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Milan-Lazio, parte oggi la vendita dei biglietti per il settore ospiti

La S.S. Lazio comunica che, da oggi mercoledi 14 settembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la gara di campionato Milan – Lazio.
Questi i dettagli della vendita:
 – Gara: Milan – Lazio
 – Martedi 20 settembre ore 20:45
– Stadio San Siro di Milano
 –  Prezzo del settore Ospiti (3° anello verde):
    – € 15,00

 

–  Presso i punti vendita della Ticketone distribuiti sul territorio nazionale.
–   Online.
PER IL SETTORE OSPITI E’ OBBLIGATORIA LA TESSERA DEL TIFOSO (Fidelity Card) PER TUTTI, E NON
SARANNO ACCETTATE RICEVUTE CARTACEE DELLA TESSERA.
La vendita del settore Ospiti terminerà alle ore 19:00 di lunedi 19 settembre.

Retroscena Guidolin: “Fui vicino alla Lazio di Cragnotti, poi arrivò Eriksson. Anche di recente sono stato vicino alla Lazio ma…”

Se pensavate di sapere tutto sul magico periodo Cragnottiano vi sbagliate di grosso. Passa il tempo ma i retroscena non smettono mai di emergere. A svelare uno nuovo è l’attuale allenatore dello Swansea intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia nella trasmissione diario di bordo campo. In passato sono stato molto vicino alla Lazio, tanto tempo fa venne Cragnotti con il suo aereo privato a casa mia a Castel Sardo. Sembrava tutto fatto, poi arrivò Eriksson. Poi c’è stata un’altra occasione dove sono stato vicino alla Lazio con contatti frequenti ma di questa seconda volta ne riparleremo più avanti perché è passato molto meno tempo, tra qualche anno vi racconterò”.

Dopo questa breve parentesi di Lazio l’ex tecnico dell’Udinese, racconta l’emozione di aver fermato con il suo Swansea il Chelsea di Conte pareggiando 2 a 2: “Domenica il Chelsea ha fatto un’ottima gara domenica, non meritava di perdere, forse neanche di pareggiare. Noi abbiamo guadagnato il pareggio con tanto sacrificio. Per noi è un risultato che dà morale, contro una squadra fortissima che si giocherà il titolo. E’ un risultato che ci rende molto orgogliosi, per quello che abbiamo fatto per arrivarci, per come abbiamo affrontato il match. Questo risultato è un’iniezione di fiducia. Siamo stati bravi a soffrire nel primo tempo, poi siamo saliti nella ripresa recuperando il risultato, poi il Chelsea spingeva hanno tanta qualità era prevedibile che riuscissero a pareggiare. Siamo stati in vantaggio fino a 8 minuti dalla fine poi è arrivato il goal. Giusto e meritato. In Premier League era un’avventura che avrei voluto vivere molto prima, però sono contento e gratificato di come sta andando. Abbiamo fatto benissimo lo scorso anno. Adesso siamo ripartiti, sono molto contento che ci siano molti colleghi italiani, 4 italiani su 20 nel campionato dove sono arrivati quest’anno i migliori tecnici al mondo è un grande orgoglio. Guardiola è riuscito anche qui a dare la sua impronta di calcio in pochissimo tempo, è veramente bravo, complimenti. Anche Klopp è un grande allenatore, è chiaro che con i giocatori forti è più semplice ma sono grandi allenatori. Questo è il campionato più importante del mondo, le pressioni sono notevoli. Girano molti soldi e rimanere il Premier o centrare una qualificazione è importante per tutti, e le pressioni sono molto alte, sotto questo punto di vista potremmo dire che tutto il mondo è paese. Anche la moda tutta italiana di esonerare velocemente gli allenatori sta prendendo piede e ormai ci si è uniformati anche qui. Però il lavoro settimanale, quotidiano è molto più tranquillo, nessun condizionamento dei media. Poi gli stadi sono sempre tutti pieni, le strutture sono più belli e confortevoli. E il clima è diverso, c’è più rispetto degli avversari

Caso Candreva, continua lo scambio di accuse: ecco la replica di Diaconale

“Negli ultimi mesi invece mi avevano detto che mi avrebbero ceduto e avevo capito che qualcosa era cambiato. Io volevo diventare una bandiera, ma ci sono delle cose che non mi sono scese giù e quindi ho deciso di cambiare aria”. Questo è un piccolo ma significativo stralcio della lunga intervista rilasciata da Antonio Candreva ai microfoni di Radiosei. Inutile dire che tali dichiarazioni hanno diviso l’opinione pubblica tra chi continua ad accusarlo di tradimento e chi, una volta saputa questa “sua” verità, è tornato dalla sua parte. Sull’argomento, la S.S. Lazio ha voluto ribadire la propria versione, attraverso le parole del responsabile della comunicazione Arturo Diaconale:

“La decisione dell’allenatore dello scorso anno è stata diversa – si evince della pagine de Il Corriere dello Sport –. E’ storia che Candreva, da dicembre in poi, abbia chiesto con insistenza di essere ceduto e diciamo pure che la sua insistenza e il suo disagio, anche per la mancata soddisfazione delle proprie richieste, si sono prodotti in complicazioni all’interno dello spogliatoio, ha creato un clima non disteso”. E sulla richiesta di cessione, Diaconale specifica: “E’ stato accontentato per la destinazione, ha insistito per andare all’Inter, poteva essere venduto ad altre squadre come il Napoli”.

Dainelli torna su Chievo-Lazio: “Conoscevamo la loro forza, siamo stati bravi ad arginarli sfiorando anche la vittoria”

Il giocatore del Chievo Verona, Dario Dainelli, intervenendo ai microfoni di “Casa Chievo” è tornato a parlare dell’incontro di domenica scorsa con la Lazio. Contento per la prestazione della sua squadra ma anche rammaricato per non essere riusciti a portare a casa la posta piena il giocatore clivense ha dichiarato:

“Contro la Lazio siamo stati bravi a rimanere attenti e concentrati. Conoscevamo la forza degli attaccanti biancocelesti ma siamo stati bravi a limitarli. Non è stato solo un lavoro del reparto difensivo ma sono stati bravi nel loro operato anche i compagni degli altri reparti che ci hanno aiutato nel compito di contenerli. Gamberini ha realizzato una gran rete e poteva farne anche un’altra. Sulle palle da fermo stiamo lavorando bene e stiamo raccogliendo i frutti di tanto lavoro. Domenica grazie all’applicazione che dedichiamo durante la settimana negli allenamenti a queste situazioni abbiamo anche sfiorato la vittoria”.

Fiore: “Inzaghi sta lavorando bene, ma la Lazio resta da 5-6 posto…”

Continua la girandola di opinioni sulle prestazioni dei ragazzi di Inzaghi dopo questo mini ciclo di 3 partite. Inutile dire che purtroppo i commenti positivi per questa Lazio ancora in rodaggio non fioccano. Tra i commenti preoccupati spicca anche quello dell’ex centrocampista di Lazio e Nazionale Stefano Fiore che ai microfoni di TuttoMercatWeb Radio, l’ ha affrontato diversi temi legati ai biancocelesti:

Il bilancio di questo mini ciclo di tre gare: “Direi che questa Lazio è in linea con le aspettative, non mi ha sorpreso nel bene ma nemmeno nel male. Ha battuto l’Atalanta, contro la Juve ha perso ed era preventivabile ma offrendo una discreta prestazione. Contro il Chievo, la Lazio non mi è piaciuta ma la squadra clivense generalmente fa giocare male il proprio avversario. Secondo me la compagine di Inzaghi è in linea con quello che deve essere il proprio campionato“.

L’attacco biancoceleste: “Immobile è tra i migliori in Italia, Simone Inzaghi deve essere bravo a trovare delle varianti tattiche ma soprattutto di movimento dei tre attaccanti. Immobile non è una punta d’area di rigore, ma è bravo anche fuori e a spaziare. Di conseguenza gli esterni non devono fare solo movimenti in funzione di un attaccante, ma allo stesso tempo muoversi in modo funzionale a Immobile. Credo che sia una questione di tempo, Inzaghi sarà attento a questi particolari“.

Il figlio prodigo Keita: “Ha avuto un impatto positivo contro il Chievo, spero che abbia continuità perché può diventare il valore aggiunto di questa squadra. Gli esterni magari in questo modo non stanno rendendo secondo le loro possibilità, ma è un problema che sarà risolto col tempo. Magari anche loro cercano la miglior condizione e la miglior intesa, la Lazio ha un potenziale offensivo importante“.

Aspettative stagionali:  “Credo che la squadra biancoceleste non debba porsi obiettivi che, alla lunga, potrebbero pesare anche nella testa dei calciatori. Credo che la Lazio sia da quinto-sesto posto, ma Inzaghi sta lavorando bene e ha trovato un buon equilibrio difensivo. In avanti ha gli uomini per far male, può provare a ‘minacciare’ quelle squadre che sulla carta sono superiori“.

Sabato c’è il Pescara: “La Lazio deve fare una gara accorta ma essere anche aggressiva. Il Pescara è capace di giocare in contropiede ma anche di dominare il gioco per ampi tratti di gara. Ha calciatori di assoluta qualità anche se non di grande nome. La Lazio deve prestare attenzione, il delfino ha calciatori rapidi e bravi tecnicamente. Alla formazione biancoceleste servirà personalità, dovrà imporre il proprio gioco“.

MUSICA – Franco Califano, il “Califfo”

Franco Califano nacque a Tripoli il 14 settembre 1938. Ha avuto un’infanzia caratterizzata da tante vicissitudini e mille guai. Ragazzo sensibile, trova nella canzone il mezzo per poter esprimere al meglio la sua filosofia di vita e la sua matura amarezza. Il contatto con le persone, le cose e con tutto ciò che ruota nell’universo artistico romano, si dimostra fonte di un’immensa carica vitale e creativa. Anni dopo (ormai ricco e famoso) gli verrà assegnata una laurea honoris causa in Filosofia dall’Università di New York. Alcune delle frasi riportate nelle sue canzoni sono diventate dei veri e propri slogan (a partire dal celebre tutto il resto è noia).

Nella sua carriera scrive oltre mille canzoni, venti sono gli album all’attivo, tante canzoni di successo scritte per altri cantanti, da Ornella Vanoni (“La musica è finita” e “Una ragione di più”) a Mia Martini (“Minuetto”), da Bruno Martino (“E la chiamano estate”) a Fred Bongusto (“Questo nostro grande amore”). Califano si è dedicato anche alla letteratura pubblicando la raccolta di poesie “Voglia di vivere, voglia di morire” e i libri autobiografici “Soli fino al capolinea” e “Il cuore nel sesso”. Torna sulle scene partecipando nel 2005 alle 55ma edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Non escludo il ritorno”. L’anno dopo è uno dei protagonisti del reality show canoro di Rai Due “Music Farm”. Malato da lungo periodo Franco Califano muore a 74 anni nella sua casa di Acilia il 30 marzo 2013.

 

CINEMA – Pietro Germi

Il 14 settembre 1914 nasceva a Genova il regista Pietro Germi. Comincia la sua carriera di attore a 25 anni con il film “Retroscena” del 1939. Due anni dopo recita nel film “Gli ultimi filibustieri”, poi in “Montecassino nel cerchio di fuoco” del 1946. Nel frattempo studia a Roma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove segue i corsi di regia di Alessandro Blasetti.

L’esordio alla regia avviene nel 1945 con “Il testimone”. Poi arriva “Gioventù perduta” nel 1947 e “In nome della legge” del 1949, uno dei primi film sulla mafia. Dopo il film “Il cammino della speranza” nel 1950 e “La città si difende” l’anno successivo. Nel 1952 gira “La presidentessa” e “Il brigante di Tacca del lupo”. Seguono “Gelosia”, “Il marchese di Roccaverdina”, e inoltre nel 1953 Germi lavora ad uno degli episodi del film “Amori di mezzo secolo”. Nel 1955 è la volta de “Il ferroviere”, film che verrà considerato uno dei suoi capolavori. Successivamente gira “L’uomo di paglia” nel 1958 e “Un maledetto imbroglio” l’anno dopo.

Nel 1961 la carriera di Germi prende una svolta imprevedibile quando comincia a girare commedie grottesche e satiriche. Il suo più importante lavoro è “Divorzio all’italiana” del 1961, grazie al quale riceve due nomination all’Oscar: una per la miglior regia, un’altra a Mastroianni come miglior attore, e riceve una statuetta per il miglior soggetto e sceneggiatura originale, oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti. Con “Sedotta e abbandonata” del 1964 torna per l’ultima volta a girare in Sicilia, regione a cui il regista ligure è legato in modo particolare. Nel 1965 cura la regia di “Signore e signori”, con cui  vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Nel 1967 dirige “L’immorale”. Nel 1968 ottiene uno strepitoso successo di pubblico con “Serafino”, interpretato da Adriano Celentano. Nel 1970 è la volta di “Le castagne sono buone”. Il suo ultimo film è “Alfredo Alfredo” del 1972, con Dustin Hoffman e Stefania Sandrelli. Inizia a lavorare al progetto di “Amici miei” che deve però cedere, perché sofferente di cirrosi epatica, all’amico Mario Monicelli. Pietro Germi muore a Roma il 5 dicembre 1974. Il film “Amici miei” uscirà nelle sale l’anno seguente 1975 e verrà dedicato a lui.

FORMELLO – Tutti a disposizione di mister Inzaghi

E’ ripresa oggi pomeriggio la preparazione della Lazio in vista della sfida contro il Pescara di sabato. Alle ore 18.00 ci sarà la sfida all’Olimpico contro l’ex Oddo. Inzaghi, dopo il giorno di riposo concesso, ha radunato la squadra per il primo allenamento settimanale.

Buone notizie per il mister: tutti i calciatori sono a disposizione. Luis Alberto cercherà di convincere Inzaghi di portarlo almeno in panchina. Lo spagnolo ormai sembra aver trovato la giusta condizione per essere buttato subito nella mischia. Per oggi allenamento prettamente atletico.

Delio Rossi attacca la società: “Solo 4000 abbonati? Certo, non c’è un progetto…”

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Non c’è pace per la Lazio. Nonostante si siano disputate solamente tre giornate, l’aria che tira intorno a Formello non è delle più serene. Gli addetti ai lavori non sono soddisfatti del gioco della Lazio, così come molti tifosi. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Delio Rossi. Intervenuto a Radio Olympia ha spiegato, in primis, il triste dato dei 4000 abbonati:

Non mi meraviglio di questo dato abbonati. In fondo la Lazio non ha un progetto e i tifosi non vengono invogliati ad andare allo stadio. Mi dispoace perchè comunque stimo molto Inzaghi e Peruzzi. Ma la società Lazio ormai non riesce più a sanare il rapporto con i tifosi. Lotito fatica a far sognare i tifosi”. Poi sul campionato: “Il problema è che molti calciatori ancora si devono intgrare perchè arrivati a fine mercato. Dove potrà arrivare la Lazio? Non lo so forse in Europa League, ma è difficile“.

 

QUI PESCARA – Brugman: “Giochiamo bene, metteremo in difficoltà la Lazio”

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A margine delle foto di rito scattate dalla Panini per il nuovo album delle figurine, in casa Pescara ha èreso la parola il centrocampista Brugman: “Siamo una bella squadra. Ci fanno piacere i complimenti per il nostro modo di giocare. Peccato che contro l’Inter non abbiamo raccolto nessun punto“.

Poi sulla Lazio e Aquilani: “Alberto è un grande centrocampista e ci darà sicuramente una mano. Per sabato siamo pronti. C’è molto ottimismo per il match contro la Lazio“.

Giordano velenoso: “Questa Lazio non mi piace”

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Due giorni dopo il pareggio contro il Chievo, la Lazio ha scoperto di non avere una trama di gioco adeguata per disputare un campionato da vertice. Contro il Chievo, pochissimi tiri in porta e tanta noia. Bruno Giordano ha detto la sua a radiosei, sulla Lazio e il suo gioco:

Per fare un gioco manovrato e fluido è importante avere giocatore con caratteristiche specifiche, ma nella Lazio ho visto anche poco movimento senza palla o iniziative degli esterni. La Lazio in questo momento gioca palla lunga, spizzate su Immobile o Milinkovic e giocate individuali. In questo senso sarebbe importante ritrovare Felipe Anderson. A me sembra un ragazzo sfiduciato e poco convinto in quello che fa. Quando punta l’uomo lo fa in modo meccanico. Forse nel suo inconscio sente che fa fatica a replicare quanto fatto in passato. Al contrario Keita è molto più sfacciato, ha forse anche troppa personalità. Ma sono tutti giocatori che vogliono la palla tra i piedi, a volte si deve andare anche senza palla per essere più imprevedibili. Ognuno ha la propria idea, ma a me questa Lazio non piace“.

Mancini (Fox Sports): “Candreva, intervista contraddittoria. Keita non sarà il salvatore della patria”

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Dopo tre giornate di campionato e a calciomercato chiuso, si iniziano a fare i primi piccoli bilanci per capire se le squadre sono competitive e con la rosa completa. Riccardo Mancini, giornalista di Fox Sports, ha esternato il suo pensiero sulla Lazio e Candreva, dalle frequenze di Radiosei:

“La Lazio non ha acquistato il giocatore che poteva fargli fare il salto di qualità, Candreva poteva esserlo e la sua cessione non è stata rimpiazzata con un giocatore dello stesso livello. Le sue parole di oggi sono sotto un certo punto di vista contraddittorie: nell’intervista c’è un momento in cui dice di voler essere un punto di riferimento per la Lazio e poi di essersi posto in maniera “moscia” dopo l’assegnazione della fascia. Questo è a mio avviso il punto di frattura in cui la Lazio e Candreva si incontrano per la cessione. Keita è una delle poche certe certezze della Lazio ma è impensabile credere che possa decidere lui, da solo, le partite. La Lazio ha dato tanto a Felipe, lo ha accontentato in tutto ma lui non riesce a dare quello che dovrebbe, è difficile capire cosa abbia. Quello che ci ha fatto vedere al momento rimane solo un lontano ricordo.

Risultati e tabellini di tutti i match del settore giovanile della Lazio

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Tante vittorie nel fine settimana nel settore giovanile della Lazio. Di seguito tabellini e risultati dei match:

Di seguito nel dettaglio tabellini, marcatori e classifiche:

 – PRIMAVERA, Girone A 1^ Giornata, All.: Andrea Bonatti

PERUGIA-LAZIO 4-5 (4 Rossi, Rezzi)

LAZIO (4-3-3): Borrelli; Spizzichino, Ceka, Dovidio, Petro; Bari, Bezziccher, Folorunsho; Rezzi (69′ Javorcic), Rossi (55′ Muzzi), Ennali (74′ Miceli). A disp.: Alia, SPiezio, Spurio, Beqiri, Djassi.

Sabato 10 Settembre ore 15, Antistadio Renato Curi – viale Pietro Conti (Perugia)

CLASSIFICA (1^ Giornata): 3 Latina, 3 Spal, 3 Lazio, 3 Hellas Verona, 3 Milan, 3 Napoli, 1 Sampdoria, 1 Vicenza, 0 Fiorentina, 0 Perugia, 0 Brescia, 0 Cesena, 0 Spezia, 0 Trapani

PROSSIMO TURNO: 17/09/2016 LAZIO-NAPOLI

– UNDER 17, Girone B 2^ Giornata, All.: Fabrizio Fratini

SPAL-LAZIO 0-2 (Fontana, Paglia)

LAZIO (4-3-3): Alia; Piscitelli, Armini, Zitelli, Pellacani (40’st Abate); Portanova, Paglia, Guadagno; Fontana (40’st Pelliccioni), Butò (7’st Frattesi), Alessandroni (24’st Birzò). A disp.: Noto, Mengoni, Terenzi.

Domenica 11 Settembre ore 11, Stadio Comunale – Piazzale Primavera 1 (Masi Torello – FE)

CLASSIFICA (2^ Giornata): 6 Lazio, 6 Atalanta, 6 Bologna, 6 Brescia, 3* Milan, 3 Cesena, 3 Hellas Verona, 3 Chievo Verona, 0* Vicenza, 0* Cittadella, 0 Cagliari, 0* Inter, 0 Spal, 0 Udinese

*una partita in meno

PROSSIMO TURNO: 18/09/2016 LAZIO-CESENA

– UNDER 16, Girone B 1^ Giornata, All.: Marco Alboni

VICENZA-LAZIO 2-4 (Cerbara, Petricca, Nicodemo, Chilà)

LAZIO (4-3-3): Cirillo; Siclari, Chilà (32’st Attia), Petricca, Ciotti; Putti (1’st Francucci), De Angelis, Spoletini; Cerbara, Napolitano (25’st Scaffidi), Nicodemo. A disp.: Conforti, Marini, Picchi, Celentano, Bonanno.

Domenica 11 Settembre ore 12:30, Stadio Comunale, via Calvi 43 (Vicenza)

CLASSIFICA (1^ Giornata): 3 Lazio, 3 Milan, 3 Cesena, 3 Inter, 3 Chievo Verona, 1 Udinese, 1 Brescia, 0 Spal, 0 Hellas Verona, 0 Vicenza, 0 Cagliari, 0 Bologna, 0* Cittadella, 0* Atalanta.

*una partita in meno

PROSSIMO TURNO: 18/09/2016 LAZIO-CAGLIARI

– UNDER 15, Girone B 1^ Giornata, All.: Mauro Girini

VICENZA-LAZIO 0-4 (2 Di Chio, Kammou, Orlandi)

LAZIO (4-3-3): Scardetta; Vecchi, Franco, Pica (25’st Ronci), Cornacchia (32’st Paoloni); Tempestelli, Kammou, Francia (32’st Zoppellari); Di Chio (25’st Broso), Cesaroni (10’st Marras), Orlandi (10’st Bertini). A disp.: Caruso, Gioia.

Domenica 11 Settembre ore 11, Impianto San Marco – via Val Solda (Montegalda- VI)

CLASSIFICA (1^ Giornata): 3 Lazio, 3 Atalanta, 3 Milan, 3 Inter, 3 Udinese, 1 Cagliari, 1 Cesena, 1 Spal, 1 Chievo Verona, 0 Brescia, 0 Hellas Verona, 0 Bologna, 0 Vicenza, 0 Cittadella.

PROSSIMO TURNO: 18/09/2016 LAZIO-CAGLIARI

Giudice Sportivo – L’allenatore del Chievo Maran squalificato per colpa di de Vrij

Indigesto più del dovuto il pareggio di domenica scorsa della Lazio per il tecnico del Chievo Rolando Maran. L’allenatore clivense è stato squalificato per un turno dal Giudice Sportivo a causa di un’imprecazione blasfema che Maran si sarebbe fatto scappare al momento del gol di Stefan de Vrij. Questo il comunicato della Lega relativo al caso:

“Considerato che il Sig. Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, dopo la segnatura di un gol da parte della squadra avversaria, imprecando senza rivolgersi ad alcuno dei presenti, veniva, tuttavia, chiaramente inquadrato dalle riprese televisive mentre proferiva espressione blasfema, articolata in due locuzioni, individuabili dal labiale senza margini di ragionevole dubbio, e che, pertanto, tale comportamento deve essere comunque sanzionato ai sensi dell’art. 19, comma 3bis, lett. a), e della richiamata normativa sulla prova televisiva”.

Presello, Sky Sport: “Ho visto un Inzaghi caricato al massimo”. E su Keita…

La giornalista di Sky Marina Presello, presente a bordocampo al Bentegodi di Verona domenica scorsa durante l’incontro tra Chievo e Lazio, è intervenuta ai microfoni di Radiosei, dove ha raccontato le proprie impressioni riguardo il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi:

“L’ho visto veramente concentrato, attento a tutto e con una grinta incredibile. Era molto preciso nelle indicazioni. Il suo atteggiamento mi è piaciuto molto, il fratello Pippo lo ritiene un grande allenatore. Per quanto riguarda Keita credo che le cose si siano sistemate. In quell’abbraccio dopo la rete di de Vrij ho visto la fiducia e l’affiatamento tra compagni. Inoltre è entrato e ha fatto bene, questo è un buon segnale. Invece ho visto un Felipe Anderson un po’ appannato, ha bisogno di una scossa, sono sicura che sia ancora in grado di mostrare tutte quelle qualità che lo  avevano portato alla ribalta in passato”. 

Pinelli: “Keita ancora sotto esame, Inzaghi è in una fase di studio”

Il giornalista di Mediaset Premium Pietro Pinelli ha parlato di Lazio ai microfoni di Radiosei. Queste le sue parole:

“Domenica scorsa con il Chievo la scelta di far partire dalla panchina Keita era nell’ordine delle cose, anche perchè il suo reintegro non è ancora completo. A causa della sua situazione contrattuale il giocatore sarà chiamato a dare risposte concrete e positive alle continue verifiche a cui verrà sottoposto, anche nel corso degli allenamenti settimanali. Inzaghi sta lavorando al meglio con il parco giocatori che ha a disposizione cercando di dare una nuova identità alla squadra, ma in campo scendono i calciatori e spetta a loro interpretare al meglio il suo lavoro. Sono sicuro che se non ci fossero state queste priorità contro il Chievo ad esempio sarebbe subentrato Lombardi. Adesso Inzaghi sta ancora studiando la rosa e le sue dinamiche, poi farà delle scelte puntando sugli undici che gli daranno maggiori garanzie. Secondo me non è detto che il tridente titolare sarà quello composto da AndersonImmobileKeita“.

Il figliol prodigo Keita corre verso il Pescara

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Keita Balde Diao, un giocatore di cui la Lazio, almeno per il momento, non può proprio fare a meno. Il talento senegalese è entrato nel secondo tempo della sfida di Verona contro il Chievo dando brio ad una manovra spesso scontata ed inefficace, fornendo l’assist per il pareggio di De Vrij e costruendo altre due nitide palle gol.

Il classe ’95 rimasto ai margini dopo tutte le vicissitudini estive, sembra essere rientrato nei ranghi, sotto la pressione di un Simone Inzaghi che lo vede titolare inamovibile e grazie alla mediazione di Peruzzi, preziosissimo uomo squadra. Adesso Keita corre dritto verso una maglia da titolare contro il Pescara. Nessun ballottaggio con Kishna, nessun dubbio, la fascia sinistra nell’anticipo di sabato sarà di competenza dell’ec canterano del Barcellona. In casa Lazio, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, adesso si parla di rinnovo: la Lazio sarebbe pronta a raddoppiare l’ingaggio dell’esterno d’attacco, inserendo magari nel contratto una clausola di rescissione non inferiore ai 30 milioni di Euro. Keita e la Lazio, da separati in casa di nuovo sposi felici, chissà ancora per quanto…

Sforzini: “Immobile animale d’area di rigore. Pescara insidioso, ma vince la Lazio”

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Ferdinando Sforzini, attaccante della Viterbese, tifoso biancoceleste ed ex calciatore del Pescara, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per presentare la sfida di sabato dello Stadio Olimpico tra gli abbruzzesi e la Lazio e per parlare del momento della squadra di Inzaghi.

Sforzini ha parlato dapprima di Ciro Immobile, nuovo “puntero” biancoceleste: “Conosco Immobile alla perfezione, ho giocato in coppia con lui in serie B al Grosseto, Ciro è “un animale” d’area di rigore che preferisce giocare li’ davanti da solo, soffrendo addirittura la presenza di un terminale offensivo al suo fianco come accadde con il sottoscritto in Toscana. Con il Pescara ed il Torino, successivamente, segnando una valanga di gol, ha confermato questo target, che con la Lazio può riuscire a raggiungere, ovvero quota 20 reti“. Sabato sfida difficile contro il Pescara di Oddo: “Credo e spero che vincano i romani, ma occhio a Massimo Oddo, un grande tecnico, giovane ma già in rampa di lancio, che riesce a farsi seguire dai suoi ragazzi, come già dimostrato anche in serie A in queste prime giornate di campionato. Conosco la piazza abruzzese avendoci giocato proprio nella massima serie, c’è molta voglia di calcio, tuttavia, sabato nell’anticipo a Roma, vince la Lazio“.

Ennesima disavventura per l’ex laziale Onazi

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Ennesima, grave disavventura per l’ex centrocampista biancoceleste Eddy Onazi. Tempo fa vi avevamo raccontato della clonazione della sua carta di credito, ma stavolta ciò che è capitato al nigeriano è molto più pesante.

Nella giornata di lunedì infatti, quattro uomini armati hanno fatto irruzione nella sua casa di Jos, in Nigeria, rubando vari oggetti di valore e ferendo, fortunatamente in maniera non troppo grave, il padre del calciatore. Riferisce un portavoce della Federcalcio nigeriana: “Hanno preso qualsiasi oggetto di valore, inclusa una Toyota Highlander bianca e una somma indecifrata di denaro in contanti. I malviventi si sono finti corrieri e hanno aggredito il padre“. Ma non è tutto. Dalla Turchia infatti, parlando a Supersport, Onazi ha aggiunto: “Hanno detto che questo sarà solo il primo di una serie di attacchi e che io sarò il prossimo obiettivo. È accaduto lunedì intorno alle 13 e 40. A mio padre è stata consegnata una lettera falsa. Lui ha chiesto agli uomini da dove provenissero, ma è stato legato e picchiato. Lo hanno anche ferito con un machete. Hanno rubato una macchina e dei soldi, fortunatamente non sono andati oltre“.

Candreva: “Alla Lazio 5 stagioni bellissime. Vi dico la verità sul perché sono andato via”

Antonio Candreva torna sul suo trascorso alla Lazio, dal suo arrivo al suo addio: “Ricordo il viaggio in treno e poi quello in macchina dalla stazione a Formello. Ero in macchina con Manzini che mi ha fatto ascoltare tutti gli insulti di tutti i tifosi e delle radio. I primi giorni ho avuto un po’ di difficoltà, alcuni compagni mi hanno dato molti consigli, mi dicevano di far parlare il campo, di stare tranquillo e di dimostrare quello che era il mio valore. Reja è stato determinante, mi ha fatto sentire importante e non potevo deluderlo“. Poi la svolta:Dopo il gol contro il Napoli andai sotto la curva, non fu una cosa preparata, fu una cosa istintiva, li cambiò qualcosa nel rapporto con i tifosi. Non ho pensato ad una pace tra me e la gente ma mi sentivo più tranquillo e che potevo solo migliorare da quel momento in poi. Sono cambiate tante cose, ho sentito la fiducia della gente che si legava a me e giorno dopo giorno capivo cosa voleva dire indossare la maglia della Lazio. Poi il riscatto del 50% mi ha fatto capire che anche la società credeva in me”.

Queste le parole dell’ex ala biancoceleste a Radiosei, che poi parla dell’emozione del derby: “Era un casino perché il giorno prima c’era tensione nell’ambiente. Quelle tensioni belle non me le darà più nessuno, erano belle per i tifosi ma anche per noi giocatori”. Candreva che è esploso sotto la gestione Petkovic: “Il primo anno è stato eccezionale, abbiamo fatto 7 mesi alla grande, poi siamo calati nel finale di stagione ma rimane il ricordo del 26 maggio che rimarrà la partita più importante della storia della Lazio. Prima di quella gara l’aria era tesa, eravamo in ritiro a Norcia e io ero in camera con Marchetti e non riuscivamo a dormire. Ricordo che Federico alle 6 del mattino si andò a fare un giro. Eravamo tesi ma poi quando scendemmo in campo passò tutta la tensione. Fu una partita brutta, poche occasioni, ma noi l’abbiamo buttata dentro e 3 minuti dopo loro presero la traversa su punizione. Io ho il ritratto di quel gol e la rivedevo sempre ogni qualvolta entravo in casa”. 

Candreva svela il motivo per cui ha lasciato la Lazio dopo 5 stagioni: “Sono una persona umile e leale quindi dico le cose senza peli sulla lingua: fino all’anno scorso ero incedibile per la società, quest’anno invece ero cedibile. La Lazio ha avuto delle proposte e mi ha ceduto, forse aveva bisogno di fare cassa. Anche gli altri anni erano arrivate le offerte ma la Lazio le ha sempre rifiutate, negli ultimi mesi invece mi avevano detto che mi avrebbero ceduto e avevo capito che qualcosa era cambiato. Io volevo diventare una bandiera, ma ci sono delle cose che non mi sono scese giù e quindi ho deciso di cambiare aria. Io alla fascia di capitano ci tenevo, pensavo di meritarmela dopo 5 stagioni. Prima di me c’erano altre persone che la meritavano per anzianità e quindi quando il mister mi ha proposto la fascia da vice gli ho risposto che c’erano altri compagni che la meritavano più di me. Non voglio fare polemiche, perché nello spogliatoio non ci sono più. Il mister ha deciso di dare la fascia a Biglia e lo spogliatoio l’ha presa bene. Quando il mister mi diede questa comunicazione gli risposi che se non mi reputava pronto per fare il capitano, non lo ero manco per fare il vice. Ci sono rimasto male lì per lì, ma forse non era una scelta del mister ma di qualcun altro… Comunque sono grato alla Lazio per quello che mi ha fatto diventare. Nell’ultimo periodo in biancoceleste ero un po’ moscio, avevo perso la magia, inconsciamente era finito qualcosa”. 

Candreva ha acquistato una pagina del Corriere dello Sport per ringraziare i tifosi e la Lazio per le 5 stagioni insieme, anche se alcuni tifosi l’hanno presa male:Quelle parole erano dettate dal cuore, perché per me sono stati 5 stagioni bellissime alla Lazio. Ora si è aperto un nuovo percorso con l’Inter. Cosa mi manca? Andare al campo prima, scherzare con gli amici magazzinieri. A Formello c’era un ambiente positivo in cui si cazzeggiava e si scherzava in continuazione perché dopo tanti anni si era creato un rapporto di confidenza. In 4 anni e mezzi abbiamo vissuto più cose belle che brutte, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Ci sono tante notti indimenticabili, ricordo la notte dopo la gara col Napoli che tornammo a Roma e trovammo tutta la gente che ci aspettava. Il compagno di squadra a cui sei rimasto legato? Marchetti e Radu, ma anche Biava e Zauri sono state persone importanti nel mio percorso alla Lazio. Pioli? Diciamo che ho avuto un rapporto meno bello rispetto agli altri allenatore. Non posso non menzionare il mitico Giocondo (il cuoco, ndr) che dopo le vittorie ci faceva la cacio e pepe”.