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Cesar: “Lazio o Inter? Il mio cuore è a Roma. Il segreto dei nerazzurri è il Mancio”

In occasione dell’incontro di questa sera tra Inter e Lazio ai microfoni di Lalaziosiamonoi è intervenuto il doppio ex Cesar Aparecido Rodrigues.

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Che partita ti aspetti? “Per la Lazio sarà una partita molto complicata. Affrontare l’Inter in questo momento nel quale i nerazzurri stanno attraversando un gran momento di forma e sono primi in classifica è la cosa peggiore le potesse capitare. La squadra biancoceleste è lontana parente della compagine della scorsa stagione. Per poter conquistare un buon risultato gli uomini di Pioli dovranno dare il massimo. Comunque mi attendo una bella gara. La Lazio potrà dimostrare di poter tornare quella dell’anno scorso. L’Inter ha ritrovato quell’equilibrio tanto ricercato da Mancini“.

Incontrare la capolista può essere uno stimolo maggiore o vince la paura? “Paura credo di no, ovvio che possa esserci rispetto per una grande squadra come quella nerazzurra ma sarà così come anche per gli interisti. Mancini sa che i biancocelesti sono un gruppo in difficoltà e che daranno il massimo. La Lazio sa di trovarsi di fronte la capolista e che per poter tornare a casa con qualche punto dovrà lottare fino in fondo”.

Quali sono i giocatori più importanti di Inter e Lazio? “L’Inter ha dei centrocampisti fortissimi, giocatori grintosi e di grande tecnica che hanno tanta voglia di fare. Ma secondo me il giocatore che fa la differenza è Icardi, sempre pronto a sfruttare qualsiasi errore dell’avversario. Per la Lazio Lucas Biglia. L’argentino è un elemento importantissimo, quando è in piena forma dà veramente tanto, detta i tempi. Ma alla fine ciò che conta è sempre il gruppo, tutti devono dare il proprio contributo”.

Qual è la forza dell’Inter e invece che cosa manca nella Lazio? “Il vero segreto dell’Inter è Mancini, è riuscito a dare un’impronta e un’identità alla sua squadra. Ha introdotto nei milanesi la figura dell’allenatore manager che indirizza la società nelle scelte di mercato. È l’unico, tra tutti i tecnici del dopo Mourinho, che sta portando l’Inter così in alto. Alla Lazio è mancato il mercato estivo, la squadra non è stata rinforzata. I biancocelesti sono gli unici che hanno giocato una finale di Supercoppa con la stessa rosa dell’anno precedente. Non puoi giocarti le qualificazioni di Champions senza aver rinforzato il gruppo. E’ giusto acquistare giovani promesse, come per esempio Kishna, però ci sarebbe voluto anche qualche acquisto di spessore più alto. È ovvio che poi ne paghi le conseguenze anche in campionato perché gli altri club non sono rimasti fermi e si sono rinforzati”.

Pensi che l’allontanamento di Pioli possa aiutare? “Non credo proprio, Pioli ha dimostrato di saper lavorare bene e di riuscire a gestire il gruppo. I giocatori dopotutto sono gli stessi. Il momento non è facile, però deve riuscire a dare una scossa e sono convinto che ci riuscirà. La vittoria contro l’Udinese in Coppa Italia ha riportato fiducia. A Milano la Lazio deve essere convinta dei propri mezzi, consapevole di potercela fare deve ritrovare lo spirito che le ha permesso di raggiungere obiettivi importanti”.

Conosci bene Mancini, prima alla Lazio poi all’Inter, sei stato un suo allievo: Mancini è stato fondamentale per la mia crescita. Sin dall’inizio ha capito le mie caratteristiche e il mio ruolo. Punta tanto sul gioco di squadra e lavora bene sulla mentalità, ci mette tanta passione nel suo lavoro. È un vincente nato, motiva e carica sempre i suoi uomini”.

Uno dei tuoi ricordi più belli alla Lazio? “Riguarda sempre il Mancio, mi ha sempre dato fiducia, anche nei miei momenti più difficili. Mi diceva sempre: “Ce la puoi fare”. Incoraggiamenti che ogni giocatore vorrebbe sentirsi fare dal proprio allenatore. Mi hanno dato la forza di lottare anche quando ero demoralizzato”.

Quando hai capito che volevi diventare allenatore? “Sinceramente avrei preferito lavorare nella dirigenza ma poi ho avuto l’occasione di fare un corso per allenatori. Ho avuto degli istruttori molto bravi che mi hanno fatto innamorare di questo ruolo e da allora non l’ho più lasciato”.

In caso di offerta di guidare Inter o Lazio chi sceglieresti? “Quando si parla di club così importanti, qualunque sia sarebbe un piacere allenare. Vorrei fare come Mancini che le ha guidate tutte e due. Però di una cosa sono certo: il mio cuore è a Roma“.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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