venerdì, Aprile 26, 2024

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Monday Night da urlo al Bentegodi. Il punto della tredicesima giornata di A

Con il posticipo di San Siro tra Inter e Atalanta si era chiusa la domenica calcistica. Pioggia di gol a Verona: il Bologna trionfa nel Monday Night

ROMA LAZIO: 2-1

Termina con il successo giallorosso per 2-1 l’attesissimo derby della capitale. Le sensazioni erano quelle di un grande match eppure la prima frazione si è conclusa con il punteggio di 0-0 dove l’unico vero protagonista è Strakosha con un grande intervento sulla girata di Dzeko. Nella  ripresa però è tutta un’altra storia. Al minuto 49 prima e al minuto 52 poi, la Roma costruisce la vittoria grazie al rigore di Perotti, concesso per una scivolata di Bastos su Kolarov, e alla botta dal limite di Nainggolan. La Lazio accorcia le distanze al minuto 72  con Immobile dagli undici metri (rigore concesso con l’ausilio del Var per fallo di mano in area di Manolas) ma non basta. Gli uomini di Inzaghi tentano il forcing finale ma la Roma gestisce il vantaggio e si prende il derby. I giallorossi scavalcano in classifica la Lazio che resta quindi a quota 28. Dzeko e compagni saranno impegnati mercoledì nella delicata trasferta di Madrid contro l’Atletico di Simeone. L’obiettivo di Di Francesco è blindare la qualificazione con un turno d’anticipo. La Lazio esce sconfitta dal derby ma la squadra è in salute. Giovedì probabile turnover nella gara di Europa League contro il Vitesse. Domenica all’Olimpico arriva la Fiorentina, reduce dal pari di Ferrara.

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NAPOLI MILAN: 2-1

Il secondo anticipo della 13esima giornata ha visto di scena Napoli e Milan nella meravigliosa cornice di un San Paolo gremito. Con un gol per tempo gli uomini di Sarri liquidano la pratica Milan. Apre Lorenzo Insigne al minuto 33. L’ex Pescara scatta sul filo del fuorigioco e sfrutta un lancio perfetto di Jorginho. Gol, quello del “magnifico”, inizialmente annullato per posizione irregolare e accordato solo in seguito all’intervento del Var. Al minuto 73 Mertens pesca Zielinski ancora sul filo del fuorigioco. Il polacco controlla, entra in aria e con il mancino fulmina Donnarumma. I rossoneri accusano il colpo ma provano a creare azioni efficaci. La difesa partenopea però respinge gli assalti del Milan, che accorcia le distanze solo al minuto 92 con Romagnoli. Il centrale classe ’95 calcia al volo di prima intenzione e trafigge Reina con una mancino da fuori area che si infila all’angolino alla sinistra del portiere. Gli ospiti però si svegliano tardi e il Napoli conquista i 3 punti. Gli uomini di Sarri blindano così il primato in classifica. Strada sempre più in salita invece per gli uomini di Montella.

CROTONE GENOA: 0-1

Nella giornata dell’esordio di Davide Ballardini sulla panchina del Grifone, allo Scida si affrontano Crotone e Genoa, in quello che è il lunch match della domenica. Gli ospiti aprono la gara dopo 11 minuti con Luca Rigoni, che di testa insacca una palla messa in area da Laxalt. La partita la fa il Genoa che legittima il vantaggio con un netta superiorità nel possesso palla. Gli uomini di Ballardini arrivano due volte in porta con Pandev nel primo tempo. Nella ripresa c’è spazio per un po’ d’accademia firmata Adel Taarabt, che delizia il settore ospite con alcune giocate d’alta scuola. Il Genoa tuttavia concede l’iniziativa ai padroni di casa che provano l’assalto all’area di rigore avversaria ma non riescono a impensierire Perin. Il Grifone gestisce e porta a casa 3 punti fondamentali per la lotta salvezza. Stop casalingo per Nicola. I 12 punti in classifica sono un discreto bottino, ma domenica, a Torino, c’è la Juventus.

BENEVENTO SASSUOLO: 1-2

Al Vigorito alle 15 in programma il match di bassa classifica tra Benevento e Sassuolo. I campani dopo la grande prestazione di Torino, vogliono ottenere i primi punti del campionato. Il primo tempo è per larghi tratti di marca giallorossa. Ciciretti e Armenteros i più pericolosi in area neroverde, ma Consigli blinda lo 0-0. La prima frazione termina dunque a reti inviolate. La ripresa vede in campo lo spirito combattivo del Sassuolo che decide di iniziare a imporre il proprio gioco ma Ragusa e Gazzola sciupano due potenziali occasioni. Quindi la svolta al minuto 57. L’estremo difensore campano Brignoli sbaglia il lancio, la palla viene intercettata da Missiroli che serve Matri in area di rigore. L’ex Juventus e Lazio non può sbagliare a due passi dalla porte e punisce la disattenzione del Benevento.

La reazione dei padroni di casa non si farà però attendere e appena 8 minuti dopo Armenteros agguanta il pari raccogliendo un tiro-cross di Ciciretti. Appena due minuti dopo però, al 67esimo, i padroni di casa restano in dieci per il secondo giallo sventolato in faccia a Letizia. Al minuto 72 Bucchi inserisce Berardi che in pieno recupero ha l’occasione dal dischetto, di decidere il match. Il classe ’94 calcia però sulla traversa e proprio quando il risultato sembrava ormai scritto, al minuto 94 Peluso trova di testa il gol del definitivo 1-2. Tre punti di ossigeno puro per il Sassuolo. Sprofonda la squadra di De Zerbi, sempre più fanalino di coda e ancora inchiodata a 0 punti.

SPAL FIORENTINA: 1-1

Al Paolo Mazza di Ferrara protagoniste sono Spal e Fiorentina. Il primo tempo è avaro di occasioni. Entrambe le compagini si difendono bene e concedono poco. A risentirne però è la fase offensiva. I viola cercano di arrivare in porta con due incursioni laterali di Bruno Gaspar, ma gli uomini di Pioli peccano negli ultimi metri. Alla mezz’ora l’arbitro Calvarese annulla la rete di Chiesa per fuorigioco di Gil Dias. Al minuto 42 però è la Spal a passare in vantaggio. Calcio di punizione dalla destra di Viviani, stacco aereo di Felipe, palla sul palo e tap-in vincente di Paloschi a porta sguarnita. La prima frazione termina dunque con gli emiliani in vantaggio per una rete a zero. Nella ripresa Pioli cambia subito. Fuori Olivera e dentro Babacar, che va ad affiancare Simeone in avanti. I frutti si vedono nell’immediato, quando il senegalese con il destro prova a impensierire Gomis, che risponde prontamente. Al minuto 58 Calvarese pareggia il conto delle reti annullate, non convalidando giustamente il gol in contropiede di Paloschi, partito in posizione irregolare.

Pioli getta nella mischia anche Saponara e a 10′ dalla fine i due figli d’arte Simeone e Chiesa confezionano il gol del meritato pareggio. Assist smarcante dell’argentino per il classe ’97 che di destro infila Gomis sul primo palo. I viola ci provano e tentano il forcing finale in cerca del gol della vittoria, ma a eccezione di una conclusione di Simeone, terminata alta, la gara ha poco altro da raccontare. Partita maschia: da segnalare 7 cartellini gialli (4 per i padroni di casa, 3 per i viola), due dei quali rifilati a Oikonomou. La Spal chiude in 10 uomini ma resiste. Punto importante per i ferraresi che aggiungono un tassello in più alla corsa salvezza, più che mai serrata. Fiorentina a tratti assente, a tratti molto propositiva. I 17 punti testimoniano un percorso discontinuo, positivo ma non brillante. Dopotutto la Fiorentina è ancora, dopo 13 giornate, pur sempre un cantiere aperto in virtù dei numerosi cambiamenti nel corso dell’ultima sessione di calciomercato.

TORINO CHIEVO: 1-1

Al Grande Torino il Chievo di Rolando Maran fa visita ai granata. Partono bene gli ospiti con le iniziative create da Inglese e Castro, che di testa su cross di Gobbi trova il palo al minuto 6. Trascorrono 8 minuti e i veneti passano. Cross di Cacciatore dalla destra, deviazione aerea di Meggiorini che diventa un assist per Hetemaj, che ancora di testa trafigge  Sirigu. Al minuto 28 si fa male Castro che è costretto a lasciare il campo (per lui lesione del collaterale, domani l’intervento) in seguito a un contrasto con Rincon. Il Chievo perde dinamismo in mezzo al campo e il Toro prende coraggio. Il gol è nell’aria e al minuto 31 Baselli incorna di testa su cross dalla destra di Obi. Il numero 8 granata sovrasta Tomovic e Cesar e pareggia i conti.

Al 40esimo grande opportunità per gli uomini di Mihajlovic con Ljajic che spreca calciando a lato dopo il gran lavoro di Iago Falque. Termina 1-1 la prima metà di gara. Al sesto della ripresa Hetemaj ha l’occasione per il raddoppio e per la doppietta personale ma Burdisso salva la conclusione ravvicinata del finlandese. Al minuto 65 il Toro va vicinissimo al vantaggio, con la traversa colpita da Iago Falque. Urlo del gol strozzato in gola per il popolo granata che però appena 5 minuti dopo torna a sperare. Contrasto in area tra Gobbi e Belotti: inizialmente per l’arbitro è solo calcio d’angolo, quindi, con l’ausilio del Var viene accordato il calcio di rigore in favore del Torino. Dal dischetto si presenta il gallo che incrocia con il destro  ma si fa ipnotizzare da Sorrentino. Rissa nel finale: scintille tra Ljajic e Radovanovic con conseguente espulsione di quest’ultimo. Il Chievo resiste in inferiorità per gli ultimi sei minuti e porta a casa un pari prezioso. Il Torino continua nel suo andamento altalenante. I punti in classifica sono 18, ma la sensazione che questa sia un’occasione sprecata è legittimata dai fischi dello stadio al termine della partita.

UDINESE CAGLIARI: 0-1

Alla Dacia Arena si affrontano Udinese e Cagliari. Dopo 9 minuti i padroni di casa vanno vicini al gol con Maxi Lopez che da pochi passi sbagli il tap-in di testa dopo la respinta di Rafael su punizione di Barak. Tra il minuto 21 e il minuto 31 Jankto si rende protagonista di due chiare occasioni da gol, prima spedendo fuori un colpo di testa su cross ancora di Barak e poi con una conclusione parata con un grande intervento da Rafael. Al minuto 25 occasione per il Cagliari, da Barella a Pavoletti che si gira all’interno dell’area. L’attaccante ex Napoli e Genoa conclude in porta ma Bizzarri risponde prontamente con una deviazione decisiva. Dopo 10 minuti nella ripresa i sardi passano in vantaggio. Cross dell’ispiratissimo Barella, indecisione di Danilo e Widmer che lasciano rimbalzare la sfera e colpo di testa di Joao Pedro che deposita in rete la palla vagante in area. Delneri le prova tutte, mette in campo 3 punte e tenta l’assalto alla ricerca del pareggio ma i suoi sono poco lucidi e il gioco manca di concretezza. Al minuto 98 Bizzarri si fa espellere (rosso assegnato con l’ausilio del Var) per l’intervento irregolare ai danni di Faragò, involato verso la porta. La gara ha poco altro da raccontare. L’Udinese perde in casa e lascia il campo tra i fischi dei propri tifosi. Terzo successo in 5 partite invece per Lopez, e Cagliari che sale a 15 punti in classifica. I rossoblù possono respirare, e sabato alla Sardegna Arena arriva l’Inter, seconda forza del campionato.

SAMPDORIA JUVENTUS: 3-2

A Marassi la Samp per continuare a stupire, la Juventus per dare una prova di forza dopo la sofferta vittoria sul Benevento. Allegri sceglie Asamoah in corsia al posto di Alex Sandro e schiera Bernardeschi nel ruolo di Dybala, inizialmente lasciato in panchina. Primo tempo vivace con i bianconeri vicini al gol in un paio di occasioni. Prima Higuain su filtrante di Bernardeschi manda a lato a pochi centimetri dal palo, quindi Cuadrado da pochi passi ma da posizione defilata calcia in porta. Viviano respinge di schiena e la palla termina in calcio d’angolo, ma non secondo Guida che non vede la deviazione e concede la rimessa dal fondo. La Samp si chiude bene e all’occorrenza non rinuncia a ripartire. Gara dai ritmi comunque elevati nonostante lo 0-0 con cui si chiude la prima frazione. Nella ripresa la musica cambia. Palla vagante in area bianconera che Bernardeschi svirgola innescando un campanile su cui si avventa Duvan Zapata.

Il colombiano giganteggia su Lichtsteiner e di testa batte Szczesny depositando la sfera sul palo più lontano. Al minuto 52 il tabellone recita 1-0 Samp e Marassi è in delirio. A questo punto Allegri inserisce Dybala e al minuto 70 i bianconeri hanno una grande occasione per pareggiare. Palla persa dai blucerchiati a ridosso della metà campo e contropiede bianconero, con Higuain che procede palla al piede prima di servire in maniera errata un liberissimo Cuadrado. Gol sbagliato, gol subito. Appoggio di Ramirez per Torreira e botta del classe ’96 urugaiano che batte Szczesny dal limite dell’area. Trascorrono appena 8 minuti e la Samp trova il terzo gol con Ferrari, che risolve una mischia in area in seguito a un calcio piazzato dalla destra. La Juve è sulle gambe ma prova a reagire nel finale. Al minuto 91 Higuain trasforma il penalty concesso per un pestone di Strinic su Douglas Costa. Tre minuti più tardi arriva il gol della speranza bianconera. La firma è di Dybala, gol fotocopia di quello realizzato nella stessa porta a Marassi, contro il Genoa a fine agosto. L’ultimo minuto registra l’assalto finale dei bianconeri che però non porta a nulla di concreto. I campioni d’Italia crollano a Marassi a 3 giorni dalla delicatissima sfida di Champions contro il Barcellona. La squadra di Giampaolo, dal canto suo, si conferma una delle rivelazioni del campionato.

 

INTER ATALANTA: 2-0

Nel posticipo domenicale l’Inter ospita a San Siro l’Atalanta di Gasperini.  Dopo un primo tempo equilibrato, in cui Handanovic e Berisha sono protagonisti su Hateboer e Icardi, è proprio il capitano dell’Inter a piazzare un uno-due micidiale di testa che stende una buona Atalanta. Al sesto minuto della ripresa l’argentino sblocca il risultato sfruttando una punizione di Candreva e battendo di testa Berisha. Al minuto 15 fulmina ancora il portiere albanese incornando sul cross preciso di D’Ambrosio. L’Inter, ancora imbattuta come il Napoli, sale a 33 punti dopo 13 turni: Sarri è lì, a 35. Spalletti dopo il pari interno contro il Torino aveva predicato attenzione e più concretezza. Oggi la squadra ha dato una grande dimostrazione di forza. San Siro ringrazia, la Juve no. L’Atalanta gioca una partita ordinata e diligente ma viene piegata da un Mauro Icardi in stato di grazia. Gara fondamentale giovedì a Goodison Park per gli uomini di Gasperini. A Liverpool Gomez e compagni saranno attesi dall’Everton. L’obiettivo è ipotecare con una giornata d’anticipo il passaggio ai sedicesimi di finale.

 

VERONA BOLOGNA: 2-3

Al Bentegodi va di moda il monday night (il terzo in campionato per gli uomini di Pecchia), che presenta la sfida tra Verona e Bologna, ultima gara della tredicesima giornata. Dopo una prima fase in cui i felsinei prendono l’iniziativa, a passare in vantaggio sono i padroni di casa al minuto 12 con Alessio Cerci. Cross di Fares dalla corsia sinistra, Cerci svetta più in alto di tutti in area piccola e trova il gol con un colpo di testa che viene deviato da Krafth e termina in rete. Per l’ex colchonero si tratta del primo gol in maglia gialloblù, oltre che della prima rete in Serie A dal marzo del 2016, quando vestiva la maglia del Genoa.  In un primo momento il gol subito tramortisce l’11 di Donadoni che soffre per alcuni minuti le avanzate dei veneti. La reazione rossoblù non tarda tuttavia ad arrivare. Verdi serve Palacio che allarga per Mattia Destro, la cui conclusione da posizione ravvicinata batte un incolpevole Nicolas. Al minuto 21 è 1-1 tra Verona e Bologna. Anche per Destro si tratta del primo sigillo stagionale. A questo punto la gara si fa sempre più vivace e al minuto 33 i padroni di casa raddoppiano. Cross di Verde dalla sinistra, Caceres svetta più in alto di Masina e colpisce di testa. Mirante allontana, ma sulla respinta si fionda nuovamente Caceres che col destro trova la rete. Prima rete stagionale e con la nuova maglia anche per l’uruguaiano. Si chiude con il Verona in vantaggio un primo tempo disputato a ritmi elevatissimi. La ripresa si apre a ritmi blandi, ma ben presto cresce l’intensità, sulla falsariga della prima frazione. Il Bologna prova a reagire ma il Verona è compatto a centrocampo e prova a ripartire in contropiede, sfruttando le inevitabili avanzate degli ospiti. Al minuto 57 la svolta della gara: Donadoni sostituisce Destro. Al suo posto entra in campo Orji Okwonkwo, nigeriano classe ’98 con già all’attivo un gol in campionato. La mossa si rivela azzeccata e dà ben presto i frutti desiderati. Cross di Verdi dalla corsia destra, Okwonkwo si inserisce da dietro, anticipa Caceres e di testa trova il gol del pareggio. L’attaccante diciannovenne, già eroe della sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo, riporta quindi la situazione in parità al minuto 74. Bologna sazio? Neanche per sogno. Trascorrono appena due minuti e gli uomini di Donadoni la ribaltano. L’azione parte ancora dai piedi di un ispirato Simone Verdi che serve Donsah.  Il centrocampista ghanese, entrato da poco anche nel giro della nazionale, controlla il pallone con la suola, si smarca fuori area, converge verso il centro del campo e di collo-esterno destro batte Nicolas. L’uno-due micidiale dei Felsinei piega il Verona che si getta alla ricerca del pari con la forza della disperazione. I padroni di casa hanno una ghiotta occasione al minuto 86, quando  un tiro sporco di Lee in area di rigore fa tremare la retroguardia di Donadoni: Helander involontariamente devia il pallone verso la sua porta e Mirante allontana in calcio d’angolo. Il Bologna resiste e porta casa un prezioso successo in rimonta. Il Verona crolla nel giro di due minuti dopo il doppio vantaggio e rimane penultimo in classifica, a quota 6 punti.

 

 

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