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Meglio la maglia della Lazio che l’ironia di Dado

PREMESSA – Lo sfottò fa parte della Capitale, ed è un modo simpatico per parlare di Lazio e Roma. Tanti comici di entrambe le squadre fanno della sana e divertente ironia che è anche apprezzata dai rivali. A volte però il troppo stroppia. A volte inserire Lazio e Roma in temi extra calcistici stona e può far storcere il naso anche al più simpatico tifoso biancoceleste e giallorosso. Ultimamente sembra esserci un tiro al bersaglio contro la Lazio. Forse per ricevere qualche “Like” e “followers” in più, forse perché a volte (sarebbe meglio dire spesso) ci si vuol far belli agli occhi degli altri tirando in ballo e sfottere GRATUITAMENTE la Lazio e i laziali. Una “moda” alquanto discutibile.

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“Avanti il Prossimo!” Ecco è arrivato “Dado“, in arte Gabriele Pellegrini, una specie di comico che, grazie a delle canzoncine simpatiche, racconta i temi dell’attualità politica. Seppur in cattiva luce, noi laziali siamo orgogliosi di essere sulla bocca di diversi uomini dello spettacolo. Questo evidenzia quanto astio c’è nei nostri confronti e quanto importante è la nostra Lazio per i nostri dirimpettai. Capiamo il “rosicamento” per tutte le vergognose sconfitte patite dalla sua compagine, per non essere la prima squadra di Roma fondata da nove cittadini romani nel lontano millenovecento. D’altronde comprendiamo anche quanto possa essere stato triste vedere che il figlio dell’attuale sindaco di Roma Capitale vestisse la maglia della Lazio anziché quella di rossa-arancione.

Non è la prima volta che il cabarettista ci critica. Però dopo il derby di Yanga Mbiwa ci può anche stare lo sfottò, ci mancherebbe. Soprattutto se sei un tifoso della Roma. Però stavolta, per criticare l’operato della Sindaca Raggi, i suoi autori hanno pensato bene di fare ancora riferimenti sulla Lazio. Avete rotto le palle! Un vecchio adagio pubblicitario recita: “Bene o male, purché se ne parli. E’ pur sempre pubblicità”.

A noi fa piacere essere citati da tutti voi, benpensanti e giullari di corte contemporanei. I ripetuti attacchi e prese in giro al tifoso laziale, denotano quanto ve rode er sedere che sti lazialotti stanno sempre lì a divve la verità. Il testo incriminato è il seguente: “E quando viene sera, distrutta dallo strazio, ritorna a casa e trova il figlio co la maglia della Lazio. Sotto la Casaleggio, non c’è mai fine al peggio, pe chi c’ha il fijo laziale, raddoppia la penale”.  

Noi invece fraseggiamo così: “Appena te incontramo, noi te lo diciamo, in volto e senza offese, caro Dado piàte sta maionese. Chi offende la nostra fede potesse non vede. Avecce e cresce er fijo laziale, non è una moda adolescianzale. Fate forza con forestieri e pellegrini che insieme sete più carini. Core de Roma, core de sta città ma ‘mdo stavate 116 anni fa”.  

EPILOGO – Purtroppo molti tifosi biancocelesti si sono risentiti e toccati dalla frase presente nella canzone (simpatica e divertente parodia in cui quel riferimento poteva tranquillamente essere evitato) ed hanno preso d’assalto la bacheca di Dado. A questo punto caro Dado ti chiediamo: ne è valsa proprio la pena? La notizia cantata ci piace, lo sfottò pure, ma facciamolo nei contesti e nei momenti opportuni.

Davide Sperati

Marco Corsini

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