Il sedicente Avvocato Mario Stagliano, noto tifoso della Roma, stamattina scrive una lettera al Tempo affermando che la Lazio non ha diritto a richiedere lo scudetto del 1915.
LA LETTERA INDIRIZZATA AL DIRETTORE DE “IL TEMPO”
Caro direttore, era il 2015, esattamente cento anni dopo l’inizio di quell’evento terrificante che Papa Benedetto XV avrebbe definito «L’inutile strage», quando un valente avvocato romano, di dichiarata fede laziale, iniziava ad interessarsi di quella che sarebbe divenuta in poco tempo la crociata per l’assegnazione dello scudetto 1915 alla compagine biancoceleste. A chiunque avesse sfogliato un almanacco Panini, non era certo sfuggita quella incomprensibile assegnazione del titolo a favore del Genoa F.C., avvenuta a cinque anni dalla disputa di un campionato che si era interrotto dopo l’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 24 maggio 1915. In quel momento, come aveva ricostruito con esattezza storica il bravo avvocato romano, la situazione era totalmente in divenire, anche se la stampa, pur occupandosi principalmente del conflitto appena insorto, pronosticava l’assegnazione del titolo al Genoa.
Giova precisare che, fino al 1912, le squadre centromeridionali erano totalmente escluse dalla possibilità di competere per il titolo, che restava a beneficio delle sole squadre settentrionali, essendo il calcio un fenomeno che riguardava in particolare il triangolo industriale composto da Piemonte, Lombardia e Liguria. Solo nel 1913, con un complesso sistema di gironi eliminatori formati su basi territoriali, il torneo venne allargato. Ad onor del vero, la mancata partecipazione delle squadre centro meridionali una qualche giustificazione la trovò nei risultati delle finali del 1913 e del 1914, se è vero, come è vero, che la finalista (la Lazio in entrambe le occasioni) perse, il primo anno, in gara unica sul campo neutro di Genova, per 6 a 0 dalla Pro Vercelli ed il secondo anno per 7 a 1 in trasferta e 2 a 0 in casa contro il Casale. Cosa accadde, dunque, in quel torneo del 1915? Superate le fasi eliminatorie, si formarono tre gironi finali, settentrionale, centrale e meridionale, rispettivamente con 4, 4 e 2 squadre.
I gironi eliminatori vennero fermati, con atto d’imperio comunicato a mezzo telegramma ai direttori di gara, quando si doveva giocare l’ultima giornata.Potrebbe interessarti
Questa realtà storica, tra le tante fonti, viene confermata da innumerevoli pubblicazioni, come ad esempio, quella del 20 febbraio 1943 -XXI “Storia avventurosa del Calcio Italiano” e quella a cura di Vincenzo Baggioli, Storia anedottica dello sport italiano, stampata nel 1944, alla pagina 114). Ma quello che più conta, è come la circostanza fosse nota al valido avvocato Mignogna in quell’estate del 2015, quando la sua pretesa di riconoscimento del titolo alla Lazio (sponsorizzata dal volo di aeroplani sul litorale romano e dalla raccolta di 30.000 firme sulla piattaforma change.org) si basava sul sicuro successo contro l’Internazionale Napoli, stante l’inconsistenza della compagine partenopea. Solo successivamente, la realtà verrà adattata alle necessità di raggiungere l’obiettivo prefissato. Ad ogni buon conto, in seguito ad una istanza indirizzata alla F.I.G.C. da parte dello tesso Avvocato, nel giugno 2016 viene nominata una commissione incaricata di esprimere un parere sulla vicenda. Vengono chiamati a farne parte: il dottor Fabio Santoro (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, all’epoca estraneo alla Giustizia endofederale), l’Avv. Maurizio Greco (Avvocato dello Stato, all’epoca dei fatti vice -presidente di una sezione della Corte Federale d’ Appello della F.I.G.C.), i dottori Paolo Cirillo e Mauro Sferrazza (all’epoca componenti di una sezione della Corte Federale d’Appello della F.I.G.C.), il dottor Cesare Mastrocola (Giudice del TAR, all’epoca estraneo alla Giustizia endofederale). La Commissione, invece di svolgere indagini autonome o di delegare ad uffici amministrativi della F.I.G.C. i necessari compiti di acquisizione della documentazione, richiede chiarimenti sul contenuto dell’istanza di assegnazione dello scudetto ex aequo alla S.S. Lazio per la stagione 1915 proprio all’Avv. Mignogna, magna pars di tutta la vicenda. Nelle more, tramite i siti vicini alla tifoseria laziale, era stata diffusa la notizia dell’ avvenuto ritrovamento di nuova, decisiva documentazione. Sta di fatto che il proponente allegava un proprio dossier composto da ritagli parziali di articoli di giornale dell’ epoca, commentati ad uso proprio. Questo dossier, nella quarta pagina recava la fotocopia del ritaglio di un articolo che sarebbe apparso su «L’Italia Sportiva» di lunedì 3 maggio 1915 avente come titolo «L’incontro Interna Caso Nel bollettino della Figc si legge che la gara disputata il 18 aprile 1915 tra l’Internazionale Fc di Napoli e il Neaples è stata annullata perché i giocatori Pelizzone Filippo e Jean Steigher vi hanno partecipato «in posizione irregolare, e cioè senza tessera né provvisoria autorizzazione federale».
Adesso basta caro Avvocato: la Lazio ha diritto a quello scudetto ex aqueo perchè il Napoli non può richiederlo perchè fallito. Non importa se le squadre del Nord erano più forti e la Lazio aveva malamente perso le finali negli anni precedenti. Forse ti brucia che la Lazio possa raggiungere tre scudetti. Forse sì perchè cadrebbe definitivamente l’ultimo sfottò che voi avete più titoli italiani. Pensa alla tua Roma, alle vicende della tua squadra che tanto sostieni. Alla Lazio ci pensiamo noi, la sua gente che non accetta lezioni di moralità e correttezza da chi si è preso uno scudetto cambiando le regole in corsa.

