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Patarca a “I Laziali Sono Qua”: “Cataldi talento, ha bisogno di fiducia”

Negli anni d’oro dell’era Cragnotti è stato il punto di riferimento del settore giovanile laziale, riuscendo a scoprire talenti d’incredibile prospettiva come Marco Di Vaio, Alessandro Nesta e molti altri. Quello di Volfango Patarca non sarà mai un nome come un altro nell’ambiente biancoceleste: il tecnico è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per fare il punto sul momento-Lazio, con un occhio di riguardo ai tanti giovani protagonisti con la squadra di Stefano Pioli.

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“La reazione di Verona è dovuta soprattutto al rientro di Biglia,” spiega Patarca, “che ha fornito al centrocampo quel salto di qualità che ci aspettavamo. Dopo Napoli non era facile reagire in questo modo, speriamo ora di superare questi alti e bassi che fanno male al morale prima ancora che alla classifica.”

In qualità di esperto di calcio giovanile, Patarca passa in rassegna i talenti biancocelesti. “Danilo Cataldi è stato utilizzato ad intermittenza quest’anno da Pioli. Forse gli servirebbe un pizzico di sicurezza e fiducia in più per sfondare definitivamente. Deve evitare quel senso di insicurezza in campo, causato dall’impiego a corrente alternata, che costò caro anche a Marco Di Vaio, che quando smise di giocare con continuità si ritrovò solo quando tornò titolare, cambiando aria. Quando gioca con l’Under 21 Cataldi dimostra una qualità che sono convinto emergerà al cento per cento anche in maglia biancoceleste. Giocare spesso regala fiducia: io non credo che un turn over massiccio sia necessario per ragazzi di venti anni, che non devono sentire subito la stanchezza.”

“Milinkovic-Savic lo utilizzerei sempre per la prontezza che ha dimostrato. E’ già un calciatore vero, anche Kishna mi ha colpito per la sua eleganza ed ha grandi margini di miglioramento. Serve fiducia: anche Felipe Anderson andò incontro ad enormi critiche, mentre io sapevo che le sue difficoltà erano dovute principalmente al grave infortunio alla caviglia dal quale era reduce quando arrivò a Roma. La fiducia per i giovani è fondamentale, Keita appena ha sentito di nuovo il sostegno della società e del tecnico è tornato ad esprimersi ai suoi livelli.”

Sulla realtà attuale del campionato, Patarca ha le idee chiare: “Alla Lazio serve un filotto di vittorie come quello dell’anno scorso: potrebbero aprirsi scenari clamorosi e inaspettati. Chi indovinasse una serie vincente potrebbe davvero mettere in atto una fuga decisiva. Le squadre importanti sono tutte lì: con il ko dell’Inter ora hanno avuto tutte una battuta a vuoto, possono tutte proporsi per le primissime posizioni. Il calendario almeno sulla carta sembra agevolare la Lazio nelle prime dieci giornate. Proprio i tanti giovani della Lazio, sfrontati e talentuosi, potrebbero rendere la squadra di Pioli una vera e propria mina vagante.”

L’ultima considerazione di Patarca è sul cammino della Lazio in Europa League: “Le potenzialità dicono che i biancocelesti possono arrivare alla fine, ma bisogna saper andare avanti. Il turn over è pericolosissimo quando si cambia troppo, perché si perdono i giusti riferimenti in campo: ma la qualità per andare il più avanti possibile anche in campo continentale ci sono tutte.”

 

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