas titolare? Il favoritismo segreto che conta più del campo!

La Battaglia per i Guanti da Titolare della Lazio: Provedel vs Mandas, Chi Prevarrà?

Chi sarà il nuovo numero uno della Lazio? Provedel o Mandas? La lotta interna infiamma il ritiro e i test amichevoli saranno decisivi. #Lazio #Calcio #Portieri

Il ritiro estivo della Lazio è diventato il teatro di una competizione accesa e intrigante per il ruolo di portiere titolare, con il mercato bloccato che spinge la squadra a contare sulle forze interne. Mentre i giocatori si sfidano a Formello, l’attenzione è tutta su Ivan Provedel e Christos Mandas, due profili con storie diverse ma con la stessa ambizione di conquistare il posto fisso. Ogni allenamento e ogni partita amichevole potrebbe ribaltare le gerarchie, rendendo questa rivalità un elemento da seguire con il fiato sospeso.

Ivan Provedel è determinato a riprendersi il ruolo da titolare dopo una stagione complicata, e il suo punto di forza risiede nel legame con l’allenatore. Come riportato da fonti attendibili, l’allenatore considera Provedel un suo “fedelissimo” – che sottolinea un rapporto di fiducia profonda, basato sull’apprezzamento per la reattività del portiere e la sua abilità nel gioco con i piedi, essenziale per la costruzione del gioco dal basso. Questa connessione potrebbe essere la chiave per il suo ritorno al top, alimentando curiosità su come influenzerà le scelte future.

Dall’altra parte, Christos Mandas si presenta come una minaccia concreta, forte delle prestazioni convincenti nell’ultimo periodo della scorsa stagione. Il portiere greco ha dimostrato solidità difendendo la porta della Lazio nelle ultime otto giornate di campionato e nelle coppe europee, guadagnandosi una posizione stabile sotto la gestione precedente. Ora, con un contratto rinnovato fino al 2029, Mandas mira a convincere tutti di essere un pilastro affidabile, lasciando i fan a chiedersi se saprà mantenere questo slancio e sorprendere con un exploit ancora più grande.

Mentre il duello è in pieno svolgimento, saranno le amichevoli a fare la differenza nelle valutazioni finali. I due portieri si alterneranno già dal test di domani contro la Primavera, ma saranno i match più impegnativi del precampionato a pesare davvero, offrendo spunti cruciali per stabilire chi emergerà come il titolare indiscusso. Con ogni parata e ogni errore che potrebbe cambiare le sorti, questa estate potrebbe rivelare sorprese che appassioneranno i tifosi fino all’inizio della nuova stagione.

Lazio decimata da 5 assenti, ma Sarri riottiene presto i suoi due intoccabili

Lazio: 5 assenze ieri, ma due titolari in arrivo – Cosa bolle in infermeria? #Lazio #Calcio #SquadraBiancoceleste

Immaginate una squadra che si prepara per la stagione con alcuni ostacoli imprevisti: ieri, la Lazio ha visto cinque giocatori saltare l’allenamento, ma ci sono segnali promettenti per il ritorno di due elementi chiave. Chissà se questo influenzerà la forma della squadra nei prossimi match? Scopriamolo insieme, passo dopo passo, in questa situazione che tiene tutti con il fiato sospeso.

Prosegue intensamente il ritiro estivo della Lazio, dove l’attenzione è massima su un’infermeria che, pur senza allarmi gravi, richiede un monitoraggio costante. Ieri, ben cinque calciatori non si sono uniti al gruppo principale, optando per programmi di lavoro personalizzati: Gustav Isaksen, Mattia Zaccagni, Samuel Gigot, Patric e Luca Pellegrini. Ogni mossa dello staff medico è sotto i riflettori, poiché in questa fase della preparazione anche un piccolo intoppo potrebbe fare la differenza.

Per quanto riguarda Isaksen e Gigot, le loro assenze sono quelle che destano meno apprensione. Il danese ha seguito il suo secondo giorno consecutivo di allenamento differenziato, ma dal club trapela che si tratti di una gestione programmata dei carichi. “Stesso discorso per il difensore francese”, questa frase evidenzia come lo staff preferisca dosare le energie per prevenire sovraccarichi, garantendo che entrambi i giocatori arrivino al top senza forzare i tempi – un approccio intelligente per mantenere la squadra competitiva fin da subito.

Diversa, ma sempre sotto controllo, è la situazione per Zaccagni e Patric, due pilastri del team che stanno lavorando per un rientro imminente. Zaccagni prosegue il suo recupero post-operazione per pubalgia, seguendone fedelmente il piano; presto aumenterà i carichi, un indizio eccitante che fa sperare in un ritorno completo. Patric, dopo l’intervento alla caviglia, ha già ripreso parte della sessione tattica con i compagni, completando il resto in palestra – segnali di un graduale reinserimento che tengono i fan col fiato sospeso.

L’obiettivo principale è fissato per la seconda settimana di lavoro: come riportato dalle fonti, la Lazio mira ad avere Zaccagni e Patric di nuovo pienamente integrati. “L’obiettivo è l’amichevole contro l’Avellino”, questa dichiarazione sottolinea come il 26 luglio, data del test contro l’Avellino a Frosinone, rappresenti il primo vero banco di prova per valutare i progressi. Nel frattempo, l’assenza di Pellegrini è solo l’inizio di un monitoraggio che promette sviluppi interessanti nei prossimi giorni, con la squadra biancoceleste pronta a sorprendere.

”Sarri? Un Mazzarri 2.0!” – Cassano lo distrugge in diretta

Nel corso dell’ultima puntata di Viva el Futbol, Antonio Cassano è tornato a parlare di uno dei suoi bersagli preferiti: Maurizio Sarri.

“Nessuno lo ha cercato, è tornato alla Lazio perché non aveva offerte”

Secondo Cassano, il ritorno di Sarri alla Lazio non è stato frutto di un progetto tecnico ambizioso, ma di una mancanza di alternative:

“Sarri non lo ha cercato nessuno. È andato alla Lazio perché non aveva altre offerte nel calcio che conta. Poteva andare in Arabia, ma quello non è calcio vero.”

Una scelta, dunque, quasi obbligata, che lo ha riportato a Roma in un contesto tutt’altro che facile. La Lazio, reduce da mesi complicati e con un mercato praticamente fermo, non sembra offrire a Sarri le condizioni ideali per lavorare come vorrebbe.

“Si lamenta sempre, mi sembra Mazzarri due”

Ma più ancora della situazione ambientale o tecnica, a infastidire Cassano è l’atteggiamento comunicativo dell’allenatore:

“Come allenatore ha fatto bene, ma mi rompe per come parla perché trova sempre delle scuse. Mi sembra Mazzarri due.”

Cassano ha anche rivelato un retroscena sulla scorsa stagione:

“Aveva pensato pure alle dimissioni perché non sapeva del mercato bloccato.”
Un dettaglio che, se confermato, testimonierebbe il malcontento del tecnico e le difficoltà interne alla società biancoceleste.

Lazio in tilt: Portieri bloccati a Formello, mercato nel caos!

I portieri della Lazio restano ‘bloccati’ a Formello: cosa nasconde questa mossa strategica? #Calciomercato #Lazio #Portieri

‘Bloccati’ – un termine che sottolinea come i portieri siano letteralmente inchiodati al club, senza possibilità di partenza, forse per motivi di stabilità e pianificazione a lungo termine – è la parola chiave per descrivere la situazione attuale del mercato in casa Lazio. Nonostante le voci insistenti e i sondaggi ricevuti nelle ultime settimane, la dirigenza ha deciso di mantenere i suoi portieri principali saldamente a Formello, bloccando qualsiasi uscita estiva.

Le qualità dei portieri biancocelesti hanno attirato attenzioni importanti. Per Ivan Provedel, ad esempio, c’era un interesse concreto da parte di club come il Napoli e il Bologna, che cercavano un profilo affidabile e con esperienza. Christos Mandas, d’altra parte, continua a essere nel mirino della Premier League, dove già nel 2024 il Wolverhampton aveva tentato di acquistarlo. L’interesse inglese non si è mai affievolito, e a marzo, la Lazio ha risposto in modo deciso, blindandolo con un rinnovo fino al 2029 e un adeguamento dell’ingaggio – una mossa che fa sorgere domande sul perché il club stia puntando così tanto sulla stabilità.

Ora, lo scenario è cambiato drasticamente, e nessuno dei due partirà. I motivi sono due e intriganti: un recente shift nelle dinamiche interne e le restrizioni nel mercato in entrata, che rendono impossibile rimpiazzare eventuali partenze. Privarsi di Provedel o Mandas significherebbe promuovere il giovane Alessio Furlanetto (classe 2002) come secondo, un passo che potrebbe essere prematuro e rischioso per la squadra.

Con la coppia Provedel-Mandas confermata, l’attenzione si sposta sui talenti emergenti. Il giovane Davide Renzetti, proveniente dalla Primavera, è destinato a un prestito per guadagnare esperienza e minuti in campo. Diverse squadre di Serie C, tra cui Pontedera, Alcione, Cavese e Arzignano, sono già sulle sue tracce, offrendo un’opportunità che potrebbe rivelarsi decisiva per la sua crescita – un indizio su come la Lazio stia gestendo il futuro senza sconvolgere l’equilibrio attuale.

Lazio nel caos: i tre esuberi testardi bloccano il mercato, non se ne vanno!

Calciomercato Lazio: I 3 esuberi che rischiano di bloccare tutto – Scopri il motivo nascosto! #Lazio #Calciomercato #Esuberi

Immaginate una squadra di calcio alle prese con un enigma estivo: giocatori che non vogliono lasciare il club, ostacolando piani ambiziosi e creando suspense sul campo. Per la Lazio, il calciomercato è un vero rompicapo, con il focus tutto su un’operazione cruciale. Ma cosa spinge questi atleti a restare, nonostante non facciano più parte del progetto? Scopriamolo insieme, mentre la stagione si avvicina e il tempo stringe.

La priorità per la Lazio in questa sessione estiva è chiara e pressante: liberarsi degli esuberi per sbloccare il mercato in entrata. Con le operazioni bloccate, la società deve concentrarsi su quei calciatori che non rientrano più nel progetto tecnico, affrontando ostacoli contrattuali ed economici che rendono tutto più complicato. Si tratta di un’impresa delicata, dove alleggerire il monte ingaggi e fare cassa diventa essenziale, ma il percorso è pieno di insidie che potrebbero sorprendere anche i tifosi più accaniti.

I nomi in questione sono tre: Toma Basic, Mohamed Fares e Dimitrije Kamenovic, tutti con una situazione contrattuale che li lega al club fino al 2026. Questi giocatori rappresentano attualmente un peso per le finanze della squadra, e mentre Basic continua ad allenarsi regolarmente con il gruppo durante il ritiro estivo, in attesa di una svolta, l’attenzione cresce su come si evolverà la loro storia.

Il vero ostacolo, però, emerge dalle dinamiche economiche. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport (un quotidiano sportivo italiano rinomato per le sue approfondite analisi di calciomercato), tutti e tre i giocatori accetterebbero un trasferimento solo se l’offerta includesse lo stesso stipendio attuale. Si parla di cifre significative: 1,6 milioni netti per Basic, un milione per Fares (che ha attirato qualche interesse dalla Grecia, alimentando le speranze), e 600 mila euro per Kamenovic. Queste pretese rendono arduo trovare club disposti a investire, trasformando una semplice cessione in un rompicapo finanziario che tiene tutti con il fiato sospeso.

Man mano che agosto avanza, la Lazio si trova in una corsa contro il tempo, con queste situazioni che spesso si risolvono solo all’ultimo minuto, quando i team cercano occasioni low-cost. Eppure, il rischio è alto: se non si trova una via d’uscita, questi giocatori potrebbero rimanere a libro paga fino al 2026, prolungando un problema ormai radicato e lasciando i tifosi a chiedersi cosa riserverà il futuro alla squadra. Una vera partita di astuzia e pazienza, che potrebbe cambiare le sorti della stagione.

Sarri non si accontenta: in vista cambio modulo per la Lazio a Formello

Un possibile cambio di modulo per la Lazio: cosa bolle a Formello per una stagione più imprevedibile?

Nel quartier generale della Lazio a Formello, si sta lavorando a una rivoluzione tattica che potrebbe cambiare le carte in tavola. Immaginate una squadra biancoceleste ancora più versatile e pronta a sorprendere: fonti vicine al club parlano di un allenatore che sta valutando un nuovo schema per rendere il gioco più dinamico fin dall’inizio della stagione. Chissà quali sorprese ci attendono sul campo? #Lazio #SerieA #Tattica

Se la Lazio di questi anni ha avuto poche certezze, una di queste è stata senza dubbio il modulo: l’identità della squadra è stata forgiata sul 4-3-3 di Maurizio Sarri. Ora, però, qualcosa potrebbe cambiare, con il tecnico che sta considerando una variante tattica per aumentare l’imprevedibilità e valorizzare i giocatori offensivi. Questa svolta potrebbe essere l’elemento chiave per una stagione elettrizzante, lasciando i tifosi a chiedersi come evolverà lo stile di gioco.

L’idea che sta prendendo forma è quella di affiancare al collaudato 4-3-3 una nuova disposizione tattica, il 4-2-3-1. Non si tratta di una semplice suggestione, ma di una concreta possibilità che l’allenatore ha già iniziato a testare durante le sessioni di allenamento a Formello. Questa mossa suggerisce la volontà di avere a disposizione più soluzioni da utilizzare sia dall’inizio della partita sia a gara in corso, a seconda dell’avversario e delle necessità del momento, rendendo ogni match un’incognita affascinante.

Il motivo principale di questa potenziale evoluzione tattica risiede nella volontà di sfruttare al massimo le caratteristiche dei tanti “jolly” presenti nella rosa biancoceleste (qui, “jolly” si riferisce ai giocatori versatili che possono ricoprire più ruoli, offrendo flessibilità al team). Un modulo con due mediani e tre trequartisti alle spalle di una punta potrebbe essere l’ideale per esaltare le qualità di Fisayo Dele-Bashiru, nuovo acquisto su cui l’allenatore punta molto. Inoltre, permetterebbe di ricollocare Pedro in una posizione a lui più congeniale, come dimostrato nella sua precedente esperienza.

Questa flessibilità tattica rappresenterebbe un’arma in più per la Lazio della prossima stagione. La capacità di alternare i due sistemi di gioco renderebbe la squadra meno prevedibile per gli avversari e offrirebbe all’allenatore maggiori opzioni per incidere sulle partite. La nuova Lazio potrebbe dunque avere più volti, tutti accomunati dalla stessa filosofia di gioco ma con interpreti e disposizioni diverse, pronte a sorprendere e a tenere i fan con il fiato sospeso.

Gila-Lazio, quel patto con l’agente che fa discutere e promette guai

Quale futuro per Gila alla Lazio? Spunta una promessa esclusiva al suo procuratore – Tutto sarà discusso quando… #Lazio #Rinnovi #Calcio

Nel mondo del calcio, i rinnovi di contratto possono essere una vera e propria partita a scacchi, e alla Lazio stanno giocando le loro carte con astuzia. Mentre la società si prepara a gestire le priorità assolute legate ai contratti, emerge una strategia precisa dettata da esigenze finanziarie, che potrebbe riservare sorprese per i tifosi. Immaginatevi una squadra che promette accordi verbali ora, per poi sigillarli ufficialmente a gennaio: è proprio questo il piano delineato, come riportato da fonti attendibili, per mantenere l’equilibrio tra sogni sportivi e realtà economica.

“promesse a Sarri” – Questa frase sottolinea l’impegno della dirigenza a non cedere giocatori chiave, come promesso al tecnico, spiegando come stia lavorando per proteggere il progetto tecnico senza intaccare il bilancio, una mossa che potrebbe intrigarne più d’uno sui motivi dietro questa promessa di stabilità. Il club ha impostato una tempistica chiara: arrivare a intese verbali con i giocatori e i loro agenti nei prossimi mesi, per poi formalizzare tutto nero su bianco a partire da gennaio. Dietro questa programmazione c’è la necessità di raggiungere obiettivi di risparmio entro il 30 settembre, bilanciando costi e ricavi senza dover sacrificare stelle della rosa.

Passando al caso specifico di Mario Gila, la situazione si trasforma da potenziale dramma a intrigante colpo di scena. Il difensore spagnolo, con il contratto in scadenza nel 2027, aveva espresso in passato la volontà di esplorare altre opzioni per più spazio in campo. Invece di un confronto diretto, la dirigenza ha optato per un approccio diplomatico, organizzando un incontro con il suo procuratore, Alejandro Camano. “Tutto sarà discusso quando…” – Questa promessa indica un rinvio strategico a momenti più favorevoli, come il 2026, e spiega come il club stia gestendo le aspettative del giocatore, trasformando una possibile partenza in un impegno rinnovato. Grazie a rassicurazioni e a una promessa di adeguamento futuro, Gila ha accettato di rimanere, diventando un punto fermo per il progetto della Lazio.

Questo metodo non è isolato, ma un vero e proprio modello per il futuro della squadra. L’approccio della Lazio, basato su dialogo costruttivo e programmazione a lungo termine, si configura come una lezione di gestione astuta nel calcio moderno. Gettando le basi oggi con patti e promesse, la società mira a formalizzare tutto quando le condizioni finanziarie saranno ottimali, garantendo così una stabilità che potrebbe catturare l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori. In un mondo dove ogni mossa conta, questa strategia potrebbe essere l’asso nella manica per un futuro roseo.

Lazio, la verità sui rinnovi: priorità ai soliti cocchi della dirigenza

Strategia segreta della Lazio per i rinnovi: chi sono i giocatori con la priorità assoluta? #CalciomercatoLazio #RinnoviInCorso #SerieA

Immaginate una squadra di calcio che pianifica meticolosamente il suo futuro, decidendo chi blindare per primo per mantenere la competitività. È proprio questo il caso della Lazio, dove i rinnovi di contratto rappresentano un focus strategico. La società biancoceleste sta lavorando su accordi verbali con i giocatori e i loro agenti nei prossimi mesi, per poi formalizzarli ufficialmente a partire da gennaio. Incontri sono già avvenuti e altri sono in agenda, alimentando l’attesa su quali mosse arriveranno sul tavolo.

Ma cosa c’è dietro questa tempistica calcolata? ‘Priorità’ (un termine che sottolinea come questi rinnovi siano al centro assoluto dei piani societari, indicando un ordine di urgenza) è legata a ragioni finanziarie stringenti. La Lazio deve riequilibrare il rapporto tra costi del lavoro e ricavi entro il 30 settembre, e per farlo senza dover sacrificare i suoi pezzi forti, ha optato per posticipare i nuovi contratti. Intanto, il club si impegna a gestire gli esuberi come Basic, Fares e Kamenovic, anche se questa operazione si presenta come una sfida non da poco, tenendo i tifosi con il fiato sospeso.

Passando al reparto difensivo, ecco dove l’interesse cresce: sono i casi di Alessio Romagnoli e Mario Gila a catturare l’attenzione. Per Romagnoli, in scadenza nel 2027, la società deve onorare una promessa di rinnovo datata 2022, e un incontro con il suo procuratore è atteso già la prossima settimana – un dettaglio che fa salire la curiosità su possibili evoluzioni. Diversamente, Gila, anche lui fino al 2027, aveva espresso volontà di partire, ma un recente dialogo con il suo agente ha portato a una pausa, con l’impegno a ridiscutere tutto nel 2026, lasciando aperta la porta a sorprese future.

E guardiamo avanti, al cuore pulsante del centrocampo: per Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi, i rinnovi non sono immediati, ma sono già nel mirino per il 2026. Entrambi vantano contratti solidi fino al 2028 e una clausola rescissoria da 50 milioni di euro, rendendoli potenziali pilastri per la Lazio. Questa visione a lungo termine fa sorgere la domanda: come si evolverà il progetto biancoceleste, con questi talenti al centro del campo a dettare il ritmo? La dirigenza sta tessendo la tela per un futuro solido, e i tifosi non vedono l’ora di scoprire i prossimi capitoli di questa storia.

Lazio, Sarri ci casca per un debuttante: Lo schiera titolare dopo un allenamento!

Un talento che ha incantato il tecnico della Lazio: Scopri il segreto dietro questa scommessa audace! #Lazio #Calcio #TalentidellaSerieA #DeleBashiru

Immaginate un allenatore che, in mezzo alla frenesia del precampionato, si trova di fronte a un giocatore capace di ribaltare le sorti di una squadra. È proprio ciò che sta accadendo alla Lazio, dove il centrocampista nigeriano Fysayo Dele-Bashiru sta emergendo come la nuova stella in ascesa nella gerarchia del tecnico. Se Boulaye Dia ha già fatto scalpore per le sue prestazioni, Dele-Bashiru lo segue da vicino, diventando il progetto principale dopo il blocco del mercato. Che cosa ha di così speciale da attirare tutte queste attenzioni?

Inizialmente, il tecnico aveva richiesto un rinforzo di qualità per il centrocampo, ma ora sta “puntando tutto” su Dele-Bashiru – frase che sottolinea come stia investendo completamente le sue strategie e risorse su questo giocatore, vedendolo come l’elemento chiave per il futuro. Convinto di avere tra le mani un potenziale fuoriclasse, il focus è tutto su di lui per superare le limitazioni imposte dal mercato.

Passando al lavoro quotidiano, il tecnico si è ulteriormente persuaso delle doti di Dele-Bashiru dopo averlo osservato dal vivo, grazie anche a una segnalazione del ds dell’Atalanta. Crede infatti di avere un “craque” – termine che indica un giocatore di straordinario talento grezzo, non ancora pienamente affinato – tra le sue fila. A Formello, il “Comandante” – un soprannome che evoca la sua leadership autoritaria e meticolosa in allenamento – sta seguendo il calciatore con un’attenzione ossessiva: lo corregge costantemente sulla posizione, gli insegna l’intelligenza tattica e lo guida su come pressare e ripiegare senza palla.

L’obiettivo di tutto questo è chiaro e ambizioso: lanciare Dele-Bashiru come titolare fin dalla prima giornata contro il Como. In un centrocampo dinamico al fianco di Mattéo Guendouzi e Nicolò Rovella, il 24enne potrebbe diventare l’elemento che sconvolge gli equilibri, dimostrando la piena fiducia del tecnico in lui e alimentando curiosità su come influenzerà le partite future.

Quello che rende Dele-Bashiru così intrigante sono le sue caratteristiche uniche: una velocità fulminante e un cambio di passo che permettono alla Lazio di trasformare l’azione in un batter d’occhio. A ciò si aggiunge la capacità di segnare gol, rendendo il centrocampo più imprevedibile e pericoloso, proprio ciò che il tecnico cercava per potenziare la squadra. Con queste armi, Dele-Bashiru potrebbe essere la chiave per una stagione piena di sorprese, lasciando i tifosi con il fiato sospeso su cosa riserverà il campo.

Sarri si ricrede su Tavares: il consiglio di Jorginho fa la differenza! Retroscena kluczali

Nuno Tavares è la scommessa che sta sorprendendo tutti? Retroscena sul suo legame con il tecnico e i cambiamenti in atto #Lazio #Calcio #TavaresScommessa

Nuno Tavares potrebbe essere la carta vincente per la nuova Lazio. Il terzino portoghese, reduce da una stagione da record con 9 assist, è uno dei giocatori su cui il tecnico sta puntando con maggiore convinzione in questo inizio di preparazione. È affascinante pensare a come un elemento deludente del passato stia ora emergendo come una risorsa chiave, con il tecnico che lo considera essenziale per l’attacco. In particolare, per il tecnico sarebbe una “follia” (un termine che esprime l’assurdità di rinunciare a un’arma così potente in fase offensiva) abbandonare un contributo del genere, spingendolo così a un lavoro preciso per integrare il giocatore nel suo stile di gioco.

Nel progetto del tecnico, Tavares è passato da un iniziale scetticismo a diventare un elemento di fiducia. L’impegno e l’attenzione dimostrati dal portoghese nei primi cinque giorni di ritiro stanno catturando l’interesse del tecnico. Si tratta di una vera evoluzione, considerando che in passato era stato giudicato non idoneo. Ora, il tecnico lavora intensamente con lui, focalizzandosi sulla fase difensiva: lo corregge immediatamente se perde la marcatura o appare meno reattivo, offrendo indicazioni continue e mirate. Questa crescita della stima è palpabile giorno dopo giorno.

L’obiettivo principale è bilanciare l’enorme potenziale offensivo di Tavares con una gestione attenta del rischio difensivo. Il tecnico è consapevole che sarebbe “autolesionistico” (cioè, dannoso per se stesso e la squadra, ignorando un contributo unico dai terzini) relegarlo a un ruolo puramente difensivo, perdendo così i suoi preziosi cross e assist. Tuttavia, il pericolo maggiore per Tavares rimane quello degli infortuni, motivo per cui lo staff medico e tecnico sta monitorando con estrema attenzione i suoi carichi di lavoro, per prevenire ricadute che potrebbero compromettere la stagione.

Forse per lasciarsi alle spalle i problemi fisici del passato e abbracciare questa nuova sfida, Tavares ha optato per un cambiamento estetico significativo. Ha abbandonato le sue iconiche trecce, optando ora per un taglio corto in “stile Marcelo” (un riferimento al famoso difensore, che simboleggia un look moderno e dinamico, riflettendo la sua determinazione a rilanciarsi). Questo piccolo dettaglio sottolinea la sua motivazione per conquistare un posto importante nella squadra.

Lazio ingaggia Insigne: arriva e suda prima di giocare. La mossa tagliente di Sarri

Calciomercato Lazio: Insigne pronto per gli allenamenti immediati? Ecco il piano astuto per superare le barriere burocratiche #Lazio #Insigne #Calciomeracato

Il calciomercato della Lazio è animato da forti pressioni che spingono per un colpaccio inaspettato: il ritorno in Serie A di Lorenzo Insigne, talento napoletano attualmente svincolato e ambito da più parti. Ma come farà la squadra a navigare tra le regole e le scadenze? La curiosità cresce, soprattutto considerando che Insigne rappresenta un’opportunità imperdibile, con un piano preciso studiato per battere la concorrenza e averlo pronto all’azione.

Il piano in questione è intrigante, focalizzato su allenamenti immediati a Formello. Nonostante le complessità burocratiche che, nel migliore dei casi, permetterebbero il tesseramento solo a gennaio (dopo il 30 settembre), l’idea è aggregare Insigne alla squadra fin da subito. “Lo riporta Il Messaggero” – frase che sottolinea come questa notizia provenga da una fonte attendibile, confermando l’esistenza di un approccio innovativo per integrare il giocatore con i compagni, far assimilare gli schemi e mantenere la forma fisica, coprendo tutto con le dovute assicurazioni.

Insigne, da parte sua, ha mostrato una notevole apertura verso il progetto biancoceleste. In un contesto dove è corteggiato da club come Udinese, Parma e Sassuolo, la sua disponibilità ad aspettare fino a gennaio per indossare la maglia della Lazio è un elemento chiave. Questo aspetto non solo ravviva l’interesse, ma fa sorgere domande sul legame con l’ambiente: è pronto a scommettere su un’avventura che lo vede tornare in grande stile?

Ora, la situazione è appesa a un filo, con la decisione finale nelle mani del presidente Claudio Lotito. Dovrà valutare l’impegno economico e strategico di un’operazione così articolata, bilanciando rischi e opportunità. Con Insigne in attesa e il mercato che non dorme, il futuro della Lazio potrebbe cambiare radicalmente: riusciranno a chiudere l’affare? Gli appassionati non possono fare a meno di chiederselo.

Cassano parla male di Sarri: “Alla Lazio per mancanza di offerte”

Maurizio Sarri, allenatore toscano noto per il suo stile di gioco basato sulla costruzione dal basso e il possesso palla, ha fatto il suo ritorno ufficiale alla Lazio. Sarri, già alla guida di squadre come Napoli, Chelsea e Juventus, riprende il timone della squadra biancoceleste dopo le dimissioni presentate nel marzo 2024.

Un Ritorno Inatteso ma Strategico

Il ritorno di Sarri ha suscitato reazioni contrastanti, ma rappresenta un segnale di continuità per la squadra capitolina. Arrivato alla Lazio nell’estate del 2021, Sarri ha lavorato per definire un’identità tattica chiara, nonostante le sfide legate al mercato. La sua decisione di restare, nonostante le difficoltà nei trasferimenti, rafforza la stabilità del progetto laziale.

Obiettivi Futuri

Con Sarri al comando, la Lazio punta a rafforzare la propria posizione in Serie A, mirando alle competizioni europee e alla valorizzazione dei giovani talenti. Le scelte tattiche saranno cruciali in un campionato competitivo, e l’esperienza del tecnico sarà un vantaggio importante.

Ecco le dichiarazioni di Cassano a ‘Viva el Futbol’:

Cassano poi chiude sul tecnico della Lazio:

“Sarri non lo ha cercato nessuno, è andato alla Lazio perché non aveva altre offerte nel calcio che conta. Ha scelto di tornare a Roma dove ora è complicato senza mercato. Non so cosa aspettarmi da lui in questa stagione. Come allenatore ha fatto bene, ma mi rompe per come parla perché trova sempre delle scuse.”

19 luglio: prime pagine sportive piene di eroi e furbetti!

Esplora le prime pagine dei quotidiani sportivi italiani di oggi: Tuttosport, Corriere dello Sport e La Gazzetta dello Sport! #QuotidianiSportivi #SportNews #Italia

Ogni mattina, migliaia di appassionati si precipitano in edicola per accaparrarsi le ultime notizie sportive, ma cosa succederebbe se ti dicessi che puoi anticipare l’eccitazione già dalla sera prima? Immagina di sbirciare i titoli che stanno facendo impazzire i fan: sono numeri impressionanti, con decine di migliaia di copie vendute quotidianamente, e l’opportunità di consultare un’anteprima dei contenuti principali rende tutto ancora più intrigante. Questo non è solo un rituale mattutino, ma un modo per essere sempre un passo avanti nelle discussioni sportive.

Ora, Ecco, allora, le prime pagine dei Quotidiani Sportivi di oggi in edicola. (Questa frase serve da invito diretto, come una porta che si apre su un mondo di scoop e analisi, lasciando il lettore con il fiato sospeso su cosa potrebbe rivelare). Si tratta di un’occhiata esclusiva che cattura l’essenza dell’attualità sportiva, concentrandosi proprio su quei quotidiani che dominano le edicole italiane.

Questi titoli – Tuttosport, Corriere dello Sport e La Gazzetta dello Sport – sono i veri pilastri del giornalismo sportivo nel nostro paese, rappresentando una tradizione che affascina generazioni di lettori. Che si tratti di calcio, motori o altri eventi, le loro prime pagine promettono storie che tengono tutti con gli occhi incollati, facendoti desiderare di scoprire di più su cosa stia bollendo in pentola oggi.

Tifosi Fedeli: I Dati sugli Abbonamenti della Lazio

ROMA – Il numero degli abbonati della Lazio è prossimo a toccare i 24.500, con una crescita più lenta rispetto ai primi giorni. Un eventuale aumento potrebbe verificarsi negli ultimi giorni di campagna abbonamenti, confermando un trend significativo considerando le premesse e le recenti contestazioni contro la società.

Lazio, il sostegno dei tifosi

Nonostante le tensioni, la voglia di partecipare alle partite all’Olimpico non è diminuita. In fase di prelazione sono state vendute più di 19.386 tessere, un numero molto superiore rispetto all’anno precedente.

Abbonamenti: numeri da record

A pochi giorni dalla chiusura della campagna, il numero degli abbonamenti è già doppio rispetto all’anno scorso, merito anche del lancio anticipato della campagna stessa. Il record dell’era Lotito potrebbe essere eguagliato, nonostante la contestazione non sembri incidere sulla partecipazione allo stadio.

Gli incentivi per abbonarsi

Il ritorno di Sarri in panchina, il sorteggio favorevole del calendario e l’importanza della Curva Nord e della Tribuna Tevere, ormai esaurite in prelazione, sono elementi che stanno spingendo i tifosi all’acquisto. Inoltre, l’aspetto economico rende l’abbonamento una scelta conveniente per gli appassionati intenzionati a seguire almeno dieci partite. Celebra la S.S.Lazio: Maglia ufficiale 125 anni direttamente a casa tua + abbonamento Annuale a soli 69,90€

VIDEO – Pedro si racconta: il giocatore più forte secondo lui…

Durante il ritiro estivo della Lazio, l’attaccante spagnolo Pedro Rodríguez ha regalato ai tifosi un momento di leggerezza e spontaneità che ha subito conquistato il web. In un video pubblicato sui canali ufficiali del club biancoceleste, il calciatore ha risposto ad alcune domande, rivelando dettagli personali e calcistici che hanno suscitato grande interesse.

Il contenuto, pensato dal team social della Lazio, si inserisce perfettamente nella strategia digitale del club con l’obiettivo di rafforzare il legame tra squadra e tifosi, mostrando il lato più umano e quotidiano dei protagonisti del campo.

Tra le risposte di Pedro, spicca la menzione a David Silva, definito “il giocatore spagnolo più forte” con cui abbia mai condiviso lo spogliatoio.

Sorpresa e un pizzico di ironia, invece, nella risposta alla domanda su chi sia il miglior giocatore della Serie A: “De Bruyne”, ha detto Pedro con un sorriso.

Qualunque sia l’interpretazione, il video ha centrato l’obiettivo: generare engagement, divertire e umanizzare l’immagine dei calciatori. Un piccolo contenuto, semplice ma efficace, che conferma quanto le strategie digitali stiano diventando sempre più centrali nella comunicazione dei club calcistici moderni.

Pedro, con il suo carisma e la sua esperienza internazionale, si conferma non solo una pedina importante in campo per la Lazio, ma anche una figura chiave nella promozione dell’identità biancoceleste online.

 

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Twente-Lazio 2024: Razzismo in Campo, un Derby Sporcato da Vecchie Rabbie Sociali

Twente vs Lazio: quando il calcio incontra la battaglia contro il razzismo – e cosa è successo dopo? #EuropaLeague #RazzismoNelCalcio #SportEValori

Immaginate una serata di Europa League che inizia con l’adrenalina di un match internazionale, ma finisce con un’eco di indignazione globale. È ciò che è accaduto nel confronto tra Twente e Lazio, disputato a fine ottobre 2024 durante la terza giornata della fase a gironi. La squadra biancoceleste, guidata da un tecnico esperto come Marco Baroni, ha dominato con una convincente vittoria per 0-2 in trasferta. Ma dietro i gol segnati dall’attaccante spagnolo Pedro Rodríguez e del veloce esterno danese Gustav Isaksen – che hanno siglato la rete per il successo – si nascondeva un episodio che ha trasformato questa partita in qualcosa di molto più grande di un semplice risultato sportivo. (Qui, l’espressione “e del veloce esterno danese Gustav Isaksen” sottolinea la rapidità e l’impatto del giocatore, rendendo evidente come il suo contributo non fosse solo tecnico, ma anche decisivo per l’esito della gara.)

Tuttavia, mentre le luci dello stadio De Grolsch Veste si spegnevano, l’attenzione si è spostata su un fatto inquietante che ha offuscato la gioia del campo. Il giovane ala francese di origini senegalesi, Loum Tchaouna, allora in forza al Burnley, è stato vittima di ululati razzisti da parte del pubblico olandese. Questo comportamento non solo ha scioccato i presenti, ma ha anche acceso un’onda di indignazione, portando a un esame approfondito di come il calcio debba affrontare queste piaghe sociali. Viene da chiedersi: quanto ancora gli stadi europei devono lottare per eliminare tali oscurità?

A seguito di questo episodio, la società del Twente non ha perso tempo e ha avviato un’indagine interna rigorosa per identificare i responsabili. I risultati non si sono fatti attendere: sedici tifosi, tra cui alcuni minorenni, sono stati puniti con il divieto di accesso allo stadio, mentre altri hanno ricevuto multe pecuniarie. Queste misure decise hanno catturato l’attenzione dei media, riaccendendo dibattiti cruciali sul razzismo nel calcio europeo e dimostrando che le conseguenze possono essere reali e immediate.

Alla fine, il match Twente-Lazio del 2024 rimane un capitolo emblematico dell’Europa League, non solo per la prestazione solida della squadra biancoceleste, ma anche come richiamo potente contro ogni forma di discriminazione. Lo sport, in queste occasioni, si rivela un potente specchio della società, dove il rispetto e i valori etici devono sempre prevalere per un futuro più inclusivo.