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Rodrigo Caio presto a Roma. Ecco perchè…

Niente convocazione per Rodrigo Caio per la partita del suo San Paolo contro la Juventude. Scenari di mercato? Non direttamente…

Il brasiliano infatti è in procinto di sbarcare a Roma nei prossimi giorni, ma non per trattare con la Lazio, bensì per completare la documentazione necessaria per ottenere la cittadinanza italiana, tassello fondamentale per approdare nel Vecchio Continente, adesso o a Gennaio.
Il Siviglia rimane la squadra favorita per ottenere le prestazioni del difensore del Brasile campione olimpico agli ultimi giochi di Rio de Janeiro, con il Milan alla finestra in ottica Gennaio, quando arriveranno soldi freschi dalla nuova proprietà cinese. La Lazio sembra defilata: gli acquisti di Wallace e Bastos hanno per adesso completato il reparto arretrato biancoceleste. Ma nel mercato, mai dire mai…

Lazio, aumenta la concorrenza per Balotelli: ipotesi francesi, inglesi e…italiane

Dopo essere stato ‘scaricato’ dal Liverpool, Mario Balotelli è ancora in cerca di una nuova sistemazione. In queste ore il suo agente Mino Raiola sta bussando praticamente alle porte di mezza Europa nel tentativo di piazzarlo. Nei giorni scorsi era stata avanzata un’ipotesi Lazio, ma i biancocelesti, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbero aspettare gli ultimi giorni di mercato per piazzare il colpo. A meno che quest’ultimo non si indirizzi prima altrove: ad esempio in Francia, al Nantes, altro club cui, stando a quanto rivela L’Equipe, il buon Mino avrebbe offerto il suo assistito, non ricevendo tuttavia (almeno per il momento) alcuna risposta. Ma c’è di più: sembra infatti che il procuratore campano abbia fatto un tentativo anche con il Manchester United, dove Balotelli ritroverebbe due sue vecchie conoscenze, José Mourinho e Zlatan Ibrahimovic. E in tutto questo non si esclude nemmeno un’ipotesi (che è più un sogno in realtà) legata al Palermo: ieri infatti, fuori dallo stadio Barbera, alcuni tifosi hanno esposto uno striscione “Balotelli in rosa”. Tante possibilità insomma, la Lazio monitora e aspetta il momento giusto per piazzare il colpo.

Matri: “La Lazio? Le ho segnato il mio gol più importante…”

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Alessandro Matri è intervenuto in un’intervista ai taccuini de ‘La Gazzetta dello Sport’. L’ex centravanti biancoceleste, da poco approdato al Sassuolo, ha parlato delle sue avventure in carriera, a partire da quella con la maglia della Juventus:

Credo che sarò ricordato come attaccante dei bianconeri e sono contento perché la Juve per me è stata una famiglia. Al Milan invece purtroppo non ho lasciato un bel ricordo, perché non sono riuscito a fare quello che volevo. Ero stato messo in discussione perché ero stato pagato 12 milioni, ma non era certo colpa mia. Allegri? Con lui ho un ottimo rapporto da sempre. E’ bravo tatticamente e sa trasmettere serenità nei momenti difficili come ha dimostrato anche l’anno scorso nella Juve. Conte? Ha fatto cose uniche, impensabili. È riuscito ad ottenere risultati eccezionali con il lavoro e la cattiveria agonistica. Tatticamente è preparatissimo ed è sempre concentratissimo, a differenza di Allegri che magari stempera di più. Un gol da mettere in cornice nel salone di casa? Quello che ho segnato nel 2015 alla Lazio, nella finale di Coppa Italia vinta con la Juve per 2-1“.

Due anni fa ci lasciava Aldo Donati. La moglie Velia: “I laziali mi sono stati vicini e lo ricordano sempre”

Oggi, 24 agosto, cade l’anniversario del secondo anno dalla scomparsa del grande Aldo Donati. Voce di uno degli inni più amati dai laziali, un artista a trecentosessanta gradi che con la sua bonarietà e simpatia, abbinata ad un talento musicale senza pari, è rimasto nei cuori del popolo biancoceleste come nessun altro. Sugli 88.100 di Elleradio la moglie Velia Donati è intervenuta nella trasmissione “Laziali on Air” per ricordarlo.

“In un giorno estremamente triste come quello, il cuore dei laziali si è sentito fortissimo. Purtroppo Aldo l’ho perso due volte, dal momento in cui è iniziata la sua malattia fino a quando ci ha lasciato definitivamente. Vedere il popolo laziale tutto raccolto per lui è stato emozionante, così come rendersi conto in un giorno come questo che i tifosi biancocelesti hanno sempre un pensiero per Aldo. Aveva un talento musicale e canoro che gli era letteralmente caduto dal cielo, dalla capacità di scrivere canzoni meravigliose fino alla sua voce straordinariamente espressiva. E’ bellissimo vedere come questa emozione che lui riusciva a trasmettere arrivasse ad una quantità di persone così vasta”.

Anche i più giovani tifosi biancocelesti sanno perfettamente chi era Aldo Donati: “Lui ha dato vita all’esperienza della Schola Cantorum a cavallo degli anni del primo Scudetto della Lazio. La canzone “Lella” lo ha svelato al grande pubblico, ma ha avuto anche tanti successi da solista ed è stato particolarmente orgoglioso dell’esperienza della messa in scena di Rugantino, con le musiche del grande Armando Trovajoli”.

Qual è il momento più bello da laziali vissuto insieme da Velia ed Aldo? “Sicuramente lo Scudetto del 2000. Un anno vissuto col batticuore. Io non potevo essere allo stadio, Aldo invece si stava preparando per andare e gli dissi: “Dai Aldo, oggi vinciamo lo Scudetto”. Era una sensazione partita dalla rimonta dei nove punti di svantaggio dalla Juventus e da tutte le vicende vissute durante quel campionato. E poi si è rivelata azzeccata e abbiamo vissuto il momento più bello della nostra vita da laziali”.

Aldo aveva sempre il sorriso sulle labbra ed era pronto a sdrammatizzare: “Il Dalai Lama diceva che non bisogna mai perdere la speranza. Oggi a due anni di distanza dal grande dolore della scomparsa di Aldo sto trascorrendo qualche giorno di vacanza in Calabria e vivo il contrasto tra la spensieratezza dei giorni d’estate e l’enorme mancanza di Aldo, che si fa sentire come non mai. Un contrasto acuito dai tragici eventi del terremoto di stanotte. Lo spirito scanzonato di Aldo è una trasmissione di immortalità, quello che ha lasciato non si spegnerà mai”.

CALCIOMERCATO – Dirar, dopo Keita, Rozzi: tutte le ultime novità in casa Lazio

Freme in queste ore il mercato in casa Lazio. Quasi definita l’operazione con il Monaco per Nabil Dirar, l’esterno classe ’86 marocchino ma in possesso del passaporto belga. Quella di ieri contro il Villarreal nei preliminari di Champions League potrebbe essere stata la sua ultima apparizione con il club del Principato e in queste ore il ds biancoceleste Tare è in Francia nel tentativo di chiudere la trattativa. Come ammesso proprio ieri dall’agente dell’ala ieri, la fumata bianca potrebbe arrivare già nelle prossime ore e non si esclude che nell’operazione anche possa essere inserito anche Keita (mediante uno scambio con conguaglio a favore dei biancocelesti). Non mancano però le alternative, in virtù del dover sopperire proprio alla partenza del senegalese. In quest’ottica, il nome nuovo da aggiungere alla lista è quello del portoghese Ricardo Horta, esterno classe ’94 di proprietà del Malaga ma attualmente in prestito al Braga, dove è arrivato solo lo scorso 5 luglio. Un fattore questo che non dovrebbe porre un intoppo all’operazione, in quanto il regolamento internazionale consente un ulteriore trasferimento nell’arco della stessa sessione di mercato, nel caso in cui si cambi federazione. Giocatore polivalente, capace di spaziare su tutto il fronte d’attacco, Horta è seguito dagli stessi agenti di Mauricio e degli ex biancocelesti Eliseu e Pereirinha. Indizi non indifferenti che proiettano ancor più il giocatore in orbita Lazio. Restano invece più sullo sfondo le ipotesi Cerci, per il quale si tratta con l’Atletico Madrid sulla base di un prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni, e Caligiuri del Wolfsburg, nome già rimbalzato la scorsa settimana.

Infine, in tema di cessioni, sta per concretizzarsi quella, in prestito, di Antonio Rozzi alla Lupa Roma. Il giovane attaccante, che già da qualche giorno si sta allenando con i capitolini, non scenderà in campo con la nuova maglia già nella gara di Coppa Italia Lega Pro contro l’Olbia, ma è in attesa dell’ufficialitá, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, in tempo per permettergli di rientrare tra i convocati per il primo match di campionato contro la Pistoiese.

Inzaghi cambia la Lazio: ecco cosa ha in mente per fermare la Juventus

Subito la prova del 9 per mister Inzaghi. Arriva la Juventus. Sulla carta, e forse non solo considerando lo score degli ultimi dodici anni, contro i bianconeri è una sfida impari. Inzaghi vuole trovare un modo per riuscire a fermare almeno una volta la corazzata bianconera dopo anni di insuccessi da parte dei biancocelesti: l’ultima vittoria della formazione laziale in campionato risale al 6 dicembre del 2003, con le reti di Corradi e Fiore, con Inzaghino che era in panchina ma non entrò. Da quel giorno, la Lazio contro i bianconeri ha raccolto ben 15 sconfitte e 6 pareggi. Un vero e proprio tabù. Per farlo il mister piacentino ha in mente un’idea che anche i suoi predecessori hanno avuto prima di lui, purtroppo con scarso successo: cambiare modulo. L’idea sarebbe quella di proporre una squadra con la difesa a tre. Una soluzione coraggiosa per una squadra che ormai da anni si muove sul collaudato 4-3-3.

Purtroppo non si riesce a trovare altre soluzioni per contrastare l’efficace ed efficiente organizzazione di gioco juventina. E’ anche vero che ogni volta che i biancocelesti hanno giocato con il loro modulo naturale sol arrivati sempre risultati a dir poco traumatici e paradossalmente l’ultima volta che si è usata la difesa a tre si è riusciti a limitare i danni o per lo meno ad accarezzare il sogno di una vittoria: vedi la finale di Coppa Italia i cui tempi regolamentari erano terminati alla pari (perdendo solo per un gol di rapina di Matri). Quella stata una delle rarissime volte in cui la Lazio riuscì seriamente a mettere in serie difficoltà la Juventus. Certo, non è un grande risultati di cui vantarsi, ma è comunque un dato importante da cui ripartire per evitare goleade che possono distruggere quel pizzico di entusiasmo che la bella (e pazzesca) gara di Bergamo ha creato. Affrontare la Juventus non è facile per nessuno, ma Inzaghi è ambizioso, ha voglia di stupire. Simone è un grande sostenitore del 4-3-3 e difficilmente cambia, le ultime sette giornate dell’anno scorso e il lavoro svolto durante il ritiro ne sono la dimostrazione, ma stavolta potrebbe fare un’eccezione. Gli uomini non mancano, anzi rispetto a domenica scorsa avrà in più Bastos, un difensore centrale possente che potrebbe anche esordire. Anche se è appena arrivato e ad oggi ha un solo allenamento con i nuovi compagni. Oppure potrebbe riproporre Wallace. CI potrebbe essere quindi questa disposizione: al centro della difesa ci sarà de Vrij, pronto a guidare l’intero reparto, con Hoedt a sinistra e uno tra Wallace e Bastos a destra. Avrebbe fatto molto comodo Radu, ma il rumeno non è disponibile neanche per questo match e tornerà direttamente dopo la sosta. I due terzini fluidificanti diventerebbero in tal caso Basta e Lulic (tornato in gruppo).

BENTORNATO FELIPE – Per la difficile gara contro la Juventus Inzaghi fortunatamente riavrà a disposizione anche Felipe Anderson. Il brasiliano è tornato super carico dal trionfo con il suo Brasile alle Olimpiadi e non vede l’ora di aiutare la Lazio. Se sarà confermato il 4-3-3 o in caso di 3-4-3  Felipe Anderson giocherà di sicuro sulla fascia destra. In caso di  3-5-2 – scrive Il Messaggero – il fantasista brasiliano potrebbe eventualmente agire sulla fascia prendendo il posto di Basta, oppure (cosa più appropriata) agire dietro a Immobile. Da oggi e fino a venerdì il tecnico studierà le contromosse da adottare contro la Juventus. Speriamo siano mosse vincenti.

Lazio, un’ultima settimana di mercato da vivere pericolosamente

Una settimana e poi la solita, temuta sirena del calciomercato dirà la verità sull’organico della Lazio. Per una stagione senza coppe, già nata, morta e rinata diverse volte. Partita con i nomi di Mandanda, Thauvin, Alessandrini, Pato, Rodrigo Caio, i “fedelissimi” di Bielsa che avrebbero dovuto portare la rivoluzione in casa Lazio.

Se rivoluzione c’è stata, si è trattato sicuramente di qualcosa di “morbido”, orchestrato da un Simone Inzaghi che dopo un lunghissimo giro si è ritrovato seduto laddove aveva sperato di non doversi alzare mai. Quella panchina biancoceleste bramata sin dai tempi degli Allievi Nazionali. Sono partiti Klose, Mauri, Konko, Candreva, Onazi: cinque titolari del 26 maggio, in una sorta di ideale passaggio di consegne dal vecchio al nuovo. Dentro Immobile e Lukaku, gli unici che hanno dimostrato già di poter portare un contributo tangibile alla causa. Ed è già tanto, visto che Wallace e Bastos al centro della difesa sono ancora un’incognita, e lo è ancor di più quel Moritz Leitner, pescato dal cassetto delle promesse mancate.

Eppure a Bergamo si è vista qualche scintilla. Forse sarà finalmente una Lazio “olandese”, con De Vrij recuperato ed Hoedt e Kishna entrambi decisivi, dopo essere stati impalpabili per tutta la scorsa stagione. E forse inaspettatamente Cristiano Lombardi può finalmente rispondere a quelle attese che si erano create intorno a lui dopo gli ottimi risultati ottenuti con la Primavera. Ma la squadra va completata, resta una settimana per trovare quel vice Candreva e probabilmente anche un vice Keita, visto che ormai, tira tira tira la corda, il rapporto col senegalese sembra divenuto insanabile.

Cosa può accadere in una settimana? Tutto o nulla: se  i nomi confermati saranno quelli di Dirar e Cerci, le scommesse e le speranze cominceranno ad essere veramente tante. Ma difficilmente ci saranno variazioni sul tema: si è parlato anche del possibile arrivo di un terzino che sarebbe più che altro una sorta di assicurazione sui possibili infortuni di Basta, che un giretto in Paideia ha deciso di farselo anche in questa settimana pre-Juventus. L’impressione è che il tassello decisivo sia proprio lui, Keita. In caso di affare fatto col Monaco, potrebbero arrivare le risorse per un ultimo colpo di coda, a fine mercato. Altrimenti, in apnea verso un’altra stagione da vivere pericolosamente, esattamente come le trattative estive. E’ la Lazio, bellezza.

Fabio Belli

Croce Rossa Italiana: ” Ecco cosa fare in caso di terremoto”

Il terremoto devasta il Centro Italia, il primo bilancio parla di 23 morti e più di 100 dispersi. Numeri che purtroppo sono destinati a salire. L’epicentro del sisma ad Accumoli, vicino Rieti. La prima scossa alle 3.36 di mattina di magnitudo 6.0, la seconda circa un’ora dopo. Tanta paura nelle Marche e Umbria, spavento anche a Roma e Bologna. La Croce Rossa Italiana ricorda alcune norme di sicurezza anche in virtù dell’avvertimento per i prossimi giorni riguardante il rischio di nuove scosse. Fate girare, è importante sapere come comportarsi in casi di grave emergenza. Si ricorda inoltre che “i centri di emergenza sono attivati per l’intervento nelle zone colpite” aggiunge sul suo account Twitter.

Possibili altre scosse“: lo ribadisce Paolo Messina direttore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Sul sisma non abbiamo ancora tutte le informazioni necessarie ma si tratta certamente di un sisma di magnitudo importante che ha colpito una zona molto estesa dell’Italia appenninica centrale, ricca di centri storici e di località minori. Data la vastità dell’area che è stata colpita è presumibile che l’ipocentro si trovi a profondità anche superiore ai 4 chilometri, probabilmente intorno ai 7 km. Non dobbiamo stabilire un nesso diretto con le scosse avvertite in Sicilia. È purtroppo possibile che si verifichino altre scosse, speriamo di magnitudo inferiore. In questa situazione l’unica cosa da fare è seguire le indicazioni di protezione civile e sindaci“.

SISMA CENTRO ITALIA – Protezione Civile: “Non impegnare la zona della Salaria se non per motivi particolari e importanti”

Ripristinata la circolazione su tutte le linee ferroviarie regionali che erano state fermate per consentire le verifiche da parte dei tecnici di Rfi dopo il terremoto della scorsa notte di magnitudo 6.0 che ha colpito in particolare la provincia di Rieti. Sono state quindi riattivate le linee Orte-Foligno, Foligno-Terontola; Ascoli-Porto d’Ascoli; Civitanova-Albacina; Giulianova-Teramo; Roma-Avezzano. Nelle prime ore del mattino era ripresa la circolazione delle linee ferroviarie regionali sulle tratte Falconara-Fabriano e Foligno-Fabriano. Traffico regolare anche sull’Alta Velocità.

I pullman delle linee Cotral che hanno come riferimento il deposito di Amatrice, uno dei paesi più colpiti dal sisma, sono al momento fermi non potendo transitare sul corso principale del paese devastato dalle scosse. Il servizio sulle stesse linee viene comunque svolto dal deposito di Rieti. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, – secondo quanto riportato da muoversiaroma.it -ha lanciato un appello a non impegnare la zona della Salariase non per motivi particolari e importanti perche li passano i mezzi di soccorso alla popolazione”. Anche dalla Croce Rossa l’invito a lasciare libere le strade di accesso alle zone colpite dal sisma, particolarmente la via Salaria per permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere le zone colpite.

Chi può eviti di mettersi in viaggio sulla Ss4 via Salaria per agevolare l’arrivo dei mezzi di soccorso nella zona di Amatrice“. Lo scrive in un twitter la Regione Lazio. Sono in viaggio le colonne mobili per allestire due punti medici avanzati ad Amatrice. Anche Astral invita a non recarsi nel reatino nelle aree terremotate per agevolare i soccorsi, ricordando che sono attivi i numeri del contace center della Protezione civile 800840840 e della sala operativa della Protezione Civile Lazio 803555. Da Amatrice, il traffico è stato comunque deviato sulla strada regionale Del Lago/ Campotosto per la chiusura della Picente. Ad esclusione di quest’ultima, tutte le strade regionali sono comunque percorribili. Sulla Salaria tra l’innesto della Picente e la variante di Accumoli, la carreggiata è ristretta a causa del fondo stradale dissestato. Sulla statale 4, a pochi chilometri da Accumoli, altro centro colpito dal terremoto, un viadotto si è mosso con un dislivello di circa 15 centimetri. La circolazione è comunque consentita e sul posto sono presenti i volontari della Protezione Civile che invitano i veicoli a  rallentare. Problema simile su un altro viadotto, il “Tronto secondo”, due chilometri più avanti.

Terremoto, l’Avis di Rieti: “Urge sangue”

«A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni. Dalle 8 alle 11, all’ospedale ‘De Lellis’ di Rieti. Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti». È quanto pubblicato sulla pagina Facebook dell’Avis provinciale di Rieti dopo il forte sisma che ha colpito nella notte il centro Italia.

CINEMA – Il grande Peppino De Filippo

Il 24 agosto 1903 nasceva a Napoli Giuseppe De Filippo, detto “Peppino”. Maestro dell’arte di far ridere, entrato di diritto nella storia del teatro e del cinema italiano.

Attore, comico e drammaturgo tra i più amati del Novecento con la recitazione nel sangue. Figlio del celebre drammaturgo Eduardo Scarpetta, dal quale non venne riconosciuto, come i due fratelli Eduardo e Titina. Iniziò a calcare i palcoscenici di tutta Italia con loro, portando in scena diverse commedie scritte da lui. Dopo la dolorosa separazione del 1944 dovuta a dei dissapori con Eduardo, che li divise per sempre, cominciò la carriera di capocomico a teatro e come attore di spicco al cinema e in televisione. Sul grande schermo con Totò formò la più celebre coppia comica della storia italiana, che ancora oggi continua a far sorridere con film come “Totò, Peppino e… la malafemmina” e “La banda degli onesti”. In tv creò il personaggio di Pappagone, umile servitore che si esprimeva in un gergo bizzarro e dagli effetti esilaranti. Peppino morì a Roma il 27 gennaio 1980, lasciando la sua eredità artistica al figlio Luigi che ne seguì le orme.

NEWS – Terremoto nel centro Italia: morti e feriti. Bambini sotto le macerie. Amatrice distrutta (FOTO)

Forte scossa di terremoto di magnitudo 6,0 alle 3.36 del mattino a 4 km dalla superfice e con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio, a pochi chilometri da Norcia e Amatrice. Proprio ad Amatrice si registrano i danni più gravi. Il sindaco Sergio Perozzi è intervenuto prima a Radio Rai e poi al telefono con Sky: “Il paese non c’è più. C’è gente sotto le macerie, temo morti”. La grave situazione è stata confermata dal responsabile della Croce Rossa locale che parla di almeno un ponte crollato e di una importante fuga di gas. La scossa fortissima è stata sentita anche a Roma. Molte le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia. In seguito nell’area si sono verificati altri movimenti sismici, con scosse di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5.4 alle 04.33 a 5 chilometri da Norcia.

Accertata una vittima ad Accumoli dove, inoltre, ci sono quattro persone (si tratta di una famiglia con due bambini piccoli) sotto le macerie. Confermata anche la morte di una coppia di anziani coniugi a Pescara del Tronto, dove sono ancora in corso le ricerche di due bimbe bloccate sotto le macerie. Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino, e ad Arquata del Tronto e a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano i danni più gravi. Numerosi gli edifici crollati: la chiesa di Amatrice distrutta, l’ospedale inagibile. Crollato il campanile di Castelluccio di Norcia. Ad Amandola l’ospedale è stato danneggiato ed evacuato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Attivi i numeri della Protezione Civile: 840840 e 803555. Una frana è avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso a 2433 metri.

Un’altra fortissima scossa di entità 5,4 si è sentita alle 4.34. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio parla di diversi feriti, crolli e danni ad edifici. Squadre di vigili del fuoco stanno arrivando sul posto da Lazio, Abruzzo, Toscana e Marche. Il sisma è stato avvertito in tutto il centro Italia, anche a Roma molti palazzi hanno tremato per due volte e per circa 20 secondi. La notizia si è diffusa rapidamente sui social. Le scosse sarebbero state in tutto diciotto in un’ora e mezza. L’ultima, di magnitudo 4,8. Cresce di ora in ora il numero degli sfollati.

ACCADDE OGGI – Jorge Luis Borges

Il 24 agosto 1899 nasce a Buenos Aires uno dei massimi geni letterari del Novecento, l’argentino Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo. Discendente di una famiglia di studiosi e militari eredita l’amore per la letteratura e il rimpianto per la mancata carriera nell’esercito. Dal 1914 al 1921 si sposta con i genitori in Europa. Studia a Ginevra e in Spagna, dove entra in contatto con l’avanguardia letteraria e inizia a scrivere le prime poesie.

Nel 1923 viene pubblicato il suo primo libro di poesie, “Fervor de Buenos Aires”, seguito due anni dopo da “Luna de Enfrente”. Nel 1925 Borges incontra Victoria Ocampo, la musa che riuscirà a portare all’altare quaranta anni dopo. Tra i due si stabilisce un’intesa intellettuale destinata a entrare nel mito della letteratura argentina. Nel 1929 escono i versi di “Cuaderno San Martìn” e, un anno dopo l’“Evaristo Carriego”. Una spada di Damocle incombe però sullo scrittore argentino: la cecità. Borges non ha mai goduto di una buona vista, ha subito ben nove operazioni per tentare di curare la grave disabilità ma alla fine degli anni ’50 diventa totalmente cieco. Ma la malattia viene da lui utilizzata in senso creativo, la sua potenza visionaria riesce a sfruttare il terribile male, volgendolo in metafora e in materia letteraria. Il culmine di questa “sublimazione” si ha fra il 1933 e il 1934, quando Borges dà vita a trame che utilizzano la storia come falso, menzogna, parodia universale e plagio. I suoi racconti vengono pubblicati sulla rivista “Crìtica”: è la genesi della “Historia universal de la infamia” e della “Historia de la eternidad”. Nel 1938 muore il padre e inoltre lo scrittore resta vittima di un incidente che lo costringe per molto tempo all’immobilità dopo un attacco di setticemia che ne minaccia la vita. Negli anni della malattia lo scrittore realizza alcuni tra i suoi capolavori, raccolti e pubblicati nel 1944 con il titolo di “Finzioni”. Cinque anni dopo escono i racconti di “Aleph”. Nel 1952 è la volta delle “Altre inquisizioni”. Nel 1955 viene nominato direttore della Biblioteca Nazionale. Con spirito borgesiano lo scrittore commenta così la nomina: E’ una sublime ironia divina ad avermi dotato di ottocentomila libri e, al tempo stesso, delle tenebre“. E’ l’inizio di un lungo e fecondissimo tramonto che lo porta alla morte avvenuta il 14 giugno 1986. A fianco di Borges la sua seconda moglie, l’amatissima Marìa Kodama.

ROMA CHOC. FUORI DALLA CHAMPIONS!

Notte fonda per la Roma. Surclassata in casa dal Porto per 0-3. Da segnalare le due espulsioni per gioco violento ai danni di De Rossi ed Emerson. Il Porto, in virtù dell’1-1 dell’andata, vola alla fase a gironi di Champions League. La Roma retrocede in Europa League.

CRONACA: Serata da dimenticare per la Roma, da incorniciare per il Porto. I lusitani passano in vantaggio già dopo 8 minuti con il colpo di testa di Felipe, abile ad anticipare i difensori giallorossi. La reazione della Roma passa per i piedi di Salah, ma l’egiziano si fa ipnotizzare da Casillas. Poi l’espulsione di De Rossi, a piedi uniti sull’avversario. Nella ripresa la Roma ci prova, il Porto controlla e saltano i nervi ad Emerson. Altra entrataccia assurda e cartellino rosso. Per il Porto si aprono praterie e Layun e Corona siglano il definitivo 0-3.

IL TABELLINO DI ROMA-PORTO 0-3

Roma (4-3-3):Szczesny; Bruno Peres, Manolas, De Rossi, Juan Jesus; Nainggolan, Paredes (42′ Emerson), Strootman; Salah, Dzeko (15′ st Iturbe), Perotti (41′ st Gerson). A disp: Alisson, Totti, Fazio, El Shaarawy. All. Spalletti

Porto (4-3-3): Casillas; Maxi Pereira (47′ Layun), Marcano, Felipe, Telles; H.Herrera, Danilo, André André; Otavio (10′ st Oliveira), André Silva (21′ st Adrian), Corona. A disp: Sa, Neves, Varela, Evandro. All. Espírito Santo.

Arbitro: Marciniak

Marcatori: 8′ Felipe, 27′ st Layun, 30′ st Corona

Ammoniti: Herrera, Otavio, Oliveira, Andre Silva (P)

Espulsi: 39′ De Rossi (R) e 6′ st Emerson (R) per gioco violento

Ceduto il capitano della Lazio Primavera

La S.S. Sambenedettese comunica di aver ingaggiato a titolo definitivo il giovane calciatore Simone Mattia, classe ’96, capitano della Lazio Primavera“.

Il commento di Mattia: “E’ la mia prima esperienza tra i professionisti, dopo aver fatto dieci anni di trafila nelle giovanili e tre anni nella Primavera della Lazio da capitano. Quando e’ arrivata la chiamata della Sambenedettese non ci ho pensato due volte ad accettare perche’ e’ una piazza di grande tradizione calcistica e con una tifoseria da categoria superiore. Il mio obiettivo stagionale e’ mettermi a completa disposizione del mister e dei miei compagni di squadra, impegnarmi al massimo per questa maglia e facendomi trovare pronto ogni volta che l’allenatore mi schierera’ in campo“.

Casiraghi su Lazio – Juventus: “All’Olimpico ci sarà entusiasmo, la Lazio potrà far bene”

Sulla carta Lazio – Juventus è una partita dall’esito scontato. I bianconeri sono una corazzata quasi insuperabile. Ma il pallone è rotondo e tutto puà accadere. Ne è convinto anche Pierluigi Casiraghi. Intervistato da Tmw Radio, l’ex attaccante di Lazio e Juventus ha così commentato la sfida di sabato:

Non è una partita dall’esito scontato. La Lazio giocherà la prima in casa e all’Olimpico ci sarà entusiasmo. Se non commetterà gli errori di Bergamo allora potrà dire la sua. La Juventus ha i favori del pronostico, ma non è super favorita“.

Onazi: “La Lazio sarà sempre la mia famiglia. Keita? Mi ero accorto che qualcosa non andava…”

Ha preferito lasciare la Lazio ed accasarsi in Turchia, per vivere una nuova esperienza. Edy Onazi però non ha dimenticato i colori biancocelesti. La Lazio lo ha cresciuto e il nigeriano ha fatto tutta la trafila dalla Primavera alla prima squadra. Onazi è intervenuto a Radio Olympia, durante la trasmissione “Diario di bordo campo“:

E’ stata una mia decisione lasciare la Lazio. Sono stato 6 anni in biancoceleste, ma volevo cambiare ambiente. Mi dispiace di aver lasciato la Lazio, squadra che mi ha cresciuto, ma avevo bisogno di una nuova esperienza. Ringrazio Tare per aver lavorato sulla mia cessione. Ho parlato molto con Inzaghi. Lui puntava su di me e sicuramente avrei giocato di più, anche Peruzzi mi aveva detto di rimanere, ma ormai avevo preso questa decisione. L’esperienza alla Lazio per me è stata importantissima e fondamentale per la mia carriera. Tra Primavera e prima squadra ho potuto conoscere ogni aspetto di questo club. Non la posso dimenticare è come una famiglia per me“.

Poi ricorda i migliori momenti e indica i compagni a cui è stato più legato: “Il momento più bello alla Lazio? Ce ne sono molti, dall’esordio in campionato alla Coppa Italia del 26 maggio. Klose è stato il compagno più importante per me, insieme ad Hernanes. Loro mi hanno dato tantissimi consigli per migliorarmi. La Lazio deve tenere Biglia perchè è fondamentale per il centrocampo.La partenza di candreva penalizza la Lazio, ma questo è il calcio. Se un giocatore vuole andare via è giusto che la società lo ceda“.

Poi su Keita: “C’è qualcosa tra la Lazio e Keita. Non sto a sentire ciò che si dice in giro o sui giornali. Ma quando ero a Formello si vedeva che c’era qualcosa che non andava. Ma se la Lazio perderà anche Keita si indebiolirà parecchio. Ma se non ci sono soluzioni allora è meglio che Keita vada via. Penso che se Inzaghi parlasse con il giocatore allora si potrebbe risolvere“.

Su Felipe Anderson: “E’ un giocatore speciale. E’ un grande talento. Sicuramente deve essere più continuo per affermarsi“.

Chiusura sullo stadio vuoto dello scorso anno: “Non è bello giocare in uno stadio sena tifosi. Nel calcio è una cosa che non dovrebbe esistere. L’Olimpico è uno stadio molto grande e vederlo vuoto faceva male. Al giocatore è una cosa che non piace. Con i tifosi non ho mai avuto problemi, tranne una volta, ma è stato un equivoco“.

Wilson su Lazio – Juventus: “Per i biancocelesti un pareggio andrebbe bene”

L’ex capitano della Lazio, Pino Wilson, è stato intervistato in vista del match di cartello della seconda giornata tra Lazio e Juventus. Intrepellato dal portale tuttojuve.com, Wilson ha analizzato ha fatto il putno su entrambe le squadre:

Sicuramente per la Lazio è una partita molto difficile. Ai biancocelesti andrebbe benissimo anche un pareggio. Certo è meglio incontrare la Juventus alla seconda giornata che in mezzo al campionato” Poi sul campionato: “Juventus nettamente favorita e avanti rispetto alle altre squadre. Non v edo una trivale che possa tenere il suo passo“.

FORMELLO – Bastos e Lulic in gruppo. Keita e Morrison a casa!

FORMELLO – Alle ore 18.00 la Lazio si è radunata a Formello per iniziare la preparazione taecnico – tattica in vista del match contro la Juve. Sulla carta è una partita proibitiva, ma essendo all’inizio della stagione potrebbero esserci sorprese. Buone nuove per Simone Inzaghi: Lulic ha recuperato ed è arruolabile per sabato. Bastos ha effettuato finalmente il primo allenamento con i compagni. Presenti anche Basta e Felipe Anderson.

ASSENTI – Ancora niente da fare per Filip Djordjevic. Il serbo è alle prese con un dolore al ginocchio per una botta rimediata contro l’Atalanta. Non dovrebbe essere nulla di grave ma è a riposo precauzionale. Assenti per i noti motivi sono stati Keita e Morrison, ormai separati in casa. Per loro niente allenamento odierno. Si attende solo il momento della cessione.

Canovi: “Keita sta sbagliando. La Lazio sul mercato non si è mossa bene”

E’ uno dei maggiori esperti di calciomercato. Il procuratore Dario Canovi ha fatto il punto sul mercato della Lazio e sul caso Keita, direttamente dai microfoni di Radiosei. Iniziando dal comportamento del senegalese ha detto: “Keita sta sbagliando. Dimostra di non avere nessun rispetto per la Lazio che lo ha fatto diventare un giocatore di livello e nemmeno rispetto verso i tifosi. Mi hanno sorpreso le dichiarazioni del giocatore e del suo procuratore“.

Poi sulla Lazio: “Onestamente non si è mossa benissimo. La rosa è ancora incompleta soprattutto nel reparto offensivo. Punterei sui giovani, ce ne sono tanti, invece che prendere i vari Cerci e Dirar. Biglia? E’ il miglior calciatore della rosa. Penso che resterà alla Lazio perchè alla Juventus non serve un altro centrocampista“.