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Vocalelli: “Questo trionfo è di Inzaghi ma grandi meriti vanno anche a Lotito e Tare”

Per commentare la gara di Supercoppa e la Lazio in generale è intervenuto sul Corriere dello Sport il direttore Alessandro Vocalelli.

LE PAROLE DI VOCALELLI SULLA GARA

“La Lazio si è aggiudicata la più straordinaria, romanzesca, appassionante Supercoppa, vincendo due volte contro la Juve. La prima in una partita di ottanta minuti in cui ha messo alla frusta i bianconeri. Segnando due volte con Immobile e offrendo la netta sensazione di una superiorità atletica evidente. La seconda vittoria è arrivata in pieno recupero dopo che Dybala aveva rimesso in equilibrio il risultato con una punizione magistrale e un rigore realizzato con freddezza allo scadere”.

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POI CONTINUA…

“In quel momento di fronte ai Campioni d’Italia e vice campioni d’Europa quasi tutte le squadre avrebbero piegato le ginocchia convinte che anche i fluidi erano lì a raccontare di una serata-no. La Lazio invece ha avuto la forza, l’orgoglio, la sfrontatezza per andare a vincere ancora. E lo ha fatto con due giocatori appena messi in campo da Simone Inzaghi. Lukaku ha costruito l’azione del gol, il giovane Murgia – un ragazzo di cui sentirete parlare, un tifoso della Lazio e un prodotto di un vivaio straordinario – ha realizzato con un piattone che poteva essere nel repertorio di Higuain“.

INFINE SUI MERITI

“Chissà se – statisticamente – questo è il primo trionfo della nuova stagione o l’ultimo di quella passata. Di sicuro è il coronamento del lavoro di Simone Inzaghi. Ha saputo governare i momenti anche più delicati trovando sempre le soluzioni migliori. L’assenza di Felipe, la bufera della vigilia per il caso KeitaInzaghi ha pescato ancora una volta le carte giuste valorizzando anche il lavoro dei dirigenti. Già perché è il caso di dirlo. Ancora una volta Lotito e Tare sono riusciti a dimostrare che sul mercato hanno pochi rivali. Pensate a de Vrij, acquistato per meno di 10 milioni. Esattamente come Milinkovic-Savic o Immobile. Giocatori che oggi ne valgono almeno un centinaio. Ma la storia è stata impreziosita dalle due ‘novità’ decisive di questa finale: Luis Alberto e Lucas Leiva. Il primo, già in organico lo scorso anno, ha dimostrato qualità inesplorate e valorizzate appunto da Inzaghi. Lucas Leiva, con un curriculum eccezionale, sin dal primo momento era stato designato come erede di Biglia. Il prezzo del cartellino, pochi milioni di euro, ha ingannato parecchi perché il giocatore è di profilo internazionale”.

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