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Tare a 360°: “Inzaghi, Milinkovic, Luis Alberto, ecco come stanno le cose”

Igli Tare a 360°. In un’intervista rilasciata a La Repubblica il ds biancoceleste parla dei problemi della Lazio in questa prima parte di stagione.

Il ds Tare a 360°. Su Milinkovic e Luis Alberto: “Per Milinkovic si tratta soprattutto di una questione fisica. È arrivato tardi a causa dei Mondiali e gli manca la preparazione atletica di base. Cosa fondamentale per uno ‘pesante’come lui. Può aver influito quel ‘parto o resto’ durato tutta l’estate. Alla fine è rimasto e ora deve solo entrare in forma”.

Su Luis Alberto“È una questione di testa. Ha bisogno di sentirsi intoccabile ma in un club come la Lazio non si possono sbagliare tante gare di fila e restare titolare. Deve riconquistarsi il posto e tornare a fare la differenza. Lui è un giocatore da Real Madrid, le sue qualità le ha dimostrate. Ora deve fare il salto di qualità. Ha bisogno di migliorare la condizione fisica e di lavorare sull’autostima”.

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Sul turnover: “Il modello è la Juve: chi gioca, anche se la partita precedente era in panchina, dà tutto. Sempre. Per noi la priorità resta il campionato, con la Champions come obiettivo: sarà dura, quest’anno la Serie A è più equilibrata, ci sono appena 4 punti tra la terza e la dodicesima. Alla Lazio ne manca uno, con il Napoli sarebbe stato più giusto il pareggio”.

Su Correa: “È un giocatore da sogno. Con un po’ di fortuna in più era già a 3-4 gol. Servono pazienza e fiducia ma esploderà. Lui e Immobile sono i nostri contropiedisti, complementari con Luis Alberto e Caicedo. Possono giocare tutti in coppia uno con l’altro”.

Su Caicedo: “Ero sicuro che il secondo anno avrebbe reso come sa. È introverso, il che non lo aiuta, ha avuto bisogno di tempo. Non segnerà mai i gol di Ciro ma il suo lavoro è importante per la squadra”.

Sulla difesa: “Faticano i più esperti, Wallace, Bastos e Caceres. Imperdonabile l’errore di Martin nel derby: aveva tutto il tempo per rinviare con il suo piede preferito. Ma quando dicono che la difesa è il nostro punto debole, non ci sto: l’anno scorso abbiamo avuto il miglior attacco del campionato, normale che qualcosa dietro concedi”.

Su Badelj: “Lui è un capitano, un leader: in panchina soffre. Ma io gli avevo parlato, sapeva di non avere il posto assicurato e ha accettato la sfida. Come Berisha, un altro che ama caricarsi la squadra sulle spalle: entrambi saranno importanti. Se punto ancora su Lukaku? Sì, in questa sosta rientrerà in gruppo. Mi spiace per l’infortunio di Durmisi, era in forma, non ci voleva. Critiche a Marusic? Prima la schiena, poi il flessore. Se non riesci ad allenarti bene in partita paghi. Non è ancora al 100%, ci arriverà presto”.

Su Inzaghi e i tifosi: “È sempre più maturo come tecnico. E sa che nei momenti negativi può contare sulla fiducia del suo staff, della squadra, della società. Ho sentito parlare di esonero e di rapporto ai minimi termini con il gruppo: invenzioni”.

Sul rapporto con l’ambiente: “Ho apprezzato tanto l’incoraggiamento alla squadra prima della gara con la Fiorentina. La spinta dell’Olimpico è fondamentale: l’ideale sarebbe passare da 30mila a 40mila presenze di media. Mi emoziona il senso di appartenenza che esiste in Germania: l’Amburgo in Serie B ha 55mila spettatori fissi, il Kaiserlautern 45mila in Serie C”.

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