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CONFERENZA – Ventura: “Bravi tutti. Abbiamo giocato da squadra, sofferto da squadra e vinto da squadra”

Ecco le parole del Ct Giampiero Ventura nella conferenza stampa post partita di Israele-Italia

Direi che in linea di massima ci siamo un po’ creati problemi da soli perché il primo tempo se noi fossimo stati padroni del campo potevamo già chiudere la partita. Abbiamo preso gol nell’unico tiro verso la nostra porta su una palla nostra e quindi era evitabile, poi l’espulsone ci ha portato 10 minuti di sofferenza perché dovevamo prendere le distanze e abbiamo giocato con un centrocampista in meno perché volevamo offendere, per questo abbiamo avuto 10 minuti di sofferenza ma dopo siamo tornati in partita. Credo che la nostra partita poteva finire con molti più gol perché basti pensare alle occasioni davanti al portiere di Eder, Immobile e altri. Volevamo scendere in campo da squadra e lo abbiamo fatto. Abbiamo soffrerto un quarto d’ora da squadra e abbiamo vinto da squadra, quindi devo fare i complimenti, non era facile, i giorni non erano molti. In 6 giorni c’è stata una grande applicazione e partecipazione da parte di tutti quelli che hanno giocato e non. Verratti che fa un campionato diverso dal nostro e quindi con situazioni completamente diverse si è calato nella parte, ha letto benissimo la stragrande maggioranza della partita. E’ un capitale della nazionale italiana. Abbiamo seminato un po’ in questi 6 giorni, oggi era importante ma anche con la Francia io ero rimasto contento perché li hai subito 3 episodi clamorosi come i gol che abbiamo subito. Noi abbiamo preso 4 gol in 2 partite che sono difficilmente ripetibili. Poi Chiellini mediamente 2 errori li fa ogni 10 anni quindi se li è bruciati tutti questi 2 e ora siamo in una botte di ferro. Quindi grande serenità e zero problemi“. Lungi dal ct sminuire l’Israele ma l’Italia è stata superiore: “Il gol bellissimo dell’Israele lo abbiamo regalato clamorosamente, in tutto il primo tempo non abbiamo subito neanche un cross, quindi  quando dico che è una partita che stavamo facendo noi è vero, perché se io mi presento 10 volte davanti al portiere e calcio fuori è vero che non abbiamo tirato in porta ma è anche vero che ci sono state situazioni da gol, però nell’insieme abbiamo sofferto quel quarto d’ora dopo l’espulsione di Chiellini perché dovevamo prender le distanze. Una volta prese le distanze non è successo niente. Quindi sotto questo aspetto sono estremamente soddisfatto. Io credo che a livello internazionale non esistono partite facili, forse 1-2. La Spagna ho saputo che ha fatto allenamento (8-0 ndr) ma poi le altre te le giochi tutte. Giocare contro l’Israele non è facile. Non hai certezza assoluta di fare risultato, infatti dopo l’espulsione di Chiellini abbiamo rischiato ma è anche vero che se non ci fosse stato quello probabilmente chiudevamo la partita in maniera diversa. Questo è il quadro della situazione non volevo denigrare l’Israele. Lungi da me”. Poi sul bomber della Lazio Immobile: “Immobile ha caratteristiche leggermente diverse rispetto a Eder ma Immobile stava bene sul piano mentale, in allenamento mostrava voglia. L’ho messo dentro con grande convinzione perché c’erano sono degli spazi da attaccare e questa è la sua caratteristica migliore. Aveva fatto 22 gol nel Torino proprio perché attaccava gli spazi e questa era la partita dove dovevano concedere dei mostri e infatti ha fatto un gol ma ne poteva fare altri 2. Ognuno ha le sue caratteristiche, ma hanno partecipato tutti anche sulla fase di riconquista quindi devo dire bravi, sono stati bravi. Hanno giocato da squadra, sofferto da squadra e vinto da squadra, in 6 giorni non potevo chiedere di più. Se sono felice? Certo che sì. Sono soddisfatto perché al di là dell’episodio che ha modificato al situazione c’era un’interpretazione della partita che era esattamente quella che noi volevamo. Sono stati bravi perché tutta la settimana gli avversari dicevano che avrebbero giocato con il 4-3-3 e invece hanno cambiato tutto e nel giro di 5 minuti abbiamo letto bene la situazione e abbiamo ribaltato completamente. In 6 giorni non potevo prendere di più per questo sono soddisfatto”. Gli viene chiesto se sente sua questa nazionale: “Se devo essere sincero, questa l’ho già sentita mia per la partecipazione la disponibilità e la voglia di mettere in atto quello che vogliamo fare. A volte lo facciamo bene a volte meno bene, ma c’è proprio una voglia e una determinazione che è abbastanza feroce. Contro la Spagna c’è di positivo che avremo 4 domeniche di campionato in più sulle gambe e quindi mi auguro una condizione migliore rispetto a quella attuale che non è una cosa da poco. Poi vorrei ripartire semplicemente da questa disponibilità e questa consapevolezza che attraverso il lavoro, attraverso l’aumento delle conoscenze e attraverso la lettura delle situazioni possiamo colmare il gap con qualsiasi squadra e possiamo giocare da protagonisti. Questo è il nostro obiettivo, voler diventare dei protagonisti. Non lo possiamo fare con le parole e non le possiamo fare in 6 giorni. Però lo possiamo fare se continuiamo a lavorare così.

Calcio malato: da dieci anni gli stadi non erano così vuoti

Sensibile calo degli spettatori presenti allo stadio nelle prime due giornate della Serie A 2016-2017: rispetto all’affluenza media dei primi due turni delle ultime dieci stagioni la contrazione è dell’8%. Un esordio così negatvo in fatto di presenze non si verificava dalla stagione 2007-2008. Record negativo anche per la percentuale di riempimento degli impianti, al 51% della loro capacità totale, livello raggiunto soltanto nella stagione 2013-2014.

Questi sono i dati che emergono da una elaborazione del Centro Studi di DynamiTick sulla base dei dati comunicati dai club di Serie A relativi all’andamento delle prime due giornate della massima divisione italiana nelle ultime dieci stagioni. Gli spettatori che finora hanno seguito la propria squadra allo stadio sono stati 426.388, l’affluenza più bassa mai registrata mel periodo succitato, in flessione del 5% rispetto alla stagione scorsa, quando i tifosi sugli spalti erano stati 446.782, e del 9% rispetto al campionato 2014-2015 (466.640 spettatori). Percentuale, quest’ultima, simile a quella della stagione 2007-2008.

Il divario è ancora maggiore confrontando i dati con le annate 2008-2009 (-12%), 2009-2010 (-17%) e 2010-2011 (-11%). Anche la percentuale di riempimento degli stadi nei primi due turni della serie A 2016-2017 ha toccato il livello più basso raggiunto nelle prime due giornate degli ultimi dieci anni (51%: una soglia eguagliata solo nel campionato 2013-2014). Il calo è del 2% rispetto all’anno scorso, quando i tifosi occuparono il 53% degli impianti, e del 4% rispetto al 2014-2015, quando le strutture toccarono il 55% della loro capacità. Non va meglio il confronto con le annate precedenti: -1% rispetto al 2012-2013; – 3% rispetto alle stagioni 2010-2011 e 2011-2012; -8% sul 2009-2010; -6% sul 2008-2009; -7% sul 2007-2008. Il calo delle presenze incide anche sulla vendita dei biglietti. I primi due turni della nuova stagione hanno totalizzato 405.549 biglietti invenduti, pari al 49% dei ticket disponibili. Anche in questo caso si tratta della percentuale più alta degli ultimi 10 anni, record negativo eguagliato soltanto nella stagione 2013-2014.

iPhone 7: il nuovo gioiello della Apple

C’è sempre massimo riserbo sulle caratteristiche dell’ultimo gioiello di casa Apple (l’iPhone 7 e iPhone 7 Plus), sul quale da domani verrà alzato il sipario. Le indiscrezioni sul nuovo modello che dalle ore 19 italiane verrà presentato ufficialmente sono tante e gli appassionati della Apple sono già in fibrillazione.

Rincorrendo le voci di blog specializzati, degli esperti del melafonino più gettonato del mondo e i social network, i due modelli – iPhone 7 e iPhone 7 Plus – avranno display identici a quelli presenti sul mercato (ossia 4,7 e 5,5 pollici). L’ultimo nato, a quanto sembra, dovrebbe essere però impermeabile e per renderlo tale non ci sarà più il tasto fisico della home (cioè con pressione del dito) ma sarà la stessa superficie dell’apparecchio a rilevare la presenza del dito e inoltre mancherà il jack per le cuffie.

Oltre ad essere a prova d’acqua l’iPhone 7 avrà un nuovo processore più evoluto mentre il display dovrebbe utilizzare la stessa tecnologia presente sull’iPad Pro. Non ci sarù più il modello da 16 GB ma il taglio minimo passerebbe a 32 GB mentre la memoria Ram dovrebbe essere di 2GB per il modello iPhone 7 e di 3 GB per l’iPhone 7 Plus. Un’altra novità dovrebbe riguardare l’audio: non ci sarebbe la presa per le cuffie perchè quelle nuove verranno dotate di connettore Lightning e sarà ovviamente migliorato il nuovo amplificatore (con due altoparlanti). Il nuovo modello Plus avrà inoltre due sensori, entrambi da 12 Megapixel, di cui uno con grandangolo, stabilizzatore ottico e più pixel. L’immagine dovrebbe essere migliore grazie anche al flash, che avrà quattro led. Le novità non finiscono qui ma riguarderebbero anche il colore: verrà introdotto un nuovo modello ‘nero pianoforte’, ossia nero lucido che, sembra, sarà prima disponibile per i modelli più costosi. Ancora non si sa ufficialmente quando il nuovo iPhone sarà disponibile in Italia ma forse già prima della fine del mese.

ISRAELE ITALIA – Gli azzurri vincono a denti stretti

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Alla fine vittoria è stata. Come la storia insegna, l’Italia dà il massimo nelle partite ufficiali e l’amichevole contro la Francia pare già un lontano ricordo.

Parte forte la Nazionale sfruttando le debolezze a sinistra dell’Israele. Al quarto d’ora Antonelli se ne va sulla fascia e serve al centro Pellè che realizza il vantaggio Azzurro. Alla mezzora azione simile a quella di Antonelli ma che vede protagonista Bonaventura che viene steso in area. Dal dischetto Candreva non sbaglia e porta gli azzurri sul 2 a 0. La partita sembra chiusa ma al 35′ Chiellini regala palla agli avversari, ne approfitta Ben Chaim che con uno splendido lob supera Buffon e accorcia le distanze. Sul finire del primo tempo Pellè costringe Goresh a distendersi per evitare la rete dell’1 a 3.

Il secondo tempo si mette subito in salita per gli azzurri con Chiellini che si becca il secondo giallo e lascia i compagni in 10. L’Italia soffre e al 66′ Buffon compie un miracolo su tiro insidioso di Zahavi. Proprio nel momento in cui l’Italia è alle corde, Immobile con caparbietà si avventa su un pallone spizzato di testa da Pellè e tira un bolide che non lascia scampo a Goresh. Esplode Ventura, esplode lo stadio di Haifa con i supporter azzurri che gridano “Italia Italia Italia”. Pochi minuti dopo la punta della Lazio ha l’occasione di realizzare la sua prima doppietta in Nazionale, ma si fa ipnotizzare dal numero 1 israeliano e calcia fuori. Finisce così, l’Italia porta a casa 3 punti importanti per la qualificazione al Mondiale. Da sottolineare il gran gol di Immobile.

TABELLINO ISRAELE ITALIA 1-3  (primo tempo 1-2)
MARCATORI: Pellè (It) al 14, Candreva (It) su rigore al 31′, Ben Haim (Is) al 35′ p.t.; Immobile (It) al 38′ s.t.
ISRAELE (4-2-3-1): Goresh; Ben Bitton, Tibi (dal 5′ s.t. Gershon), Tzedek, Davidzada; Nir Biton (dal 12′ s.t. Atzily), Yeini; Ben Haim (dal 17′ s.t. Kehat), Kayal, Zahavi; Hemed. (Harush, Kleyman, Dasa, Natcho, Dabbur, Einbinder, Magharbeh, Saief, Golasa). All. Levy
ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva (dal 22′ s.t. Florenzi), Parolo, Verratti, Bonaventura (dal 18′ s.t. Ogbonna), Antonelli; Pellè, Eder (dal 25′ s.t. Immobile). (Donnarumma, Marchetti, De Sciglio, Astori, Montolivo, Pavoletti, Bernardeschi, Gabbiadini, Rugani). All. Ventura
ARBITRO: Karasev (Russia)
NOTE: espulso Chiellini (It) al 10′ s.t. per gioco scorretto

 

Fabrizio Piepoli

ISRAELE ITALIA – Pellè rivela una curiosità sul gol di Immobile

Lo splendido gol di Immobile è merito anche di Graziano Pellè, non solo per avergli fornito l’assist ma anche per aver consigliato all’attaccante napoletano il movimento da fare. Ecco le dichiarazioni di Pellè ai microfoni di Rai 1: “Gli avevo detto di buttarsi nello spazio, perché poco prima c’era stato un’azione simile con Eder che però era arrivato stanco sul pallone. Sono contento perché è stata un’azione perfetta e per lui che ha fatto un gran gol”.

ISRAELE ITALIA – Parolo: “Questa Italia è ancora viva. Se rivoglio Candreva alla Lazio? Ormai…”

Intervistato da Rai Sport, il centrocampista della Nazionale e della Lazio Marco Parolo ha commentato la vittoria contro l’Israele: “Ci tenevamo a partire bene per dimostrare che siamo vivi e che abbiamo ancora la fame che avevamo all’Europeo. E’ stata una gara sofferta ma questo tempra il carattere. Chiellini? E’ una garanzia, l’errore può capitare ma è troppo importante per noi. La sofferenza ha risvegliato quell’orgoglio italiano che si era un po’ sopito. Sul 2 a 0 stavamo dominando la partita, poi il gol ci ha fatto perdere la bussola ma alla fine potevamo segnare 3-4 gol. Verratti è un grande calciatore, è un onore giocare con lui e vederlo crescere. Oggi era importante partire bene su un campo difficile e loro aspettavano questa partita da tempo. Candreva? Ci è mancato all’europeo, ci sarebbe servito ma chi l’ha sostituito ha fatto lo stesso bene. Se lo rivoglio alla Lazio? Ormai ha preso la sua strada ma è un grande giocatore e lo dimostrerà anche all’Inter”.

Ventura: “Abbiamo sofferto e vinto da squadra. Verratti? Dicevano che non poteva giocare regista”

Al temine della sofferta vittoria contro l’Israele, il ct azzurro Giampiero Ventura ha commentato la gara ai microfoni di Rai 1: “Dieci contro undici è sempre difficile. Abbiamo avuto 5′ di sbandamento dopo l’espulsione di Chiellini ma poi abbiamo riperso in mano la partita. Abbiamo avuto più palle gol per chiudere la partita. Abbiamo giocato, sofferto e  vinto da squadra. Verratti? Dicevano che non poteva giocare in quel ruolo ma ha dimostrato grande spessore. E’ stato fermo tanto tempo ma è un giocatore importante per questa squadra. Spero tra un mese contro la Spagna di avere tutta la squadra al top a livello fisico”.

 

ISRAELE ITALIA – Immobile: “Ventura aveva predetto il mio gol. Gli devo tanto”

Autore del terzo gol che ha fatto respirare l’Italia nel momento in cui pareva che l’Israele potesse pareggiare da un momento all’altro, Ciro Immobile ai microfoni di Rai 1 ha commentato: “Stamattina Ventura me l’aveva detto che avrei segnato. Sono contento. E’ speciale il mio rapporto che ho con lui. A livello umano e professionale gli devo tanto. Dare il massimo in campo è il minimo che posso fare per lui Questa vittoria pesa tantissimo. Il girone è difficile purtroppo ne passa solo una. Per fortuna oggi abbiamo vinto giocando da squadra. Gli italiani devono tifare per noi e metteremo tutta per raggiungere il mondiale”.

Oddi su Keita: “Ora la Lazio deve rinnovargli il contratto”

Sulla questione Keita ha detto la sua l’ex centrale biancoceleste Giancarlo Oddi a Radiosei:Ora la società deve rinnovargli il contratto, dare quello che merita un calciatore valutato 30 milioni, mentre lui deve mettersi al pari dei suoi compagni. Non conta nulla quanto ha fatto in nazionale, ora serve dialogo, della società con la squadra in primis. C’è poco altro da fare. Credo che il calciatore possa rinnovare a certe cifre, in caso contrario il giocatore resta fermo”.

Melli dà ragione a Lotito: “La Roma rischia? Verificate, ha ragione!”

“La Lazio ha un ranking europeo migliore di quello della Roma. La società è solida sul lato finanziario. Altri invece rischiano di essere travolti dai debiti nel giro di tre anni”, la parole di Claudio Lotito di qualche giorno fa che hanno sollevato le critiche dei tifosi giallorossi. Eppure, il giornalista Franco Melli a Radio Radio ha difeso il patron biancoceleste: Le dichiarazioni di Lotito sembrano folli ma se andiamo a verificare ha detto solo cose vere…”.

Mazza: “Basteranno poche settimane per capire il valore di questa Lazio”

Il giornalista Mauro Mazza in un’intervista rilasciata al Corriere delo Sport ha parlato di quali potrebbero essere gli obiettivi stagionali che la squadra messa a disposizione di mister Inzaghi potrebbe raggiungere:

“Basteranno poche giornate per capire a quali traguardi può aspirare la squadra biancoceleste. Fra qualche settimana sapremo se questo nuovo gruppo potrà nutrire qualche ambizione o se saremo costretti a vivere un altro campionato anonimo e triste. Molto dipenderà dal rendimento dei due reparti che nella scorsa stagione hanno più sofferto: la difesa e l’attacco. In difesa con il nuovo arrivato Bastos e il recuperato de Vrij le certezze dovrebbero aumentare. Contro i bianconeri l’angolano si è ben comportato e la coppia fa ben sperare anche perchè, visti i risultati ottenuti con l’assenza del’olandese e gli improbabili sostituti che si sono susseguiti la scorsa stagione, è giusto essere ottimisti.

A centrocampo le novità sono poche. Al centro il duo BigliaParolo non si discute, i due hanno solo bisogno di recuperare la condizione migliore, cosa che è mancata per entrambi la scorsa stagione. C’è Lulic, simbolo della determinazione che i tifosi vorrebbero vedere in tutti i laziali; Milinkovic, atteso in questa stagione alla prova di maturità dopo un anno di ambientamento. Infine, l’ultimo arrivato, Luis Alberto: da lui non ci si aspetta che sostituisca Candreva ma che si dimostri un professionista pronto ed esperto.

In avanti, l’altro grande dubbio: la coppia ImmobileAnderson. Visto quanto fatto l’anno scorso anche Felipe come de Vrij si potrebbe ritenere un nuovo acquisto. Se dovesse tornare ad essere quel giocatore che con Pioli portò la Lazio al terzo posto niente sarebbe precluso. Dal suo operato dipendono molto anche le sorti di Immobile che, grazie agli assist del brasiliano, potrebbe realizzare molti più gol. Sarebbe importante anche recuperare Keita: bisognerà vedere quando e quanta fiducia vorrà concedergli Inzaghi dopo la movimentata estate trascorsa”.

Infine sull’uscita del presidente Lotito riguardo i problemi finanziari dei rivali cittadini ha dichiarato: “E’ un classico del presidente biancoceleste, lui fa sempre così. Ogni volta che uno spartito non gli piace cambia discorso spostando l’obiettivo. Si stava dando troppo spazio alle critiche ricevute per il mercato biancoceleste e lui ha risposto puntando il dito sulla Roma, preferendo spostare il discorso sul miglior ranking europeo della Lazio e sul fatto che la sua società sul lato finanziario è più solida di quella giallorossa che, oberata da debiti ingenti, stando alle parole del numero uno biancoceleste, rischia di ‘essere travolta nel giro di tre anni‘. Ma io, sinceramente parlando, prima di tutto mi chiedo: ma prima dello tsunami annunciato da Lotito, visto che non succede da tanto tempo, non sarebbe meglio tornare a vincere un derby e magari finire un campionato davanti alla Roma?“.

 

Mancini al miele: “Alla Lazio sono stato benissimo, mi sento romano. I laziali sono speciali”

Ai microfoni di Radio Incontro Olympia è intervenuto questo pomeriggio Roberto Mancini e ha raccontato il suo trascorso laziale: “In biancoceleste ho vinto tanto, Cragnotti aveva investito molto, andando ad acquistare i giocatori migliori. In quegli anni eravamo una delle squadre più forti al mondo. Abbiamo anche vinto poco! Alla Lazio sono stato benissimo. Non sono romano ma quasi. Mi sono ambientato bene, nella Capitale torno spesso. I tifosi biancocelesti? Sono speciali. Questo lo dico perché sono attaccati visceralmente alla loro squadra come pochi altri e sono disposti a tutto. Questo un giocatore lo sente e per questo cerca di dare il massimo. Ricorderò sempre il periodo che ho trascorso a Roma”. 

Sul calciomercato della Lazio: “Non l’ho seguito molto. Auguro a Simone Inzaghi le cose più belle, di fare un grande campionato e di diventare un grande allenatore. Ricordi? A quei tempi non pensavo potesse fare l’allenatore. Tutti ne parlano bene, già alle giovanili, penso che ha delle qualità e pertanto gli auguro le migliori fortunati”.

Sulle critiche di Ruud Gullit che ha detto che Mancini ha preparato male l’Inter, il tecnico di Jesi chiosa: “E’ stato un grande calciatore punto. Non gli devo rispondere. Quando i grandi calciatori finita la carriera non riescono a far nulla poi criticano gli altri allenatori e giocatori. Non è l’unico, ce ne sono tanti. L’invidia è una brutta bestia”. 

Qualificazioni Mondiali 2018 – Israele Italia: le formazioni ufficiali

Questa sera la nazionale azzurra sarà di scena ad Haifa contro l’Israele (ore 20.45), nella prima gara del girone G. Prima partita vera per Giampiero Ventura dopo l’esordio in amichevole contro la Francia. Di seguito gli undici titolari di entrambe le nazionali:

Israele (4-3-3): Goresh; Bitton, Tibi, Tzedek, Davidzada; Kayal, Bitton, Yeini; Ben Chaim, Hemed, Zahavi. A disp: Harush, Klaiman, Dasa, Gershon, Golasa, Natko, Einbinder, Saieff, Kahat, Mugrabi, Dabour, Hemed. All. Levy

Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, Verratti, Bonaventura, Antonelli; Eder, Pellè. A disp. Marchetti, Donnarumma, Astori, Ogbonna, Rugani, Bernardeschi, Florenzi De Sciglio, Montolivo Immobile, Gabbiadini, Cavoletti. All. Ventura

Indisponibili: De Rossi (infortunio, squalifica), Belotti (infortunio)
Arbitro: Sergei Karasev (Rus)

 

 

Diouf, due volte pallone d’oro africano, consiglia Keita

Dopo la bella prova sostenuta da Keita con il Senegal, arricchita anche da una rete del giocatore biancoceleste, l’attaccante e simbolo senegalese El Hadji Diouf parlando ai media del suo paese è stato prodigo di consigli nei confronti del giovane connazionale:

Keita è un ragazzo che sta sbocciando, ora deve pensare a crescere, lottando prima di tutto per conquistare un posto da titolare nella Lazio. Il Senegal si aspetta molto da lui. Il futuro è tutto nelle sue mani, dipende tutto da lui. Può crescere molto e riscrivere la storia facendo meglio di me”.

 

Recanatesi: “Mercato da decifrare e incompleto: con lo stesso budget avrei fatto tutte altre mosse”. E un duro attacco a Tare

Franco Recanatesi si è detto molto critico sull’operato dei dirigenti biancocelesti per le operazioni di mercato portate a termine in quest’ultima sessione di calciomercato. Il giornalista, noto tifoso biancoceleste, intervenendo dalle colonne del Corriere dello Sport, ha così commentato l’operato della società del presidente Lotito:

“Sono rimasto piacevolmente colpito da Bastos, l’angolano è piaciuto molto contro la Juventus. E’ un giocatore robusto e smaliziato ben oltre i suoi 25 anni. Contro i bianconeri quando ha costretto Higuain a non girarsi verso la porta facendo finire la corsa dell’attaccante argentino oltre il fondo ho pensato subito che se ci fosse stato al suo posto Mauricio gli avrebbe subito dato una randellata provocando il solito rigore. Anche se bisogna andarci piano, visti i precedenti commenti ottimistici su Gentiletti e Bisevac, per quello che si è visto questo Bastos è tutt’altra stoffa rispetto alla banda del buco degli ultimi tempi. Se l’angolano conferma quanto di buono mostrato e De Vrij torna quello che era la Lazio finalmente avrebbe a disposizione una difesa di alto livello, cosa che non si vedeva dai tempi di BiavaDiaz.

Per il resto però un mercato avaro, di giocatori di spessore non di soldi, che ha lasciato la squadra incompleta. Candreva non è stato sostituito, la panchina è scarsa: Marchetti, Biglia e Immobile non hanno sostituti all’altezza. C’è il rischio di rimpiangere anche Konko e Onazi. Inoltre il caso Keita pesa molto sulle prospettive della squadra. Credo che con il budget che c’era a disposizione si sarebbe potuto fare molto di più. La cifra di 35 milioni spesa sembra eccessiva per gli acquisti arrivati. Il caso clamoroso è Wallace, la valutazione di 10 milioni e uno stipendio annuo di 1,5 milioni sembrano davvero tanti per il suo valore di mercato, spero diventi un fenomeno. Anche se in maniera minore, in base ai loro trascorsi, anche le valutazioni di Leitner (1,5), Lukaku (5,5), Luis Alberto (5,5) e Vargic (3) sembrano fuori da ogni logica. Il risultato finale è una squadra discreta nei titolari – a patto che resti Keita – ma senza ricambi.

Con la stessa cifra spesa si poteva fare molto meglio secondo questo prospetto: primo, mantenere in rosa Guerrieri e Konko; secondo, rinunciare ai cinque acquisti appena citati risparmiando i circa venti milioni spesi; terzo, acquistare Roncaglia (difensore svincolato), Isla (terzino-mediano, 4,5 milioni), Cigarini o Valdifiori (vice Biglia, 3,2), Padoin (0,6), Giaccherini (1,5), D’Alessandro (abile e giovane vice Candreva, 5), Pinilla (vice Immobile, 2,5). In questo modo Lotito avrebbe potuto allestire una panchina di tutto rispetto risparmiando anche 2/3 milioni. Ma forse Mendes e Raiola, procuratori cari a Tare, avrebbero messo il broncio”.

 

Piscedda attacca Keita: “Comportamento deplorevole. Fossi in Inzaghi gli farei fare un po’ di panchina”

L’ex difensore laziale e attuale responsabile tecnico della B Italia Massimo Piscedda su Radiosei ha detto la sua sul caso Keita:Il comportamento di Keita é stato deplorevole, ha mancato di rispetto a tutto il gruppo, ora prima del reintegro é necessario un momento di purgatorio. Tutto deve essere fatto con gradualità, dopo aver capito i suoi errori. Se fossi Inzaghi non lo schiererei subito titolare, deve meritarlo con i comportamenti, piano piano deve riacquisire stima e rispetto. Altrimenti si creerebbe un precedente pericoloso. C’è chi perdona e chi la manda giù”.

Pronta la proposta di rinnovo per Stefan de Vrij

Il difensore olandese Stefan de Vrij, nonostante sia appena rientrato da un infortunio che lo ha costretto a un lungo stop e sia ancora alla ricerca della forma migliore, come verificatosi anche nel mercato appena passato è sempre al centro delle attenzioni di diversi club d’oltremanica pronti ad assicurarsi le prestazioni del centrale biancoceleste.

Manchester United e Chelsea si sono fatte avanti con la Lazio che ha prontamente respinto l’interesse e che ora sarebbe pronta a offrire il rinnovo al giocatore orange. Come riportato da Il Messaggero la società biancoceleste sarebbe intenzionata a prolungare il contratto di Stefan de Vrij fino al 2021 e aumentare il suo ingaggio da 1,3 milioni di euro a 1,8 milioni a stagione.

Jacobelli: “Segnali incoraggianti, la prossima stagione potrebbe essere la più importante dell’era Lotito”

Xavier Iacobelli intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport ha parlato del mercato e del nuovo campionato che attende la squadra biancoceleste, chiamata al salto di qualità dopo la deludente stagione appena conclusa:

Quella che è appena iniziata potrebbe essere la stagione più importante della gestione Lotito perchè dal risultato finale ottenuto dagli uomini di Inzaghi si potrà capire se questa è una squadra costretta a galleggiare nella mediocrità o se finalmente la società abbia deciso di intraprendere un nuovo percorso e sia tornata a pensare in grande come meritano i suoi incredibili tifosi. L’aggettivo incredibile è d’obbligo visto quanto hanno dovuto sopportare e ingoiare negli ultimi dodici anni.

E’ presto per poter capire dove questa squadra possa arrivare: le prestazioni mostrate in campo a Bergamo nel successo contro l’Atalanta e nella sconfitta di misura con la Juve, anche se incoraggianti, non bastano per esprimere una valutazione sull’effettivo valore della rosa biancoceleste. Però si può ben sperare. La coppia difensiva BastosDe Vrij, in prospettiva, può diventare una delle più forti del torneo: l’angolano al debutto contro i bianconeri ha fatto benissimo, l’olandese sta recuperando al meglio la condizione dopo il lungo stop dovuto all’infortunio. Immobile è già diventato un punto di riferimento per il reparto avanzato. Per Keita, nel suo interesse e di quello della squadra, è auspicabile un riappacificamento tra le parti: con il Senegal in Coppa d’Africa ha fatto sfracelli e sarebbe un peccato perderlo. Lo spagnolo Luis Alberto è un trequartista che può essere impiegato anche da seconda punta. In allenamento si è mosso bene ma è un giocatore tutto da scoprire. Rimpiazzare Candreva non è difficile, è impossibile. Quindi bisogna solo aspettare e vedere dove si potrà arrivare.

Piuttosto il discorso è un altro: sapere quale Lazio ha in testa Lotito e che cosa voglia farne. E’ tutto qui. Nella scorsa stagione facendosi buttare fuori ai preliminari di Champions la squadra ha perso una grande occasione e la società ha pagato lo scotto di un mercato insufficiente. Il successivo fallimento di tutti gli obiettivi stagionali è stata solo una conseguenza logica di una programmazione sbagliata, dalla quale è dipeso anche l’abbandono dello stadio Olimpico da parte dei sostenitori biancocelesti. Per questo motivo quello appena iniziato è un campionato da dentro o fuori. Senza dimenticare la Coppa Italia. Spetta alla Lazio far tornare i tifosi a sognare, se hanno smesso di farlo la colpa non è certo stata la loro.

 

Domani giorno decisivo per Bastos

Contro la Juventus Bastos si è rivelato uno dei migliori della squadra, se non il migliore della partita. Tutti hanno in mente la rincorsa su mister 90 mln Gonzalo Higuain. I tifosi pensano e sperano di aver finalmente trovato un centrale all’altezza da affiancare de Vrij. Dopo la gara con la Juventus, tuttavia, il difensore aveva avvertito un problema muscolare, si parlava di un principio di lesione muscolare. Fortunatamente, il giocatore pare aver recuperato e dovrebbe esserci nella gara di domenica contro il Chievo. Domani alle 14:30 è atteso in Paideia per gli accertamenti, se dovessero dare esito positivo Bastos tornerà ad allenarsi col gruppo. Anche oggi, infatti, l’angolano svolgerà lavoro differenziato a scopo precauzionale. Domattina alle 11 è invece atteso in Paideia il terzino brasiliano Vinicius.

Alex Sandro torna a parlare della sfida contro la Lazio: “E’ stata una gara difficile”

Su Jtv il terzino della Juventus Alex Sandro è tornato a parlare della sfida contro i biancocelesti: “Contro la Lazio è stata una partite difficile. All’inizio le gare sono sempre complicate, ma abbiamo avuto la forza e la pazienza di ottenere questi due grandi risultati che alla fine si sommeranno e saranno un bene per la squadra”.