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LA NOSTRA STORIA Lucas Castroman, un gol nel derby per entrare nel cuore dei tifosi

Anno 2001, all’Olimpico si gioca il Derby. Al 95′ la Lazio è sotto 2-1. I biancocelesti spingono alla ricerca del pareggio mettendo i rivali alle corde. Ultima azione di gioco: calcio d’angolo per la Lazio. La difesa romanista respinge il pallone al limite dell’area. Proprio però dove si trova un ragazzo argentino appena entrato in campo: Lucas Castroman.
Il giocatore non ci pensa due volte e scaglia il pallone con violenza verso la porta trafiggendo l’esperto Antonioli per il gol del pari biancoceleste. Un gol nel derby alla prima presenza e Lucas Castroman diventa l’eroe di mezza Roma.
GLI INIZI
Nato a Lujan, in Argentina, il 2 ottobre del 1980. Nel 1997 inizia la sua carriera da professionista al Velez Sarsfield. Lucas Castroman ricopre diversi ruoli del centrocampo mostrandosi abile nel giocare sia come centrale che come esterno di fascia (destra o sinistra era uguale). Al Velez resta tre stagioni vincendo una Primera Division. Dopo aver giocato cinque gare nell’Under 20 nell’ultimo anno viene anche convocato dalla Nazionale maggiore.
L’ARRIVO ALLA LAZIO
Nel gennaio del 2001, dopo una breve trattativa spendendo 12 miliardi delle vecchie lire Cragnotti lo porta alla Lazio. L’esordio di Castroman in maglia biancoceleste è contemporaneamente da sogno e da paura: infatti, l’allenatore Zoff lo manda in campo titolare al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid e il nuovo arrivato, pur occupando la stessa fascia di Roberto Carlos, affrontò la gara senza timori reverenziali regalando anche un assist a Crespo dopo appena 3′ di gioco per la rete del vantaggio capitolino. Poi, il precedentemente citato gol nel derby che dopo poche partite lo fa entrare di diritto nel cuore dei tifosi della Lazio. Dopo un inizio sfavillante, però, le cose cambiano e in due anni Castroman giocherà a sprazzi. In totale in biancoceleste segna soltanto 4 reti in 37 gare ufficiali. Da possibile nuovo eroe diventa quasi un oggetto misterioso e la situazione lo spinge a chiedere la cessione.
DOPO L’ADDIO ALLA LAZIO
Torna a giocare al Velez in Argentina dove però resta pochissimo perché l’Udinese lo riporta in Italia con la formula del prestito, accettando di prendere il giocatore anche per via del fatto che fu la società argentina a pagarne l’intero stipendio. I friulani però a fine stagione non lo riscattano e dunque rientra definitivamente al Velez. Castroman riconquista pian piano il suo ruolo in squadra e nel 2005 vince il campionato di Clausura, titolo che al Velez mancava da 8 anni. Tutto sembra procedere per il meglio ma il nuovo tecnico Ricardo Lavolpe non lo stima e Lucas è costretto nuovamente a fare le valigie. Si trasferisce al Club America firmando un contratto triennale ma, dopo la prima stagione, finisce in prestito per un anno al Boca Juniors, dove vince una Recopa Sudamericana. Torna al Club America per essere ceduto al Racing Avellaneda ma Castroman, complici alcuni fastidiosi infortuni e una forma fisica non più smagliante, a soli 30 anni nel 2010 decide di ritirarsi dal mondo del calcio.
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Covid, al vaglio un pass per gli stadi

Presto un incontro tra Vaia, il primario dello Spallanzani, e Gabriele Gravina per discutere della proposta
COVID e riaperture. In questi giorni il tema di più largo interesse è sicuramente quello legato alle riaperture: per i tifosi naturalmente parliamo di quelle relative agli stadi e agli eventi sportivi in genere. A tal proposito si è espresso Francesco Vaia, primario dello Spallanzani di Roma, che in un’intervista al Messaggero ha dichiarato: “Giusto riaprire, con gradualità e prudenza. Sfruttiamo il tempo che ci concederà l’estate. E’ anche giusto, aggiunge, che si ritorni a vivere piu’ spazi di normalità, come assistere una partita di calcio. In queste ore incontrerò il presidente della Figc, Gabriele Gravina, si sta studiando una app con la quale entrare allo stadio, che memorizza i nostri dati (se siamo stati vaccinati o se abbiamo eseguito un tampone nelle ultime 48 ore) che ci fornirà un qr-code da passare sotto un lettore elettronico all’ingresso. In questo modo si può tornare allo stadio in sicurezza, ad esempio per gli europei”, conclude il professore.
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