FUNERALI DIABOLIK Le figlie fanno appello alle istituzioni

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FUNERALI DIABOLIK Le figlie fanno appello alle istituzioni: la lettera di Giorgia e Ginevra.

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Le quali, a poche ore dai funerali del capo ultrà, non hanno ancora compiuto il passo indietro. Come stabilito, le esequie si terranno dunque privatamente, così da evitare eventuali problemi di ordine pubblico. La famiglia però non ci sta e in questi giorni sta manifestando tutta la sua rabbia e il suo dolore. Ultime ad esporsi le figlie, Giorgia e Ginevra.

In un momento di così grande dolore, – scrivono in una lettera – risulta incomprensibile come, a nostro padre, che non ha mai avuto condanne per associazione ed il cui killer ad oggi è ancora sconosciuto, il questore di Roma abbia deciso di applicare  gli stessi divieti di celebrazione del funerale che altri questori hanno applicato a personaggi di spicco della criminalità organizzata, ristretti fino alla loro morte in regime di 41bis OP.  I precedenti con la giustizia, debitamente scontati da nostro padre, contrastano con l’immagine distorta che si sta diffondendo, palesemente strumentale a giustificare la legittimità di un provvedimento, adottato dal questore nell’immediato della morte di papà, che non era sottoposto ad alcuna misura restrittiva della sua libertà. Riteniamo che la  tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini di cui all’art. 27 co.2 TULPS non possa spingersi al punto di vietare che Fabrizio, nostro padre, assolto da ogni reato di associazione, abbia una cerimonia secondo l’ordinario rito funebre cattolico, all’interno della chiesa parrocchiale, che è per altro sottoposta alla giurisdizione della Santa Sede. Crediamo che chiunque al nostro posto, avvertirebbe, l’ingiustizia che, comprensibilmente, in un momento così drammatico ci sta arrecando ancora più dolore. Giorgia e Ginevra“.

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6 Novembre 2025 - 00:17 — Ultima alle 00:17