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LAZIO NELLE SCUOLE Cataldi – Si rinnova l’appuntamento nelle scuole da parte dei biancocelesti

LAZIO NELLE SCUOLE Cataldi risponde alle domande dei bambini della scuola dell’Istituto Comprensivo Via Volsinio delle medie:

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“Buongiorno a tutti è sempre un piacere condividere questo incontro con voi. E’ capitato di ricevere delle parole da altre tifoserie, è normale, fa parte del momento e della partita, ma sono cose che finiscono lì. Durante la partita c’è adrenalina ed essendo seguiti da tante persone, può capire, non bisogna pensarci perché fa parte del gioco e bisogna andare avanti”.

Capitolo bullismo: “Il bullismo non è solo un episodio che viene riportato in televisione, è quando purtroppo le persone vengono attaccate in maniera superficiale, indicandole come deboli. Quando le persone saranno grandi, si renderanno conto di quello che hanno fatto, perché tutto ha un perché e tutto tornerà indietro. Posso dire a quelli che hanno subito questo, è di andare avanti superando queste cose con l’aiuto dei propri famigliari”.

Inserimento nuovo giocatore: “Un nuovo giocatore nella squadra, viene accolto nel migliore dei modi mettendolo a proprio agio il più possibile. Poi dipende da dove proviene, se viene da un altro campionato è più difficile ma si cerca di aiutarlo a inserirsi il prima possibile. Se arriva dal nostro campionato invece, è più semplice, ma anche in questo caso bisogna aiutarlo”.

Aiutarsi e i valori fuori dal campo: “Normale nel mondo calcistico, viene quasi naturale aiutarsi tutti i giorni, cerchiamo di farlo anche nella vita privata, di mettere i valori che ci hanno insegnato tutti questi anni portandoli nella famiglia e viceversa”.

Ho tanti esempi positivi, in televisione da piccolo cercavo di vedere da tutti . Adesso che sono all’interno di questo modo, cerco di prendere cose positive da calciatori più esperti di te, traendone positivo per tutta la carriera. Sinceramente non c’è mai stato un giocatore spiccato, nel corso di questi anni ho visto tanti giocatori con il quale rubare con gli occhi e ho cercato di prendergli qualcosa”.

Un sogno che si realizza è sentir urlare il proprio nome da così tante persone allo stadio è motivo di orgoglio e di felicità

Sacrifici e impegno: “Non siamo eroi, facciamo un lavoro che ci piace e veniamo seguiti. I sacrifici ci sono stati, magari per qualcuno non risultato importanti ma li abbiamo fatti. Per me ad esempio è stato difficile rinunciare da giovane a uscire con gli amici”.

Gol più bello e emozionante: “Il gol più bello secondo me è stato quello in Supercoppa, per me il più bello dal punto di vista stilistico. Quello per sensazioni invece è stato quello al derby contro la Roma

Ritiro estivo: “Il ritiro estivo è fatto per correre. Si mette un po’ di benzina nelle gambe per affrontare la stagione, utilizzando dei carichi maggiori rispetto alla settimana durante le partita. Non si ha tempo libero perché ci si allena maggiormente. Alcune volte siamo in gruppo o si sta soli con la famiglia. Siamo un gruppo abbastanza affiatato e spesso siamo insieme anche quando siamo liberi”

Rispetto: “Secondo me la parola rispetto non è un fatto di non discutere con l’avversario o l’arbitro, queste sono cose che possano accadere perché poi finisce lì, almeno si spera. PErché in quei 90 minuti mettiamo tutto il nostro lavoro e cuore, ma sono solo quei 90 minuti, poi si torna a essere persone normali”.

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