La stagione della Lazio è stata tutt’altro che semplice, costellata non solo da sfide contro gli avversari, ma anche da tensioni legate alle decisioni degli arbitri. Numerosi sono stati gli episodi sfavorevoli, spesso avvenuti in momenti cruciali, come ha evidenziato Zaccagni in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. “Abbiamo affrontato molte situazioni controverse, soprattutto in partite importanti” ha dichiarato il giocatore, precisando però che ciò non deve diventare una scusa: “Se lo usi come alibi, finisce per essere uno svantaggio”.
Il numero dieci ha poi parlato della frustrazione personale: “A volte è davvero snervante. Anche io mi sono trovato spesso a subire una serie di falli continui da parte dello stesso difensore, e al primo intervento che commetto, arriva subito l’ammonizione. Da lì nasce il nervosismo”. Secondo Zaccagni, il suo stile di gioco lo espone particolarmente ai contatti duri — un fatto evidente anche nelle statistiche. “Mi sento penalizzato – ha aggiunto – perché capita che un fallo da solo non sia grave, ma se viene ripetuto cinque o sei volte e l’arbitro non estrae nemmeno un cartellino giallo, è normale che il difensore continui”.
Il giocatore sottolinea come questa mancanza di tutela incida sulla qualità del gioco e sulla libertà d’espressione in campo. Tuttavia, da capitano, Zaccagni sa che è fondamentale non perdere la calma: “Devo farlo per me stesso, ma anche per dare l’esempio ai miei compagni. Serve un grande equilibrio mentale per affrontare certe situazioni in partita”.