Ai microfoni di CITTACELESTE FM, in onda su Elleradio 88,100 è intervenuto il direttore del Corriere dello Sport, Alessandro Vocalelli per commentare il momento della Lazio e ribadire il fatto che Pioli deve continuare a essere la colonna portante del progetto:
PIOLI – “Sarebbe clamoroso che l’allenatore definito il migliore del campionato in merito ai risultati conseguiti, e quello che ha fatto meglio, rischiasse il posto.Potrebbe interessarti
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Milinkovic è un buon giocatore, ma è stato preso perchè si era convinti che fosse il sostituto di Biglia ma non è così. Essere aziendalisti è molto sottile ma in certi momenti è gusto dire anche quello che di sbagliato è stato fatto. Dopo il campionato dello scorso anno, il rilancio di Felipe Anderson, dopo aver risolto alcuni dubbi tecnici…a quel punto ci si deve togliere dal ruolo di essere aziendalista e pretendere qualcosa di più da parte del mercato.
LA SUPERCOPPA E I PRELIMINARI – “Le responsabilità dell’uscita dalla Champions e della sconfitta in Supercoppa sono da imputare della società. A Pioli avrei chiesto una posizione più autorevole. Non doveva fare come Montella, ma il 15 luglio avrei preteso un attaccante per affrontare al meglio il Preliminare e la Supercoppa. Non credo che Pioli possa rischiare il posto mercoledì, per le società stesse scaricare le colpe sull’allenatore è un modo di tirarsi fuori dai problemi che in realtà è la società stessa a crearli.
LA SOCIETA’ – “Credo che nella Lazio bisogna fare una inversione filosofica, sono 10 anni che diciamo le stesse cose. Quando le cose vanno male si corre ai ripari, quando vanno bene non si fa nulla per migliorarla. Se vai in Champions la prima volta compri Vignaroli, mentre quando rischi la serie B corri ai ripari e compri 5 calciatori. E’ un problema della Lazio consolidato e strutturato da cui non so come se ne esca fuori. Bisogna serrare i ranghi, non escludo anche la responsabilità dei giocatori. Keita chiede di essere ceduto, poi il comunicato della sorella di Anderson…quando si viaggia in gruppo bisogna mettere davanti il noi, prima dell’io. La società avrebbe un solo modo per aggiustare questa situazione, prendere Pioli rinnovargli il contratto per 4 anni e metterlo al centro del progetto. Nei momenti critici sono due le strade: esonerare il tecnico, oppure dargli forza. Secondo me la scelta giusta sarebbe la seconda. Pioli deve stare al centro del suo territorio e delle sue scelte”.

