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Calori a “I Laziali Sono Qua”: “Alla Lazio manca lo spirito dello scorso anno”

Può essere considerato a buon diritto un idolo dei tifosi laziali, nonostante non abbia mai vestito nella sua lunga carriera da calciatore, come difensore, la maglia biancoceleste. Alessandro Calori si è però ritagliato il suo posto intoccabile nella storia della Lazio, con il gol realizzato con la maglia del Perugia alla Juventus il 14 maggio del 2000. Un giorno che per ogni supporter biancoceleste significa soltanto una cosa: scudetto. Un titolo conquistato grazie al sorpasso ottenuto con la sconfitta bianconera al “Renato Curi”. Calori eroe per un giorno, ma al tempo stesso per sempre nei ricordi di tutti i sostenitori laziali. L’ex difensore ha anche trascorso buona parte della sua carriera indossando la maglia dell’Udinese, ed è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva. Una chiacchierata anche per fare il punto alla vigilia della sfida che vedrà opposta la squadra di Stefano Pioli proprio ai friulani domenica prossima, nella terza giornata di camponato.

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L’inizio di stagione della Lazio non è stato di certo brillante. Secondo Calori: “La situazione è ovviamente ancora rimediabile, ma l’eliminazione dalla Champions League ha condizionato la squadra. Che è giovane, forte e deve solo ritrovare l’entusiasmo, oltre ovviamente a quei giocatori che hanno fatto la differenza lo scorso anno, e che tra infortuni e cali di forma in questo avvio di stagione ancora non hanno inciso.

Per i suoi trascorsi da calciatore, Calori conosce molto bene la piazza dell’Udinese. In vista della sfida di domenica, l’ex difensore osserva: “L’Udinese è una squadra tosta, brava ad aspettare e ripartire e dotata di grande carattere. Colantuono è già riuscito a regalare una grande organizzazione alla sua squadra. Il 3-5-2 è molto efficace in fase difensiva, e per la Lazio potrebbe essere un problema trovare gli spazi giusti. Il tasso tecnico pende però ovviamente a favore della Lazio.

Le assenze di Biglia, De Vrij e Klose finiranno inevitabilmente per pesare sull’economia della partita. Un cambio di modulo potrebbe essere la soluzione per ovviare alle assenze? “Purtroppo cambiare sistema di gioco in corso non è così semplice,” spiega Calori, “soprattutto quando in estate si è fatto un certo tipo di lavoro su determinati schemi. La rosa della Lazio ha le caratteristiche per tentare variazioni sullo spartito del modulo, può tentare la difesa a tre e variare l’assetto a centrocampo grazie all’abbondanza di mezze punte. Ma cambiare l’equilibrio consolidato può essere più rischioso e portare più guai che benefici, improvvisando assetti che non sono stati provati con grande attenzione.

Il ritorno di Federico Marchetti dovrebbe regalare un pizzico di sicurezza in più a una retroguardia che ha ballato molto a Leverkusen e a Verona. Calciatori dello spessore di Basta, Radu e Candreva sono chiamati a prendere per mano i più giovani per reagire dopo il doppio ko. Calori sottolinea: “I veterani dovranno ora far valere la loro esperienza. I tanti impegni che ora attendono la Lazio potranno aiutare a ritrovare quella convinzione e spensieratezza che l’hanno portata a fare grandi cose nella passata stagione. L’età media della squadra si è abbassata ancor di più togliendo dall’undici titolare i giocatori infortunati. E’ chiaro che in questo momento più la Lazio gioca, più ha la possibilità di ritrovarsi. Pioli già lo scorso anno ha dimostrato di saper superare fasi della stagione molto complicate.

Sul mercato, l’idea di Calori è che: “La Lazio nelle trattative estive ha agito in maniera oculata, e soprattutto coerente con la linea seguita nelle ultime stagioni. Felipe Anderson fu accolto nello scetticismo generale, e lo scorso anno è esploso. Cataldi è stato inserito dalla Primavera, e secondo me arriverà presto alla Nazionale maggiore. Non avendo ceduto i big, la Lazio ha inserito giovani di prospettiva che possano rinforzare una base già forte: senza i soldi per i top player, è una politica che può sicuramente portare i suoi frutti, anche se magari nel lungo periodo. D’altronde chi ha i campioni veri se li tiene, e non è facile arrivare sul mercato a calciatori in grado di spostare da soli gli equilibri. La stessa Lazio con Biglia non ha ceduto alle lusinghe che arrivavano da club di caratura internazionale.

Un’ultima osservazione da parte di Calori sulla realtà attuale della Serie A: “La Juventus ha cambiato tanto ma deve ritrovare quello che ha perso con le cessioni di Tevez, Pirlo e Vidal. La Roma con il doppio colpo in attacco si è avvicinata molto ai bianconeri, mentre il Napoli sembra ancora un’incognita. Ci vorrà tempo per assimilare gli schemi di Sarri. La Lazio potrebbe avere come punto di forza la continuità rispetto alla passata stagione. La squadra è rimasta la stessa, deve solo ritrovare il suo spirito.

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