A margine della Junior Tim Cup, il torneo giovanile di calcio a 7 riservato agli Under 14, a pochi giorni dal derby capitolino è intervenuto ai microfoni il direttore generale della Lega Serie A Marco Brunelli che ha spiegato la posizione della Lega riguardo un’eventuale variazione di orario della stracittadina viste le elezioni per il Referendum costituzionale: “Abbiamo fatto presente, con totale serenità e spirito di collaborazione, sia alla Questura che all’Osservatorio i problemi organizzativi che comporterebbe un anticipo del derby alle 12:30. Una volta sentite le due società, la Lazio in veste di organizzatrice diretta della partita, e la Roma, abbiamo dichiarato il nostro punto di vista. Poi, eventualmente, ci atterremo alle eventuali decisioni prese come è sempre stato”.
Giappone, efficienza allo stato puro. L’Italia quando imparerà? (VIDEO)
Lo scorso 8 novembre una gigantesca voragine si era aperta in una strada della città giapponese di Fukuoka. L’enorme cratere (30 metri x 27 di larghezza e 12 di profondità) era stata causata dai lavori per l’estensione di una linea metropolitana sotterranea e non aveva provocato feriti. Una domanda a quel punto è sorta spontanea, quanti mesi ci vorranno prima che venga completamente riparata? Mai risposta fu più semplice…sono bastate solo 48 ore. Gli operai hanno lavorato giorno e notte per rimettere tutto a posto, compresi i semafori che regolano il traffico dell’incrocio e la condotta della fognatura che passa nel sottosuolo proprio in quel punto. Per riempire il vuoto sono stati usati 6.200 metri cubi di terra e cemento.
Efficienza ed organizzazione allo stato puro che molti paesi si sognano e tra questi, purtroppo, si trova anche l’Italia. La disorganizzazione regna sovrana nel nostro Stato: basti pensare che possono passare anche più di 20 giorni prima che una semplice “buca” situata sul manto stradale venga riparata e solo quando ques’tultima è stata fonte di incidenti…forse ( e sottolineiamo il “forse”), gli organi competenti si decidono ad intervenire, per la serie “con calma e per piacere“. Possiamo solo immaginare los scenario apocalittico che si verrebbe a creare nel caso di una vera e propria voragine. Se lo stato italiano vuole crescere sul serio deve assolutamente prendere esempio da episodi di efficacia ed efficienza come avviene in Giappone. Basterebbe abbandonare un po’ di quella “disorganizzazione tipica italiana” per notare immediatamente una netta differenza. Si spera ciò avvenga il prima possibile
Petrelli: “Inzaghi sta creando un grande gruppo. Ricordo quella gara dell’anno dello Scudetto quando…”
Per presentare la gara di domenica tra Lazio e Genoa è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 Sergio Petrelli. L’ex difensore biancoceleste ha inoltre raccontato un ricordo sulla sfida tra biancocelesti e liguri nell’anno del primo Scudetto laziale:
“Ricordo il Lazio–Genoa dell’anno dello Scudetto del 1974 perché in quel frangente mancava un giocatore fondamentale come Vincenzo D’Amico, il quale venne sostituito egregiamente da Franzoni. Vincemmo di misura grazie a una rete siglata da Garlaschelli al 43’. Quelli furono tre punti fondamentali per la conquista del Tricolore, visto che due giornate più tardi ci saremmo laureati Campioni d’Italia. Per quanto concerne la gara di domenica prossima, i biancocelesti ci arriveranno bene. Keita e Felipe Anderson sono in forma, Parolo è un punto fisso della Nazionale, è un tuttocampista. Inzaghi dovrà sistemare la difesa. Al momento il campionato non ha una squadra dominatrice, la Juventus sta evidenziando alcune falle e i biancocelesti potrebbero inserirsi nella lotta per le prime posizioni, ma devono crederci. Inzaghi ha un modo di fare molto tranquillo e sta mettendo in piedi un grande gruppo”.
Calori: “Il segreto della Lazio? Gli arrivi di Inzaghi e Peruzzi”
L’ex difensore Calori, è intervenuto a Lazio Style Radio per presentare la prossima sfida della Lazio contro il Genoa. Altri argomenti affrontati sono stati la Nazionale con Immobile e Parolo e la tattica di Juric. Queste le sue parole:
“Il Genoa è una squadra che non fa giocare bene le squadre. E’ una cosa che spesso si verifica nelle squadre che giocano contro i rossoblu. La Lazio però ha acquisito sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi. Penso che sarà una partita divertente sul piano tecnico, entrambe le squadre possono far vedere un bel calcio. A volte giocare in Nazionale ti esalta ma potresti risentirne fisicamente. Immobile ha resistenza e non è uno di quelli che può soffrirne. Parolo ha esperienza e penso che sappia autogestirsi.
Cataldi è un calciatore che ha la potenzialità di giocare in Nazionale ad un certo livello, se Ventura l’ha portato vuol dire che lo ritiene un ottimo elemento. Può confermare tutto ciò che si diceva di buono su di lui. E’ un giocatore di qualità. Immobile è un giocatore che gioca per la squadra, è generoso e sà vedere bene la porta. Dopo le parentesi all’estero si sta ritrovando e sta lottando per la classifica cannonieri. In Nazionale si compensa con Belotti. Immobile nella profondità e nell’acrobazia ha sempre fatto vedere le sue giocate, le prestazioni con la Lazio gli permettono di guadagnarsi la maglia azzurra. L’attaccante classe 1990 ha tratto dalle esperienze negative la voglia di dimostrare le sue capacità, nella squadra biancoceleste ha trovato dei compagni che lo aiutano.
Quello dei biancocelesti è un percorso che con Simone Inzaghi ha visto ritrovare un gruppo che si sta esprimendo bene. Il tecnico conosceva il gruppo, con umiltà si è messo a disposizione ed è stato bravo a gestire la rosa. Con l’aiuto anche di Peruzzi e della società, il mister ha tracciato al strada che ha dato vita a questo gruppo. Inzaghi ha fatto un lavoro importante. Juric è un allenatore che ha seguito Gasperini con l’aggressività. Tendenzialmente gioca con un 3-4-3 nel quale si cerca molto l’uno contro uno. Inzaghi punta sulla coralità mentre il tecnico genoano è un allenatore che lavora in un altro modo e ha un’idea precisa”.
QUI GENOA – Il report dell’allenamento odierno dei grifoni
PEGLI – Prosegue la preparazione del Genoa, prossimo avversario della Lazio. Quest’oggi, agli ordini di Juric, i rossoblu hanno effettuato una serie di esercitazioni e partitelle, grazie anche al rientro di molti nazionali. Tra questi presente anche Ocampos, che sembra aver smaltito i piccoli acciacchi che si portava dietro dalla scorsa settimana.
Il gruppo si ritroverà di nuovo giovedì per un’altra seduta atletica. L’allenamento sarà a porte aperte, mentre da venerdì gli allenamenti saranno a porte chiuse.
Marchetti: “Pensiamo al Genoa, non al derby. Inzaghi? Ha ottime idee”
Al margine della presentazione della Juniro Tim Cup, Federico Marchetti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti all’evento. Queste le sue parole:
“Il derby? E’ presto per pensarci. Abbiamo altre due partite da giocare e siamo concentrati prima sulla partita di domenica e poi su quella di Palermo, il derby è ancora lontano. Mister Inzaghi ha ottime idee e siamo felici di quello che sta facendo. Arrivava da un momento un po’ difficile, ma dopo un’estate un po’ travagliata, si è dimostrato carico e fiducioso“.
D’Amico: “Lazio di Pioli migliore di quella di Inzaghi”
La Lazio di Inzaghi sta viaggiando nei piani alti della classifica. A molti ricorda la prima Lazio di Pioli che vinceva e convinceva, ma c’è chi, come Vincenzo D’Amico, crede che quella di Pioli fosse migliore di quella di Inzaghi. Queste le sue parole a Radiosei:
“E’ dura non pensare al derby anche se siamo ancora a due settimane dalla gara. E’ difficile anche non fare calcoli con i diffidati, in questo caso con Felipe Anderson. Un’ammonizione può arrivare in qualsiasi momento, ma non fare calcoli, lo fare giocare normalmente anche perchè con il Genoa non te lo porti da casa. I calcoli non mi piacciono, poi se capita di prendere un’ammonizione prima del Palermo pazienza. Paragone tra la Lazio di Inzaghi e quella di Pioli? La differenza è sostanziale, quella Lazio giocava un grande calcio, questa sta più attenta. Poi aveva Felipe che ha fatto il fenomeno, mentre ora sta ricominciando a fare bene. Quella era più pronta, ora sta lavorando per farlo. Quella di Pioli era anche più arrogante, anche se inizialmente delle difficoltà ci sono state“.
Lazio e Roma in coro: “No al derby alle 12.30”
Il 4 dicembre è ancora lontano , ma il derby è già sulla bocca di tutti. Se i tifosi pian piano iniziano a sentire l’adrenalina aumentare giorno dopo giorno, fuori dal campo c’è una partita che si sta giocando già in questi giorni tra la Serie A e la Questura. L’orario del derby è previsto per le ore 15.00, ma la Questura ha chiesto di anticipare l’inizio della partita alle ore 12.30.
Quest’oggi Lazio e Roma hanno presentato un esposto all Questura indicando le criticità di far giocare il derby alle 12.30. Tramite Marco Brunelli, direttore generale della Lage A, i club capitolini hanno fatto valere le loro ragoni. Ora si attende la risposta dell’Osservatorio per il via libera definitivo per le ore 15.00.
Morabito su Keita: “Non rinnoverà, bisogna cederlo”. Poi sui rinnovi di Biglia e de Vrij…
In casa Lazio tiene sempre banco il caso Keita. Il senegalese, nonostante sia un titolare inamovibile, sembra orientato a cambiare aria. Infatti il rinnovo tarda ad arrivare e le sirene di altri club si fanno sempre più insistenti. Su questa questione e su altre dinamiche, è intervenuto Vincenzo Morabito, agente FIFA, che dalle frequenze di Radio Olympia si è così espresso:
“Sul caso Keita sono sicuro: il senegalese non rinnoverà con la Lazio. I biancocelesti fanno bene a volerlo cederlo altrimenti si rischia di avere un nuovo caso in stile Pandev e Zarate. Keita è stato chiaro e vuole cambiare aria. Sono invece fiducioso per i rinnovi di Biglia e de Vrij. Le parti ne stanno parlando e questo fa ben sperare. L’Italia? L’ho vista bene in queste partite e Immobile – Belotti fanno dormire sonni tranquilli per il futuro. Vi dirò di più: Belotti mi ricorda Chinaglia“.
Parole di elogio per Simone Inzaghi dell’ex rossoblu Onofri
Per parlare della gara di domenica prossima tra Lazio e Genoa, e non solo, l’ex rossoblu Claudio Onofri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radiosei.
Sul Genoa: “Grazie anche ai meriti di un tecnico intelligente come Juric, la squadra ha un bel marchio di fabbrica. La squadra di Gasperini era più spericolata di questa, ora c’è più copertura della palla. Adesso, a parte il problema di Pavoletti, nel prossimo mercato verrà acquistato qualcuno in attacco”.
Sul confronto fra Pavoletti e Immobile: “Ciro sull’arco dell’attacco si muove molto di più. Pavoletti è un ragazzo serio, un idolo incontrastato. La sua forza sta nell’acrobazia in area di rigore, quando arriva il pallone c’è sempre. Immobile in più ti va via anche palla al piede”.
Su Ciro Immobile: “E’ cresciuto tantissimo. Quello di Pescara era un buon giocatore ma certamente non di questo livello, credevo che il merito fosse del gioco di Zeman. Ma poi anche con il Torino si è confermato. In Germania e in Spagna non ha fatto bene, poi è rientrato a Torino ed è tornato il vero Immobile“.
Sulla gara di domenica: “Sarà una partita stategica, mi aspetto una bella gara. Il Genoa applicherà un pressing alto cercando di rubare palla e tentando di verticalizzare subito”.
Inzaghi o Juric: “Se non si segue il lavoro settimanale è difficile esprimersi. Simone Inzaghi l’anno scorso ha dimostrato di poter fare molto bene questo mestiere. La squadra sa sempre ciò che deve fare, cambia modulo anche in corsa senza fossilizzarsi sulle proprie idee”.
Sul futuro di Biglia: “L’Inter è da sempre alla ricerca di un giocatore con le caratteristiche dell’argentino. Banega e Medel hanno caratteristiche diverse e hanno fallito in quel ruolo. L’argentino della Lazio anche nella gara persa dalla sua Nazionale con il Brasile ha faticato. Quella biancoceleste anche quando aveva problemi era una squadra costruita molto bene e con molti talenti. de Vrij e Biglia, in buone condizioni, erano i due che costituivano l’asse portante della squadra. Senza dimenticare Milinkovic, che è un ottimo giocatore, anche quando gioca come trequartista”.
FORMELLO – Rientrati alcuni nazionali, fermi Keita e Djordjevic
Messa ormai alle spalle la sosta per gli impegni dei giocatori convocati con le rispettive nazionali si ricominciano a vedere al centro sportivo di Formello i primi ragazzi di Simone Inzaghi. Nella seduta pomeridiana a disposizone dl tecnico biancoceleste anche Cataldi e Hoedt. Nelle prossime ore rientreranno anche gli altri, l’ultimo a rientrare sarà Biglia. Ancora assenti Biglia, Immobile, Milinkovic, Parolo e Vargic. Lulic e Keita sono tornati ieri, ma l’attaccante senegalese non ha partecipato alla seduta con i compagni. Tornando al campo Bastos è recuperato, si allena regolarmente e svolge le sfide in famiglia a campo ridotto già dalla scorsa settimana. Ancora fermi de Vrij e Lukaku, domenica non saranno della partita con i liguri ma proveranno a rientrare per la gara di Palermo. Assente Djordjevic che anche ieri aveva effettuato lavoro differenziato per via di un problema fisico.
SCUDETTO 1915 – Mignogna: “Scudetto al Genoa? Decisione mai notificata alla Lazio”
L’avvocato Gianluca Mignogna, promotore della petizione a favore del club biancoceleste, è intervenuto a Radio Rai 1 per spiegare i motivi della rivendicazione dopo oltre un secolo dell’assegnazione a pari merito tra Lazio e Genoa del primo posto nel campionato 1915: “Facile da spiegare: di questo provvedimento che sancisce l’assegnazione dello scudetto al Genoa non c’è nessuna traccia, né negli archivi della Federazione né in quelli della società rossoblu, né ci sono ricorsi presentati all’epoca dalla Lazio. Il provvedimento fu postumo, datato presumibilmente nel 1919, impugnato da Inter e Torino con ricorsi rigettati nel 1921. Non c’è traccia però di documentazione del riconoscimento del titolo al Genoa, né questa decisione è mai stata notificata alla Lazio. E’ lecito concludere che i termini per la Lazio o chi per essa per impugnare quel provvedimento non sono mai decorsi: come si potrebbe d’altronde impugnare un provvedimento del quale non si è mai avuta comunicazione formale e ufficiale?”.
Sulla tempistica della decisione l’avvocato non esprime certezze: “Domanda da un milione di dollari. Essendo un provvedimento straordinario non c’è una tempistica ufficiale, ma abbiamo massima fiducia nelle istituzioni federali, con il presidente Tavecchio che si è dimostrato molto sensibile e ha avuto la massima attenzione riguardo la tematica, impegnandosi nell’apertura del procedimento e nella nomina della Commissione. Auspichiamo che un provvedimento venga preso il primo possibile, non so se e quanto le prossime elezioni possano rallentare questo iter. Non ci sono certezze in merito ma speriamo di poter arrivare prestissimo a un lieto fine”.
Enrico Chiesa lancia il duo Immobile-Belotti
Per parlare della nuova coppia azzurra composta dal laziale Ciro Immobile e dal granata Andrea Belotti è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb Radio l’ex biancoceleste Enrico Chiesa: “Sono giovani e inoltre si conoscono molto bene, in questo momento hanno grande entusiasmo. In più anche Ventura li conosce bene. Per vincere le partite bisogna avere grandi attaccanti e speriamo che questi ragazzi possano rivelarsi importanti per il futuro della Nazionale e che ce ne siano anche altri come loro. Adesso però diamogli la possibilità di crescere, anche sbagliando, non possono subito cambiare il volto della Nazionale. Per arrivare all’obiettivo finale il nostro movimento deve ancora crescere in tutti i reparti”.
Altro riconoscimento per Balde Diao Keita
Ancora una soddisfazione per Keita. L’attaccante biancoceleste dopo essere stato inserito nella Top 5 dei giocatori senegalesi è stato premiato come calciatore più promettente dell’anno della Catalogna, il luogo di nascita del giocatore. A quanto riportato da Mundodeportivo.com la Federazione Calcio Catalana ha premiato il laziale e lo ha inserito nelle 5 stelle del ‘Fútbol Català’. ‘Jugador con más proyección’ (‘giocatore con più proiezione’), questa la targhetta speciale riservata all’esterno biancoceleste. Insieme a lui nomi illustri come Gerard Pique, miglior giocatore dell’anno, e Pep Guardiola, miglior allenatore.
MERCATO – Il Genoa su Luis Alberto, ma ad una condizione…
L’anno scorso sotto la Lanterna spiccava la stella di Suso, che ora è tornato al Milan, allora la società di Preziosi ha pensato di battere ancora la pista iberica, puntando il 24enne trequartista della Lazio, Luis Alberto che non sta trovando continuità con Inzaghi.
A sostenere l’ipotesi è il Secolo XIX di oggi, che tuttavia riporta anche le dichiarazioni in senso contrario provenienti dal suo agente Alvaro Torres: “Non so nulla riguardo ad una possibile partenza di Luis, manca ancora troppo al mercato invernale. Il giocatore è contento a Roma“.
C’è da evidenziare anche che lo spagnolo può partire solo a determinate condizioni infatti è attualmente fuori dai parametri economici del club rossoblù. E potrebbe arrivare così solo in prestito con diritto di riscatto.
Sergio: “Lazio, col Genoa puoi farcela!”, e su Immobile…
L’ex difensore della Lazio Raffaele Sergio ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio sull’inizio di stagione della squadra di Inzaghi: “Quando si va in Nazionale si torna con tanta positività. La Lazio ha intrapreso una buona strada, ha trovato equilibrio tecnico e tattico; inoltre, in un momento di difficoltà nel quale ci sono state diverse assenze, la squadra non ne ha risentito sotto il punto di vista dei risultati grazie alla prontezza dell’intero gruppo biancoceleste. La Lazio quest’anno ha una rosa più completa e ciò dimostra che la squadra biancoceleste può fare molto bene in questo campionato.“
Ha poi analizzato il prossimo avversario della Lazio: “Il Genoa è una squadra che ha iniziato un percorso con Gasperini. Oggi Juric, che ha seguito Gasperini, sta mettendo in campo tanta semplicità con giocatori molto importanti. Il sistema di gioco è quadrato e ci sono giocatori di spessore: non la sottovaluterei. La squadra genoana sarà molto organizzata, hanno giocatori molto tecnici. Non sarà una partita semplice, ma giocando in casa la Lazio ha molte possibilità. I calciatori partiti in Nazionale stanno bene e torneranno solo più galvanizzati. La Lazio deve avere la consapevolezza di poter continuare su questa scia avendo trovato equilibrio. E’ una gara alla portata della squadra biancoceleste. L’importante sarà dare continuità al percorso intrapreso.“
Inoltre ha continuato parlando di Immobile: “Ciro è un ottimo attaccante, potrebbe benissimo convivere con Pavoletti“
L’ex difensore ha poi concluso con un consiglio per Inzaghi: “Mi aspetto che non cambi assetto tattico. La Lazio gioca bene sia con il 3-5-2, sia con il 4-3-3. Il Genoa cerca sempre di fare gioco, credo che la squadra rossoblù stia portando avanti la linea promossa da Gasperini”
Hoedt: “Sto crescendo nella Lazio”
Uno dei protagonisti della Lazio di Inzaghi è sicuramente il gigante olandese Wesley Hoedt, che con il ritorno di De Vrij sta migliorando le sua abilità crescendo in maniera esponenziale. Lo stesso stopper 22enne, di ritorno dall’impegno con la sua nazionale, ha descritto la differenza tra Serie A ed Eredivise a Voetball International: “ Il calcio qui è una politica, per questo ha davvero il suo fascino. L’Eredivisie è un grande campionato, ma intorno ad esso c’è poca storia. Lì il calcio è novanta minuti a settimana, in Italia invece si vive per sette giorni su sette. La Serie A ha molte dimensioni diverse, come nei Paesi Bassi, i giocatori giovani e meno giovani sono messi sullo stesso piano, anzi a volte il giovane è preferito per il suo potenziale. Mi sono dovuto abituare molto a questa dimensione e sono orgoglioso di quanto fatto fin qui. Sono venuto l’anno scorso a parametro zero dall’AZ, quindi non essendoci stato alcun investimento non c’era nessuna pressione per farmi giocare. Eppure oggi si contano ben quaranta partite con la Lazio…“
CONFERENZA – Basta: “Inzaghi è la nostra forza. Possiamo fare un grande campionato”
Le parole di Dusan Basta in conferenza stampa a pochi giorni da Lazio Genoa:
Come avete lavorato questa settimana?
“Abbiamo lavorato molto bene, gli allenamenti sono stati duri. Sono contento. Mancavano i nazionali ma stanno tornando piano piano. Abbiamo già lavorato la settimana scorsa sull’aspetto tattico, ora riprenderemo a farlo coi nazionali”.
Come ti sei trovato centrale contro il Napoli?
“Non è il mio ruolo. L’ho fatto per due partite e basta. Cerco di adattarmi e mettermi a disposizione, con un po’ di esperienza riesco a fare cose buone da centrale ma non è il mio ruolo principale”.
Come stai? Riesci a sopportare tre impegni in settimana?
“Sto bene, molto meglio rispetto a inizio stagione. Alla mia età non sono tanti i giocatori che possono fare 45 gare a stagione, per questo serve la rosa larga con le competizioni europee. Ora sto bene e potrei anche giocare tante partite, ma dipende da come sto”.
Potete ripetere il terzo posto?
“Vedo molto similitudini col mio primo anno alla Lazio. Non abbiamo coppe europee ma vedo entusiasmo, ognuno lotta per l’altro, tutti vogliamo fare grandi cose. Non so dove arriveremo, ma il buon inizio ci fa ben sperare. Sono felice e penso possiamo fare un grande campionato”.
Inzaghi?
“Ciò che noto è che lui è prima di tutto un ottimo allenatore. Ha colto al meglio la sua chance quando è subentrato in panchina la scorsa stagione dopo tanti anni di Primavera. La squadra non sente la pressione. Non so se lui la subisce. Noi siamo rilassati e concentrati in campo, questo è sicuramente merito suo”.
Meglio la difesa a 3 o a 4?
“Penso che una squadra che punta ai primi 5 posti come noi debba sapersi adattare all’avversario. Siamo predisposti alla difesa a 4 ma abbiamo dimostrato di saper fare bene anche con la difesa a 3”.
Derby?
“E’ la partita più importante per noi ma è sbagliato pensarci già da adesso, perché rischiamo di fare male con Genoa e Palermo. Il Genoa può sorprenderci. Noi siamo reduci da 7 risultati utili consecutivi e vogliamo continuare questo percorso fino al derby. L’impegno non ci mancherà in quella partita, ma dipenderà da come staremo e soprattutto serviranno anche fortuna e cuore”.
Come si batte il Genoa?
“Dobbiamo mostrare lo spirito delle gare precedenti, preparandola bene tatticamente. Speriamo che domenica ci siano tanti tifosi e ci aiutino come si fa in una famiglia.
In questo mese si decide il futuro?
“Sicuramente ci aspetta un calendario più difficile rispetto ad ora, però noi abbiamo raccolto punti dove dovevamo raccoglierli. E’ meglio sfidare queste squadre importanti in una buona posizione di classifica”.
Chi ti ricorda Inzaghi?
“Ha delle caratteristiche sue, non somiglia a nessuno. E’ giovane e quindi più vicino alla nostra mentalità, questo è sicuramente un vantaggio. Lui ci fa sentire tranquilli col suo modo di lavorare, noi pensiamo solo a impegnarci e a fare bene. Finora questo lavoro ha dato buone risposte”.
Milinkovic e Djordjevic?
“Nel calcio è normale avere dei periodi negativi e positivi. Sono due ottimi ragazzi e professionisti che si impegnano sempre. Arriveranno momenti migliori”.
Quali sono i punti di forza e i punti deboli di questa Lazio?
“Il punto di forza è il gruppo. Per adesso non dobbiamo migliorare nulla, stiamo andando bene”.
Patric?
“La concorrenza fa sempre bene, perché altrimenti uno non cresce e magari si rilassa se sa di avere il posto assicurato. E’ proprio questa la nostra forza, anche chi gioca meno sta sempre sul pezzo”.
Come mai la Serbia non ti convoca più?
“Dovete chiedere al ct. La nostra nazionale sta andando bene e quindi va bene così”.
Fabrizio Piepoli
CALCIOMERCATO – La Juve rinuncia a Keita. Ecco perché
Che la rottura tra Keita e la Lazio non sembra sanarsi neanche dopo il buon inizio di campionato è ormai un fatto consolidato. Le trattative con il club biancoceleste e il giocatore non hanno ancora portato a nulla di concreto ed inoltre sono molte le squadre, italiane e non, che vorrebbero il senegalese in rosa. In pole position c’è la Juve che, superando il Milan ma soprattutto l’Inter del neo-allenatore Pioli, ormai da giorni è in contatto con Lotito. Il presidente laziale è disposto a cederlo solo in cambio del cartellino di Pjaca ma oggi il Corriere dello Sport riporta un secco no, apparentemente definitivo, della società di Torino. Il giocatore croato pur non avendo trovato ancora spazio tra la folta schiera di attaccanti stellati che ha a disposizione la Juventus, rientra ancora nei piani di Allegri che lo colloca al centro del progetto e crede molto in lui tanto da aver pronosticato che sarà la rivelazione del 2017. Quindi, ad oggi il futuro di Keita difficilmente sarà bianconero.