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Lazio devi stringere i denti ma l’obiettivo Champions è vicino

Lazio devi stringere i denti ma l’obiettivo è vicino. Basterebbero l’X factor, il cuore e un po’ di fortuna. Poi, al di là del pessimismo dilagante nell’ambiente, la Champions sarà in cascina.

LAZIO DEVI STRINGERE I DENTI LA CHAMPIONS E’ VICINA

La squadra biancoceleste si tiene stretto il pari contro l’Atalanta e comincia a fare i calcoli per il finale di campionato. Inzaghi in genere pensa a vincere ma non in queste condizioni. Certo dovesse conquistare i tre punti a Crotone si potrebbe pensare di risucchiare la Roma (se pareggia o perde con la Juve) nella lotta per il terzo posto ma ora bisogna pensare a difendere il quarto. E due pareggi a Crotone e con l’Inter regalerebbero matematicamente l’Europa che conta. A meno che i nerazzurri non facciano sei gol al Sassuolo. A quel punto la differenza reti sarebbe una beffa con dolo. E non solo. Non basterà Strakosha a salvare la porta, sopratutto adesso che la coperta è ancora più corta.

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GLI INFORTUNATI

Inzaghi perde un pezzo da novanta dietro l’altro. Impossibile non pensare anche all’ultimo infortunio di Luis Alberto. Gli esami hanno confermato almeno l’elongazione, 12 giorni di prognosi e una vistosa fasciatura. Finita la sua stagione. Lo spagnolo domenica era in lacrime, ripeterà gli accertamenti giovedì. Nel caso di lesione sarebbe a rischio pure il mondiale. Dopodomani nuovi controlli anche per Immobile, Parolo e Radu. Si spera che questi ultimi due possano tornare a disposizione per Crotone, anche se il centrocampista potrebbe non essere rischiato. Finalmente Murgia (11,75 chilometri percorsi) ha dato il suo fondamentale contributo.

SQUADRA AFFATICATA

Ora la Lazio ha gli uomini contati, diventa indispensabile non perdere altre pedine. E in tanti sembrano stremati e affaticati. de Vrij, Leiva e persino Caicedo, ultimo reduce dell’attacco, sfrutteranno al massimo il giorno di riposo concesso dal tecnico. Tre adduttori partiti in cinque giorni, il terrore è che qualcun altro si fermi. Intanto per Inzaghi si registra il gradimento di Fabbricini per la panchina della Nazionale. Il commissario della Figc lo ha anche votato al premio Bearzot. Domenica sera si è tenuto anche un lungo confronto fra i medici e il preparatore Ripert per capire se alcune sedute specifiche abbiano inciso sugli identici stop, come già era successo a settembre coi quadricipiti. Lo staff tecnico parla di casualità, eppure è incredibile come si fossero verificate le medesime criticità negli stessi periodi della scorsa stagione. A inizio campionato con Biglia, ad aprile-maggio con Parolo e Lukaku. Anche il belga si sta gestendo, così come de Vrij. La verità è che non si possono disputare 52 gare sempre con gli stessi 13-14 giocatori. Questo dovrà servire da insegnamento per la prossima stagione.

LE ULTIME RISORSE

Ieri amichevole con la Primavera, si sono rivisti anche Di Gennaro e Basta. Quest’ultimo potrebbe dare il cambio all’affaticato Marusic. La Lazio non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca. E’ un momento difficile ma manca poco alla fine e tutto è nelle sue mani. Come riporta Il Messaggero bisognerà stringere i denti. Inzaghi può ancora contare su alcuni talenti. Davanti dovrà salire in cattedra Felipe Anderson, meno incisivo di Luis Alberto, ma sempre utile con 6 dribbling contro l’Atalanta per creare pericoli. Da ora in poi il brasiliano dovrà anche tornare a segnare, come nel 2015 quando trascinò in Champions i compagni. Milinkovic cercherà di aiutarlo con le sponde da centrocampista o da centravanti. Con due gol supererà Candreva come miglior centrocampista di sempre e ne saremo felici tutti quanti.

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