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PRIMAVERA TIM CUP – Ecco l’avversaria della Lazio

Si sono svolti quest’oggi i sorteggi per la Primavera Tim Cup. L’esordio delle giovani aquile della Lazio, è previsto per il 21 settembre. L’avversario sarà la Ternana. Per la Lazio Primavera inizierà un nuovo ciclo, con un nuovo allenatore, Bonatti, per riscattare la deludente stagione passata.

Higuain punta il Triplete. Poi attacca De Laurentiis e Totti

E’ stato l’Higuain Day in casa Juve. Il bomber ex Napoli è stato presentato alla stampa e nell’occasione il calciatore non ha risparmiato frecciatine contro la sua ex società. Ma prima ha dichiarato di voler vincere ogni cosa con la maglia bianconera e di puntare al Triplete.

Poi l’affondo contro De Laurentiis: “La pensiamo diversamente e non volevo stare un minuto in più accanto a lui. Sono stati anni bellissimi al Napoli ma è ora di vincere con la Juventus“. Poi arriva anche la risposta a Totti, reo di averlo etichettato “mercenario”: “Ognuno può dire ciò che vuole. Lui è un campione ma deve sapere che questa è stata solo una mia scelta. Voglio vincere e con il Napoli non potevo“.

EUROPA LEAGUE – Il risultato di Lucerna – Sassuolo

E’ stata la notte dell’esordio assoluto nelle competizioni europee per il Sassuolo. I neroverdi erano impegnati a Lucerna contro i padroni di casa nel match valevole per il preliminare di Europa League. La squadra di Di Francesco ha strappato un pari (1-1) in trasferta, che agevola il match di ritorno.

Dopo l’iniziale svantaggio, nel finire del primo tempo arriva il gol del pari di Berardi. L’attaccante ha realizzato con freddezza il calcio di rigore.

FORMELLO – Keita “ci ripensa” e torna. Prima sgambata per Biglia

Alle ore 18.00 è andato in secna il secondo allenamento odierno per i ragazzi di Simone Inzaghi. Un allenamento che, sembra, abbia fatto tornare il sereno in casa Lazio. Infatti si è rivisto Keita. L’attaccante senegalese, dopo la rissa con Lulic, è tornato in campo dopo aver saltato la seduta mattutina.

Si è rivisto anche Biglia, tornato dopo le vacanze causa Copa America. Per lui lavoro differenziato e domani visite in Paideia. Ma soprattutto giorni decisivi per capire la sua volontà: restare o partire? Gli altri nazionali sono attesi per il 30 luglio.

Il papà di Immobile entusiasta del passaggio alla Lazio: “E’ la squadra giusta per lui”

Il grande colpo della Lazio, che risponde al nome di Ciro Immobile, sta facendo già effetto tra i tifosi. Cresce l’entusiasmo, ma soprattutto è tanto l’entusiasmo di Immobile e di suo papà. Proprio il padre di Immobile ha raccontato vari retroscena sulla trattativa al sito gianlucadimarzio.com:

Sono davvero contento che mio figlio abbia scelto la Lazio. Sono convinto che è la scelta giusta per lui. I biancocelesti lo seguivano già da prima dell’Europeo, testimoniando quanto volevano Ciro con loro. Smentisco che mio figlio sia stato cercato dal Napoli come sostituto di Higuain. Ovviamente il napoli è un suo sogno in quanto le origini non si possono dimenticare. Ma la Lazio è la scelta più giusta che potesse fare“.

Poi uno sguardo al futuro: “Deve lavorare bene perchè oltre a convincere la Lazio, c’è da convincere anche Ventura e l’Italia. il nuovo CT lo conosce molto bene avendolo allenato al Torino. E’ la sua grande occasione e Ciro non deve gettarla al vento“.

 

EUROPA LEAGUE – Le formazioni ufficiali di Lucerna – Sassuolo

Alle 19.45 partirà l’avventura del Sassuolo in Europa League. la squadra rivelazione dello scorso anno, guidata dal bravissimo Di Francesco, sarà impegnata in Svizzera contro i padroni di casa del Lucerna. Solito 4-3-3 collaudato per gli emiliani che, in primis, dovranno vincere l’emozione di questo storico esordio nelle competizioni europee. Di seguito le formazioni ufficiali:

Lucerna: Zibung; Grether, Costa, Puljic, Lustenberger; C. Schneuwly, Haas, Neumayr, Hyka; M. Schneuwly, Itten.

Sassuolo: Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Magnanelli, Duncan; Berardi, Defrel, Sansone.

Lazio, tutto su Rodrigo Caio. E’ lui il compagno giusto per de Vrij (VIDEO)

Entrate e uscite in casa Lazio, con la telenovela Candreva vicina alla conclusione. E’ in dirittura d’arrivo l’intesa con il Newcastle per Thauvin (c’è già l’ok del calciatore). Ma il colpo, Lotito lo sogna in difesa: Rodrigo Caio, capitano dell’Olimpica brasiliana, è nel mirino dei biancocelesti. Proprio la retroguardia sta subendo una rivoluzione: sono già arrivati Wallace e Lukaku, mentre Gentiletti è passato al Genoa e Braafheid è finito fuori rosa. Il blitz per regalare il compagno di reparto a de Vrij è iniziato. Un emissario della Lazio ha incontrato il manager e la famiglia del calciatore del San Paolo, per convincerlo a sposare il progetto Lazio. Al centrale brasiliano e capitano della nazionale olimpica – scrive Il Messaggero – verrà garantito un ingaggio di 1,4 milioni di euro, bonus inclusi. Un accordo di quattro anni più opzione per il quinto che la Lazio potrà far scattare già da giugno del prossimo anno. Il San Paolo vorrebbe inserire una clausola di futura cessione, si sta trattando, anche se i due club sono vicini alla chiusura su un accordo totale di circa 8 milioni di euro: 1,5 subito, il resto a giugno del 2017.

Tecnica, rapidità, senso dell’anticipo ed eleganza, è decisamente il compagno ideale per Stefan de Vrij. Guarda questo video per ammirarne le doti elencate:

Scudetto 1915: basta “fregnacce”, non è Carnevale… Puntualizzazioni a difesa della rivendicazione

“Domenica d’agosto, che caldo fa…” cantava Bobby Solo. Che non è certo tra i miei artisti musicali preferiti, infatti per capire chi cantava questo simpatico ritornello mi sono dovuto affidare a Google.

Tant’è, stamattina affacciandomi alla finestra, afa e anticiclone africano alle porte, mi sono ritrovato a chiedermi: ma in che periodo dell’anno ci troviamo? Il caldo è inequivocabile, eppure sembra essere periodo di “fregnacce”. Che, è sempre Google lo strumento decisivo, è sinonimo umbro di quelle che al Nord vengono chiamate “chiacchiere”, a Roma “frappe” e così via. Dolci tipicamente carnevalizi: e carnevale è sinonimo di risate, anche se al momento, riguardo allo Scudetto 1915 e a quello che si legge e si dice in giro, c’è ben poco da ridere. Di “fregnacce” ne stanno girando parecchi, perché la paura che questa clamorosa rivendicazione vada a segno, è enorme. Il lavoro dell’avvocato Gian Luca Mignogna, delle 32.000 e oltre firme della petizione, delle testate che per prime, come il “Nuovo Corriere Laziale” e “Il Tempo” hanno creduto nella rivendicazione, è arrivato in consiglio federale.

E allora qual è il problema? E’ un po’ quello che capita quando si sente una canzone interessante, si cerca il nome dell’artista su Google e improvvisamente si pensa di sapere tutto su quel cantante o gruppo o su quel genere musicale in generale. In molti hanno detto e affermato cose pesanti per screditare un’idea partita da un ufficio di via di Torre Spaccata e arrivata sulle pagine della BBC e del New York Times. Proviamo a ristabilire una verità che sia chiaro, non sarà di comodo, perché l’impresa dello scudetto 1915 per la Lazio è ancora tutta da scrivere. Ma non va fuorviata attraverso bugie o mistificazioni della realtà.

  1. Repubblica e il conflitto di interessi. Il quotidiano di piazza Indipendenza, dopo aver saputo della relazione consegnata in Consiglio Federale, si è prodotto in un lungo articolo in cui parlava di ricerca e petizione “commissionata da Claudio Lotito all’avv. Mignogna”. Doppia mossa: mostrare come la rivendicazione dello scudetto 1915 per la Lazio sia un gioco di potere del presidente laziale (in questo in palese conflitto di interessi) e far vedere come la mossa sia partita dal patron laziale per indispettire quella larga parte della tifoseria biancazzurra attualmente in contestazione. Un modo per screditare la rivendicazione quasi geniale. Peccato che la rivendicazione sia nata nella redazione del Corriere Laziale, la petizione sia stata lanciata in prima pagina da Il Tempo e poi portata avanti da moltissime istanze del mondo laziale (a partire da “L’Ortica” di Emiliano Foglia), ringraziate a più riprese pubblicamente dall’avvocato Gian Luca Mignogna. Una sollevazione popolare riconosciuta anche da presidente federale Tavecchio (“ci sono arrivate 32.000 firme di cittadini romani, si presume tifosi laziali”), un modo dei laziali per riprendersi un pezzo della loro storia e riparare a un’ingiustizia di cento anni fa. Un dubbio sciolto dallo stesso avvocato Mignogna, che ha dichiarato a L’Ultima Ribattuta: ““Nessun mandato. È stata una pure invenzione di Repubblica. Che probabilmente, sapendo poco di Lazio, scrive male di Lazio
  2. Chi ha letto il dossier emerotecario? Uno dei fiori all’occhiello della rivendicazione è il dossier emerotecario presentato in FIGC da Gian Luca Mignogna, realizzato col decisivo aiuto di Federico Felci. Un dossier che mette in luce molti punti sepolti ormai da cento anni. I giornali dell’epoca, ad esempio, parlarono di Lazio “Campione del Centro Sud”. Nelle partite che la Lazio aveva ancora da giocare, il Lucca aveva dato UFFICIALMENTE forfait e persino la semifinale tra i due “Naples” era stata UFFICIALMENTE annullata. La Lazio avrebbe più diritti su quel titolo rispetto allo stesso Genoa che praticamente si auto-proclamò campione nel 1919: non esistono delibere della FIGC, altro elemento di enorme importanza emerso dalle ricerche, che attestino il riconoscimento del titolo, all’epoca, per i Grifoni, col club rossoblu che non è in possesso di nessun documento che riconosca la legittimità di quello scudetto. Che si appuntarono nel 1921… in un ristorante, con la Federazione che si limitò a prendere atto della cosa. Ma in giro si continua a parlare di Lucca, di Naples, di Lazio addirittura non sicura del titolo del centro-sud: come se l’unica fonte fosse ancora il vecchio Almanacco Panini.
  3. Questione di matricola. Il sito della casa editrice “Edizioni in Contropiede” propone: “C’è una considerazione da fare: che la squadra che avrebbe potuto disputare gli incontri conclusivi era ancora la “Società Podistica Lazio” che sarebbe diventata Società sportiva Lazio ben dieci anni dopo! Infine, è da notare che Internazionale Napoli e Naples dopo otto anni si fusero in Internaples per poi dopo altri quattro anni, diventare Napoli.” Da far rizzare i capelli: la differenza tra Lazio Calcio e Società Podistica non viene neppure riproposta ormai dai siti satirici giallorossi che provano a fare del revisionismo storico il loro cavallo di battaglia. Il Napoli riconducibile alle squadre partenopee dell’epoca è ancor più madornale. Il Genoa e la Lazio sono le uniche squadre tra quelle in lizza all’epoca che vantano lo stesso numero di matricola e di affiliazione alla FIGC del 1915: anche se non fosse emerso il ritaglio del dossier emerotecario che attestava l’annullamento della semifinale tra Internazionale e Naples, Genoa e Lazio sono le uniche due squadre che potrebbero beneficiare dell’ex aequo. Le altre, semplicemente… non esistono più.
  4. Un precedente pericoloso. I dubbi della FIGC risalirebbero anche alla possibilità che possano essere avanzate altre istanze. Un dubbio avanzato anche da alcune componenti del mondo laziale. Paradossale pensare al Torino che rivoglia il suo scudetto revocato, o ai ragazzi dell’Inter schierati con la squadra giovanile in una finale con la Juventus o al Genoa minacciato e privato della stella a Bologna, o all’Udinese vincitrice di un torneo… non organizzato dalla FIGC. Paradossale perché si tratta di possibili istanze e rivendicazioni, legittime o meno, COMPLETAMENTE DIVERSE dal caso 1915 che rappresenta un VULNUS nella giustizia sportiva italiana. Un ex aequo non riconosciuto, solo per la presunzione del fatto che il Genoa avrebbe vinto quella finale. Un caso unico che si vuol far passare per dozzinale per “buttarla in caciara”, come si dice a Roma, visto che siamo in tema di “fregnacce”.
  5. Solo la Lazio può rivendicare lo scudetto. Si è detto anche questo: la FIGC non potrà assegnare il titolo perché la richiesta non proviene dalla società che lo rivendica. In questo ci viene in aiuto l’articolo 33 del codice di Giustizia Sportiva. Art. 33 Reclami di parte e ricorsi di Organi federali Il comma 1: Sono legittimati a proporre reclamo, nei casi previsti dal presente Codice, le società e i soggetti che abbiano interesse diretto al reclamo stesso. Quindi, i sottoscrittori della petizione e i piccoli azionisti che vi hanno partecipato. Comma 4: Sono altresì legittimati a proporre ricorso: a) il Presidente federale, anche su segnalazione dei Presidenti delle Leghe e del Presidente delegato del Settore per l’attività giovanile e scolastica; ovvero, il Presidente Federale può agire d’ufficio. N0n ha bisogno di altre “pezze d’appoggio”. Comma 11: II Presidente federale ha facoltà di stabilire modalità procedurali particolari e abbreviazione dei termini previsti dal presente Codice, dandone preventiva comunicazione agli Organi della giustizia sportiva e alle parti, nei casi particolari in cui esigenze sportive e organizzative delle competizioni impongono una più sollecita conclusione dei procedimenti. E’ dunque il presidente federale che può decidere l’iter della questione, in autonomia e agendo all’interno degli organi competenti. Un’altra PROVA SCHIACCIANTE di come la petizione si stata decisiva per portare la questione in consiglio, senza necessità di un “colpo di mano” di Lotito così come è stato fantasiosamente dipinto.
  6. Per lo Scudetto è già fatta. Neanche per sogno ragazzi, non scherziamo. Come detto all’inizio, il successo è stato riportare all’attenzione dei media di tutto il mondo una pazza idea che ha riunito oltre 32.000 cuori laziali, senza dimenticare le tantissime iniziative a sostegno della rivendicazione e della petizione. Dalla BBC al New York Times, a cento anni dalla Grande Guerra è stato ricordato il sacrificio della squadra che più di ogni altra ha mandato i suoi ragazzi a morire al fronte, rinunciando al sogno di una finale scudetto. Il libro “Dal Tevere al Piave” di Laziowiki è solo l’esempio più brillante e completo di quanto la storia abbia colpito l’immaginario collettivo laziale in un momento difficile e controverso. Nell’ultimo anno niente come lo Scudetto 1915 ha riunito tutte le istanze del tifo laziale, riportando l’ideale biancazzurro ai tempi dei pionieri del calcio di cento anni fa. Ora la palla passa alla FIGC: ci vorrà tempo, ci vorrà fede per ottenere un risultato sulla carta impensabile. Ma che bello aver vissuto questo sogno: godiamoci l’estate e il calore di queste emozioni, per il Carnevale, il freddo e le “fregnacce” ci sarà tempo.

Fabio Belli

Dalla Turchia – Besiktas: obiettivo Mauricio se salta Mathieu

Non solo mercato in entrata, dopo gli arrivi di Lukaku, Immobile e Wallace, la Lazio pensa anche al mercato in uscita. Candreva non può da solo finanziare l’intero mercato biancoceleste. Fra i vari giocatori finiti sulla lista dei possibili partenti c’è Mauricio. Il brasiliano ha vari estimatori fra Brasile e Turchia. E proprio dalla Turchia potrebbe emergere la sua pretendente: il Besiktas sulle sue tracce. Ma solo qualora non dovesse raggiungere il suo obiettivo primario. Come riporta milliyet.com.tr, il Besiktas starebbe puntando il difensore del BarcellonaJérémy Mathieu. Ma nel caso in cui non si dovesse concretizzare l’affare, la società punterebbe su Mauricio.

 

Domattina atteso un big in Paideia per le visite

Sono previste per domani mattina alle ore 8:00 presso la clinica Paideia le visite mediche per Lucas Biglia.

Il capitano, che ha usufruito di vacanze più lunghe a causa degli impegni in Copa America con la nazionale, è atteso in serata a Roma e sabato dovrebbe tornare ad allenarsi con la squadra. Per il centrocampista, al centro di molte voci di mercato, non c’è’ ancora certezza sul futuro: l’approdo di Bielsa sulla panchina biancoceleste avrebbe di certo blindato una sua eventuale partenza, ma dopo l’accordo sfumato con il Loco e il ritorno di Inzaghi l’incertezza regna sovrana. Di certo c’è che Lotito vorrebbe rinnovare il contratto del capitano a cifre importanti, come è altrettanto certo che Juventus, Inter e club stranieri restano vigili sul giocatore…

Fascetti duro: “Keita? Lo imbarcherei sul primo aereo e…”

In casa Lazio continua a tenere banco il caso Keita, con il giocatore che ha chiesto la cessione e stamane non si è presentato a Formello per la seduta mattutina.

Per analizzare la situazione, la redazione di TuttomercatoWeb ha contattato l’ex tecnico della Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, il quale ha espresso chiaramente la propria opinione: “Ogni tanto qualche scaramuccia in allenamento può starci. Può succedere ed è sempre successa. Non c’è niente di particolare. Che poi Keita possa far di tutto per provare ad andar via questo è un altro discorso. Io lo imbarcherei sul primo aereo e lo manderei via. Basta con queste bizze, è l’ora di finirla. Ormai, firmando i contratti si sentono tutti a posto: se la stagione va male si prendono comunque i soldi, se va bene si chiede un ritocco dell’ingaggio. Facciamola finita con il battersi la mano sul petto dopo il gol e con le parole sull’attaccamento alla maglia. Noi, ai nostri tempi eravamo schiavi delle società, ora mi sembra che accada il contrario“. Le doti di Keita sono comunque fuori discussione: “Ha grandi doti ma a questo punto guadagnerei il più possibile e buonanotte. Oppure visto che ha ancora due anni di contratto lo terrei due anni in tribuna per dare un esempio a tutti. Ti alleni tutti i giorni e la domenica vai in tribuna. Non giochi più per due anni, fai pure come ti pare…

Klose sfoglia la margherita: “Tante offerte, devo solo decidere”

Dopo aver lasciato la Lazio a fine stagione, Miroslav Klose deve ancora prendere una decisione riguardo il proprio futuro, e per il tedesco le offerte sembrano proprio non mancare.

Ieri, in occasione di una partita di beneficenza disputata a Mainz in onore di Michael Schumacher, il campione tedesco ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Ho ricevuto diverse offerte, devo solo decidere quale accettare“. Al tedesco non resta che sfogliare la margherita, anche se sembra escludere l’opzione Bundesliga: “Werder o Kaiserslautern? Escludo di giocare in GermaniaNelle prossime settimane saprò quale sarà il mio futuro“. Futuro oltreoceano per il capocannoniere di tutti i tempi nelle fasi finali dei mondiali?

 

LEGA SERIE B – Scelto il nuovo Consiglio

Assemblea di Lega B ieri a Milano, nella sede di via Rosellini. Si è provveduto al rinnovo del Consiglio che esaurirà il suo mandato, coincidente con il quadriennio olimpico, a fine anno. Il nuovo organo è costituito da Carlo Accornero (vicepresidente del Novara), che ha già fatto parte del Consiglio nel passato, Maurizio Setti (presidente Hellas Verona), Andrea Cardinaletti (amministratore unico Ascoli), Marco Mezzaroma (co-patron della Salernitana), Maurizio Stirpe (presidente Frosinone) e da Andrea Corradino presidente dello Spezia, che già faceva parte dello scorso Consiglio e che è stato eletto anche vicepresidente. “Mi metto a disposizione della Lega che in questi anni si è sempre contraddistinta per unitarietà e progettualità” ha detto Corradino che ha ricevuto, insieme al resto del Consiglio, gli auguri di buon lavoro e i complimenti da parte delle società.

Illustrata al presidente federale Carlo Tavecchio l’idea di riforma dei campionati auspicata dalla Lega B e dai club associati da diversi anni. La proposta fa riferimento a uno schema progettuale complessivo dei campionati professionistici, e non solo, a partire dalla riduzione della Serie B da 22 ad almeno 20 squadre per diventare comunque simmetrica alla Serie A.

Campionato Primavera – Presentata all’Assemblea la proposta di riforma deliberata di comune accordo con la Lega A su base meritocratica e non geografica: “Viene migliorata la competizione – ha spiegato Abodi – inoltre la Lega B diventa co-organizzatore con la programmazione del Campionato Primavera 2“.

Keita si, Keita no. Dalla Francia una nuova offerta

Keita si, Keita no. Keita ritarda, Keita non si presenta. Keita rifiuta, Keita vuole andare via. La situazione del talento senegalese è diventata un vero e proprio caso.

Il classe ’95 sembra aver preso la propria decisione riguardo il suo futuro: vuole lasciare la Lazio per approdare in un club che possa garantirgli visibilità a livello europeo. Intanto le voci di mercato che lo riguardano continuano a sovrapporsi. E’ di oggi la notizia, riportata dal portale mercato365.com, secondo la quale dalla Francia sarebbe arrivata alla Lazio una nuova offerta per il giocatore: si dice che il Monaco sia pronto ad offrire 25 milioni di euro, cifra molto vicina ai 30 richiesti dal patron Lotito. Per il giocatore sarebbe pronto un contratto da 2 milioni a stagione. Dall’altra parte c’è l’offerta di rinnovo della Lazio, spintasi fino a 1,2 milioni di euro a stagione. Nel frattempo Keita questa mattina non si è presentato a Formello per la prima delle due sedute di allenamento previste per oggi. Che sia un segnale?

FORMELLO – Tutti presenti tranne…Keita

Doppia seduta oggi per i biancocelesti, che si sono ritrovati alle ore 9:30 sul campo Mirko Fersini di Formello per il primo allenamento.

Seduta prettamente tecnica, intervallata da una serie di blocchi atletici con il preparatore Fabio Ripert. Successivamente attività con il pallone attraverso torello, 10 Vs 10 con tocchi a scalare e partitella finale a campo ridotto. Prosegue il suo lavoro differenziato Antonio Candreva il quale, in attesa di accasarsi all’Inter, deve ancora recuperare dal problema muscolare accusato in Francia con la maglia della nazionale azzurra. Balza agli occhi dei presenti l’assenza dal campo di Keita Balde Diao: il senegalese non si è presentato questa mattina per l’allenamento. Non si conoscono le cause dell’assenza nè tantomeno se essa sia giustificata dalla società. Probabilmente ci sono ancora strascichi per la lite avvenuta ieri con Lulic durante la partitella finale, lite sedata dal nuovo club manager Peruzzi e dopo la quale Keita aveva lasciato il campo. In attesa di vedere se il classe ’95 sarà presente alla seduta pomeridiana, in programma alle 18:30, la situazione rimane quanto mai ingarbugliata…

UFFICIALE – L’ex Primavera Pollace approda al Gubbio

Era nell’aria da qualche giorno, ma adesso ha assunto anche i crismi dell’ufficialitá: Gianluca Pollace lascia la Lazio e si trasferisce al Gubbio. Il club, militante nel campionato di Lega Pro, ha battuto la concorrenza della Salernitana e si è assicurato le prestazioni dell’ex capitano della Primavera laziale a titolo definitivo (e non in prestito, come paventato in un primo tempo) . Di seguito il comunicato ufficiale del sodalizio umbro:

“È stata perfezionata dalla As Gubbio 1910 l’acquisizione del diritto alle prestazioni sportive dei calciatori Gianluca Pollace, Andrea Zanchi e Giacomo Volpe. I tre calciatori hanno sottoscritto con la società rossoblù un accordo di durata biennale. Gianluca Pollace, classe 1995, è un esterno destro difensivo cresciuto nel settore giovanile della S.S. Lazio, mentre nella stagione 2015-16 ha vissuto un esperienza in serie B con la maglia della Salernitana. Andrea Zanchi, classe 1991, è un esterno sinistro difensivo che vanta già importanti esperienze in Lega Pro con le casacche di Perugia, Carrarese, Reggiana, Tuttocuoio e Matera, squadra quest’ultima dove ha giocato nel corso della passata stagione. Giacomo Volpe, portiere classe 1996, ha vestito la maglia del Gubbio già durante la passata stagione dopo essere arrivato in prestito dalla FC Juventus, e da oggi è un giocatore di proprietà della As Gubbio 1910”.

CONFERENZA – Peruzzi: “Questa è una bella sfida per me. Se c’è il rispetto dei ruoli…”

Nove anni dopo torna a casa Angelo Peruzzi. Il nuovo direttore tecnico biancoceleste si presenta in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Lotito:Ci tenevo in prima persona a presentare Angelo Peruzzi perché ritengo che sia un apporto fondamentale alla società, alla luce di quella iniziativa di ristrutturare il sistema. Dopo 12 anni era giusto che la Lazio si strutturasse con persone che hanno fatto la storia e che hanno la professionialità giusta per fare certi ruoli come Angelo. Non ho impiegato 9 anni per pensarci, è un’iniziativa del sottoscritto, non ci sono suggeritori. Con Angelo ho avuto sempre ottimi rapporti, ha fatto scelte di vita diverse ma sane e oggi svolgerà questo percorso. La sua esperienza, capacità e carattere saranno utili a questa società per andare ulteriormente a incrementare quelle aree che sono fondamentali per raggiungere certi obiettivi. Roma è una piazza particolare, occorreva una figura che si raccordasse con tutto ciò e con la tifoseria. Ha lasciato una Lazio in una certa maniera, oggi la ritrova in una situazione emozionale negativa ma dal punto di vista strutturale è rimasto sorpreso. Forse abbiamo curato più gli aspetti strutturali che quelli emozionali, sta a lui curare i rapporto con i tifosi. Ringrazio i presenti e Angelo per  l’apporto che ci darà”.

La palla passa poi ad Angelo Peruzzi:

Torni a casa, qual è la prima cosa che hai notato e che cosa puoi portare?

Tengo a precisare che ho accettato per due ragioni: la prima è che è una bella sfida, importante, che mi è stata proposta e mi voglio mettere in gioco per vedere le mie possibilità. La seconda è che dopo 8 anni in questa società penso e credo di dover dare ancora qualcosa se ce ne fosse bisogno. Sono stati 8 anni intensi a Roma, ci sono stati momenti belli e non, ma volevo dare un contributo. Il presidente mi ha offerto un contratto lungo ma io l’ho voluto di un anno. In realtà volevo 3 mesi più 3 perché era una cosa nuova per me. Se farò bene ci metteremo seduti e proseguiremo e se mi rendo conto che non so fare questo lavoro sarò il primo a dire arrivederci e grazie. Per rispondere alla sua domanda, io sono 2 giorni che sono qui e mi guardo intorno, poi prenderò le decisioni”.

Qual è la prima sfida da affrontare e quale la più difficile?

Il mio ruolo. Quello che ho detto al presidente è: ‘se io accetto voglio il rispetto dei ruoli’. Io sono stato scelto per fare da raccordo tra società e squadra e tra squadra e allenatore. Il resto spetta ad altri ruoli. Non spetta a me. Se c’è il rispetto dei ruoli si farà qualcosa di buono”.

Come l’ha convinta il presidente? Il primo ingrediente per ridare entusiasmo?

“Abbiamo parlato 2-3 volte. C’eravamo lasciati non in modo positivo, ma non c’era nessun rancore tra me e il presidente. Lui ha scelto me e io gli sono stato grato, ho valutato e gli ho detto che cercherò di fare tutto il possibile per questa società. Non ho la bacchetta magica, non lasciatevi incantare da chi dice che ho la ricetta giusta, bisogna essere solo persone vere e serie e fare il proprio lavoro. Il rapporto tra società e tifosi penso che è come un individuo che ha un male all’unghia e il dolore sale con il tempo fino all’anca. Io non sono quello che salverà il piede dalla cancrena. Se pensate sia io avete sbagliato. Io sono a disposizione. non posso dire a un tifoso cosa è la Lazio. C’è gente che ha la tessera da 40 anni, è lui che deve spiegarmi cos’è la Lazio, io però sono a disposizione di tutti per trovare una soluzione, ci sarà massima disponibilità”.

Ritrova inzaghi, primo impatto? Che tipo di allenatore è e dove può arrivare?

“Non rispondo alla seconda domanda perché non interessa alla gente cosa ne penso io e non è mia competenza. Io devo fare il mio lavoro non il direttore sportivo o il Presidente o l’allenatore. Simone l’ho visto molto convinto, mi parlavano bene di lui fin da quando era nella Primavera. Ho visto solo 3 allenamenti ma è sul pezzo e questo mi piace molto”.

Noi abbiamo visto la tua Lazio. Sono cambiati i giocatori di oggi? E’ facile introdurre il rispetto delle regole?

Secondo me i tempi sono cambiati: 10 anni fa non era come adesso. Sono cambiati i tempi culturalmente e socialmente, non solo il calcio ma anche la gente è cambiata. C’è da modificare qualcosa, c’è da vedere e approfondire. Quello che ho detto alla squadra è che esigo rispetto. Rispetto delle regole. Io rispetto loro e loro devono rispettare me. Se noi siamo qua per risolvere i loro problemi, loro per ripagarci devono solo andare in campo e dare il massimo non solo in partita ma anche in allenamento, con gli atteggiamenti giusti. Rispettare il magazziniere per esempio. Se loro si comportano bene allora io non servo. I tifosi non potranno recriminare nulla perché se perdiamo, si, ci sarà la critica per il risultato, ma se tutti hanno dato il 100%, allora nulla da dire. La passione e il sudore devono essere ai massimi livelli”.

Quando ti ha richiamato il presidente qual è stata la tua reazione?

“Abbiamo parlato. Non penso sia una cosa che possa essere interessante, c’era solo da parlare. Mi ha spiegato certe cose e quello che potevo fare. Se siamo sempre muro contro muro, se cercate sempre di far casino – e spesso ci riuscite – se non cerchiamo la distensione e vogliamo sempre la polemica non andremo da nessuna parte. Ci sarà massima disponibilità da parte di tutti. Aiutateci e noi cercheremo di aiutare voi. Non è una supplica, dico solo che bisogna tornare alla normalità. Chi ama la Lazio sa che questo muro contro muro non serve a nessuno. Quando ci sarà da criticare si criticherà giustamente ma cercare la polemica è puerile”. 

Hai parlato con la squadra? Ci sono situazione critiche? Vedi Keita…

“No, non ho parlato con tutti perché qualcuno lo conoscevo attraverso i giornali, qualcuno l’ho incontrato, con qualcuno ho parlato. Andremo in Inghilterra e dopo in Germania e li sarà l’occasione giusta per parlare con tutti. Io non starò con il fiato sul collo ai giocatori, io starò a disposizione se hanno un problema possono venire da me anche alle 2 di notte”.

Il fatto che Bielsa non sia arrivato può diventare un alibi?

“Non lo so. Io ho visto un gruppo che si allena benissimo e non penso a Bielsa. Vedo un buon gruppo e questo mi fa ben sperare”

Ieri però è intervenuto in allenamento…

“E’ una cosa che non si dovrebbe fare però è successo in tutti i ritiri che 2 ragazzi a volte esagerano. Per me e per i ragazzi è finito lì. Si sono chiariti, non c’è problema. Non è stato un gesto in reazione ad altro, è solo un discorso di campo. Siamo stanchi per la preparazione a volte qualcuno esagera con un entrata più cattiva ma finisce lì, i ragazzi si sono chiariti. E’ successo anche quando giocavo io, non dovrebbe succedere ma è successo anche a me”.

L’uomo al posto giusto e al momento giusto?

“C’è grande aspettativa su di me e io spero di ripagare ma l’ho detto per me è una sfida. Questo lavoro non l’ho mai fatto, darò il massimo, ma è normale che farò degli sbagli e delle stupidaggini, chi non le fa?”.

Se dovesse paragonare questa sfida della Lazio a quella di una battuta di caccia, a quale la paragonerebbe?

Non lo so, ho solo pensato che purtroppo a caccia ci andrò poco (ride n.d.r). Con la voglia e il rispetto delle regole faremo bene, non so dirvi se arriveremo ottavi o altro”.

Fino ad ora c’erano solo Lotito e Tare, lei è una figura nuova. Per evitare sovrapposizioni può fare una demarcazione dei ruoli?

Il direttore sportivo e io dovremo interagire continuamente. Io faccio parte della squadra e sto con loro, qualsiasi problema vengano da me e cercherò di risolverlo, ma per il mercato e i soldi sono cose del direttore sportivo. Ma anche in altre squadre è così, se si hanno dei ruolo precisi si può benissimo coesistere e fare bene“.

Marco Lanari

La favola di Gentiletti riparte dal ‘fatal’ Marassi: “È il mio stadio e non vedo l’ora di giocarci”

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Quell’infortunio a ‘Marassi’ gli ha causato il flop nell’esperienza con la Lazio. E ora, dopo aver detto addio ai biancocelesti, proprio dallo stadio genovese Santiago Gentiletti è pronto a ripartire, con la maglia del Genoa. E ai microfoni de ‘Il Secolo XIX’, non nasconde la sua emozione: “Le favole esistono anche nel calcio. – racconta – Capita che ti fai male al ginocchio nel momento più bello della carriera, che ritorni a giocare parecchi mesi dopo e riesci a segnare il gol vittoria, proprio nello stesso stadio e dalla stessa parte di campo in cui ti eri fatto male. Capita poi anche che quello stadio diventa il ‘tuo’ stadio e non vedi l’ora di giocarci. Ancora una volta“.

21 settembre 2014, Genoa-Lazio. Una data (e una partita) che il centrale argentino difficilmente dimenticherà: “Non mi ero mai fatto nulla, neanche uno stiramento. Era un gran bel momento per me, Martino mi stava per convocare in Nazionale, avevo vinto la Libertadores con il San Lorenzo e poi ero passato alla Lazio. Poi dopo due partite sono andato ko. E rientrare non è stato facile“. Un rientro 237 giorni dopo, sempre a Marassi, stavolta contro la Sampdoria, con un gol decisivo: “Un gol importantissimo, per la nostra corsa Champions. Segnato proprio dallo stesso lato in cui mi ero fatto male. Molto bello da ricordare“. Infine, sul perché abbia scelto il Genoa : “Perché mi avevano cercato insistemente e perché tutti gli argentini che sono stati qui mi hanno parlato di un ambiente speciale, molto coinvolgente. Sono curioso di viverlo, questo è il club più antico d’Italia, un’esperienza da provare. E poi i colori sono gli stessi del San Lorenzo“.

CONFERENZA – Lukaku: “Sono un terzino offensivo. Lite in allenamento? Cose che nascono e muoiono in campo”

Nel giorno di presentazione di Jordano Lukaku, ha aperto la conferenza stampa il direttore sportivo Igli Tare. Queste le sue parole: “Siamo qui per presentare il primo acquisto di questa stagione: Jordan Lukaku. Lo seguo dai tempi dell’Anderlecht, già da quando faceva parte della seconda squadra e l’ho visionato anche a Viareggio. Grazie a un mio ex compagno di squadra ho sempre avuto ottime referenze nel corso degli anni. Abbiamo preso questo giocatore perché cercavamo un giocatore con caratteristiche offensive ma che può crescere nel calcio italiano. Ha un grande futuro ma dipenderà da lui, dovrà mettere tutta la dedizione perché il calcio italiano è difficile. Credo possa diventare un giocatore importante“.

Poi la parola è passata a Lukaku: “Gioco sulla fascia sinistra come terzino. Sono contento di aver avuto questa opportunità di firmare per la Lazio, una grande società che mi permetterà di migliorare tantissimo. Gli osservatori mi conoscono e sanno le mie potenzialità offensive ma sono convinto che grazie al calcio italiano potrò migliorare anche difensivamente“.

Hai capito le differenze tra il calcio belga e quello italiano?

C’è stato un impatto sul piano tattico dato che il mister cura molto la parte difensiva. E’ tutto molto più dettagliato e studiamo molto l’avversario, ho già avuto un report del prossimo avversario“.

Nainggolan ti ha parlato di Roma e della Lazio?

Ho parlato con Nainggolan, Mertens e Gillet, ma mi parlavano in generale della vita in Italia e del calcio italiano ma non ho mai parlato del mio arrivo alla Lazio“.

Che consigli ti ha dato tuo fratello Romelu? 

Non siamo entrati nei dettagli con Romelu perché ognuno decide per la propria carriera. Lui mi ha solo consigliato di fare questo salto di qualità“.

A chi ti ispiri?

Marcelo nel calcio attuale è l’unico a cui mi ispiro e con cui ho alcune similitudini nel gioco“.

Che clima c’è nello spogliatoio?

Non c’è energia negativa. Siamo tutti pronti a lottare e a dare tutto per la maglia. Anche Lotito è venuto negli spogliatoi per ribadirci questo concetto. Siamo pronti per la nuova stagione“.

Qual è il tuo punto di forza? Conoscevi già la Lazio?

E’ ovvio che conoscevo il club. Il primo ricordo che ho è la sconfitta nella finale di Coppa Uefa contro l’Inter. Ha avuto giocatori importanti che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Sono veloce, fisico e posso dare il mio contributo nell’uno contro uno sia difensivamente che offensivamente. Poi ovvio che posso ancora migliorare“.

Hai parlato con Nainggolan del derby o con gli altri giocatori della Lazio?

No, non ho parlato con Radja del derby perché durante l’Europeo ancora non sapevo dell’interesse della Lazio, ma ne ho parlato con i miei nuovi compagni che mi hanno parlato dell’importanza di questa partita. Comunque non c’è bisogno di essere laziale e romano per capire l’importanza di questa partita famosa in tutto il mondo“.

Come si è risolta la lite di ieri durante l’allenamento?

Siamo uomini e calciatori, ci sono dei contrasti in campo che rimangono in campo. E’ finita lì e non se n’è più parlato“.

Caratterialmente che giocatore sei?

Non sono un giocatore che fa piccoli falli, cerco di far parlare i miei piedi. Sono un giocatore aggressivo ma non entro mai in maniera irruenta“.

Un messaggio ai laziali?

Darò tutto per questo club e questa grande società. Uscirò dal campo sempre con la maglia sudata. Voglio rendere i tifosi orgogliosi di me e della squadra. Forza Lazio!“.

Fabrizio Piepoli

 

 

Candreva-Inter ci siamo! Ma Mancini glissa: “E’ un giocatore della Lazio…”

AGGIORNAMENTO DEL 28/7 ORE 12 – Mancini non vede l’ora di abbracciare Antonio Candreva,  ma finché  la Lazio non accetta definitivamente l’offerta (25 milioni bonus compresi più 1 milione se la squadra di Thoir andrà in Campions) e finché tutto non viene messo nero su bianco, non se la sente di sbottonarsi. Così al termine dell’amichevole con l’Estudiantes si è espresso così: “Se Candreva potrebbe ridarmi serenità? Candreva è un giocatore della Lazio, non dell’Inter”.

AGGIORNAMENTO ORE 18,47: A quanto riportato da GazzaMercato.it Lazio e Inter avrebbero trovato l’accordo per Antonio Candreva. Nelle casse biancocelesti finiranno 24 milioni più i relativi bonus. Per il giocatore pronto un accordo per un quadriennale sui 3 milioni, bonus compresi. Tutto sembra essere risolto, l’esterno biancoceleste è pronto per aggregarsi ai nuovi compagni già entro il 4 di agosto.

Candreva–Inter: ci siamo. La trattativa è vicinissima alla chiusura. Il club nerazzurro, infatti, ha rilanciata la propria precedente offerta, avvicinandosi ai 25 milioni di euro (bonus compresi) richiesti da Lotito. Intanto è stato trovato l’accordo sulle rate: come riporta la ” Gazzetta dello Sport“, infatti, i soldi proposti dall’Inter dovrebbero essere pagati in 4 anni. Lotito avrebbe accettato i tempi di pagamento.  L’accordo con il giocatore c’è da tempo: si attende quindi solo la fumata bianca.

L’intesa tra le parti sembra avvicinarsi sempre di più e la sensazione fortissima è che alla fine in un modo o nell’altro il matrimonio si farà, così i nerazzurri potranno tenere a bada il “mal di pancia” di Roberto Mancini. Perdere l’ex Lazio e Manchester City a meno di un mese dalla fine del campionato sarebbe controproducente. Con questo assist importante da parte della cordata cinese, dovrebbe tornare la calma a Milano. Candreva realizzerà il suo sogno di giocare in neroazzurro.