Primo Memorial “Stefano Chiodi e Giuliano Fiorini”. Certi calciatori sono destinati a diventare leggende.
BUDRIO – E tu dove eri il 21 giugno 1987? È questa la domanda che ronza nella mente dei tifosi della Lazio da 38 anni a questa parte.
Quando Giuliano Fiorini ha battuto il portiere del Vicenza davanti a oltre 70.000 tifosi biancocelesti a cui il cuore si era fermato, spingendo dentro quel pallone che avrebbe consegnato il bomber bolognese all’eternità. Io ero nella mia carrozzina biancoceleste, al “Giardino degli Aranci” e mio padre, con la sua radio a transistor arancione, al gol di Fiorini raccontato da Sandro Piccinini, per poco non mi buttava giù di sotto. Il classico “Di padre in figlio”, una tradizione consolidata. 38 anni dopo mi trovo qui allo Stadio “Pietro Zucchini” di Budrio dove va in scena il Primo Memorial “Giuliano Fiorini e Stefano Chiodi” in onore di questi due bomber che il destino ha strappato via troppo presto ai suoi cari. L’evento è stata anche l’occasione per raccogliere fondi a favore dell’Associazione benefica “Bimbo Tu” a fianco ormai da decenni dei bambini in difficoltà.
VINCE IL MEZZOLARA – La prima sfida del quadrangolare se l’aggiudica il Mezzolara vincendo per 1 a 0 contro Veterani di Funo. Nella seconda contesa, aperta dal calcio d’inizio di Ernestina, la mamma di Giuliano Fiorini, netta superiorità dei veterani del Bologna. Tra le loro fila anche Marco Ballotta versione attaccante, autore di una doppietta di pregevole fattura e Fabio Poli, contro una rappresentanza di tifosi della Lazio con tanto di maglia bandiera degli eroi del -9. Nella finale terzo quarto posto, vittoria dei Veterani di Funo sugli amici di Bologna e Lazio. A vincere il Memorial è la squadra di casa del Mezzolara che batte in finale i Veterani Bologna per 3 a 2.
LEGGENDE – A margine dell’evento è intervenuta anche la Sindaca di Budrio Debora Badiali che ci ha tenuto a sottolineare il grande legame di Stefano Chiodi e Giuliano Fiorini con questo territorio e ringraziando gli organizzatori dell’evento e quanto facciano bene queste iniziative a tutta la comunità. Perché certe persone e certi calciatori vivranno per sempre, scolpendo il loro nome nell’eternità e diventando leggende.
Di Federico Terenzi
RIPRODUZIONE RISERVATA