Cantante romano, famoso nell’ambiente biancoceleste per aver scritto l’inno della Lazio “Vola Lazio vola”, Tony Malco è intervenuto a Radio Incontro Olympia: “L’inno della Fiorentina mi ricorda quel calcio romantico di una volta. L’inno della Lazio nasce dal cuore. Lazio-Fiorentina? Mi aspetto una grande Lazio e una Fiorentina stanca, visto gli impegni recenti. I viola mi stanno molto simpatici, contro di loro le partite sono sempre divertenti. Inzaghi sta facendo molto bene, dopo tante perplessità a inizio stagione ha fatto capire a tutti il suo valore. La formazione giusta? Io ho sempre preferito il 4-3-3. L’Olimpico vuoto purtroppo non fa piacere a nessuno”.
Zauri: “La Lazio mi ha impressionato ma domani…”
“A Roma ho passato gran parte della mia carriera, ma Firenze mi è rimasta nel cuore e quell’anno sono stato benissimo”. Parola di Luciano Zauri doppio ex della sfida di domani sera, che a viola week torna anche su quella famosa parata di mano che nella stagione 2004-2005 regalò la salvezza alla Lazio, ma procrastinò di una settimana quella dei viola: “Non vado fiero di quell’episodio, ma non si può cancellare. Chi ha giocato a calcio sa che in quei momenti non hai tempo e la lucidità di ragionare, ma è stato un peso per me. Mai ho tifato Fiorentina come contro il Brescia (partita decisiva per la salvezza in quella stagione ndr), neanche quando ci giocavo forse. Mi sono già scusato in passato, ma ogni volta che posso lo faccio volentieri”.
Poi sulla gara di domani: “Non mi aspetto goleade, sarà decisa da un episodio. La Lazio mi ha impressionato ma anche la Fiorentina secondo me ha raccolto meno di quello che ha seminato. La Fiorentina ha una propria identità. I giocatori non giocano in base a schemi predefiniti ma su un’idea e una filosofia di gioco precisa. Una squadra e un allenatore che vanno verso il futuro. Fossi Della Valle mi terrei stretto Sousa”
Caldara e il suo mito laziale
Mattia Caldara è certamente una delle più belle sorprese del nostro campionato. Dopo due anni in cadetteria, il difensore è sbocciato sotto la guida di Gasperini tanto da attirare l’attenzione della Juventus che l’ha bloccato per il 2018. Il giocatore in un’intervista alla Gazzetta dello sport ha rivelato il giocatore a ui si è ispirato: “Il mio mito è Alessandro Nesta, era fortissimo. Ma non mi illudo: anche se sulla carta pare non abbia i campioni di una volta, affrontare il Milan sarà dura, giocano bene”. Così come per Romagnoli, l’ex campione di Lazio e Milan ha influenzato tutte le nuove generazioni.
Immobile al miele su Lazio e Curva Nord
Ciro Immobile a Sportweek: “Mister Inzaghi mi ha coccolato fin dal primo momento, ha detto che mi voleva a tutti i costi, mi ha messo al centro del progetto. Di nuovo lontano? Un giorno magari ma ora ho la Lazio, sto bene e non cambierò. Non sono buono solo per la Serie A? Se fosse così allora non dovrei far bene in Nazionale. A 26 anni per me è un momento decisivo, ho deciso di abbassare la testa e lavorare duro”. Poi chiosa finale su Lotito e i tifosi: “Col presidente si parla bene, dispiace per la contestazione. Spero di poter essere diventato l’idolo della Curva, non era facile sostituire uno come Miro Klose”.
Lazio-Fiorentina: precedenti, statistiche & analisi tecnica
Dopo aver fatto il punto sulla Lazio di Inzaghi, che domani sera (ore 20:45), allo Stadio Olimpico, giocherà contro la Fiorentina di Paulo Sousa (CLICCA QUI). In attesa del match, andiamo ad analizzare nel dettaglio proprio i prossimi avversari dei biancocelesti:
PRECEDENTI, STATISTICHE & CURIOSITÀ’ –
- Da Zeman a Pioli, quella contro la Fiorentina è sempre una gara ricca di emozioni. Soltanto una volta, in 40 anni, tra Lazio e i Viola è finita 0-0: il risultato a reti bianche risale al 2013 quando i biancocelesti guidati da Petkovic infransero un record che era fermo alla stagione ’73-’74.
- La Lazio ha vinto quattro delle ultime cinque partite di Serie A contro la Fiorentina – tuttavia i viola sono riusciti a vincere proprio nell’ultimo incontro, giocato all’Olimpico.
- Nelle ultime sei trasferte all’Olimpico la Fiorentina è riuscita a segnare solamente in due partite, che però ha vinto.
- La Lazio è la squadra che ha subito meno gol nei primi tempi nei top-5 campionati europei (solo tre).
- La Lazio è la squadra di questo campionato che ha più punti rispetto alla sedicesima giornata 2015/16 (11 punti in più).
- La Lazio ha segnato otto reti di testa finora, almeno due in più rispetto a qualsiasi altra formazione in questo campionato, mentre solo Torino (7) e Sampdoria (6) ne hanno incassati più della Fiorentina (5) in questo parziale.
- Cinque partite di campionato senza gol per Immobile: l’ultima volta che è rimasto sei gare di fila senza segnare nello stesso torneo di Serie A risale al maggio 2013.
- Matías Vecino ha realizzato la sua unica doppietta in Serie A contro la Lazio, proprio all’Olimpico nel match dello scorso maggio.
- Due gol nelle ultime tre presenze in A per Sergej Milinkovic-Savic, che ha realizzato il suo primo gol nel massimo campionato proprio contro la Fiorentina, a gennaio.
LA MINACCIA – Anche se la fiorentina ha tanti buoni giocatori che possono essere una potenziale minaccia (vedi Vecino che potrebbe aver preso gusto a segnare alla Lazio) ma riteniamo che la minaccia più grande venga dal bomber Kalinic. Al contrario del suo avversario Immobile, il croato sta vivendo un ottimo momento a livello reliazzativo (non ha segnato con il Genoa giovedì perché Sousa lo ha voluto far rifiatare in vista della Lazio). Speriamo non si confermi proprio contro la Lazio.
INZAGHI E LA RIVINCITA CON SOUSA – Quel 4-2 subito in casa l’anno scorso, anche se era l’ultima di campionato, non è stato affatto digerito da mister Inzaghi. Non solo perché era il Klose-day e sarebbe stato bello chiudere l’avventura di Miro con la maglia della Lazio con una vittoria, ma sopratutto perché per un pelo quella sconfitta ha rischiato di costare la panchina a Simonicino. Fu una delle più brutte partite della Lazio quel giorno segnò l’inizio della girandola di potenziali allenatori che si sono susseguiti nell’estate biancoceleste, a cominciare da Jeorge Sampaoli, che proprio a metà maggio sbarcò a Fiumicino per parlare con Tare. Domenica i suoi possono avere un bel vantaggio, visto che i toscani giovedì hanno giocato il recupero di campionato.
COME SCENDERANNO IN CAMPO – Si parte con le certezze: Tatarusanu in porta e Nikola Kalinic in attacco. Squalificato Salcedo, torna arruolabile Tomovic che partirà dal 1′ in difesa. Assenza per squalifica anche a centrocampo: Sousa dovrà fare a meno di Badelj, era diffidato ed è stato ammonito giovedì con il Genoa). Da valutare le condizioni di un acciaccato Borja Valero. In attacco recuperabile Babacar dall’influenza che lo ha tenuto fuori contro Sassuolo e Genoa.
PROBABILE FORMAZIONE – (3-4-2-1): Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Astori; Tello, Borja Valero, Vecino, Milic; Bernardeschi, Ilicic, Kalinic. A disp: Lezzerini, Dragowki, De Maio, Olivera, Cristoforo, Perez, Babacar, Zarate, Chiesa, Hagi. All. Paulo Sousa
Squalificati: Salcedo, Badelj
Indisponibili: Toledo
Diffidati: –
L’AVVERSARIO DI TURNO – Vincere con la Fiorentina per continuare a pensare in grande
Archiviata la bellissima vittoria di Genoa i ragazzi di Inzaghi sono chiamati alla penultima prova di forza di questo 2016. All’Olimpico arriva la Fiorentina di Paulo Sousa. Un Lazio–Fiorentina che per Inzaghi avrà un sapore diverso. E’ la seconda volta infatti in 7 mesi che i due tecnici si sfidano. 15 Maggio 2016: Simonicino aveva fatto già da ormai 6 partite il suo debutto nel calcio dei grandi e contro i viola sperava di superare quell’esame finale valevole la conferma. I ragazzi di Sousa invece nell’ultimo incontro dello scorso campionato si imposero per 4-2. Ora però la musica è decisamente diversa. La squadra che quel 15 maggio 2016 – di domenica sera alle 20:45, stesso giorno e orario di domani – affrontava il club toscano aveva infatti sembianze assai differenti da quella attuale: era una Lazio che non aveva più obiettivi, se non quello di festeggiare il “Klose-day“, una Lazio che non vedeva l’ora di chiudere un campionato pessimo, una stagione sciagurata iniziata con Pioli e terminata proprio con il traghettatore Inzaghi. A tutto questo poi ha fatto seguito la turbolenta e torrida estate biancoceleste targata Bielsa. Ora appunto, la situazione è nettamente diversa (grazie al cielo). I viola adesso incontreranno una Lazio giovane, fresca e sbarazzina con tanta voglia di fare bene e che sta entusiasmando il popolo biancoceleste. Come cambiano le cose in 7 mesi eh? Ora Inzaghi è ben saldo al timone della nave, dopo 16 turni ha conquistato 31 punti permettendo alla sua Lazio di stazionare costantemente nelle zone nobili della classifica a pochissimi punti dal secondo posto. A dispetto di ogni iniziale pronostico. La sconfitta del derby non ci voleva ma Immobile e compagni hanno avuto una pronta ripresa con la Sampdoria, riuscendo ad allontanare lo spettro di un ipotetico contraccolpo psicologico e a tenere vivi i sogni Champions. Questi i motivi per cui la gara assume dunque un’importanza particolare per il tecnico piacentino; il sapore è quello della rivincita, l’obiettivo è quello di conquistare ulteriori punti preziosi per giungere al meglio alla sfida col passato che chiuderà l’anno: quella con l’Inter dell’ex Pioli.
TROPPI GOL SUBITI NELLA RIPRESA, INVERTIRE LA ROTTA – La creatura di Simone Inzaghi cresce bella e rigogliosa. C’è un dato che il tecnico biancoceleste dovrà invertire a partire con i viola: la sua Lazio subisce troppi gol nel secondo tempo. A Genova contro la Samp, la rete di Schick è la 14esima subita nella seconda metà del match. Numeri che sono in forte contrasto invece con i primi tempi: con solo 3 gol incassati, la Lazio è la prima squadra in Italia e in Europa ad averne subiti di meno. Ma le partite non durano solo 45′, e Inzaghi lo sa.
CIRO VS. FIORENTINA, UN TREND NEGATIVO DA INTERROMPERE – Ha segnato a tutte, ma proprio a tutte, tranne a due toscane. Una è l’Empoli, l’altra è proprio la Fiorentina, Ciro Immobile punta all’avversaria di domani, contro cui non ha mai fatto gol e non ha mai vinto: “Non ho mai segnato alla Fiorentina. Mi ricordo che l’anno in cui ho vinto la classifica marcatori non ho nemmeno giocato: all’andata ero infortunato, al ritorno ero squalificato. Speriamo di sfatare questo tabù”. Una buona occasione per interrompere il digiuno che ormai dura da un mese e mezzo anche se Ciro non sta vivendo la voglia di gol come un’ossessione, l’importante è che vinca la Lazio, se poi avviene tramite i suoi gol ben venga.
Ecco l’analisi tecnica dei prossimi avversari dei biancocelesti: la Fiorentina di Paulo Sousa.
Marco Lanari
Amarcord Lady Zarate: “La Lazio? E’ lì che ho conosciuto Mauro. Peccato sia finita così…”
Domani sera allo Stadio Olimpico andrà in scena Lazio-FIorentina. Il grande ex della partita sarà lui…quel ragazzo che nei suoi anni biancocelesti ha fatto letteralmente sognare un intero popolo. Stiamo parlando dell’ex numero 10 Mauro Zarate, per tutti “Maurito“. Purtroppo il matrimonio con la società biancoceleste ed i suoi tifosi è finito nel peggiori dei modi ma “Maurito” conserva comunque dolci ricordi di Roma anche perché non puoi non avere dolci ricordi del luogo in cuoi oltre ad aver avuto grandi soddisfazioni da calciatore…hai anche conosciuto l’amore della tua vita. I tifosi laziali ricordano bene la splendida Natalie Weber, moglie di Zarate. Una donna bellissima, ma soprattutto tenace, che non ha mai perso il sorriso dopo il periodo difficile che ha vissuto. II due si erano conosciuti proprio nel periodo romano e successivamente sono convolati a nozze. Poi diversi problemi di salute per la modella argentina, mesi di sofferenza per un aborto prima e un cancro al seno dopo. Ora il peggio sembra passato e Natalie, attraverso i microfoni di firenzeviola.it, ringrazia coloro che gli sono stati vicino:
“Qualche giovedì fa ho finito l’ultima radioterapia in Argentina e il lunedì dopo ero già sull’aereo per Firenze, con i miei figli. Mi è mancato tanto Mauro, è stato difficile soprattutto per lui che avrebbe voluto essermi vicino in quei momenti e aiutarmi con i bambini perché quando gli ho comunicato il responso dei controlli era in ritiro a Moena e non poteva lasciare tutto. La gente si è stretta attorno a noi e volevo davvero ringraziare tutti i tifosi perché sono stati molto vicini a Mauro e a me hanno mandato tanti messaggi di incoraggiamento via social. Sono molto grata per questa solidarietà ricevuta”. Domenica il suo Mauro farà ritorno “a casa”, nella capitale, per affrontare il suo passato, a riguardo la bellissima Natalie ha voluto ribadire: “La Lazio evoca sempre momenti molto belli, ho conosciuto Mauro proprio quando giocava con la Lazio. Ho un ottimo ricordo, la squadra ha dato tanto a Mauro e viceversa anche se speravo finisse diversamente. Il motivo? Non so bene, credo per problemi con la società”.
Scudetto 1915, l’avv. Mignogna: “A breve chiederò chiarimenti in FIGC”
Interpellato da Radio Sei, l’avv. Gian Luca Mignogna ha riportato gli ultimi aggiornamenti sulla questione della rivendicazione dello Scudetto 1915 da parte della Lazio, con un’importante novità all’orizzonte:
“Al momento siamo allo stesso punto delle ultime settimane, si sta vivendo una pausa dovuta al fatto che con il prossimo rinnovo delle cariche in FIGC è molto probabile che ci si trovi in una fase di stallo. Vorremmo però che la decisione venisse presa dal Consiglio Federale attualmente in carica, visto che è con questo Consiglio Federale che abbiamo lavorato e prodotto tutti i documenti probatori, nonché acquisito la relazione della Commissione dei Saggi che ha dato ragione alla nostra rivendicazione dell’ex aequo. Per ragioni di opportnitá mi auguro di non dover ripetere il lavoro fin qui svolto di fronte al nuovo Consiglio Federale, anche perché il carteggio è lì a disposizione di tutti e si potrebbe serenamente decidere a breve visto che gli elementi ci sono e sono chiari. posso preannunciare che la prossima settimana, appena prima di Natale, mi spenderò personalmente per avanzare una richiesta di chiarimenti alla FIGC.””
DOMANDA – Perché designare un arbitro nato a Firenze per Lazio-Fiorentina?
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. A poco più di una settimana dalla richiesta fatta da Simone Inzaghi di una maggiore attenzione e rispetto a livello arbitrale (a causa delle discutibili decisioni in merito agli atteggiamenti dei romanisti nel derby capitolino) ecco la prove che quelle parole se le sia portate via il vento. Per il big match di domenica sera, Lazio-Fiorentina, è stato designato l’arbitro Irrati. Per carità…il bilancio persino favorevole per i biancocelesti, con tre vittorie, un pari e tre ko. L’ultimo, quello casalingo contro il Napoli (0-2) con il match interrotto per i cori razzisti a Koulibaly. C’è però un piccolo problemino tecnico che rende tale arbitro “inadatto” (per usare un eufemismo) per arbitrare Lazio-Fiorentina, Il motivo? La scheda personale del fischietto Massimiliano Irrati parla chiaro: nato a Firenze, tesserato Aia presso la sezione di Pistoia.
Ad insorgere contro tale designazione ci sono tantissimi tifosi biancocelesti che stanno ponendo la medesima domanda….Perchè proprio lui? Non c’era un altro arbitro che potesse arbitrare Lazio-Fiorentina? Pistoia dista appena 40 chilometri da Firenze, un chilometraggio troppo esiguo per escludere totalmente il discorso della territorialità. La scelta è ai limiti della norma, ma di certo non è stata una designazione opportuna considerando il valore della posta in palio all’Olimpico. È una partita molto delicata per la formazione di Inzaghi che potrebbe dare ai biancocelesti la possibilità di accorciare ulteriormente la distanza dal vertice dopo che si sarà giocata Juventus-Roma. Ma al tempo stesso è una partita fondamentale anche per la Fiorentina di Paulo Sousa. Poi per carità magari Irrati farà una partita perfetta, assegnerà calci di rigore che effettivamente meritano…di essere assegnati, cartellini, punizioni ecc.. tutto perfetto…ma perché rischiare? L’idillio tra l’attuale classe arbitrale e la Lazio non è mai sbocciato e ciò rischia di fare un’unica vittima: la Lazio. Speriamo bene…
Marco Lanari
Corvino: “Siamo amareggiati per la sconfitta di Genoa. Ripartiamo con la Lazio…”
Dopo la deludente sconfitta di Genoa, la Fiorentina si prepara ad affrontare i ragazzi di Inzaghi, sicuramente l’avversario peggiore inc questo momento per tentare nuovamente una ripartenza viola. Dell’ultima sconfitta e della partita contro i biancocelesti ha parlato il direttore generale dei gigliati, Pantaleo Corvino, ai microfoni di Radio Bruno: “Prima della sconfitta con il Genoa venivamo da tre vittorie, siamo tutti amareggiati. Potevamo far di più su un campo comunque difficile. Dobbiamo ripartire, abbiamo due partite difficili ma la squadra saprà riprendersi. Vogliamo ottenere dei buoni risultati sia contro la Lazio che contro il Napoli”.
Rambaudi: “La Fiorentina mi piace ma la Lazio è superiore in ogni aspetto. Deve solo…”
Inzaghi ha deciso: disposizione speculare alla Fiorentina. Salvo ripensamenti quindi anche la Lazio domenica sera tornerà alla difesa a 3. Per commentare questa scelta del tecnico piacentino e per fare un’analisi preliminare del match con i viola è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900” Roberto Rambaudi:
“Il 3-5-2? La Lazio ci ha abituato che il modulo di partenza non sempre quello con cui si finisce la gara, serve abbassare Lulic e mettere i 3 davanti per farlo diventare un 4-3-3. Certo le caratteristiche della Fiorentina permettono ad Inzaghi di decidere anche in corsa lo schieramento da utilizzare. Mancando Basta mi fa pensare che però si giochi più a 3 o a 5 dietro, Bastos di certo non può fare il terzino. Felipe dovrà fare tutta la fascia e questo mi spaventa un po’ perché nella fase difensiva ovviamente può trovare difficoltà.
SUI VIOLA – “Mi piace la Fiorentina e la mentalità di Paulo Sousa anche se ieri contro il Genoa ha lasciato fuori due giocatori fondamentali. Dopo un po’ di maretta iniziale e qualche polemica i viola stanno facendo il cammino che mi aspettavo. A Firenze si pensava di poter lottare per la Champions, invece il tecnico era consapevole di non poterlo fare e ci sono stati per questo dei dissidi con la società. Federico Chiesa è un giocatore con grande fame, è ancora giovane da poter imparare molto però ha tutto per poter fare bene: ha qualità di corsa e intelligenza tattica, può fare l’esterno d’attacco e quello di centrocampo nei 5. Bernardeschi è un talento e quest’anno è tornato a giocare negli ultimi 30 metri dove rende meglio. Zarate non mi ha mai impressionato, viveva di istinti senza trovare continuità quindi lo reputo un punto interrogativo”.
LAZIO SUPERIORE – “La Lazio secondo me è superiore. E’ più squadra dei toscani, è più equilibrata e ha più qualità in tutti i reparti. Deve trovare solo la consapevolezza di essere bravi e di potersi migliorare soprattutto con le grandi, è questo che deve migliorare la Lazio, il “gap” da colmare è tutto qui”.
RINNOVO KEITA – Il senegalese spara alto. Dietro le sue strategie una big italiana…
Ormai le certezze aumentano giorno dopo giorno: il matrimonio tra la Lazio e Keita è destinato a finire. Resta da capire come e soprattutto quando, visto che sarebbe un brutto colpo per Inzaghi perdere il talento senegalese ora che la Lazio sta andando così bene. Purtroppo però il divorzio è veramente ad un passo: secondo quanto riportato PremiumSport, infatti, nelle ultime ore, l’ex Barca ha mandato un segnale negativo molto importante: avrebbe chiesto un ingaggio da 3.5 milioni a stagione, sapendo che Lotito non potrebbe accontentarlo. Una richiesta pretenziosa da parte del senegalese, un segnale inequivocabile della sua volontà di non rinnovare ne ora ne mai. Sempre secondo il famoso canale televisivo, dietro a questo atteggiamento del classe ’95 ci sarebbe il Milan che ha pronto per lui un contratto da 2 milioni di euro a salire. Sul piatto rossonero sono pronti 20 milioni di euro da far recapitare a Formello. Il tutto però dovrebbe avvenire in estate, anche perché Keita sarebbe disposto anche all’art. 17 per liberarsi a parametro zero per l’estero.
Paglia: “Le ‘furbizie del presidente’ ci sono costate Keita”. Sul mercato non ha dubbi…
Il direttore de ‘L’ultima ribattuta’ Guido Paglia è intervenuto su Radiosei per parlare del momento dei biancocelesti:
Sulla Lazio: “Questa Lazio mi mette proprio di ottimo umore perché sta andando tutto quanto molto bene rispetto a come eravamo partiti. Non siamo la Lazio di anni fa però certamente è una squadra quadrata che Inzaghi sta mettendo bene in campo, sa correggere e all’inizio del campionato non sembrava avere le idee molto chiare, invece, adesso si vede che studia le partite, utilizza i giocatori al meglio. Insomma, si vede proprio che sta maturando. Quindi da questo punto dio vista è confortante. Naturalmente ci sono dei nei come questo di Keita che ormai è un giocatore che abbiamo perso, cioè lo ha perso la società perché non ha saputo gestirlo. Ritorniamo ai vecchi discorsi: Keita è un tesoretto che andava gestito in un’altra maniera. Certo i ragazzi sono quello che sono, però i ragazzi di altre società vengono seguiti e trattati con più attenzione. Questo ormai penso che lo abbiamo perso definitivamente”. Keita però è un ragazzo difficilmente gestibile tra lui e il suo procuratore: “Sì, infatti andava gestito prima con il procuratore precedente. E’ questo il problema. Lui non è un santino però il problema sono le ‘furbizie del presidente’ che è convinto sempre di essere più furbo di tutti e alla fine di poter strappare le condizioni migliori. Purtroppo il mercato nel calcio è questo la liberalizzazione della circolazione degli uomini e delle merci ormai ha rovinato completamente tutto e quindi bisognava usare maggiore attenzione…ma per lui la parola “attenzione” è un’optional che conosce poco”. Ci vorrebbe più chiarezza e capire quanto la Lazio voglia offrire e perché lui dice no. In Italia difficile trovare qualcuno che gli darebbe senza dubbio la maglia da titolare e dove c’è un allenatore che lo adora: “La questione è un po’ più complicata. Siamo sotto i 2 milioni di euro e questo certamente è un’eccellente quotazione, non sarebbe quello il problema. Il problema è che: se tu valuti un giocatore 30 milioni il giocatore dice: “allora se io valgo 30 milioni tu mi devi dare 3”, è questo il discorso. Poi a giugno, quando inizierà l’ultimo anno di contratto non puoi chiedere 30, è evidente. Sono quelle sceneggiate stupide che portano a svalutare tutto e a perdere il giocatore. Perché se tu ti metti in questa situazione, quello che poteva essere un’eccellente contratto, 1,8 milioni mi sembra, diventa inferiore perché appunto il giocatore dice “ah sì? Se vogliono 30 milioni io voglio…”, dopo di che abbiamo visto che nessuno si è fatto sotto, tanto meno quella cifra. Noi finiremo per perdere il giocatore perché si è rotto il feeling con la società e parte dello spogliatoio al di là dei salti mortali che ha saputo fare Inzaghi”. Sul mercato in entrata: “Io dormo tranquillo nel senso che al massimo ci sarà qualche scambio di figurine se va Djordjevic e arriva Paloschi, che a me piace molto perché è un Immobile-bis, un altro giocatore che da il fritto quando scende in campo e poi ha le caratteristiche di Immobile. Il povero Djordjevic invece per valorizzarlo dovresti cambiare modulo quindi è lui che è un pesce fuor d’acqua per via delle sue caratteristiche. Quindi può darsi che ci siano questi scambi di figurine ma di seconda fila. Leviamoci dalla testa che vengano fatti degli investimenti importanti perché il bilancio non è dei più rosei”. Inoltre se prendi un grosso nome quello viene qui per giocare cosa difficile in questo momento: “Infatti leviamocelo dalla testa, stiamo con i piedi per terra. Ormai conosciamo Lotito. Ripeto, se poi si tratta di fare 2-3 scambi di secondo piano questo va bene ma leviamoci dalla testa che arriva il giocatore che ci cambia la vita e ci porta in Champions League“. Su Juventus-Roma di sabato, preoccupato o convinto che la Juventus lo scudetto se lo può scucire solo lei da sola: “La seconda. Io credo che il gap tra le due sia ancora notevole. Sì per carità non è ancora finito il girone d’andata, abbiamo visto tante rincorse dove 6-7 punti potevano essere rimontati a primavera ed è presto dare un giudizio ma da quello he ho visto la Juve è ancora 3 gradini sopra la Roma“. Infine gli viene chiesto se cederebbe de Vrij intorno ai 40 milioni per prendere un grande Centrocampista e un grande attaccante: “Certamente lo farei, non c’è dubbio. Perché io sono di scuola cragnottiana e so benissimo come si costruiscono le squadre di successo: si fanno dei sacrifici, se i sacrifici però portano dei risultati importanti. Ai tempi di Cragnotti questo avveniva, ai tempi di Lotito questo non avviene per cui “Peppa per Peppa, mi tengo la Peppa mia”. Noi, senza rimanere su Cragnotti, cedendo Peppiniello Massa il grande Sbardella fece la squadra dello scudetto. Quindi ci sono queste situazioni ma devi avere le garanzie e a me questo presidente le garanzie non le dà e di conseguenza in linea di principio sono d’accordo, in linea pratica no“.
Cisim Food – Cragnotti: arriva la sentenza
Buone notizie per Sergio Cragnotti. L’ex Presidente biancoceleste, accusato di bancarotta fraudolenta in relazione al crac della Cisim Food – società del gruppo Cirio che gestiva bar, caffetterie e punti di ristoro degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino – è stato oggi assolto dai Giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Roma “perché il fatto non sussiste“. L’assoluzione era stata sollecitata dallo stesso pubblico ministero. Come riportato da farodiroma.it la Cisim Food aveva alle proprie dipendenze 400 lavoratori ma anche un ‘buco’ di 30 milioni di euro. Dopo l’udienza preliminare erano già stati prosciolti per non aver commesso il fatto, il figlio di Cragnotti, Andrea, e un amministratore. Per il crac del colosso agroalimentare l’ex presidente biancoceleste era stato condannato in appello a 8 anni e 8 mesi di reclusione, rispetto ai nove anni incassati in primo grado.
Maurizio Insidioso a “La voce della Nord”
AGGIORNAMENTO ORE 18:47 – Il padre di Chiara, Maurizio Insidioso, commenta così la sentenza di condanna a 16 anni di reclusione emessa dalla Corte di Cassazione ai microfoni di Radiosei, netta trasmissione “La voce della nord“: “Oggi dopo 3 anni è terminata l’odissea della giustizia. Eravamo in Cassazione, la condanna a 16 anni è stata confermata. Era il massimo che si potesse ottenere. Ora l’impegno per Chiara deve continuare con più forza, il peso di un eventuale sconto era forte ma non è stato così e ne sono felice. Chiara ora è in una condizione serena, per quanto possa esserlo, sorride se gli si parla di Lazio, è felice anche se non parla, ma i suoi occhi brillano. Devo ringraziare tutti quelli che ogni giorno e da tanti anni si adoperano affinché Chiara stia sempre meglio“.
AGGIORNAMENTO ORE 17:00 – Filtrano indiscrezioni secondo cui la Corte di Cassazione avrebbe confermato la pena a 16 anni di reclusione per Maurizio Falcioni.
Gioire per questa sentenza resta comunque assai difficile. Non è semplice insoddisfazione per non aver stravinto, ma è semplice consapevolezza che qualunque pena fosse stata comminata a questo essere (se quello è un uomo…) non sarebbe comunque servita a riportare la dolce Chiara in vita. Oggi si è quanto meno scongiurata l’ennesima beffa vergognosa…
Lazio Channel è in attesa della chiusura della Camera di Consiglio per conoscere la sentenza sul caso di Chiara Insidioso, la giovane tifosa laziale vittima di violenza. I giudici dovranno decidere se ridurre la pena o prosciogliere Maurizio Falcioni, l’ex fidanzato autore della brutale aggressione avvenuta nel 2014. Presenti al momento diversi tifosi laziali, che non smettono di far sentire la propria voce anche fuori dal campo.
Notizia in aggiornamento…
Cuccureddu: “Fra Lazio e Fiorentina sarà una gara spettacolare”
L’ex difensore viola Antonello Cuccureddu intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel ha parlato della gara di domenica sera fra i biancocelesti di Inzaghi e la squadra di Sousa:
“Ieri sera la Fiorentina ha disputato una buona partita: quella viola è una buona squadra, che sa giocare al calcio. Purtroppo in questo momento le cose non vanno per il meglio. A Firenze c’è un po’ di pressione ma non siamo ancora al giro di boa, può succedere di tutto. La Fiorentina può ancora reinserirsi prepotentemente nella corsa europea. Può giocarsi l’accesso alla prossima Europa League. C’è da capire se, alla riapertura del mercato, la società vorrà dare qualcosa di più a un allenatore che ha la sue idee e fa giocare bene la squadra. Mi piace tanto Bernardeschi, un giocatore così serve anche per la Nazionale: ha qualità enormi. Ha tecnica, corsa e carattere, che manca in alcuni calciatori. La Lazio gioca bene, ha ottimi giocatori, punta a un posto in Europa: quando si incontrano squadre che giocano per il risultato e il bel gioco, ne giova lo spettacolo. Di Inzaghi ho un giudizio positivo, come sempre quando le cose vanno bene. Quando un tecnico vince è bravo, quando non ci riesce lo è meno. Lui e Sousa sono giovani, vanno fatti lavorare. In Italia non c’è mai una via di mezzo. L’allenatore piacentino ha voglia, siede su una panchina importante. Avere una società che lo supporta e lo lascia lavorare, è già un buon inizio. Alla fine, però, sono sempre i risultati che contano. La 17esima di Serie A prevede quattro scontri diretti tra le prime otto in classifica: sono tutte belle partite, sarebbero da seguire tutte!”.
Kishna: “Avrei potuto giocare anche in altri campionati importanti ma la Lazio è…”
Il ventunenne centrocampista olandese Ricardo Kishna è tornato a parlare della sua esperienza all’Ajax alla corte di Ronald Koeman e del suo trasferimento a Roma tra le fila biancocelesti. Il giocatore laziale intervenuto ai microfoni di un’emittente televisiva olandese ha dichiarato: “Tutti conoscono la ragione per cui ho lasciato l’Ajax, la situazione era divenuta insostenibile. Con il tecnico non ho avuto un buon rapporto e ho preferito prendere un’altra strada. La possibilità di fare un grande passo arrivando alla Lazio mi attraeva molto. Sarei anche potuto andare a giocare in Premier o in Bundesliga, sarei stato anche più vicino a casa. Ma sapevo che la Lazio era la scelta giusta. Sono contento di essere a Roma: il club e tutto l’ambiente mi trattano bene, sono veramente soddisfatto di aver fatto questa scelta. Sono appena rientrato, voglio tornare al massimo, questa è la cosa più importante”.
Bacci: “Lazio-Fiorentina scontro diretto per posizioni importanti”
Per parlare della sfida di domenica tra i biancocelesti di Inzaghi e i viola di Sousa è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 l’ex centrocampista laziale Roberto Bacci:
“In campo avevo la fortuna di adattarmi bene in più ruoli, era una mia caratteristica altrimenti non avrei mai potuto giocare a quei livelli. Avevo forza fisica e intelligenza tattica, con Zoff sono stati anni, per me, meravigliosi. La Fiorentina è una squadra strana, potrebbe fare meglio di quello che sta facendo. Ha dei giocatori importantissimi, Kalinic su tutti, ed è lui che in questo momento sta facendo la differenza. Sta in salute, oggi ha una partita importante. Domenica sarà uno scontro diretto, entrambe ambiscono a posizioni importanti. Era importante reagire dopo il derby, la Lazio lo ha fatto con il risultato e mettendo in campo una buona prestazione. Nel calcio ogni partita è quella che ti dà la riconferma e la forza, tutti si aspettavano questa reazione, i calciatori sono scesi in campo concentrati ed hanno fatto benissimo. Ora devono abituarsi ad avere continuità per tutto il campionato se vogliono ambire a palcoscenici importanti. Se la Lazio gioca come sa fare può mettere in difficoltà chiunque. La squadra di Inzaghi ha le caratteristiche e la qualità per giocare con qualsiasi modulo, certo con i tre attaccanti il 4-3-3 a me piace molto, con Keita, Felipe Anderson e Immobile è micidiale. A Ciro forse manca il gol, ma in campo corre senza interruzione e non molla mai. Nel reparto difensivo Stefan de Vrij è un punto di riferimento e chiunque gli gioca vicino è guidato da lui in maniera precisa. Mentre la Fiorentina, con gli esterni veloci come quelli della Lazio, può andare in difficoltà”.
Fascetti dice la sua sulla Lazio di Inzaghi
L’ex tecnico biancoceleste parla alla vigilia della sfida fra Lazio e Fiorentina in un’intervista per Tmw Radio:“La Lazio è una squadra pericolosa, per tanti aspetti molto sottovalutata – mentre sui viola – Quella di ieri è un’occasione persa, era una partita troppo importante, ha perso una grande chance. È inconcepibile che siano state fatte scelte di questo tipo. Le critiche che Sousa sta ricevendo sono giuste. Se la Fiorentina perdesse a Roma, che campionato diventerebbe quello viola? Sicuramente anonimo”. In fine ancora elogi per la Lazio:“I biancocelesti sono forti in tutti i reparti, perché sono forti in tutte le zone del campo”.
Montella: “Lazio avversaria per la Champions”. Poi su Keita al Milan…
Partito con la fiducia di pochi, ora Montella sta raccogliendo successi ed elogi, compiendo un vero miracolo. L’ex romanista non parla di obiettivi ma vede la Champions da vicino:”Visto che abbiamo giocato alla pari contro la Roma possiamo arrivare in Champions? Il calcio non è un’equazione, le posizioni non sono ancora definitive – non è solo la Roma ha spaventare Montella – per ora abbiamo dietro due grandi squadre come la Lazio e il Napoli. Dobbiamo pensare alla nostra crescita. La squadra ha dimostrato di avere più consapevolezza”. Cauto ma consapevole della qualità della sua squadra, Montella ha intrapreso un percorso di crescita personale e collettivo di primo piano. Anche se il mercato di gennaio si avvicina e si mormora di qualche rinforzo in entrata per sostenere il ritmo attuale, l’allenatore rossonero non si sbilancia sui possibili acquisti:“Penso a quello che ho. Credo di essere invidiato dai colleghi piuttosto che viceversa, il Milan è una grande squadra e ne vedo poche davanti. Penso a quello che ho e ne sono felice. Dipende da cosa può fare la società e cosa vuole fare”. Keita resta un obiettivo della società di Milano ma non si sa ancora nulla di eventuali passi avanti