giovedì, Marzo 14, 2024

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Gabriele Sandri sbattuto in prima pagina ma di Sean Cox chi ne parla?

Siamo ormai abituati a vedere un certo tipo di stampa pronta a dare addosso alla Lazio e ai suoi tifosi. Nulla di cui meravigliarsi se stavolta non ci fosse in mezzo la salute di un essere umano che merita giustizia. Gabriele Sandri sbattuto in prima pagina ma di Sean Cox chi ne parla?

Due persone accomunate da una passione: il tifo per una squadra di calcio. Uno Gabriele Sandri, la cui storia la conosciamo un po’ tutti: un ragazzo ucciso da un colpo di arma da fuoco dell’agente Spaccarotella nella stazione di servizio di Badia Alpino nei pressi di Arezzo mentre era in viaggio con gli amici per andare a vedere la Lazio in trasferta a Milano contro l’Inter. L’altro un tifoso inglese del Liverpool, ferito gravemente durante gli scontri tra alcuni tifosi reds e romanisti prima della semifinale di Champions dello scorso anno. Di queste due persone la stampa si è “occupata” in un caso e non occupata nell’altro tradendo la sua prima funzione: quella di comunicare e fare cronaca. Gabriele Sandri sbattuto in prima pagina ma di Sean Cox chi ne parla? Vediamo cosa è accaduto.

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GABRIELE SANDRI

La persona di Gabbo è tornata purtroppo qualche giorno fa alla ribalta su un noto quotidiano romano. Diciamo purtroppo perché la sua foto è stata messa a corredo di un articolo che poco atteneva alla figura di Gabbo. Il pezzo spiegava come uno dei ragazzi che era in macchina con Gabriele il giorno della sua uccisione fosse stato arrestato. Un gesto davvero incomprensibile, una tecnica comunicativa che distorce la realtà e che esula dal fare cronaca nella giusta maniera. Un comportamento condannato dallo stesso papà di Gabriele che ha criticato aspramente l’autore dell’articolo.

SEAN COX

Di Sean Cox invece nessuna notizia, nessun chiaro riferimento alle persone che lo hanno ferito cambiando per sempre la sua vita. In quel caso i sedicenti tifosi romanisti autori del gesto diventano tifosi romani, cittadini romani. I laziali messi alla gogna per gli adesivi di Anna Frank o gli ululati razzisti. Oggi abbiamo avuto delle novità da sua moglie ma sempre tramite la BBC. Noi non vorremmo pensare male: non vogliamo pensare che qualcuno, che si dice professionista, agisca da tifoso dietro il titolo di giornalista però dietro ci sono troppe coincidenze radicate negli anni. Se due indizi fanno una prova…

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