Possiamo dirlo, dalla Dnipro Arena esce una Lazio più forte. Ingenua sì, ma è pur vero che neanche Roma fu costruita in un giorno. Quel gol di Seleznyov ci ha tolto il sorriso, però tutto sommato può anche andarci bene così. Sulla carta il Dnipro è pur sempre testa di serie del girone G. Non avrà fatto sicuramente un buon mercato estivo, privandosi sia di Kalinic, arrivato in Italia, sia di Konoplyanca, venduto al Siviglia, ma prima di ieri sera, molti avrebbero sperato di uscire da Dnipropetrovsk con dei punti. Ieri Pioli, per la prima volta, ha messo nell’undici iniziale un giovane di belle speranze, Milinkovic-Savic, che è risultato all’unanimità il migliore fra i ventidue in campo. Una prestazione con gol – in campo europeo – è sempre un segnale incoraggiante. Personalità, piedi raffinati, discreta velocità, prestanza fisica (basti osservare come riesce a liberarsi di Douglas, che poi frana al suolo), insomma, chi più ne ha, più ne metta. Oggi tutti i maggiori quotidiani celebrano la prestazione del serbo classe ’95, che ieri sera ha svolto con onore il suo compito in una Lazio vestita in abito scuro. Decisamente elegante.
Ma il buon pareggio di ieri sera è sicuramente il frutto di tutta un’interpretazione tattica che il coach sta dando a questa squadra.Potrebbe interessarti
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Concludendo, la squadra vista ieri sera sembra aver ritrovato lo smalto e la verve della passata stagione. Dopo la vittoria contro l’Udinese e lo sfortunato pareggio in Ucraina, possiamo dunque affermare che la Lazio è in crescita e ora si può pensare alla sfida contro il Napoli, con la consapevolezza di aver ritrovato un gruppo capace di poter sbancare il San Paolo.

