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Due centravanti alla corte di Inzaghi: saranno in grado di non far rimpiangere Miro Klose?

Dopo 5 anni di Lazio e 63 reti in 171 presenze, Miroslav Klose, ha lasciato la società biancoceleste e ora il tecnico laziale Simone Inzaghi è chiamato a risolvere il quesito su quale sia l’attaccante giusto che possa sostituire un calciatore del calibro del centravanti tedesco. I candidati a raccoglierne l’eredità sono Ciro Immobile e Filip Djordjevic.

Ciro Immobile, ventiseienne nato a Torre Annunziata in provincia di Napoli, da quando venne acquistato dalla Primavera della Juventus per 80mila euro ha girato sia l’Italia che l’Europa. Punto a favore le 28 reti realizzate in Serie B con la maglia del Pescara nella stagione 2011-2012, gol che valsero a lui il titolo di capocannoniere della categoria e alla società abruzzese il ritorno nella massima serie. Inoltre al suo attivo il grande campionato giocato a Torino sotto la guida di Giampiero Ventura quando il suo bottino finale fu di 22 reti in 33 presenze. In seguito le esperienze non tanto positive al Borussia Dortmund e al Siviglia che hanno fatto scendere le sue quotazioni. La scelta di ritornare al Torino in prestito per sei mesi nello scorso gennaio gli è valsa la convocazione in Nazionale ma ora Immobile ha bisogno di una piazza in cui rilanciarsi definitivamente e per questo motivo ha scelto la Lazio.

Filip Djordjevic invece venne acquistato dal Nantes nell’estate del 2014: cresciuto nelle giovanili della Stella Rossa di Belgrado l’attaccante serbo nelle prime due stagioni in biancoceleste ha realizzato 15 reti in 59 presenze. Problemi fisici e diversi infortuni lo hanno limitato ma, proprio negli ultimi giorni, nel ritiro di Auronzo la punta ha dimostrato di essere in grande forma.

Nel 4-3-3 di Inzaghi difficilmente i due potranno giocare insieme per cui ora, almeno sulla carta, si pone un quesito: quale dei due potrà prevalere per non fare rimpiangere Klose e conquistarsi un posto importante nel cuore dei tifosi biancocelesti?

Malagò, Montezemolo e Roma 2024

Proseguono le grandi manovre per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Promotori dell’iniziativa Giovanni Malagò e Luca Cordero di Montezemolo, legati tra loro da amicizia di lunga data. I due, infatti, sono legati da una amicizia nata sotto la tutela benevola di quello che un tempo era l’uomo più potente d’Italia, ovvero l’Avvocato Agnelli. Amici intimi di Lupo Rattazzi, figlio della sorella dell’Avvocato Susanna Agnelli, Montezemolo e Malagò sin da giovani hanno avuto contatti diretti con il numero uno della Fiat. Tanto che in un recente articolo l’Huffington Post ha rivelato come Malagò, figlio di Vincenzo, per anni numero uno dei concessionari di auto Ferrari e Bmw in Italia, “ricevesse sin da ragazzo telefonate da Gianni Agnelli. Che fossero le sette, le sei o anche prima, Malagò si faceva trovare sempre pronto con le ultime notizie da Roma, un po’ di politica di riporto, circoli, salotti, belle donne. Perché l’Avvocato ti inseriva, ma era esigente e la sua curiosità illimitata”.

Nel corso degli anni le loro carriere imprenditoriali si sono separate: Malagò affiancò il padre nella vendita di auto e divenne dirigente sportivo nell’ambito del Circolo canottieri Aniene di Roma, dell’organizzazione degli Internazionali di tennis al Foro Italico e dei Mondiali di Nuoto 2009, prima di diventare il presidente del Coni nel 2013; Montezemolo invece legò il suo nome al campo automobilistico e alla Formula 1: dirigente Ferrari sin dagli anni ’70, ebbe un ruolo cruciale nella rinascita della scuderia quando rentrò a lavorare per il Cavallino negli anni ’90. Sotto la sua guida la casa automobilistica emiliana tornò a vincere il Mondiale di Formula 1 e, soprattutto negli ultimi anni, ha registrato grandissimi risultati finanziari. Nel 2003, quando morirono Gianni e Umberto Agnelli il suo ruolo cambiò e divenne il presidente della Fiat, ruolo che perse nel 2014 a causa della crescita di John Elkann e dei dissidi con Sergio  Marchionne, ma a fronte di una liquidazione di 27 milioni di euro. Da maggio 2004 a marzo del 2008 è stato presidente di Confindustria. Fondatore e socio di Ntv (Nuovo Trasporti Viaggiatori), la compagnia ferroviaria del treno Italo, e dall’ottobre 2012, vicepresidente di Unicredit. Da novembre 2014 è presidente di Alitalia Sai e da febbraio 2015 è presidente del comitato promotore dei Giochi Olimpici di Roma 2024. Inoltre è presidente del Consiglio di Amministrazione di Telethon.

Ma, nonostante la grande preparazione di Malagò e Montezemolo, non tutte le ciambelle riescono con il buco. Il primo venne nominato al vertice del comitato per i Mondiali di nuoto del 2009. Nessuna conseguenza giudiziaria per il capo del Coni, assolto dalle accuse di abusi edilizi, ma quei Mondiali sono un emblema di inefficienze, malaffare e sprechi. A Tor Vergata, nella periferia romana, è ancora visibile lo scheletro del palazzetto con le vele a pinna di squalo disegnato da Santiago Calatrava, un architetto spagnolo; poi c’è il complesso di Valco San Paolo, una struttura costruita e mai utilizzata, pagata 13 milioni di euro; e poi Ostia, il litorale romano, dove l’espediente per persuadere gli elettori fu l’interesse dei cittadini ma in seguito il polo natatorio (del costo di 26 milioni di euro), venne affidato alla Federnuoto, per cui può essere usato soltanto dagli atleti. Roma ’09 comportò 9 milioni di rosso nel bilancio, piscine sequestrate, enormi pasticci e ritardi. Malagò ripudia gli scandali e ne rivendica il successo sportivo ricordando che il progetto di Tor Vergata fu un’idea di Walter Veltroni (poi gare traslocate al Foro Italico per 45 milioni di euro) e la gestione di Palazzo Chigi con Silvio Berlusconi. Oltre a una piscina edificata sul terreno pubblico con soldi privati e in concessione al suo Circolo Aniene, Malagò ancora usufruisce dei benefici politici di Roma ’09. Così è riuscito ad aumentare il consenso – anche per merito di Gianni Letta – per scalare il Coni.

Montezemolo dal canto suo non è da meno, come quando venne nominato direttore generale del comitato organizzatore dei Mondiali di calcio di Italia ’90, mondiale che non brillò per la sua organizzazione e che verrà ricordato da vari organi di stampa come un grande flop finanziario storico. Tempo fa infatti, il Giornale.it, ha ricordato come “nel bilancio di previsione 2011 di Palazzo Chigi rientravano ancora fondi stanziati per pagare i mutui dei Mondiali organizzati  nel 1990. In particolare, c’era un capitolo sui mutui accesi con la legge 65 del 1987, quella che diede il via alla costruzione degli stadi per Italia ’90: 55 milioni di euro. L’anno prima erano 60 quelli messi in bilancio. In totale, per gli stadi lo Stato spese 1.248 miliardi di lire, molto di più, ovviamente , di quanto preventivato all’inizio: l’incremento dei costi rispetto al preventivo è stato calcolato nell‘84%. L’esempio più notevole dello spreco di denaro pubblico legato ai Mondiali di calcio del 1990 è lo Stadio Delle Alpi di Torino: 69.041 posti a sedere, tre anelli e una pista di atletica. Vi si giocarono solo cinque partite dei Mondiali, compresa la semifinale Germania-Inghilterra. Nel 2008 partì la demolizione dell’impianto e su quel terreno oggi vi è il nuovo stadio di proprietà della Juventus (41mila posti, senza pista di atletica). Si calcola che per il Delle Alpi si spesero circa 226 miliardi di lire, tra impianto e opere connesse. Lo spreco di denaro pubblico però non ha riguardato solo gli stadi ma anche l’enorme albergo a Ponte Lambro, Milano, iniziato e mai terminato, oppure la stazione ferroviaria romana di Farneto, utilizzata solo quattro giorni nonostante i 15 miliardi di lire spesi. Opere ormai incompiute”.

E ora i due assieme ci riprovano con la candidatura di Roma 2024… ai posteri l’ardua sentenza.

 

L’ERBA DEL VICINO – Il vice Sindaco Frongia sul nuovo stadio giallorosso: “Con il calcio c’entra poco, c’è tanta speculazione”

Sono passati ormai oltre sessanta dei novanta giorni che il Comune di Roma ha a disposizione per concludere l’analisi formale dei documenti sul nuovo stadio dei giallorossi prima che il progetto possa essere presentato in Regione, ma il tutto continua a procedere a rilento. E inoltre si corre il rischio che si arrivi al commissariamento da parte del Tar.

Per saperne di più sulla vicenda Il Tempo ha intervistato Daniele Frongia, vicesindaco capitolino e assessore allo Sport della Giunta Raggi, il quale ha confermato come il Comune non intenda “trattenere il progetto un minuto di più del necessario e che stiamo lavorando con velocità e nei tempi previsti. La cosa che ribadiamo è che noi vogliamo lo stadio purché si rispetti la legge. E per stadio di calcio, per l’Amministrazione Raggi intendiamo uno stadio di calcio. Questo è un intervento urbanistico e lo sport, il calcio, c’entra poco“. Nel mirino tutto ciò che ha poco a che fare con il pallone: alberghi, negozi e ristoranti. Spazi che rappresentano l’86% delle cubature totali, mentre solo il rimanente 4% sarebbe dedicato allo stadio. Anche l’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, ha dichiarato che il progetto èuna gigantesca speculazione edilizia in cui lo stadio è solo un pretesto.

“Lo stadio non è una nostra priorità – ha continuato Frongia in relazione alla possibilità che al progetto venga tolto il “pubblico interesse” -, con Berdini da quando l’amministrazione Raggi è stata eletta abbiamo tenuto due riunioni di Giunta e non abbiamo mai parlato di stadio. E non è all’ordine del giorno delle prossime giunte. Non posso dire cosa accadrà a settembre, ottobre o novembre, come non posso escludere che il “pubblico interesse” possa venir meno. Ci sono problemi più importanti di cui occuparci ma ci muoveremo in maniera corretta, rispettosa della legge, con tutte le valutazioni e i pareri. Ci sono altre urgenze e altre priorità per noi in questo momento, non abbiamo ancora affrontato in Giunta il problema dello Stadio”.

CALCIOMERCATO – Niente Francia per Bisevac. L’ag. chiude: “L’affare non si farà”

AGGIORNAMENTO DEL 31/07 ORE 11:30 – Niente Nancy per Milan Bisevac. Il prossimo anno il difensore serbo giocherà altrove ma al momento un ritorno in Francia è escluso. La conferma arriva  direttamente dall’agente del difensore Franck Belhassen che su Twitter ha dichiarato: “Bisevac non andrà al Nancy. L’affare non si farà nonostante delle discussioni cordiali. Auguro in bocca al lupo al Nancy ed una nuova, buona, avventura a Milan”

Dopo Gentiletti, anche Milan Bisevac potrebbe dire addio alla Lazio. Il difensore serbo, messo fuoiri rosa da Inzaghi poichè non rientra nei piani dell’allenatore, sta cercando disperatamente una squadra per la nuova stagione. Nei mesi scorsi si parlava di un interesse del Panatinaikos, ma non se ne fece più nulla.

Ora le sirene squillano dalla Francia. Dopo un presunto interesse da parte del marsiglia, ecco quello del Nancy. Secondo Estrepublicain.fr, la squadra francese avrebbe individuato in Bisevac, il profilo giusto per far fronte all’emergenza difensiva. La Lazio attende l’offerta per liberarsi del centrale difensivo.

CALCIOMERCATO – E’ il giorno di Thauvin

Esce Antonio Candreva, entra Florian Thauvin. No, purtroppo non è una sostituzione fatta da Inzaghi durante una partita (magari lo fosse). In realtà è il passaggio di consegne che sta avvenendo in queste ore tra l’ormai ex centrocampista biancoceleste e il francesino del Newcastle. Oggi dovrebbe essere una giornata decisiva per l’esterno classe ’87 che si allenerà in modo differenziato a Formello. La Lazio lavora contestualmente per sostituirlo con Florian ThauvinLotito ha raggiunto l’accordo con Thauvin ed è vicino all’intesa con gli inglesi che chiedono 2 milioni di prestito e 11 di riscatto obbligatorio. Si vuole chiudere l’operazione e mettere tutto nero su bianco. La società inglese – forte anche delle richieste dello Zenit San Pietroburgo e dell’Olympique Marsiglia – tenta una timida resistenza, ma la sensazione, stando a quanto scritto da ‘Il Corriere dello Sport‘, è che il francese diventerà a breve un nuovo giocatore della Lazio.

Tare potrebbe sfruttare la trasferta inglese con il Brighton per realizzare un vero e proprio blitz di mercato e completare l’acquisto. Difficile che accada, ma se l’operazione dovesse subire un’accelerata decisiva in queste ore, Thauvin già stasera stessa potrebbe raggiungere i nuovi compagni a Brighton e persino imbarcarsi sul charter della Lazio per sbarcare a Roma col resto della squadra. L’obiettivo della Lazio, in questo senso, è mettere Thauvin a disposizione di Inzaghi il più presto possibile, e far si che il tecnico parta per il ritiro in Germania con la squadra quasi al completo. E con le assenze di Keita e Felipe Anderson infatti, il mister biancoceleste ha urgente bisogno di un esterno d’attacco e aspetta il francese.

 

 

LONDRA – Alle 16 i ragazzi di Inzaghi sfidano il Brighton

Si torna in campo. Oggi pomeriggio alle ore 16, al Amex Community Stadium di Londra, la Lazio di Inzaghi  sfiderà in amichevole il Brighton (Lazio Style Channel, 233 Sky). Test “leggermente” più impegnativo dei precedenti (se non altro a livello di preparazione fisica visto che il campionato di Championship inizia il 6 agosto) ma sarà comunque utile per permettere al mister di valutare il livello di condizione della squadra (a meno di un mese dall’inizio del campionato). Ancora senza i nazionali, sarà un’occasione per vedere il debutto di Lukaku (giocherà nella ripresa) e testare le condizioni di De Vrij.

Il gruppo che Inzaghi ha portato con se in Inghilterra è lo stesso di Auronzo: sono rimasti infatti a Roma Parolo, Marchetti, Immobile e Keita. Wallace invece è tornato in Brasile per svolgere le ultime pratiche burocratiche, si unirò al gruppo direttamente Martedì.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) – Berisha; Basta, de Vrij, Hoedt, Radu; Lulic, Morrison, Milinkovic-Savic; Oikonomidis, Djordjevic, Kishna. All. Inzaghi

 

 

Lo Monaco: “Il grande popolo laziale merita scenari di alto livello. Io alla Lazio? Lotito sa…”

Il presidente Lotito vuole rivoluzionare la Lazio a livello societario e a quanto pare, dopo Peruzzi (come Club Manager) e Diaconale (come nuovo responsabile della comunicazione), c’è l’intenzione di inserire anche un Direttore Generale. Proprio di questo ha parlato a Radio Incontro Olympia, l’Ad del Catania, Pietro Lo Monaco. Queste le sue parole: “Io dico che lui per gioco forza deve riassestare l’ambiente perché l’episodio Bielsa penso sia anche sintomatico della forza che una società ha o meno. In questa vicenda non ci sono vincitori né vinti perché è una vicenda che ha fatto male a tutti: ha fatto male alla Lazio e ha fatto male a Bielsa. Gli strascichi del dopo sono affidati alle polemiche ma sicuramente è un episodio sintomatico di quello che è la valenza dell’azienda. L’azienda inevitabilmente deve darsi una struttura propria. Basta pensare allo scollamento pazzesco che c’è tra la tifoseria e società. Sono cose che per curarle e per cucirle ci vuole veramente tanto, quindi è inevitabile che lui si debba dare una struttura più organica, una struttura che sia in grado di dare il giusto peso a quelle che sono le ambizioni e la forza della Lazio. Io sostengo da sempre, non me ne voglia nessuno, che quello biancoceleste è un grandissimo popolo. Una tifoseria che sente la propria squadra e quindi è importante che venga rappresentata nella maniera giusta, è importante che la Lazio sia in scenari di alto livello, lo può fare, ha tutto. Io lo dico sempre che dal punto di vista dei numeri Lotito ha dimostrato di essere un amministratore oculato e attento ma per quanto concerne quello che deve essere la forza di una società evidentemente qualche cosa non va per il verso giusto. Bene fa a darsi un assetto, a migliorare la propria struttura e bene farebbe a cercare la maniera per recuperare il rapporto con la tifoseria. Perché, ripeto, è veramente un peccato vedere un popolo così appassionato, abbandonare la propria squadra. Che poi non abbandona la propria squadra ma è costretta…ad abbandonare la propria squadra“.

Gli viene chiesto se è mai stato vicino alla Lazio: “Sì in passato Sì, i primi tempi di Lotito, più di una volta. Però io ero al Catania e in quel periodo non c’era sintonia con le sue idee. Affidare e demandare non è facile per lui, forse ora si convincerà che è la cosa giusta da fare, ma a quei tempi non era assolutamente facile che lui potesse pensare di affidare. Lui ora si è convinto per un motivo molto semplice: Lotito ha una valenza importante nel calcio italiano, lui ha un ruolo specifico nel Consiglio Federale e nel Consiglio di Lega della Serie A ed è impossibile pensare di stare dietro a tutte le cose, inevitabilmente qualcosa soffre. E quindi lui, da persona intelligente, capisce che deve dotare la Lazio di una struttura adeguata alle ambizioni della Lazio. La Lazio è una piazza importante, una piazza che con il giusto acume e il giusto “saper fare” può competere con tutti. Di conseguenza lui questa cosa la deve fare: per la gente, per lui, la deve fare per la Lazio…Perchè lui non può stare dietro a a tutto, è impossibile. E poi ripeto, al di la di questo c’è anche una componente tecnica: il mestiere non lo si inventa”. Ma Pietro Lo Monaco lavorerebbe con Lotito? “Lui sa…sa esattamente come stanno le cose. Sa chi sono, come reagisco, come sono abituato a ragionare…sa tutto. Mi auguro che la Lazio possa prendersi delle soddisfazioni importanti, perché un popolo che sente la squadra e un popolo appassionato come quello della Lazio, merita soddisfazione“.

Marco Lanari

CALCIOMERCATO – Mauricio, vicina la cessione ad un club russo

Continua la rivoluzione della difesa in casa Lazio. Un cambiamento inevitabile visto che il reparto arretrato è stato uno dei punti deboli della Lazio di Pioli prima ed Inzaghi dopo. Il processo di cambiamento è iniziato con gli arrivi di Lukaku e di Wallace ma le operazioni non sono di certo finite qui: in entrata i biancocelesti stanno per chiudere  con il San Paolo anche per Rodrigo Caio. E’ lui il compagno di reparto ideale per Stefan de Vrij.

Movimenti però sono previsti anche in uscita: Gentiletti è già a andato a titolo definitivo al Genoa e Bisevac è richiesto in Francia. Ma anche un altro difensore biancoceleste sembra pronto a dire addio: è Mauricio. Come riportato in da “Calciomercato.it“, è in fase avanzata la trattativa per la cessione dell’ex Sporting ai russi del Terek Grozny. Si tratta per un prestito con diritto di riscatto.

 

 

LAZIO SOCIAL – E’ di nuovo amore tra Morrison e la Lazio?

E’ passato dai Tweet malinconici come “January…” a scrivere un bellissimo “Forza Lazio“. E’ evidente a tutti, sopratutto per chi lo ha visto da vicino nel ritiro di Auronzo di Cadore, che quello che si ha di fronte è un Ravel Morrison decisamente diverso. Più carico, più sereno, addirittura più sorridente…Evidentemente Inzaghi gli trasmette quella fiducia che Pioli l’anno scorso non è mai riuscito a dargli oppure l’amore incondizionato dei laziali gli ha dato quella carica in più. Anche Peruzzi ieri, quando la squadra si è recata all’Aeroporto di Fiumicino (destinazione Inghilterra), ha potuto confrontarsi scherzosamente con il giocatore inglese.

Certo, ora che la Lazio è fuori dalle Coppe, c’è il rischio che gli spazi per lui siano totalmente chiusi vista l’abbondanza a centrocampo, inoltre il fatto che Inzaghi non giochi con i trequartista sicuramente non aiuta. Starà a lui mettere in difficoltà il tecnico ad ogni allenamento e dimostrare di meritare fiducia. La Lazio  crede in lui ed è importante che ora sia lui tornato a credere nella Lazio oltre che in se stesso. Forse è l’ultima chance Ravel…non sprecarla.

Ecco il tweet pubblicato ieri:

ACCADDE OGGI – Arriva alla Lazio Mr. 110 miliardi

Il 31 luglio 2000 l’attaccante più prolifico di quegli anni, Hernán Jorge Crespo, diventa un nuovo giocatore della Lazio. Atteso da seimila tifosi a Formello, c’era grande aspettativa per quella che quell’anno, insieme a Claudio “El Piojo” Lopez una delle più forti coppie d’attacco del mondo. La società biancoceleste allora guidata da “Il Presidente”  Sergio Cragnotti aveva speso per lui la cifra record (all’epoca) di 110 miliardi di lire (circa 55 milioni di euro oggi). Mai fino a quel momento era stato speso tanto per un giocatore. Crespo, all’epoca venticinquenne, approdava a Roma dopo quattro stagioni al Parma, dove aveva conquistato una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa. Alla Lazio rimase per due stagione vincendo una Supercoppa Italiana e la classifica cannonieri nel 2000-01 con 26 reti (non accadeva dai tempi del grande Beppe Signori).

Oggi la cifra record che fu spesa per il forte attaccante argentino è stata ampiamente superata in questi 16 anni: oggi il record è detenuto da Cristiano Ronaldo passato dal Manchester United al Real Madrid per una cifra intorno ai 90 milioni di Euro. La Lazio stessa però ha rischiato di superarsi in quella stessa (magica) estate, quando fu ad un passo dall’acquisto di un altro portoghese straordinario, Luis Figo, passato dal Barcellona al Real Madrid per la cifra record di 143 miliardi di lire (circa 73 milioni di euro). Nonostante ciò, dopo 16 anni l’operazione Crespo-Lazio resta la 5° di tutti i tempi (in attesa che si concretizzi l’operazione Pogba-Manchester United per 110…milioni di euro).

Crespo, detto Valdanito (per la sua somiglianza con l’ex attaccante argentino Jorge Valdano), fu un grandissimo centravanti, che sfruttava il suo fisico possente ma agile per conclusioni quasi sempre dall’interno dell’area. Dotato di senso del gol e dell’anticipo, preferiva i cross bassi anche se era un ottimo colpitole di testa. Svariava spesso sulle fasce per poi convergere, grazie al suo dribbling, in area. Nel 2004 è stato inserito da Pelè, in una particolare classifica chiamata FIFA 100, tra i 125 calciatori viventi più forti. Si ritirò  dal calcio giocato nel 2012 e si stabilisce con la sua famiglia a Parma. Consegue il patentino di allenatore professionista Prima Categoria-Uefa Pro con una tesi molto apprezzata. Il Parma Calcio lo proclama nel dicembre 2013 “Giocatore del Secolo“. Dopo una breve parentesi come allenatore della squadra Primavera della società emiliana, a seguito del fallimento dei gialloblù, è diventato allenatore del Modena nell’estate del 2015. Il 26 marzo 2016 viene esonerato dopo la sconfitta interna con il Cagliari con la squadra al quint’ultimo posto in classifica. Lo sostituisce un altro ex laziale, Cristiano Bergodi, che comunque non riuscirà ad evitare la retrocessione.

Marco Lanari

Calcio e solidarietà, questo è Dani Alves

E’ sicuramente un personaggio pittoresco e stravagante, ma ha un cuore d’oro come pochi: stiamo parlando di Dani Alves. Anche se ultimamente sta facendo il giro del web grazie ad alcuni video piuttosto folli, questa volta è una nobile causa a far parlare di lui.

Il nuovo numero 23 della Juventus, infatti – secondo quanto riportato da Gianlcuadimarzio.com – quando vuole sa essere serio e generoso e così ha deciso di realizzare un importante gesto. Egli infatti ha decisori pagare trecento trattamenti a malati boliviani di epatite C vera e propria piaga del Paese.  Dani Alves non è nuovo a iniziative di solidarietà ed è schierato nella lotta a questa malattia da diverso tempo.

 

 

 

CALCIOMERCATO – Candreva attende buone notizie nel mare di Anzio: “Situazione che si sta definendo”

AGGIORNAMENTO 30/07 ORE 22:30 – Antonio Candreva non è partito con la Lazio, in attesa della definizione del suo accordo con l’Inter. Una trattativa importante che il giocatore sta seguendo dalla spiaggia del litorale di Anzio dove sta trascorrendo le ultime ore di vacanze insieme ai suoi familiari. Raggiunto dai microfoni de Ilgranchio.it, il centrocampista romano ha ammesso: “È una situazione che si sta definendo proprio in queste ore, anche se ancora non c’è nulla di ufficiale“. Lunedì mattina il giocatore sarà a Milano per le visite mediche e per definire il suo passaggio all’Inter per 25 milioni di euro.

AGGIORNAMENTO 30/07 ORE 15:00 – Doveva presentarsi in Paideia stamattina, ma Candreva ha saltato le visite mediche di rito. Un altro indizio che conferma il suo imminente trasferimento all’Inter. Dopo un mese di flirt, Candreva potrà finalmente “liberarsi” della squadra che l’ha accolto nel periodo peggiore della sua carriera e che l’ha rilanciato nel calcio che conta.

AGGIORNAMENTO DEL 30/07 ORE 10:24 – Candreva aiuta l’Inter. Come riporta il “Corriere dello Sport”, la chiusura dell’operazione è stata agevolata anche dall’intervento dell’esterno di Tor de Cenci, che ha deciso di ridursi l’ingaggio di 500mila euro (2,3 milioni all’anno) per favorire la chiusura dell’affare. Lotito, invece incasserà 22 milioni (pagabili in 3/4 anni) più 3 di bonus legati ai risultati dei nerazzurri, tra cui la qualificazione in champions dei neroazzurri nei prossimi anni.

Dopo più di un mese di corteggiamento in queste ore l’Inter pare vicinissima all’ala della Lazio Antonio Candreva. Niccolò Ceccarini di Premium Sport parla di 21 mln più 4 di bonus. Il suo agente Federico Pastorello non ha mai nascosto il desiderio del giocatore di trasferirsi in nerazzurro e proprio in queste ore sta discutendo gli ultimi dettagli col presidente Lotito. Incalzato da Sportitalia, l’agente non si è voluto sbottonare, glissando con: “Non posso parlare, in questo momento gli equilibri sono labili”. Candreva domani sarà in Paideia per le visite mediche, probabilmente il suo ultimo approccio col mondo Lazio.

Flavio Roma: “Peruzzi farà bene. Keita? Magari venisse al Monaco!”

Flavio Roma, ex portiere del Monaco, ha parlato di Lazio, Wallace, Peruzzi e Keita, dalle frequenze di radiosei, dove è intervenuto. Attualmente sta studiando per ottenere i vari patentini che gli permetteranno poi di allenare. Queste le sue parole:

Felice che la Lazio abbia chiamato Peruzzi. E’ una figura molto importante nel mondo del calcio. Ha il carisma giusto per intraprendere al emglio il ruolo che gli è stato affidato. Penso che lui possa fare da tramite anche tra la società e i tifosi“. Restando in tema di portieri poi ha parlato del dualismo Marchetti – Berisha: “Non so se è vero che la Lazio voglia puntare su Berisha. fatto sta che il cambio di portiere non deve portare ansia nella squasra. Sono dei professionisti e sono sicuro che Berisha farà bene“.

Poi su Wallace: “E’ stato mio compagno al Monaco. L’ho conosco bene e sono sicuro che si affermerà anche in Serie A. Ovviamente dipende tutto da lui. Non so se partirà titolare o meno“. Non conosce invece Thauvin: “Non posso dire molto al riguardo ma se è stato scelto come sostituto di Candreva significa che ha le qualità necessarie per giocare in Italia“.

Chisura su Keita: “Sarei felice se arrivasse al Monaco. ha grandi doti tecniche, forse deve migliorare a livello di testa. Ma non sono al corrente della diatriba tra la Lazio e il giocatore“.

 

Caro Keita, più che un nuovo CR7, sembri un nuovo Balotelli

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Keita Baldè Diao, anno di nascita 1995, età 21. Acquistato dalla Lazio dal Barcellona, il senegalese, proviene dalla prestigiosa cantera blaugrana. Le ottime prestazioni con la Primavera biancoceleste, lo fanno promuovere in prima squadra. Il primo gol, i primi assist, le prime partite da titolare. Simone Inzaghi, Reja, Pioli ed ora di nuovo Simone Inzaghi. Quest’ultimo è come un padre per Keita in quanto è stato lui a vederlo crescere e a dargli consigli ogni giorno. Eppure questo rapporto idilliaco tra la Lazio e Keita si è disintegrato durante questo afoso luglio. Keita prima non si presenta in ritiro, poi chiede la cessione, poi fa una piccola rissa con Lulic e per finire non parte per la trasferta inglese. Cosa è successo, che succede?

Il ragazzo vuole più soldi, vuole un progetto ambizioso, vuole giocare a grandi livelli. Tutto molto giusto ma… caro Keita hai solo 21 anni e non ti chiami Cristiano Ronaldo. Ebbene si CR7 è l’idolo del senegalese, tanto da “imitare” in campo le finte, i movimenti, le giocate del fenomeno del Real Madrid. Ma per alzare la voce, bisogna prima permetterselo. Tu, Keita, ancora hai molto da dimostrare soprattutto alla Lazio e ai suoi tifosi che sempre ti hanno coccolato. Le statistiche parlano chiaro: 79 presenze con la Lazio e 10 gol. Bastano questi dati per farti capire, caro Keita, che non hai motivo di alzare la voce, di chiedere più soldi e tutto il resto. La verità è una sola: sei ancora un bambino da svezzare, non un uomo.

CRISTIANO RONALDO –Se proprio lui è il tuo mentore e la tua fonte di ispirazione dovresti vederti a più riprese Francia – Portogallo. Le lacrime di un UOMO attaccato alla maglia che maledice quell’infortunio. Dovresti vederlo a più riprese a bordo campo come incoraggiava i suoi compagni. Dovresti leggere dati, statistiche e trofei vinti da CR7 nella sua lunga e trionfante carriera. Dovresti capire che chi ha talento, forza e volontà nella vita riuscirà a raggiungere ogni traguardo. Se per te invece è più un problema di soldi allora è meglio che il tuo percorso con la Lazio si interrompa qua.

BALOTELLI – Caro Keita, ti auguro ogni successo durante la tua carriera, sia che la continui con la Lazio sia che tu la continuassi altrove. Ma un consiglio vorrei dartelo. Al momento più che un nuovo CR7, sei a tutti gli effetti un nuovo Balotelli. Stesse ragazzate, stessi atteggiamenti, stesse montature dovute al successo precoce e ai soldi che ad un ragazzo senza testa, possono davvero far male. Se davvero non vuoi bruciarti la carriera a soli 21 anni segui il consiglio di Simone Inzaghi: resta alla Lazio in questa stagione, giocheresti sempre da titolare, visto l’imminente addio di Candreva, miglioreresti il tuo gioco e, la prossima stagione, potrai volare verso nuovi lidi come da te sognato.

La Lazio ha ancora molto da darti e tu, soprattutto, hai ancora molto da dare alla Lazio e ai suoi tifosi.

Marco Corsini

CALCIOMERCATO – Ben Yedder, obiettivo della “Lazio di Bielsa”, vola in Spagna

Con l’acquisto di Ciro Immobile e la conferma di Filip Djordjevic, l’attacco della Lazio è completo. Questo il pensiero di Simone Inzaghi che, come ha sempre ribadito, giocando con il 4-3-3 ed avendo solo due competizioni, due attaccanti bastano e avanzano. Nel frattempo però, un obiettivo della Lazio di inizio luglio, si è accasato altrove.

Stiamo parlando dell’attaccante del Tolosa, Ben Yedder. Ricordate la famosa lista di Bielsa consegnata a Lotito? Anche il francese di origini tunisine era presente nella “lista della spesa” del Loco. Ben Yedder è stato acquistato ufficialmente dal Siviglia di Sampaoli che, scherzo del destino, è stato vicino a sedersi sulla panchina della Lazio. Il Siviglia ha scelto Ben Yedder in un giro di punte che lo ha portato a cedere Gameiro all’Atletico Madrid, ricevendo in cambio anche Vietto.

Haughton, allenatore del Brighton: “Lazio, squadra di giganti”

Domani la Lazio, alle ore 16.00, sfiderà il Brighton in Inghilterra. La squadra di Inzaghi è attesa da un avversario più avanti nella preparazione atletica in quanto la Championships inizierà il 6 agosto. Un test quindi che serve a capire il livello di preparazione dei biancocelesti. Il Brighton arriva a questa sfida dopo la bella vittoria per 4-0 contro l’Oxford. Il tecnico dei “gabbiani”, Chris Hughton, è intervenuto in conferenza stampa per introdurre il match contro la Lazio e per fare il punto sulla sua squadra:

Nell’ultima partita contro l’Oxford abbiamo espresso un buon calcio ed in fatti il risultato è stato netto. Un 4-0 meritato e frutto del buon gioco da parte dei mie ragazzi. Ora affronteremo l’ultima amichevole contro la Lazio. Sappiamo che loro sono dei giganti, giocano in Serie A e per noi è una grande emozione affrontare tanti campioni. Sappiamo che il loro tasso tecnico e qualitativo è molto alto, ma siamo pronti per dare battaglia anche se è solo un’amichevole. Non saranno del match Sidwell e Towell, entrambi ancora non hanno recuperato dai rispettivi infortuni. Cosa mi aspetto contro la Lazio? Che i miei possano giocare senza troppi condizionamenti. Fare bene contro una grande squadra come la Lazio darebbe fiducia all’intera squadra per l’imminente inizio della nuova stagione“.

ACCADDE OGGI – Anna Marchesini, la grande attrice poliedrica

Questa mattina a Orvieto, nella sua città natia, si è spenta alla soglia dei 63 anni l’attrice Anna Marchesini.

Diplomata all’Accademia di arte drammatica di Roma fa il suo esordio in teatro ne “Il borghese gentiluomo” di Molière. Inizia a lavorare nel campo del doppiaggio dove ha l’occasione nel 1980 di doppiare Judy Garland in “Il mago di Oz” oltre a molti personaggi di cartoni animati trasmessi nei primi anni ’80. Durante il doppiaggio della serie animata “Supercar Gattiger” nel 1981 conosce Massimo Lopez. I due poi con Tullio Solenghi daranno vita al “Trio”.

L’anno successivo il Trio Marchesini-Lopez-Solenghi esordisce su RadioDue con il programma “Helzapoppin”. Il Trio raccoglie un grande successo e arriva in televisione. Nel 1984 grazie allo show “Tastomatto”, affiancano Lorella Cuccarini. Ed è proprio in questa trasmissione che nascono molti dei famosi sketch che li renderà famosi, tra cui le parodie dei telegiornali e della pubblicità.

Nel 1985 prende parte, sotto la regia di Enrico Montesano, al film cinematografico “A me mi piace”. Nello stesso periodo, con il Trio, partecipa a “Domenica in” e l’anno dopo a “Fantastico 7”. Il successo li porta al Festival di Sanremo, dove partecipano alle edizioni del 1986, del 1987 e del 1989. Lavorano anche a teatro con gli spettacoli “Allacciate le cinture di sicurezza” e “In principio era il trio”. L’apice del successo viene raggiunto nel 1990, quando RaiUno trasmette in cinque puntate, la rilettura parodistica del dramma manzoniano “I promessi sposi”.

Il Trio, anche senza dichiarare ufficialmente il loro scioglimento, nel 1994 si separano. Con Solenghi è protagonista dello show “La rossa del Roxy bar”. Poi, mentre Solenghi e Lopez iniziano a lavorare da soli, la Marchesini si dedica alla vita privata e alla maternità (nel 1993 nasce la figlia Virginia). Nel 1995 prende parte al film per la tv “Ci vediamo in tribunale” e l’anno dopo al film “Primo cittadino”. Nel 1998 conduce “Domenica In” in coppia con Giancarlo Magalli. Nel 1999 torna con delle proprie caricature e parodie nella trasmissione “Quelli che il calcio”. Torna a Sanremo al fianco di Fazio interpretando personaggi come Rita Levi Montalcini a Gina Lollobrigida.

Nel 1999 arriva il suo primo spettacolo teatrale da solista: “Parlano da sole”. Nel 2000 pubblica il libro “Che siccome che sono cecata” (slogan della signorina Carlo, uno dei suoi personaggi più conosciuti), corredato da un video di 85 minuti per la collana “I mostri della comicità”. Nel 2001 torna a teatro con “Una patatina nello zucchero”. L’anno dopo è di nuovo a Sanremo al fianco di Pippo Baudo, dove interpreta la sessuologa Merope Generosa, insegnante di educazione sessuale che nel corso delle sue lezioni si lascia trascinare nel racconto delle sue terribili esperienze con gli uomini.

Nel 2003 è di nuovo a teatro con “La cerimonia del massaggio”, e nel 2005 con “Le due zittelle”. Tra le sue apparizioni straordinarie ricordiamo quella del 1998 nella soap opera “Beautiful” e quella del 2005, quando con Solenghi conduce alcune puntate di “Striscia la notizia”. Dopo una lunga assenza causata da un’artrite reumatoide Anna nel 2008, assieme a Solenghi e Lopez, torna in televisione nello spettacolo in tre puntate “Non esiste più la mezza stagione”, dove i tre si riuniscono per celebrare i 25 anni di attività. Torna anche in teatro come interprete e regista di “Giorni felici”. Nel 2011 esce il suo primo romanzo dal titolo “Il Terrazzino dei gerani timidi”; nel 2012 scrive “Di mercoledì” e nel 2013 “Moscerine”.

Cesaroni, il talento cresciuto nella Roma ma dal cuore laziale. Il papà: “La Lazio è un sogno che si realizza”

“Seck alla Roma”, “i giallorossi scippano Seck alla Lazio”, “la Roma fa un torto alla Lazio”. Quante volte sui giornali e sul web avete letto questi titoli? La notizia di Seck alla Roma ha avuto un grosso eco mediatico, soprattutto per sottolineare lo sgarbo dei giallorossi ai cugini biancocelesti. Per carità, Seck buon terzino, scuola Barcellona, ma chi ha seguito la Primavera in questi anni, sa che non parliamo di un fenomeno.

Chi invece è uno dei maggiori talenti del nostro calcio è Niccolò Cesaroni. Il suo arrivo è passato inosservato, ma parliamo di un classe 2002 considerato tra i maggiori talenti della sua età. Il ragazzo è un trequartista, numero 10 della Nazionale under 15, dotato di grande dribbling, estro e calcia egregiamente con entrambi i piediAlcuni lo paragonano addirittura a Zidane. Il giocatore è cresciuto nelle giovanili della Roma e fino a un mese fa il suo futuro pareva dovesse essere bianconero. Poi il club giallorosso ha messo il veto alla Juve approfittando dell’affare Pjanic, ma non è servito a nulla perché Cesaroni ha seguito il suo cuore ed è andato alla Lazio.

Cresciuto in Tribuna Tevere, il suo idolo è Felipe Anderson, il papà Danilo su Repubblica ha raccontato le emozioni vissute da Niccolò: “Da quando siamo rientrati a casa, dopo la firma a Formello, Nicolò va in giro solo con la maglia della Lazio. Non fa che ripetermi che darà il 100% per questi colori. Vederlo così contento è un sogno che si realizza. Dall’esterno il ds Tare è spesso criticato, ma umanamente lui e Lensen (responsabile settore giovanile, ndr) mi hanno fatto un’ottima impressione. È nato mentre eravamo in vacanza a Jesi, nello stesso ospedale di Luca Marchegiani e Roberto Mancini”. 

Guerrieri: “Ho lasciato la Lazio per dimostrare il mio valore, ma sogno di tornarci. Peruzzi? E’ un mio idolo”

Se si pensa ai giocatori più interessanti sfornati dalla Primavera della Lazio, il primo nome è quello di Keita, subito dopo Cataldi e infine Guido Guerrieri. Pur non avendo mai disputato un minuto in prima squadra, Guerrieri la passata stagione era ufficialmente il terzo portiere dietro a Marchetti e Berisha. Quest’anno, visto pure l’arrivo di Vargic, ha deciso di andar via da Roma per fare esperienza. Ha scelto la Sicilia, più precisamente il Trapani in serie B. Queste le parole del portierino sulla sua nuova avventura:

“Mi sto trovando molto bene sia con la squadra che con lo staff. E’ importante partire bene perchè questo sarà una stagione molto importante per me, dopo un anno aggregato alla prima squadra nella Lazio che mi ha dato tanto ora è il momento di dimostrare il mio valore: il mio sogno è giocare nella Lazio”.

Poi Guerrieri a Radio Incontro Olympia ha elogiato il suo collega alla Lazio: “Marchetti è un bravissimo giocatore e una gran persona, una figura importante nello spogliatoio, sempre pronto a darmi consigli e da cui ho imparato tanto. Immaginavo di lasciare la Lazio per andare a crescere altrove. Penso che per giocare in una grande squadra devi diventare un grande giocatore”.

Un altro grande portiere biancoceleste è entrato nello staff biancoceleste, parliamo ovviamente di Angelo Peruzzi: “Mi dispiace essere andato via proprio ora che è arrivato, lui che per me è un idolo, come lo è Gigi Buffon che ritengo sempre il portiere più forte del mondo. In Italia però abbiamo la fortuna di avere tanti buonissimi portieri, vedi Perin, Scuffet, Sportiello ma non sono i soli. Donnarumma? Un predestinato, l’ho seguito”. Guerrieri ha inoltre elogiato il neo tecnico biancoceleste: Ritengo che Mister Inzaghi sia pronto per un palcoscenico come la Lazio. Certo è, che deve riconfermarsi in questa stagione dopo quanto di buono ha fatto vedere al termine del campionato scorso, ha tutte le carte in regola”

 

Dopo Bobo Vieri un altro ex biancoceleste vuole tornare a giocare

A pochi giorni dall’annuncio di Vieri un altro ex giocatore biancoceleste ha espresso il desiderio di tornare a calcare i campi di calcio. In un’intervista rilasciata a L’Equipe l’ormai trentaquattrenne Djibril Cissè, ex attaccante francese della Lazio ritiratosi nel 2015 dal calcio giocato, ha infatti dichiarato il suo sogno, quello di raggiungere le 100 reti in Ligue 1:

“La cosa più importante è che voglio tornare a giocare, e quello delle 100 reti è un mio obiettivo. Non mi mancano tanti gol per raggiungerlo, mi sono fermato a 96. Sarei felicissimo di  tornare a giocare in Ligue 1, ma per ora ho ricevuto solo una ricca proposta da una società di Ligue 2. Sarebbe il mio terzo ritorno in campo dopo quelli dovuti ai due gravi infortuni che ho subito nel 2004 e nel 2006”.