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Meglio la maglia della Lazio che l’ironia di Dado

PREMESSA – Lo sfottò fa parte della Capitale, ed è un modo simpatico per parlare di Lazio e Roma. Tanti comici di entrambe le squadre fanno della sana e divertente ironia che è anche apprezzata dai rivali. A volte però il troppo stroppia. A volte inserire Lazio e Roma in temi extra calcistici stona e può far storcere il naso anche al più simpatico tifoso biancoceleste e giallorosso. Ultimamente sembra esserci un tiro al bersaglio contro la Lazio. Forse per ricevere qualche “Like” e “followers” in più, forse perché a volte (sarebbe meglio dire spesso) ci si vuol far belli agli occhi degli altri tirando in ballo e sfottere GRATUITAMENTE la Lazio e i laziali. Una “moda” alquanto discutibile.

“Avanti il Prossimo!” Ecco è arrivato “Dado“, in arte Gabriele Pellegrini, una specie di comico che, grazie a delle canzoncine simpatiche, racconta i temi dell’attualità politica. Seppur in cattiva luce, noi laziali siamo orgogliosi di essere sulla bocca di diversi uomini dello spettacolo. Questo evidenzia quanto astio c’è nei nostri confronti e quanto importante è la nostra Lazio per i nostri dirimpettai. Capiamo il “rosicamento” per tutte le vergognose sconfitte patite dalla sua compagine, per non essere la prima squadra di Roma fondata da nove cittadini romani nel lontano millenovecento. D’altronde comprendiamo anche quanto possa essere stato triste vedere che il figlio dell’attuale sindaco di Roma Capitale vestisse la maglia della Lazio anziché quella di rossa-arancione.

Non è la prima volta che il cabarettista ci critica. Però dopo il derby di Yanga Mbiwa ci può anche stare lo sfottò, ci mancherebbe. Soprattutto se sei un tifoso della Roma. Però stavolta, per criticare l’operato della Sindaca Raggi, i suoi autori hanno pensato bene di fare ancora riferimenti sulla Lazio. Avete rotto le palle! Un vecchio adagio pubblicitario recita: “Bene o male, purché se ne parli. E’ pur sempre pubblicità”.

A noi fa piacere essere citati da tutti voi, benpensanti e giullari di corte contemporanei. I ripetuti attacchi e prese in giro al tifoso laziale, denotano quanto ve rode er sedere che sti lazialotti stanno sempre lì a divve la verità. Il testo incriminato è il seguente: “E quando viene sera, distrutta dallo strazio, ritorna a casa e trova il figlio co la maglia della Lazio. Sotto la Casaleggio, non c’è mai fine al peggio, pe chi c’ha il fijo laziale, raddoppia la penale”.  

Noi invece fraseggiamo così: “Appena te incontramo, noi te lo diciamo, in volto e senza offese, caro Dado piàte sta maionese. Chi offende la nostra fede potesse non vede. Avecce e cresce er fijo laziale, non è una moda adolescianzale. Fate forza con forestieri e pellegrini che insieme sete più carini. Core de Roma, core de sta città ma ‘mdo stavate 116 anni fa”.  

EPILOGO – Purtroppo molti tifosi biancocelesti si sono risentiti e toccati dalla frase presente nella canzone (simpatica e divertente parodia in cui quel riferimento poteva tranquillamente essere evitato) ed hanno preso d’assalto la bacheca di Dado. A questo punto caro Dado ti chiediamo: ne è valsa proprio la pena? La notizia cantata ci piace, lo sfottò pure, ma facciamolo nei contesti e nei momenti opportuni.

Davide Sperati

Marco Corsini

Belleri: “Lazio piacevole sorpresa grazie a Inzaghi, ecco dove può arrivare”

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Manuel Belleri è intervenuto questa mattina ai microfoni di ‘Lazio Style Radio 89.3’. L’ex difensore biancoceleste ha esordito commentando questa prima parte di stagione delle ‘aquile’: “Inzaghi sta facendo delle cose splendide, ha dato alla Lazio un’organizzazione di gioco molto buona. I biancocelesti sono stati una piacevole sorpresa. Simone era un allenatore in campo anche quando giocava e adesso è riuscito a dare ai suoi un’impronta e una personalità importante. Lo spirito dei ragazzi è quello giusto“.

Un giudizio poi anche sul pacchetto arretrato a disposizione del tecnico piacentino: “Patric sta facendo molto bene. Basta ha avuto qualche battuta d’arresto, che ci può stare durante tutto un campionato, ma possiede grande affidabilità. Rispetto allo scorso anno, lo spagnolo è migliorato, ma ha ancora margini di crescita dal momento che si allena al fianco di grandi campioni e con un tecnico bravo come Inzaghi, che sa quando inserire un giocatore in una piazza come Roma. Inoltre ho sempre stimato tantissimo Radu, per la personalità che ha e che trasmette ai compagni di reparto. Ho avuto modo anche di allenarmi con lui e, quando sta bene fisicamente, è un ottimo giocatore, che offre sempre buone prestazioni e che possiede un carisma particolare. Comunque, un po’ tutti i calciatori hanno fatto bene quando sono stati chiamati in causa. Vedendola da fuori, mi sembra che la Lazio abbia i giusti presupposti per raggiungere obiettivi importanti“. A questo proposito, Belleri non ha dubbi: “I biancocelesti possono lottare per la Champions fino alla fine del campionato. All’inizio c’era qualche incognita sulla rosa, ma ora si può pensare di poter restare in scia per il secondo o il terzo posto. Trovarsi alla fine dell’anno in una di queste posizioni sarebbe un ottimo traguardo e la Lazio ha la possibilità di centrarlo. Inzaghi ha sempre trasmesso al meglio le proprie idee. La gestione dello spogliatoio è fondamentale, lui ha la capacità di relazionarsi con i calciatori facendoli sentire importanti. Ciò ha creato un feeling speciale tra l’allenatore e i calciatori”.

Il mercato e i (tanti) intrecci con la Lazio: parola al patron del Pescara Sebastiani

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Mancano pochi giorni all’avvio della sessione invernale, ma il calciomercato è già in frenetica attivita, tra intrecci, soprattutto per quel che concerne l’attacco, e nomi che spuntano fuori a cadenza praticamente giornaliera. Per fare un po’ di chiarezza, anche in merito alle situazioni riguardanti il suo Pescara, è intervenuto, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, il presidente Daniele SebastianiIl 2016 è stato per noi un anno importante, in cui abbiamo ottenuto il ritorno in Serie A. Abbiamo iniziato il campionato attuale in maniera positiva, ma poi ci siamo un po’ persi per strada in parte per demeriti nostri, in parte a causa della sfortuna. Adesso dobbiamo cercare di iniziare il 2017 col piede giusto e, in ciò, spero ci aiuti il ritorno di un calciatore fondamentale come Bahebeck”. Oltre all’apporto del tecnico Massimo Oddo, che sembra non aver perso la fiducia della società nonostante risultati poco esaltanti: “Penso di averlo dimostrato in questi mesi. Un altro allenatore, senza un progetto e una società alle spalle che abbia fiducia in esso, sarebbe già saltato. Noi invece sappiamo che la squadra è col mister e ogni giorno vediamo il lavoro svolto, dunque sappiamo già cosa fare”.

Sul fronte mercato, tre sono i nomi più caldi in queste ore: “Abbiamo già concluso l’operazione per l’ex laziale Stendardo e la ufficializzeremo appena si aprirà il mercato. Ledesma è un’idea e, quando Oddo rientrerà, ci incontreremo per valutarne la fattibilità. Djordjevic invece non credo si possa fare: mi risulta che ha anche offerte importanti dall’estero, per cui difficile portarlo al Pescara”. Sulla partenza poi di Aquilani: “Con lui non c’è nessun problema. Evidentemente, siccome è abituato alle grandi squadre, non è riuscito a utilizzare la sciabola invece del fioretto”. Nel mirino anche tanti giovani: “Cataldi lo considero un profilo importante. Mi spiace che non giochi, ma credo che la Lazio non lo cederà. Profili simili li ce ne sono anche in altre società d’alta classifica come la Juventus. Giovani di qualità che però risultano blindati e per i quali forse non è neanche tanto facile tornare in provincia”. Infine, sul duello con i biancocelesti per Paloschi: “L’Atalanta non lo cederà, perché si sta già privando di Pinilla e non può certamente fare un campionato solo con Petagna. Se però dovessi arrivare ad uno scontro con la Lazio per lui, potrei prospettargli di farlo giocare titolare per 6 mesi, anche se poi i giocatori fanno valutazioni tutte loro. Il profilo è comunque molto interessante, ha dimostrato nella categoria di saper fare gol”.

Keita, Lotito pronto a intervenire e rilanciare: ecco le cifre

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Nei prossimi 40 giorni sarà impegnato con il suo Senegal in Coppa d’Africa, ma Keita Balde non smetterà di essere una situazione bollente in casa Lazio. Da sciogliere c’è infatti il nodo relativo al rinnovo, per il quale le parti risultano al momento ancora lontane, per via di un rapporto ricucito solo parzialmente, dopo le vicissitudini estive, e che il freddo riscontrato sul fronte dell’agente del senegalese, Roberto Calenda, non ha certo contribuito a riportare ad una temperatura più mite. Così – riporta stamane La Gazzetta dello Sport – per effettuare l’ultima mossa e provare ad ottenere in extremis la permanenza del numero 14, il cui contratto scade nel 2018, nei prossimi giorni sarebbe pronto ad intervenire il presidente biancoceleste Claudio Lotito.

Che potrebbe arrivare ad offrire all’ex canterano del Barcellona fino a due milioni netti a stagione, il triplo rispetto ai 600mila circa che percepisce attualmente e che gli permetterebbero di equipararsi a big italiani del calibro di Immobile e Parolo. Non solo: per avere più possibilità di arrivare ad un accordo, il patron sarebbe disposto anche ad inserire una clausola rescissoria vicina ai 30 milioni, cifra forse troppo alta in rapporto a quanto percepito da Keita sino adesso. Il problema però è che il calciatore nella sua testa avrebbe già deciso di lasciare la Capitale: basterà quest’offerta per fargli cambiare idea?

Inzaghi da record: meglio di lui solo le big…

Simone Inzaghi ed il suo ben più che positivo bilancio statistico prima della sosta, preceduto soltanto da Petkovic, che, ad oggi, è il detentore del “pacchetto natalizio“. Fino ad ora infatti (soltanto nell’era Lotitiana) sono i 34 punti per il tecnico piacentino, 36 invece quelli per l’attuale ct della Svizzera in 18 impegni di campionato. In Serie A invece, lo precedono solo Allegri, Spalletti e Sarri, non a caso tecnici di realtà consolidate come Juventus, Roma e Napoli; uniche squadre a scavalcare la media di 2 punti a partita. Considerando che quella Lazio 2012/13 ebbe un netto calo nel girone di ritorno, quello dell’attuale tecnico biancoceleste è un profilo migliorabile. Prendendo dunque in esame anche le ultime gare della passata stagione, sono 46 i punti, al netto di una media di 1,84 a partita. Numeri che in ultimo non fanno che legittimare ampiamente la quarta posizione dei biancocelesti, ad una lunghezza dal Napoli. Dunque un buon ritmo, soprattutto in chiave Europa League, ma se riesce a correggere alcuni errori si può anche sognare qualcosa di più

Jacobelli, le dichiarazioni. Tra rinnovi e rinforzi

La sessione più articolata di calciomercato è alle porte e il direttore Xavier Jacobelli ha detto la sua ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900”. Ecco le sue parole:

MERCATO – “I problemi di mercato sono per da considerare per la sessione estiva, certo la questione rinnovi un po’ preoccupa. Sia per Biglia che de Vrij ma soprattutto un talento come Keita dovrebbero essere trattati i rinnovi contrattuali al meglio. Per il futuro di questa stagione invece molto dipenderà dalle mosse di mercato da gennaio, la squadra deve essere rafforzata. Il lavoro di Inzaghi è stato ottimo ma la società ora deve aiutare il tecnico. Un attaccante, anzi due vista la partenza di Keita per la coppa d’Africa: si parla molto di Mariano Diaz del Real Madrid ma passa tutto dalla cessione di Djordjevic. Mi sembra difficile che possa arrivare Giovanni Simeone anche perché il Genoa con Pavoletti che andrà al Napoli non può vendere tutti gli attaccanti. Inzaghi non è solo la sorpresa della Lazio ma la sorpresa del campionato in generale tra gli allenatori“.

IMMOBILE –  Normale l’appannamento momentaneo nell’arco di una stagione. Serve assolutamente un’alternativa che al momento non ha sopperito al calo fisiologico“.

LA SOSTA –La Lazio deve subito rialzarsi dopo la sconfitta contro l’Inter, formazione costruita per arrivare almeno terza. Il giudizio non cambia. Nemmeno il più pessimista tra i tifosi si poteva aspettare in una posizione simile”.

SULLA SOCIETA’ –In questi anni si sono sprecate troppe occasioni. Bisogna investire e chiedere alla squadra uno sforzo supplementare per continuare alla grande. Inzaghi ha puntato sui giovani che conosce bene ma un grande attaccante e un grande difensore servono. L’importante è avere la volontà politica di acquistare“.

SUI BIANCOCELESTI – “La Lazio ha rimediato sconfitte con le grandi ma ha 34 punti. A un punto dalla zona Champions League è comunque presto per sbilanciarsi visto che bisogna valutare anche il rendimento delle formazioni ancora impegnate in Europa. Chi mi ha sorpreso? Sicuramente è Simone Inzaghi, conferma alle 7 giornate dello scorso anno. Non doveva neanche sedere su questa panchina. La sua bravura è stata scavallare l’ostacolo di scetticismi e critiche. Lui, con Gasperini, le rivelazioni di questo scorcio iniziale”.

Rinnovi, Biglia: gennaio decisivo. Allarme rosso(nero) per de Vrij…

A settembre, c’erano buone premesse per il rinnovo di Biglia. Un mese fondamentale sta per arrivare, e gennaio è il mese in cui bisogna risolvere le questioni legate ai rinnovi contrattuali. Le basi del prolungamento del giocatore sono state discusse in Italia da Enzo Montepaone, agente del centrocampista; ad ogni modo niente di concreto alle porte. Capitan Biglia e società non hanno ancora raggiunto accordi, ma Calciomercato.it, riporta che sarebbe previsto un incontro per la seconda settimana di gennaio per discutere le nuove cifre del contratto. In caso di fumata nera l’entourage dell’argentino si metterebbe in contatto con le società interessate all’argentino.

CAPITOLO DE VRIJ – Diverso è il discorso invece per Stefan de Vrij. Il ds rossonero Mirabelli, ha messo gli occhi sul più forte difensore biancoceleste e sarebbe intenzionato a portarlo alla corte di Montella nella prossima sessione estiva. Si parla però di cifre importanti in casa Lazio, associate all’olandese. Calciomercato.com riporta che il patron Lotito per nessun motivo sarebbe disposto a privarsi del gigante olandese: pronto rinnovo da 2mln l’anno più bonus, e qualora lo richiedesse, l’inserimento di una clausola rescissoria fissata a non meno di 40 mln. Insomma le pretendenti dovranno sudare parecchio se vogliono strappare alla Lazio uno dei difensori più forti nel panorama europeo. La speranza in ogni caso è che Stefan resti a lungo alla Lazio…

Petrelli: “Un grande girone di ritorno per portare la Lazio all’altezza delle grandi”

L’ex difensore biancoceleste, campione d’Italia nel 1974, Sergio Petrelli, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio:

Alla Lazio manca qualcosa. Non riesco a capire se è un giocatore o un pizzico di crescita nella mentalità che li porta a volte a partire battuti con le grandi. Questa squadra ha gli esterni più forti del campionato, dovrebbe volare ma a volte si inceppano e non riescono a dimostrare il loro valore. Manca un centrocampista con un po’ di cattiveria ma acquistare un giocatore di valore superiore agli attuali non è facile.

Non c’è un giocatore a centrocampo che morde l’avversario. Tutti però, dovrebbero giocare con questa determinazione. Ogni giocatore dovrebbe fare qualcosa in più, mettere più grinta per diventare da buoni a ottimi calciatori. Tutta la squadra deve essere più determinata. I giocatori devono fare qualcosa in più per diventar una squadra da primi posti.

Felipe Anderson incarna il giocatore bravo che ha anche un po’ di grinta. I cartellini a lui arrivano perché è l’unico a mordere le caviglie. È completamente recuperato, si sta adattando bene al campionato. Se non fosse l’unico “cattivo”, l‘arbitro ci penserebbe su tre o quattro volte prima di estrarre un cartellino. Il brasiliano a oggi è il giocatore più in forma. Contro il Crotone non ci sarà perché è squalificato, spero che la Lazio non si faccia imbrigliare dai calabresi, poi tornerà a disposizione.

I biancocelesti devono finire al meglio il girone d’andata. Hanno capito di essere abbastanza forti per poter vincere su tutti i campi. La difesa è un po’ molle: la cattiveria si vede nell’incitamento, nell’entrata vigorosa, nel mostrare la faccia cattiva. Iniziare al meglio il 2017 sarebbe un biglietto da visita importante per il girone di ritorno.

Se il pacchetto arretrato fosse più grintoso, tutto il resto della squadra ne trarrebbe beneficio, si trasmette. I due dietro sono dei colossi: dovessero crescere anche in vigoria, sarebbe da sprone anche per centrocampisti e attaccanti.

I 21 gol subiti sono troppi. In passato, le squadre si costruivano da dietro, poi man mano si faceva il resto. Se hai una difesa forte, il gol prima o poi arriva e acquisisci una maggiore convinzione.

Quello tra tecnica e mente è il binomio che ci vuole. Inzaghi ha già fatto un miracolo. Non immaginavo una Lazio a questi livelli. Non vorrei che le critiche fossero esagerate. Tutti avrebbero firmato a inizio anno per vedere i biancocelesti così in alto alla fine dell’anno solare. Il tecnico è entrato bene nella testa dei giocatori. I tanti gol nella ripresa sono una questione mentale, quando la squadra va in vantaggio cala di tensione e rischia di farsi riprendere e superare. Inzaghi deve lavorare su questo, un calciatore non può crollare dopo un’ora di gioco.

La squadra è andata a Milano convinta di fare una buona partita e infatti ha giocato uno dei primi tempi migliori di questo campionato. Incassato il gol di Banega, c’è stato un crollo psicologico, i nerazzurri hanno preso coraggio e noi ci siamo afflosciati ed è finita come sappiamo.

La Lazio deve far capire che è arrivata al livello delle squadre blasonate, può vincere con tutti”.

CHAMPIONS – Per Napoli vs Real Madrid, biglietti a prezzi folli

Il 7 marzo 2017 allo Stadio San Paolo andrà in scena il ritorno dell’ottavo di finale tra Napoli e Real Madrid. Nel capoluogo campano l’attesa è snervante e tutti attendono quella sera come l’evento dell’anno. Ma i tifosi sono stati gelati dall’incredibile, in senso negativo, decisione da parte della società. De Laurentiis&Co. hanno deciso di attuare una politica di prezzi folli, speculando sulla passione dei tifosi napoletani.

Dal 29 dicembre saranno messi in vendita i biglietti ai seguenti prezzi:
Tribuna d’Onore  Euro 250 – Tribuna Posillipo  Euro 190 – Tribuna Nisida Euro   150 – Distinti Euro   100 – Tribuna Family Euro   80 – Curve Euro   50 – Tribuna Family ridotto: Euro 40

Questi i prezzi dal 1.02.2017 al 7.03.2017
Tribuna d’Onore  Euro 350 – Tribuna Posillipo  Euro  250 – Tribuna Nisida Euro   190 – Distinti Euro   130 – Tribuna Family Euro   120 – Curve Euro   70 – Tribuna Family ridotto: Euro 60

Mino Caprio: “Nessuna big ha dimostrato di essere imbattibile. La Lazio pecca solo di…”

Nonostante il KO di Milano la stagione della Lazio resta complessivamente assai positiva. Proprio di questo ha parlato  alle frequenze di TMW Radio, durante la trasmissione “Avanti Lazio”, Mino Caprio, noto attore, doppiatore e regista teatrale. Ecco le sue parole:

Iniziando dalla partita con l’Inter: “Guardiamo il primo tempo, sarebbe bello se la gara fosse durata solo 45’ (ride, ndr). Al terzo gol dell’Inter me ne sono andato, perché non sopporto vedere la Lazio giocare così. Inzaghi è molto bravo e ha risolto tante problematiche dello scorso anno. Forse c’era un problema di spogliatoio. Così mi spiego anche la scelta della dirigenza di portare Peruzzi qui. Bielsa? Poteva fare bene ma anche peggio di Inzaghi, non lo possiamo dire. Voglio fare i complimenti a Inzaghi, che ha ricompattato il gruppo e ora gioca un buon calcio”.

LE GARE CON LE GRANDI – Con il Napoli, anche se non era facile, abbiamo pareggiato. Con la Juventus non avevamo sofferto molto prima di quella distrazione fatale sul gol di Khedira. Sarebbe potuta finire benissimo in parità. Anche con il Milan abbiamo fatto un primo tempo, poi anche in quell’occasione abbiamo subito il primo gol su un nostro errore. Sono tutte occasioni che lasciano l’amaro in bocca, perché nessuna di quelle squadre ha dimostrato di essere così più forte di noi. Forse pecchiamo un po’ di esperienza, è davvero un peccato. Dopo il primo tempo di San Siro l’Inter, ho pensato che questa era una grande Lazio. Poi nel secondo tempo siamo scoppiati come una bolla di sapone. Inzaghi saprà i motivi di questi cali, io spero che abbia parlato con tutti i giocatori. Perché è veramente un peccato. Pensate che Natale se la gara con l’Inter avessimo vinto. Ora ricominciamo con il Crotone”.

SU KEITA – “La Lazio dovrebbe rivedere lo stipendio del ragazzo. Rispetto, per esempio, a Djordjevic ha tutti i motivi per chiedere un nuovo contratto. Secondo me andrebbe alzato lo stipendio. Di solito, però, sono gli agenti che hanno un ruolo fondamentale nelle trattative, forse potrebbero averlo consigliato male. L’offerta del Bayer Leverkusen? Secondo me non vale ancora 30 milioni. È una cifra assurda, se Lotito riuscisse a piazzarlo per una cifra così alta ne saremmo tutti felici. Se, ovviamente, poi verrebbero reinvestiti. Speriamo che possa fare un buon torneo con il Senegal, tornando poi carico a Roma”.

SUL MERCATO – Serve un centravanti. Immobile è troppo solo. Servirebbe una punta, per come la vedo io, come Toni. Non so quanto possano essere utili Paloschi e Gabbiadini. Servirebbe una punta che possa lavorare e essere complementare a Immobile, che fa molto movimento. Djordjevic via a 7 milioni? Mi sembrano troppi, anche per quanto fatto in questo anno. Probabilmente il serbo non sta più bene alla Lazio e lui non serve più alla Lazio”.

AUGURI AI TIFOSI – In chiusura, con la voce di Peter Griffin, Mino Caprio ha mandato il proprio saluto ai tifosi della Lazio: “Auguri di fine anno a tutti i tifosi e soprattutto alle tifose della Lazio. Però non ditelo a Lois che è gelosa! Forza Lazio!!!”.

METEO – Copritevi bene, sarà un Capodanno gelido…

E’ un inverno decisamente anomalo quello che sta caratterizzando questa ultima parte di 2016. Sbalzi di temperatura a non finire che hanno disorientando – e non poco – la popolazione italiana.  Una certa stabilità, seppur gelida, è comunque in arrivo. Il termometro nei prossimi giorni segnerà più o meno ovunque temperature molto più basse. Se il giorno di Natale è stato infatti mite su tutta la penisola, le prossime feste – a partire dalla notte di San Silvestro – saranno più fredde. Il calo termico inizierà giovedì 29. A Capodanno è possibile un calo delle temperature anche di 6-8 gradi. Un cambiamento delle masse d’aria determineranno un sensibile calo delle temperature. Farà in particolare più freddo nelle regioni del Sud e in montagna, fino a 6-8 gradi in meno. Ciò vuol dire che, con la svolta meteo in arrivo, su molte regioni d’Italia le temperature torneranno su valori prossimi alle medie del periodo.

FREDDISSIMA L’ULTIMA NOTTE DELL’ANNO – La notte di San Silvestro si preannuncia fredda un po’ ovunque da Nord a Sud, con temperature allo scoccare del nuovo anno di -1 grado a Milano, Venezia e Firenze, -2 a Bologna e Torino, -3 gradi a Bolzano e l’Aquila, 0 a Roma. Un po’ più mite al Sud con 5 gradi a Napoli e Bari, fino a 10 a Palermo. Poi con il nuovo anno, l’alta pressione tenderà a spostarsi elevandosi verso l’Islanda, richiamando così una repentina discesa di aria artica verso l’Europa centrale e quindi il Mediterraneo. In queste situazioni intorno all’Epifania la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote molto basse soprattutto nelle regioni del Centro-Sud.

Collina tranquillizza gli scettici: “La VAR? Sarà comunque l’arbitro a decidere”

E’ diventato uno dei tormentoni del calcio mondiale: VAR sì o VAR no? Gli effetti positivi si sono già visti al Mondiale per Club (con un rigore assegnato ed un gol convalidato) ma nonostante ciò c’è ancora qualche timore ad abbracciare definitivamente la VAR (Video Assistant Referees (o moviola in campo)). In primis due protagonisti di quel mondiale Luka Modric e Zinedine Zidane. Così in occasione dell’International Sports ConferencePierluigi Collina, designatore degli arbitri per l’Uefa ha provato a tranquillizzare gli scettici:

“Voglio essere chiaro: ci sono e ci saranno sempre tre arbitri a vedere al monitor le immagini. Come abbiamo visto nella sperimentazione di questi mesi (è partita a marzo, ndr) si userà per evitare errori chiari, ma sarà sempre l’arbitro a decidere nel momento finale e noi non vogliamo interrompere il ritmo naturale del gioco“, ha detto l’ex direttore di gara bolognese. Che poi ha ribadito che la VAR: “Verrà usata solo in casi particolari come gol, cartellini rossi o scambio di identità. Non avremo più casi come quello di Henry con la Francia che estromise l’Irlanda ai Mondiali, ma stiamo ancora valutando per sperimentare di più e capire i problemi. La priorità in ogni caso è la qualità della decisione, non la velocità“.

 

CALCIOMERCATO – Luis Alberto: il DS del Deportivo chiarisce la situazione

AGGIORNAMENTO ORE 20:30 – Dalla Spagna sono sicuri: Luis Alberto sarà presto (ancora) un giocatore del Deportivo. Il Depor è seriamente intenzionato a riprendersi l’esterno ex Liverpool. Si parla già di un principio d’accordo tra il giocatore e il club. E nella penisola iberica il giornalista di Radio Coruña Fran Hermida giura di aver ascoltato in zona mista la frase: “Il 5 di gennaio Luis Alberto starà al Riazor (lo stadio del Depor, ndr)”. Come spiegato poi dallo stesso collega in un tweetal momento la trattativa è però bloccata. Il motivo? La Lazio vorrebbe monetizzare dalla cessione del classe ’92, mentre il club della Galizia non sarebbe intenzionato ad acquistarlo a titolo definitivo. La conferma arriva dalle parole del Ds Richard Barral, riportate da AS.com“Abbiamo provato a prenderlo in estate, ma aveva una valutazione troppo alta. Ci piace: è polivalente, però al momento non stiamo trattando con la Lazio”. Una situazione destinata a regalare comunque nuovi sviluppi. Nonostante l’occasione regalata dalla partenza di Keita per Coppa d’Africa, il futuro di Luis Alberto è tutt’altro che scritto.

Luis Alberto è arrivato in estate per sostituire Candreva, ad oggi però lo spagnolo ha collezionato solo 2 presenze, non convincendo Inzaghi, per questo sembra essere molto vicina la partenza del trequartista iberico. Infatti c’è un principio di accordo fra Luis Alberto e il Deportivo La Coruna. Il centrocampista offensivo, potrebbe presto ritornare in biancoblù dopo solo qualche mese dal suo arrivo nella Capitale.

FOCUS – Marketing, dal social allo store: l’insuccesso del brand Lazio

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Passeggiando per le vie della città in cerca di regali e spostandomi da nord a sud e da est ad ovest della Capitale, ho avuto l’occasione di percorrere in svariati quartieri, dal centro alla periferia. Nel mentre mi guardavo attorno, mi sono sentito, come dire, “circondato”, da colori, ahimè, giallorossi. Eh si perché ovunque tu vada potrai trovare un negozio ufficiale e non, della As Roma. E quelli della S.S. Lazio? Purtroppo poco e niente. Soprattutto al centro di Roma, da Barberini a Spagna, dei colori biancocelesti non c’è traccia. I turisti, specialmente gli asiatici, li vedi girare con in mano una busta raffigurante lo stemma degli “altri”; durante la settimana puoi imbatterti nelle hostess giallorosse che cercano di invogliarti a fare il biglietto della partita. Mentre in casa Lazio tutto tace.

GLI STORE – I Lazio Style sono ubicati male in città. Al centro di Roma non esistono, su Via del Corso non esistono, su Via Nazionale non esistono. Sono presenti nei posti più nascosti. Senza nulla togliere a Via Prenestina, a Valmontone, a Roma Est, ma sicuramente non sono cos’ facilmente raggiungibili come un negozio nel cuore di Roma. Ma perché queste scelte così opinabili? Nonostante lo sforzo, che bisogna ammetterlo c’è stato, il brand Lazio rimane anni luce lontano rispetto a quello dei cugini. I turisti difficilmente potranno scoprirci ed incontrare i nostri colori ed il nostro simbolo. Al momento gli investimenti sono stati quanto meno discutibili. Qualche settimana fa Canigiani aveva accennato di un possibile progetto riguardante l’apertura di un Lazio Style al centro di Roma, ma ha frenato subito gli entusiasmi con un eloquente “… è un’operazione che richiede uno sforzo economico importante e notevole, bisognerebbe chiedere aiuto alla Macron”. Parole che hanno lasciato l’amaro in bocca perché se una società vuol fare marketing deve assolutamente essere visibile al pubblico e non nascondersi nei meandri più lontani della città.

I CANALI SOCIAL  – Se gli store sono nascosti, a livello di social per i biancocelesti va ancora peggio. Basta paragonare i seguenti numeri tra Lazio e Roma:

Facebook – S.S. Lazio  728 mila followers  –  AS Roma 8 milioni 372 mila followers

Twitter – S.S. Lazio  387 mila followers  – As Roma  1 milione 210 mila followers

Instagram  – S.S. Lazio 137 mila followers  –  As Roma 890 mila followers

A livello di web marketing siamo lontani anni luce rispetto alla Roma. Sono dati da incubo frutto di una gestione e di una comunicazione non all’altezza di un club importante come la Lazio. Ed è un peccato perché ciò va a compromettere anche il rapporto con gli sponsor: non investiranno mai per un brand che non ha appeal nel web. Di conseguenza si crea un mancato introito importante per le casse societarie. Eppure basterebbe davvero poco: maggior pubblicità del marchio, iniziative, campagne anche face to face per dare visibilità ai colori biancocelesti, ma soprattutto una maggiore interazione con il tifoso.

Ottime le iniziative benefiche, che di sicuro hanno dato visibilità al marchio Lazio, ma non basta. Serve molto di più. Quello che tutti noi ci auspichiamo è quello di vedere in ogni angolo della città e in ogni angolo del web, il simbolo LAZIO, con la sua AQUILA e i suoi colori BIANCO – CELESTI. Non vogliamo essere invisibili al tifoso, ai turisti e alla gente, ma vogliamo che la Lazio sia sempre presente al fianco di tutti. Migliorare subito, per crescere insieme…

Marco Corsini

Gonzalez al passo d’addio: “Lazio lasciami andare”

Dopo le tante voci circolate negli ultimi giorni riguardo squadre interessate alle sue prestazioni il “Tata” Alvaro Gonzalez ha detto la sua ai microfoni di Futbol lanciando quasi un appello alla società biancoceleste:

“Credo che a gennaio lascerò la Lazio. E’ da tempo che l’idea di lasciare i biancocelesti sta prendendo corpo dato che non gioco mai. Società e allenatore non puntano su di me, per cui non credo ci possano essere problemi a lasciarmi andare. Diverse società si sono fatte sotto e già sono stati avviati dei contatti. Io voglio giocare, la Lazio non dovrebbe creare difficoltà visto che paga lo stipendio a un calciatore che non viene utilizzato. La mia cessione farebbe tutti felici. Mancano pochi giorni al calciomercato, resto in attesa perché ho voglia di tornare a giocare. Durante la settimana in alcuni giorni mi alleno con il resto della squadra, in altri da solo. Ovvio che allenarsi con l’obiettivo di mantenersi in forma o farlo per motivi di concorrenza è diverso. Posso ancora fare bene la mia parte, ma il modo migliore per riuscirci è giocare con continuità. La concorrenza è fondamentale in questo sport ed è quello che vorrei. Per tenermi in forma mi sono sempre allenato come se dovessi giocare. L’ho fatto per farmi trovare pronto in caso di convocazione con l’Uruguay. In più in questi giorni, a casa, mi sono reso conto di non essere molto lontano dalla mia condizione fisica ideale”.

Ecco come proteggere cani e gatti dai botti di fine anno

Come sappiamo, da diversi giorni ormai la Sindaca Virginia Raggi ha emesso un’ordinanza attraverso la quale “dal 29 Dicembre fino alla mezzanotte del 1° Gennaio (quindi l’ordinanza terminerà ufficialmente il 2 gennaio, ndr)” viene imposto il divieto assoluto di “usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti”. Sappiamo anche però che purtroppo, come accade spesso in Italia, molti “simpaticoni” non rispetteranno l’ordinanza imposta e useranno fuochi d’artificio, botti e petardi come se niente fosse. Per chi ha degli animali ecco alcuni consigli utili che gli daranno un po’ più di protezione.

Qui di seguito troverete alcuni accorgimenti da approntare per proteggere cani e gatti:

  • Assicurarsi che abbiano sempre un luogo di facile accesso dove ripararsi e trovar rifugio;
  • Assicurarsi che siano in un ambiente protetto e sicuro da cui non possano allontanarsi;
  • Portare a passeggio il cane durante le ore diurne sempre al guinzaglio: ricordarsi infatti che un cane spaventato può cercare di scappare ed allontanarsi da voi;
  • Tenere i gatti e i cani in casa nelle ore serali, quando i botti potrebbero essere più facilmente utilizzati;
  • All’imbrunire, chiudere bene le imposte delle finestre, accostare le tende e coprire e attutire il rumore dei botti con della musica;
  • Non punire mai i vostri animali quando sono spaventati: un tale comportamento potrebbe peggiorare il loro stato d’animo;
  • Dotate il vostro animale di microchip (obbligatorio per i cani e facoltativo per i gatti). Permette di rintracciare più facilmente il vostro animale nel caso dovesse scappare.

Per i cani

  • Programmare in tempo le misure atte ad aiutare i cani ad affrontare il rumore dei botti chiedendo consiglio al vostro veterinario;
  • Predisporre un “rifugio” sicuro per il cane individuando una zona tranquilla della casa;
  • Abituare il proprio cane ad associare questo luogo ad uno spazio tranquillo, facendogli trovare, ad esempio, i propri giochi preferiti. Questa abitudine insegnerà al cane che quell’area è un luogo sicuro e piacevole dove potersi rifugiare nel caso in cui si dovesse sentire in pericolo.
  • È importante che il cane possa accedere al proprio “rifugio”, anche in vostra assenza;

Cosa fare durante i fuochi d’artificio o i botti:

  • Chiudere tutte le finestre in modo da oscurare al meglio le stanze, così da eliminare qualsiasi problema causato da bagliori improvvisi;
  • Non lasciare il cane da solo;
  • Dedicare più attenzione al vostro animale: giocate provando a coinvolgerlo, ma senza forzarlo;
  • Ignorare i rumori dei botti e i bagliori causati dai fuochi dimostrando la vostra tranquillità al cane.

Per i gatti

  • Assicurarsi che il gatto abbia almeno un luogo dove andare a ripararsi;
  • Fare attenzione che il gatto non esca da casa.

Per gli altri animali

  • Se il tuo animale vive all’esterno, coprire con una coperta, la gabbia o la voliera, così da proteggerlo dai bagliori dei fuochi e dai rumori forti;
  • Lasciare una piccola fessura per far circolare l’aria;
  • Mettere a disposizione luoghi protetti dove il vostro animale possa ripararsi.

Cosa fare se…

… hai un animale domestico “non convenzionale” (coniglio, cavia, furetto, criceto, pappagallo, canarino, tartaruga, camaleonte, ecc. ecc.) o hai bisogno di aiutare un animale selvatico terrorizzato e/o ferito? Rivolgiti al tuo veterinario.

Delio Rossi incensa Inzaghi e consiglia la Lazio

A Formello si sogna in grande, giocatori e tifosi sognano la Champions League anche se le ambizioni all’inizio della stagione erano minori. I risultati conseguiti dai ragazzi di Inzaghi hanno caricato l’ambiente e inoltre hanno aumentato la fiducia e l’ottimismo nella squadra per il raggiungimento di un risultato insperato. La Lazio però ha anche  evidenziato un limite: ogni volta che si ritrova sotto fa fatica a risalire la china. Sino a oggi in 18 partite di campionato i biancocelesti si sono trovati per 8 volte a dover rimontare, 4 volte ha pareggiato (Chievo, Bologna, Torino e Napoli) e le altre 4 ha perso (Juve, Milan, Roma e Inter), senza mai riuscire a raccogliere i tre punti. La cosa inizia a preoccupare perché, anche come sottolineato dallo stesso Inzaghi dopo la sconfitta con l’Inter, bisogna stare attenti che non diventi un problema di testa. “Non si deve però nemmeno ingigantire il tutto — spiega l’ex tecnico biancoceleste Delio Rossi intervenuto sulle colonne della Gazzetta dello Sport —. Il campionato della Lazio è ottimo, quello che conta è questo”.

La squadra di Inzaghi in quest’ultimo periodo non è stata perfetta ma secondo l’ex Rossi non si poteva pretendere di più: “La squadra non è stata costruita per questi traguardi, essere quarti a metà stagione è quanto di meglio si potesse ottenere”.

Come si può risolvere il problema della rimonta: “Basta mostrare la classifica ai ragazzi e convincerli che è meritata. Bisogna rafforzare la loro autostima”.

Per Rossi i problemi da risolvere potrebbero essere altri: “Nella ripresa la squadra troppo spesso cala. Bisogna capire perché”.

Immobile si deve sbloccare: “Ha perso un po’ di brillantezza. Potrebbe essere utile sgravarlo da qualche compito difensivo”.

Secondo il tecnico romagnolo il principale artefice dei risultati biancocelesti è Inzaghi: “Simone ha portato a termine una rivoluzione copernicana. Da calciatore, come ogni attaccante, ragionava come se fosse lui il centro dell’universo. Ora da allenatore mette gli altri al centro. Ha il gruppo in mano, ne è il padrone, il suo vero merito è questo e non è cosa di poco conto”.

Il giocatore che l’ha sorpresa di più: Milinkovic. E’ il prototipo del centrocampista. Sa fare tutto. E’ bravo di testa, tecnicamente e aiuta la squadra in entrambe le fasi. È cresciuto tantissimo”.

Secondo Rossi l’importante è che lo spogliatoio resti tranquillo e carico: “I giocatori non devono sentirsi responsabilizzati, l’importante è che sappiano che stanno facendo una grandissima stagione”.

Ma nonostante il terzo posto sia vicino Rossi tiene basse le aspettative: “È presto per parlare di Champions. Se a marzo la classifica sarà ancora questa allora sarà giusto pensarci, ma non ora. Manca ancora troppo tempo, ci sono ancora troppi punti in palio”.

La classifica dei bomber italiani 2016/2017: un biancoceleste sul podio

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La UEFA ha stilato la classifica dei bomber italiani per questo inizio di stagione 2016/2017 nei maggiori cinque campionati europei in base al ranking della UEFA stessa. Con tredici gol in 16 partite con il Torino in Serie A., guida la speciale classifica Andrea Belotti. Nessun attaccante italiano segna come il granata in questo inizio di stagione. Al secondo posto Ciro Immobile e Federico Bernardeschi con 9 gol in 18 partite nel campionato italiano.

Con 8 reti segnate in 9 presenze in Ligue 1, Mario Balotelli è il primo degli ‘italiani all’estero’, tra i quali spicca anche Nicola Sansone, a segno sei volte in 16 partite con il Villarreal in Spagna.

Ecco la top 15 dei migliori marcatori italiani nei principali 5 campionati in Europa:

1. Andrea Belotti (Torino) 13 gol in 16 partite
2. Ciro Immobile (Lazio) 9 gol in 18 partite
2. Federico Bernardeschi (Fiorentina) 9 gol in 18 partite
4. Mario Balotelli (Nizza) 8 gol in 9 partite
5. Marco Borriello (Cagliari) 7 gol in 17 partite
6. Nicola Sansone (Villarreal) 6 gol in 16 partite
7. Diego Falcinelli (Crotone) 5 gol in 16 partite
7. Lorenzo Insigne (Napoli) 5 gol in 17 partite
9. Simone Verdi (Bologna) 4 gol in 11 partite
9. Gianluca Lapadula (Milan) 4 gol in 11 partite
9. Mattia Destro (Bologna) 4 gol in 12 partite
9. Marco Benassi (Torino) 4 gol in 15 partite
9. Roberto Soriano (Villareal) 4 gol in 16 partite
9. Fabio Quaglierella (Sampdoria) 4 gol in 17 partite
9. Daniele Baselli (Torino) 4 gol in 17 partite

Patric: “Stagione positiva per me e la Lazio, ma guai a rilassarsi…”

In un anno non ha superato solo le difficoltà di adattamento ma anche tutti i pregiudizi che tutti gli allenatori che popolano la città di Roma gli hanno attribuito. Patricio Gabarron, noto semplicemente come Patric, è la prova che la svolta può arrivare da un momento all’altro bisogna solo avere pazienza e lasciar parlare il campo. Sia a sinistra che a destra il terzino spagnolo ha mostrato quest’anno sicurezza e affidabilità. La sua simpatia e il suo essere letteralmente un tifoso in campo lo ha fatto diventare un beniamino della tifoseria. Insomma questa stagione è sicuramente positiva per lo spagnolo. L’ex canterano del Barcellona è intervenuto ai microfoni del giornale spagnolo ‘La Opiniòn’ per parlare del suo momento alla Lazio: 

“Anche se abbiamo perso l’ultima partita, credo che le sensazioni sono positive, siamo molto soddisfatti dei risultati. La stagione però è molto lunga e non dobbiamo rilassarci per nessun motivo. La squadra ha fatto 34 punti e vogliamo che questo trend continui perché i tifosi lo meritano. Per quel che riguarda sé stesso, Patric ha le idee chiare: “Ho 23 anni e voglio solo continuare a migliorare come professionista, non ho intenzione di pensare ad altro. Oggi sono molto felice di essere in Lazio e mi devo godere il presente poi quel che verrà, verrà”.

Miglior allenatore 2016: in vetta un ex laziale, sul podio un ex romanista

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La Federazione Internazionale di Storia e Statistica del calcio (IFFHS), ha stilato la classifica del miglior allenatore dell’anno solare 2016.

L’ambito riconoscimento è andato a Diego Pablo Simeone, a cui l’istituto di statistica ha che ha assegnato ben 113 punti: cinque in più rispetto a Zidane, suo rivale in Liga con il Real e secondo di questa classifica. Il terzo gradino del podio è completato da Ranieri, autore della meravigliosa favola del Leicester, con 86 punti. Nelle posizioni basse della classifica c’è il primo allenatore di un club italiano: si tratta di Massimiliano Allegri della Juventus (6 punti)