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Morte Morosini: condannati i medici di Pescara, Livorno e del 118

Il 14 Aprile 2012 Piermario Morosini morì. Il giocatore della squadra toscana si accasciò a terra al 29′ del primo tempo, sul terreno di gioco dello stadio Adriatico di Pescara, mentre era in corso l’incontro di serie B tra la squadra abruzzese e il Livorno.

Dopo quattro anni è arrivata la sentenza: condannati a un anno di reclusione il medico del 118 di Pescara Vito Molfese, e a otto mesi il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini e il medico del Pescara Ernesto Sabatini. I tre imputati sono stati anche condannati, insieme alla Asl di Pescara e alla Pescara Calcio, al pagamento di una provvisionale di 150mila euro. Pronunciata ieri da Laura D’Arcangelo, giudice del tribunale monocratico di Pescara, nel processo di primo grado sulla morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini. In mattinata il pm Gennaro Varone aveva chiesto una condanna a due anni per Molfese e l’ assoluzione, perché il fatto non costituisce reato, per Porcellini e Sabatini. I tre imputati erano accusati di omicidio colposo. Al momento della lettura della sentenza il medico del Livorno, Porcellini, era l’unico imputato presente in aula. L’avvocato di parte civile, per conto della sorella del calciatore, aveva chiesto un risarcimento danni complessivo di 330mila euro. Fulcro dell’accusa le carenze nelle procedure di soccorso, in particolare rispetto al mancato uso del defibrillatore, nonostante ce ne fossero due sul terreno di gioco e un terzo a bordo di un’ambulanza.

Ct Belgio Martinez chiama Inzaghi

Intervistato dal Corriere dello Sport, il ct della nazionale belga Roberto Martinez ha parlato dei giocatori belgi che militano in serie A: “In Italia, possono crescere e maturare. Mi aspetto molto ad esempio dal lavoro che Simone Inzaghi sta facendo con Lukaku. E sono molto attento anche all’evoluzione di Miangue all’Inter. Ma il discorso vale anche per altri campionati. Ci sono giocatori belgi anche in Premier League, nella Liga e nella Bundesliga. Alla base c’è un grande spirito di adattabilità alle varie realtà. E’ senza dubbio un vantaggio”.

Biava “recensisce” i difensori della Lazio

L’ex difensore biancoceleste, Giuseppe Biava, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel:

“Wallace è un buon giocatore, nel derby ha commesso un errore: era meglio se non lo avesse fatto, ma capita. Ha dimostrato di essere un buon difensore, sta facendo bene, nelle precedenti gare ha sopperito al meglio all’assenza di de Vrij. L’olandese è il gioiello difensivo della Lazio. Chi gioca al suo fianco ne trae sempre benefici. Lui e il brasiliano, se stanno bene, blindano la porta biancoceleste, anche grazie al lavoro dei terzini. Tutti fanno bene, sia in fase difensiva che offensiva.

Dietro tutto deve filare sempre liscio e preciso, se tre difensori  fanno un movimento e uno no, potrebbero crearsi occasioni per gli avversari. La difesa deve muoversi in base agli avversari e alla palla. A volte serve l’istinto ma in genere il tutto deve essere abbastanza ragionato. Davanti si prepara qualche schema però l’azione è un po’ più dettata dall’istinto dei giocatori e dalle caratteristiche di ognuno.

I centrali stranieri, quando arrivano in Italia, devono imparare molto dal punto di vista tattico. Qui i movimenti vengono curati molto, all’estero, invece, le squadre cercano sempre di giocare, lasciano spesso i difensori uno contro uno con l’avversario. Magari puoi fare loro un gol, ma sono abituati a scendere in campo a viso aperto, non si chiudono ami. Al giorno d’oggi, però, l’Italia ha insegnato e anche all’estero vediamo sempre più difensori belli tosti sull’uomo, abili nell’uno contro uno e nei movimenti.

Ormai ai difensori piace andare in avanti e trovare la via del gol. Se uno ha tempismo, intuito e fortuna, può siglare fare rete. Un difensore però deve prima pensare a non subire, se poi riesce a segnare un paio di gol, ben venga. Wallace è uno che la sua occasione da palla inattiva se la crea sempre, anche de Vrij è abbastanza pericoloso, Radu all’inizio non segnava molto ma ora qualche gol da fuori o sulle spizzate di testa sul primo palo ha iniziato a farli.

Il romeno forse all’inizio si sentiva un po’ più difensore, lui spingeva meno rispetto a Lichtsteiner o Konko e spesso in fase di possesso avevamo una difesa a tre. Poi, con Petkovic, ha iniziato a spingere un po’ di più e ha segnato gol belli con Pescara e Sassuolo: da lì ha preso convinzione. Prima era l’ultimo uomo sugli angoli a nostro favore, ora invece sale e qualche gol di testa lo ha trovato. Qualcosa gli ho insegnato!

La rosa biancoceleste è composta da centrali tutti di buon livello, Bastos nelle prime partite aveva fatto bene; Hoedt è qui da oltre un anno, è ancora giovane ma è migliorato tanto e può crescere ulteriormente. È un bel quartetto; Inzaghi può scegliere al meglio. Se sta bene, de Vrij è l’inamovibile, poi gli altri tre ruotano con anche Radu che può dare una mano.

I soli tre gol subiti nei primi tempi testimoniano quanto il tecnico sia bravo a preparare la partita. Nei primi minuti rischi di scendere in campo un po’ sovrappensiero o di prendere l’avversario sotto gamba. Questa statistica, dice invece che la Lazio entra sul terreno di gioco sempre convinta sin dal fischio d’inizio”.

LAZIO FIORENTINA – Arbitra Irrati. Nell’ultima con i biancocelesti sospese la gara…

Sarà Massimiliano Irrati della sezione di Pistoia a dirigere il posticipo della 17^ giornata tra Lazio e Fiorentina. Con lui la Lazio ha collezionato tre vittorie, un pareggio e due sconfitte. Il nome di Irrati suonerà familiare ai tifosi laziali. Infatti, fu proprio il dischetto toscano a Lazio Napoli della scorsa stagione a interrompere la partita per gli ululati nei confronti di Koulibaly. Gara poi vinta dai partenopei per 0-2. Di seguito le designazioni arbitrali delle altre gare:

CHIEVO – SAMPDORIA
MARIANI
PAGANESSI – DEL GIOVANE
IV: DI VUOLO
ADD1: CALVARESE
ADD2: PEZZUTO

EMPOLI – CAGLIARI Sabato 17/12 h.15.00
RIZZOLI
SCHENONE – BACCINI
IV: DE MEO
ADD1: CELI
ADD2: MARINELLI

GENOA – PALERMO h.20.45
PAIRETTO
DOBOSZ – DE PINTO
IV: GAVA
ADD1: DAMATO
ADD2: SERRA

JUVENTUS – ROMA Sabato 17/12 h.20.45
ORSATO
DI LIBERATORE – TONOLINI
IV: CRISPO
ADD1: TAGLIAVENTO
ADD2: GUIDA

LAZIO – FIORENTINA h.20.45
IRRATI
PRETI – TEGONI
IV: LONGO
ADD1: MAZZOLENI
ADD2: MARESCA 

MILAN – ATALANTA Sabato 17/12 h.18.00
MASSA
LA ROCCA – LO CICERO
IV: ALASSIO
ADD1: FABBRI
ADD2: ABISSO

NAPOLI – TORINO
DOVERI
GIALLATINI – VALERIANI
IV: MARRAZZO
ADD1: VALERI
ADD2: NASCA

PESCARA – BOLOGNA
ROCCHI
MELI – LIBERTI
IV: MONDIN
ADD1: GAVILLUCCI
ADD2: BARONI

SASSUOLO – INTER h.12.30
DI BELLO
MARZALONI – VIVENZI
IV: PERETTI
ADD1: RUSSO
ADD2 PINZANI

UDINESE – CROTONE
SACCHI
CARIOLATO – TOLFO
IV: BARBIRATI
ADD1: GIACOMELLI
ADD2: ABBATTISTA

Vierchowod: “Vi spiego il segreto di questa Lazio”

Campione del Mondo nel 1982 ed ex difensore, tra le altre, di Sampdoria e Fiorentina, le squadre che in successione sta affrontando la Lazio in campionato, Pietro Vierchowod è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali On Air”, per parlare del momento della squadra di Simone Inzaghi.

Una prima considerazione sul rendimento della difesa della Lazio: “Prima di parlare dei singoli parlerei della fase difensiva in generale, con i reparti che giocano molto stretti e riescono a collaborare tra loro. L’anno scorso la squadra era spesso lunga e giocava concedendo troppi spazi, facendosi sorprendere spesso dalle infilate avversarie. Quest’anno i vari reparti giocano più vicini e compatti e la squadra si ritrova a subire molto meno. De Vrij? L’olandese ha bisogno di tranquillità, di compiere un proprio percorso senza ritrovarsi sotto il peso di aspettative eccessive. Ho visto molti giocatori essere valutati cifre stratosferiche dopo un ottimo campionato e poi sparire dopo due anni. Bisogna lasciare De Vrij libero di crescere e di sbagliare nel caso, avrà modo di dimostrare pienamente il suo valore”.

Su Simone Inzaghi: “Lo conosco bene, ho giocato con lui a Piacenza. La squadra rispetto agli anni scorsi è messa meglio in campo, è più corta, capace di giocare più sullo stretto ed esprimere un’eccellente personalità. Inzaghi è entrato in punta di piedi, ma ha saputo imporre le sue idee. Ha avuto la fortuna di fare pratica nella Primavera della Lazio ed è entrato subito in sintonia con gli elementi della rosa, conoscendo al meglio l’ambiente”.

La Lazio di Genova che impressione ha fatto?C’è da dire che la Lazio non si è trovata di fronte la migliore Sampdoria della stagione. Ha saputo mettere i blucerchiati in difficoltà, andando a fare gioco, ma anche sapendo aspettare e ripartire sfruttando i cali di tensione della Samp. A Genova la Lazio ha potuto esprimere il suo calcio in maniera più congeniale. Contro la Roma invece ha interpretato la partita con un pizzico di presunzione. Non snaturando le sue caratteristiche, la Lazio può sicuramente disputare un grande campionato”.

Che partita sarà Lazio-Fiorentina? “La Fiorentina giocherà stasera e potrebbe consumare energie in più, anche se un eventuale successo contro il Genoa potrebbe regalare un’iniezione di fiducia non indifferente. La Lazio però, giocando come contro la Samp, potrebbe mettere in difficoltà anche i viola, che pure sono una squadra assolutamente da non sottovalutare grazie ad alcune individualità importanti”.

Un’ultima considerazione su Ciro Immobile: “E’ un ottimo giocatore, che sta tornando a grandi livelli dopo le difficoltà estere. Credo che il modulo della Lazio sia pienamente congeniale alle sue caratteristiche, sa fare delle ripartenze e delle giocate in velocità la sua arma migliore. Partendo dalle retrovie riesce ad essere micidiale per le difese avversarie, il suo tallone d’Achille può palesarsi quando deve muoversi in spazi più stretti e viene controllato più da vicino dagli avversari”.

Rinnovo Inzaghi, Lotito confessa: “E’ Fatta!”

“È tutto fatto, non c’è problema”, le parole di Lotito nell’euforia della cena natalizia biancoceleste in merito al rinnovo dell’uomo del momento: Simone Inzaghi. Il tutto però sarà nero su bianco nel 2017: questa estate Simoncino aveva firmato a luglio a 450mila euro per un anno con rinnovo automatico in caso di raggiungimento dell’Europa. Adesso l’accordo – secondo l’edizione odierna de “Il messaggero” – verrà ratificato sino al 2019 con quasi il doppio d’ingaggio. Merito dei risultati che hanno convinto il presidente ad accelerare i tempi. Inzaghi infatti fino ad ora ha fatto meglio del suo predecessore, Stefano Pioli, alla sedicesima giornata della scorsa annata: +11 recita il confronto.

 

Svolta Biglia: ora il rinnovo è ad un passo. Ecco perché…

Forse…forse…(lo ribadiamo per sicurezza) ci siamo. Il matrimonio tra la Lazio ed il capitano Lucas Biglia proseguirà fino al 2020. Lotito sembra pronto a portare doni a Biglia. Da mesi la società sta trattando con l’argentino, sempre più propositivo e sempre disponibile al dialogo al contrario di Keita ed infatti il comportamento dei due giocatori alla cena ufficiale di Natale di due sere fa ne è la dimostrazione lampante. La settimana scorsa ci sarebbe stato un approccio diretto tra il diesse Tare e il calciatore che avrebbe portato i suoi frutti.

I problemi sul rinnovo erano legati non tanto allo stipendio fisso, che salirebbe a circa 2 milioni di euro netti, quanto al bonus legati alle presenze (Lucas non vorrebbe tetti), ai gol e agli assist. Ognuno di questi dovrebbe raggiungete una cifra complessiva di circa 600.000 euro. E il patron laziale sembra essersi convinto ad accettare le richieste del giocatore. La stretta di mano vera e propria ancora non c’è stata ma Lucasad una cena di una settimana fa, ad alcuni amici – secondo quanto riportato da “Il Messaggero” – avrebbe confidato che l’accordo è davvero a un passo. Il suo agente, Montepaone, dovrebbe arrivare nella capitale prima di Natale, anche se l’eventuale firma sul nuovo contratto verrà siglata nel 2017 e si protrarrà fino al 2020, ovvero due anni in più rispetto all’attuale contratto che scade a giugno del 2018.

Preso però l’annuncio potrebbe essere doppio…CLICCA QUI

Mercato – Caos portieri, si cerca di fare ordine: ora la priorità è Strakosha

La situazione portieri rischia di essere sempre ingarbugliata in casa Lazio. Federico MarchettiThomas Strakosha,  Gaston Guruceaga, Mattia Perin, Guido Guerrieri senza dimenticare Etrit Berisha. Questi i nomi del passato, del presente e (forse) del futuro della Lazio. Diciamo che ci sarà molto da ponderare prima di decidere definitivamente a chi affidare le chiavi della porta biancoceleste. Analizziamo le situazioni:

MARCHETTI – Sotto contratto fino al 2018, non sta rendendo al massimo e patisce troppi infortuni. Difficilmente il rapporto con la Lazio andrà oltre questa stagione.

STRAKOSHA – Secondo il Corriere dello Sport, per ora come priorità ci sarebbe il rinnovo dell’albanese, con l’incontro e la firma con il procuratore a breve. Il ragazzo venuto dalla Primavera passato per la Salernitana, quest’anno si è ritagliato il suo spazio. I tifosi lo invocano come portiere titolare fino a fine stagione e perché no anche per il futuro.

PERIN –  E poi c’è il mercato: secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla nostra redazione Perin avrebbe espresso gradimento nel trasferirsi nella Capitale e si tenterà un nuovo scambio con Marchetti o con Djordjevic (clicca qui).

GURUCEAGA – Voci di corridoio parlano di Matteo Perin, in forza al Genoa, ma anche di Gaston Guruceaga, 21enne del Peñarol, considerato da tutti come l’erede di Muslera.

BERISHA – Tra Lazio e Atalanta c’è sempre in ballo l’affare Berisha, i bergamaschi vogliono riscattare il portiere albanese, per acquistarlo a titolo definitivo a giugno dovranno versare 5 milioni nelle casse di Lotito. I bergamaschi potrebbero offrire in cambio Paloschi visto che la Lazio è alla ricerca di un vice-Immobile.

Insomma, è una situazione na situazione da trattare con i guanti….

 

“Caprice de Keita” – No al rinnovo, divorzio vicino

Si sperava nel classico “miracolo di Natale” ed invece sembra che questo dicembre sia iniziato nel peggiore dei modi per Keita Balde Diao. L’aria natalizia infatti non ha provocato ripensamenti da parte del senegalese sul rinnovo del contratto e che l’aria sia tutt’altro che pacifica lo dimostra la fuga durante la cena di Natale nel momento in cui ha preso la parola il presidente Lotito. Secondo quanto ribadito da Radiosei infatti, in realtà il giocatore non avrebbe affatto avvertito la società della necessità di andare via dall’evento, limitandosi ad avvertire soltanto i suoi compagni Marchetti e Parolo. La società per evitare polemiche in questo periodo di festa ha messo acqua sul fuoco spiegando che il giocatore era stato autorizzato da essa stessa. La verità a quanto pare è che il suo comportamento ha scatenato il putiferio nell’ambiente laziale. Difficilmente si saprà la verità, l’unica cosa certa è che l rapporto tra Keita e la Lazio è ormai al capolinea. C’è sempre quella voglia di andare viaLa Lazio – secondo quanto riportato da “Il Messaggero” – ha provato a convincerlo. Sono state avanzate delle proposte: un nuovo contratto da 1,5 milioni di euro a salire. Troppo poco per Keita e il suo procuratore Calenda, che ora lo spinge sempre più lontano dai colori biancocelesti. Gennaio è alle porte, la Lazio si aspetta delle offerte, le squadre interessate sono tante, Lotito non è trattabile: vuole almeno 25 milioni per portare il giocatore via da Roma.

MERCATO – Derby della Lanterna per Djordjevic

Si accende il mercato in uscita in casa Lazio. Aumentano infatti le pretendenti per Filip Djordjevic. Oltre che dalla Francia, per il serbo – secondo quanto riportato da calciomercato.it – le pretendenti arrivano anche dall’Italia. Si sta accendendo un derby di mercato tra le genovesi. Il Genoa per sostituire Pavoletti, la Sampdoria per dare un’alternativa in più a Giampaolo perché Budimir non convince. Insomma SampdoriaGenoa  hanno bisogno di un attaccante. La punta della Lazio è chiuso a Roma da Immobile, verrà ceduto e sono gli stessi dirigenti biancocelesti a volergli trovare una destinazione gradita.

SAMPDORIA – Il primo ad uscire allo scoperto è stata la Sampdoria direttamente con le parole di Massimo Ferrero: “Djordjevic ci piace”. Obiettivo dichiarato quindi ma la Lazio vorrebbe inserirlo in una trattativa più ampia con Muriel o Torreira, due giocatori che la squadra capitolina sta sondando da tempo. Difficile che si possa credere ad uno scambio anche se dovesse essere aggiunto un conguaglio economico importante. Per Giampaolo Djordjevic sarebbe il giocatore, forte fisicamente e ottimo realizzatore, quello che ad oggi non è stato Budimir.

GENOA – I Grifoni hanno appena perso Pavoletti: andrà al Napoli. L’affare è concluso e porterà in dote una quindicina di milioni. Preziosi dovrà cercare un sostituto perché Simeone non può bastare e Juric in attacco ha bisogno di un giocatore di peso. Servono i gol, certo, ma anche quel lavoro sporco che Pavoloso sapeva fare molto bene. Djordjevic ha questa caratteristiche e sicuramente costerebbe molto meno rispetto all’incasso dell’operazione Pavoletti. I buoni rapporti con la Lazio potrebbero anche mettere in scena un’importante operazione che potrebbe anche coinvolgere il portiere Perin (leggi la nostra esclusiva in merito QUI). Al momento però il giocatore della Lazio non è in pole position per approdare a Pegli, davanti a lui c’è Paloschi ma la concorrenza è agguerrita con Pinilla, Gabigol e molti altri che si aggiungeranno nelle prossime settimane.

In attesa di tornare in campo nella partita dell’anno, le genovesi sono pronte al derby di mercato.

Tutti contro Keita. Oddi: “Vergognoso, non deve più giocare”

La fuga di Keita durante la cena di Natale nel momento in cui Lotito stava tenendo il suo discorso, non è passata inosservata agli addetti ai lavori. Oddi lo critica pesantemente. Queste le sue parole a Radiosei:

Quello che ha fatto Keita una vergogna. Quando parla un presidente tu aspetti e ascolti, non ti alzi e te ne vai. È una mancanza di educazione. Qui si sta sorpassando il limite: è una cosa bruttissima. Se dovessi dire realmente quel che penso supererei un limite, sono molto deluso. Se fossi Inzaghi non giocherebbe mai più, per come la vedo io non voglio saper più niente riguardo questo calciatore. È stato coccolato e cresciuto dalla Lazio, dove stava prima l’hanno cacciato via. Keita è un giocatore insostituibile, ma un comportamento del genere va punito: io non lo farei più giocare. Serve rispetto, sia quando sei piccolo che quando sei grande“.

Pari senza reti per l’Italia Under 19 di Baronio contro i pari età della Serbia

Si è chiuso con un pareggio senza reti il 2016 della Nazionale Under 19, fermata sullo 0-0 dai pari età della Serbia al termine di un match povero di occasioni. Un confronto equilibrato quello andato in scena allo Stadio ‘Riviera delle Palme’ di San Benedetto del Tronto tra due squadre che a marzo saranno impegnate nella Fase Elite del Campionato Europeo, con l’Italia che ieri dall’urna di Nyon ha pescato Belgio, Svezia e Repubblica d’Irlanda.

Tutte racchiuse nel finale le emozioni di un match che nel primo tempo ha visto gli Azzurrini controllare il gioco, rendendosi pericolosi soltanto con due conclusioni a lato di Pinamonti e Adjapong: all’88’ gol annullato per fuorigioco a Cutrone e nel recupero lo stesso attaccante del Milan e poi Gabbia hanno sfiorato la rete dell’1-0 sotto gli occhi del tecnico della Nazionale Under 21 Luigi Di Biagio.

Sono soddisfatto della prestazione dei ragazziil commento del tecnico Roberto Baronioanche se il risultato poteva essere diverso perché ci è stato annullato un gol regolare e l’arbitro avrebbe potuto fischiare anche un rigore a nostro favore per un fallo ai danni di Cutrone. In ogni caso ho avuto le risposte che cercavo dai nuovi, come Confente e Casale e conferme importanti da chi già conoscevo. Avevamo di fronte una squadra tosta, che difendeva con cinque giocatori e che può contare su tanti giocatori di valore, ma i nostri due portieri non hanno praticamente dovuto effettuare nessun intervento”.

Il bilancio di questa prima parte di stagione non può che essere positivo:Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, che era quello di passare la prima fase dell’Europeo e per il futuro mi conforta il fatto che, gara dopo gara, la squadra ha fatto registrare una crescita costante”.

Giordano bacchetta Keita: “Non diventerà mai un campione se…”

Gennaio è alle porte e con sè porterà il calciomercato. In casa Lazio c’è il dubbio Keita. Il senegalese, che sarà oltretutto assente per via della Coppa d’Africa, potrebbe lasciare la Lazio per un altro club. I continui dubbi del calciatore uniti a dei comportamenti ribelli, potrebbe indurre la lazio a lasciarlo andare. Al riguardo è intervenuto Bruno Giordano. Queste le sue parole a Radiosei:

“Non so bene cosa sia accaduto ieri con Keita nel corso del discorso di Lotito, certamente la Lazio ne ha fatte passare molte a questo ragazzo. Quando si usa la parola ‘campione’ per descrivere un calciatore bisognerebbe stare attenti. I comportamenti sono importanti, questo è un giovane di belle speranze ma al momento nulla di più. Quando fai la differenza con le cosiddette ‘piccole’ e poco altro, vuol dire che sei un giocatore di buona prospettiva e nulla di più. Deve essere più chiaro con il club, sono quei ragazzi che non sono facili da correggere nei comportamenti. Se potessi consigliarlo, proverei a fargli capire l’importanza dei rapporti e degli atteggiamenti all’interno del gruppo. Senza questi si rischia di sperperare una grande opportunità anche a fronte di grandi doti tecniche”

Scudetto 1915: esce l’opera “Lo Scudetto Spezzato”, la vera storia del campionato 1914/15

Nei prossimi giorni sarà presentato e disponibile nelle librerie “Lo Scudetto Spezzato” (Autore Emiliano Foglia, Coautore Gian Luca Mignogna, Goalbook Edizioni).

Un’opera eccezionale sotto il profilo storico/sportivo, che ricostruisce nel dettaglio tutte le vicende connesse con il Campionato Italiano di Calcio 1914/15 e la sua postuma assegnazione d’ufficio. In un avvincente e costante intreccio di storia e sport, il volume racconta e ricostruisce i veri accadimenti del Campionato di Prima Categoria 1914/15, attraverso fatti e personaggi di allora, in parallelo con le convulse vicende che precedettero, accompagnarono e susseguirono la “Grande Guerra”.

L’opera risulta corredata di numerosi documenti, giornali d’epoca e riproduzioni fotografiche, con ampio spazio alla genesi del calcio italiano, alla fondazione del Genoa e della Lazio ed ai loro rispettivi primati sportivi. La pubblicazione contiene apposite sezioni dedicate ai caduti del primo conflitto bellico mondiale, senza distinzione alcuna di colori ed appartenenza, nonché allo sviluppo che ebbero le divise sociali laziali e genoane e gli impianti da gioco italiani. L’opera trae spunto dal terremoto del 24 agosto 2016, si conclude con una poesia dedicata a tutte le vittime del sisma e nasce con l’impegno degli autori di devolvere al Comune di Amatrice tutti i proventi loro spettanti per i diritti d’autore, con lo specifico fine di finanziare la realizzazione in loco di un Museo del Football e ridare impulso all’indotto economico del comune reatino e delle zone limitrofe.

Delio Rossi: “Sorpreso da questa Lazio. Servirebbero 2-3 tasselli ma Lotito…”

E’ stato fino ad ora l’unico ad esser riuscito a portare la Lazio in Champions League ma a parte questo è stato fin dal su primo giorno in biancoceleste un mister capace di farsi amare da tutti. Stiamo parlando di mister Delio Rossi che intervenuto ai microfoni di “9 Gennaio 1900” in onda su Radiosei, ha analizzato il momento die biancocelesti e ha parlato anche della partita contro la Fiorentina di domenica (altra sue ex squadra). Ecco le sue parole:

Ho avuto l’opportunità di parlare con persone del Parma, ma ho dovuto rifiutare perché sto aspettando risposte dall’estero. Mi piacerebbe, ci sono alcuni miei ex giocatori che stanno cercando di inserirmi in un club fuori dall’Italia, nei prossimi giorni spero ci saranno delle novità. L’Inghilterra? Qualcosa si muove, con l’inglese mi sto allenando, nel calcio servono termini specifici”. Sulla nuova Lazio di Inzaghi: ““Io mi auguravo una Lazio così, ho grande rispetto di Simone, l’anno scorso è entrato a campionato in corso e non aveva pressioni. Ricominciare quest’anno non era facile anche dopo la trattativa Bielsa: sta facendo benissimo. Ho visto giocare la Lazio e devo dire che mi ha sorpreso molto. E’ una buona squadra, chi l’ha costruita ha fatto un buon lavoro, nel senso che ha colmato i gap degli altri anni, vedi i centrali come Wallace che non conoscevo, ha trovato una sostituto di Klose, cosa che non era facile, ha dato continuità ai giovani interessanti come Keita, Felipe Anderson, Milinkovic-Savic. Poi hai Biglia, davanti hai appunto Immobile…La squadra è costruita bene ma Simone (Inzaghi ndr) c’ha messo del suo”. Questa Lazio ha tanti punti in comune con quella di Pioli ma li molte steccarono, quest’anno invece meno. Ci sono gli ingredienti per il 3° posto? “Sì c’è un livellamento medio alto e tutte possono piazzarsi dall’8° al  3° posto: l’Inter, la Fiorentina, il Napoli…anche se era partito per obiettivi importanti più qualche sorpresa come il Torino. Si giocherà molto sugli scontri diretti e bisognerà vedere come sarà la classifica a Marzo se la Lazio non ha infortuni può farcela. Consigli a Lotito per gennaio? Non do consigli agli altri sopratutto a Lotito. Penso che è una persona che ragiona molto con la testa sua. Non sente molto gli altri.  La mia Lazio è una squadra che poteva avere un ottimo futuro, c’erano Radu, Lichsteiner, Kolarov, solo per dirne alcuni. Anche ora ci sono molti giocatori di prospettiva con qualche innesto importante può diventare una grandissima squadra. Con 2-3 tasselli diventa una squadra importante ma non penso che a gennaio tirerà fuori il coniglio dal cilindro anche perché per farlo servono tanti soldi: o vai a prenderee scommesse o devi spendere tanti soldi per una titolare che non gioca in altre squadre poi li devi aspettare etc. Sicuramente servono 1-2 giocatori che siano funzionali. Ques’tanno la Lazio non ha le coppe che è un male ma anche un bene se no avresti tanti infortuni. Tare insieme a Inzaghi starà pensando a che tipo di giocatore può essere utile, io per esempio penso che Lapadula potrebbe essere funzionale alla Lazio e potrebbe giocare anche vicino a Immobile. Paloschi? Immobile è simile a Rocchi mentre Paloschi è più un finalizzatore, attacca sempre la profondità gioca sulla linea del fuorigioco. Dopo però dovresti cambiare sistema di gioco…adesso hai dei benefici, se poi vai a cambiare sembra che non sei contento di quello che hai fatto fino adesso. Sono tante le valutazioni da fare ma sicuramente è un profilo interessante“. Obiettivo Champions: “Si può fare. È normale ci sia concorrenza, ci sono squadre che possono fare benissimo oppure possono crollare in classifica, molto dipenderà da come si arriverà a marzo, anche a livello di uomini e infortuni. Lotito non ascolta molto i consigli: la mia Lazio è una squadra che poteva avere un ottimo futuro, c’erano Radu, Lichsteiner, Kolarov, solo per dirne alcuni. Anche ora ci sono molti giocatori di prospettiva con qualche innesto importante può diventare una grandissima squadra. Io non credo che il presidente farà una grande campagna acquisti a gennaio, però si potrebbero comprare un paio di giocatori funzionali per continuare su questa squadra”. La sfida con  la Fiorentina: “E’ una squadra di quelle che possono arrivare dall’8° al 3° posto. Adesso si sta ritrovando, ha perso qualcosa rispetto all’anno scorso ma ha tenuto lo stesso telaio e l’allenatore. Però penso che la Lazio che ho visto giocare a Genoa è superiore. Comunque della mia esperienza viola ho un bel ricordo. Ho un bel rapporto con Firenze“.

 

 

 

Minacce a Bello FiGo, concerto annullato per motivi di sicurezza

Annullato a Brescia per motivi di sicurezza il concerto del rapper di origini ghanesi Bello FiGo previsto per il 23 dicembre. Lo annunciano gli organizzatori sula loro pagina ufficiale Facebook dopo che sulla loro stessa pagina sono comparsi commenti  al vetriolo e, in certi casi razzisti.  Gli organizzatori dell’evento hanno deciso di motivare così la scelta di cancellare lo spettacolo:  “Siamo spiacenti di comunicare che lo spettacolo di Bello FiGo previsto per venerdì 23 dicembre alla Latteria Molloy è stato annullato. Al di là delle possibili polemiche, che erano state messe in conto, abbiamo ricevuto vere e proprie minacce che non ci permettono di far svolgere il concerto serenamente e garantire la sicurezza per il pubblico. Il clima di svago e divertimento che quell’evento avrebbe dovuto creare è stato irrimediabilmente compromesso. In questi primi 10 anni di attività la Latteria è sempre stata un luogo di aggregazione, e non di divisione e di conflitto. Da qui la scelta di cancellare il concerto, o quantomeno di rimandarlo a tempi più sereni. Grazie a chi comprende e ci supporta. Vi lasciamo con un disegno che Davide Toffolo aveva realizzato per l’occasione”.

Non si fa accenno all’entità delle micacce né se siano arrivate solamente dal pubblico – che ha inondato la pagina di insulti razzisti – o anche da fazioni politiche, di certo c’è solo che l’aggressività verbale è degenerata in seguito all’apparizione di Bello FiGo in tv, dove su Rete4 ha avuto un esilarante quanto sconfortante ‘contronto’ con Alessandra Mussolini in “Dalla vostra parte”, la trasmissione condotta da Maurizio Belpietro. Di fatto nei testi delle sue canzoni Bello Figo si vanterebbe di non pagare l’affitto. Ed è su questo punto che la Mussolini si scatena e attacca il rapper con una frase al vetriolo: “Gliela canto io una bella canzone in napoletano…”. Il testo? “Te ne devi andare“. Bello Figo ribatte immediatamente: “E invece siamo qui“. Dopo questa risposta la Mussolini rincara la dose e attacca il rapper: “Purtroppo state qua, purtroppo. Mentre gli italiani stanno in mezzo a una strada, e tu ridi. E tagliati quei capelli“, conclude. Uno scontro molto acceso che ha infiammato lo studio.

Per capire quanto possa  essere stata difficile la decisione di cancellare lo spettacolo da parte degli organizzatori, basta leggere solo uno dei commenti al post creato per promuovere l’evento: “Presentarsi tutti col lanciafiamme o almeno un manganello per farlo nero, anzi ancora più nero…“.

Mondiale per club, si fa la storia: primo intervento ufficiale della moviola in campo

Giornata storica per i sostenitori della moviola in campo. Oggi infatti è stato compiuto ufficialmente il primo passo verso la storia del calcio. Durante la semifinale del Mondiale per Club tra Atletico Nacional e Kashima Antlers, è stata utilizzata per la prima volta la moviola in campo. Minuto 32: su un calcio piazzato, Berrio sgambetta Nishi, ma il contatto non viene ravvisato subito dal direttore di gara Viktor Kassai. Il fischietto ungherese, dopo il consulto con la VAR (Video Assistant Referees: nome tecnico con cui viene identificata la moviola in campo), ferma il gioco per circa 40 secondi e, su indicazione degli arbitri, assegna il calcio di rigore alla formazione giapponese. Signore e signori benvenuti nella nuova era. La VAR fa il suo ingresso nello sport più popolare al mondo.

Farris spiega la “mossa Lulic” e mostra soddisfazione per Wallace

Massimiliano Farris, vice allenatore di Simone Inzaghi, è tornato sulla partita vinta dalla Lazio contro la Sampdoria. Il tecnico ha analizzato nel dettagli la “mossa tattica” fatta da Inzaghi con Lulic e ha fatto i complimenti a Wallace per la rapida ripresa ai microfoni di Lazio Style Channel (canale 233 di Sky):

La preziosissima duttilità di Lulic: “Posizionare Lulic più avanti sulla linea del tridente ci consente di avere più  copertura a centrocampo ma anche la giusta spinta nella fase offensiva“. Su Wallace: “Wallace ha fatto una partita in linea con le ultime prestazioni, è stato bravo ad accantonare mentalmente l’errore nel derby. Oltre alla bravura sotto l’aspetto tattico, c’è stata la voglia e la determinazione di rimettere le cose a posto dopo una gara persa in malo modo, in maniera immeritata“.

Torricelli su Lazio-Fiorentina: “Due squadre sullo stesso livello. Inzaghi? Ci sa fare…”

L’ex difensore viola, Moreno Torricelli è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio (89.3 FM) per parlare dell’ormai prossima partita dell’Olimpico tra Lazio e Fiorentina. Ecco le sue parole:

La Lazio era partita con qualche iniziale problema interno ma ha ottimi giocatori, sta mantenendo le attese e Inzaghi sta lavorando bene. Il percorso è soddisfacente”.

SUI VIOLA – La Fiorentina è allo stesso livello dei biancocelesti, ha avuto un avvio complicato ma ora si sta riprendendo. Kalinic e Bernardeschi all’inizio non erano al top della condizione ma stanno recuperando. La gara di domani contro il Genoa può essere fondamentale per la Fiorentina: un successo le consentirebbe di arrivare al massimo della consapevolezza alla sfida di domenica sera. Partecipare a due competizioni è stato un problema per la Viola. Lo scorso anno il problema era non avere una panchina all’altezza dei titolari: finché ha retto il fisico ha fatto bene poi è calata. Quest’anno Sousa ha cambiato la preparazione, è stata un po’ più pesante: con l’Euorpa League a volte non si lavorare al meglio durante la settimana. La partenza complicata può essere stata pensata per non avere poi un calo a marzo. Al di là delle varie squadre affrontare in Europa, ciò che può aver inciso maggiormente sul fisico è lo spostamento in sé. Giocare e ripartire la sera per tornare a notte inoltrata, se un calciatore non è abituato, ne può risentire. Dopo la bella stagione scorsa, tecnico e tifosi si aspettavano una campagna acquisti che potesse alzare il valore tecnico della squadra. Partito Alonso e terminato il contratto con Pasqual, che era il capitano, i sostenitori ci sono rimasti un po’ male.

INZAGHI – Non mi aspettavo un rendimento simile da parte di Inzaghi in panchina. Quando si è giocatore non si sa mai che futuro si può avere. Conosco bene Filippo, di riflesso quindi anche Simone. Credo siano della stessa pasta, meticolosi, sanno molto di calcio, sono curiosi, si informano su tutto. Il tecnico biancoceleste sta facendo un ottimo lavoro. Non è facile farsi trovare pronti al termine di un’estate nella quale doveva arrivare un altro allenatore e lui è rimasto in standby. È stato bravo, i risultati gli danno ragione, ci sa fare.  Puntare sul dialogo è stata la sua scelta migliore, di sergenti di ferro non ce ne sono più. Dipende dal carattere, un allenatore non si può snaturare come persona. Se il dialogo aiuta il gruppo a remare nella stessa direzione, ben venga. Anche Allegri e Montella sono così. L’importante è stare in sintonia e dire le cose giuste al momento opportuno. Ha gestito al meglio il momento di Keita, che ora è rientrato in gruppo e sta facendo molto bene. È in corso un ricambio generazionale. La filosofia “gioca chi si allena meglio” è fondamentale. Non ci si può allenare a 80 all’ora e pretendere la domenica di andare a 100 all’ora.

LE MINACCE VIOLA – La Viola è la squadra che ha segnato di più in trasferta: questo è un dato interessante. La Fiorentina fa più fatica in casa che fuori forse perché lontano dal Franchi beneficia dei maggiori spazi lasciati dagli avversari visto che chi gioca in casa solitamente fa la partita. Kalinic e Ilicic attaccano bene la profondità, Bernardeschi se parte palla al piede può essere devastante. Vincendo domani contro il Genoa ed espugnando l’Olimpico domenica, la Viola potrebbe sorpassare proprio la Lazio.

LE MINACCE BIANCOCELESTI – La Lazio deve essere più brava nell’organizzazione di gioco, in casa ha sempre fatto molto bene. Ha giocatori importanti. A me piace tanto Keita. Se sta bene può fare la differenza. Dover preparare per tutta la settimana questa partita può diventare importante perché si possono studiare dettagli che la Fiorentina, giocando in infrasettimanale, non può curare”.

Gene Gnocchi: “Seguo la Lazio grazie a Parolo. Penso che con 2-3 innesti….”

Il comico Gene Gnocchi è intervenuto a Radio Incontro Olympia per parlare del suo rapporto con il mondo del calcio confessando anche una certa simpatia per la Lazio grazie al nostro Marco Parolo. Crede molto nei ragazzi di Inzaghi ma fa una tirannia di orecchie al capitano Lucas Biglia. Ecco le sue parole:

“Il mio sogno era giocare almeno 1 minuto in Serie A, ma non ce l’ho fatta. Se parlo con Lotito forse ho ancora qualche chance. Io ho cominciato con l’Alessandria, poi ho giocato molto in Serie D. Adesso lavoro con Piero Chiambretti, era da tempo che volevamo lavorare insieme e sono contento. Spero continui a lungo questo nostro percorso. L’altra volta avevamo Ferrero in studio, lui è sempre stato così. E’ un personaggio fantastico, un genio”.

IL CAMPIONATOLa Lazio ha un’ottima squadra, sono contento che non sia venuto Bielsa. Inzaghi lo seguo dalla Primavera, è molto bravo. La Lazio, con un paio di innesti, può diventare una squadra da scudetto. Paloschi? A me piace, ma può solo dare un contributo, non ti dà quel qualcosa in più. Nel 4-3-3 non può giocare esterno, può solo fare la riserva a Immobile. Keita è un bel giocatore, se mette la testa a posto diventa un grande giocatore. Il rinnovo però è complicato, e con Lotito non sarà facile. Io cercherei anche un sostituto di Biglia, non è più quello di una volta. Io stravedevo per lui, ma adesso è un po’ spento. Anche quando la Lazio gioca bene l’argentino è sempre un passo indietro. Forse anche gli infortuni hanno influito. Io seguo il calcio, ma non ho una squadra del cuore. Seguo molto i giocatori. Sono amico di Parolo, è una persona fantastica e di grande cuore. C’è proprio una grande amicizia, seguo la Lazio per lui. Anderson lo seguo con passione, ti fa saltare dalla sedia, come Keita. De Sica? Nasconde un po’ la sua lazialità, è uno di spettacolo, deve accontentare tutti. Quando lo incontrerò gli dirò di mostrare di più la sua lazialità”