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ADESIVI I laziali rispondono al pm: “Anna Frank? Non so chi sia…”

Anna Frank? Non so chi sia…“: ecco le incredibili risposte degli ultrà laziali al pm sul caso ‘adesivi antisemiti‘.

“ANNA FRANK NON SO CHI SIA…”

Si sono svolti ieri gli interrogatori degli ultrà laziali sul caso ‘adesivi antisemiti‘. I magistrati romani hanno ascoltato i 14 tifosi biancocelesti accusati di incitamento all’odio razziale, per aver affisso lo scorso 22 ottobre all’interno della curva sud dello stadio Olimpico, in occasione della partita Lazio-Cagliari, diversi adesivi con l’immagine di Anna Frank con indosso la maglia della Roma. Ebbene, le spiegazioni fornite da 6 di loro hanno lasciato letteralemente senza parole. «Pensavo fosse la figlia di Fantozzi, non una giovane deportata ebrea», ha detto uno. Scatenando immediatamente un dilemma: ci sono o ci fanno? Sono ignoranti o prendono in giro? E’ questo che dovranno appurare i magistrati. Rimasti basiti di fronte a simili parole: «Ma lei sta scherzando?», ha subito urlato il pm che conduceva l’interrogatorio. Incredibile infatti come nel 2018 ci sia qualcuno capace di confondere il viso di una bambina morta nel 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, divenuta in tutto il mondo un simbolo della Shoah per il suo straziante diario della prigionia, con il personaggio cinematografico interpretato a partire dal ’75 da un uomo travestito da ragazzina nella saga comica di Fantozzi. Un accostamento tanto blasfemo da sembrare immediatamente una provocazione. E se invece non lo fosse, dimostrerebbe le gravi lacune culturali e storiche che la scuola lascia nei giovani italiani al termine del loro percorso.

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IL PROCESSO

A prescindere da quale sia il male minore, se l’ignoranza o la beffa, nel processo il procuratore aggiunto Francesco Caporale dovrà accertare se tutti i 14 ultras indagati (di età compresa tra i 17 e i 53 anni) abbiano consapevolmente utilizzato il viso di Anna Frank per schernire i rivali con l’arma dell’antisemitismo. Sì perchè proprio di «intento chiaramente denigratorio e di scherno» si tratta, viste inoltre le altre scritte che accompagnavano il fotomontaggio: «Romanista ebreo» e «Romanista Aronne Piperno», con riferimento al celebre personaggio ebreo del film «Il marchese del Grillo». A tale scopo, la Procura ha già notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e il rinvio a giudizio per i 14 tifosi (alcuni dei quali appartenenti al gruppo degli «Irriducibili»). Prima di questo passaggio, però, alcuni hanno chiesto di essere ascoltati, in modo da ottenere l’archiviazione. Ma si sono tirati la zappa sui piedi da soli con le loro bizzarre giustificazioni. Oltre al connubio Anna Frank-Mariangela Fantozzi, un altro tifoso ha sostenuto: «Pensavo fosse una bambina comune». Altra tesi che non sta in piedi: non avrebbe senso infatti usare una bambina comune per dileggiare l’avversario.

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di Villani

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