Il centrocampista della Roma non ci pensa due volte e sferra un altro colpo basso alla Lazio, uscita sconfitta nel derby capitolino. Infatti ai microfoni dell’emittente ufficiale giallorossa afferma: “Guardando le occasioni ci ha messo in difficoltà più il Pescara che la Lazio, ma sono partite diverse. Anche il Milan ha faticato con il Crotone, sono partite più complicate del previsto“. Mentre l’allenatore Spalletti si sofferma sul fattore stadio che secondo lui ha giocato a sfavore della Lazio, pur giocando in casa. Queste le sue parole: “Una carica in più ce l’ha data giocare con lo stadio pieno di laziali. Sapevamo sarebbe stato difficile. La cattiveria che abbiamo messo è stata fondamentale e ci ha portato alla vittoria. Il derby poi ti dà una carica diversa“.
Cataldi racconta la sua storia
Danilo Cataldi si racconta a Lazio Style Channel e ripercorre le tappe della sua carriera fino ad ora. Cresciuto con l’aquila sul petto non ha mai cambiato casacca, tranne durante l’anno in prestito al Crotone, dai giovanissimi alla prima squadra. Dei primi anni ha ottimi ricordi: “Con la Lazio è stato un percorso lungo – dichiara Danilo – Il primo anno in biancoceleste è stato di agonistica, ero appena diventato grande, sono passato dai Giovanissimi agli Allievi, sono state annate non molto fortunate quelle che ho fatto. Negli Allievi Nazionali avevamo una bella squadra, ma purtroppo non siamo riusciti ad andare avanti. In Primavera ho vissuto due anni ottimi, con la vittoria dello Scudetto“. Esperienze importanti che hanno fatto di Cataldi il giocatore che è ora, anche l’anno passato lontano da Roma in prestito al Crotone: “L’esperienza in rossoblù è stata bellissima, all’inizio non è stato facile, le prime partite sono state complicate. C’è una differenza notevole tra il settore giovanile e la prima squadra. Poi mi sono abituato al campionato. Vado orgoglioso della mia esperienza a Crotone, lasciare casa è stato complicato, sono legato a Roma. Poi, alla fine non è stato facile andare via da lì”. Poi il ritorno nella capitale nel 2014 e l’esordio in Serie A con i biancoazzurri: “In campionato eravamo sotto 1-0, il mister mi ha chiamato, sono entrato, abbiamo perso. Per un ragazzo di 20 anni esordire all’Olimpico con la maglia per la quale ha sempre tifato è stata è una bella emozione, al di là del risultato”. Oggi ha ancora molta strada da fare con la maglia della Lazio ma possiede la grinta giusta per fare bene e la voglia di scrivere una pagina importante del club.
Tassotti sul derby: “Troppe tensioni”
“Durante i derby di Roma succede sempre qualcosa”. Questo il commento di Mauro Tassotti. Intervistato ai microfoni di Radio Onda Libera l’ex difensore del Milan non nasconde il suo disappunto verso l’ennesimo litigo, con conseguenti polemiche, nato durante il match Lazio-Roma. “E’ un derby che a Roma si vive tutto l’anno ma ci sono troppe pressioni: bisogna che anche i protagonisti collaborino e si diano una calmata”. Così l’ex calciatore, oggi vice di Andriy Shevchenko sulla panchina della nazionale ucraina, commenta a caldo la sconfitta della Lazio, squadra dove ha iniziato a fare i primi passi prima di partire verso Milano.
Procura Federale FIGC – Indagato anche Strootman per il gesto contro Cataldi
A quanto pare non sarà solo Senad Lulic a finire tra le grinfie della Procura Federale della Figc. Anche il centrocampista giallorosso Kevin Strootman verrà indagato a causa del gesto nei confronti di Danilo Cataldi. L’olandese subito dopo aver realizzato il gol del vantaggio passando davanti ai panchinari biancocelesti ha tirato dell’acqua al giovane centrocampista laziale. Un gesto inqualificabile sanzionato dall’arbitro con il giallo mentre, la reazione del biancoceleste, è stata puntita con l’espulsione. Sarà molto difficile, ma non impossibile, che il giocatore romanista possa essere squalificato tramite la prova tv.
CAMPIONATO PRIMAVERA TIM – Latina-Lazio: le voci dei protagonisti
Al termine della gara persa dai ragazzi di Andrea Bonatti sul campo del Latina sono intervenuti ai microfoni di Lazio Style Channel Edoardo Rezzi e Cassio Cardoselli.
Queste le parole del centrocampista biancoceleste Rezzi: “Sono d’accordo con quanto riferito dal mister, abbiamo incassato delle reti che una squadra come la nostra, che ambisce alle posizioni di vertice, non può subire. È stato pazzesco prendere gol da un corner a nostro favore. Siamo stati disattenti e poco cattivi. Non abbiamo alibi né scuse. Con questo risultato, il nostro campionato resta positivo ma il processo di crescita si è interrotto. Dalla seconda posizione, ora siamo scivolati al quinto posto. Ora, però, testa al Verona: sarà una partita importante che dobbiamo vincere. Non abbiamo scuse. Anche se giochiamo tre partite in una settimana, siamo la Lazio e dobbiamo sempre imporci. Non è questo il modo con il quale dobbiamo affrontare una partita. La nostra autostima resta comunque alta perché venivamo da due grandi vittorie contro la Fiorentina in campionato e contro il Palermo negli ottavi di finale di TIM Cup. Nonostante questa battuta d’arresto, siamo consci del nostro valore. Rossi è un giocatore importante ma anche la sua assenza contro il Latina non deve tramutarsi in un ulteriore alibi; dobbiamo saperci adattare a ogni situazione e giocare come sappiamo anche senza il nostro capitano”.
Questo il commento di Cardoselli: “Nello spogliatoio c’è rammarico e tristezza. Siamo consapevoli di aver perso per errori e disattenzioni che una squadra come la nostra non può permettersi. Venivo da 210 giorni di assenza, non giocavo dal 10 maggio scorso. Ho avuto qualche problema e qualche acciacco di troppo nei primi mesi di questa stagione ma il mister mi ha sempre tenuto in considerazione. Preferivo un ritorno con vittoria, lavoreremo perché già sabato prossimo possiamo tornare a conquistare i tre punti in una partita molto importante. Quanto fatto nelle prime 10 giornate di questo campionato lo hanno visto tutti; gran merito è del mister e della squadra che ne segue le direttive. Questa battuta d’arresto ci demoralizza e fa male ma dobbiamo dimenticare tutto immediatamente. Il rientro è stato faticoso, stare fuori tre mesi e saltare l’intera preparazione è stato duro, poi sono rimasto alcune partite a guardare gli altri dalla panchina ma con il mister ho sempre avuto colloqui all’insegna del rispetto e della massima stima. In allenamento ho sempre fatto quanto mi chiedeva. Non avevo nemmeno 60 minuti nelle gambe ma lui ha avuto fiducia in me. Dobbiamo solo voltare pagina. Mi trovo meglio giocando a due in mezzo al campo, soprattutto dal punto di vista tattico ma sono pronto a essere impiegato in ogni posizione ci sia necessità”.
Bonatti: “Peccato perdere in questa maniera”
Si è disputato ieri l’incontro di Campionato Primavera Tim tra Latina e Lazio. I padroni di casa si sono imposti sugli ospiti per 2-1. Al termine della gara ha preso la parola ai microfoni di Lazio Style Channel il tecnico dei biancocelesti Andrea Bonatti:
“Sono dispiaciuto per come è arrivata la sconfitta, non si può subire gol in questo modo: da due punizioni a nostro favore sono arrivate due ripartenze e quindi i gol. Questa è l’amarezza e il dispiacere che provo, al tempo stesso sono consapevole che sono emersi degli enormi limiti che fanno parte di questo gruppo. La squadra sta facendo un campionato stratosferico perché non era accreditata per stare in questa posizione in classifica, il merito è dei ragazzi che hanno saputo conseguire questi risultati. Purtroppo alla terza partita in una settimana è successo la stessa cosa che era accaduta contro il Napoli. Quando giochi un’infrasettimanale puoi fare qualche piccolo cambio sempre per mantenere l’identità del gruppo e per dare spazio a chi ha giocato meno, vengono però a mancare le energie. Hai la bravura di andare in vantaggio, poi subisci due gol clamorosi ma poi senti la fatica nel finale e non riesci neanche a produrre occasioni pericolose per riprendere il risultato. È una situazione che abbiamo già analizzato, avevo detto a fine primo tempo di gestire il possesso palla per farli salire, per crearci gli spazi ma siamo stati un po’ precipitosi. Andando sotto è normale che devi forzare un po’ la giocata, abbiamo affrontato una squadra esperta nel perdere tempo, nel trovare le soluzioni per spezzettare il gioco, dietro sono fisici, noi abbiamo fatto il loro gioco, non abbiamo vinto un duello aereo. A conti fatti il risultato è giusto. Dispiace perché evidenzia dei limiti che con il lavoro, il sacrificio e con l’organizzazione eravamo riusciti a colmare in questo percorso. Subiamo reti per errori nostri, non prendiamo gol a squadra schierata o in situazioni di lettura difensiva perché ci alleniamo tanto. A Cesena abbiamo preso un gol nella costruzione di gioco, due sulle ripartenze; contro il Latina abbiamo incassato due reti da altrettante ripartenze da palla inattiva, vuol dire che qualche nostro avversario era in area a difendere poi è andato a concretizzare il gol e, quindi, qualcuno di noi che era in area ad attaccare non è rientrato per seguirlo. È un calcolo numerico, sta alle motivazioni, alla gamba. Non sono obbligato a fare dei cambi, questa è la categoria delle opportunità. Credo che tra un giocatore stanco e uno che si allena bene e non ha ancora avuto la sua occasione fosse la partita giusta per dargli spazio. Spiezio e Cardoselli hanno fatto bene, non vedevano il campo da tempo ed era il loro esordio come titolari, non è il cambio di uomini che ha determinato il risultato, noi siamo stati per larghi tratti padroni del campo. Abbiamo chiuso la prima frazione in pareggio perché è mancato un metro di pressione alta, questo vuol dire che è un problema di atteggiamento”.
La Procura FIGC indaga sulle dichiarazioni di Lulic
A quanto riportato da Sky Sport la Procura Federale della Figc, agli ordini dell’ex Prefetto Giuseppe Pecoraro, ha aperto un fascicolo sulla frase pronunciate ieri al termine del derby capitolino dal bosniaco Senad Lulic nei confronti del giallorosso Rudiger. L’indagine, come trapelato da ambienti vicini alla Federcalcio, si baserà sul “lavoro degli ispettori della Procura, che erano regolarmente a bordo campo e hanno potuto vedere tutto”.
Gregucci: “Partita non eccelsa, i derby sono finiti al gol di Lulic”
Per parlare del derby capitolino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 l’ex difensore biancoceleste Angelo Gregucci:
“Wallace, che stava giocando una partita molto positiva, ha provato una giocata che non doveva fare. Gli errori sui gol sono stati pagati a caro prezzo. Ieri avrei voluto vedere il secondo tempo come il primo. La Lazio doveva alzare il baricentro, nel calcio moderno si difende meglio più in alto che non andando dietro. Se abbassi il ritmo e concedi campo, vai nelle migliori qualità della Roma, che nel palleggio non eccelle. Non è che i giallorossi ci abbiano battuto dimostrando di essere più forti, ci hanno battuto dimostrando di essere esperti, di saper leggere meglio le situazioni. Quando dovevano mettere la determinazione e dovevano soffrire lo hanno saputo fare. Tecnicamente non è stata una partita eccelsa, anche da parte loro, solo che l’hanno saputa interpretare meglio. Dobbiamo far tesoro di tutto ciò, abbiamo vissuto di grande rendita, i derby sono finiti al gol di Lulic, ora sono diventati partite importanti ma bisogna cercare di non perderli più. In questo tipo di sfide è l’episodio che fa la differenza. La Lazio è stata brava nei primi 30 minuti, però non ha creato tantissime occasioni da gol ma eravamo nel controllo della gara. Dzeko non è un grande a difendere la palla: mette il fisico ma Wallace lo teneva bene. Abbassare Perotti significa fargli fare una gittata di campo più lunga e non è più performante come se lo fai arrivare dentro l’area. La squadra di Spalletti ha letto ed interpretato meglio la partita, anche quando ha sofferto sono rimasti sul pezzo, non mi sono sembrati stratosferici sotto il profilo del gioco e del palleggio. Si poteva far meglio, soprattutto a livello di testa. Nei prossimi derby, anche se ora è diventata una partita normale perché non si giocava per il predominio stracittadino ma per la classifica, bisogna fare un salto di maturità. Abbiamo giocatori importanti, forti, forse anche più dei loro in certi ruoli, ma serve più tenacia. Se si deve perdere, meglio provare a vincere: ieri il portiere avversario non è stato mai impegnato. Se da questo tipo di partite dobbiamo uscire battuti, allora tanto vale andare più avanti alzando la pressione. Paradossalmente, abbiamo le gambe per poter difendere alle spalle: Wallace ha fisico e velocità per poterlo fare. Questo tipo di atteggiamento bisogna attuarlo con le squadre forti. Ora bisogna riordinare la testa e ripartire; contro la Sampdoria non sarà facile, è una buona squadra e quindi la Lazio dovrà fare una grande prestazione”.
Keita in Paideia per accertamenti.
Oltre il danno anche la beffa, dopo la sconfitta scatta l’allarme infortuni in casa Lazio, infatti oggi Keita Balde Diao si è recato presso la clinica Paideia per accertamenti. L’attaccante entra in clinica zoppicando vistosamente per una contusione rimediata ieri all’Olimpico. In questo momento sta effettuando gli accertamenti strumentali. Le sue condizioni verranno valutate in questi giorni, si spera che la botta non lo metta fuori gioco per la partita di sabato con la Sampdoria.
Malagò: “Le parole di Lulic? Inaccettabili” e poi elogia De Rossi…
Arrivano i commenti sulle parole di Lulic anche da parte del Presidente del CONI, Giovanni Malagò: “Le frasi di Lulic all’indirizzo di Rudiger sono da biasimare, inaccettabili, ma non credo ci sia bisogno di un giudizio del presidente del Coni, mi sembra che sia stato unanime e anche la società Lazio ha subito esternato una presa di posizione molto chiara“.
Successivamente si è complimentato con Daniele De Rossi dopo le sue dichiarazioni: “Già la scorsa settimana avevo sentito dire a De Rossi cose di molto buonsenso e quando ieri a caldo gli hanno chiesto una opinione è stato saggio, maturo, equilibrato. Non ha giustificato, ma ha raccontato stati d’animo e aspetti dovuti alla provocazione. Sono cose comunque da criticare, biasimare, ma penso che gli stessi tifosi della Lazio, se sentono cosa ha detto De Rossi lo apprezzeranno“.
Liverani: “Lazio ora riparti!”
L’ex centrocampista della Lazio, Fabio Liverani, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia parlando del derby di ieri, iniziando dall’errore di Wallace: “Le valutazioni adesso non verranno fatte a caldo. La delusione e l’amarezza per un regalo di Wallace c’è. E’ un errore di gioventù ma anche di personalità, cosa che spesso chiediamo. Adesso crocifiggerlo sarebbe un andar contro al progetto biancoceleste. Se capisce che questo errore non deve essere ripetuto sarà un insegnamento. Non va valutato solo per quell’episodio”
Poi parla dell’imminente ritorno di De Vrij: “L’uscita di Wallace deve essere motivata dal rientro di un difensore mondiale come lo è l’olandese. Non da quell’errore. Bisogna vedere la condizione fisica comunque del centrale orange. Bisogna valutare quanto minutaggio ha nelle gambe”
Poi sullo svolgimento della partita: “Devo dire che il primo tempo dei biancocelesti è stato tatticamente quasi perfetto. La Roma non riusciva a giocare e ripartire. E’ normale che dopo 60 minuti le coperture preventive si sono esaurite. Nainggolan su Biglia ha messo in difficoltà la Lazio e comunque loro, tranne per un colpo di testa di Dzeko, non hanno costruito grandi occasioni. Mi ha stupito forse di più la mancata reazione dei ragazzi di Inzaghi dopo lo 0-1. Forse ci si aspettava qualcosina in più da Keita e Felipe Anderson nell’uno contro uno. I derby sono così. Le giocate dei singoli o gli episodi spostano l’ago della bilancia”
Conclude poi sulle conseguenze della sconfitta: “Ci possono stare e devono essere bravi a leccarsi le ferite in silenzio. L’obiettivo è tornare più cattivi e umili di prima per dare una dimostrazione di squadra. La classifica è bella, resta bella”
Pruzzo: “La Roma ha meritato”. Poi consiglia la Lazio
Ai microfoni di Radio Radio è intervenuto l’ex attaccante della Roma, Roberto Pruzzo, che ha commentato il derby della capitale in questo modo: “Nel complesso la Roma ha meritato, anche Dzeko ha avuto alcune occasioni. Dall’altra parte, dopo un buon inizio, la Lazio non ha mai impensierito i giallorossi“.
Poi analizza la crescita della Lazio: “I biancocelesti stanno continuando il loro processo di crescita, ma non si possono sempre perdere gli scontri diretti, attraverso le sconfitte a volte di cresce, altre no“.
Folorunsho difende i laziali dalle accuse di razzismo
Senad Lulic è sempre più sotto la lente di ingrandimento, dopo le dichiarazioni rilasciati nel post partita del derby della capitale. Il bosniaco è accusato di razzismo e molte persone hanno puntato il dito contro di lui. A prendere le difese dell’esterno e di tutti i laziali ci pensa il centrocampista della Primavera Michael Folorunsho che, tramite il suo profilo Instagram ha dichiarato: “Accusano la Lazio e i laziali di razzismo… Ma io è da quando sono piccolo che sto lí in curva con i laziali a cantare, ad esultare e abbracciarmi gente a caso perché non ce frega niente se non se conoscemo, l’importante è che la Lazio nostra abbia segnato. E allora come la mettiamo? Io sono di colore, ma di razzismo in curva e da parte della Lazio non ne ho mai visto”
https://www.instagram.com/p/BNorgimF28g/?taken-by=michael_folorunsho
Cesari spiega: “Lulic rischia grosso”
Un vero e proprio terremoto quello causato dalle parole di Senad Lulic al termine del derby capitolino, vinto dai giallorossi per 2-0. In merito a quanto dichiarato dal bosniaco ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto l’ex arbitro, nonché opinionista della testata milanese, Graziano Cesari che ha così commentato elencandone prima i precedenti: ” Il giocatore rischia fino a 10 giornate di squalifica, tante quanto ne ricevette Alberto Grassi dell’Atalanta ai tempi della Primavera, quando nel corso della partita contro il Verona disse a un avversario: ‘Alzati, vu’ cumprà’.
In seguito andando sullo specifico: “Questa però è una situazione diversa. Perché nel caso del giocatore dell’Atalanta era una questione di campo dove era compito dell’arbitro intervenire. Nel caso di Lulic è un problema di Procuratore Federale. Se quest’ultimo deciderà di agire il rischio per il bosniaco è sicuramente molto alto. Per quello che posso dire la Roma ha fatto bene a non rispondere”
Le scuse di Senad Lulic
Nel day-after del derby capitolino, Senad Lulic non può non pensare alle forti dichiarazioni rilasciate subito dopo l’ingiusta sconfitta. Lo “stile Lazio” si è sempre contraddistinto per la sua compostezza e regalità per questo è giusto condannare senza se e senza ma le dichiarazioni del giocatore bosniaco che è il primo a rendersi conto del grave errore fatto. Infatti ha rilasciato le seguenti sentite scuse attraverso il suo profilo Facebook: “A mente fredda mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un’altra provocazione. Provengo da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice. Senad Lulic”.
Nonostante abbia sbagliato però, ci sentiamo di spezzare una lancia nei confronti di Senad Lulic. Non perché è l’eroe del 26 Maggio quindi tutto gli è giustificato, assolutamente no…ma non si può nemmeno criminalizzare per un’uscita a caldo per quanto infelice come hanno fatto i più. Anche perché sia lui che Cataldi sono stati vittime delle continue provocazioni dei giocatori giallorossi che ora passano anche per santi anzi…angioletti. Il “buon” Rudiger non ha fatto altro che provocare per tutta la partita chiunque gli capitasse a tiro (per non parlare delle provocazioni sui social prima del match): prima Keita, poi Felipe Anderson ed infine Lulic che visto anche ciò che ha dovuto subire il suo compagno di squadra Cataldi per colpa di Strootman non è riuscito a mantenere i nervi saldi facendo quelle dichiarazioni infelici. Si dice “porgi l’altra guancia” di fronte a tali atteggiamenti…è vero ma è vero anche che prima o poi le guance finiscono. Detto ciò consigliamo vivamente ai giocatori giallorossi di farsi un bell’esame di coscienza perché anche loro non sono stati da meno in tempi non sospetti (vedi l’insulto di De Rossi a Mandzukic “Zitto Zingaro di m…”): “chi è senza peccato scagli la prima pietra” si dice…perché loro l’hanno lanciata?
Marco Lanari
Carlo Nesti su Lulic: “Non è una persona: è un imbecille!”
Nell’editoriale su tuttomercatoweb, Carlo Nesti, ex giornalista rai e attuale telecronista a Italia 7 Gold, ha pesantemente attaccato Lulic per le sue dichiarazioni su Rudiger:
“In questo spazio, riassumo tutte le mie opinioni sulla stagione calcistica 2016-2017, in ordine decrescente, dalla più recente alla meno recente, sotto forma di semplice titolo, come se si trattasse di un tweet. La scelta della formula, così sintetica, è dovuta ad un adeguamento ai tempi di attenzione ridotti del Web, in modo da assicurare anche solo il mio “pensiero”, su un tema, e lasciare alla testata i dettagli cronistici. 5-12-2016 Lulic non è una “persona”: è un IMBECILLE. I razzisti si infilino le svastiche su… (attenzione: pungono!), e badino al letame di casa propria. DETTAGLIO – Che schifo! Gente come Lulic, che fa finta di commuoversi per i poveri ragazzi brasiliani, abbracciata agli avversari, prima della partita, merita solo il nostro DISPREZZO”.
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Il giornalista Pardo difende Lulic
Interrogato sulle dichiarazioni di Lulic su Rudiger, il noto giornalista Mediaset Pierluigi Pardo, a Sport Mediaset, ha preso le difese del giocatore biancoceleste: “Il derby è derby. Sicuramente le frasi di Lulic non sono belle. Non è un modello ma fa parte della follia di questa partita, come ha evidenziato anche De Rossi nel post partita. D’altronde ieri abbiamo visto un vigile ballare…”.
La gaffe della giornalista con Lulic: “Da parte di un bosniaco…”
Oggi tutti parlano delle dichiarazioni di Lulic contro Rudiger (“a Stoccarda vendeva calzini e cinture”), che hanno scatenato il linciaggio mediatico e lezioni di etica da parte di tutti. Per carità, le parole del numero 19 biancoceleste sono fuori luogo, ma la gogna mediatica che si è creata intorno è eccessiva e ingiusta. Lulic ha sbagliato, questo è indiscutibile, ma è altrettanto sbagliato etichettarlo come razzista. D’altronde, lo stesso Lulic si è reso subito conto dell’errore e lo ha ammesso ai microfoni della radio ufficiale (leggi qui). Succede, quindi, che in zona mista, i cronisti giallorossi abbiano iniziato a tartassare il giocatore di domande inerenti le dichiarazioni su Rudiger. Più il giocatore diceva di non voler rispondere, più i giornalisti insistevano.
Tra questi, una giornalista, di cui non conosciamo il nome (e neanche ci interessa conoscerlo) è caduta involontariamente in una gaffe: “Da parte di un bosniaco sono dichiarazioni che non andrebbero fatte con una certa leggerezza”, ha sottolineato la giornalista lasciando inebetito Lulic che ha infatti risposto “Perché?”. Un assist troppo ghiotto per la donna che ha incalzato “Non sono dichiarazioni un po’ razziste? Dire che un ragazzo nero vendeva calzini non è una dichiarazione razzista?!”, a cui Lulic ha candidamente risposto “Anche noi bianchi vendiamo calzini”. La giornalista però non si è accontentata, il ragazzo era visibilmente scosso e inerme, e quindi perché non approfittarne? “Allora perché hai detto che Rudiger vendeva calzini a Stoccarda? Ti è scappata…”, ha rilanciato la giornalista, ma Lulic ha chiuso la polemica con un “Lasciamo stare”. Il voler evidenziare che Lulic è bosniaco nella domanda, cosa voleva far intendere? Se fosse stato di colore, allora magari la premessa avrebbe avuto un senso. Ma detta così… è parsa sinceramente una gaffe. Sì, una gaffe, esattamente come quella commessa da Lulic. Nient’altro.
La lettera di Legrottaglie a Lulic: “Fossi in lui mi comprerei una cinta…”
Sulle dichiarazioni di Lulic, dopo Nainggolan e Juan Jesus, è arrivata anche l’ammonizione di Nicola Legrottaglie, ex difensore di Juventus e Chievo, che ha scritto una lettera sulle colonne della Gazzetta dello Sport: “Rudiger vendeva cinture e calzini, ora fa il fenomeno”. Lo ha detto Lulic, dimenticandosi uno dei principi cardini dello sport: il rispetto per l’avversario. Forse Rudiger avrà detto qualcosa di altrettanto provocante e, se fosse così, lo stesso principio varrebbe anche per lui. Da giocatore, in campo, ho dato e preso botte da Ronaldo, Ibrahimovic, Totti e altri grandi campioni, che erano tali anche perché a fine partita lasciavano sul terreno di gioco l’agonismo sportivo, chiuso nel passato con una stretta di mano. Il valore che diamo all’avversario dà la misura del nostro. Se lo screditiamo, ci dimostriamo piccoli quanto certe offese. Fossi in Lulic, poi, una cintura me la comprerei, riflettendo su quanto possa insegnarci: La cintura si stringe alla vita. E così dovremmo fare con il rispetto”.
Orsi: “Sconfitta nel derby meritata, ma da questi ko si cresce molto”
Lazio, sconfitta e basta. I biancocelesti soccombono ancora una volta nel derby contro la Roma, a causa degli errori di Wallace e Marchetti e, in generale, di una prestazione sottotono da parte di un po’ tutta la squadra. Ne è convinto anche Nando Orsi, il quale, commentando l’esito della gara ai microfoni di Radio Radio, non vede tuttavia la situazione tutta nera:
“Sapevamo come erano le due squadre. – le parole dell’ex portiere delle aquile – Da una parte c’era l’esperienza, dall’altra la gioventù. Abbiamo sempre avuto l’impressione che la Roma avesse il pallino del gioco. La Lazio invece aveva tanto entusiasmo, ma niente di più. Gli errori di Wallace e Marchetti sono stati decisivi. Keita e immobile non hanno giocato bene e la sconfitta è meritata, ma non credo che ridimensioni i biancocelesti: da questi ko infatti si cresce molto e secondo me gli obiettivi della squadra di Inzaghi non cambieranno“.