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Il danese che spiazza la Lazio: retroscena della sua ascesa e il futuro in bilico di Sarri

Il talento danese Provstgaard brilla tra le sfide della Lazio! Scopri come sta scalando le gerarchie e cosa è accaduto a Formello #Lazio #Provstgaard #SerieA

Oliver Provstgaard ha dimostrato di essere una piacevole sorpresa per la Lazio, anche in una partita complicata come quella persa 2-0 contro il Como. Mentre il resto della squadra ha faticato a trovare ritmo, il giovane difensore danese è emerso come l’unico punto luminoso, catturando l’attenzione del tecnico che non ha nascosto il suo apprezzamento. Immaginatevi un debuttante che, al primo match da titolare in Serie A, riesce a mantenere la calma: è proprio quello che Provstgaard ha fatto, confermando le buone impressioni già viste nelle amichevoli estive.

Ma cosa rende la sua prestazione così notevole? Provstgaard ha mostrato personalità e ottime capacità di recupero, senza commettere errori evidenti. In particolare, non ha alcuna responsabilità sul primo gol del Como, dove un’azione rapida ha colto la difesa impreparata. Il terzino sinistro Nuno Tavares è stato superato da una veronica di Nico Paz, e Provstgaard si è posizionato correttamente rispetto alla palla e allo spagnolo. Tuttavia, l’ex giocatore del Real Madrid ha trovato un corridoio per Douvikas, che ha bruciato Mario Gila segnando con precisione. Spettava a Gila stringere meglio la diagonale per dare copertura a Provstgaard, ma non lo ha fatto – un dettaglio che sottolinea come Provstgaard abbia gestito al meglio la sua parte.

Ora, con la squalifica di Alessio Romagnoli, Provstgaard ha una nuova opportunità per brillare: esordire all’Olimpico contro il Verona. Le sue prime tre presenze con la Lazio sono state tutte in trasferta, tra Bergamo, Empoli e il recente match a Como, dove ha giocato l’intera partita. Da oggetto misterioso all’inizio, quando non era stato utilizzato o inserito nella lista UEFA, il difensore ha rapidamente guadagnato consensi. La Lazio ha scommesso sul suo talento, strappandolo al Pisa, e sembra che questa mossa stia pagando: chissà se diventerà un pilastro per il futuro della squadra.

Per Rambaudi “Sarri deve cambiare modulo e Rovella deve giocare”

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Lazio Sarri – Si avvicina la sfida contro il Verona, seconda giornata di Serie A. 

La Lazio è in alta marea dopo la sconfitta di Como per due a zero. In attesa della gara casalinga contro il Verona davanti ai quei trentamila abbonati e passa che hanno dato fiducia alla Lazio e al mister che tanto ama questa città.

Però in tanti ora si domandano se la compagine biancoceleste dovrà cambiare modulo dopo la triste prestazione del Sinigaglia. Sicuramente il blocco del calciomercato ha complicato i piani e le scelte di formazione, ma dalla sfida contro il Verona dovrà uscire un solo segno dalla “schedina”: l’uno fisso, altrimenti la rabbia dei tifosi si scaglierà inevitabilmente contro il presidente Lotito.

Ai microfoni di Radiosei è intervenuto Roberto Rambaudi che ha spinto per Rovella titolare.  “Se non giocasse sarebbe un fallimento per la Lazio. Magari Cataldi potrebbe giocare al posto di Dele-Bashiuru”

In questi giorni si è parlato anche di un eventuale cambio di modulo cosa che Rambaudi non crede “Io credo che Sarri dovrà parlare con i giocatori per creare un gruppo unito e parlare con i giocatori, per poi decidere. In questo modo si potrà percepire al meglio le cose dove bisogna migliorare. Con il dialogo si possono limare e migliorare tanti aspetti.” 

Giuseppe Pancaro compie 54: l’ex difensore della Lazio e i suoi tackle da vero “duro” in campo

Giuseppe Pancaro spegne 54 candeline: un difensore che ha scritto la storia della Lazio! #CompleannoPancaro #LazioLegends #CalcioItaliano

Oggi, 26 agosto, è un giorno speciale per un’icona del calcio italiano: Giuseppe Pancaro festeggia il suo 54° compleanno. Nato a Cosenza nel 1971, questo ex difensore si è ritagliato un posto d’onore tra i giocatori più affidabili e combattivi degli anni ’90 e inizio 2000, legando il suo nome in modo indissolubile alla Lazio e alle sue stagioni più trionfali. Ma cosa rende la sua storia così affascinante? Un misto di grinta, successi e momenti decisivi che continuano a ispirare i tifosi.

Durante il periodo in cui ha indossato la maglia biancoceleste, dal 1997 al 2003, Pancaro è stato un pilastro fondamentale per la squadra. La sua tenacia e versatilità lo hanno reso non solo un difensore solido, capace di leggere il gioco alla perfezione, ma anche un elemento utile in attacco. In 220 presenze, ha segnato 7 reti, alcune delle quali hanno fatto la differenza: pensate a quei due gol contro l’Inter, che si sono rivelati cruciali per la conquista dello Scudetto. Viene da chiedersi come un difensore possa influenzare così tanto il destino di un campionato!

I trofei vinti con la Lazio parlano da soli, raccontando un’era d’oro per il club. Pancaro ha contribuito a successi che hanno lasciato il segno, tra cui uno Scudetto nella stagione 1999/2000, due Coppa Italia (1997/98 e 1999/2000), una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Queste vittorie non solo hanno cementato la sua eredità, ma hanno anche dimostrato come il suo spirito di sacrificio fosse essenziale per un gruppo vincente.

Oltre all’avventura biancoceleste, la carriera di Pancaro si è estesa ad altre squadre come Cagliari, Milan e Torino, dove ha sempre mostrato la stessa professionalità e dedizione. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, ha intrapreso la strada da allenatore, guidando formazioni in Serie B e Serie C, continuando a portare avanti la passione per il calcio. E proprio in questo contesto, non possiamo ignorare LA NOTA DEL CLUB – Compie oggi 54 anni l’ex difensore biancoceleste Giuseppe Pancaro. Con la Lazio dal 1997 al 2003, Pancaro ha conquistato uno Scudetto, 2 Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Nella Capitale vanta 220 presenze e 7 reti, due di queste (entrambe contro l’Inter, ndr), decisive per la vittoria del campionato 1999/2000.

La storia di Giuseppe Pancaro è un reminder di come il calcio sappia creare eroi duraturi, con una miscela di talento e cuore che ancora oggi affascina i appassionati. Un compleanno che non è solo una data, ma un invito a rivivere quei momenti gloriosi sul campo.

La Lazio vola in borsa. Ecco che succede ora

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La Lazio vola in borsa. In una giornata complessivamente negativa per le principali Borse europee, con Piazza Affari in calo di oltre l’1%, il titolo della S.S. Lazio ha registrato un nuovo balzo in avanti, superando la soglia di 1 euro per azione, livello toccato in precedenza soltanto all’inizio del 2025.

Nonostante la recente sconfitta sul campo contro il Como e un’estate caratterizzata da totale immobilismo sul mercato, legato ai vincoli dell’indice di liquidità, il titolo biancoceleste continua a sorprendere. Nella seduta di ieri ha chiuso con un rialzo dell’8%, mentre oggi ha fatto segnare un ulteriore incremento del 9%. La quotazione ha così raggiunto 1,14 euro, con una capitalizzazione di mercato pari a 76,21 milioni di euro. Ciò equivale a una crescita del 40% nell’ultimo mese e addirittura del 56% su base annua.

Il balzo della Lazio a Piazza Affari

Va tuttavia sottolineato che il titolo della Lazio è storicamente soggetto a forti oscillazioni, in ragione del flottante ridotto: un numero limitato di azioni effettivamente negoziabili sul mercato comporta infatti che anche pochi scambi possano determinare variazioni rilevanti di prezzo, rendendo il titolo estremamente sensibile a ogni movimento in acquisto o in vendita.

Giova ricordare, infine, come lo scorso luglio alcune indiscrezioni circa una possibile cessione della società da parte del presidente Claudio Lotito – prontamente e con decisione smentite dallo stesso attraverso un comunicato ufficiale – avessero già innescato un incremento del titolo a Piazza Affari, che allora aveva chiuso in rialzo di oltre il 2,5%, pur mantenendosi appena al di sopra degli 0,80 euro.

Il futuro della Lazio alla borsa di Milano

Se i dati continueranno a salire, è un segnale importante per gli investitori che credono che qualcosa d’interessante si stia muovendo nella Lazio.

Serie A, Simonelli spara a zero: “Pianificavamo una rivoluzione totale, ora la confessione bomba”

Svelati i retroscena della rivoluzione del calciomercato: Simonelli racconta tutto! #SerieA #Calciomercato #LegaCalcio

Immaginate un mondo in cui il calciomercato si chiuda prima dell’inizio della stagione, evitando caos e instabilità per i club. Ebbene, è proprio questo il sogno che ha sfiorato le principali leghe europee, ma che è naufragato a causa di un veto inaspettato. Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha deciso di alzare il velo su una trattativa rimasta segreta, rivelando dettagli che potrebbero cambiare il futuro del calcio. Come ha dichiarato in un’intervista, «Avevamo in mente di fare una vera e propria rivoluzione. Adesso vi sveliamo tutto». Queste parole non solo incuriosiscono, ma fanno riflettere su quanto vicino fossimo a una svolta epocale.

Simonelli ha fornito i retroscena durante un’apparizione a Radio Anch’Io Sport, spiegando come l’obiettivo fosse evitare che le trattative continuino mentre i campionati sono già in corso. Questo caos, infatti, crea instabilità nei club e mette in difficoltà gli allenatori, come Chivu dell’Inter, noto per la sua meticolosa gestione tattica, o Igor Tudor della Juve, emergente per il suo calcio propositivo. Ma cosa ha spinto questa iniziativa? Simonelli ha raccontato di aver preso l’aereo per Londra per incontrare Richard Masters, CEO della Premier League, in un tentativo di creare un fronte unito tra le leghe. «Sono andato personalmente a Londra per incontrare Richard Masters, CEO della Premier League», ha precisato, sottolineando l’impegno per un cambiamento coordinato.

Non tutto, però, è andato come previsto. Inghilterra, Germania e Francia avevano dato il loro appoggio, ma la Liga spagnola ha bloccato l’intera proposta, rendendo vani gli sforzi. Simonelli non ha nascosto la frustrazione: «La Liga si è opposta, e così non è stato possibile andare avanti». Il problema è legato all’interconnessione dei mercati europei: se una sola lega mantiene il calciomercato aperto, le altre rischiano di perdere talenti senza poterli rimpiazzare, creando squilibri che influenzano l’intera stagione.

Tuttavia, il presidente della Serie A non si arrende e insiste sull’importanza di un’azione congiunta. «Serve un’azione coordinata. Se non prendiamo una decisione tutti insieme, è impossibile cambiare qualcosa», ha affermato, lasciando intravedere un barlume di speranza. Sta lavorando per convincere Javier Tebas, il rigido presidente della Liga, con l’obiettivo di riprovare per il prossimo anno: «Stiamo cercando di convincere Javier Tebas, presidente della Liga. È una persona molto intelligente, ma anche molto rigida. Ci stiamo lavorando per il prossimo anno». Questa persistenza solleva la domanda: riusciranno a superare gli ostacoli e rivoluzionare il sistema?

Intanto, i club italiani si trovano ancora una volta a navigare in acque turbolente, con il calciomercato in pieno svolgimento mentre il campionato è già partito. Tra trattative incerte, rose non complete e allenatori sotto pressione, l’assenza di una riforma reale pesa come un macigno sull’organizzazione della stagione, lasciando i tifosi a chiedersi cosa riserverà il futuro per il calcio europeo.

Sven-Göran Eriksson: Un anno senza il generale svedese che scalò l’Italia con lo Scudetto del secolo

A un anno dalla scomparsa di Sven-Göran Eriksson, il calcio mondiale onora l’uomo che ha scolpito la storia della Lazio con vittorie epiche e un carisma indimenticabile. Viene da chiedersi: cosa rende un allenatore una leggenda eterna? #SvenGöranEriksson #LazioLegends #CalcioStoria

Immaginate un allenatore che, partito dalle nevi della Svezia, ha conquistato i palcoscenici più prestigiosi d’Europa. Sven-Göran Eriksson, nato il 5 febbraio 1948 a Torsby, è stato proprio quel tipo di figura iconica. Dopo una carriera da difensore interrotta prematuramente da un infortunio grave, si è reinventato come tecnico di successo. I suoi primi passi in patria con il Degerfors IF e il trionfo con il Göteborg – inclusa la Coppa UEFA nel 1982 – lo hanno proiettato sulla scena internazionale. Poi, esperienze decisive con il Benfica in Portogallo e con squadre italiane come Roma, Fiorentina e Sampdoria, dove ha dimostrato la sua abilità nel plasmare squadre vincenti.

Ma è stato il suo arrivo alla Lazio nel giugno 1997 a segnare un capitolo indimenticabile. In 136 partite ufficiali, Eriksson ha trasformato i biancocelesti in una potenza, collezionando trofei che hanno definito un’era. Tra questi, spicca lo Scudetto nella stagione 1999-2000, due Coppe Italia (1997-98 e 1999-2000), due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe (1998-99) e una Supercoppa europea (1999). Questi successi non solo hanno reso Eriksson l’allenatore più vincente nella storia del club, ma hanno anche lasciato un’eredità di orgoglio e passione per i tifosi.

IL RICORDO DEL CLUB – Un anno fa, ci lasciava Sven Goran Eriksson, allenatore del nostro secondo scudetto e non solo. Questa nota ufficiale del club cattura l’essenza di un uomo che non era solo un maestro tattico, ma anche una persona di integrità assoluta. Nato a Torsby il 5 febbraio 1948, Eriksson ha vissuto una breve avventura da difensore prima di abbracciare la panchina. Dai suoi inizi in Svezia, passando per il Benfica e le squadre di Serie A, fino all’approdo alla Lazio, ha dimostrato come mescolare rigore e gentilezza. In quelle 136 partite, i trofei parlano da soli: uno Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea.

Alla fine, Eriksson rimane un simbolo di ciò che il calcio rappresenta: dedizione, eleganza e trionfo. Il suo aplomb nordico, unito a un carattere signorile, continua a ispirare, ricordandoci che le leggende non svaniscono, ma vivono nei ricordi di chi ha seguito le sue gesta.

Lazio contro Hellas Verona: Prendi i biglietti prima che la follia da stadio travolga tutto, il 31 agosto!

Pronto per la grande sfida allo Stadio Olimpico? Scopri tutti i dettagli sui biglietti per la partita Lazio-Hellas Verona del 31 agosto alle 20:45! Dai vantaggi per i tifosi fedeli alle tariffe speciali, non perdere l’opportunità di sostenere la tua squadra. #Lazio #HellasVerona #SerieA #Biglietti

I tifosi biancocelesti sono già in fibrillazione per l’attesissima gara di Serie A tra la S.S. Lazio e l’Hellas Verona, in programma domenica 31 agosto alle ore 20:45 allo Stadio Olimpico di Roma. Sarà un match intrigante, con la squadra di casa pronta a sfidare un avversario guidato da Marco Baroni, noto per il suo calcio pragmatico e compatto, e da Paolo Zanetti, un giovane allenatore con un passato da centrocampista in Serie A. Ma come fare per assicurarsi un posto in questo evento imperdibile?

La vendita dei biglietti è già partita, e gli appassionati possono acquistarli comodamente online tramite il circuito Vivaticket o nei punti vendita autorizzati. Un’opzione particolarmente conveniente è riservata ai possessori delle fidelity card Millenovecento o Eagle: se non siete abbonati, potete caricare direttamente il titolo d’ingresso sulla vostra tessera, anche con un acquisto digitale – attenzione però alla commissione di servizio del 3,80% per le transazioni online.

Per chi ha bisogni speciali, ci sono tariffe agevolate: gli invalidi civili al 100% e i disabili in carrozzella, inclusi i loro accompagnatori, possono acquistare biglietti solo nei negozi Lazio Style 1900. Inoltre, i più giovani non vengono dimenticati: i ragazzi nati dal 01/01/2009 accedono con il biglietto ridotto Under 16, mentre i bambini nati dal 01/01/2011 entrano gratis se accompagnati da un adulto pagante, ritirando il tagliando omaggio presso Lazio Style 1900 o, il giorno della gara, alla biglietteria di Via Nigra. I più piccolini, nati dal 01/01/2021, hanno accesso gratuito presentando semplicemente un documento d’identità.

Per evitare confusione, gli accessi allo stadio sono organizzati per settore: Via dei Gladiatori per Monte Mario e Tribuna d’Onore, Piazza Lauro De Bosis per Tevere e Distinti Sud Est, Viale delle Olimpiadi per Curva Maestrelli, Via Nigra per Tribuna Disabili, e Piazza Piero Dodi per Curva Nord e Distinti Nord. Ricordatevi, è obbligatorio esibire un documento d’identità per ogni spettatore, inclusi i minori – e fate attenzione, le patenti di nuova generazione senza indirizzo di residenza non sono valide.

Altre info utili: il cambio nominativo è possibile per biglietti e abbonamenti, tranne per il settore ospiti. La biglietteria di Via Nigra aprirà solo il giorno della gara dalle 16:45, e gli stessi orari valgono per i biglietti Coni e FIGC. Se volete esporre striscioni non censiti, dovrete inviare una richiesta entro 48 ore all’indirizzo SLO@sslazio.it – un dettaglio che potrebbe rendere la vostra presenza ancora più memorabile.

Per ulteriori dettagli, visita il sito ufficiale della S.S. Lazio.

Rai e Lega Serie A siglano l’accordo: “La Giostra del Gol” sconvolge il mondo con il caos del calcio italiano!

Accordo Rai e Lega Serie A: “La Giostra del Gol” è pronta a conquistare il mondo con il calcio italiano! #SerieA #CalcioInternazionale #RaiSport

Immaginatevi seduti in un angolo remoto del mondo, con la passione per il calcio italiano che ribolle dentro: ecco cosa rende l’accordo tra Rai e Lega Serie A un evento imperdibile. Per la prima volta, i momenti più elettrizzanti del campionato di Serie A, della Coppa Italia a partire dai quarti di finale e della Supercoppa Italiana arriveranno in ogni angolo del globo, offrendo agli appassionati all’estero un biglietto di sola andata per le emozioni del calcio tricolore. Questa intesa non è solo un patto, ma una vera svolta per diffondere l’essenza del pallone italiano oltre i confini nazionali.

Al centro di tutto, la direttrice di Rai Italia, Mariarita Grieco, ha espresso una soddisfazione palpabile per questo traguardo raggiunto. “Sono estremamente felice per questo accordo – ha sottolineato la direttrice di Rai Italia, Mariarita Grieco – e ringrazio l’Azienda e la Direzione Diritti Sportivi per avermi supportato in quella che è stata una delle mie prime richieste da direttrice, nonché Rai Sport per quella che sarà una collaborazione fattiva per tutta la stagione. Il contratto con la Lega Serie A ci consentirà di riportare in onda una trasmissione storica come ‘La Giostra del gol’ ma anche di evidenziare, al di fuori dei confini nazionali, tutte le eccellenze del nostro paese. Perché non parleremo solo di calcio, ma di tutti gli sport che vedono protagonisti gli atleti in maglia azzurra”. Queste parole non solo confermano l’entusiasmo, ma fanno intravedere un palinsesto ricco di storie che vanno oltre il campo da gioco.

E poi c’è il ritorno tanto atteso di “La Giostra del Gol”, un’icona nata nel 1977 su Rai Internazionale, che ha intrattenuto generazioni di italiani sparsi per il mondo. La nuova edizione andrà in onda ogni martedì in prima serata statunitense (alle 20:00 di New York), su quattro palinsesti che coprono i Cinque Continenti, con il debutto fissato per mercoledì 27 agosto. Al timone ci sarà Stefano Orsini, un giornalista sportivo con un tocco narrativo irresistibile, pronto a guidare gli spettatori in un viaggio di gol e imprese.

Ma l’accordo non si ferma al calcio: il programma darà spazio anche ad altri sport dove brillano gli atleti italiani, con un occhio particolare alle competizioni internazionali. Questa mossa rafforza il legame tra l’Italia e le sue comunità all’estero, posizionando Rai Italia come il faro del “Made in Italy” sportivo. Con contenuti di qualità e una narrazione che cattura l’anima del talento italiano, questa iniziativa promette di tenere gli appassionati incollati allo schermo, unendo passione e orgoglio nazionale in un unico, emozionante racconto.

Lazio blinda il suo asso: rinnovo in vista per far saltare i piani dei rivali!

La Lazio corre per blindare un talento emergente: chi è il protagonista di questo nuovo accordo? #Lazio #Calcio #SerieA

In vista della nuova stagione, uno dei giocatori più seguiti in casa Lazio è Nicolò Rovella, il centrocampista classe 2001 reduce da un’annata positiva che ha evidenziato le sue doti tecniche e tattiche. Arrivato dalla Juventus nell’estate 2023, Rovella ha saputo ritagliarsi uno spazio significativo nel centrocampo biancoceleste, mostrando una buona gestione del possesso e una crescente capacità di lettura del gioco. Ma riuscirà a confermarsi come un pilastro della squadra? Le sue prestazioni hanno già acceso la curiosità dei tifosi, che si chiedono se questo giovane possa diventare il cuore pulsante della formazione.

Le incognite legate al suo futuro restano comunque molte, con un sistema di gioco che richiede una visione avanzata e riflessi pronti. Questo aspetto è centrale per Rovella, che potrebbe dover perfezionare ulteriormente le sue abilità per adattarsi pienamente. “Sarrismo”, il noto approccio tattico, è incentrato su possesso palla, verticalizzazioni rapide e movimenti sincronizzati, ponendo il centrocampista ex Genoa di fronte a una sfida intrigante che potrebbe definire la sua carriera.

Secondo le indiscrezioni, la società avrebbe già messo a punto un piano per blindare il futuro di Rovella, proponendo un rinnovo contrattuale fino al 2030 e estendendo così la scadenza di due anni. Questo passo rappresenta un chiaro segnale di fiducia nel giovane regista, visto come cruciale per il progetto tecnico a medio-lungo termine. Tuttavia, le difficoltà amministrative e le normative vigenti stanno ritardando la formalizzazione, lasciando i fan in attesa di sviluppi che potrebbero cambiare le sorti della squadra.

Il percorso di Rovella sarà determinante: se riuscirà ad affinare le sue capacità, in particolare nella verticalizzazione e nella lettura delle transizioni, potrebbe emergere come un titolare imprescindibile. Altrimenti, il suo futuro potrebbe includere valutazioni per una cessione o un prestito, in base all’evoluzione nella prossima stagione, alimentando ancora di più l’interesse attorno a questo promettente talento laziale.

Sarri concede il favore inaspettato a Rovella: retroscena bizzarro post-Como e altri colpi di scena per la Lazio

Il curioso retroscena di Rovella dopo la sfida con il Como: un permesso inaspettato e il suo impatto sul campo

Immaginate un calciatore pronto a scendere in campo per l’esordio stagionale, ma improvvisamente la vita gli riserva una sorpresa che cambia tutto. È ciò che è accaduto a Nicolò Rovella, il centrocampista della Lazio, quando ha saputo della nascita imminente della sua primogenita, Venere. Questo lieto evento ha stravolto i suoi piani, portandolo a lasciare il ritiro della squadra a Milano per correre a Roma e assistere al parto, proprio mentre i biancocelesti si preparavano alla prima uscita contro il Como.

Non è stato un addio improvviso senza supporto: Rovella ha ottenuto il via libera dal suo allenatore, che ha dimostrato sensibilità verso i momenti personali dei giocatori. Il centrocampista, con un passato alla Juventus e al Monza, ha preso un volo privato nella notte tra sabato e domenica, rientrando in gruppo solo a pranzo del giorno seguente, sempre con un charter. È un dettaglio che sottolinea come, anche nel mondo frenetico del calcio, la famiglia possa venire prima di tutto.

La sua assenza ha influenzato le scelte in campo: al posto di Rovella, è stato schierato Danilo Cataldi, che era in ballottaggio per tutta la settimana. Questa decisione è arrivata anche a causa della notte insonne vissuta dal giocatore, offrendo a Cataldi l’opportunità di partire dal primo minuto contro la squadra di Nico Paz, il giovane talento argentino del Como. Un’opportunità inaspettata che potrebbe cambiare le dinamiche della squadra.

Ora, con lo sguardo al futuro, Rovella è più motivato che mai. Il prossimo match contro il Verona potrebbe essere la sua chance per tornare titolare e dimostrare il suo valore, in una stagione che si preannuncia ricca di sfide tra Serie A e coppe europee. Il centrocampista è determinato a conquistare spazio nella formazione, bilanciando il suo ruolo professionale con i nuovi impegni familiari.

Non dimentichiamo, però, gli aggiornamenti dall’infermeria: le condizioni di Patric, il difensore spagnolo, continuano a essere monitorate, con un rientro previsto solo dopo la sosta di settembre. Questo lascia spazio a possibili rotazioni in difesa, aggiungendo un altro elemento di incertezza alla rosa biancoceleste.

Con la gioia della paternità e il ritorno alle competizioni, Rovella si trova a un bivio cruciale, pronto a bilanciare vita privata e carriera. La partita contro il Verona non sarà solo un test per lui, ma un’occasione per la Lazio di mostrare la sua profondità e adattabilità in questo campionato sempre più competitivo.

Lazio bloccata al mercato: Sarri si affida ai soliti noti per non sprofondare?

La Lazio e il mercato bloccato: scelte obbligate per una stagione piena di incognite! #Lazio #SerieA #Calcio2025

La stagione 2025 della Lazio sta iniziando con un’estate segnata da un mercato praticamente paralizzato, dove le cessioni dominano la scena e le novità brillano per la loro assenza. Questa situazione, ormai familiare tra tifosi e addetti ai lavori, ha inevitabilmente influenzato il ritorno in panchina del tecnico toscano, noto per il suo calcio offensivo e organizzato, che si trova a dover ridisegnare le strategie con una rosa già vista. Immaginatevi una squadra che riparte dai soliti volti: riuscirà a sorprendere in un campionato sempre più agguerrito?

Il tema del mercato bloccato è esploso dopo la recente sconfitta per 2-0 sul campo del Como, la prima uscita ufficiale della nuova annata. Questo risultato ha portato alla luce le fragilità di una formazione rimasta pressoché identica rispetto alla scorsa stagione, lasciando spazio a dubbi su come affrontare le sfide future. Cosa potrebbe cambiare se non arrivano rinforzi? È una domanda che aleggia nell’aria, alimentando l’interesse di tutti coloro che seguono le vicende biancocelesti.

Nel dettaglio, contro il Como, la formazione schierata era composta interamente da giocatori già presenti l’anno precedente, con una sola eccezione: Matteo Cancellieri, l’attaccante classe 2002 rientrato dal prestito al Parma. Il giovane romano non è stato riscattato dal club emiliano e, date le limitazioni sul mercato, è stato reintegrato come risorsa extra. Una mossa obbligata che fa riflettere: bastano un paio di rientri per ravvivare le ambizioni?

Cancellieri ha iniziato la gara da titolare, mostrando buona volontà ma con un’impatto limitato. Dopo circa quindici minuti della ripresa, è stato sostituito da Pedro, l’esperto esterno offensivo spagnolo ex Barcellona, nel tentativo di infondere più energia all’attacco. Questo avvicendamento ha provato a scuotere le cose, ma ha anche evidenziato quanto la squadra dipenda da soluzioni già collaudate. Sarà sufficiente per invertire la rotta in una stagione che promette di essere imprevedibile?

Ora, la Lazio deve fare di necessità virtù, affidandosi a elementi rodati e a giovani come Cancellieri per navigare in acque difficili. Senza innesti freschi, il rischio è che il rendimento ne risenta in un contesto sempre più competitivo. Il tecnico, con la sua esperienza, dovrà concentrarsi su come valorizzare il gruppo attuale e mantenere alta la motivazione, trasformando queste limitazioni in un’opportunità per sorprendere tutti. Chissà se questa strategia porterà i frutti sperati? L’interesse cresce, e i prossimi match saranno decisivi per scoprirlo.

Lazio in crisi dopo il flop con Como: Sarri pronto a scuotere l’ambiente per voltare pagina

Tensione e riflessioni alla Lazio dopo il ko con il Como: Sarri in cerca di una svolta tattica? #Lazio #SerieA #Calcio

Dopo la pesante sconfitta contro il Como, l’atmosfera a Formello è carica di silenzio e tensione palpabile. I giocatori e lo staff hanno evitato qualsiasi confronto immediato, con il tecnico che ha preferito rimandare le discussioni al giorno successivo, in preparazione del match cruciale contro l’Hellas Verona all’Olimpico. È un momento di attesa che fa crescere l’incertezza: cosa succederà ora per invertire la rotta?

Sarri, allenatore toscano famoso per il suo stile di gioco verticale e ragionato, si aspettava una reazione forte sul campo del Como, ma ha assistito a una squadra apatica, poco aggressiva e senza idee chiare. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, il tecnico ha descritto la prestazione come “spaventata”, con i biancocelesti dominati dai giovani talenti avversari. Questa definizione non fa che amplificare le domande su come la squadra possa ritrovare il suo equilibrio.

Il soprannome di “Comandante” per Sarri, dovuto al suo approccio autoritario e meticoloso, si lega ora a una pausa riflessiva: ha scelto di prendersi un giorno e mezzo prima di un faccia a faccia con il gruppo a Formello. Lì, analizzeranno gli errori per cercare una vera svolta, alimentando la curiosità su quali correzioni arriveranno.

Un elemento che desta particolare preoccupazione è il dato sui gol subiti all’inizio del secondo tempo: già 16 in stagione, di cui 12 nella scorsa Serie A. Questo segnala una fragilità sia mentale che tattica, richiamando alla mente i fantasmi di una Lazio meno competitiva, piatta e demotivata nel ritmo e nella corsa. Come evolverà questa situazione?

La speranza è che si tratti solo di una giornata no, ma se il copione si ripetesse contro il Verona, Sarri sarebbe pronto a intervenire con decisione. Durante la prossima sosta, una potenziale rivoluzione tattica potrebbe essere l’arma per ridare fiducia e identità a una squadra che sembra aver perso il suo passo.

Il Verona tenta il colpaccio di mercato per spaventare la Lazio

Nella giornata di domenica l’Hellas Verona di Paolo Zanetti farà visita allo Stadio Olimpico alla Lazio di Maurizio Sarri, reduce da un pesante K.O in terra lombarda contro il Como. Il match sarà fondamentale per cercare di ridare entusiasmo all’ambiente di Formello, attualmente a terra vista la brutta prestazione contro gli uomini di Cesc Fabregas.

Il Verona arriverà nella Capitale forte del pareggio ottenuto tra le mura esterne della Dacia Arena contro l’Udinese. La sfida, ricca di emozioni, è terminata con il risultato finale di 1 a 1. Tra le altre cose, la partita è servita al club veneto per constatare un elemento imprescindibile per la durata della stagione: servirà un attaccante per completare il reparto offensivo. Risulta molto probabile che quest’ultimo verrà dal calciomercato.

Secondo quanto riporta Transferfeed:

Il Daily Record riporta la potenziale uscita di Cyriel Dessers dai Rangers, con l’Hellas Verona interessata a un accordo da 3,5 milioni di sterline. Cyriel Dessers potrebbe lasciare i Rangers, con l’Hellas Verona interessata a un accordo da 3,5 milioni di sterline. Dessers ha espresso il desiderio di andarsene e, sebbene i Rangers siano aperti alla vendita, stanno cercando di ottenere 3,5 milioni di sterline per la sua cessione. L’Hellas Verona è interessata a un prestito con obbligo di riscatto la prossima estate.

Le parole di Zanetti avvertono la Lazio: occhio a quei due

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Nella giornata di domenica l’Hellas Verona farà visita alla Lazio di Sarri allo Stadio Olimpico. I gialloblu arrivano al match forti del pareggio ottenuto alla Dacia Arena contro l’Udinese (1-1). Paolo Zanetti, tecnico del Verona, ha commentato la prestazione dei suoi ai canali ufficiali del club.

L’allenatore si è detto molto soddisfatto della prova della squadra, sottolineando come non sia semplice ottenere punti in trasferta in campi difficili come quello di Udine. Queste le parole del tecnico a tal proposito:

“I ragazzi hanno dato tutto, sono molto orgoglioso dello spirito di squadra”

Zanetti ha poi evidenziato il contributo di due nuovi acquisti, che hanno già dimostrato il loro valore: Victor Nellson e Giovane. Nellson, difensore centrale fisicamente molto potente e abile in marcatura, è già noto alla Lazio per il gol segnato in passato con la maglia del Galatasaray. Giovane, seconda punta sudamericana, ha invece impressionato per la sua tecnica e creatività.

Le parole dell’allenatore nel post-partita sono state chiare:


“C’è ancora tanta strada da fare, ma sono molto contento dello spirito di squadra. I nuovi hanno fatto bene, sono orgoglioso di Nellson e Giovane.”

Si prospetta una sfida molto interessante all’Olimpico domenica tra due formazioni che sono già pronte a darsi battaglia, sportivamente parlando.

Stefano Mattei: “La Lazio sta tornando ad essere una ‘lazietta’”

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Nella mattinata del 26 agosto, il giornalista Stefano Mattei è intervenuto a Radiosei per commentare l’attuale situazione della Lazio e avanzare un pronostico sul piazzamento finale della squadra biancoceleste.

L’analisi di Mattei è stata chiara e senza filtri, partendo dai ricordi legati a Sven-Göran Eriksson:

“La prima cosa che mi viene in mente se penso a Eriksson è che è stato ‘un signore della panchina’; è stato tale sia dentro che fuori dal campo. Potevi anche incalzarlo ma non perdeva mai la calma e la sua signorilità”

Parlando della gestione societaria, Mattei è stato altrettanto netto:

“La Lazio è in mano ad una persona ancorata a un calcio anni ’60-’70. Il calcio va avanti, quello è superato. Nella Lazio sta avvenendo una remissione tecnica ed economica evidente, si sta perdendo potere d’acquisto. Servirebbe alzare le entrate, ma questo non è mai capitato. Qui la politica è ‘tagliare le spese’, ma a forza di tagli questa è la situazione”

Infine, sul possibile piazzamento in campionato, Mattei ha espresso il suo giudizio:

“Ripeto, per me la Lazio potrà arrivare tra l’ottavo e il decimo posto. La Lazio se la batterà con Fiorentina e Bologna: una fa la Conference e una l’Europa League, il che significa che nella passata stagione hanno fatto meglio. Sarri è stato preso per tamponare le falle che si stavano creando”.

Una valutazione critica, quindi, che invita a riflettere sulle sfide tecniche ed economiche che attendono la Lazio nel corso della stagione.

Il deplorevole dato di mister Baroni contro l’Inter

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Quella di ieri non è stata certamente una serata positiva per Mister Marco Baroni, che ha esordito sulla panchina del Torino in Serie A perdendo per 5 a 0 contro la nuova Inter di Cristian Chivu. Il dato riguardo le partite del tecnico ex Lazio contro i nerazzurri è emblematico, nonché disastroso.

Nelle ultime quattro partite disputate contro l’Inter, le squadre dell’allenatore toscano hanno subito la bellezza di 15 gol, segnandone a mala pena due. Tra l’altro, entrambi nella stessa partita. Proprio in quel fatidico Inter-Lazio dello scorso maggio, in cui la storica doppietta di Pedro consegnò – di fatto – lo Scudetto nelle mani del Napoli di Antonio Conte, che ringrazierà laureandosi Campione D’Italia.

La partita di ieri ha evidenziato diverse lacune tattiche della squadra granata, incapace di opporsi alla manovra fluida dei nerazzurri. Il Torino ha sofferto in particolare sulle fasce, dove gli esterni interisti hanno più volte tagliato in profondità, mettendo in seria difficoltà la retroguardia torinese.

Nonostante l’impegno dei singoli, l’assetto difensivo non è mai riuscito a reggere la pressione costante di una squadra che punta a risalire in classifica con autorità.

Per Baroni si tratta di un inizio complicato, che già mette in luce la necessità di interventi mirati in rosa e di una maggiore solidità difensiva, elementi fondamentali per affrontare al meglio un campionato che si preannuncia lungo e competitivo.

Lazio, Gianni Bezzi a Radiosei: “Deludente a Como, ma niente catastrofismi. Questa squadra vale al massimo il sesto posto”

All’indomani della sconfitta della Lazio nella prima giornata di campionato contro il Como, il giornalista Gianni Bezzi ha commentato ai microfoni di Radiosei la prestazione dei biancocelesti e ha fatto il punto sulle prospettive stagionali della squadra allenata da Marco Baroni.

“A Como ho visto una Lazio deludente”, ha esordito Bezzi, “ma non vorrei cadere in un catastrofismo totale. È pur sempre la prima di campionato, e una sconfitta in trasferta può capitare, anche alla luce delle assenze e del problema Rovella”. Il riferimento è al centrocampista che ha vissuto giorni complicati a livello personale: “Ha fatto una cosa da padre che si può capire, ma ha comunque rappresentato un problema per la squadra”.

Critiche mirate anche per alcuni singoli, a cominciare dal nuovo acquisto Nuno Tavares: “Mi aspettavo molto di più. Inizio a pensare che abbia un’intelligenza calcistica relativa”, ha affermato senza mezzi termini il giornalista. Nessuna sorpresa, invece, da Dele-Bashiru: “Ha pochissima qualità, ha fatto esattamente ciò che mi aspettavo”.

Un segnale di risveglio è arrivato solo nella ripresa, secondo Bezzi: “Le cose migliori si sono viste nel secondo tempo, quando c’è stata più verticalità, un po’ nello stile Baroni”. Tuttavia, non sono mancate nemmeno le frecciate verso l’ex tecnico Maurizio Sarri: “Mi ha deluso nelle dichiarazioni. Dire certe cose non dà la scossa, ma avvilisce il gruppo”.

Guardando al futuro, Bezzi ha invitato a mantenere un certo realismo: “Una sconfitta a Como ci può stare, hanno perso anche Milan e Bologna. Ma la verità è che questa è la Lazio. Con il mercato bloccato, senza coppe e con un gruppo che non è migliorabile, bisogna vivere alla giornata”.

Il Como incanta contro la Lazio, ma è anche la perfetta rappresentazione di ciò che in Italia non funziona

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Sapete quanti giocatori italiani ha schierato il Como in campo contro la Lazio? zero. Fabregas, attaccato duramente proprio per questo motivo dagli addetti ai lavori, durante la conferenza stampa post match è stato chiaro ed esaustivo sull’argomento, raccontando ai giornalisti lì presenti la verità:

“NON SIAMO RIUSCITI A TROVARE GIOCATORI ITALIANI FORTI E ADATTI AL NOSTRO SISTEMA DI GIOCO”

Tutto questo deve far riflettere. Ci deve far pensare a cosa realmente non va nel nostro calcio, nel calcio italiano: uno dei campionati più gloriosi e storici dell’intero panorama sportivo mondiale.

In Inghilterra, Max Dowman, classe 2009, a poche ore dall’essere 2010, dell’Arsenal, si appresta a diventare il più giovane marcatore della storia della Premier League, 15 anni. Per un incredibile gioco del destino, il record potrebbe essere levato proprio a Cesc Fabregas, che segnò la sua “giovanissima” rete il 25 agosto 2004. Sì, il 25 agosto, esattamente il giorno di Como-Lazio.

Tante le coincidenze, ma il problema reale persiste e fa paura. Tuttavia, le parole del tecnico spagnolo potrebbero non tornare. La Cremonese ha vinto per la prima volta nella sua storia allo Stadio San Siro contro il Milan con 16 italiani su 23 nella rosa. Quindi, ricapitolando, gli italiani ci sono, ma non sono giovani, e i giovani che ci sono non sono forti.

La domanda resta una: quanto tempo servirà al nostro calcio per tornare ai vecchi splendori di un tempo?

Calciomercato Lazio, sarà lui il nuovo difensore biancoceleste vice-Gila

La Lazio pensa già a progettare il futuro. La sessione di calciomercato che sta per concludersi, causa blocco imposto dalla Covisoc, non ha regalato alcuna gioia ai tifosi laziali. Inoltre, nei precedenti mesi si sono venute a creare molteplici situazioni spiacevoli per il DS Fabiani, mister Sarri e il Presidente Lotito.

Una di queste è legata al futuro di due difensori della rosa: Samuel Gigot e Mario Gila. Il francese è fuori dal progetto tecnico di mister Sarri, per questo motivo si cercano acquirenti già da questa sessione di trattative; per lo spagnolo la situazione è ben diversa. Infatti, sono molti i club interessati al difensore, che, nonostante le numerose lusinghe, non si muoverà dalla Capitale, almeno per ora.

Tuttavia, la società biancoceleste non vorrà farsi trovare impreparata quando l’addio di Gila sarà compiuto. Pertanto, secondo Transferfeed, la Lazio ha messo gli occhi su Jan-Carlo Simic dell’Anderlecht. Il club belga valuta il difensore sugli 8 milioni di euro, cifra abbondantemente alla portata delle classe del club del Presidente Lotito.

Addirittura, Het Laatste Nieuws riferisce come le trattative tra la Lazio e l’Anderlecht siano già iniziate. Il profilo del serbo sembrerebbe perfetto per sostituire un calciatore importante come Mario Gila. Si attendono futuri aggiornamenti

Baroni, l’Inter resta indigesta. L’appello dei tifosi: “Non è lui il nostro allenatore”

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Il nuovo Torino di Marco Baroni ha perso l’esordio stagionale in Serie A per 5 a 0 contro l’Inter. Il tecnico toscano non è nuovo a questi passivi così pesanti. Già nella passata stagione il 6 a 0 ricevuto proprio contro i nerazzurri, allora guidati da Simone Inzaghi, e il 5 a 0 contro il Bologna avevano mosso molte perplessità sul suo operato.

La sfiducia nei confronti dell’allenatore al seguito di quei risultati è stata talmente elevata da far pensare che probabilmente senza quei passivi così esagerati il tecnico potrebbe trovarsi ancora sulla panchina biancoceleste. Cambiano i colori, ma non la sostanza. Ancora una volta l’Inter infligge una dura lezione a Baroni e i suoi.

Al termine del match il Torino ha pubblicato sui social il consueto post ritraente il risultato finale del match. In quest’ultimo non sono tardati i commenti negativi sull’operato della società e sulle mosse tattiche avanzate da mister Baroni. Il famigerato hashtag “Baroni out” ora è un vero e proprio mantra tra i tifosi granata, dopo appena una partita.

La sensazione è che Baroni non goda a pieno della fiducia dell’ambiente, a tal punto che molti fan già rimpiangono l’ex tecnico Paolo Vanoli tramite commenti espliciti, quali: “Baroni non è il mio allenatore, Paolo Vanoli tutta la vita”