Si sta allenando al meglio per farsi trovare pronto e riprendersi il posto da titolare al centro del reparto difensivo. Gli spetta, se l’è guadagnato a forza di applausi. Bastos ha dimostrato nel test contro la Primavera di essere completamente recuperato dopo la lesione al flessore. Nonostante le 2 alternative designate – Wallace e Hoedt – si siano comportate molto bene in loro assenza (il brasiliano in primis), Inzaghi dovrebbe schierare l’angolano titolare già contro il Genoa. In questi giorni di Nazionali, il mister ne sta approfittando per provarlo al fianco di Wallace. Sono troppo importanti la sua fisicità e la sua bravura nella lettura d’anticipo per la difesa della Lazio. I tifosi non vedono l’ora di poter riabbracciare anche Stefan de Vrij: per il gigante olandese però, ci sarà ancora un pochino da aspettare. Se tutto va bene potrebbe strappare una convocazione per la sfida con i grifoni ma difficilmente verrà schierato in campo. Troppo importante il suo ritorno, meglio non farsi prendere dalla fretta (Inzaghi ed i tifosi sono tranquilli del fatto che quest’anno la Lazio è ben coperta a livello di centrali difensivi). Più probabile il suo ritorno per il lunch match del 27 novembre a Palermo. Una cosa è certa il muro biancoceleste tornerà ad ergersi di nuovo. Intanto il primo mattone è stato messo…Bentornato Bastos!
CALCIOMERCATO – Due le alternative a Djordjevic
A quanto pare il ds biancoceleste Tare ed il presidente Lotito sembrano essere sempre più convinti dalle prestazioni dell’attaccante francese dell’Utrecht Sébastien Haller e si apprestano a farsi avanti nel prossimo mercato di gennaio per assicurarsene le prestazioni. Con Djordjevic sempre più distante da Formello Haller viene ritenuto una valida alternativa a Immobile e la cessione del giocatore serbo renderebbe più plausibile la buona riuscita dell’operazione. Secondo punto riportato da “Il Corriere dello Sport”, la dirigenza biancoceleste sarebbe pronta a offrire circa 8 milioni di euro agli olandesi, mentre la richiesta dell’Utrecht è di 10, ma nel caso Djordjevic dovesse lasciare la capitale la situazione cambierebbe perchè grazie al ricavato della sua cessione (sui 5 milioni) il club biancoceleste potrebbe alzare l’offerta e aggiudicarsi le prestazioni dell’attaccante francese. L’alternativa a Haller rimane – sempre per il quotidiano romano e nonostante le smentite della società bergamasca – Alberto Paloschi. Il calciatore dell’Atalanta non sta trovando molto spazio nella squadra bergamasca e, visti i buoni rapporti tra le due società (ancora in ballo anche l’operazione Berisha), non è detto che l’affare non possa concludersi positivamente.
Candreva-Pioli: l’esterno seppellisce l’ascia di guerra…
Alla Lazio il loro rapporto per un motivo o per un altro si era incrinato fortemente, ma ora che si ritrovano entrambi a Milano è arrivato il momento di seppellire l’ascia di guerra e ricominciare insieme. Del resto non hanno altra scelta Pioli e Candreva se vogliono riportare in alto in classifica l’Inter e i suoi tifosi. Avrà bisogno dell’aiuto di tutti: società, il suo staff, i tifosi, ma anche e soprattutto dai giocatori. Candreva compreso. Proprio quest’ultimo così commentato l’arrivo del suo ex mister alla Lazio ai microfoni di Rai Sport 1 nel post gara di Liechtestein–Italia: “Con Pioli è assolutamente tutto ok. Ci sono troppe cose che vanno oltre, che si dicono, che si scrivono e che si ascoltano. C’è da preparare un campionato sperando che da domenica ne inizi uno nuovo, perché ci aspettiamo grandissimi traguardi. Quindi da mercoledì si pensa all’Inter, si azzera tutto si va avanti”.. Pioli e Candreva, ancora insieme, aspettando il verdetto del campo.
Inzaghi ed il coraggio delle idee
“Non preoccuparti della critica. Se non è vera, ignorala; se è ingiusta, evita di irritarti; se è ignorante, sorridi; se è giustificata, impara da essa”. Non sappiamo se mister Inzaghi conosce questo aforisma ma sicuramente in questi suoi mesi di Lazio lo sta applicando molto bene (ogni gesto scaramantico in tal caso è lecito). Da quando è avvenuta la spiacevole “vicenda Bielsa” Simoncino ha dovuto convivere con una situazione ambientale “molto difficile” – per usare un eufemismo – ma, al contrario di quanto avrebbero fatto molti (defilarsi a gambe elevate) lui è rimasto, voglioso più che mai di dimostrare il proprio valore. Del resto dopo tanti anni di Lazio ormai conosce l’ambiente biancoceleste come le proprie tasche e sa benissimo dove sta quella sottile linea rossa che separa la critica costruttiva da quella distruttiva. “Sono a Roma da 17 anni conosco l’ambiente e so quali critiche devo ascoltare per crescere e quelle che invece sono prevenute. Sono sempre sereno e cerco di fare il mio lavoro, questo mi sta dando grandi soddisfazioni“: aveva detto il mister poco dopo la bellissima vittoria contro l’Udinese alla Dacia Arena. Inzaghi sta “crescendo” come allenatore ed è normale che all’inizio abbia puntato principalmente a raggiungere ciò che alla fine – al di là di tutti i giri di parole – conta davvero nel mondo del calcio: i risultati. Una volta fatto ciò che serviva per consolidare il gruppo e raggiunto un certo livello di serenità ha lavorato sul contorno: il gioco. I suo ragazzi lo stimano, lo seguono con convinzione e dedizione esemplare, non solo i giovani (da cui sta riuscendo a trarre il meglio: vedi Lombardi e Murgia) ma anche dai veterani e ciò è fantastico.
IL 4-3-3 CAMALEONTICO – Che la Lazio sia una squadra camaleontica, pronta a cambiare assetto anche in corsa, è balzato agli occhi di tutti, dall’inizio del campionato 4-3-3, 3-4-3, 3-5-2, 4-4-2: non si può dire che Simone Inzaghi non abbia variato i piani di gioco. Un gioco che è riuscito a portare a rete – come evidenziato dal giornalista Mario Sconcerti qualche giorno fa – ben 11 i marcatori diversi: Ciro Immobile, Keita, Lulic, Milinkovic-Savic, Radu, de Vrij, Lombardi, Hoedt, Cataldi, Murgia, Felipe Anderson hanno dato il loro contributo siglando un centro a testa. Un grande merito di mister Inzaghi, capace di far un gioco che è in grado di portare a segno tanti giocatori diversi. Il tecnico della Lazio ha sempre cercato di plasmare il suo undici per fronteggiare al meglio l’avversaria che si trovava davanti facendo spesso e volentieri necessità-virtù: vedi Basta centrale nella difesa a 3 contro il Napoli e/o Felipe Anderson terzino fluidificante negli altri casi di mancato utilizzo della difesa a 4. La base di partenza è tout court il 4-3-3. Inzaghi ci ha lavorato molto ma per vari motivi non ha potuto usufruire sempre. Dopo la sfida contro l’Udinese – in cui i biancocelesti scendevano in campo con un 4-4-2 schiacciando i friulani per 0-3 – la Lazio ha sempre giocato con la difesa a 4, salvo nella trasferta di Napoli, in cui Inzaghino ha di nuovo rodato il 3-5-2 per rendere proteggere i suoi difensori che, vista lo loro stazza, rischiavano di essere esposti ai costanti pericoli garantiti dal tridente partenopeo.
Alla luce di tutto ciò…auguriamo al mister di continuare su questa strada, sperando che porti la Lazio sempre più in alto. “Lì….dove osano le aquile.”
Marco Lanari
Senegal: prestazione in chiaroscuro per Keita
Stop pesante per il Senegal di Keita uscito sconfitto in Sudafrica dalla formazione padrone di casa. In campo per la seconda giornata del girone di qualificazione al mondiale di Russia 2018 la squadra di Aliou Cissè è stata battuta 2-1 dai Bafana Bafana che con il successo raggiunto salgono in testa al gruppo con un punto di vantaggio proprio sul Senegal. Prima un rigore realizzato da Hlatshwayo e subito dopo un gol di Serero in chiusura di primo tempo tagliano le gambe al Senegal e a poco è servito il gol di N’Doye a dieci dalla fine che però non basta per riequilibrare le sorti della gara. Per l’attaccante biancoceleste Keita, in campo per tutto l’incontro, una partita priva di squilli. Ora spazio alla Coppa d’Africa, le qualificazioni mondiali riprenderanno dal prossimo agosto. Per stabilire la classifica finale e sapere chi conquisterà il primato del girone (soltanto la prima si qualifica per il Mondiale) risulterà decisiva probabilmente l’ultima giornata che propone la sfida di ritorno, in programma a Dakar il 6 novembre 2017, tra Senegal e Sudafrica.
Torricelli: “La competizione quest’anno è più dura e anche la Lazio…”
L’ex difensore di Fiorentina e Juventus, Moreno Torricelli, è intervenuto ai microfoni di www.fiorentina.it per commentare la corsa all’Europa League. Queste le sue parole: “Il livello delle squadre che lottano per l’Europa League si è alzato. Oltre ai viola quest’anno ci sono anche Torino e Lazio. Per ora il passo della Fiorentina è ancora troppo altalenante ma sono sicuro che Sousa riuscirà a risolvere i problemi”.
Giovanissimi Fascia B Provinciali, la Lazio sfiora l’impresa ma viene beffata nel derby
La Lazio classe 2004 di Leonardo Fratangeli viene beffata negli ultimi secondi ed il derby va alla Roma. Una stracittadina dalla doppia faccia della medaglia, un primo tempo in mano ai giallorossi, una ripresa tutta a tinte biancocelesti. Pronti, via ed è subito la Roma a passare in vantaggio dopo neanche due giri d’orologio. Al 9’ arriva il raddoppio dei lupacchiotti, la Lazio si rende pericolosa negli ultimi minuti della prima frazione di gioco, prima la retroguardia avversaria salva un tiro sulla linea della porta, mentre un minuto più tardi i biancocelesti si procurano un calcio di rigore. Dagli undici metri Giuncato non sbaglia ed accorcia le distanze siglando l’1-2. Nella ripresa, le giovani aquile prendono in mano le redini della sfida e pressano la Roma nella metà campo. Al 17’ capitan D’Uffizi serve una palla al bacio per il neoentrato Frangella che davanti la porta non sbaglia e mette a segno il gol del 2-2. I ragazzi di mister Fratangeli continuano a rendersi pericolosi, ma il risultato rimane invariato. Quando la partita sembra ormai finita arriva la beffa, nel secondo minuto di recupero i biancocelesti si trovano con un uomo in meno in campo per l’infortunio di Vanni, l’arbitro non concede la sostituzione alla Lazio, la Roma non restituisce la sfera e trova il gol del 3-2.
Un boccone amaro da mandar giù per i ragazzi di mister Fratangeli, la Lazio ha trovato la giusta reazione nel secondo tempo recuperando il doppio svantaggio, ma alla fine il derby si tinge ingiustamente di giallorosso.
LIECHTENSTEIN-ITALIA – Immobile: “Buona gara. Il mio obiettivo è…”
Al termine della gara vinta 4-0 dagli azzurri a Vaduz contro il Liechtenstein è intervenuto ai microfoni di Rai Sport l’attaccante biancoceleste Ciro Immobile, protagonista di una buona partita e del gol del raddoppio della squadra di Ventura: “Abbiamo fatto bene. Sapevamo che avremmo dovuto fare tanti gol, siamo riusciti a farne quattro ma nella ripresa potevamo farne almeno altrettanti. Prendiamoci questi tre punti e ripartiamo da qui per raggiungere il Mondiale. Non siamo stati incisivi sotto porta, a volte siamo stati anche sfortunati. L’importante era non prendere sottogamba la partita come dicono capiti spesso all’Italia, ma il 4-0 è un buon risultato. Per il nostro modo di giocare nel secondo tempo siamo stati un po’ in linea, volevamo sfruttare gli esterni, ci veniva più semplice. Il loro centrale si abbassava molto togliendoci profondità e nel primo tempo non siamo riusciti a fare gli scambi, nella ripresa infatti puntando più sugli esterni abbiamo creato più occasioni pericolose davanti la loro porta anche se potevamo fare meglio”.
Un’intesa sempre più solida con Belotti: “Stiamo portando avanti un percorso iniziato l’anno scorso e siamo un po’ più agevolati. Cerchiamo sempre di dare il nostro meglio perché teniamo molto alla Nazionale, è un treno che non possiamo perdere e in giro la concorrenza è tanta. Già in passato ho perso il posto e ho dovuto rinunciare all’Europeo per colpa mia. Ma la maglia azzurra è importante e io me la voglio tenere stretta. Per questo do il massimo, voglio andare al Mondiale. Sto ricevendo complimenti importanti, ciò che faccio in campo è sotto gli occhi di tutti, ma l’umiltà è sempre stata una mia dote. Dedico il gol a mia moglie, alle mie bimbe e a mio fratello che sono stati sempre al mio fianco quando ho attraversato momenti brutti in passato e mi hanno dato la forza per ripartire”.
Immobile a Sky: ” Il mister ci conosce bene e ha puntato su di noi. Con Belotti abbiamo già giocato assieme l’anno scorso e cerchiamo sempre di dare il massimo. Nel calcio avere “ignoranza” è sempre importante. Se non ci si mette anche cattiveria la tecnica da sola non basta. Quello di oggi è stato un buon test per capire se l’Italia è cambiata o se sottovaluta ancora le piccole. Nella ripresa forse abbiamo giocato meno bene che nel primo ma il nostro obiettivo era fare quanto fatto nel primo. Il quarto gol è nato da un’azione provata e riprovata. E’ importante fare ciò che ci dice il mister e stasera in quell’occasione ci siamo riusciti”.
Riconoscimento dal Senegal per Keita
Balde Diao Keita è in una fase di crescita esponenziale. Il giovane attaccante biancoceleste non finisce di stupire e, dopo le belle e positive prove offerte con la maglia della Lazio in questo primo terzo di campionato, sono sempre di più gli estimatori che ne riconoscono le doti. Un vero e proprio attestato di stima nei confronti del calciatore arriva dal suo paese, il Senegal, che come riporta aps.sn lo ha inserito nella Top 5 dei giocatori della sua Nazionale per la stagione 2015/2016. Oltre al biancoceleste, il Comitato Elezioni dell’Associazione Nazionale, ha inserito nella lista anche Ndoye (Angers), Manè (Liverpool), Koulibaly (Napoli) e Kouyate (West Ham).
LIECHTENSTEIN ITALIA – Ventura, Bonucci e Belotti amari: “Dovevamo segnare più gol”
Le parole del CT Ventura e di alcuni giocatori al termine del match Liechtenstein – Italia 0-4.
Ventura: “I risultati degli altri lasciano il tempo che trovano. Era importante vincere, poi il come. Sono soddisfatto, grande partecipazione alla manovra soprattutto nel primo tempo. Quinto gol avrebbe aperto di nuovo lo scenario. Realizzate reti di pregevole fattura, non venute dal caso. Abbiamo avuto moltissime palle gol per tentare l’impossibile. Stiamo cercando di lavorare al meglio, prossima settimana la Germania e lo stage. I frutti arriveranno“.
Bonucci: “Partita a due facce. Nel primo tempo abbiamo allargato bene il campo, nel secondo poca lucidità. Questo gruppo può fare tanto. Dobbiamo imparare ad essere più cinici e meno frettolosi, la differenza reti è molto importante e dovevamo approfittarne“.
Zappacosta: “Felice dell’esordio e della fiducia di Ventura. Darò sempre il 100% per guadagnarmi il posto. Ho corso tantissimo ma devo migliorare sui cross, non sono riuscito a mettere i compagni nelle migliori condizioni di segnare“.
Belotti: “Noi giovani diamo il massimo, è un sogno essere qui e vogliamo restarci. Prima gara con nuovo modulo, si sono viste buone cose. Si sarebbero potute fare più reti ma va bene anche così. Il cammino è ancora lungo e i conti li faremo alla fine“.
Il tabellino di Liechtenstein – Italia 0-4
VADUZ – Vittoria per l’Italia che vale il primato in classifica insieme alla Spagna, che però ha una migliore differenza reti. Il poker azzurro non basta per far felice Ventura, che si aspettava, viste le tante azioni create, un risultato più rotondo. Ancora a segno il biancoceleste Immobile. Di seguito il tabellino del match:
Liechtenstein-Italia 0-4
GOL: 11′ e 44′ Belotti (I), 12′ Immobile (I), 32′ Candreva (I).
LIECHTENSTEIN (4-5-1): Jehle; Rechsteiner, Polverino, Kaufmann, Oehri; A. Christen, Martin Buchel, Wieser, Marcel Buchel, Burgmeier; Salanovic. CT Pauritsch.
ITALIA (4-2-4): Buffon; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, De Sciglio; De Rossi, Verratti; Candreva (74′ Eder), Belotti, Immobile (82′ Zaza), Bonaventura (67′ Insigne). CT Ventura.
Ammoniti: Oehri (L), Kaufmann (L), Jehle (L).
Arbitro: Bebek (Croazia).
LIECHTENSTEIN ITALIA – Le formazioni ufficiali
VADUZ – E’ tutto pronto per la sfida tra Liechtenstein e Italia, gara valevole per le qualificazioni a mondiali del 2018. Il CT Ventura ha sciolto gli ultimi dubbi di formazione ed ha optato per l’offensivo 4-2-4. Queste le formazioni ufficiali:
LIECHTENSTEIN (4-5-1) – Jehle; Rechsteiner, Polverino, Kaufmann, Oehri; A. Christen, Martin Büchel, Wieser, Marcel Büchel, Burgmeier; Salanovi
ITALIA (4-2-4) – Buffon; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, De Sciglio; Verratti, De Rossi; Candreva Immobile, Belotti, Bonaventura.
LAZIO SOCIAL – Il soldato Patric: “Due giorni di riposo ma sempre con la testa al Genoa”
Dopo l’amichevole di oggi, i ragazzi di Inzaghi (i pochi rimasti a Formello) si godono un po’ di relax ma senza perdere di vista i prossimi obiettivi di campionato. Diligenza e professionalità sembrano essere diventati i dogmi della squadra (o almeno per quasi tutti è così). Tra coloro che incarnano alla perfezione questo nuovo spirito biancoceleste c’è sopratutto Patric, autentico giocatore/soldato/tifoso in campo. Patric approfitta dei due giorni di riposo per ricaricare le pile a casa sua, in Spagna. Il difensore destro, vera e propria rivelazione in questo inizio di campionato, vuole però rimanere sempre concentrato e non perde di vista l’obiettivo Genoa: “Abbiamo lavorato bene in settimana. Ora due giorni di riposo ma sempre con la testa al Genoa”, il messaggio pubblicato dall’ex Barcelona sul proprio profilo Instagram.
Oddi: parole dure sull’inglese Morrison
Per commentare il caso Morrison e il relativo comunicato della società biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Radiosei Giancarlo Oddi. L’ex difensore biancoceleste non ci è andato leggero nei confronti del giocatore inglese: “Sarebbe stata la Lazio ad autorizzare Morrison a stare in Inghilterra? Basta, non dobbiamo più parlare dell’inglese, non conta niente per la Lazio. E pensare che il direttore sportivo Tare assicurò che si trattava di un fenomeno. Non solo non è fortissimo ma sta anche prendendo in giro tutto l’ambiente, sia i tifosi che la società, visto che fa quello che gli pare”.
Lazio, Inzaghi vota la Top 11 di tutti i tempi. Che “sorpresa” in attacco…
Spesso il passato viene poco considerato e si dimentica in fretta che Simone Inzaghi è stato uno dei grandi protagostini dei più importanti successi della storia della Lazio (scudetto in primis). Nel corso della sua carriera biancocelesti Indaghino stato a stretto contatto con grandi campioni. A riguardo il mister piacentino nella lunga intervista (leggio qui 1 e 2) rilasciata al Corriere dello Sport, ha stilato la Top11 della Lazio, facendo scelte un pochino discutibili con esclusioni clamorose, accontentando anche qualcuno della formazione attuale. Si gode il bel momento, Simone Inzaghi. Tra i pali, l’allenatore schiera Peruzzi con Marchegiani pronto a subentrargli. Nesta centrale titolare affiancato da Couto, eventualmente da Stam; a destra Pancaro, ma il mister pensa anche a Oddo. A sinistra, Favalli, a completare la linea difensiva. In cabina di regia, il tecnico laziale si affida a uno dei suoi: Lucas Biglia è una pedina fondamentale per la Lazio attuale, ma non manca nemmeno nell’undici di tutti i tempi. Simeone tra parentesi a metà campo, Veron e Nedved invece come mezzali. Reparto offensivo con Boksic, Felipe Anderson tra parentesi, Salas e Keita. Anzi no…all’improvviso il cambio: “Prima io in panchina? No, prima il Mancio, è più grande. Facciamo così. Io io ero il centravanti dello scudetto, da gennaio a giugno, mi metto titolare e Salas tra parentesi. Mancini e Simeone in panchina” .
Bergodi elogia Inzaghi e le ali biancocelesti
Per parlare della squadra biancoceleste e fare il punto sulla Serie A è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’ex difensore laziale Cristiano Bergodi.
Queste le sue parole sul campionato: “La Juve resta la squadra da battere. Forse i bianconeri hanno qualche certezza in meno per via di un gioco non particolarmente esaltante ma restano i più forti”.
Sulla Lazio: “L’ho vista diverse volte. Inzaghi sta facendo bene. Quella biancoceleste è una bella squadra, giocatori del calibro di Felipe Anderson e Keita se ne trovano pochi in serie A. Quelli della Lazio sono gli esterni più bravi del campionato. Merce rara da trovare in giro”.
Sul suo futuro: “Ho tanta voglia di rientrare nel giro, aspetto solo la chiamata giusta. Magari in Italia. Con il Trapani non c’è stato nessun contatto. La squadra siciliana ha un allenatore bravo e preparato. Sarebbe scorretto e mancanza di rispetto parlare di cose inesistenti. L’unica cosa certa è che ho voglia di ripartire, vedremo cosa succederà. Di allenatori in giro ce ne sono tanti, se arriva una chiamata bisogna valutarla”.
Strakosha cuore biancoceleste: “Voglio restare alla Lazio!”
Da ennesimo giovane in prestito al debutto contro il Milan, il 20 settembre scorso, questa è la storia di Thomas Strakosha. Giovane portiere albanese, che veste dal 2012 i colori della Lazio, all’inizio con la formazione Primavera, con la quale ha vinto uno scudetto e una Coppa Italia, oggi invece è il secondo di Federico Marchetti, scalzando addirittura un portiere più esperto di lui come Ivan Vargic, togliendosi anche lo sfizio dell’esordio contro una delle squadre più titolate del mondo.
Il portierone, ora impegnato con la sua nazionale, ha parlato ai microfoni dei media greci, dove ha raccontato il momento che sta vivendo: ” Quando sono arrivato in Italia per la prima volta, sono arrivato con l’intenzione di giocare. Ma a dire la verità, non mi aspettavo di disputare più gare, alla mia giovane età. Mi aspettavo il debutto, che grazie a Dio è andato bene.”
Il giovane hai poi raccontato la reazione del padre, ex portiere ora preparatore dei portieri dell’Olympiacos Under20, al suo debutto in serie A: “Sembrava calmo e mi ha detto solo di avere massima concentrazione. Ma sono sicuro che a casa avrà fatto casino, non si sarà mai mosso da davanti alla TV per tutta la durata del match. Dopo la partita si è complimentato, ma mi segnala sempre gli errori che faccio e spera che ne faccia sempre meno. Ma tutto sommato era felice. Credo di aver ereditato da lui la cultura del lavoro. E’ un grande lavoratore, si impegna tantissimo, con dedizione, in tutto ciò che fa”.
Infine parla del suo futuro alla Lazio:” Continuo ad allenarmi duramente con la mia squadra e se necessario sarò sempre pronto a giocare dando il mio contributo. Voglio rinnovare! Sto benissimo qui. Tutto procede come dovrebbe quindi perché no, è un mio desiderio restare. Panathinaikos? Non c’è stato nulla, e non credo che ci sarà. Ho ancora molte cose da imparare qui”
Pancaro: “Il merito di Inzaghi è quello di aver dato entusiasmo alla squadra”
L’ex terzino biancoceleste Pippo Pancaro su calciomercato.com ha elogiato la sua ex squadra: “La Lazio è la vera sorpresa del campionato. Inzaghi ha puntato tutto sulla qualità e i risultati gli stanno dando ampiamente ragione. E’ riuscito a trasmettere il suo entusiasmo a tanti calciatori che apparivano un po’ svogliati, su tutti Felipe Anderson che è un po’ il simbolo di questa rinascita. E inoltre è stato bravo a valorizzare calciatori reduci da stagioni negative, come Immobile. Ma mi vengono in mente anche Marchetti e Radu, rigenerati da questo nuovo corso”.
Inzaghi parte seconda: “Ecco cosa chiederò a gennaio al presidente”. Poi racconta Keita, Felipe e Immobile
Questa la seconda parte della lunga intervista rilasciata dal tecnico della Lazio Simone Inzaghi al Corriere dello Sport:
Su Keita: “Ha vissuto un’estate difficile, si sono moltiplicate le voci e le proposte, gli offrivano tre o quattro volte l’ingaggio che percepisce adesso, sono stati due mesi turbolenti. Ho provato ad accompagnarlo. Keita lo ritengo un giocatore imprescindibile, è un ragazzo di vent’anni, nemmeno nella mia grande Lazio ho visto uno con le sue doti. Gli ho parlato tanto, un giorno sembrava tranquillo, il giorno dopo era di nuovo in confusione. Ho preferito non utilizzarlo a Bergamo e con la Juve. Trovo sbagliato scendere in campo con il mercato aperto, lavori e poi ci sono giocatori che vanno in un’altra squadra. Il mercato sarebbe opportuno chiuderlo a luglio quando si va in ritiro. Keita nella settimana in cui dovevamo affrontare l’Atalanta non era a posto. Ho deciso di tenerlo fuori, è stata una scelta coraggiosa a Bergamo, non avendo neppure Felipe. Dovevo scegliere tra Oikonomidis e Lombardi che non avevano mai giocato in serie A. Keita non avrebbe fatto meglio in quel momento. Ora si sta allenando benissimo, s’è messo al servizio della squadra, sta aumentando la condizione fisica. Rinnovo Keita? Non ne ho ancora parlato con il calciatore, con Lotito e con Tare. Sono stati tre o quattro mesi molto impegnativi. Dovevamo preparare le partite, abbiamo avuto tanti infortuni, avevo solo 14-15 giocatori a Torino, ma ero tranquillo. Tutti entrano e danno il fritto. Penso a Patric oppure a Hoedt, che aveva giocato la prima e poi è rimasto fuori ma è tornato e ha fatto bene. Patric invece è entrato a Napoli e mi ha agevolato. Se fosse arrivato un tecnico nuovo magari non sapeva di poter contare su Patric. Io ho conosciuto questi ragazzi prima dell’estate e sono stato favorito. Ma quando vedi entrare bene chi non gioca è la più bella soddisfazione per un allenatore”.
Su Immobile: “Che facesse gol lo prevedevo, l’ho voluto a tutti i costi, come lavora mi ha sorpreso. Noi attaccanti a volte siamo indolenti. Mi ci metto anch’io. Facciamo fatica a lavorare. Ciro sin dal primo giorno si è messo al servizio, se gli chiedo di lavorare sui mediani avversari lui lo fa, corre quanto un centrocampista. Mi ha sorpreso il modo in cui lavora. E’ ancora giovane, ha vinto la classifica marcatori col Torino, ha ampi margini di miglioramento. Cerca di dare il massimo. Penso sia giusto che in questo momento sia il centravanti della nazionale”.
Su Felipe Anderson: “Ha grandissimi mezzi, può essere il terzo d’attacco o il quinto di centrocampo, ha qualità fisiche eccezionali, si allena al massimo. Deve crescere dentro la partita. Ci sono dei momenti, quando sbaglia una giocata o non gli viene passata la palla, o si gioca di più a sinistra, in cui si adombra. Un campione non deve farlo. A Felipe non rinuncio, credo di non averlo mai sostituito. Più fiducia di così… Deve continuare a lavorare bene, qualcosa di storto, un gol sbagliato o uno stop, a volte lo condizionano. Qualche gol in più può segnarlo, ha fatto tanti assist, ne arriveranno altri”.
Infine sul mercato di gennaio Inzaghi spiega: “Per adesso dobbiamo arrivare a Natale, lo vedremo tra cinque partite dove saremo, spero solo di poter scegliere di avere tutti a disposizione. Sicuramente chiederò al presidente di non vendere nessuno”.