giovedì, Aprile 25, 2024

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Castroman ammette: “Simeone mi martellava ma Inzaghi…”

Molti compagni di squadra della sua Lazio sono diventati tra gli allenatori più importanti del palcoscenico Europeo. Lucas Martin Castroman, in diretta su Radio Incontro Olympia, confessa che non si sarebbe mai aspettato che lo diventasse Simone Inzaghi che invece sta sorprendendo tutti con la sua Lazio: “Nella mia Lazio c’erano tanti campioni e giocatori di grandissima personalità. Se mi avessero chiesto un nome tra di loro che non avrebbe mai fatto l’allenatore, avrei detto Inzaghi. Non avrei mai immaginato che sarebbe diventato un allenatore, lo vedevo molto tranquillo posato, immaginavo una carriera diversa per lui dopo il campo. Io vedevo “Cholo” Simeone che mi martellava tutti i giorni su come mi dovevo comportare e cosa dovevo fare per crescere, io avevo vent’anni e lui mi pressava. Mentre Inzaghi lo vedevo molto più tranquillo. Invece lo sta facendo benissimo e sono contento. Mi sono emozionato sapendo che Inzaghi sta facendo così bene, mi ha fatto davvero tanto piacere. Non so come sia andata con Bielsa, ma immagino che ci sia stato qualcosa che non gli sia andato bene nel contratto. Per me è come un padre lo conosco benissimo e se non ha le certezze e le sicurezze che chiede non si muove, è “Loco”. Ma forse è andata meglio così, vedendo quello che sta facendo Inzaghi. Tutte le persone, come me, che vogliono bene alla Lazio non possono che essere felici che in estate sia andata così, alla luce dei risultati e di quello che sta facendo Inzaghi”

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BIGLIA – “Biglia è un giocatore importantissimo, ma non solo per l’aspetto tecnico. Chi guarda il calcio con gli occhi da calciatore si accorge subito del grande contributo che fornisce in campo. Biglia ha la testa da regista, è sempre nella posizione giusta e i compagni sono tranquilli perché possono rilassarsi, sanno che c’è Biglia, copre, recupera palloni e detta sempre passaggi e geometrie precise. Non risolverà mai una partita da solo ma è fondamentale per una squadra”

DERBY – “Quando ho segnato in quel derby non avevo capito quello che avevo appena fatto. Dopo tanti anni prima del derby mi continuano a chiamare in tantissimi. Sono consapevole che i tifosi della Lazio mi portano ancora nel cuore. Sono profondamente legato a loro, un piccolo gesto come un goal, ha creato un legame indissolubile. Ogni volta che rivedo quel goal mi emoziono, ho i brividi. Un calciatore sa che deve sempre fare un goal per vincere una partita, quel goal non portò a una vittoria ma mi ha aperto un portone in un paese che mi ha accolto benissimo quando ero giovanissimo. Era un goal in un derby troppo importante, la Roma era già pronta a festeggiare lo scudetto e a fare il giro di campo. Sarebbe stata l’apoteosi per loro e una tragedia per i nostri tifosi. E’stata un’emozione indescrivibile. La Lazio e i suoi tifosi faranno sempre parte della mia vita e questa è una cosa che mi riempie di orgoglio e di gioia. E anche i tifosi della Roma non mi dimenticheranno mai (sorride, ndr)”.

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