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Panini ma che combini! Errore nell’Almanacco Illustrato

La Panini, come ogni anno, pubblica l’Almanacco Illustrato, guida importantissima per gli appassionati di calcio, che però ogni anno conta qualche errore più o meno grave.

Anche quest’anno la Panini “cade” proprio su uno degli argomenti più caldi in casa Lazio, il campionato 1914/15 dove la società capitolina ha vinto il girone dell’Italia Centrale, come stabilito appunto dal Dossier Emerotecario Mignogna-Felci, perché effettivamente il girone era terminato con la Lazio prima in classifica e qualificata alla finale interzona Centro-Meridionale contro il Genoa, alla quale è stato assegnato lo scudetto d’ufficio, vista la sospensione del campionato a causa degli eventi bellici.

L’Almanacco Panini invece si ferma ancor prima, col secondo posto della Lazio nel campionato laziale alle spalle del Roman. La fase successiva del campionato dell’Italia Centrale viene completamente ignorata: mai riconosciuto il primo posto della Lazio al termine della sospensione, errore ancor più grave visto gli sviluppi che la vicenda sta avendo.

La nostra speranza è che nell’almanacco 2018, sotto la voce “Campionato 1914/15” non ci sia solo la correzione dell’errore, ma anche la dicitura LAZIO CAMPIONE D’ITALIA

Bernardeschi: “Dobbiamo stare attenti alla Lazio!”

Uno dei talenti più cristallini del calcio italiano, Federico Bernardeschi, sta conquistando, non solo Firenze, ma anche le attenzioni del CT Ventura che lo ha convocato per le ultime partite della nazionale. Un giovane molto bravo e talentuoso che fa sperare bene per il futuro del nostro calcio. L’esterno viola ha commentato le gioie che si sta togliendo con la sua Fiorentina, e l’andamento del campionato, ai microfoni di Premium Sport: “La Juve è di un’altra categoria, sia come giocatori che come società perché non è facile ripetersi per molti anni di seguito, ma ci sono altre squadre forti come la Roma, il Napoli, il Milan che sta venendo fuori e la Lazio. Ma noi siamo lì perché abbiamo le qualità per stare lì e ci dobbiamo restare”

PAIDEIA – Il difensore domani in clinica per accertamenti

Il Natale è passato e domani la Lazio di Inzaghi si ritroverà a Formello, per riprendere gli allenamenti, in vista del match contro il Crotone. Nel frattempo, verso le ore 10:30, Stefan Radu si recherà alla clinica Paideia per accertamenti strumentali, sperando che non sia nulla di grave, visto l’andamento della stagione del difensore romeno, nonché leader dello spogliatoio biancoceleste.

Ancora guai per Paul Gascoigne

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Ancora guai per l’ex idolo biancoceleste Paul Gazza Gascoigne. Secondo quanto riportato dal portale liverpoolecho.co.uk infatti, l’ex centrocampista della Nazionale inglese è stato trasportato in ospedale in seguito ad una brutta ferita alla testa riportata dopo una caduta dalle scale.

La caduta, avvenuta all’interno dell’Ace Hotel in Shoreditch, a Londra, sarebbe stata causata da un alterco. Secondo i testimoni l’ex giocatore della Lazio era ubriaco. La polizia è arrivato dopo l’accaduto e Terry Baker, portavoce di Gascoigne, ha assicurato al Daily MirrorNon c’è stato alcun arresto, sarà rilasciato e riportato a casa”. Del caso ha parlato anche un funzionario di Scotland Yard: “L’uomo è stato portato in ospedale dove resta in condizioni stabili“.

Non c’è pace per l’ex funambolo del calcio inglese, nemmeno a Natale.

 

CALCIOMERCATO – Luis Alberto-Depor: la risposta di Lotito

Negli ultimi giorni è rimbalzata dalla Spagna una voce che sembrava aver trovato conferme: il Deportivo La Coruna vuole riportare al Riazor Luis Alberto, giocatore incognita di questa prima parte di stagione della Lazio.

Secondo quanto riportato però dal quotidiano Il Messaggero, il presidente Lotito non sarebbe disposto a cedere l’esterno andaluso. Il numero uno biancoceleste avrebbe detto no all’offerta degli spagnoli, respingendone l’assalto, almeno per gennaio. Tare crede nelle capacità del giocatore e l’imminente partenza di Keita per disputare la Coppa d’Africa con il Senegal, potrebbe dare chance importanti al trequartista.

 

Buccioni: “2016 anno di crescita per la Polisportiva”. Poi sullo Scudetto 1915…

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Antonio Buccioni, presidente della Polisportiva Lazio appena rieletto per il prossimo quadriennio Olimpico fino al 2020, è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali On Air“, per parlare delle varie sezioni biancocelesti e fare il punto su un 2016 ricco di soddisfazioni per il mondo Lazio.
Il 2016 della Lazio è riassumibile attorno a tre punti. Innanzitutto il movimento, che cresce senza ombra di dubbio. Idealmente siamo quelli che raccolgono ciò che nove ragazzi hanno seminato 117 anni fa su una panchina di Piazza della Libertà. Le sezioni aumentano, è appena arrivata la sezione Softair e credo che Bigiarelli e i suoi amici non avrebbero mai immaginato che il loro esempio sarebbe stato raccolto da chi fa questo tipo di attività, da chi scende negli abissi o si lancia col paracadute. Questo è il nostro più grande vanto“.
Il secondo punto sono i risultati di vertice che non mancano, anche se come vuole la legge dello sport a volte si parte con una ventina di possibilità di titolo e se ne colgono due/tre. A livello di squadra il titolo Under 20 di Pallanuoto ci ha riempito d’orgoglio, così come la promozione in A1 della squadra di calcio da tavolo, ovvero il Subbuteo e poi i grandi risultati della Lazio Scacchi. A livello individuale abbiamo Riccardo Allegrini che ha portato per la prima volta lo sci della Lazio al vertice e poi i pugili“.
Infine il terzo aspetto, ovvero la capacità di fare sport a Roma che dal punto di vista economico e dell’impiantistica è una vera e propria fatica di Ercole. Basti pensare alle difficoltà della Lazio Scherma, che pure rappresenta un fiore all’occhiello dello sport nazionale“.
Parlando invece della Lazio Calcio, il 2016 è stato un film in due tempi. Un horror la prima metà, una storia di rivincita la seconda: “Di solito entro abbastanza poco nel merito dell’attività delle singole sezioni e in particolare del calcio. Direi che è giusto dividere l’anno in due parti. Sotto la presidenza Lotito abbiamo raggiunto un paio di volte la Champions, più spesso siamo stati ai nastri di partenza dell’Europa League, altre volte siamo rimasti fuori dal giro delle prime posizioni. Diciamo che l’esperienza di Inzaghi alla fine dello scorso campionato ha rappresentato una solida credenziale per il tecnico per prendere le redini della squadra dopo la vicenda Bielsa. Credo che il lavoro che sta svolgendo sia pregevole, abbiamo mancato gli appuntamenti nei big match, ma tutte le altre sfide hanno fatto registrare un percorso quasi netto e bisogna dire che i punti gettati via contro pronostico sono quelli che pesano di più a fine anno sulla classifica“.
La cosa che mi preoccupa di più al momento è l’approccio psicologico ai derby, che è una partita che non riusciamo ad interpretare bene da tempo e che forse andrebbe preparata meglio anche sul piano della mentalità. Per me i numeri hanno la loro importanza. Dopo i quattro derby del 1998 eravamo a sei derby di distanza dalla Roma, ora siamo a meno diciotto. Al di là di grandi exploit come quello del 26 maggio, per il futuro questo tipo di partita va affrontata nella maniera giusta, con un approccio più convincente sotto tutti gli aspetti“.
Simone Inzaghi è una figura ormai conosciuta, da 17 anni alla Lazio in vari ruoli. Ci si poteva aspettare un suo approccio del genere come allenatore? “Non lo conosco a livello personale, parlando di conoscenza diretta sono più in confidenza con atleti di altre sezioni che con i calciatori. Mi sembra che Inzaghi faccia trasparire un grande amore per i colori della Lazio, ha offerto un grande contributo da calciatore nell’anno dello Scudetto del 2000 pur non essendone stato assoluto protagonista. Si può dire che sia diventato comunque una bandiera della Lazio. Da allenatore è partito allenando gli Allievi e ora si trova in prima squadra, peraltro prendendo il timone in un momento delicatissimo dopo l’esonero di Stefano Pioli. Mi è sembrato subito pronto per prendere le redini della Lazio anche in estate, quando anche verosimilmente stava pensando ad organizzarsi per guidare la Salernitana come si diceva“.
Qual è il suo augurio da presidente per il 2017? “Sul piano personale quello di viverlo più serenamente, perché l’anno bisestile appena trascorso, pur non essendo superstizioso, è stato di una precarietà sociale clamorosa per la nostra Italia e anche per la città di Roma. Da laziale auguro tante soddisfazioni con la S maiuscola, siamo sorpresi in positivo dai risultati fin qui ottenuti e spero si possa crescere ancora un poco, tanto da arrivare in seconda o in terza fila per usare un linguaggio da Formula 1, anche se le rivali non mancano, Inter in testa. Al di là dei risultati la fede laziale resta intangibile, la vedo tra le più radicate fra le tifoserie italiane e credo anche del panorama internazionale“.
Anche perché il nuovo anno potrebbe portare il terzo Scudetto, quello del 1915… “Il presidente Tavecchio ha lodevolmente insediato una commissione, i cui esiti sono inequivocabili. Non deve mancare il coraggio di ratificare quanto stabilito dalla commissione che la FIGC stessa ha istituito, che non mi sembra fosse certo composta da laziali, visto che le conclusioni della stessa non mi sembrano equivocabili e portano dritte all’assegnazione dell’ex aequo con il Genoa. In più ci sono i 30 ragazzi laziali caduti nella Grande Guerra, che meriterebbero assolutamente di essere omaggiati da uno scudetto postumo meritato e legittimo“.

Meglio la maglia della Lazio che l’ironia di Dado

PREMESSA – Lo sfottò fa parte della Capitale, ed è un modo simpatico per parlare di Lazio e Roma. Tanti comici di entrambe le squadre fanno della sana e divertente ironia che è anche apprezzata dai rivali. A volte però il troppo stroppia. A volte inserire Lazio e Roma in temi extra calcistici stona e può far storcere il naso anche al più simpatico tifoso biancoceleste e giallorosso. Ultimamente sembra esserci un tiro al bersaglio contro la Lazio. Forse per ricevere qualche “Like” e “followers” in più, forse perché a volte (sarebbe meglio dire spesso) ci si vuol far belli agli occhi degli altri tirando in ballo e sfottere GRATUITAMENTE la Lazio e i laziali. Una “moda” alquanto discutibile.

“Avanti il Prossimo!” Ecco è arrivato “Dado“, in arte Gabriele Pellegrini, una specie di comico che, grazie a delle canzoncine simpatiche, racconta i temi dell’attualità politica. Seppur in cattiva luce, noi laziali siamo orgogliosi di essere sulla bocca di diversi uomini dello spettacolo. Questo evidenzia quanto astio c’è nei nostri confronti e quanto importante è la nostra Lazio per i nostri dirimpettai. Capiamo il “rosicamento” per tutte le vergognose sconfitte patite dalla sua compagine, per non essere la prima squadra di Roma fondata da nove cittadini romani nel lontano millenovecento. D’altronde comprendiamo anche quanto possa essere stato triste vedere che il figlio dell’attuale sindaco di Roma Capitale vestisse la maglia della Lazio anziché quella di rossa-arancione.

Non è la prima volta che il cabarettista ci critica. Però dopo il derby di Yanga Mbiwa ci può anche stare lo sfottò, ci mancherebbe. Soprattutto se sei un tifoso della Roma. Però stavolta, per criticare l’operato della Sindaca Raggi, i suoi autori hanno pensato bene di fare ancora riferimenti sulla Lazio. Avete rotto le palle! Un vecchio adagio pubblicitario recita: “Bene o male, purché se ne parli. E’ pur sempre pubblicità”.

A noi fa piacere essere citati da tutti voi, benpensanti e giullari di corte contemporanei. I ripetuti attacchi e prese in giro al tifoso laziale, denotano quanto ve rode er sedere che sti lazialotti stanno sempre lì a divve la verità. Il testo incriminato è il seguente: “E quando viene sera, distrutta dallo strazio, ritorna a casa e trova il figlio co la maglia della Lazio. Sotto la Casaleggio, non c’è mai fine al peggio, pe chi c’ha il fijo laziale, raddoppia la penale”.  

Noi invece fraseggiamo così: “Appena te incontramo, noi te lo diciamo, in volto e senza offese, caro Dado piàte sta maionese. Chi offende la nostra fede potesse non vede. Avecce e cresce er fijo laziale, non è una moda adolescianzale. Fate forza con forestieri e pellegrini che insieme sete più carini. Core de Roma, core de sta città ma ‘mdo stavate 116 anni fa”.  

EPILOGO – Purtroppo molti tifosi biancocelesti si sono risentiti e toccati dalla frase presente nella canzone (simpatica e divertente parodia in cui quel riferimento poteva tranquillamente essere evitato) ed hanno preso d’assalto la bacheca di Dado. A questo punto caro Dado ti chiediamo: ne è valsa proprio la pena? La notizia cantata ci piace, lo sfottò pure, ma facciamolo nei contesti e nei momenti opportuni.

Davide Sperati

Marco Corsini

Belleri: “Lazio piacevole sorpresa grazie a Inzaghi, ecco dove può arrivare”

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Manuel Belleri è intervenuto questa mattina ai microfoni di ‘Lazio Style Radio 89.3’. L’ex difensore biancoceleste ha esordito commentando questa prima parte di stagione delle ‘aquile’: “Inzaghi sta facendo delle cose splendide, ha dato alla Lazio un’organizzazione di gioco molto buona. I biancocelesti sono stati una piacevole sorpresa. Simone era un allenatore in campo anche quando giocava e adesso è riuscito a dare ai suoi un’impronta e una personalità importante. Lo spirito dei ragazzi è quello giusto“.

Un giudizio poi anche sul pacchetto arretrato a disposizione del tecnico piacentino: “Patric sta facendo molto bene. Basta ha avuto qualche battuta d’arresto, che ci può stare durante tutto un campionato, ma possiede grande affidabilità. Rispetto allo scorso anno, lo spagnolo è migliorato, ma ha ancora margini di crescita dal momento che si allena al fianco di grandi campioni e con un tecnico bravo come Inzaghi, che sa quando inserire un giocatore in una piazza come Roma. Inoltre ho sempre stimato tantissimo Radu, per la personalità che ha e che trasmette ai compagni di reparto. Ho avuto modo anche di allenarmi con lui e, quando sta bene fisicamente, è un ottimo giocatore, che offre sempre buone prestazioni e che possiede un carisma particolare. Comunque, un po’ tutti i calciatori hanno fatto bene quando sono stati chiamati in causa. Vedendola da fuori, mi sembra che la Lazio abbia i giusti presupposti per raggiungere obiettivi importanti“. A questo proposito, Belleri non ha dubbi: “I biancocelesti possono lottare per la Champions fino alla fine del campionato. All’inizio c’era qualche incognita sulla rosa, ma ora si può pensare di poter restare in scia per il secondo o il terzo posto. Trovarsi alla fine dell’anno in una di queste posizioni sarebbe un ottimo traguardo e la Lazio ha la possibilità di centrarlo. Inzaghi ha sempre trasmesso al meglio le proprie idee. La gestione dello spogliatoio è fondamentale, lui ha la capacità di relazionarsi con i calciatori facendoli sentire importanti. Ciò ha creato un feeling speciale tra l’allenatore e i calciatori”.

Il mercato e i (tanti) intrecci con la Lazio: parola al patron del Pescara Sebastiani

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Mancano pochi giorni all’avvio della sessione invernale, ma il calciomercato è già in frenetica attivita, tra intrecci, soprattutto per quel che concerne l’attacco, e nomi che spuntano fuori a cadenza praticamente giornaliera. Per fare un po’ di chiarezza, anche in merito alle situazioni riguardanti il suo Pescara, è intervenuto, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, il presidente Daniele SebastianiIl 2016 è stato per noi un anno importante, in cui abbiamo ottenuto il ritorno in Serie A. Abbiamo iniziato il campionato attuale in maniera positiva, ma poi ci siamo un po’ persi per strada in parte per demeriti nostri, in parte a causa della sfortuna. Adesso dobbiamo cercare di iniziare il 2017 col piede giusto e, in ciò, spero ci aiuti il ritorno di un calciatore fondamentale come Bahebeck”. Oltre all’apporto del tecnico Massimo Oddo, che sembra non aver perso la fiducia della società nonostante risultati poco esaltanti: “Penso di averlo dimostrato in questi mesi. Un altro allenatore, senza un progetto e una società alle spalle che abbia fiducia in esso, sarebbe già saltato. Noi invece sappiamo che la squadra è col mister e ogni giorno vediamo il lavoro svolto, dunque sappiamo già cosa fare”.

Sul fronte mercato, tre sono i nomi più caldi in queste ore: “Abbiamo già concluso l’operazione per l’ex laziale Stendardo e la ufficializzeremo appena si aprirà il mercato. Ledesma è un’idea e, quando Oddo rientrerà, ci incontreremo per valutarne la fattibilità. Djordjevic invece non credo si possa fare: mi risulta che ha anche offerte importanti dall’estero, per cui difficile portarlo al Pescara”. Sulla partenza poi di Aquilani: “Con lui non c’è nessun problema. Evidentemente, siccome è abituato alle grandi squadre, non è riuscito a utilizzare la sciabola invece del fioretto”. Nel mirino anche tanti giovani: “Cataldi lo considero un profilo importante. Mi spiace che non giochi, ma credo che la Lazio non lo cederà. Profili simili li ce ne sono anche in altre società d’alta classifica come la Juventus. Giovani di qualità che però risultano blindati e per i quali forse non è neanche tanto facile tornare in provincia”. Infine, sul duello con i biancocelesti per Paloschi: “L’Atalanta non lo cederà, perché si sta già privando di Pinilla e non può certamente fare un campionato solo con Petagna. Se però dovessi arrivare ad uno scontro con la Lazio per lui, potrei prospettargli di farlo giocare titolare per 6 mesi, anche se poi i giocatori fanno valutazioni tutte loro. Il profilo è comunque molto interessante, ha dimostrato nella categoria di saper fare gol”.

Keita, Lotito pronto a intervenire e rilanciare: ecco le cifre

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Nei prossimi 40 giorni sarà impegnato con il suo Senegal in Coppa d’Africa, ma Keita Balde non smetterà di essere una situazione bollente in casa Lazio. Da sciogliere c’è infatti il nodo relativo al rinnovo, per il quale le parti risultano al momento ancora lontane, per via di un rapporto ricucito solo parzialmente, dopo le vicissitudini estive, e che il freddo riscontrato sul fronte dell’agente del senegalese, Roberto Calenda, non ha certo contribuito a riportare ad una temperatura più mite. Così – riporta stamane La Gazzetta dello Sport – per effettuare l’ultima mossa e provare ad ottenere in extremis la permanenza del numero 14, il cui contratto scade nel 2018, nei prossimi giorni sarebbe pronto ad intervenire il presidente biancoceleste Claudio Lotito.

Che potrebbe arrivare ad offrire all’ex canterano del Barcellona fino a due milioni netti a stagione, il triplo rispetto ai 600mila circa che percepisce attualmente e che gli permetterebbero di equipararsi a big italiani del calibro di Immobile e Parolo. Non solo: per avere più possibilità di arrivare ad un accordo, il patron sarebbe disposto anche ad inserire una clausola rescissoria vicina ai 30 milioni, cifra forse troppo alta in rapporto a quanto percepito da Keita sino adesso. Il problema però è che il calciatore nella sua testa avrebbe già deciso di lasciare la Capitale: basterà quest’offerta per fargli cambiare idea?

Inzaghi da record: meglio di lui solo le big…

Simone Inzaghi ed il suo ben più che positivo bilancio statistico prima della sosta, preceduto soltanto da Petkovic, che, ad oggi, è il detentore del “pacchetto natalizio“. Fino ad ora infatti (soltanto nell’era Lotitiana) sono i 34 punti per il tecnico piacentino, 36 invece quelli per l’attuale ct della Svizzera in 18 impegni di campionato. In Serie A invece, lo precedono solo Allegri, Spalletti e Sarri, non a caso tecnici di realtà consolidate come Juventus, Roma e Napoli; uniche squadre a scavalcare la media di 2 punti a partita. Considerando che quella Lazio 2012/13 ebbe un netto calo nel girone di ritorno, quello dell’attuale tecnico biancoceleste è un profilo migliorabile. Prendendo dunque in esame anche le ultime gare della passata stagione, sono 46 i punti, al netto di una media di 1,84 a partita. Numeri che in ultimo non fanno che legittimare ampiamente la quarta posizione dei biancocelesti, ad una lunghezza dal Napoli. Dunque un buon ritmo, soprattutto in chiave Europa League, ma se riesce a correggere alcuni errori si può anche sognare qualcosa di più

Jacobelli, le dichiarazioni. Tra rinnovi e rinforzi

La sessione più articolata di calciomercato è alle porte e il direttore Xavier Jacobelli ha detto la sua ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900”. Ecco le sue parole:

MERCATO – “I problemi di mercato sono per da considerare per la sessione estiva, certo la questione rinnovi un po’ preoccupa. Sia per Biglia che de Vrij ma soprattutto un talento come Keita dovrebbero essere trattati i rinnovi contrattuali al meglio. Per il futuro di questa stagione invece molto dipenderà dalle mosse di mercato da gennaio, la squadra deve essere rafforzata. Il lavoro di Inzaghi è stato ottimo ma la società ora deve aiutare il tecnico. Un attaccante, anzi due vista la partenza di Keita per la coppa d’Africa: si parla molto di Mariano Diaz del Real Madrid ma passa tutto dalla cessione di Djordjevic. Mi sembra difficile che possa arrivare Giovanni Simeone anche perché il Genoa con Pavoletti che andrà al Napoli non può vendere tutti gli attaccanti. Inzaghi non è solo la sorpresa della Lazio ma la sorpresa del campionato in generale tra gli allenatori“.

IMMOBILE –  Normale l’appannamento momentaneo nell’arco di una stagione. Serve assolutamente un’alternativa che al momento non ha sopperito al calo fisiologico“.

LA SOSTA –La Lazio deve subito rialzarsi dopo la sconfitta contro l’Inter, formazione costruita per arrivare almeno terza. Il giudizio non cambia. Nemmeno il più pessimista tra i tifosi si poteva aspettare in una posizione simile”.

SULLA SOCIETA’ –In questi anni si sono sprecate troppe occasioni. Bisogna investire e chiedere alla squadra uno sforzo supplementare per continuare alla grande. Inzaghi ha puntato sui giovani che conosce bene ma un grande attaccante e un grande difensore servono. L’importante è avere la volontà politica di acquistare“.

SUI BIANCOCELESTI – “La Lazio ha rimediato sconfitte con le grandi ma ha 34 punti. A un punto dalla zona Champions League è comunque presto per sbilanciarsi visto che bisogna valutare anche il rendimento delle formazioni ancora impegnate in Europa. Chi mi ha sorpreso? Sicuramente è Simone Inzaghi, conferma alle 7 giornate dello scorso anno. Non doveva neanche sedere su questa panchina. La sua bravura è stata scavallare l’ostacolo di scetticismi e critiche. Lui, con Gasperini, le rivelazioni di questo scorcio iniziale”.

Rinnovi, Biglia: gennaio decisivo. Allarme rosso(nero) per de Vrij…

A settembre, c’erano buone premesse per il rinnovo di Biglia. Un mese fondamentale sta per arrivare, e gennaio è il mese in cui bisogna risolvere le questioni legate ai rinnovi contrattuali. Le basi del prolungamento del giocatore sono state discusse in Italia da Enzo Montepaone, agente del centrocampista; ad ogni modo niente di concreto alle porte. Capitan Biglia e società non hanno ancora raggiunto accordi, ma Calciomercato.it, riporta che sarebbe previsto un incontro per la seconda settimana di gennaio per discutere le nuove cifre del contratto. In caso di fumata nera l’entourage dell’argentino si metterebbe in contatto con le società interessate all’argentino.

CAPITOLO DE VRIJ – Diverso è il discorso invece per Stefan de Vrij. Il ds rossonero Mirabelli, ha messo gli occhi sul più forte difensore biancoceleste e sarebbe intenzionato a portarlo alla corte di Montella nella prossima sessione estiva. Si parla però di cifre importanti in casa Lazio, associate all’olandese. Calciomercato.com riporta che il patron Lotito per nessun motivo sarebbe disposto a privarsi del gigante olandese: pronto rinnovo da 2mln l’anno più bonus, e qualora lo richiedesse, l’inserimento di una clausola rescissoria fissata a non meno di 40 mln. Insomma le pretendenti dovranno sudare parecchio se vogliono strappare alla Lazio uno dei difensori più forti nel panorama europeo. La speranza in ogni caso è che Stefan resti a lungo alla Lazio…

Petrelli: “Un grande girone di ritorno per portare la Lazio all’altezza delle grandi”

L’ex difensore biancoceleste, campione d’Italia nel 1974, Sergio Petrelli, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio:

Alla Lazio manca qualcosa. Non riesco a capire se è un giocatore o un pizzico di crescita nella mentalità che li porta a volte a partire battuti con le grandi. Questa squadra ha gli esterni più forti del campionato, dovrebbe volare ma a volte si inceppano e non riescono a dimostrare il loro valore. Manca un centrocampista con un po’ di cattiveria ma acquistare un giocatore di valore superiore agli attuali non è facile.

Non c’è un giocatore a centrocampo che morde l’avversario. Tutti però, dovrebbero giocare con questa determinazione. Ogni giocatore dovrebbe fare qualcosa in più, mettere più grinta per diventare da buoni a ottimi calciatori. Tutta la squadra deve essere più determinata. I giocatori devono fare qualcosa in più per diventar una squadra da primi posti.

Felipe Anderson incarna il giocatore bravo che ha anche un po’ di grinta. I cartellini a lui arrivano perché è l’unico a mordere le caviglie. È completamente recuperato, si sta adattando bene al campionato. Se non fosse l’unico “cattivo”, l‘arbitro ci penserebbe su tre o quattro volte prima di estrarre un cartellino. Il brasiliano a oggi è il giocatore più in forma. Contro il Crotone non ci sarà perché è squalificato, spero che la Lazio non si faccia imbrigliare dai calabresi, poi tornerà a disposizione.

I biancocelesti devono finire al meglio il girone d’andata. Hanno capito di essere abbastanza forti per poter vincere su tutti i campi. La difesa è un po’ molle: la cattiveria si vede nell’incitamento, nell’entrata vigorosa, nel mostrare la faccia cattiva. Iniziare al meglio il 2017 sarebbe un biglietto da visita importante per il girone di ritorno.

Se il pacchetto arretrato fosse più grintoso, tutto il resto della squadra ne trarrebbe beneficio, si trasmette. I due dietro sono dei colossi: dovessero crescere anche in vigoria, sarebbe da sprone anche per centrocampisti e attaccanti.

I 21 gol subiti sono troppi. In passato, le squadre si costruivano da dietro, poi man mano si faceva il resto. Se hai una difesa forte, il gol prima o poi arriva e acquisisci una maggiore convinzione.

Quello tra tecnica e mente è il binomio che ci vuole. Inzaghi ha già fatto un miracolo. Non immaginavo una Lazio a questi livelli. Non vorrei che le critiche fossero esagerate. Tutti avrebbero firmato a inizio anno per vedere i biancocelesti così in alto alla fine dell’anno solare. Il tecnico è entrato bene nella testa dei giocatori. I tanti gol nella ripresa sono una questione mentale, quando la squadra va in vantaggio cala di tensione e rischia di farsi riprendere e superare. Inzaghi deve lavorare su questo, un calciatore non può crollare dopo un’ora di gioco.

La squadra è andata a Milano convinta di fare una buona partita e infatti ha giocato uno dei primi tempi migliori di questo campionato. Incassato il gol di Banega, c’è stato un crollo psicologico, i nerazzurri hanno preso coraggio e noi ci siamo afflosciati ed è finita come sappiamo.

La Lazio deve far capire che è arrivata al livello delle squadre blasonate, può vincere con tutti”.

CHAMPIONS – Per Napoli vs Real Madrid, biglietti a prezzi folli

Il 7 marzo 2017 allo Stadio San Paolo andrà in scena il ritorno dell’ottavo di finale tra Napoli e Real Madrid. Nel capoluogo campano l’attesa è snervante e tutti attendono quella sera come l’evento dell’anno. Ma i tifosi sono stati gelati dall’incredibile, in senso negativo, decisione da parte della società. De Laurentiis&Co. hanno deciso di attuare una politica di prezzi folli, speculando sulla passione dei tifosi napoletani.

Dal 29 dicembre saranno messi in vendita i biglietti ai seguenti prezzi:
Tribuna d’Onore  Euro 250 – Tribuna Posillipo  Euro 190 – Tribuna Nisida Euro   150 – Distinti Euro   100 – Tribuna Family Euro   80 – Curve Euro   50 – Tribuna Family ridotto: Euro 40

Questi i prezzi dal 1.02.2017 al 7.03.2017
Tribuna d’Onore  Euro 350 – Tribuna Posillipo  Euro  250 – Tribuna Nisida Euro   190 – Distinti Euro   130 – Tribuna Family Euro   120 – Curve Euro   70 – Tribuna Family ridotto: Euro 60

Mino Caprio: “Nessuna big ha dimostrato di essere imbattibile. La Lazio pecca solo di…”

Nonostante il KO di Milano la stagione della Lazio resta complessivamente assai positiva. Proprio di questo ha parlato  alle frequenze di TMW Radio, durante la trasmissione “Avanti Lazio”, Mino Caprio, noto attore, doppiatore e regista teatrale. Ecco le sue parole:

Iniziando dalla partita con l’Inter: “Guardiamo il primo tempo, sarebbe bello se la gara fosse durata solo 45’ (ride, ndr). Al terzo gol dell’Inter me ne sono andato, perché non sopporto vedere la Lazio giocare così. Inzaghi è molto bravo e ha risolto tante problematiche dello scorso anno. Forse c’era un problema di spogliatoio. Così mi spiego anche la scelta della dirigenza di portare Peruzzi qui. Bielsa? Poteva fare bene ma anche peggio di Inzaghi, non lo possiamo dire. Voglio fare i complimenti a Inzaghi, che ha ricompattato il gruppo e ora gioca un buon calcio”.

LE GARE CON LE GRANDI – Con il Napoli, anche se non era facile, abbiamo pareggiato. Con la Juventus non avevamo sofferto molto prima di quella distrazione fatale sul gol di Khedira. Sarebbe potuta finire benissimo in parità. Anche con il Milan abbiamo fatto un primo tempo, poi anche in quell’occasione abbiamo subito il primo gol su un nostro errore. Sono tutte occasioni che lasciano l’amaro in bocca, perché nessuna di quelle squadre ha dimostrato di essere così più forte di noi. Forse pecchiamo un po’ di esperienza, è davvero un peccato. Dopo il primo tempo di San Siro l’Inter, ho pensato che questa era una grande Lazio. Poi nel secondo tempo siamo scoppiati come una bolla di sapone. Inzaghi saprà i motivi di questi cali, io spero che abbia parlato con tutti i giocatori. Perché è veramente un peccato. Pensate che Natale se la gara con l’Inter avessimo vinto. Ora ricominciamo con il Crotone”.

SU KEITA – “La Lazio dovrebbe rivedere lo stipendio del ragazzo. Rispetto, per esempio, a Djordjevic ha tutti i motivi per chiedere un nuovo contratto. Secondo me andrebbe alzato lo stipendio. Di solito, però, sono gli agenti che hanno un ruolo fondamentale nelle trattative, forse potrebbero averlo consigliato male. L’offerta del Bayer Leverkusen? Secondo me non vale ancora 30 milioni. È una cifra assurda, se Lotito riuscisse a piazzarlo per una cifra così alta ne saremmo tutti felici. Se, ovviamente, poi verrebbero reinvestiti. Speriamo che possa fare un buon torneo con il Senegal, tornando poi carico a Roma”.

SUL MERCATO – Serve un centravanti. Immobile è troppo solo. Servirebbe una punta, per come la vedo io, come Toni. Non so quanto possano essere utili Paloschi e Gabbiadini. Servirebbe una punta che possa lavorare e essere complementare a Immobile, che fa molto movimento. Djordjevic via a 7 milioni? Mi sembrano troppi, anche per quanto fatto in questo anno. Probabilmente il serbo non sta più bene alla Lazio e lui non serve più alla Lazio”.

AUGURI AI TIFOSI – In chiusura, con la voce di Peter Griffin, Mino Caprio ha mandato il proprio saluto ai tifosi della Lazio: “Auguri di fine anno a tutti i tifosi e soprattutto alle tifose della Lazio. Però non ditelo a Lois che è gelosa! Forza Lazio!!!”.

METEO – Copritevi bene, sarà un Capodanno gelido…

E’ un inverno decisamente anomalo quello che sta caratterizzando questa ultima parte di 2016. Sbalzi di temperatura a non finire che hanno disorientando – e non poco – la popolazione italiana.  Una certa stabilità, seppur gelida, è comunque in arrivo. Il termometro nei prossimi giorni segnerà più o meno ovunque temperature molto più basse. Se il giorno di Natale è stato infatti mite su tutta la penisola, le prossime feste – a partire dalla notte di San Silvestro – saranno più fredde. Il calo termico inizierà giovedì 29. A Capodanno è possibile un calo delle temperature anche di 6-8 gradi. Un cambiamento delle masse d’aria determineranno un sensibile calo delle temperature. Farà in particolare più freddo nelle regioni del Sud e in montagna, fino a 6-8 gradi in meno. Ciò vuol dire che, con la svolta meteo in arrivo, su molte regioni d’Italia le temperature torneranno su valori prossimi alle medie del periodo.

FREDDISSIMA L’ULTIMA NOTTE DELL’ANNO – La notte di San Silvestro si preannuncia fredda un po’ ovunque da Nord a Sud, con temperature allo scoccare del nuovo anno di -1 grado a Milano, Venezia e Firenze, -2 a Bologna e Torino, -3 gradi a Bolzano e l’Aquila, 0 a Roma. Un po’ più mite al Sud con 5 gradi a Napoli e Bari, fino a 10 a Palermo. Poi con il nuovo anno, l’alta pressione tenderà a spostarsi elevandosi verso l’Islanda, richiamando così una repentina discesa di aria artica verso l’Europa centrale e quindi il Mediterraneo. In queste situazioni intorno all’Epifania la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote molto basse soprattutto nelle regioni del Centro-Sud.

Collina tranquillizza gli scettici: “La VAR? Sarà comunque l’arbitro a decidere”

E’ diventato uno dei tormentoni del calcio mondiale: VAR sì o VAR no? Gli effetti positivi si sono già visti al Mondiale per Club (con un rigore assegnato ed un gol convalidato) ma nonostante ciò c’è ancora qualche timore ad abbracciare definitivamente la VAR (Video Assistant Referees (o moviola in campo)). In primis due protagonisti di quel mondiale Luka Modric e Zinedine Zidane. Così in occasione dell’International Sports ConferencePierluigi Collina, designatore degli arbitri per l’Uefa ha provato a tranquillizzare gli scettici:

“Voglio essere chiaro: ci sono e ci saranno sempre tre arbitri a vedere al monitor le immagini. Come abbiamo visto nella sperimentazione di questi mesi (è partita a marzo, ndr) si userà per evitare errori chiari, ma sarà sempre l’arbitro a decidere nel momento finale e noi non vogliamo interrompere il ritmo naturale del gioco“, ha detto l’ex direttore di gara bolognese. Che poi ha ribadito che la VAR: “Verrà usata solo in casi particolari come gol, cartellini rossi o scambio di identità. Non avremo più casi come quello di Henry con la Francia che estromise l’Irlanda ai Mondiali, ma stiamo ancora valutando per sperimentare di più e capire i problemi. La priorità in ogni caso è la qualità della decisione, non la velocità“.

 

CALCIOMERCATO – Luis Alberto: il DS del Deportivo chiarisce la situazione

AGGIORNAMENTO ORE 20:30 – Dalla Spagna sono sicuri: Luis Alberto sarà presto (ancora) un giocatore del Deportivo. Il Depor è seriamente intenzionato a riprendersi l’esterno ex Liverpool. Si parla già di un principio d’accordo tra il giocatore e il club. E nella penisola iberica il giornalista di Radio Coruña Fran Hermida giura di aver ascoltato in zona mista la frase: “Il 5 di gennaio Luis Alberto starà al Riazor (lo stadio del Depor, ndr)”. Come spiegato poi dallo stesso collega in un tweetal momento la trattativa è però bloccata. Il motivo? La Lazio vorrebbe monetizzare dalla cessione del classe ’92, mentre il club della Galizia non sarebbe intenzionato ad acquistarlo a titolo definitivo. La conferma arriva dalle parole del Ds Richard Barral, riportate da AS.com“Abbiamo provato a prenderlo in estate, ma aveva una valutazione troppo alta. Ci piace: è polivalente, però al momento non stiamo trattando con la Lazio”. Una situazione destinata a regalare comunque nuovi sviluppi. Nonostante l’occasione regalata dalla partenza di Keita per Coppa d’Africa, il futuro di Luis Alberto è tutt’altro che scritto.

Luis Alberto è arrivato in estate per sostituire Candreva, ad oggi però lo spagnolo ha collezionato solo 2 presenze, non convincendo Inzaghi, per questo sembra essere molto vicina la partenza del trequartista iberico. Infatti c’è un principio di accordo fra Luis Alberto e il Deportivo La Coruna. Il centrocampista offensivo, potrebbe presto ritornare in biancoblù dopo solo qualche mese dal suo arrivo nella Capitale.

FOCUS – Marketing, dal social allo store: l’insuccesso del brand Lazio

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Passeggiando per le vie della città in cerca di regali e spostandomi da nord a sud e da est ad ovest della Capitale, ho avuto l’occasione di percorrere in svariati quartieri, dal centro alla periferia. Nel mentre mi guardavo attorno, mi sono sentito, come dire, “circondato”, da colori, ahimè, giallorossi. Eh si perché ovunque tu vada potrai trovare un negozio ufficiale e non, della As Roma. E quelli della S.S. Lazio? Purtroppo poco e niente. Soprattutto al centro di Roma, da Barberini a Spagna, dei colori biancocelesti non c’è traccia. I turisti, specialmente gli asiatici, li vedi girare con in mano una busta raffigurante lo stemma degli “altri”; durante la settimana puoi imbatterti nelle hostess giallorosse che cercano di invogliarti a fare il biglietto della partita. Mentre in casa Lazio tutto tace.

GLI STORE – I Lazio Style sono ubicati male in città. Al centro di Roma non esistono, su Via del Corso non esistono, su Via Nazionale non esistono. Sono presenti nei posti più nascosti. Senza nulla togliere a Via Prenestina, a Valmontone, a Roma Est, ma sicuramente non sono cos’ facilmente raggiungibili come un negozio nel cuore di Roma. Ma perché queste scelte così opinabili? Nonostante lo sforzo, che bisogna ammetterlo c’è stato, il brand Lazio rimane anni luce lontano rispetto a quello dei cugini. I turisti difficilmente potranno scoprirci ed incontrare i nostri colori ed il nostro simbolo. Al momento gli investimenti sono stati quanto meno discutibili. Qualche settimana fa Canigiani aveva accennato di un possibile progetto riguardante l’apertura di un Lazio Style al centro di Roma, ma ha frenato subito gli entusiasmi con un eloquente “… è un’operazione che richiede uno sforzo economico importante e notevole, bisognerebbe chiedere aiuto alla Macron”. Parole che hanno lasciato l’amaro in bocca perché se una società vuol fare marketing deve assolutamente essere visibile al pubblico e non nascondersi nei meandri più lontani della città.

I CANALI SOCIAL  – Se gli store sono nascosti, a livello di social per i biancocelesti va ancora peggio. Basta paragonare i seguenti numeri tra Lazio e Roma:

Facebook – S.S. Lazio  728 mila followers  –  AS Roma 8 milioni 372 mila followers

Twitter – S.S. Lazio  387 mila followers  – As Roma  1 milione 210 mila followers

Instagram  – S.S. Lazio 137 mila followers  –  As Roma 890 mila followers

A livello di web marketing siamo lontani anni luce rispetto alla Roma. Sono dati da incubo frutto di una gestione e di una comunicazione non all’altezza di un club importante come la Lazio. Ed è un peccato perché ciò va a compromettere anche il rapporto con gli sponsor: non investiranno mai per un brand che non ha appeal nel web. Di conseguenza si crea un mancato introito importante per le casse societarie. Eppure basterebbe davvero poco: maggior pubblicità del marchio, iniziative, campagne anche face to face per dare visibilità ai colori biancocelesti, ma soprattutto una maggiore interazione con il tifoso.

Ottime le iniziative benefiche, che di sicuro hanno dato visibilità al marchio Lazio, ma non basta. Serve molto di più. Quello che tutti noi ci auspichiamo è quello di vedere in ogni angolo della città e in ogni angolo del web, il simbolo LAZIO, con la sua AQUILA e i suoi colori BIANCO – CELESTI. Non vogliamo essere invisibili al tifoso, ai turisti e alla gente, ma vogliamo che la Lazio sia sempre presente al fianco di tutti. Migliorare subito, per crescere insieme…

Marco Corsini