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Il giornalista Paolo Condò: “Inzaghi è la storia della Lazio”

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Ospite dello speciale di “Mister Condò” il tecnico della Lazio Simone Inzaghi. Prima della messa in onda del programma il giornalista Paolo Condò, ha rilasciato una lunga intervista dove ha parlato delle impressioni che ha avuto sull’allenatore biancoceleste.

CONDO’ AI MICROFONI DI LAZIO STYLE RADIO 89,3

<em>“La rubrica si rivolge agli allenatori che fanno qualcosa di notevole. Quindi era d’obbligo raccontare Simone Inzaghi. Quello che ha fatto lo scorso anno e quest’anno è fuori dal comune. Se un allenatore riesce a disegnare un abito che va bene a tutti, o quasi a tutti, vuol dire che il marchio di qualità è implicito”.

SUI GIOVANI

“Ciò che mi ha conquistato nel racconto della sua carriera è che lui abbia ricevuto fiducia da Materazzi da ragazzino. Ci lamentiamo sempre del fatto che i giovani italiani vengano valorizzati poco. Lui invece ha avuto il coraggio di lanciare Murgia, Palombi e Strakosha. Lui dice che è come un debito saldato. Ha sentito l’obbligo e l’esigenza di fare la stessa cosa con i suoi ragazzi”.

SULLA FAMIGLIA

“Nella storia del calcio italiano la famiglia Inzaghi è importantissima. Basti pensare i fratelli Inzaghi in campo per undici minuti insieme in Nazionale. Una cosa rarissima. Era commosso quando lo ha raccontato. Si capisce l’educazione allo sport che la famiglia ha dato a questi due ragazzi, e che loro hanno riportato in campo”.

SUL NO DI BIELSA

“Due cose. Inzaghi in quelle sette partite al posto di Pioli aveva fatto bene. Io gli chiesi lumi sul suo futuro e lui mi rispose che riteneva di essersi meritato la conferma alla Lazio. In situazioni simili gli allenatori sono prudenti, lui senza tentennamenti confermò il suo pensiero. Infatti aspettò fino all’ultimo per firmare per la Salernitana. Tutto quello che ha fatto Simone Inzaghi è stato straordinario. Ha vinto un trofeo, la Supercoppa Italiana, è in lotta per la Champions, e può arrivare in fondo all’Europa League. Tutto questo grazie a Inzaghi. All’inizio dicevano che la rosa della Lazio fosse troppo corta, lui l’ha allungata con i giovani. Per me comunque da seguace di Bielsa, aldilà dei problemi al Lille, l’argentino resta un grandissimo allenatore”.

SUI TIFOSI

Inzaghi, con la qualità del gioco e dei risultati, ha riportato i tifosi allo stadio. Il suo  orgoglio è legittimo. E’ la cosa più bella per un allenatore”.

SULLA LAZIO

“Mi piace la facilità con la quale vanno a rete gli incursori d’attacco. Sanno buttarsi in area e approfittare degli spazi. Milinkovic su tutti ma anche Luis Alberto, LulicMarusic  Parolo. Hanno tutti una certa attinenza al gol”.

INZAGHI E LA LAZIO

“A parte i brevi periodi in prestito alla Sampdoria e all’Atalanta, è una storia che dura da venti anni. Quando si parli di un rapporto così si parla di una cosa specialissima. Inzaghi è un allenatore giovane, allenerà per tanti anni. E’ fatale che prima o poi vada ad allenare un altro club. Però quando chiudi gli occhi e pensi a Inzaghi, lo vedrai sempre con la maglia della Lazio e sulla panchina della Lazio.

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