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FOTO – La FIFA fa gli auguri a… FERNANDO Totti

Nel giorno del quarantesimo compleanno di Francesco Totti, la FIFA, nell’augurargli buon compleanno, è caduta in un simpatico errore. Dal profilo Twitter ufficiale del massimo organo calcistico, sono apparsi gli auguri ad un certo FERNANDO TOTTI. Prontamente rimosso il post, e sostituito da un nuovo pieno di scuse, che vi proponiamo di seguito. E comunque tanti auguri FERNANDO!

 

CHAMPIONS LEAGUE – Il programma di martedì 27 settembre

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Questa sera partirà la seconda giornata di Champions Legaue. Tanti i match interessanti, tra cui Borussia Dortmund – Real Madrid. In campo anche la Juventus, ospite della Dinamo Zagabria. Di seguito il dettaglio degli incontri odierni:

GRUPPO E: AS Monaco – Leverkusen; Cska Mosca – Tottenham

GRUPPO F: Dortmund – Real Madrid; Sporting Lisbona – Legia Varsavia

GRUPPO G: Copenaghen – Brugge; Leicester – Porto

GRUPPO H: Dinamo Zagabria – Juventus; Siviglia – Lione

FOCUS – Analisi del 3-5-2 inzaghiano. Pro e contro di un modulo che ha diviso i laziali

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In casa Lazio nelle ultime partite si è assistito ad una rivoluzione tattica targata Simone Inzaghi. L’ex tecnico della Primavera, che durante l’estate aveva puntato sul 4-3-3, costruendo, soprattutto, la rosa con questo modulo, ha deciso di stravolgere la Lazio tatticamente. Infatti si è passati ad un sorprendente 3-5-2. Eppure i biancocelesti, nelle due stagioni targate Stefano Pioli, avevano trovato nel 4-3-3, la loro quadratura anche, nel primo anno, con un gioco spettacolare.

LA NASCITA DEL 3-5-2  – Ma come è nata l’idea di questo modulo? Inzaghi e tare hanno spiegato che la nuova formazione tattica era stata provata anche durante il ritiro estivo. Dopo il pirotecnico successo alla prima giornata contro l’Atalanta (2-3) e l’avvento della sfida alla Juventus, hanno portato Inzaghi ad optare per la difesa a 3. Un modulo che ha permesso ai biancocelesti di limitare i campioni d’Italia, nonostante la sconfitta per un errore singolo. Ma è davvero il modulo giusto per questa Lazio? Proviamo ad analizzare i PRO e i CONTRO:

I PRO DEL 3-5-2 – La nuova impostazione tattica ha dato sicuramente solidità e compattezza alla squadra. Una difesa spesso tosta, ben organizzata e guidata da un De Vrij in grande spolvero. Bastos o Wallace e Radu si sposano alla perfezione con il modulo a 3 dietro e con la guida dell’olandese. Non a caso la società ha rinforzato il reparto arretrato dopo le numerosi debacle dello scorso anno. Un altro punto a favore è Milinkovic Savic. La posizione del serbo nel centrocampo a 5 è determinante e con il suo fisico è utile sia in fase offensiva, con i numerosi inserimenti, che in quella difensiva, dando peso al centrocampo.  La squadra, infine, ha dimostrato grande sacrificio e adattabilità al nuovo schema. I vari Lulic, Basta, Lukaku sono esterni che possono ricoprire perfettamente il ruolo di ala nel centrocampo a 5, trasformandosi in terzini all’occorrenza.

I CONTRO DEL 3-5-2 – Ma non sono tutte rose e fiori. Infatti, ciò che ha fatto storcere in anso agli addetti ai lavori, è il sacrificio che comporta questo modulo: ovvero la rinuncia a Felipe Anderson e Keita come ali offensive dove poter sfoderare tutta la loro capacità nell’uno contro uno e. In pratica il nuovo modulo tarpa le ali alla Lazio. Di conseguenza, lo spostamento di Felipe sulla linea dei centrocampisti, e dei terzini in fase di non possesso, e l’avanzamento di Keita a seconda punta, non permettono ai biancocelesti di sfruttare le caratteristiche dei due gioielli della rosa. La manovra offensiva, di conseguenza, ne risente, come accaduto contro l’Empoli, Juventus e in parte contro il Milan.

ROSA NON ADATTA AL 3-5-2 – Dulcis in fundo la rosa a disposizione di mister Inzaghi non è stata costruita secondo il 3-5-2, ma per il 4-3-3. Ovvero: la mancanza di attaccanti in rosa è palese. Il solo Immobile non basta, Djordjevic è un corpo estraneo e Keita non è una punta. LuiS Alberto è più un trequartista che si può adattare ad ala e fu presentato come “erede” di Candreva. Inoltre Basta non troverebbe spazio se non al posto di Felipe. Lo stesso brasiliano e Keita ne risentono di questo modulo perché non utilizzati nelle loro posizioni a cui sono abituati. Se si tolgono i vantaggi che tale modulo ha portato alla difesa  (compattezza ed equilibrio), sul resto si possono avere ancora dei dubbi. Di certo, se si vorrà proseguire con il 3-5-2, Inzaghi dovrà far lavorare moltissimo i suoi calciatori.

Marco Corsini

Felipe Anderson nella top five dei migliori assistman

E’ Francesco Totti il miglior assist men del mese di settembre. Nella speciale top five, il numero 10 della Roma ha collezionato una percentuale di assist vincenti pari al 40% rispetto al totale realizzati (2 su 5). Il capitano giallorosso risulta essere anche il giocatore con la migliore media assist rispetto ai minuti disputati (1 assist ogni 42 minuti in campo) nonché ai chilometri percorsi (1 assist ogni 1,393 chilometri). Inoltre il 16,2% degli assist totali della squadra allenata da Luciano Spalletti (31) passa dai piedi di Francesco Totti. Con una percentuale di assist vincenti pari al 33,3% (2 su un totale di 6) la seconda posizione spetta ad Antonio Candreva. L’esterno colleziona un assist ogni 69 minuti disputati nonché un assist ogni 1,514 chilometri percorsi. Il numero 87 nerazzurro risulta essere fondamentale nella fase finale della manovra interista: infatti il 42,8% degli assist realizzati dall’Inter partono da giocate individuali dell’ex Lazio. Il terzo gradino del podio viene occupato da un altro romanista. Si tratta di Mohamed Salah che finora ha totalizzato una percentuale di assist vincenti pari al 20% (1 su 5 realizzati). L’esterno egiziano, in coppia con Francesco Totti, colleziona il 32,2% di tutti gli assist confezionati dalla compagine giallorossa. Lo rileva il Report n. 15/2016 elaborato da Osservatorio Calcio Italiano (www.osservatoriocalcioitaliano.it).

Nella top five dei miglior assist men dell’ultimo mese trovano spazio anche Felipe Anderson (4° posto) e Marek Hamsik (5° posizione). Il capitano del Napoli risulta essere il giocatore della massima serie ad aver confezionato finora il maggior numero di assist (7) dei quali, però, soltanto uno si è rivelato vincente (14,3%). Lo slovacco, comunque, risulta essere determinante nella manovra dei partenopei (il 36,9% sul totale degli assist del Napoli porta la sua firma, inoltre è il giocatore ad aver totalizzato il maggior numero di chilometri percorsi 11,389). Felipe Anderson ha collezionato una percentuale di assist vincenti pari a 16,7% (1 su 6) fornendo un ottimo contributo rispetto al totale dell’intera compagine biancazzurra (il 35,3% degli assist dell’undici allenato da Simone Inzaghi passa dai piedi del brasiliano).

BIGLIA – Lesione di secondo grado confermata. Ma Biglia assicura: “Torno tra…”

AGGIORNAMENTO ORE 18:44 – Sembra meno grave del previsto l’infortunio al polpaccio sinistro (il solito) di Biglia. È una lesione solamente di secondo grado al polpaccio, starà fermo massimo 2 mesi. Nella più rosea delle aspettative tornerà in campo a metà novembre. Lasciata la Paideia il capitano si è recato immediatamente a Formello e ad un tifoso laziale preoccupato per le sue condizioni ha confermato la durata massima della sua assenza: “Torno tra 45 giorni”.  Intanto, nei prossimi giorni, dovrebbe andare in scena un nuovo incontro tra Montepaone, agente del calciatore, e la dirigenza capitolina per il rinnovo di contatto. Il manager, infatti, ha deciso di prolungare il proprio soggiorno a Roma fino a giovedì. Forza Lucas.

L’infortunio di Lucas Biglia domenica contro l’Empoli ha fatto infuriare un po’ tutti su come sia stata mal gestito il recupero del giocatore. Se in un primo momento si pensava a uno stop di un mese, adesso le paure si stanno trasformando in realtà e quasi certamente Inzaghi rivedrà il suo capitano nel girone di ritorno. I controlli strumentali effettuati in Paideia hanno evidenziato una probabile lesione di secondo grado al polpaccio per l’argentino. Niente di grave invece per Radu che ha un problema al collo che non gli impedirà di scendere in campo a Udine.

FORMELLO – I biancocelesti tornano al lavoro ma tante le assenze

Riprendono gli allenamenti dei reduci biancocelesti di Simone Inzaghi. Tanti i giocatori assenti alla seduta: Marchetti, Basta, Bastos e Biglia, tutti e quattro probabilmente salteranno la partita di Udine. L’unico che ha qualche minima possibilità di rientrare, come dichiarato dal tecnico biancoceleste, è Marchetti, fermo a causa di uno stiramento al polpaccio. Ma anche le probabilità di vedere in campo il portiere titolare sono veramente poche. Dopo la gara in terra friulana ci sarà la sosta per le nazionali e quindi il giocatore resterà a riposo anche per evitare di rischiare una ricaduta. Brutte notizie sono arrivate circa le condizioni di Biglia: gli accertamenti ai quali si è sottoposto presso la clinica Paideia hanno evidenziato una lesione di secondo grado al polpaccio, rimarrà fermo circa due mesi. Anche Djordjevic, già affaticato prima della gara con l’Empoli, è rimasto a riposo. Dopo gli accertamenti strumentali che hanno evidenziato una semplice contrattura alla spalla è rientrato invece in gruppo Radu.

POLISPORTIVA – Calcio Femminile: amichevole per la Lazio Women

La Lazio Women sta preparando il suo debutto nel campionato di Serie B 2016-2017 previsto il prossimo 2 ottobre sul campo della Domina Neapolis. La squadra di De Cosmi ha disputato una partita amichevole al “Fausto Cecconi” di Monterotondo, sul campo dell’Eretum, squadra che prende parte al campionato femminile di Serie C.

Le biancocelesti si sono imposte per 5-0 mostrando grandi progressi rispetto alle gare disputate nel primo turno di Coppa Italia con la Res Roma. Importante il contributo delle ultime giocatrici acquistate dalla Lazio: in maniera particolare dall’attaccante Veronica Sciarretti, 15 reti la scorsa stagione in Serie B nella Roma XIV ed ex Lazio, autrice delle prime due marcature. La terza segnatura è arrivata con un tiro da fuori del vice-capitano Lombardozzi. Nella ripresa gran gol su punizione da oltre 35 metri di Giulia De Luca, arrivata questa estate dalla Roma XIV, e ancora un bel gol da fuori area della Pezzotti. Gli altri volti nuovi sono quelli di Nicoletta Vittori, centrocampista ex Roma XIV, e di Federica Tosti, arrivata dal Real Monterotondo Scalo. Diverse ragazze ancora non sono al meglio della condizione e altre sono ancora indisponibili ma è stato importante il ritorno in campo del difensore centrale Lommi, a quattro mesi dal suo infortunio e dall’operazione al ginocchio. A bordo campo in attesa di rientrare anche il capitano storico Berarducci, anche lei operata a un ginocchio, così come stanno cercando di arrivare alla giusta forma Celli, Cianci, Coletta, Corradino, Foschi, Lattanzi, Santoro e Sette.

IL TABELLINO

LAZIO WOMEN (4-2-3-1): Sarnataro (10’ st Palmerini); Tosti (20’ st Lommi), Vaccari, Angelini, Autili; Casali (K), Vittori; Pezzotti, Lombardozzi (VK), De Luca; Sciarretti. All.: Roberto De Cosmi.

Marcatrici: 9’ e 14’ Sciarretti, 29’ Lombardozzi, 14’st De Luca, 16’st Pezzotti.

 

Roma 2024 – Raggi: “Il problema sono i costi non la corruzione”

In questi ultimi giorni si è sentito spesso dire che la motivazione del NO alle Olimpiadi da parte del Comune di Roma sarebbe da ricondurre alla corruzione, vera piaga cittadina visti i risultati di Mafia Capitale.

Oggi però la Sindaca Virginia Raggi intervenendo in Senato per l’audizione riguardante oltre la salute dello Sport la candidatura alle Olimpiadi del 2024 ha precisato e ribadito con forza quali siano le vere ragioni del diniego: Dicono che la nostra scusa è la corruzione. Ma questa cosa non l’abbiamo detta noi, a Roma questo stato di cose è stato certificato con le indagini di Mafia Capitale ed ha visto coinvolte diverse parti dell’amministrazione capitolina. Quello della corruzione non è minimamente un tema preso da noi in considerazione sennò dovremmo chiudere Roma. Qui il punto principale è se a livello economico, a prescindere dalla corruzione che dovremo ovviamente estirpare, la Capitale possa permettersi questo evento ma, alla luce dei costi da sostenere, oggi non se le può permettere. Una volta resici conto della reale situazione, ormai compromessa, non ce la siamo sentita di gravare la nostra città e l’Italia di questi costi. Sarebbe stato da irresponsabili, avremmo continuato a togliere soldi a servizi essenziali che lo Stato e gli enti locali devono erogare e per questo non ce la siamo sentita.

 

POLISPORTIVA – Amichevole per le ragazze di Giuseppe Materazzi

Si è disputato a Roma il test amichevole tra la S.S. Lazio Calcio Femminile di Giuseppe Materazzi e la C.F. Florenzia di Nicoli. Per la società toscana nata appena nel 2015, la Serie D, al suo primo campionato, è stata una passeggiata verso la promozione: 24 vittorie su 24 partite. Inoltre le toscane si sono aggiudicate anche la Coppa Toscana. Le ragazze di Nicoli si sono imposte per 8-1 grazie alla tripletta di Del Prete e un goal a testa per Gnisci, Lotti, Naldoni, Pompignoli e Pecchia. Per la Lazio la rete della bandiera porta la firma di Grassi.

CALCIOMERCATO – Ag. Cafù: “La Lazio tra i migliori club al mondo. Speriamo sia ancora interessata”

Nell’ultima settimana è uscita l’intervista dell’agente di Jonathan Cafù, ala brasiliana del Ludogorets, in cui rivelava di un interesse estivo della Lazio. Lo stesso agente, su lalaziosiamonoi.it, ha rilasciato altre dichiarazioni: La Lazio ha fatto un’offerta nell’ultima finestra di mercato, ma il Ludogorets non ha accettato. Parlai anche con il ds Igli Tare, ma poi non ci sono stati più contatti dopo la chiusura del calciomercato. Vediamo se la Lazio avrà ancora lo stesso interesse in futuro. Stiamo parlando di uno dei migliori club del calcio mondiale e in quel caso sarà certamente un’ottima destinazione per il giocatore”.

L’ex Udinese Locatelli: “La Lazio ha un futuro roseo. Manca il gioco? Ora conta vincere”

E’ stato forse uno dei talenti incompresi della sua generazione. Con le maglie di Bologna e Udinese Tomas Locatelli ha regalato magie a cavallo del nuovo millennio e l’ex trequartista è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali on Air”, per parlare della prossima sfida che vedrà impegnata la Lazio proprio sul campo dell’Udinese. Un primo pensiero sul reparto offensivo biancoceleste: “A me i giocatori di classe piacciono un bel po’ e Keita, Felipe Anderson e Immobile sono nomi importantissimi per la Serie A. Soprattutto, necessitano di opportunità di crescita che la squadra può fornire in maniera ideale. Vedo un futuro molto roseo per la Lazio con questi giocatori”.

L’infortunio di Lucas Biglia è stata una tegola molto pesante: “E’ difficile capire quali siano le responsabilità dello staff medico. Io sono dell’opinione che bisogna essere il medico di se stessi. E’ fondamentale che nella testa di un giocatore ci sia la consapevolezza di essere a posto fisicamente o meno, a prescindere dal parere dei medici, anche perché solo essendo convinti delle proprie condizioni si può dare il cento per cento in campo. Tra calciatore e staff medico ci deve essere dialogo franco e diretto, l’allenatore non può decidere se un giocatore è pronto”.

La Lazio di Simone Inzaghi non convince sul piano del gioco, ma i risultati sono stati incoraggianti: “Bisogna partire dal presupposto che un giocatore che diventa allenatore vuole dare subito serenità alla squadra e la serenità si ottiene solo attraverso le vittorie. I tifosi possono notare le lacune nel gioco, ma se nelle prossime partite dovessero continuare ad arrivare i punti, anche la percezione della squadra dall’esterno migliorerà di conseguenza”.

Sabato c’è la trasferta di Udine, squadra imprevedibile, capace di vincere a Milano, ma anche di cadere: “L’Udinese ha un modo di lavorare chiaro da anni, punta a costruirsi un futuro sereno tramite le plusvalenze sul mercato. Puntando costantemente sui giovani ci saranno sempre alti e bassi, è uno scotto che la società sa di dover pagare. Riesce però sempre ad ottenere un risultato sportivo e soprattutto economico positivo a fine stagione”.

Quali sono i punti di forza e i punti deboli dei friulani? “Sicuramente una squadra ricca di giovani ha i suoi pro e i suoi contro. E’ una squadra che dal punto di vista atletico può essere particolarmente reattiva, ma può imbroccare la giornata giusta così come quella storta. In situazioni di difficoltà i giovani non sempre trovano la via d’uscita, al contrario di chi può vantare maggiore esperienza sul campo”.

Anche alla Lazio gli Under 23 di talento non mancano, come Milinkovic-Savic, De Vrij e Cataldi. Quali accorgimenti vanno presi con giocatori di questo tipo? “Sicuramente con i ragazzi di talento è importante lavorare sulla testa e sulla mentalità. E’ importante trovare un ruolo certo, che gli permetta di sviluppare al meglio le loro doti, indubbie se sono arrivati a questo livello. Inzaghi deve infondere serenità ai giocatori, soprattutto ai più giovani”. 

Il team manager Manzini lascia la Lazio dopo 45 anni? Diaconale smentisce

Stamattina era girata voce di un imminente addio di Maurizio Manzini dalla Lazio. Lo storico team manager biancoceleste lavora alla Lazio in veste ufficiale dal 1988, ma in realtà aveva iniziato già nel 1971 come collaboratore delle trasferte della squadra. Dopo 45 anni di fedeltà, l’ipotesi di non vederlo più a Formello aveva fatto storcere il naso a molti. Tuttavia, il responsabile della comunicazione Arturo Diaconale ha smentito questa ipotesi. La storia d’amore tra Manzini e la Lazio continua.

DIACONALE HA ANCHE PARLATO DEL CASO BIGLIA E DEL FLAMINIO>>>LEGGI DI PIU’

Diaconale: “Con Lotito sto benissimo. Biglia? La risonanza era positiva. Flaminio? Lotito mi ha detto che..”

Prosegue l’innovazione societaria? A raccontare cosa sta preparando la Lazio per la comunicazione e per i tifosi è intervenuto ai microfoni di Radiosei – a “Quelli che hanno portato il calcio a Roma” – il responsabile della comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale:

Com’è cominciata questa tua collaborazione con la Lazio?

E’ stata una cosa singolare, io ero in Rai ed erano le 16 e ho ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto che mi ha detto: “Sono Claudio…”. Ci conoscevamo con il presidente da anni ma non ci siamo mai frequentanti e mi disse che voleva ristrutturare la società e voleva che io mi occupassi della comunicazione. Io da laziale di lungo corso ero ben felice, poi abbiamo parlato ed eccomi qui. Poter fare un lavoro legato ai colori biancocelesti per me è il massimo della gioia”.

Il primo giorno cosa hai visto?

Io sono sempre realista, è difficile che mi emozioni. Ho visto un  gran bel centro, una struttura importante che può diventarlo ancora di più. Quello che più mi ha colpito sono i ragazzi della squadra che non avevo mai incontrato personalmente e ho cominciato pian piano a conoscere. Ho visto che ci sono persone di grande qualità anche umana oltre che tecnica e questo è molto importante. Sono le persone che fanno la squadra. Poi certo le squadre vanno costruite, ci vuole tempo… però sono stato colpito positivamente da questo”.

Cosa hai scoperto degli altri personaggi della società?

“Ho cominciato a conoscere tutti. Conoscevo già Peruzzi ma superficialmente. Ho cominciato ad apprezzare le persone che lavorano a Formello e ne ho tratto un’impressione positiva. Mi chiedono spesso ‘Come fai a convivere con Lotito?’ e io devo dire che ci sto benissimo. Questa sua energia che emana da tutti i pori e questa capacità di stare su mille fronti contemporaneamente non la vedo come una cosa negativa. Certo è una personalità molto forte ma è una caratteristica positiva. Ho trovato poi un tratto umano importante con il fatto di Amatrice. Mi ha colpito molto e credo che ha colpito anche chi non lo conosce. Quando è successa questa tragedia abbiamo scoperto che lui è molto legato a quel luogo e ha una base di sentimenti che magari nasconde ma ci sono ed è una persona di buon cuore. A me le persone che hanno buon cuore non mi dispiacciono. E’ un mondo così cinico che cancella le passioni e gli umori che invece devono rimanere”. 

Hai convocato tutti i giornalisti e con umiltà hai detto di parlarne per ricreare un rapporto con i media. Cosa ricordi e da quel giorno cosa è cambiato e cosa sta per cambiare?

Quel giorno per me è stato importante perché sono entrato nel meccanismo di chi segue professionalmente la Lazio. Ho conosciuto tanti colleghi che non conoscevo perché il mio mondo è quello ella politica, anche se ho bazzicato anche su questi terreni calcistici per tanto tempo quindi qualcuno già conoscevo. La mia impressione è che c’è stata la necessità di ampliare la comunicazione da parte della società che per un periodo ha vissuto sotto assedio da parte dei media, giornali, siti e radio. Per rompere l’assedio bisogna dialogare e aprirsi e andare incontro alle esigenze professionali. Una prima richiesta che mi è stata fatta è trasmettere le interviste fatte all’allenatore e/o a un giocatore non con 3 ore di ritardo, ma avere la possibilità di mandarle quasi in diretta o comunque massimo 10 minuti dopo. Ho risposto di sì. Abbiamo moltiplicato gli appuntamenti: prima c’era solo la conferenza pre-partita, ora invece c’è anche quella di un giocatore a metà settimana. Altresì ho dato la disponibilità a chiunque di poter intervistare un giocatore chiedendomi preventivamente l’autorizzazione ma non perché voglio fare una censura, ma perché devo conciliare le esigenze con eventuali vincoli contrattuali magari con Mediaset ecc..”

In che percentuale sono andate in porto?

Fino adesso tutte, ma queste sono le cose marginali. In realtà la mia idea è creare un clima non di contestazione perenne ma di rispetto reciproco e di dialogo. Le polemiche quando sono condotte in maniera corretta sono uno stimolo, non sono affatto negative, ed è giusto che ci siano perché il giornalismo vive anche di questo mi dispiace solo quando ci siano preconcetti e si voglia fare l’assalto e la contestazione. Questo mi dispiace ma so che fa parte del gioco

Come lo vedi il lavoro di Peruzzi e l’importanza della sua mediazione nel caso Keita?

Secondo me il suo ruolo è fondamentale, è il ruolo del rapporto squadra-società. Gestisce e rappresenta un elemento di equilibrio all’interno dello spogliatoio. Credo che Peruzzi sia necessario oltre che per le qualità umane che possiede, ma anche per l’esperienza che ha alle spalle. Nella vicenda Keita ha trovato un gran lavoro di compromesso che molto spesso non è facile trovare in circostanze di questo genere. Tutti sono consapevoli che vanno trovate le mediazioni, piano piano ha ottenuto un risultato più che positivo. Keita gioca ed è importante per la squadra, adesso tocca a Inzaghi gestirlo e ai compagni aiutarlo e di conseguenza lui deve aiutare i compagni”. 

Avevi detto che ci sarà un regolamento, quanto manca?

Aspettiamo la prossima sosta anche perché accanto al regolamento vorrei aggiungere qualche altra novità interessante. Vorrei fare un piano che consenta di rompere gli assedi e di riproporre la Lazio all’attenzione della comunità in cui vive. Io sono preoccupato solo di una cosa: a Roma c’è una vocazione all’autodistruzione che tutti noi abbiamo eh… però va corretta perché rischia di produrre dei danni irreversibili a dei giocattoli che una volta che vengono lacerati poi è difficile ricomporre, e scopriamo che non abbiamo più la ragione delle nostre passioni“.

L’effetto Bielsa e altre cose hanno messo la ciliegina sulla torta, adesso non è facile ma si deve ripartire. Come fare?

“I momenti peggiori sono quelli migliori, solo se raggiungi il fondo puoi risalire. Mi rendo conto che dal punto di vista ambientale dobbiamo risalire la china ma non mi dispero perché ci sono le condizioni interne ed esterne per ripartire: il rapporto corretto con i media di ogni genere può consentire di avere più comunicazione”.

Bisogna aprire Formello, avere più contatto con la gente, senza il tifoso non si va da nessuna parte. La gente vuole ricominciare ma dipende anche da voi:

E’ giusto e bisogna moltiplicare le iniziative per riportare la gente allo stadio e ricreare un clima che va al di là dei rapporti con la stampa. Con i tifosi si devono creare dei ponti, stabilire rapporti più intensi. Mi piacerebbe  puntare sulla moltiplicazione dei club e circoli biancoazzurri che sono la base del consenso. Mi piacerebbe stabilire rapporti con le scuole calcio, dove vanno i ragazzini. L’affezione per le squadre inizia da bambini. Intensificare quel tipo di lavoro e dagli una visibilità maggiore, può essere utile, ci sono tante piccolezze che possono essere fatte e che possono riportare la gente allo stadio e creare un clima di sostegno. Io ho vissuto anche la serie B e mi ricordo che anche allora c’era una crisi di tifoseria e quelli che erano rimasti erano pochi”.

A quando le novità?

“Per metà ottobre spero di aver definito questo piano. Ho cercato di studiare anche le altre società italiane e straniere medio-grandi e secondo me ci sono margini di manovra e di miglioramento estremamente ampi, però riguardano la comunicazione il marketing e tanti aspetti… In generale, nel momento in cui parte questo progetto, spero di ottenere risultati”

La questione dei bollettini medici?

Biglia farà una risonanza magnetica oggi alla Paideia e sapremo l’entità dell’infortunio subito. I bollettini medici ne ho parlato con il presidente. Esiste una perplessità perché non si vuole dare vantaggi agli avversari. Io personalmente sono a favore della comunicazione perché se non si dà l’informazione scattano le interpretazioni. Noi dobbiamo cercare di ridare certezze, potete stare tranquilli che cercheremo di farlo. Io ho cercato di capire cosa è successo con Biglia: lui ha fatto due allenamenti in cui non ha avvertito dolore, il medico gli ha fatto la risonanza da cui non è emerso nulla. C’era sicuramente l’interesse del giocatore di giocare per partecipare poi alla chiamata della nazionale argentina. Biglia è un ragazzo generoso che è legato alla Lazio e alla nazionale Argentina e quindi c’è stato un concorso di circostanze che ha portato a questo.

Il Flaminio?

“Onestamente il Flaminio mi sta antipatico perché mi ricorda quel Lazio Napoli in cui fu annullato il gol a Seghedoni per il buco nella rete, un errore arbitrale che ci costò la serie A (ride ndr). Il problema del Flaminio è di carattere tecnico. Sì c’è la parte sentimentale che spinge verso lo stadio in città. La Lazio è nata li vicino a Piazza della libertà e poi lì c’era lo Stadio della Rondinella dove giocava Piola. Però ci sono dei problemi tecnici che sono di difficile soluzione come i parcheggi e il fatto che per fare uno stadio completamente nuovo – perché il flaminio è antico ormai e va rifatto – ci sono una serie di problemi. Lotito? Lui ha detto che ci sono problemi che rendono quasi impossibile realizzarlo. Alternative? Non ne abbiamo parlato, perché deve essere un progetto realistico e lo diventa nel momento in cui lo stadio della Roma diventa una ipotesi concreta perché a quel punto si spalancano le porte anche per la Lazio. Adesso parlo da tifoso: l’esperienza della Roma mi colpisce molto perché siamo sicuri che riusciranno a fare lo stadio? Io mi auguro di sì per il semplice motivo che se lo fanno loro possiamo farlo anche noi“.

I media avranno la possibilità di avere un giocatore da intervistare?

“Sicuramente sì ma dovranno chiedermelo”.

Formello sarà aperto alla gente?

Sicuramente sì, bisogna vedere modi e tempi ma sarà aperto per creare un rapporto più stretto con i tifosi”.

Biglietti più contenuti?
“Su questo non sono in grado di dare una risposta perché la politica dei prezzi viene fatta da altri. Certo mi piacerebbe agevolare ragazzi e anziani. Faremo di tutto per portare la gente allo stadio ma serve un clima di entusiasmo” 

Il famoso responsabile per i tifosi. C’e’ l’idea di mettere una persona che lavori ai fianchi della tifoseria?
“Chi si occuperà dei club si occuperà anche del rapporto con i tifosi”.

Manzini va via?
No, assolutamente no.” 

Il presidente può evitare quei comunicati soltanto quando la Lazio vince?
“Anche il presidente fa il tifoso”

Marco Lanari

Biava: “Udinese squadra fastidiosa, ma la Lazio approfitti della giornata favorevole”

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Ai microfoni di Lazio Style Radio, è intervenuto, per parlare del momento della Lazio, l’ex difensore biancoceleste Giuseppe Biava: “La Lazio deve approfittare di questa giornata resa favorevole dalla classifica e dagli altri scontri in cui saranno impegnate le dirette concorrenti. L’olandese de Vrij è mancato tanto tempo, la sua assenza si è sentita molto e ora la Lazio può solo giovare del ritorno di quello che è il suo leader difensivo

Sul modulo scelto da Inzaghi: “Va bene con la difesa a tre. Gli interpreti scelti Bastos, de Vrij e Radu stanno facendo bene e io continuerei su questa strada guardando anche ai risultati e le caratteristiche dei giocatori. La difesa a tre ha bisogno di laterali bravi nell’anticipo e nell’uno contro uno e di un centrale più bravo tecnicamente e in grado di leggere nella maniera giusta le situazioni. Con la difesa a 4 devi stare, invece, più attento alle coperture e si lavora soprattutto di reparto, che deve agire in maniera più aggressiva e sincronica, altrimenti si di lasciare troppi spazi. Felipe Anderson? Deve stare tranquillo, è giovane corre molto, ma deve migliorare in fase difensiva. Rimane comunque un ragazzo generoso che non si tira mai indietro quando si tratta di aiutare i compagni. Sicuramente deve sacrificarsi di più, magari rischiando di avere meno lucidità davanti. Per fortuna, quando si fanno giocare due esterni con caratteristiche diverse, tipo Lulic, più difensivo, e Felipe, più offensivo, si riesce meglio ad aiutare la squadra in entrambe le fasi

Infine, sull’Udinese, prossimo avversario in campionato: “Non è più la stessa di quando io giocavo alla Lazio, perché ha perso giocatori importanti come Di Natale, ma è comunque una squadra fastidiosa perché hanno giocatori, come Thereau, che ti mettono facilmente in difficoltà. Hanno un grande allenatore e poi un gioco molto aggressivo“.

Altro che ritorno alla normalità: il rapporto Keita-spogliatoio è ancora teso. Ecco perché

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E’ un top player Keita. Nei tiri (5), nello scatto (quasi 33 chilometri orari), ora anche nei gol. Un top non trop, però, a sentire le parole di Lulic nel post Empoli: «Non si deve giocare da soli». Proprio il bosniaco è uno dei senatori che non ha perdonato il Balde giovane per le sue intemperanze estive. Le quali non devono essere state dimenticate nemmeno da Inzaghi, che infatti lo ha tolto al 66’. Il tecnico, poi, nel dopo gara, ha provato a giustificarsi con la scarsa condizione del senegalese, ma il cambio era preventivato. Sì, dall’egoismo. Quello che parte dello spogliatoio continua a non gradire: persino il “nuovo” Immobile impreca a ogni passaggio mancato, nonostante anche lui non pecchi di individualismo. Per fortuna, basta azzeccare l’angolo giusto per mettere tutto (e tutti) a tacere, almeno fino al momento in cui si conquista una punizione e si prova a batterla. Ma interviene Parolo, che ti scippa il pallone per far tirare nientedimeno che Radu: uno che di talento ne ha certamente molto meno del senegalese. E proprio il talento serve come il pane ad una squadra senza gioco, ma soprattutto «non si può fermare», come twitta l’agente Calenda, ritwittato proprio da Keita. Che dunque conferma ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, di sentirsi ostacolato nella sua esplosione. E che, se lui balla da solo, è anche perché in tanti non vogliono ballare con lui. Il senegalese spera che presto anche altri si accodino all’amico Felipe, l’unico a reggere la sua onda, ma al momento ancora ‘divide et impera’.

CALCIOMERCATO – La Lazio pensa a uno svincolato per sostituire Biglia

La Lazio dovrà a fare a meno di Lucas Biglia per i prossimi 2-3 mesi. L’ufficialità si avrà solo dopo gli accertamenti, in programma oggi nel primo pomeriggio, ma il responso appare ormai certo. Un guaio non da poco per i biancocelesti, che si ritrovano in rosa con il solo Danilo Cataldi con le caratteristiche adatte a sostituire l’argentino in cabina di regia. Urge dunque trovare delle alternative e, secondo quanto trapela dalla Turchia, la Lazio ne starebbe già vagliando una in maniera particolare: Raul Meireles. 33 anni, questi, dopo le ultime quattro stagioni passate nel Fenerbahce e le avventure in Premier tra Liverpool e Chelsea, è attualmente svincolato e alla ricerca di una nuova squadra. A questo proposito, secondo il portale ‘Haberler.com’, ci sarebbero stati contatti tra la dirigenza biancoceleste e l’entourage del giocatore. Solo una voce al momento, ma non si esclude che qualcosa di concreto sotto possa esserci davvero.

Capua: “La colpa non è di Biglia, sono i medici a decidere”

Dopo l’infortunio riportato da Lucas Biglia tra i tifosi biancocelesti si è alzato un vespaio verso Simone Inzaghi, reo di aver permesso all’argentino di scendere in campo per poi perderlo dopo appena sei minuti di gioco. Per fare luce sulla situazione ai microfoni di Radio Incontro Olympia è intervenuto il dottor Pino Capua. Queste le sue parole:

“Quello che è successo ieri è inconcepibile, è una situazione che mi fa rabbrividire. Quando un giocatore rientra da un lungo infortunio dopo pochi allenamenti è molto fragile. La colpa di ciò che è successo non è del giocatore. Un giocatore può anche chiedere di scendere in campo ma la risposta definitiva deve darla lo staff medico. Non basta un esame negativo e sentire che il giocatore si sente pronto per tornare. La decisione spetta sempre ai medici dato che la responsabilità è loro. Bisogna conoscere la storia del giocatore, nella fattispecie Biglia, bisogna essere esperti per valutare determinate situazioni. I calciatori sono come degli orologi preziosi, hanno dei meccanismi delicati che bisogna conoscere dato che subentrano diverse dinamiche particolari. A volte bisogna sapersi imporre vietando il rientro di un calciatore, anche se importante come l’argentino. La salute deve essere sempre al primo posto, anche perché a volte accellerando un recupero si fanno danni ancora più grandi. Non voglio attaccare i medici biancocelesti ma uno staff medico che lavora in uno spogliatoio svolge un lavoro complicato e l’esperienza è la qualità più importante. Biglia non ha responsabilità e neanche Inzaghi. La decisione spetta ai medici e dopo un infortunio come quello che ha subito l’argentino due soli allenamenti nelle gambe non bastano per rientrare in campo, anche se gli esami danno esito negativo”.

La Sindaca Virginia Raggi in Commissione Sport al Senato

Oggi, martedì 27 settembre alle ore 13,30, presso l’Ufficio di Presidenza della Commissione Istruzione è in programma l’audizione del Sindaco di Roma Virginia Raggi. La relazione riguarda l’atto 715, concernente lo stato di salute dello sport, con particolare riferimento alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Presente all’audizione anche il vicesindaco Daniele Frongia, assessore allo Sport.

Cagni sicuro: “Diamo tempo a Inzaghi. Siamo ad inizio campionato bisogna avere pazienza e il pubblico spesso non ne ha…”

Tra i pochi spettatori presenti domenica allo Stadio Olimpico durante la partita tra Lazio ed Empoli c’era anche mister Gigi Cagni, che nella trasmissione “Diario di bordo campo” su Radio Incontro Olympia ha commentato così il momento dei biancocelesti e la vittoria sofferta dei ragazzi di Inzaghi:

Per valutare la partita di ieri dobbiamo scindere due discorsi. Il primo aspetto è che si trattava della terza partita in una settimana e hanno sofferto tutte con quel caldo. Mi è piaciuta molto la capacità di soffrire della squadra nel momento migliore dell’Empoli. Poi c’è il discorso tattico. E il campo ha detto che questi giocatori non hanno caratteristiche adatte per il 3-5-2. Felipe Anderson non può giocare in quel ruolo, dietro soffrono molto i tre difensori e si vede evidentemente. Inzaghi sta facendo le sue prove, è giusto così, poi ad ogni allenatore non solo per chi è un esordiente, bisogna dare 10 partite prima di valutare se ha il polso della situazione o meno. Non si può giudicare subito, c’è bisogno di più tempo. Credo che questi giocatori siano più adatti al 4-3-3. Ieri è stata una partita molto confusa, bisogna avere pazienza. L’allenatore è convinto delle sue idee e bisogna dargli tempo. Immobile ha pagato più di tutti questa situazione, ha corso molto, è un generoso corre troppo e perde la lucidità. Siamo a inizio campionato è normale che le squadre siano ancora in costruzione. Anche Allegri ancora non ha trovato il giusto equilibrio, bisogna avere pazienza e il pubblico spesso non ne ha. Adesso Inzaghi dovrà imparare a gestire tante situazioni, cose che acquisisci solo con l’esperienza. Per esempio quello che è successo ieri con Biglia. A volte bisogna saper dire di no anche a un giocatore come lui che vuole giocare a tutti i costi, ma sono errori normali che vanno accettati. Se non si commettono errori particolarmente gravi bisogna sempre accettarli, poi gli allenatori sono sempre legati ai risultati e in questo momento non mi sembra che stiano dando torto a Inzaghi. Ieri nella prima mezz’ora ho visto la mano dell’allenatore, tatticamente la Lazio aveva un’impostazione corretta per le caratteristiche dell’avversario. Poco possesso palla e verticalizzazioni veloci contro una difesa molto alta. Poi altre cose meno bene, ma ripeto diamogli tempo. Anche Sarri lo scorso anno ha avuto bisogno di diverse giornate prima di capire che non era quello il modulo migliore per gli uomini a disposizione“.

Petrelli: “Con De Vrij la Lazio ha ritrovato una pedina fondamentale”

Sergio Petrelli, ex difensore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio commentando il successo della squadra di Inzaghi contro l’Empoli.

I tre punti sono importanti. Il giocar bene è secondario, si può giocar bene e perdere lo stesso: mi ricorderò sempre la gara dello scorso anno contro la Samp; la Lazio giocò bene ma perse.

Ieri ha giocato così e così ma non tanto male. Ci sono diverse cose da salvare. Ha vinto 2 a 0 contro una squadra che sa giocar a calcio. L’Empoli non ha delle punte particolarmente efficaci, altrimenti avrebbe potuto anche segnare. La Lazio vincendo ha preso 3 punti e quest’ultimi fanno morale.

Il vincere anche giocando male mi fa riflettere: se si vince giocando male, quando si giocherà bene si stravincerà. La Lazio forse non ha meritato ma ha vinto.

A me è piaciuto tanto de Vrij che è stato recuperato a pieno, è un giocatore fondamentale, intelligente e che guida la squadra. Riesce anche a far ripartire la squadra. Ho una particolare simpatia anche per Milinkovic. Può ancora migliorare, non so se sia un predestinato ma farà la fortuna della Lazio. Quando si muove fa delle cose fuori dal comune, vederlo così a me piace: ieri è stato un po’ nella morsa degli avversari. Avrà una brillantissima carriera con la maglia della Lazio.

Felipe e Keita, quando sono in forma, sono devastanti. Quando stanno bene ne beneficia tutta la squadra, perché mentre nel centro del campo c’è traffico, sulle fasce invece si può decidere l’esito della partita. Felipe deve solo migliorare la sua forma, ha giocato le Olimpiadi ma deve recuperare. Se dovesse riuscirci, sarebbe un giocatore che potrebbe fare la differenza. Con Keita sono abituati a saltare l’uomo e in Italia è raro vedere giocatori così: tengono gli avversari sotto scacco perché servono almeno 2 giocatori per fermarli. Migliorerà sicuramente, ha tutte le carte in regola. Lui salta l’avversario, e va a calciare: è una cosa fondamentale. Sempre meno giocatori fanno questo compito. E’ un bel vizio e va tenuto stretto.

Ormai non si può più parlare di squadre mediocri. Tutte le squadre sono difficili da affrontare. La Lazio ha avuto la fortuna di incontrare squadre abbordabili in casa e ha fatto tesoro sia contro il Pescara, sia contro l’Empoli facendo 6 punti e si trova in classifica lì in alto. Felipe è un ragazzo che quando sta bene e quando sta in forma, è difficile da fermare. L’Udinese mi sembra che sia una squadra tosta e anche cattiva. In questo si vede la mano di Iachini: si difende bene.

Avendo perso domenica scorsa, l’Udinese affronterà aggressivamente la Lazio. Se giocheranno Anderson e Keita, con due esterni così, potrebbe essere facile far male in contropiede. Bisogna ripartire con loro per pungere i friulani. Lì davanti poi c’è Immobile che finalizza molto bene: sbaglia qualcosa ma quando c’è da far gol, c’è sempre.

L’Udinese si può battere aggredendoli a centrocampo, costringendoli a perder palla ripartendo in contropiede. Io metterei nuovamente Keita e Felipe insieme: si può andar lì per difendere e vincere 1 a 0 ma si potrebbe perdere anche con una palla vagante. Piuttosto che aspettare i friulani, io giocherei all’attacco aggredendoli e giocando aperti. La squadra è veloce, è in grado di fare ripartenze belle da vedere. Se fossi Inzaghi darei nuovamente fiducia a Keita”.