Cresce anche l’ipotesi che sia il VAR stesso ad indebolire la classe arbitrale, che si sente inconsciamente protetta da eventuali errori.
Questo però, a discapito della personalità e della capacità decisionale immediata dei direttori di gara. Orsato, intervenuto al Gran Galà del Calcio ADICOSP, ha parlato in merito alla questione:
“Si sente protetto. Hai detto una cosa giusta: dobbiamo trasmettere la nostra esperienza. Devono sentirsi tutelati, non giudicati. Serve solo pazienza. Anche il VAR ha bisogno di tempo per crescere. Pensate che sia facile stare davanti a dieci telecamere, scegliere l’immagine giusta e consigliare una decisione all’arbitro? Non lo è”.
Provate ad immaginarvi un Lo Bello o un Michelotti pronti ad accettare delle correzioni in corso alle loro decisioni e tirare le vostre somme.