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CALCIOMERCATO – Lazio, non solo El Ghazy: per l’attacco occhi anche in Germania e Inghilterra

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La Lazio inizia a muoversi sul mercato, e non solo in uscita. In entrata, infatti, i biancocelesti sono vicini all’acquisto di El Ghazi, per il quale sarebbe stato trovato un accordo con l’Ajax per il prestito con riscatto obbligatorio a fine stagione per nove milioni. Che la trattativa sia a buon punto è dimostrato anche dal fatto che i Lancieri avrebbe già bloccato il sostituto del marocchino. Il giro d’affari è tuttavia al momento in stand-by, in quanto la Lazio, prima di portare El Ghazi a Formello, deve fargli posto cedendo Djordjevic. Solo una volta che l’attaccante serbo sarà stato piazzato, il classe ’95 potrà vestire la maglia di spalla di Immobile.

Il suo nome non è tuttavia l’unico sulla lista di Tare, che ha segnato anche quello di Robert Zulj, prima punta austriaca di 23 anni, di proprietà del Greuther Furth, club che milita nella Serie B tedesca. Il suo contratto scade al termine di questa stagione, in cui per la verità il ragazzo non ha eccessivamente brillato, collezionando appena un gol e due assist in 10 apparizioni. La pista – rivela Il Messaggero – è tuttavia tenuta in considerazione da Tare. Il quale – riporta invece calciomercato.it – avrebbe sondato il terreno anche per Alex Iwobi, promettente attaccante nigeriano che gioca nell’Arsenal. Sarebbe un profilo più economico rispetto a El Ghazi, in quanto potrebbe essere prelevato con la formula del prestito oneroso fino a fine stagione

Inzaghi, un motivo da ‘primato’ per battere l’Atalanta

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Quella di domenica contro l’Atalanta non sarà una gara come le altre per Simone Inzaghi: in caso di vittoria, infatti, il tecnico biancoceleste coglierebbe un primato importante, seppur da pesare per via della diversa incidenza dei suoi competitor sulla panchina biancoceleste. Dopo 26 gare, la media punti del tecnico piacentino è di 1,88 per gara, secondo nella storia solo a Eriksson con 1,89 punti di media in 115 panchine. Proprio qui sta la considerazione da sottolineare, ovvero che la statistica della Gazzetta dello Sport è sì importante ma andrebbe riletta tra qualche anno, quando il campione sarà più omogeneo, ovvero quando l’erede di Pioli potrebbe aver maturato un numero di presenze sulle panchina equiparabile a quelli di mostri sacri come lo svedese o Maestrelli, terzo nella graduatoria con 1,71 di punti per gara, ma avendo allenato 107 volte Ledesma&Co. Passando ai numeri, sono 49 i tecnici della Lazio dal 1929 ad oggi in 75 campionati, 2511 match con 931 vittorie, 749 pareggi e 831 sconfitte. La media punti complessiva è di 1.41 per gara considerando tre punti per ogni successo. L’allenatore più longevo è Zoff con 176 panchine, 152 per Rossi e 112 per Lorenzo.

E se Biglia partisse? Ecco l’ipotetica lista di sostituti

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La Lazio e Biglia potrebbero dirsi addio a giugno. Se l’argentino non rinnoverà il contratto, verrà messo sul mercato e si cercherà un nuovo playmaker. Ma ad oggi, chi potrebbe essere il suo sostituo naturale? Analizziamo i registi in circolazione.

RINNOVO LONTANO

Nonostante un cauto ottimismo, Biglia ancora non ha deciso cosa fare del suo futuro. Giorni fa ha dichiarato di dover pensare bene e prendere la decisione più adatta, poichè sarò il suo ultimo contratto importante della sua carriera. La Major League Soccer e la Cina sono pronti a ricoprirlo d’oro e lui tentenna. Ed il suo procuratore non lo aiuta più di tanto.

IL SOGNO TIELEMANS

Analizzando i registi in circolazione e, senza illudere nessuno, la redazione di Laziochannel.it ha provato ad ipotizzare degli secnari possibili. la prima strada è quella più affascinante, ma anche la più difficile. Parliamo di Youri Tielemans, 19enne regista dell’Anderlecht. I biancocelesti lo avevano già cercato questa estate ed era sul taccuino di Bielsa. Il costo è di 14 milioni che possono essere ricavati benissimo dalla cessione di Biglia. Concorrenza è alta, ma uomo giusto per il salto di qualità.

GLI ALTRI IPOTETICI SOSTITUTI

Guardando il calcio nostrano vengono in mente i seguenti nomi. Il primo è quello di Montolivo. Il 31enne regista rossonero, ai box per un tremendo infortunio, è stato scavalcato dal nuovo gioiello Locatelli. Montella punta molto sul diciottenne italiano, a cui segue Pasalic, che sta sfornando buone prestazioni. Chiuso dai giovani talenti e dall’idea di un Milan dalla linea “verde”, Montolivo potrebbe provare una nuova esperienza altrove. In casa Sampdoria invece c’è Torreira. Il 20enne uruguaiano è già entrato in orbita Lazio nei giorni scorsi, anche se il procuratore ha smentito. Ma lui potrebbe essere il sostituto naturale di Biglia. Senso tattico, ottima visione di gioco e la voglia di confrontarsi in una piazza importante. Con Ferrero è possibile trattare, ma su di lui ci sono anche molti club spagnoli. Il cartellino si aggira intorno ai 6 milioni.

Queste le ipotesi più realistiche al momento, anche se la speranza è che Biglia rinnovi con la Lazio.

MERCATO – Keita apre allo United: “Magari…”

Come si poteva facilmente immaginare il mercato biancoceleste è ancora bloccato. Il Ds Tare è stato chiaro, nessun acquisto se non c’è prima una cessione. Keita spera tantissimo in quest’ultima ipotesi e aspetta pazientemente l’offerta giusta. Il timore però per i tifosi biancocelesti è che ciò possa verificarsi prima del previsto.

KEITA APRE ALLO UNITED – Da giorni si parla del tentativo di Jorge Mendes di cedere Keita al Manchester United. In Inghilterra parlano addirittura di un possibile scambio con Depay. Operazione difficile visto l’alto ingaggio del campioncino olandese. Keita – come scrive Il Messaggero – gradirebbe moltissimo la destinazione e lo dichiara apertamente in patria dove il giovane senegalese si prepara a giocare la Coppa d’Africa con la sua nazionale: C’andrei di corsa allo United”. Il difficile scambio con Depay, comunque, non spaventa la dirigenza biancoceleste che avrebbe pronto da tempo un piano B di livello: El Ghazi. Non resta che attendere per capire i prossimi sviluppi. Una cosa è certa, non sarà un mercato invernale tranquillo.

Addio Sergio Del Pinto, laziale degli anni quaranta con un cuore da giramondo

Un protagonista della Lazio negli anni quaranta ha detto addio: si è spento a 93 anni Sergio Del Pinto. L’ex centrocampista giocò in Serie A con la maglia della Lazio tra il 1945 e il 1948, con 19 presenze complessive. Avventurosa la sua vita professionale che lo vide essere uno dei primi calciatori a cercare fortuna all’estero: andò a giocare al Tarragona, poi al Lérida e all’Espanyol, quindi con il Porto in terra lusitana. Fu anche allenatore della Nazionale della Somalia.

Ex calciatore di Serie A si ritira a 29 anni. “Non ho stimoli…”

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Ha vissuto anni d’oro all’Anderlecht, la squadra con cui ha raggiunto i maggiori successi. Poi ha tentato la fortuna con la Fiorentina e il Genoa, ma la sorte non è stata con lui. A 29 anni Vanden Borre si ritira.

CALCIATORE = BELLA VITA

Essere calciatore è il sogno di ogni uomo: giocare ad alti livelli, guadagnare milioni, fare la bella vita e, perchè no, avere tante ragazze che ti girano intorno. Basterebbero queste cose per avere lo stimolo di allenarsi tutti i giorni, per quelle poche ore, per una ventina d’anni. In fondo non è NIENTE rispetto ad un operaio che deve lavorare, riforme permettendo, 42 anni per arrivare alla pensione intorno ai 70 anni.

“MANCANZA DI STIMOLI”

Eppure per Vandern Borre il calcio non trasmette stimoli ed è per questo che, a soli 29 anni, di cui molti passati in infermeria causa infortuni, ha deciso di dire stop al calcio e di appendere gli scarpini al chiodo. Pensare che era stato etichettato come talento nella sua patria, il Belgio, giocando ad alti livelli con l’Anderlecht. Poi il passaggio in Serie A, alla Fiorentina e al Genoa. Poi Inghilterra e Francia fino al ritiro con questa dichiarazione: “Non ho più stimoli e il corpo e la mente non mi permettono di adempiere al meglio ai miei obblighi lavorativi“. Che dire, ti ricorderemo come l’idolo di Football Manager in cui eri tra i più forti calciatori del gioco. Per il resto, se cerchi stimoli, prova a vivere a 100 eruo al mese e vedrai come li trovi…

Parla (ancora) l’agente di Biglia e rivela il futuro del giocatore

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Tutti sperano in qualche colpo di mercato in casa Lazio. Qualche rinforzo che possa dare quello sprint decisivo per raggiungere quel terzo posto che in estate pareva velleità. Tuttavia, a tenere banco in casa Lazio, più che il mercato in entrata è la questione rinnovi.

LE PAROLE DI MONTEPAONE SU BIGLIA

Oltre a Keita e de Vrij, la questione che più preme alla società è Biglia su di cui Inzaghi ha disegnato la squadra. L’argentino l’altro ieri era stato enigmatico sul suo rinnovo (“devo pensarci bene”). Il tutto aveva fatto pensare al peggio. Ciononostante, raggiunto da Sportitalia, l’agente dell’argentino Montepaone, ha confermato che rimarrà alla Lazio a gennaio. Con Cataldi in partenza per Genova, difficile che la Lazio si privi di un altro centrocampista. Tuttavia la permanenza in estate di Biglia è tutto fuorché scontata. La società gli ha fatto un’offerta importante di 2,5 mln a stagione più bonus legati alle presenze (per cautelarsi in caso di altri infortuni) e agli obiettivi stagionali. La cosa non è scesa del tutto giù all’argentino che pensa di meritare quella cifra senza clausole. La Lazio è stata chiara: o rinnova o va via. Come finirà questa ennesima telenovela?

 

 

Juventus – Lazio a rischio porte chiuse

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Fonti vicine alla Procura riportano di un fascicolo e di un’inchiesta aperta da quest’ultima, riguardante i cori antisemiti dei tifosi juventini. Questi ultimi si sono resi protagonisti di un coro vergognoso indirizzato ai tifosi della Fiorentina. Per questo motivo potrebbe scattare la squalifica dello Juventus Stadium in occasione del prossimo match casalingo.

In caso di chiusura dello stadio, il match Juventus – Lazio si giocherebbe a porte chiuse. Un danno per la società che aveva già venduto tutti i biglietti del match. A giorni si attende la decisione in merito.

L’Ajax cerca il sostituto di El Ghazi, vicinissimi al suo addio

Anwar El Ghazi è inseguito da mezza Europa ma tutto fa pensare che in testa ci sia la Lazio. Intanto l’Ajax, squadra proprietaria del cartellino del calciatore, si sta già muovendo per sostituirlo come riporta tuttomercatoweb.com infatti, gli olandesi vogliono prendere Everton Felipe, esterno dello Sport Recife: la trattativa è già avviata e questa è un’ottima notizia per il club capitolino e per i suoi tifosi che da tempo aspettano il giocatore. Per portarlo a Roma, però, c’è ancora un intralcio: la Lazio deve cedere un giocatore. Questa sembra essere l’ultima mossa per aggiudicarsi l’ala olandese.

ESCLUSIVA – Per Cataldi è fatta: già da domani a Genova

L’affare si è concluso in poche ore: Cataldi andrà in prestito al Genoa e probabilmente sarà pronto per giocare già domenica contro il Cagliari. Per il classe ’94 biancoceleste previsto l’arrivo a Genova domani per le visite mediche. I tifosi sperano che trovi spazio per riuscire ad avere la continuità che gli serve ma è già entrato nel cuore dei laziali che sperano di rivederlo presto vestire i colori della squadra capitolina.

Corradi: “Per aiutare la Lazio lasciai l’Italia troppo presto”

Cambiano i tempi e con essi anche la nuova frontiera del pallone. Basta con il Bel Paese e con gli altri campionati europei, ora il sogno dei calciatori è la Cina. Contratti milionari e un calcio in crescita che tenta di proporsi ai massimi livelli. Sono diversi i giocatori che negli ultimi tempi hanno scelto la strada dell’Oriente. Ma c’è anche chi dopo anni ha ancora un grosso rimpianto per aver lasciato l’Italia troppo presto.

L’ex attaccante laziale, Bernardo Corradi, nel 2004 lasciò la Lazio per trasferirsi al Valencia. Intervenuto ai microfoni di fantagazzetta.com ha esternato tutt il suo rammarico: “Ho lasciato l’Italia nel momento sbagliato. Era il 2004, io e Fiore ci trasferimmo al Valencia per salvare la Lazio. Forse giocare qualche altro anno qui da noi sarebbe stato meglio per la mia carriera”.

CALCIOMERCATO – Sfuma un altro obiettivo della Lazio

Prestito della durata di un anno e mezzo con diritto di riscatto verso la Fiorentina che si aggiudica Marco Sportiello. A riportarlo è Gianlucadimarzio.com e il portiere classe ’92 tesserato con l’Atalanta era stato per molto tempo obiettivo della Lazio, in cerca di un’alternativa a Marchetti. La questione dei portieri in casa biancoceleste è stata parzialmente risolta dalle buone prestazioni di Strakosha ma è proprio il presidente Lotito che vorrebbe mandare via Federico Marchetti. Mattia Perin, altro obiettivo della Lazio, è fuori gioco causa una grave rottura del crociato destro. Una serie di sfortunati eventi che obbliga la Lazio a tenersi stretto il suo numero 1.

ESCLUSIVA – Aut aut della Lazio a Biglia

Secondo indiscrezioni, la Lazio e Biglia sono vicini a un’intesa ma il procuratore… Qualora non firmasse con la Lazio andrà sul mercato.

Roma  – Il Mercato Lazio entra nel vivo. La questione del rinnovo di Lucas Biglia aumenta di giorno in giorno. Di ora in ora. Dopo i tweet e le dichiarazioni  dei diretti interessati, secondo alcune indiscrezioni, la Lazio avrebbe offerto a Lucas Biglia circa due milioni e mezzo, a cui potrebbero essere aggiunti anche dei bonus legati al numero di presenze – sia in campionato che in Europa. Le parti sembrano essere ancora più vicine. Lucas sta bene alla Lazio e la dirigenza romana reputa l’argentino un punto fermo della squadra. Il problema degli infortuni c’è ed è giusto prenderlo in considerazione. Il ragazzo questo lo sta capendo e comunque legittima le piccole richieste della Lazio. Con lui in mezzo al campo la Lazio gioca in modo armonico e la qualità del gioco è più ricca di geometrie. Inzaghi gli ha sempre dato fiducia e vuole che Lucas rimanga. Nonostante la prova opaca contro il Crotone, anche la piazza riconosce al giocatore una notevole importanza. Tutti questi elementi fanno sì che Lucas sia convinto di rimanere a Roma e di accettare la proposta in linea coi parametri societari. Lotito non può alzare troppo il tetto salariale. Bisogna tenere il gruppo saldo. Adesso rimane da convincere solo il suo entourage che pare stia cercando altre parametri. Lucas lascerebbe la Lazio solo per un contratto con una Big europea. Andare in campionati minori non è la volontà del giocatore. A Roma si sta meglio. La proposta della Lazio è più che lecita.

Coppa d’Africa: Keita lascia subito il segno

Abbiamo vinto l’ultima sfida prima della Coppa D’Africa. Ottimo lavoro ragazzi!“.  Queste le parole prese dal profilo Instagram di Keita Balde Diao l’amichevole del suo Senegal contro il Congo. Oltre alla vittoria ha un altro buon motivo per festeggiare ed è proprio la sua marcatura che sblocca il match. L’attaccante ha ricevuto palla da Sadio Mané e  arrivato dentro l’area avversaria ha piazzato il pallone sul palo opposto, nulla da fare per il portiere. Il numero 14 laziale conferma il suo ottimo stato di forma e le sue qualità, sempre più decisive. Il nodo rinnovo è ancora da sciogliere ma il giovane calciatore non sembra risentire della tensione ed appare concentratissimo sulla Coppa D’Africa.

Pulici: “La squadra sta facendo bene ma bisogna recuperare i tifosi”

L’ex portiere laziale ai microfoni di Radio Incontro Olympia:”La Lazio sta facendo bene, deve continuare questo momento positivo. L’obiettivo è recuperare la gente laziale, bisogna rivedere l’Olimpico pieno. La società deve pensare intanto a queste cose, poi ovviamente i risultati e il mercato sono importanti. Lo sponsor ad esempio è importante, la gente apprezzerebbe anche una piccola mossa come questa”.

Gene Gnocchi: “Reina simula come Strootman”

Il comico su Italia Uno torna sull’episodio di Napoli-Sampdoria e lo accosta alla figuraccia del giallorosso che dopo la lieve trattenuta di Cataldi cade a terra agonizzante:”Reina? Sembrava la simulazione di Strootman con la Lazio, il difensore gli appoggia le mani addosso e Reina cade. Pepe ha vinto il Golden Globe“. Il comico emiliano aveva già affrontato questo ed altri episodi del derby, ne parliamo qui.

Grazie a Inzaghi la cantera biancoceleste torna a brillare

Un campionato tra le prime della classe. Sono tanti i meriti di Simone Inzaghi: Lazio al quarto posto in classifica, secondo miglior risultato conseguito a metà campionato nell’era Lotito e il sogno Champions League da inseguire. Ma non solo. Altro grande merito del tecnico biancoceleste è l’aver lanciato tanti giovani del vivaio. Sono ben cinque quelli che hanno fatto il proprio esordio in Serie A, e sette i giocatori cresciuti in casa utilizzati.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport l’ultimo a debuttare nella massima serie è stato Alessandro Rossi. Vent’anni compiuti il 3 gennaio scorso, con un cognome simile non può che essere un attaccante (come Paolo e Pepito). Sta facendo molto bene con la Primavera, finora ha messo a segno 17 gol in 11 partite. Sogna di riuscire a fare altrettanto nel calcio dei grandi. Per ora è contento di averlo conosciuto da vicino, come accaduto domenica col Crotone. Messo in campo da Inzaghi a 9 minuti dalla fine ha partecipato all’azione del gol vittoria di Immobile al 90′. Un piccolo segnale da predestinato che necessita di altri indizi. Ma intanto Rossi ha rotto il ghiaccio. E lo ha fatto con quella «fame» che caratterizza il suo modo di giocare. Una foga a volte eccessiva (qualche rosso di troppo in Primavera) che va solo un po’ mitigata.

Rossi è nato a Viterbo, come l’altro baby attaccante che Inzaghi ha fatto debuttare: Cristiano Lombardi. Col Crotone era alla seconda partita da titolare ed era anche riuscito a segnare come nella prima con l’Atalanta. Solo che la rete è stata annullata dall’arbitro per un dubbio fuorigioco. Oltre le due presenze da titolare Lombardi è sceso in campo altre sette volte da subentrato, per un totale di 223 minuti. Segno che il suo inserimento in prima squadra non è un premio ma un bisogno. Ragionamento valido anche per gli altri: il portiere Strakosha (cinque gare da titolare e una da subentrato per 495 minuti totali, con soli 4 gol al passivo), il centrocampista Murgia (sei spezzoni di gara per 64′ totali, con un gol segnato al Torino), il difensore Prce (1 presenza nel finale di gara col Toro). E poi ci sono i «veterani» Keita e Cataldi, al terzo anno in prima squadra. Anche loro arrivano dal vivaio che sembra essere tornato ai fasti di una volta. Quando «sfornava» talenti come D’Amico, Giordano, Manfredonia, Di Canio, Nesta, Di Vaio.

 

De Cosmi: “Quella di domenica con l’Atalanta sarà una gara di alta classifica”

Per parlare dell’andamento della squadra biancoceleste e della prossima gara contro i nerazzurri di Gasperini il tecnico della Lazio Women, Roberto De Cosmi, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3:

“Contro il Crotone è arrivata una vittoria strameritata, legittimata dalle tante occasioni da gol avute, dal rigore sbagliato e dagli interventi di un portiere che ha parato praticamente tutto. Quando la Lazio ha raggiunto la sua migliore espressione offensiva, ha trovato il gol che ha consentito a Immobile di raggiungere la doppia cifra e alla squadra di ottenere tre punti fondamenti per la classifica.

L’Atalanta aveva iniziato malissimo, verso Gasperini piovevano tante critiche. I biancocelesti, a inizio campionato, avevano conquistato tre punti a Bergamo con una prestazione importante, che li aveva portati al triplice vantaggio all’intervallo. Gli orobici ora esprimono un buon gioco, hanno fiducia nei propri mezzi, giocano a viso aperto con tutte. Domenica sarà match di alta classifica.

Inzaghi non si nasconde mai, è schietto e obiettivo. Ha a disposizione due esterni offensivi del calibro di Felipe Anderson e Keita: ciò nonostante, tutti si fanno sempre trovare pronti. Lombardi lo aveva già dimostrato a Bergamo e nelle altre occasioni che il tecnico gli aveva concesso. Luis Alberto è stata una piacevole scoperta. Non è mai stato discusso dal punto di vista tecnico, aveva bisogno dell’occasione giusta. Quando i giocatori si fanno trovare pronti, è motivo di soddisfazione per l’allenatore, che capisce di avere a disposizione un organico importante. Lo spagnolo aveva servito l’assist a Lombardi, partiva da sinistra per poi accentrarsi e sfruttare al meglio il suo piede naturale. Sono stati due piacevolissime conferme. Domenica ci aspetta un match difficile, contro un tecnico navigato che fa giocare bene i suoi e sa mettere in difficoltà gli avversari.

La Lazio deve fare punti, e continuare la sua corsa su se stessa per provare ad approfittare dei possibili mezzi passi falsi delle concorrenti. Molte squadre hanno vinto nelle ultime battute, vedi Milan e Napoli. Difficile trovare la chiave giusta per arrivare al successo. I tre punti contro il Crotone sono merito del gruppo. I rossoblù hanno fatto la loro gara”.

Una emozionatissima mamma Rossi racconta il suo Alessandro

Finalmente domenica scorsa è arrivato il momento dell’esordio in Serie A di Alessandro Rossi. Quello del giovane attaccante, capitano e capocannoniere della Lazio Primavera, è stato un debutto atteso e meritato.

Per raccontare le emozioni vissute al momento dell’esordio del suo ragazzo è intervenuta ai microfoni di Radio Incontro Olympia la mamma di Alessandro, Angela: “In quel momento ero con mia figlia, è stata una cosa molta emozionante. Ci siamo tenute per mano, il cuore andava a 2mila. Siamo rimaste con il fiato sospeso trattenendo il respiro. Elena è la gemella di Alessandro, anche lei giocava a calcio. La nostra è una famiglia di sportivi: il nonno era un cestista di Serie A. Prima ancora aveva giocato come portiere. Anche io ho giocato a Viterbo in B. La passione per lo sport è nel DNA di tutta la famiglia. Alessandro da bambino ha giocato a pallacanestro, poi è passato al rugby. Solo verso i 10 anni ha iniziato con il calcio. Io avrei preferito il basket perché mi piace moltissimo. Quando ha sostenuto il provino con la Lazio aveva anche due proposte importanti per la pallacanestro. Io gli ho detto di scegliere ciò che voleva, e lui ha scelto il calcio”.

Sulla carriera di Alessandro fino a questo momento: “Ora si parla dell’esordio e sembrano tutte rose e fiori ma Alessandro ha avuto anche degli infortuni, è stato sottoposto a delle operazioni importanti, arrivare fin qui non è stato facile. Ha lottato tanto e questo lo ha reso più forte, dandogli un obiettivo da raggiungere. Non si risparmia mai e forse è stata proprio questa sua voglia di spaccare il mondo a causargli gli infortuni. Due anni fa è stato operato alla spalla destra, a giugno alla sinistra: si è fatto le spalle (ride, ndr). Abbiamo scelto l’operazione perché ci era stato consigliato così per il bene della sua carriera. Mi sono trovata sola a sostenere Alessandro, ma è stato un sacrificio che ho fatto con gioia e dedizione. Ho giocato e so quanto è importante lo sport, so quanto e come sia di insegnamento. Quando giocava con gli Allievi e ci lasciavano entrare al campo, andavo a vederlo con passione. Anche se mi ci è voluto tempo a riuscire a capire le regole del calcio (ride, ndr). Alessandro non ha paura dei contatti fisici, e forse questo è dovuto all’aver praticato il rugby. L’abilità nella fase aerea, invece, l’ha presa dal basket. L’aver praticato altri sport gli ha permesso di avere un bagaglio ampio”.

Il dopo partita con il Crotone: “Era euforico, come lo eravamo noi. Ci chiedevamo se avessimo sognato, abbiamo assaporato insieme questa gioia. E’ arrivata dopo tanti sacrifici. Abbiamo brindato in compagnia di alcuni amici di Ale. Abbiamo rivisto il momento dell’esordio ma ancora non ci crediamo. Ancora guardiamo le foto. La maglia la vuole incorniciare, e in più abbiamo fatto un collage con gli articoli dei giornali”.

E ora? Ale è un ragazzo molto affettuoso ma anche permaloso e un po’ caotico. Forse anche troppo buono. Di sicuro generosissimo, soprattutto nei confronti degli amici. Ha un carattere solare. Un segreto? Ha talmente un carattere aperto che è difficile rispondere. Quando va in trasferta o prima della partita si concentra a tal punto da non rispondere neanche al telefono. Futuro? Credo che ora inizino le cose serie. Questo deve essere un punto di partenza e non un traguardo. Se vuole diventare un giocatore importante ora deve impegnarsi ancor di più. Ora deve dare il 200%. Inzaghi lo conosce sin da piccolo, ora deve continuare a lavorare più intensamente e con maggior determinazione. Deve essere umile e tentare di imparare sempre di più”.

Sulla Lazio Primavera: Alessandro stima molto Bonatti. Se ha fatto tante reti è anche grazie all’allenatore che ha saputo costruire una buona squadra, con schemi che ne esaltano le qualità. Questa esperienza lo ha fatto crescere tanto, allenarsi con la prima squadra lo aiuta molto. E’ il capitano della Primavera e ne sente la responsabilità. Quello della Primavera biancoceleste è un gruppo molto coeso. Per crescere deve confrontarsi con i migliori, anche un solo allenamento con i big è molto formativo. Gli auguro di crescere ancora, poi la società saprà decidere del suo bene”.

 

CALCIOMERCATO – Milan e Genoa sulle tracce del centrocampista biancoceleste

Secondo Sport Mediaset, il Milan sembrerebbe interessato a Danilo Cataldi. Galliani ha già avviato i contatti con Lotito. Ma occhio al Genoa.

Le linee guida del mercato del Milan da qualche anno a questa parte sono chiare, comprare giocatori italiani e giovani. Ecco allora che il “condor” Galliani, ha puntato la sua prossima preda. Si tratta del nostro Danilo Cataldi. Secondo Sport Mediaset, l’amministratore delegato del Milan, avrebbe già contattato il presidente Claudio Lotito per avere delle informazioni riguardo il giovane centrocampista romano.

Non solo il Milan però sull’ex primavera. Secondo Gianluca Di Marzio, infatti, anche il Genoa sembrerebbe molto interessato, si parla addirittura di accordo vicino per un prestito secco.