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CALCIOMERCATO – Il padre di Rodrigo Caio apre alla Lazio

Ai microfoni di Repubblica.it è intervenuto il padre di Rodrigo Caio, Celso Russo, che si è detto favorevole a un eventuale trasferimento tra le fila biancocelesti:

“La proposta della Lazio è arrivata sia a noi che al San Paolo. Siamo in contatto e ne stiamo parlando. Per Rodrigo sarebbe bello giocare nella Lazio. Ancora non abbiamo ottenuto il passaporto comunitario ma ci stiamo lavorando”.

CALCIOMERCATO – Ceduto un difensore in prestito

Tramite un comunicato pubblicato sul proprio sito la Lazio ha ufficializzato la cessione in prestito al Cesena per un anno di Lorenzo Filippini.

Questo il testo del comunicato: La S.S. Lazio comunica che il giocatore Lorenzo Filippini è stato ceduto a titolo temporaneo all’ A.C. Cesena“.

Doping – Olimpiadi Pechino e Londra: altri 45 atleti positivi

Come reso noto dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio), dai risultati dei test sui campioni prelevati alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012, sono 45 gli atleti che sono risultati positivi al doping.

A Pechino in quattro sport – tra atleti provenienti da otto paesi – sono stati rilevati trenta nuovi casi di positività: tra questi ventitre atleti hanno conquistato medaglie. Il Cio precisa che si tratta di risultati anomali “provvisori” riferiti solo a Pechino. Per quanto riguarda Londra i casi sono quindici, in due discipline, e riguardano atleti di nove paesi. Dopo le prime due ondate di controlli sui campioni di Pechino e Londra il bilancio sale a 98 atleti positivi.

Nei primi controlli erano stati rilevati altri 53 casi di positività (30 a Pechino e 23 a Londra). Finora, come dichiarato dal Cio, utilizzando “i più recenti metodi di analisi scientifiche”, sono stati analizzati 1.243 campioni, prelevati nelle ultime due edizioni dei Giochi. Il Comitato Olimpico ha sottolineato che a tutti gli atleti che hanno violato le norme antidoping sarà vietato competere alle Olimpiadi di Rio. I nuovi controlli su Pechino e Londra continueranno con altre due fasi fino a dopo le Olimpiadi di Rio che prenderanno il via il 5 agosto. Questo il commento del presidente del CIO, Thomas Bach: “Le nuove analisi dimostrano ancora una volta l’impegno del Cio nella lotta contro il doping”.

CALCIOMERCATO – Anche due squadre di Serie A sulle tracce di Germoni

Nel ritiro di Auronzo sono tanti i giovani che stanno cercando di mettersi in mostra sudando e lavorando agli ordini di Simone Inzaghi. Fra questi anche Luca Germoni, diciannovenne terzino sinistro, che il mister conosce bene per averlo già guidato nella Primavera biancoceleste. Per il giovane un’esperienza importante al fianco di compagni più esperti dai quali poter imparare e mostrarsi all’altezza della rosa.

Per il giovane terzino ora però l’arrivo di Jordan Lukaku chiude quasi definitivamente la possibilità di poter trovare spazio in prima squadra per cui molto probabilmente lascerà la Lazio per passare in prestito a qualche società che ne possa garantirne l’impiego e la crescita. Dopo il forte interesse di Brescia, Latina e Ternana a quanto riportato da Lalaziosiamonoi.it sul terzino si sono posate le mire anche di due club di Serie A: Pescara e Cagliari. Al ragazzo la categoria non interessa, vuole solo che gli venga concessa la possibilità di giocare per avere l’occasione di crescere e tornare alla Lazio più forte di prima.

Scudetto 1915 – Lo scrittore Maurizio Martucci: “La FIGC doveva revocarlo al Genoa. Oggi giusto condividerlo con la Lazio”

Sulla querelle dello scudetto di guerra del Campionato 1914/15, interviene Maurizio Martucci, membro della Società Italiana di Storia dello Sport, ideatore e già Direttore della Biblioteca del Calcio e del Festival Nazionale della Cultura del Calcio, scrittore e autore di numerosi saggi di inchiesta sui fenomeni legati alla storia del calcio. Di Martucci è in uscita a settembre il suo nuovo libro sui misteri e storia del calcio romano, dal 1892 ad oggi, dalla teoria sulla genesi massonica della Lazio alla fusione fascista della Roma, con particolare riferimento anche al caso del tricolore conteso:

 Non essendoci giocata la finalissima, tantomeno dai raggruppamenti regionali uscirono le finaliste, sia dal girone Nord che dal Centro-Meridionale per via dell’ingresso dell’Italia nella contesa bellica, da tempo la FIGC avrebbe dovuto revocare lo scudetto al Genoa, lasciando vacante il titolo nazionale nella stagione della Prima Guerra Mondiale. Anche come segno di pacificazione. Oggi invece, non per aggiungere un errore ad un altro già compiuto ma per definire una riparazione in grado di consegnare definitivamente alla memoria storia quel difficile momento in cui moltissimi giocatori e atleti sportivi pagarono sul fronte un altissimo tributo di sangue, ritengo giusta una condivisione ex equo con la Lazio, già finalista nelle edizioni del 1913, 1914 e poi anche nel 1923, alla luce delle ultime scoperte contenute nell’attendibile dossier in esame alla Commissione federale.   

Sollevai il caso già una decina di anni fa: nella mostra ‘I Pionieri del Calcio 1898-1908’ ne parlai a Genova col Prof. Stefano Massa, esperto e storico della Fondazione Genoa 1893. E poi, qualche anno più tardi, anche a Coverciano con la delegazione genoana intervenuta in un seminario FIGC sui musei del calcio organizzato da Michele Uva, attuale Direttore Generale. Oggi sbaglia il Prof. Massa a parlare di prescrizione e di illegittimità nell’assegnazione ex equo: nel vulnus giuridico dell’ordinamento sportivo, che non disciplina affatto la materia contesa, c’è però un caso similare, un precedente emblematico gestito con saggezza dalla federazione tedesca. Il trofeo del 1894, contestato un po’ come ancora oggi lo scudetto del 1915, venne assegnato 113 anni dopo! E la Deutscher Fussball-Bund appartiene alla UEFA-FIFA, quindi adotta un ordinamento del tutto equipollente al nostro.

In questo caso non bisogna ragionare da tifosi o in termini di campanile: se il mondo rossoblù avesse voluto rivendicare diritti inversi e contrari a quelli biancocelesti, e penso proprio alla Fondazione Genoa 1893 che conta esperti di storia del calcio, avrebbe potuto presentare un memoriale con le proprie controdeduzioni alla commissione straordinaria della FIGC che a giorni dovrebbe pronunciarsi. Perché non l’ha fatto? 

Ottimo invece il lavoro svolto dall’Avv. Gian Luca Mignogna, suo il merito di ricollocare nel giusto binario un passaggio storico tormentato e doloroso di cui si erano persi persino i tabellini dei risultati. Il Lucca si ritirò dal girone finale dell’Italia Centrale per problemi finanziari, la Lazio e il Roman vinsero a tavolino i rispettivi incontri coi toscani facendo dei laziali – classifica alla mano – i legittimi finalisti del Centro-Sud, appreso il comprovato annullamento dell’altra pre-finale tra Internazionale di Napoli e Naples, disposto dalla FIGC per irregolarità nel tesseramento dei partenopei. E poi giunse il rifiuto del Genoa ad attenersi alla direttiva federale di anticipare l’ultima gara del girone Nord col Torino, una gara mai disputata, quando proprio i granata erano a due sole lunghezze dai grifoni e pure dall’Inter. Quindi perché il Genoa e non l’Inter? E ragionevole e plausibile questa deduzione: nel 1918, con una delibera scomparsa nel nulla, la FIGC adottò un provvedimento iniquo di natura politica assegnando a tavolino lo scudetto al solo Genoa. Ecco perché avrebbero dovuto poi essere revocato ed ecco perché, in ottica riparatrice, oggi è giusto condividerlo ex equo con la Lazio. Unendo, idealmente come fece il Risorgimento, il Nord al Centro-Sud. Credo sia questo lo spirito con qui verrà definita la questione in FIGC, che lo scorso anno, nel Centenario, scoprì all’Olimpico una stele in ricordo di tutti i calciatori morti nella Grande Guerra.

Nel mio prossimo libro, dal titolo ROMA SPARITA FOOTBALL CLUB, affronterò nel dettaglio il caso dello scudetto di guerra, facendo emergere come un lato sottovalutato, ovvero come all’epoca la federazione fosse apertamente a trazione nordista, attesa comunque l’indiscussa superiorità sul campo di squadre come Casale, Genoa e Pro Vercelli. Una linea federale politicamente iniqua che nel decennio tra il gli anni ’10 e ’20 del secolo scorso veniva ampiamente contestata, tra rumorose polemiche, dalle formazioni del centro sud che a loro volta non risparmiavano nemmeno atti delegittimazione e insubordinazione con veri e propri sabotaggi, cioè facendo saltare i match con la mancata partecipazione. Erano quelli gli anni del cambio da Federazione Italiana Football in Federazione Italiana Giuoco Calcio (1908), dell’uscita di scena la Federazione Ginnastica Nazionale (1911) che terminò la fase del cosiddetto calcio ginnastico dei pionieri iniziato nel 1898. Si era a ridosso dei moti dannunziani e dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra: la decisioni sul calcio erano strettamente connesse a determinati appoggi politici. Oggi c’è bisogno di un atto riparatore.”

CALCIOMERCATO – La Lazio svende Onazi? Ecco l’offerta del Trabzonspor

Il Trabzonspor vuole fortemente Onazi.  Le parti nelle ultime ore si sono riavvicinate, in Turchia sono sicuri che l’affare alla fine andrà in porto. Al di lù della destinazione però ciò che stona di più è il costo dell’operazione: secondo il portale turco sporx.com, infatti, il nigeriano dovrebbe passare al club di Trebisonda per una cifra intorno ai 2 milioni di euro più bonus. Lontano dunque dai numeri che si vociferavano all’inizio, quando si parlava di circa 7 milioni.

Onestamente, qualora le cifre dovessero essere confermate, queste cifre sono al quanto discutibili. Si tratta comunque di un giocatore ancora giovane, un punto di riferimento della nazionale Nigeriana nonché vincitore della Coppa d’Africa da titolare 3 anni fa. In ogni caso filtra ottimismo, Eddy si sarebbe convinto della destinazione. Ma nel mercato mai dire mai, di sicuro il Trabzonspor è forte sul giocatore. Si attende il via libera per la trattativa. Il mercato della Lazio è entrato nel vivo. Seguiranno aggiornamenti.

Lazio, quanti milioni buttati sulla fascia! Ecco quanto sono costati i vari flop di Tare

Il noto giornalista romano Stefano Greco sul suo sito Millenovecento ha fatto un resoconto di tutte le spese sostenute dalla Lazio per acquistare terzini da quanto Tare è direttore sportivo. Queste uno stralcio dell’articolo:

Andiamo a vedere da quando è arrivato Tare quali sono stati i difensori laterali acquistati dal DS albanese, ricordando che al suo insediamento avevamo Lichtsteiner a destra e Kolarov a sinistra (con De Silvestri e Cavanda come alternative), presi da Sabatini, pagati in totale 2,6 milioni di euro e rivenduti (non da Tare, perché lo svizzero aveva una clausola rescissoria fissata a 12 milioni di euro e la trattativa per la cessione del serbo l’ha voluta fare Lotito in prima persona…) per 30 milioni di euro. A cui si aggiungono i 5,5 per la cessione di De Silvestri e i 2 per quella di Cavanda, per un totale di 37,5 milioni di euro. Bene, con quel tesoretto a disposizione Tare è riuscito a portare a Roma, in rigoroso ordine alfabetico: Basta (costi di acquisizione messi a bilancio pari a 10,5 milioni di euro), Braafheid (100.000 euro), Garrido (4 milioni di euro e quadriennale a 1,4 netti), Konko (5 milioni di euro e quinquennale a 1,2 milioni netti a stagione), Lukaku (circa 6 milioni e non si sa ancora quanto di spese di intermediazione), Pablo Pintos (preso, presentato, portato in ritiro e per fortuna mai tesserato perché nel 2010 fu ridotto il numero degli extracomunitari tesserabili), Patric (svincolato, “appena” 600.000 euro di intermediazioe), Pereirinha (svincolato, “appena” 500.000 euro di intermediazione),  Stankevicius (800.000 euro per il cartellino e triennale da 800.000 euro a stagione) e, “dulcis in fundo”, Vinicius (svincolato, “solo” 500.000 euro di costo d’intermediazione), finito in Svizzera. Insomma, la Lazio tra cartellini e spese di intermediazione, abbiamo speso circa 28 milioni di euro per stare peggio, molto peggio di come stavamo messi 8 anni fa al momento dell’arrivo di Tare.

AURONZO – Il report della seduta mattutina: lavoro tattico per i difensori

Squadra di nuovo a lavoro dopo le 24 ore di riposo concesse dallo staff. La Lazio si è ritrovata alle 10:00 al campo Zandegiacomo per la penultima giornata di ritiro sotto le Tre Cime di LavaredoDopo una prima fase di allenamento in palestra, i ragazzi di mister Inzaghi ha lavorato in campo per 35 minuti sulla forza: 5 minuti di andatura attraverso skip, 20 minuti sulla forza elastica e 10 minuti di skip con traino paracadute.

Inzaghi ha svolto un lavoro tattico dividendo la squadra in due. I difensori hanno lavorato con Cecchi e Farris, intenti a far comprendere a tutti i meccanismi e movimenti corretti. Patric, De Vrij, Hoedt, Germoni formano un reparto, mentre Basta, Mauricio, Prce, Radu sono l’altra linea a quattro. Il reparto offensivo ha svolto una sessione lavoro tattico con il pacchetto difensivo ed esercizi di passaggi e conclusioni con il reparto offensivo. 

Ripresa fissata per questo pomeriggio alle ore 17.30

Ripert (Prep. atletico): “Siamo soddisfatti del lavoro svolto”. Su de Vrij…

Si avvia alla conclusione il ritiro di Auronzo di Cadore ed è arrivato il momento di fare i primi bilanci, seppure parziali (alla luce delle tante assenza tra nazionale e acquisti tardivi). A riguardo è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, il preparatore atletico biancoceleste Fabio Rupert. Ecco le sue parole:

Dopo dodici giorni di ritiro sono molto soddisfatto del gruppo per come ha lavorato e per l’impegno profuso. L’obiettivo principale dello staff era quello di portare tutti gli atleti a sviluppare il lavoro di queste due settimane e lo abbiamo raggiunto. Qui ad Auronzo ci siamo dedicati ad un lavoro generico per ristabilire il fitness dei ragazzi, ora, mano a mano, entreremo nello specifico con il gruppo. Torneranno anche i nazionali e con loro lavoreremo separatamente per far raggiungere lo stesso livello atletico di chi è stato qui in ritiro. Tutti i ragazzi hanno eseguito benissimo il lavoro, sono molto soddisfatto di tutti non c’è uno in particolare. Perché mi chiamano prof 480? I ragazzi della Primavera mi chiamano così perché due anni fa alle Final Eight abbiamo giocato quattro partite fino ai tempi supplementari e le abbiamo vinte sempre, tranne l’ultima purtroppo che abbiamo pareggiato e poi persa ai rigori. Nell’ultima amichevole i ragazzi avevano sulle gambe dieci giorni di lavoro ed è normale che ci sia stato un po’ di affaticamento, per questo il mister ha frazionato la partita in base alla condizione fisica. Keita è un atleta molto forte sia fisicamente sia dal punto di vista aerobico, ha la qualità di velocista che è innata quindi questi carichi non hanno influito sulla sua esplosività. De Vrij sta facendo tutti i lavori ma sempre in maniera graduale, continuerà a lavorare con il gruppo ma farà anche dei lavori più specifici individualmente, Stefan viene monitorato giorno per giorno. Preferisco una squadra che tenga nove mesi all’90% della condizione piuttosto che pochi mesi al 100%.  Durante la stagione si fanno dei richiami di preparazione, per i Nazionali non influisce sulla parte atletica”.

Corsi, Pres. Empoli: “Saponara? Vale come Candreva, anzi…di più!”

AGGIORNAMENTO DEL 22/7 ORE 13:12 – Il Presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, è intervenuto nella  trasmissione “La Lazio siamo noi” su Radio Incontro Olympia, per smentire le voci fantasiose diffuse da alcuni siti inerenti il suo giocatore Riccardo Saponara: Saponara alla Lazio? Non scherziamo… Lotito sembra impegnato a vendere Candreva ad una cifra che parte dalla base di 20 milioni. Beh, Saponara non è assolutamente da meno, anzi vale almeno quanto Candreva se non di più! Inoltre, Saponara è un classe ’91, mentre Candreva è un ’87, il nostro gioiello quindi vanta 4 anni in meno rispetto al centrocampista romano, che in fase di mercato, non sono pochi… Il rapporto gol/assist di Saponara e Candreva, se lo andate ad osservare, praticamente si equivale, aggiungendo che Riccardo in termini di punti ottenuti grazie alle sue giocate si è rivelato anche più decisivo del suo collega di reparto. Né l’Empoli, né l’entourage di Saponara hanno mai sentito la Lazio….

Il mercato in entrata della Lazio, per quanto riguarda i grandi colpi, è ancora fermo. Tutto ruota intorno alla cessione di Candreva. Romoletto, tanto richiesto da Inter, Napoli e Chelsea, ancora non si è accasato con nessuno di questi club. Le trattative continuano e, presumibilmente, si deciderò tutto al suo ritorno dalle vacanze.

In ottica futura, la Lazio cerca di cautelarsi in caso di cessione dell’azzurro. Come sostituto si pensa a Saponara. Il talento dell’Empoli, reduce da una stagione bellissima sotto la guida di Giampaolo, potrebbe essere il nome giusto anche per infiammare la piazza, tanto agitata in questo momento. Secondo lalaziosiamonoi, il cartellino del giocatore si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro. Ma non sono escluse contropartite. La Lazio lo segue da tempo, valuta il da farsi. Per ora non c’è stato ancora nessun contatto uffciale tra le parti, ma seplici sondaggi. Tutto potrà essere più chiaro in caso di divorzio da Candreva.

La gioia di Romelu Lukaku per la nuova avventura laziale del fratello Jordan

Dopo giorni di attesa finalmente la Lazio ha chiuso il suo primo acquisto del mercato estivo: Jordan Lukaku. Il terzino sinistro belga ha terminato pochi minuti fa le visite mediche di rito presso la clinica Paideia. Nel pomeriggio raggiungerà i suoi nuovi compagni ad Auronzo di Cadore, per qualche ora di ritiro. A congratularsi con Jordan per aver scelto i biancocelesti c’è il fratello Romelu (attaccante dell’Everton) attraverso il suo account ufficiale Twitter: “First of all congrats on your move and work hard! Goodluck @J_Lukaku94  #LazioRoma#SerieA”. Tradotto: “Prima di tutto congratulazioni per il tuo trasferimento e lavora duro! Buona fortuna”.

LUKAKU – Visite mediche terminate. Nel pomeriggio la partenza per Auronzo

AGGIORNAMENTO ORE 13:00 – Sono terminate pochi minuti fa le visite mediche del neo acquisto biancoceleste. Lukaku jr è pronto per iniziare la sua nuova avventura con la maglia della Lazio. Il terzino belga   partirà questo pomeriggio per Auronzo di Cadore e raggiungerà raggiungerà in serata il resto dei compagni per fare conoscenza in attesa di allenarsi tutti insieme nella seconda fase del ritiro.

AGGIORNAMENTO ORE 08:30 – Si è recato questa mattina presto in clinica per le visite mediche di idoneità il primo (e fino ad ora unico) acquisto di questo mercato biancoceleste (a parte Vargic preso a gennaio 2016) Jordan Lukaku. Il terzino belga classe ’94,  terminati i controlli, si recherà nel centro sportivo di Formello per apporre la firma sul contratto che lo legherà al club biancoceleste per 3 anni. Dopo di che, nel primo pomeriggio, partirà alla volta di Autonzo di Cadore per conoscere il mister Inzaghi e i nuovi compagni di squadra e cominciare così la sua (si spera meravigliosa) nuova avventura con la maglia biancoceleste.

Il terzino classe 94, terminati i controlli, si recherà nel centro sportivo di Formello per apporre la firma sul contratto che lo legherà al club biancoceleste per 3 anni. Dopo di che partirà alla volta di Autonzo di Cadore per conoscere il mister Inzaghi e i nuovi compagni di squadra.

Il neo acquisto della Lazio, Jordan Lukaku, è sbarcato quest’oggi a Fiumicino. Il laterale difensivo ha raggiunto la capitale. Domani, venerdì 22 luglio, è atteso in Paideia, alle ore 8.00 per sostenere le consuete visite mediche e di idoneità.

Una volta concluso l’iter medico, il belga partirà alla volta di Auronzo di Cadore per mettersi a disposizione di mister Inzaghi.

CALCIOMERCATO – Lazio, attenta: anche una spagnola su Jardel

Non solo Rodrigo Caio (con il quale si sta cercando l’accordo sull’ingaggio, prima di far partire l’assalto al San Paolo): per rinforzare la  propria linea difensiva, la Lazio ha messo da tempo anche il nome di Jardel del Benfica. Per assicurarselo, la società biancoceleste avrebbe già avanzato una prima offerta di 7 milioni di euro, prontamente rifiutata dal club portoghese, che, come rivela El Periodico Mediterraneo, per privarsi del brasiliano ne chiede non meno di 12, visto che buona parte dell’introito dovrà poi essere versato nelle casse del fondo di investimento Traffic, proprietario del 50% del cartellino. Sempre secondo il quotidiano iberico, sul calciatore sarebbe inoltre molto forte la concorrenza del Villareal, bisognoso di un sostituto per il possibile partente Musacchio. Il club spagnolo avrebbe messo sul piatto dei lusitani 8 milioni di euro, anch’essi subito rispediti al mittente, mentre a Jardel sarebbe stato offerto un contratto pluriennale, da tre o quattro anni.

CALCIOMERCATO – Immobile è vicinissimo: anche il Siviglia apre alla cessione

Dopo Lukaku, la Lazio è vicinissima ad assestare il colpo anche per Ciro Immobile. Secondo quanto rivela Gianluca Di Marzio, infatti, il Siviglia ha aperto alla cessione dell’attaccante ex Torino, che avrebbe già trovato l’accordo economico con i biancocelesti nella giornata di ieri, nel corso di una fugace visita nella Capitale.

Gli agenti del centravanti azzurro si trovano infatti in queste ore in Spagna e stanno lavorando per trovare l’accordo definitivo. Le parti si sono avvicinate, nonostante balli ancora un milione di distanza tra domanda (9 milioni) e offerta (8 milioni). Al centro dei discorsi ci sarebbe inoltre anche la formula del trasferimento, che potrebbe avvenire a titolo definitivo piuttosto che in prestito oneroso con obbligo di riscatto, come paventato nei giorni scorsi.

PRIMAVERA – Un attaccante verso l’esperienza in Lega Pro

Si va sempre più delineando quella che sarà la rosa della Lazio Primavera targata 2016-2017. Un organico che sarà composto in larga parte da ragazzi della squadra Under 17, i quali verranno ‘promossi’ per sopperire alle eventuali partenze. Tra coloro che non faranno parte  del gruppo agli ordini, con ogni probabilità, di Andrea Bonatti (vice di Menichini a Salerno) ci sarà infatti Aimone Calì. Autore di 14 reti (10 delle quali in campionato) nell’ultima stagione, secondo quanto riporta tuttomercatoweb.com, l’ex attaccante della Roma non sarà tra i fuoriquota (a differenza di quanto accaduto, invece, con il difensore Cristiano Dovidio) e nelle prossime ore si accaserà alla Carrarese, squadra partecipante al prossimo campionato di Lega Pro. Al momento ancora non si conosce ancora la formula del trasferimento, che potrebbe avvenire in prestito o a titolo definitivo e che, in ogni caso, porterebbe il classe 1997 alla prima esperienza tra i professionisti.

L’inter è decisa a regalare Candreva al Mancio. Ecco come…

Candreva vuole l’Inter e  l’Inter vuole Candreva. Mancini vuole fortemente l’esterno di Tor De’Cenci e forse ben presto si potrà porre la parola FINE su questa telenovela. Infatti, la squadra milanese avrebbe fatto lo “sforzo decisivo” alzando nuovamente l’offerta: passando – come riporta la “Gazzetta dello Sport” – dai 18 ai 20 milioni di euro più i consueti 2 di bonus, avvicinandosi in questo modo ai 23 milioni di euro avanzati dal Napoli, proposta che aveva soddisfatto Claudio Lotito.

La sensazione è che l’affare si farà, dipende da quanto Lotito vorrà ancora fare il pugno di ferro e quando l’Inter abbia voglia di spendere (voglia che a quanto pare però essa palesa spesso e volentieri solo quando fa affari con certi tipi di squadre). Il club milanese aveva già raggiunto l’accordo di massima con il giocatore sulla base di quadriennale da circa 2,5 milioni netti a stagione più bonus. E il Chelsea di Conte resterà a guardare? Non ci resta che aspettare e vedere che cosa succederà…

FOCUS DA AURONZO – La difesa la spina di Inzaghi, lavoro specifico per la “Zaga” biancazzurra

Per larghi tratti dello scorso campionato la Lazio è stata la seconda/terza peggior difesa della stagione, preceduta solo dalle disastrate retroguardie di Carpi e Frosinone. La situazione a fine campionato si è un po’ stabilizzata, ma per i biancazzurri il rendimento difensivo è stato assolutamente lontano da quello delle formazioni di vertice.

Complice l’assenza di Stefan De Vrij, che ad Auronzo sta lavorando sodo per riuscire a tornare quello di un anno fa. Il difensore olandese sta effettuando un ciclo di infiltrazioni che fa parte del protocollo chirurgico dopo il lavoro di ricostruzione della cartilagine del ginocchio compiuto dai medici. Contro il Padova De Vrij ha giocato un tempo dal primo minuto, apparendo ancora un po’ imballato seppur già pronto in alcuni automatismi.

Dal suo recupero passano buona parte delle speranze della Lazio per una buona stagione. Così come bisognerà valutare l’affidabilità fisica dei due esterni titolari. Dusan Basta ha retto venti minuti contro il Padova, per l’ennesimo affaticamento dopo il travagliatissimo finale della scorsa stagione. Stefan Radu deve provare a saltare meno partite rispetto al suo standard abituale, e questo si sa: il romeno sembra però voler quest’anno vestire i panni del leader, per dimostrare che il rinnovo di contratto fino al 2020, ottenuto un anno fa, non è stato un azzardo per la società.

Il capitolo più spinoso è quello relativo al secondo centrale: con Gentiletti al Genoa e Bisevac escluso dal ritiro, al momento ci sono Hoedt e Mauricio a contendersi il posto al fianco di De Vrij. Situazione anche numericamente insufficiente: se Rodrigo Caio arriverà sarà solo dopo le Olimpiadi, ma l’impressione è che servi anche un altro centrale di livello, esperto, per evitare un anno di affanni al povero De Vrij.

Inzaghi sta lavorando sodo sugli schemi e sulle specifiche difensive, dedicando sedute ed esercizi particolari per una difesa che mai come quest’anno avrà in mano il destino della Lazio.

Fabio Belli

Top 20 under 21: un solo italiano

E’ opinione generale che il calcio italiano è in crisi. La generazione d’oro dei vari Cannavaro, Nesta e Del Piero sembra lontano anni luce. Colpa anche dei club che puntano sempre più sugli stranieri. Non è un caso che una recente statistica della nostra serie A abbia fatto emergere che i giovani stranieri giocano di più di quelli italiani. Eppure, negli ultimi anni qualcosa si è mosso: vedi ad esempio Romagnoli, Cataldi, Bernardeschi ma soprattutto Donnarumma. Il giovanissimo portiere del Milan non è infatti passato inosservato in Spagna dove la rivista ‘Prime Time Sport’, ha deciso di realizzare una speciale classifica dei 20 migliori talenti Under 21 del mondo.

Ecco la classifica:

1 – Antony Martial (Manchester United)  

2 – Leroy Sané  (Schalke 04)      

3 – Renato Sanches (Bayern Monaco)

4 – Dele Alli (Tottenham)

5 – Kingsley Coman (Bayern Monaco)

6 –  Breel Donald Embolo  (Schalke 04)

7 – Marcus Rashford  (Manchester United)

8 – Max Meyer (Schalke 04)

9 – Kelechi Iheanacho (Manchester City)

10 – Julian Weigl (Borussia Dortmund)

11 – Gabriel Jesus (Palmeiras)

12 – Youri Tielemans (Anderlecht)

13 –  Riechedly Bazoer (Ajax)

14 –  Niklas Sule (Hoffenheim)

15 – Mahmoud Dahoud (Borussia Mönchengladbach)

16 – Giovani Lo Celso (Rosario Central)

17 – Rùben Neves (Porto)

18 – Ousmane Dembelé (Borussia Dortmund)

19 – Gabriel Barbosa (Santos)

20 – Gianluigi Donnarumma (Milan) 

Michael Caine: “Per colpa dell’Isis ho dovuto dire addio al mio vero nome”

E’ una storia a dir poco incredibile eppure, nell’era del terrorismo, accade anche questo. A causa dell’Isis il grande attore inglese Michael Caine – 83 anni e un’incredibile carriera alle spalle coronata da due Premi Oscar (nel 1987 per Hannah e le sue sorelle, nel 2000 per Le regole della casa del sidro) e recenti successi come la trilogia di Batman firmata Christopher Nolan e Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino – ha dovuto dire addio per sempre ad una parte importante della sua vita: il suo nome.

Non tutti infatti sanno il vero nome dell’attore britannico è Maurice Micklewhite. Nel 1954, quando era ancora agli inizi della sua carriera, concordò con il suo agente di cambiarlo. A servirgli da ispirazione fu una passeggiata per le strade di Londra: al cinema Odeon davano L’ammutinamento del Caine…Da allora è conosciuto così: Michael Caine, ma nei suoi documenti ufficiali fino a poco fa risultava sempre il suo vero nome Maurice Micklewhite, almeno fino a quando i controlli negli aeroporti si sono fatti più serrati a causa delle misure di sicurezza anti-terrorismo. È stato questo il motivo che l’ha spinto a far diventare quello che prima era il suo nome d’arte il suo vero nome: “Ho dovuto cambiare nome quando sono iniziati gli attacchi dell’Isis” – ha detto Caine ad un magazine britannico – “Quando mi presentavo negli aeroporti mi riconoscevano subito come Michael Caine, salvo poi farmi aspettare anche un’ora in piedi solo perché il nome sul documento era diverso”. Da qui la decisione di abbandonare il cognome di famiglia e adottare definitivamente quello d’arte.

Nella stessa intervista l’attore ha raccontato che prima degli attacchi dell’11 settembre 2001, stava scrivendo un romanzo incentrato su uno spaventoso attacco terroristico, molto simile a quello che devastò il World Trade Center, e sconvolse il mondo intero. “Avevo scritto questa storia in cui i terroristi dirottano un aereo contro un grattacielo di Londra, poi è accaduto sul serio e io ho smesso di scrivere.

Paura per Poborsky: ha una paralisi facciale causata da una puntura di…

Momenti di paura per Karel Poborsky. L’ex centrocampista biancoceleste infatti, ha vissuto una situazione a dir poco difficile a causa…di una zecca! Il temibile insetto si sarebbe annidato nella barba dell’ex centrocampista ceco e attraverso una puntura il parassita ha causato una paralisi facciale. Conferme a riguardo dalle dichiarazioni di Pavel Kuka, ex compagno in Nazionale e amico di Karel. Queste le sue parole rilasciate al portale Expres.cz:

“Io non sono un medico e non posso dire nulla sulla sua malattia ma questa notizia del suo grave stato di salute ci è arrivata la scorsa settimana. Speriamo che possa ristabilirsi presto. Abbiamo diversi progetti ma adesso l’unica cosa che conta è la sua salute”.