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FORMELLO – Rientrati tutti i nazionali. Si va verso la conferma del modulo

Con il ritorno di tutti i nazionali a Formello sono iniziate nel pomeriggio le prime prove tattiche per la gara con il Bologna. Simone Inzaghi contro la squadra felsinea dovrebbe confermare il modulo visto nella gara di Udine. Il tecnico laziale dovrebbe riproporre il 4-3-3 con Parolo in cabina di regia, pronto ad abbassarsi davanti alla difesa.

In porta Marchetti riprenderà il suo posto tra i pali. Nel reparto arretrato tornerà Radu che, anche a causa dell’infortunio riportato con la Nazionale Belga da Lukaku che dovrà rimanere fermo almeno per tre settimane, tornerà al suo posto. Probabile conferma per Patric, visto che Basta sarà convocato ma dovrebbe partire dalla panchina. Rientro in gruppo anche per Felipe Anderson che ha risolto la lieve distorsione alla caviglia rimediata martedì pomeriggio. Davanti conferma per il tridente Felipe Anderson, Immobile e Keita. Assenti Kishna, Bastos e Biglia. Aggregati Gonzalez e Minala.

UNITI PER LA PACE – Ecco cosa si nasconde dietro la lite tra Veron e Maradona

In un’atmosfera gioiosa di festa si è svolta ieri sera allo stadio Olimpico di Roma la seconda edizione della Partita della Pace organizzata da Papa Francesco. Sul terreno di gioco fra scherzi e fragorose risate sono intervenuti all’evento campioni italiani e stranieri. Unica nota stonata della serata la lite tra l’ex biancoceleste Sebastian Veron e Diego Armando Maradona.

Al termine del primo tempo “El Pibe de Oro” si è avvicinato al connazionale con tanto di dito puntato verso il volto della “Bruja” ed a brutto muso gli ha intimato: Bruja, io le cose te le dico in faccia!”. Dal suo canto Veron prima che i due fossero allontanati è rimasto impassibile senza rispondere. La frase dell’ex campione napoletano è collegata a vecchie scorie risalenti all’estate scorsa quando alla Bruja venne assegnato il compito di ricostruire l’Argentina dopo l’addio del Tata Martino. Diego in quell’occasione aveva accusato Juan Sebastian di essere un traditore che si atteggia a dirigente. Non voglio averci niente a che fare, Grondona ormai è morto, ma esiste ancora la mafia grondonista. Questa fu la risposta di Veron: Non so a cosa si riferisca Maradona e non m’interessa. Le sue parole sono di scarsa rilevanza e lui non è serio.

ROMA 2024 – Raggi-Malagò-Renzi: lo scontro continua

Dopo la decisione presa dal primo cittadino della Capitale Virginia Raggi di ritirare la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 continua il botta e risposta tra la Sindaca, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Questa la risposta rilasciata sui social dalla Sindaca della Capitale relativa all’ultimo attacco ricevuto da parte del Premier che ha dichiarato che “privando Roma delle Olimpiadi la Raggi ha privato ai bambini di vivere un sogno”:

“Ai bambini abbiamo tolto il peso di ulteriori debiti che una classe politica irresponsabile intendeva addossargli per realizzare a Roma le Olimpiadi del mattone. Lo dico a Renzi e Malagò che in coppia da giorni continuano a straparlare dei Giochi per distogliere l’attenzione dai problemi concreti dei cittadini.

Entrando nel merito, i costi delle Olimpiadi hanno sempre sforato il budget iniziale condannando i Paesi organizzatori a pagare debiti enormi per decenni. La nostra decisione di rinunciarvi è quindi un atto di responsabilità a beneficio dei cittadini. Ma il premier continua a dimenticarsene e ci accusa di aver tarpato le ali ai sogni dei bambini. Preferiamo, invece, concentraci sulle vere priorità di Roma, lavorando ogni giorno per garantire soluzioni concrete. Lo sport è in cima alla nostra agenda, ma non deve trasformarsi in uno strumento per regalare soldi alle lobby”.

Ravanelli elogia e lancia i biancocelesti

Dopo la sosta della Serie A dovuta agli impegni per le qualificazioni ai Mondiali delle Nazionali riparte il campionato. La Lazio di Simone Inzaghi dall’alto del suo terzo posto in classifica attende tra le mura amiche il Bologna con l’intento di riprendere l’ottima corsa interrotta prima della pausa. Cammino, quello biancoceleste, che ha stupito l’ex “Penna Bianca” Fabrizio Ravanelli che intervenendo ai microfoni di Tuttomercatoweb.com ha dichiarato: Credo che la Lazio possa essere la squadra rivelazione di questo campionato. Ha un trio d’attacco davvero importante composto da grandi giocatori: Felipe Anderson, Keita e Immobile sono formidabili.

 

Candreva elogia Klose: “Il più forte con cui ho giocato”. Poi sminuisce la Lazio?

Dall’account ufficiale dell’Inter, Antonio Candreva ha risposto a varie domande dei tifosi nerazzurri su twitter. All’inizio gli viene chiesto come si trova all’Inter: “Bene, i compagni mi hanno accolto in maniera positiva, mi sento come se fossi qui da tanto tempo”, ha commentato l’ala romana. Sui tifosi e sulla società: “L’Inter è seguita in tutto il mondo è una cosa che si percepisce! come che i tifosi sono molto appassionati della loro squadra. È un motivo di orgoglio grandissimo, sono in uno dei club più importanti al mondo. Cercherò di onorare sempre la maglia”.

Sulla differenza tra Milano e Roma: “Sono due città diverse, Milano è un po’ più piccola e più organizzata, con molti servizi. Roma è la mia città e sono legato. Sul futuro: “Ad oggi non lo so ma se mi devo immaginare in futuro.. vorrei fare la carriera dell’allenatore”. Scherza anche un po’ con i fan quando gli chiedono cosa avrebbe fatto se non fosse diventato calciatore: “La verità? avrei fatto l’elettricista, ti immagini i blackout a Roma?”. Quando gli viene chiesto il miglior giocatore con cui ha giocato, Candreva non ha dubbi: “Tralasciando Icardi che gioca con me, dico Klose”. 

Gazzetta.it riporta anche un tweet che di fatto non abbiamo potuto verificare perché non è presente sull’account nerazzurro (forse perché rimosso?!) in cui Candreva sminuisce la squadra biancoceleste: “Passare dalla Lazio all’Inter è un bel salto”. Errata corrige della rosea o una sorta di censura da parte del club nerazzurro per non scatenare polemiche?

Colomba: “Cataldi giovane promettente. In avanti la Lazio ha 3 cavalli di razza”

Buona parte della sua carriera da calciatore l’ha spesa con la maglia del Bologna, club che ha anche allenato nella sua lunga esperienza da allenatore. Franco Colomba è senz’altro il protagonista ideale da interpellare in vista di Lazio-Bologna. Il tecnico è intervenuto a questo proposito sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air”.

Domenica la Lazio potrebbe consolidare una situazione di classifica già sorprendente, ma si troverà di fronte un Bologna insidioso seppur protagonista di un avvio di stagione a fasi alterne: “La Lazio mi sembra una squadra già capace di trovare un buon equilibrio in questa fase iniziale, sopperendo anche ad un’assenza importante come quella di Biglia, il che mi sembra di buon auspicio per il resto del campionato. Il Bologna viene da una sconfitta un po’ particolare contro il Genoa condizionata anche dall’inferiorità numerica, ma è una squadra rapida, con molti giocatori capaci di saltare l’uomo anche se sul fronte offensivo l’assenza di Destro potrebbe pesare non poco”.

A centrocampo quali sono i punti di forza della Lazio? “Il reparto è sicuramente interessante, la Lazio è ricca di giocatori di qualità. Cataldi è uno dei giovani più promettenti del calcio italiano, Parolo è un giocatore che riesce a regalare alla squadra intensità e qualità, si è visto come è cambiata la partita dell’Italia contro la Macedonia dopo il suo ingresso in campo. Sa combattere a centrocampo, ma anche inserirsi offensivamente. Chiaro che un playmaker come Biglia non si sostituisce facilmente, ma Inzaghi anche senza l’argentino è riuscito a mettere comunque in campo un centrocampo affidabile”.

Il tridente Keita, Felipe Anderson e Immobile è imprescindibile?Stiamo parlando di tre cavalli di razza, è ovvio che ci sono partite in cui i tre attaccanti devono anche essere utili al gioco di squadra ripiegando in fase difensiva, se questo non avviene l’allenatore può anche compiere scelte tattiche diverse. La qualità dei tre non si discute, in base alla tipologia di avversario da affrontare si può poi scegliere di coprire meglio la squadra”.

La Lazio ha dato l’impressione di imporre il proprio gioco o di esprimersi meglio di rimessa? “Penso sia sempre tutto legato all’avversario che si affronta, ci sono squadre che impongono il proprio gioco e ti costringono ad aspettare e ripartire, altre che non hanno la forza di fare la partita e allora bisogna essere più propositivi. Secondo me è fondamentale saper far bene entrambe le fasi, riuscire a produrre gioco, ma all’occorrenza anche attendere e colpire, sfruttando le caratteristiche dei vari giocatori in rosa”.

E’ possibile che sia bastato il solo De Vrij a cambiare il volto della difesa della Lazio? “Ci sono delle annate in cui bastano due-tre situazioni negative a condizionare tutto. Un uomo guida può cambiare faccia ad un intero reparto, è chiaro che oltre al rientro di De Vrij possono essere mutati altri fattori, si è lavorato sulla fase difensiva per aiutare i singoli ad esprimersi e mettere in luce le proprie qualità”.

A quali obiettivi può ambire la Lazio? “E’ passato ancora troppo poco tempo per decifrare dove potrà arrivare la squadra. Di certo le premesse sono buone, al ritorno in Europa League si può sicuramente ambire anche perché alcune grandi al momento sono ancora discontinue. Se si sapranno sfruttare i passi falsi altrui la Lazio potrà dire la sua, ma bisogna aspettare almeno metà campionato per definire obiettivi certi e parlare di Europa”.

Da giocatore, quale avversario della Lazio ha temuto di più? “Io collego sempre la Lazio a un giocatore come Vincenzo D’Amico, un fenomeno vivente calcisticamente parlando che ha ottenuto meno di quanto meritasse, probabilmente. E ricordo anche Alessandro Iannuzzi, che ho allenato a Reggio Calabria. Aveva i numeri del talento assoluto, a tratti mi ricordava Zico, ma non è riuscito a venir fuori come avrebbe meritato”.

Il giorno dello Scudetto del 2000 era in panchina, alla guida della Reggina. Uno stadio totalmente diverso rispetto a quelli di oggi, ormai svuotati: “Sicuramente l’offerta eccessiva di calcio non aiuta. Ogni giorno ci sono partite, in un momento di crisi e in cui i prezzi dei biglietti non sono di certo abbordabili è difficile essere sempre presenti. Non è poi più possibile innamorarsi di un campione, identificarsi in chi scende in campo, come accaduto ad esempio al Napoli col caso Higuain. L’eccesso dell’offerta, dei cambiamenti e i tanti scandali alla fine hanno scavato nel profondo della passione dei tifosi”.

LAZIO BOLOGNA – Arbitra Di Bello, con lui bilancio positivo ma la scorsa stagione…

L’8^ giornata di Serie A TIM Lazio-Bologna, in programma domenica 16 ottobre alle ore 15:00 allo Stadio Olimpico di Roma, sarà diretta dal signor Marco Di Bello (sez. di Brindisi). Sette i precedenti in cui i biancocelesti hanno esultato per ben 5 volte e hanno rimediato soltanto una sconfitta. Nell’ultimo precedente risalente al gennaio scorso, finì 2 a 2 proprio contro il Bologna ma al Dall’Ara.

Radu: “Domenica gara tosta: il Bologna mi ha impressionato. Keita? Adesso è più umile e lavora per la squadra”

Le parole di Stefan Radu in conferenza stampa in cui ha parlato di Lazio Bologna e di altre tematiche:

Sei sorpreso di questa partenza?

“No, perché abbiamo lavorato molto bene in ritiro e sapevo che ci saremmo presi le nostre soddisfazioni in campionato”.

Le prossime 5 partite diranno dove potete arrivare?

“Forse sarà presto per dirlo. Sicuramente le prossime 5 gare ci daranno alcune risposte”.

 Può essere contro il Bologna la gara del salto di qualità?

“Ogni partita è molto importante, non so se questa contro il Bologna sarà quella decisiva per il salto di qualità. E’ presto per parlarne. Noi cercheremo di vincere e di guadagnare punti”.

Con che modulo ti trovi meglio?

“Decide il mister in base agli avversari. Io mi sento bene sia con la difesa a 3 che a 4, ma il mio ruolo naturale è quello di centrale”.

E’ stato rinvenuto un documento che attesta come la Roma sia partita dalla serie B salvo poi essere ripescata in serie A: cosa ne pensi?

“So solo che siamo la prima squadra della Capitale. Della Roma preferisco non parlare”.

Come si riportano i tifosi allo stadio?

“Voglio ringraziare i tifosi che sono tornati in trasferta perché è una cosa molto importante. Non è un caso che facciamo tanti punti e giochiamo bene fuori casa. Speriamo di riaverli  anche all’Olimpico come due anni fa, insieme faremmo grandi cose perché sono il nostro punto forte”.

Il 26 maggio 2013 è l’ultimo derby vinto dalla Lazio. Da allora avete cambiato il vostro approccio alla gara?

“Il 26 maggio rimarrà per sempre ma siamo in debito coi tifosi per gli ultimi derby. Speriamo di vincerlo presto e di tornare a sorridere”.

Qual è la verità sulla tua assenza contro l’Udinese?

“Dovete parlarne con lo staff sanitario. Quelli che hanno giocato hanno fatto molto bene. La squadra ha vinto in maniera netta”.

Che partita ti aspetti contro il Bologna?

Sarà una gara tosta. Ho visto il Bologna ultimamente e mi hanno impressionato. Spero di vincerla. Dobbiamo essere attenti, consapevoli che anche loro vorranno vincere”.

Qual è il vostro obiettivo stagionale?

“Tornare in Europa, dobbiamo capire se in Champions o in Europa League”.

Quando sei arrivato alla Lazio, Inzaghi era ancora giocatore. Ti aspettavi che sarebbe diventato allenatore?

“Ha avuto un cambiamento totale. Prima non lo vedevo come allenatore ma adesso penso che in futuro possa vincere”.

Peruzzi?

“E’ l’acquisto più importante della società. E’ la persona giusta, ci dà una mano con la sua esperienza”.

Da senatore, ti senti il peso dello spogliatoio?

“Non mi sento un senatore, sono soltanto uno dei vecchi della squadra. Do sempre consigli ai più giovani”.

La squadra è coesa?

“La Lazio in passato ha sempre fatto bene quando il gruppo era unito. Quest’anno lo siamo e si vede che quando manca qualcuno, il sostituto si rende subito disponibile”.

Lukaku?

“E’ un giocatore di qualità, affidabile. Può dare ancora di più”.

Keita?

“La squadra ha un buon rapporto con lui. Quello che è successo è passato. Si vede che è cambiato, è più umile, si è messo a disposizione della squadra e ha voluto cancellare quanto accaduto”.

Che ne pensi della storia di Bielsa?

“A me piace la nuova storia con Simone Inzaghi con cui stiamo facendo bene. Il passato non conta. Al di là delle critiche il mister continua per la sua strada e ha intrapreso quella giusta”.

Fabrizio Piepoli

 

 

 

Diaconale: “Va ricostruito il rapporto tra Lotito e i tifosi. Flaminio? Ha limiti difficilmente superabili”

Intervistato dalla radio ufficiale del club, il responsabile della comunicazione Arturo Diaconale ha affrontato diverse tematiche partendo dal prologo della sua avventura biancoceleste:

Quando ho accolto l’invito del presidente Lotito,tutti mi hanno detto che mi stavo cacciando un guaio, ma mi sono reso conto che in tre mesi non mi sono trovato male. Ho toccato con mano il clima fatto di pregiudizi che c’è intorno alla Lazio. Pregiudizi che possono essere smorzati attraverso la comunicazione, per far capire a chi li fonda che sono completamente non veritieri. Ho avuto un buon impatto con i colleghi giornalisti, sono stato accolto positivamente, questo mi ha fatto piacere, ma non basta, bisogna allargare la comunicazione della Lazio. So bene quali sono le necessità di comunicazione di una società sportiva, bisogna dare le giuste informazioni. Io sono un tifoso della Lazio e sono orgoglioso di poter dare apporto alla mia squadra, mi fa piacere trovarmi in questo clima”. 

Sul discorso stadio vuoto: “Io posso lavorare per allargare il consenso dei tifosi verso la squadra. Il tempo degli stadi super colmi è finito, ci sono le televisioni e delle barriere che creano difficoltà alle persone per poter andare allo stadio. Una volta si arrivava 5 minuti prima e si entrava, adesso è tutto più complicato. Di fronte alle ragioni dell’ordine pubblico alcune cose passano in secondo piano, si può sollecitare ma non troppo, bisogna essere consapevoli di questo. Tutto questo serve per la nostra sicurezza e bisogna accettarlo, tuttavia non è giusto che ciò avvenga solo a Roma. È possibile far rientrare la gente allo stadio se si crea un clima di serenità e non di guerra, se si va allo stadio per vivere due ore di passione è meglio che per scaricare rabbia o altre pressioni. Io credo che i risultati sono una condizione indispensabile per riportare entusiasmo, ma serve stabilità che non significa solo vincere le partite, ma anche la capacità di stringere rapporti tra la squadra e i tifosi. E una sfida e bisogna essere all’altezza. Serve un rapporto stabile con la tifoseria. Il laziale è spesso critico: quando la squadra va bene è entusiasta, altrimenti si demoralizza, se si crea un clima giusto e il giusto rapporto può essere importante. La sinergia tra tutti i reparti vale in ogni sport e anche per la Lazio. La strada imboccata dal presidente Lotito serve per rafforzare la società: la scelta di Angelo Peruzzi è lungimirante e serve a consolidare la società. Noi della Lazio abbiamo un vantaggio in più: una struttura Made in Italy, a differenza di altre società, come Milan e Inter per esempio, abbiamo un punto cardine che sa com’è il clima in Italia e a Roma, se si ricostruisce questo rapporto con il presidente, può essere una grande cosa. Avere un rapporto con Lotito non è difficile, se si ha un rispetto reciproco e se si corre verso gli stessi obiettivi, le differenze caratteriali possono diventare una forza. Io ho esperienza e sono tranquillo nei rapporti con chiunque e anche con il presidente, e non lo faccio per aggraziarmelo. Non mi sono mai piegato per prendere consensi e non lo farò mai. Questa è un’esperienza interessante”.

Sullo Stadio Flaminio:Ha una serie di limiti difficilmente superabili, alcune difficoltà di ristrutturazione. Ci sono dei problemi anche per il parcheggio e per gli scavi visto che è costruito su una necropoli. Bisogna ragionare sulla possibilità di creare stadi che siano ampi e permettano ingressi facili. Alcune vecchie glorie contro l’attuale società? C’è un pregiudizio ed è anche un modo per ingraziarsi la tifoseria e mettersi in polemica con la società e con la squadra, tutto questo non fa il bene della Lazio. La critica è giusta, ma quando diventa preconcetta allora passa sopra alla passione. La curva si è leggermente spaccata per questo”.

Infine sulla squadra: “Ogni domenica è una grande occasione. Una vittoria con il Bologna metterebbe la squadra in una condizione impensabile a inizio anno. In un campionato così particolare, la Lazio senza coppe può fare bene. Domenica la squadra può sfruttare questa occasione, Inzaghi la guida bene, è molto prudente con i media e sa che tipo di responsabilità prendersi, bisogna mantenere sempre le proprie posizioni, quello che succede all’esterno bisogna sempre prenderlo con le pinze.” 

Lite con Lotito in tv, piccola vittoria in tribunale per Di Canio

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Nessuna diffamazione. Piuttosto un’ingiuria, un reato che però è depenalizzato. Ma è comunque una piccola vittoria per Paolo Di Canio nella personale battaglia contro il suo ex presidente Claudio Lotito, dopo la frase che quest’ultimo gli rivolse in diretta tv. Durante un programma televisivo del 13 marzo 2011, l’ex attaccante biancoceleste definì infatti esagerata la cifra pagata dalla Lazio per Mauro Zarate, 37 milioni di euro. Parole cui Lotito reagì rispondendo: «Lei dice cose totalmente false, pensi a fare il giocatore e a non parlare di analisi economiche visto che non è informato e non sa quello che dice».

Una frase che inasprí ulteriormente i rapporti già tesi tra Di Canio e Lotito e che spinse il calciatore a trascinare il patron in tribunale. A maggio 2015 i giudici di Terni hanno assolto l’imputato, un provvedimento che però Di Canio ha impugnato, ottenendo in risposta un’altra sentenza di proscioglimento, in quanto il fatto – l’ingiuria – non è più previsto dalla legge come reato.

Infine, ieri l’ultimo atto: come riporta ‘umbria24.it’, infatti, dopo un’ora di camera di consiglio, la Corte d’appello di Perugia ha derubricato il tutto in ingiuria pluriaggravata, che è stata depenalizzata. Una sentenza che l’avvocato di parte civile Gabriele Bordoni ha così commentato: «Quella di Di Canio fu una critica giusta ed equilibrata, mentre la replica del presidente superò i limiti di continenza e fu offensiva».

MERCATO – Keita in Coppa d’Africa: ecco con chi la Lazio potrebbe sostituirlo

Oltre al (possibile) mancato rinnovo, c’è un altro fattore che sicuramente priverà la Lazio e Simone Inzaghi di Keita: la Coppa d’Africa, che terrà il senegalese impegnato con la propria Nazionale nei prossimi mesi di gennaio e febbraio. E proprio per questo motivo, secondo quanto riporta il Corriere dello Sport in edicola stamane, la società biancoceleste starebbe seriamente pensando di muoversi nella prossima sessione invernale di calciomercato per prendere un esterno offensivo in grado di sostituirlo.

Tra le tante piste vagliate da Lotito Tare, in prima fila c’è quella che porta a Paul-Georges Ntep, classe ’92 di proprietà del Rennes, il cui costo si aggira intorno agli 8-9 milioni di euro. Più ‘economica’ è, invece, quella legata ad Alessio Cerci, desideroso di lasciare l’Atletico Madrid e di far ritorno in Italia, magari in quella Lazio cui si è riproposto con forza nei giorni scorsi e dove ritroverebbe quel Ciro Immobile con cui sogna di ricomporre la coppia che ha fatto faville con la maglia del Torino.

CLAMOROSO – Da una relazione del 1927 una verità scottante sulla nascita della Roma

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Clamorosa rivelazione circa la nascita della Roma: la seconda squadra della Capitale sarebbe infatti stata fondata in Serie B. A dirlo una relazione datata 31 maggio 1927, riportata alla luce dal ‘Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento‘.

Nel documento, redatto dal Prefetto di Roma, si sanciva la retrocessione di Fortitudo e Alba, i due club dalla cui fusione con il Roman nacque la società giallorossa, e la conseguente supremazia della Lazio nel calcio capitolino. Il neonato sodalizio sarebbe stato ‘ripescato‘ solo in un secondo momento, grazie all’ampliamento della Prima Divisione. Nati in B, dunque, e in una data imprecisata: davvero niente male come inizio…

Primavera, Spizzichino commenta Lazio-Napoli: “Bravi a crederci fino alla fine”

Al termine del match vinto contro il Napoli, il difensore della Lazio Primavera Giorgio Spizzichino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare la qualificazione dei biancocelesti:

E’ stata una partita sofferta. Tra le due squadre abbiamo meritato noi, nonostante lo svantaggio. Volevamo vendicare la sconfitta di un mese fa. Ci siamo allenati molto e abbiamo rivisto i nostri errori in allenamento correggendoli. Ci abbiamo creduto fino all’ultimo perché la sconfitta in campionato contro il Napoli non ci è andata giù. L’anno scorso sfortunatamente ho preso varie volte il palo, oggi al mio primo tiro in porta ho trovato il gol. Alessandro Rossi? E’ un grandissimo giocatore ma non vince da solo, dietro di lui c’è tutta la squadra. Ci troviamo bene con questo assetto tattico disegnato dal nostro allenatore, siamo sempre molto disponibili con lui. Alla fine conta più la testa delle gambe perché in campo tutti avevamo i crampi, noi siamo stati più forti mentalmente e abbiamo vinto. La partita è durata 120’ e le sostituzioni sono servite. Mentalmente stiamo bene e siamo ancora più carichi in vista della sfida contro la Sampdoria. Il Mister ci ha detto di goderci questo momento e di pensare poi alla gara del prossimo week-end. In allenamento ci stimolano molto mentalmente e così abbiamo acquisito questa voglia di vincere sempre. Quest’impostazione mentale la trasmettiamo poi in partita. Come terzino mi trovo meglio, credo d’aver trovato il mio ruolo.Giocare al Fersini con i nostri tifosi è tutta un’altra cosa. Sabato chi arriverà al match più pronto tra noi e la Sampdoria, vincerà. Stiamo migliorando sotto tutti i punti di vista e continuiamo a giocare tutte le gare come se fossero delle finali con la speranza di agguantare sempre i tre punti”.

METEO – Bel tempo precario: bomba d’acqua in arrivo, scatta l’allerta nubifragi

Si è rivisto finalmente un po’ di sole nella città di Roma. Occhio però, tenete assolutamente a portata di mano ombrelli e K-way perché nelle prossime 48 ore è prevista in arrivo tantissima “pioggia” (per usare un eufemismo). Da giovedì 13 a sabato 15, infatti, una intensa perturbazione atlantica raggiungerà l’Italia.

Nel corso della settimana il nucleo freddo che ha scorrazzato in Europa per molti giorni, muovendosi in modo retrogrado, ossia da Est verso Ovest, tornerà alla sua usuale evoluzione, riportandosi sui settori orientali, spinto da una bassa pressione atlantica che da giovedì 13 si avvicinerà al Golfo del Leone.
La bassa pressione richiamerà venti caldi dall’Africa che raggiungeranno il Sud Italia con temperature prossime ai 30° in Sicilia, ma richiamerà anche nubi cariche di pioggia che raggiungeranno il Centro e il Nord del Paese con nubifragi e temporali. Le temperature saranno di poco sopra i 10° al Nord e zone interne del Centro, fino a 27/29° al Sud, non più alte di 22/24° sul resto del Centro.

E’ morto Dario Fo, premio Nobel per la letteratura

Attivista italiano, attore, autore, drammaturgo, illustratore, pittore, regista, scenografo, scrittore e molto altro. Premio Nobel per la Letteratura nel 1997. Famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l’impegno politico di sinistra. Dario Fo era ricoverato da dodici giorni presso l’ospedale Sacco di Milano. Nato il 24 marzo del 1926 a Sangiano, un paesino del lago Maggiore in provincia di Varese, ci ha lasciato all’età di 90 anni e sette mesi a causa di problemi polmonari. Un’esistenza lunga e fortunata nel corso della quale oltre cinquanta anni trascorsi assieme alla moglie Franca Rame a rivoluzionare il mondo artistico italiano.

 

UNITI PER LA PACE – Le grandi emozioni dei protagonisti

Termina con un 4-3 per la squadra di Maradona la partita della pace organizzata da Papa Francesco allo Stadio Olimpico. Nonostante la scarsa cornice di pubblico la serata è stata molto emozionante per i protagonisti ecco le parole di alcuni di loro rilasciate ai cronisti presenti in mixed zone:

CLAUDIO LOPEZ “Mi sono tornati in mente tanti ricordi è stato bellissimo. Ritrovare vecchi giocatori, rigiocare con loro all’Olimpico, mi sembra di tornare indietro, Ci sono tantissimi campioni, da Veron a Ronaldinho. Mi mancano un po’ le gambe per correre al massimo, ma ci siamo divertiti. Un messaggio ai tifosi? Forza Lazio, sempre. Io non dimentico, ora so che quello che vuole la grande tifoseria della Lazio è una grande squadra”.

STEFANO MAURI – L’ex capitano biancoceleste ha dichiarato: “È una cosa importante quella che stiamo facendo oggi, ci ha invitato il Papa e siamo contenti di essere qua, c’è tanta tecnica in campo. Abbiamo parlato di tante cose, anche dopo che si è smesso. Il futuro? Mi sto allenando in attesa di trovare una squadra. La Lazio? La seguo sempre. Penso che settimana prossima vado a Formello a trovare i ragazzi. È una buona formazione, sta facendo bene. A Udine ha fornito anche una bella prestazione, vedremo come prosegue il campionato. I tifosi sono importanti per i giocatori e per lo spettacolo. Duettare con Totti e Maradona? È stato senz’altro particolare, anche se in queste partite conta poco”.

ALESSANDRO MURGIA – È stata una grande emozione giocare con questi giocatori, è stata un bella serata, c’era anche abbastanza gente e questo è l’importante. Ho parlato con Veron, è una grandissima persona, ama questa piazza e questa città, sono contento di avervi scambito un paio di battute, poi vedendolo in campo imparo sempre qualcosa. Mauri? Ci siamo scambiati un saluto. Questa sera ho rappresentato la Lazio e per me è stato un orgoglio, sono tanti anni che indosso questa maglia e ringrazio la società e gli organizzatori dell’evento. Se ho scambiato la maglia con qualcuno? No, tengo la mia in ricordo di questa bella partita. Ho fatto qualche foto e me la porterò dietro. I miei obiettivi? Voglio migliorarmi per questa squadra e per questa gente”.

JUAN SEBASTIAN VERON –  Molta emozione per il ritorno all’Olimpico, poi in una partita come questa per la beneficienza, è ancora più attraente. La Lazio di oggi? Penso che si stia riprendendo insieme a Simone, sicuramente lui aspettava questa opportunità, ci vorrà tempo, deve crescere, c’è sempre margine per migliorare. Il sogno di tornare c’è sempre. A me per ora mi basta stare nei ricordi dei tifosi della Lazio. Ultimamente non ci sono tanti tifosi allo stadio e questo non va bene, perché il cuore di una squadra sono loro. Se si sono allontanati però sicuramente ci saranno dei responsabili. Qualcuno ha allontanato non solo i tifosi ma anche la gente che ha fatto la storia nella Lazio e che oggi per diverse questioni non riesce più ad avvicinarsi alla squadra. Sulla vicenda Bielsa? Conoscendo le parti, soprattutto Marcelo, sapevo fin dall’inizio che difficilmente sarebbe finita bene. Cragnotti? Non lo sto sentendo e purtroppo non l’ho visto, mi sento sempre con i miei ex compagni con cui ho lottato per degli obiettivi e per una maglia. Biglia? È un buon giocatore, è migliorato tanto e ha una personalità giusta per essere un leader in una squadra come la Lazio. Il ricordo con la Reggina? Mi è venuto subito in mente entrando in campo. L’Olimpico mi evoca sempre grandi ricordi. Ho incontrato tanti campioni con cui ho giocato con la Lazio. Roma è casa mia e finché ci sarà certa gente in società è difficile”. 

REAL MADRID – Anche il Santiago Bernabeu si rifà il look: al via la ristrutturazione

Accordo trovato a Madrid dove il Real sta per dare il via alla ristrutturazione dello storico Santiago Bernabeu. Il Comune della capitale spagnola consegnerà a breve il documento ufficiale per l’attuazione del progetto. Come riporta Marca, dopo la consegna di tale documento verrà data l’autorizzazione all’inizio dei lavori. L’impianto, sebbene sia ricco di storia e bellezza, ha bisogno di un restyling per stare al passo con i tempi e quindi Florentino Perez e soci sono stati “costretti” a dare il via all’amodernamento della casa dei campioni d’Europa.

Tempo fa l’amministrazione comunale cittadina oppose un secco no alla realizzazione del piano di rinnovamento. Nel 2015 un tribunale spagnolo sentenziò che il progetto presentato all’epoca, nel quale era compresa la costruzione di un albergo e di un centro commerciale, andava contro il piano regolatore del comune e venne ritenuto irrealizzabile. Poi, però, le cose sono cambiate: società, municipio e Comunità hanno permesso di correggere il progetto in modo da renderlo fattibile. Praticamente ora il Bernabeu potrebbe contenere un hotel ma solo alla condizione di non richiedere ulteriori aumenti dello spazio edificabile.

L’inizio dei lavori si avrà probabilmente nella prossima estate al termine della stagione sportiva. Il nuovo stadio avrà la stessa capienza – 85.454 posti – ma sarà dotato di un grande tetto a comparsa. All’interno dell’impianto oltre alla sede di Real Madrid Channel, il canale televisivo delle “merengues”, si trova anche il Museo dedicato alla lunghissima storia dei Blancos, che verrà rinnovato. Il piano di ristrutturazione prevede numerosi accorgimenti per quanto riguarda l’area vip e, soprattutto, in quelle adibite a uso commerciale. Il Santiago Bernabeu con 129,8 milioni di euro incassati è il secondo impianto più redditizio d’Europa dopo l’Emirates Stadium di Londra. Un guadagno incredibile reso possibile dalla capienza, dalla vendita dei biglietti, dalle tante attività commerciali e, soprattutto, dal merchandising.

Però ci sarà un colpo di scena: in onore del dio denaro il mitico Santiago Bernabeu cambierà il nome. I lavori verranno finanziati dal fondo Ipic di Abu – proprietà e patrocinio della compagnia petrolifera CEPSA – al quale probabilmente verrà dedicato il nuovo nome dello stadio. Il costo dei lavori si aggirerà intorno ai 400 milioni. Lo chiameremo IPIC Bernabeu o, come vogliono loro, Cepsa Bernabeu, queste le parole del super presidente Florentino Perez, intercettato da una TV spagnola.

BOLOGNA – Sergio Floccari, l’ex sulla strada dei biancocelesti

Dopo l’infortunio di Mattia Destro, che dovrà restare fermo per almeno due settimane, osservato speciale in casa rossoblu questa settimana in vista della gara con la Lazio sarà l’ex Sergio Floccari.

Come riportato da Il Resto del Carlino l’ex attaccante biancoceleste in questa stagione, a causa prima di uno stiramento e poi per via di un intervento all’ernia, non ha ancora esordito in campionato. Ora la sua forma sta migliorando, negli ultimi cinque incontri è stato inserito da Donadoni tra i convocati anche se non è mai sceso in campo. Con la Lazio potrebbe arrivare la sua occasione, dovrà però dimostrare durante gli allenamenti di aver raggiunto una buona condizione fisica.

 

D’amico: “Lazio, fa attenzione al Bologna. Il momento di Immobile? Non sono sorpreso..”

Il grande Vincenzo D’amico parla ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900” l’imminente partita di campionato della Lazio con il Bologna:

Partita da prendere con le molle. Il Bologna ha dato fastidio a molti, gioca bene ed è organizzata bene, non ci portiamo niente da casa. L’assenza di Destro? E’ un giocatore importante però l’organizzazione di gioco che hanno potrebbe sopperire a tale assenza. Se non l’affronti con la giusta determinazione rischi anche con il Bologna“. Si applicherà il principio “Squadra che vince non si cambia“? “Io credo di sì. Mi aspetto la stessa formazione di Udine visto che ha fatto un’ottima partita quindi perché cambiare? Certo Cataldi così sarebbe sacrificato ma in questo momento Parolo da qualche garanzia in più, specie in fase di non possesso. Quindi penso che Inzaghi sceglierà la formazione che ha vinto ad Udine, mi aspetto quello. Spero che Udine sia l’inizio del campionato della Lazio. C’ha messo 6 partite per ritrovarsi, il campionato della Lazio è iniziato a Udine con quel 4-3-3, che non capisco perché è stato abbandonato. E’ tornato il modulo giusto secondo le caratteristiche dei giocatori, si è visto come hai rimesso il 4-3-3 è tornata al Lazio delle 7 partite del primo Inzaghi”. Immobile sulla cresta dell’onda: “Stava già facendo bene da noi, la nazionale ha dato continuità. Spero che continui a fare gol ancora con noi ma la notizia che Immobile fa gol non mi sorprende affatto. E’ uno dei più forti attaccanti italiani, sta facendo grandi cose e spero che continui così per lui e per noi. Così come Keita“. Poi prosegue: “Ho rivisto sulla buona strada anche Anderson, a Udine l’ho visto fare cose intelligenti e al momento giusto senza insterardisi in grandi dribbling quindi secondo me potrebbe essere tornato il suo momento e spero che questa domenica di sosta non gli abbia fatto male nel progredire. Keita il più forte giocatore della Lazio? No! Il più forte è de Vrij…”.

LAZIOSOCIAL – Strakosha riabbraccia Marchetti: “Bentornato Fedelinho”

Marchetti torna finalmente ad allenarsi. E’ assai probabile che domenica tornerà ad essere il padrone della porta nonostante il suo “viceThomas Strakosha lo abbia sostituito molto bene per tre giornate. Per il portierato albanese non è un problema, anzi…lui è molto contento di rivedere allenarsi al suo fianco il suo punto di riferimento. Attraverso il suo profilo Instagram infatti, Strakosha ha pubblicato una foto in cui sono presenti i tre portieri biancocelesti, accompagnato da un post che parla chiaro: “Bentornato Fedelinho”, ‘brasilianizzando’ il nome del numero 22 laziale. Segno di un bel gruppo compatto.

 

Ben tornato fedelinho #training#🙌🏻⚽️

Una foto pubblicata da 💣NEVER GIVE UP💣 (@thomas_strakosha) in data: