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Calcio e disabilità: il presidente FIGC Tavecchio alla presentazione del torneo “Quarta Categoria”

La Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva del Senato a Roma ha ospitato la presentazione di ‘Calcio e disabilità: fischio d’inizio per Quarta Categoria’, il torneo di calcio a sette dedicato ai ragazzi con ritardi cognitivi e difficoltà relazionali che prenderà il via sabato 21 gennaio.  Alla presentazione del torneo, promosso da FIGC, Lega Serie A, Lega Serie B, LND, AIAC e CSI su iniziativa dell’ASD Calcio 21, hanno partecipato diversi rappresentanti delle istituzioni politiche e sportive, con il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio che ha portato in dono al presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso la maglia personalizzata della Nazionale con il numero dieci sulle spalle.

Tutti gli incontri, della durata di 30 minuti, si svolgeranno sempre di sabato, dal 21 gennaio al 29 aprile, al centro del Football City in Piazza Tirana a Milano, mentre la finale si disputerà il 13 maggio sul campo dell’ASD Pontelambrese. Otto club di Serie A (Milan, Inter, Genoa, Cagliari, Fiorentina, Sassuolo, Lazio e Udinese) hanno ‘adottato’ le squadre iscritte al torneo mettendo a disposizione le loro divise ufficiali.
“Questa iniziativa – ha dichiarato il presidente del Senato Pietro Grasso – è una bella pagina nella storia del calcio italiano, contribuisce a promuovere la cultura dell’integrazione infrangendo il muro del pregiudizio e gli ostacoli alla partecipazione piena delle persone con disabilità alle attività sportive. In questo modo contribuiamo a realizzare il disposto dell’articolo 3 della Costituzione, garantendo pari opportunità a tutti i nostri cittadini”.

“Lo sport ha un linguaggio egualitario – ha aggiunto Grasso – ed è un veicolo di integrazione e reciproco arricchimento. Lo sport di squadra dà anche qualcosa di più, trasmette valori positivi come la lealtà e il rispetto delle regole. Rafforzare questa scuola di vita con iniziative come questa è importante per la nostra crescita”.

Il presidente federale Carlo Tavecchio ha ribadito l’impegno della FIGC in campo sociale: “Sono convinto che lo sport e in particolar modo il calcio – ha sottolineato – siano strumenti utilissimi per favorire l’inclusione sociale. Mando un caloroso in bocca al lupo ai ragazzi che scenderanno in campo nei prossimi mesi e colgo l’occasione per ringraziare tutti i volontari che operano ogni giorno con passione e dedizione nel campo della disabilità nonché il Comitato Italiano Paralimpico e il Centro Sportivo Italiano, con cui abbiamo stipulato una convenzione che ha permesso la realizzazione di questo progetto”.

LAZIO GENOA – Pinilla rimugina: “La Lazio ci ha punito. Potevamo vincerla…”

Autore di uno splendido gol, Mauricio Pinilla ha commentato ai microfoni di Rai Sport la sconfitta contro la Lazio.

POTEVAMO VINCERLA

Queste le parole di Pinilla: “E’ stata una gara particolare. Eravamo riusciti a riprenderla e abbiamo anche sfiorato il vantaggio. Non ci siamo riusciti e la Lazio ci ha puniti. Abbiamo perso fiducia ma siamo in sintonia col mister. Vogliamo ripartire col Crotone. Avevamo preparato questa partita per giocarcela a viso aperto. Volevamo qualificarci ai quarti ma ci è andata male. Siamo in difficoltà”.

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LAZIO GENOA – Juric: “Lazio più forte. Cataldi? Che ci aiuti…”

Un’altra sconfitta per il Genoa. E’ un momento decisamente difficile per il Grifone che ora dovrà rimboccarsi le maniche e cercare di ripartire.

L’ANALISI DI JURIC, TRA COPPA ITALIA E CATALDI

Il tecnico dei rossoblu è amareggiato per la sconfitta. Queste le sue parole a Rai Sport: “Abbiamo fatto bene nel finale del primo tempo, rimontando il doppio svantaggio. Nella ripresa siamo stati anche sfortunati. Prima il palo poi il gol di Milinkovic. E’ un momento complicato per noi. Abbiamo perso due pedine importanti nel calcio mercato. Cataldi? Speriamo ci aiuti“.

LE PAROLE IN CONFERENZA STAMPA

Ultimamente non stiamo giocando come sappiamo. Perdiamo troppi palloni e subiamo troppi gol. Però devo fare i complimenti a chi ha giocato meno, come Pandev. Bravo anche Pinilla. Sono sicuro che la squadra mi segue ancora, altrimenti mi sarei subito dimesso. Dobbiamo ritrovare il giusto equilibrio, a cominciare dalla gare prossima contro il Crotone. Escludo che ci siano calciatori con mancanza di stimoli, me ne accorgerei. Nelle partite precedenti inoltre meritavamo qualche punto in più. Non sono soddisfatto di Orban, deve essere più attento. Dobbiamo migliorare anche la fase difensiva. Domenica mi aspetto una grande reazione da parte dei ragazzi. E’ ora di cambiare pagina e ripartire“.

CONFERENZA – Inzaghi: “Che bravo Djordjevic! Ma i black out non vanno bene”

Al termine del match contro il Genoa, Simone Inzaghi ha raggiunto la sala conferenza per la consueta conferenza stampa after match. Dopo il poker al Grifone, il 31 gennaio ci sarà la sfida all’Inter a San Siro. Queste le sue parole:

Black out di cinque minuti, mentre prima avete giocato alla grande…

Sono cose che non devono accadere. Mi dispiaceva molto per i ragazzi perché stavano giocando molto bene. Ci servirà sicuramente da lezione. Contro le squadre di Serie A non bisogna mai abbassare la guardia. Nel secondo tempo siamo stati bravi“.

Ci sono stati cori per lei. Che effetto le ha fatto?

Sono felice, essere apprezzato mi rende felice e orgoglioso. Ma sono io che devo elogiare chi viene allo stadio a sostenerci“.

Come sta Immobile?

Non è niente di grave, solo una piccola botta“.

La prestazione di Djordjevic come la valuta?

Filip l’ho visto coinvolto, altrimenti non lo avrei fatto giocare. Il minutaggio che aveva nelle gambe era intorno ai 60 minuti. Mi ha fatto capire che crede al progetto e che vuole aiutare la squadra”.

Nel compleso come valuta la prestazione?

Nel primo tempo molto bene, mi dispiaceva per loro per il 2 pari. Nel secondo abbiamo reagito e abbiamo fatto bene“.

Ora testa alla Juventus, che partita sarà?

Da domani penseremo ai bianconeri. Abbiamo 40 punti e non dobbiamo aver paura di nessuno. sarà dura ma andremo li a giocarcela poi vedremo cosa accadrà“.

Marco Corsini

LAZIO GENOA – Lombardi: “Vittoria importantissima. A Torino spavaldi!”. Poi su Cataldi

Cristiano Lombardi ha commentato la vittoria della Lazio contro il Genoa di Tim Cup ai microfoni di Lazio Style Channel.

DEVO MIGLIORARE

Lombardi fa auto critica sull’astinenza da gol: “Quest’anno sono partito col gol all’esordio. Sto facendo prestazioni positive ma sono un  attaccante e voglio fare gol, devo sfruttare meglio le occasioni. Per migliorare serve fare minutaggio. Arrivare sul fondo e crossare è una delle mie qualità. Devo migliorare perché anche stasera un paio di diagonali sono finite a lato. Nella falcata del primo tempo magari era meglio darla a Djordjevic o tirare, ho sbagliato a darla a Senad che era marcato. Pian piano mi sto abituando a questi palcoscenici. Devo migliorare perché gioco nella massima serie, devo essere più veloce dei terzini che ho contro. Con il lavoro e il sacrificio mi toglierò qualche soddisfazione. Quella di questa sera è una vittoria importantissima, ci tenevamo ad andare avanti in questa competizione. Ansia? Io ho fatto 3 partite da titolare, 3 “esordi”. I prepartita li ho vissuti tutti con ansia perché non li potevamo sbagliare. Per fortuna sono andati bene”.

CATALDI E JUVENTUS

Non può mancare il pensiero a Cataldi passato al Genoa: “Mi ricordo che in Primavera nelle interviste post partita faceva sempre casino. E’ un ragazzo d’oro. Ci manca perché nello spogliatoio si faceva sentire. Gli faccio in bocca al lupo per i prossimi 6 mesi e sono sicuro che tornerà il giocatore che tutti conosciamo”. Infine Lombardi analizza la gara contro i bianconeri:Domenica andiamo allo Juventus Stadium contro una squadra avvelenata, ma noi andiamo là con 40 punti. Non abbiamo paura di nessuno. Andremo a Torino spavaldi consapevoli di giocare contro la squadra più forte d’Italia. 

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LAZIO GENOA – Inzaghi: “Non siamo più una sorpresa”

Ai microfoni di RaiSport è intervenuto mister Simone Inzaghi, reduce della vittoria dei suoi ragazzi per 4-2 sul Genoa.

LA SVOLTA DELLA PARTITA

La Lazio vince e il protagonista è senza dubbio Simone Inzaghi, che ha indovinato tutti i cambi fondamentali per risollevare la Lazio, che in vantaggio di 2-0 va prende 2 gol allo scadere del primo tempo. Il tecnico ha detto: “Mi dispiaceva per i ragazzi aver terminato il primo tempo 2-2, perché abbiamo giocato molto bene. Abbiamo preso due gol perché siamo calati di concentrazione. Milinkovic e Immobile sono stati importanti, ma non dimentichiamoci di Lombardi e Djordjevic, avevo già previsto la staffetta. Il nostro obiettivo è cercar di far sempre bene.

LAZIO MINA VAGANTE

Lazio può essere la mina vagante del campionato :”Il merito è dei ragazzi, nessuno a Luglio pensava che facevamo 40 punti. Non siamo più una sorpresa. Possiamo stare lassù e ci vogliamo stare. Negli spogliatoi? Ho detto che mi dispiaceva per loro, c’era rammarico ma il calcio non fa sconti, ci servirà per il futuro. Immobile indispensabile per noi però Djordjevic ha fatto un ottima partita, può dare tanto alla Lazio. Penso che alla fine resterà con noi, l’ho visto molto coinvolto altrimenti non avrebbe giocato, si è meritato questa chance.”

PROSSIMI IMPEGNI

Sul prossimo impegno in campionato: “Questi ragazzi  sono influenzati dal fatto che abbiamo vinto 5 partite su 6 perdendo solo con l’Inter. Andiamo contro una Juve fortissima, faremo la nostra partita contro la squadra che domina il nostro campionato da anni. Dobbiamo interpretare al meglio, all’andata disputammo una gara buonissima, ma Khedira non ci ha perdonato”

Inzaghi è intervenuto poi ai microfoni di Lazio Style Channel:” Abbiamo incontrato l’ottavo più difficile. L’unico neo sono stati i due gol presi, mi dispiaceva soprattutto per loro per come avevamo giocato, ma questo è il calcio. Il turnover? Penso che aldilà di Ciro e Sergej io da allenatore sono molto contento dei due che hanno giocato meno, Filip non giocava da molto ed ha segnato e procurato il rigore. Inizialmente non capivo se Immobile era serio o meno, fortunatamente sarà pronto per la Juve. Milinkovic ha fatto un gol importantissimo, sta crescendo giorno dopo giorno, si sta togliendo grandi soddisfazioni.

BLACK OUT BIANCOCELESTE

Aldilà della giovane età i miei hanno già un po’ d’esperienza in Serie A, ci servirà da lezione, perché sul 2-0 avevamo già incamerato il passaggio del turno, in Serie A se sei disattento per 5 minuti riapri una partita. Mi prendo il secondo tempo. A Torino conterà l’interpretazione dei ragazzi, dovremmo mettere il carattere contro gli “Invincibili d’Italia”, dobbiamo essere bravi a sfruttare i loro eventuali errori. Li davanti deciderò in questi 3-4 giorni, Djordjevic e Lombardi mi hanno fatto notare che posso contare su di loro. Siamo giovani e possiamo migliorare”

LAZIO GENOA – Hoedt: “Sono cresciuto mentalmente. Gol? Posso segnare di più”

Tra i protagonisti della serata c’è anche Wesley Hoedt, autore di un grande gol. Ai microfoni di Lazio Style Channel, il difensore ha commentato la sua partita.

POSSO SEGNARE DI PIU’

Hoedt oggi in gol: “Posso segnare più spesso. Ho un buon piede e sono alto per segnare di testa. Ho sbagliato una palla su Biglia ma fa parte del mio gioco. Mi piace giocare palla al piede. Sono cresciuto tanto di testa, dopo un errore non mi abbatto ma torno subito in partita. Rigori? Fino ad oggi non ci sono state chance per me ma se arriverà lo tirerà. Lanci lunghi? Ogni tanto in allenamento li provo. Il mio primo pensiero però è quello di difendere ma quando posso cerco di aiutare la squadra col mio piede”.

OBIETTIVO EUROPA

Poi su Rai Sport il difensore ha proseguito la sua disanima: “Sono un difensore e penso prima di tutto a difendere ma se posso cerco il gol. All’inizio abbiamo giocato molto bene, poi abbiamo mollato un po’ e abbiamo pagato. Sono contento della prestazione. Abbiamo una grande squadra, siamo vicini alle altre squadre. Continuiamo così. Obiettivo Champions? Guardiamo partita dopo partita. L’Europa è sicuramente il nostro obiettivo”.

JUVE E HIGUAIN

Domenica la Lazio affronterà la Juventus di Higuain: “Lui è molto forte. L’ho già affrontato ma ora sono un altro difensore, sono cresciuto. Lì ero giovane, era la mia terza partita in Italia. Noi andiamo a Torino per vincere anche se sarà molto difficile. Finora ci siamo concentrati solo sul Genoa, da domani penseremo alla Juve. Higuain è un attaccante molto forte che ha segnato ovunque ha giocato. Dobbiamo cercare un modo per fermarlo. Domenica servirà una grande prestazione. Noi stiamo facendo bene e non vogliamo fermarci. Vedremo che succede”.

SITUAZIONE DIFFICILE

Infine in zona mista, Hoedt ha spiegato ai cronisti: “Sono contento per la vittoria, abbiamo fatto una bella gara. Siamo quarti in classifica, oggi abbiamo passato il turno, siamo molto felici. Giocare poco? È una situazione molto difficile per me, ne ho parlato con il mister e lui mi ha spiegato la situazione. Non posso fare altro che aspettare e vedere che succede. Quando entro faccio quello che devo fare, di più è impossibile. L’unica cosa che posso fare è il mio lavoro. Mercato? Sono cresciuto tantissimo, ormai sono un altro difensore, un altro uomo. Ho un contratto con la Lazio e sono felice qui, però voglio giocare”.

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LAZIO GENOA – Il tabellino del match

Di segutio il tabellino del match Lazio – Genoa, ottavo di finale di Coppa Italia.

Lazio-Genoa 4-2

Marcatori: 20′ Djordjevic (L), 31′ Hoedt (L), 41′ Pinilla (G), 45′ Pandev (G), 70′ Milinkovic (L), 75′ Immobile (L)

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Patric, Wallace, Hoedt, Lukaku; Parolo (79′ Murgia), Biglia, Lulic; Lombardi (58′ Milinkovic), Djordjevic (56’Immobile), Felipe Anderson.

A disp. Marchetti, Vargic, Bastos, de Vrij, Radu, Leitner, Kishna, Rossi.

All. Simone Inzaghi

GENOA (3-4-3): Lamanna; Munoz, Burdisso, Orban (73′ Gentiletti); Lazovic, Rigoni (85′ Ntcham), Cofie, Laxalt; Ocampos (66’Ninkovic), Pinilla, Pandev.

A disp. Rubinho, Zima, Izzo, Brivio, Cataldi, Edenilson, Morosini, Beghetto, Taarabt.

All. Ivan Juric

Arbitro: Damato (sez. Barletta). Ass: Paganessi-Lo Cicero. IV: Tagliavento.

Ammoniti: 56′ Rigoni (G), 58′ Patric (L), 59′ Lulic (L), 76′ Gentiletti (G)

Recupero: 1’pt, 3’st

LE PAGELLE DI LAZIO GENOA – Immobile e Milinkovic ancora top, Felipe disastroso

LAZIO (4-3-3)

Strakosha 5,5 – Incolpevole in occasione delle due reti.

Patric 6,5 – Dopo la buona prestazione di domenica contro l’Atalanta, cerca di convincere Inzaghi a puntare su di lui. Sempre attivo in avanti, al 24′ sfiora anche il gol con un tiro potente ma troppo angolato. E’ suo l’assist per il gol di Hoedt. Spinge continuamente in avanti costringendo Laxalt a tornare indietro. Rivitalizzato.

Wallace 6 – Buona prestazione del brasiliano che recupera punti agli occhi di Inzaghi.

Hoedt 6,5 – Conferma di avere un grosso carisma chiedendo sempre palla ai compagni. Tutte le azioni partono dai suoi piedi. Altresì si toglie la soddisfazione di segnare con un mancino radente che si infila nell’angolino basso. Poco reattivo in occasione delle rete di Pinilla. Si dimentica Pandev in occasione del pareggio dei liguri.  Bravo a inizio ripresa nel recuperare sul cileno lanciato tutto solo a rete. Da applausi il suo tackle al 90′ ancora su Pinilla scordato dalla retroguardia biancoceleste in area di rigore. Croce e delizia.

Lukaku 5 – Soffre tantissimo le incursioni offensive di Lazovic. Ha il merito di fornire l’assist per Immobile, ma per il resto evidenzia grossi limiti difensivi. Da rivedere.

Parolo 6 – Solita partita generosa, ma in avanti non si vede mai.

79′ – Murgia s.v.

Biglia 5 – Quando al 58′ cicca il pallone dal limite dell’area si capisce che non è la sua partita. Dopo l’ottima prova contro l’Atalanta, oggi appare un pesce fuor d’acqua. Bocciato.

Lulic 6 – Nel giorno del suo compleanno Senad regala una prestazione generosa, volta più alla fase difensiva che a quella offensiva. Grinta e corsa sono i suoi marchi di fabbrica e anche oggi non si risparmia. LEADER.

Lombardi 5,5 – Al 21’prova a mettersi in luce con un diagonale velenoso che sibila il palo. Qualche minuto dopo si fa 20 metri palla al piede e serve al centro Lulic cui tiro viene deviato in corner. Dà tutto nel primo tempo e nella ripresa appare scarico. Pertanto Inzaghi al 58′ lo sostituisce.

58′ Milinkovic-Savic 6,5 – Ancora determinante dopo il gol contro l’Atalanta. Trova la rete del 3 a 2, grazie anche all’assist involontario di Orban. Erede di Stankovic? Non lo possiamo dire, ma i numeri ci sono tutti.

Djordjevic 6 – Al 20′ si desta dal torpore e come un falco si precipita su una palla vagante ribadendola in rete. Qualche minuto dopo si procura il rigore poi sbagliato da Felipe Anderson. Da qui in poi finisce il serbo svanisce di minuto in minuto. Non a caso al 56′ lascia il campo per Immobile. Al gol non ha esultato, che sia la sua ultima partita in biancoceleste?

56′ Immobile 6,5 – E segna sempre lui. Anche in questa partita trova la rete con un chirurgico destro dal limite dell’area che permette ai biancocelesti di trovare il quarto gol e fare sua la partita. Lo stadio intona cori in suo onore. E’ l’idolo della Nord.

Felipe Anderson 4,5 – Dopo la prova incolore contro l’Atalanta, entra in campo col piglio giusto. Ma nella prima mezzora si fa notare soltanto per il rigore sbagliato. Sul finire del primo tempo perde ingenuamente una palla sulla mediana che permette al Genoa di ripartire e trovare il gol del pareggio. Un disastro.

All. Inzaghi 6,5 – Come pochi altri allenatori, riesce a infondere fiducia anche nelle riserve. Intelligente nella ripresa a far entrare Milinkovic e Immobile che risolvono la partita. Stratega.

GENOA (3-4-2-1) 

Lamanna 5 – Non può nulla in occasione del gol di Djorjevic, ma si riscatta parando il rigore di Felipe Anderson. Poteva fare meglio sul gol di Hoedt. Incolpevole sulla bordata ravvicinata di Milinkovic-Savic e sulla rasoiata di immobile.

Munoz 6 – Buona prova su Felipe Anderson.

Burdisso 5 – Buona partita ma si perde Djordjevic in occasione della prima rete dei capitolini.

Orban 4,5 – Grossolano il suo fallo su Djordjevic che provoca il calcio di rigore. Per il resto ottima la sua copertura su Lombardi. Ha sul groppone la rete di Milinkovic-Savic. Juric capisce l’andazzo e lo toglie dal campo al 73′.

73′ Gentiletti s.v. – Partita ordinaria contro la sua ex squadra.

Lazovic 6 – Spina nel fianco per Lukaku per tutta la partita.

Cofie 5 – Ormai sta diventanto una cantilena: “Non è Rincon”. Altra prestazione sottotono, non a caso il Genoa ha subito preso Cataldi.

Rigoni 6 – Dal suo tiro nasce la rete del pareggio di Pandev.

85′ Ntcham s.v.

Laxalt 5 – Non riesce mai a incidere, a causa anche dell’ottima prova di Patric che lo costringe spesso ai ripiegamenti difensivi.

Pandev 6,5- Si sveglia alla mezzora con un destro insidioso che sorvola di poco la traversa. Serve l’assist per il gol di Pinilla. Si dimostra bestia nera per la Lazio andando realizzando la rete del pareggio. Si spegne nel secondo tempo.

Ocampos – Partita mediocre, ma al 65′ sfiora l’eurogol con un bel destro dal limite dell’area che colpisce il palo.

66′ Ninkovic 5 – Non dà la scossa che Juric si aspettava.

Pinilla 7 – Dopo 40′ di niente, si inventa una magia dribblando Hoedt e piazzando la palla all’incrocio dei pali. Una rete emblematica che sintetizza la carriera del cileno fatta di sprazzi di genio. Al 73′ regala ai fotografi un’acrobazia con una rovesciata che sorvola la traversa di Strakosha.

All. Juric 5 – La sua squadra aveva anche trovato il pareggio grazie alle prodezze di Pinilla e Pandev. Tuttavia, nella ripresa sbaglia tutti i cambi e permette alla Lazio di vincere la partita.

Arbitro Damato 6 – Partita senza sbavature.

LAZIO GENOA – Milinkovic-Savic: “Quest’anno gioco e segno, sono contento!”

Ai microfoni di RaiSport è intervenuto Milinkovic-Savic subito dopo il termine della partita contro il Genoa.

TESTA ALLA JUVE

La Lazio batte il Genoa per 4-2, non senza sofferenza. Determinanti i cambi effettuati da mister Inzaghi che ha tolto Djordjevic e Lombardi, per Immobile e Milinkovic-Savic, autori dei gol vittoria. Terminato il match proprio il serbo ha parlato ai microfoni di RaiSport: ” Nel primo tempo abbiamo giocato bene ma abbiamo preso 2 gol, dobbiamo migliorare. Nel secondo tempo fortunatamente ne abbiamo fatti due e abbiamo vinto. Sono contento di quest’anno perché gioco di più e segno. L’Inter? Dobbiamo fare meglio del campionato. Adesso testa alla Juventus, loro in casa hanno sempre vinto ma noi vogliamo fare meglio possibile”.

FINALMENTE UN GOL DI PIEDE

Poi Lazio Style Channel ha spiegato le dinamiche del suo gol: “Volevo fare assist a Ciro, per fortuna la palla è tornata a me e finalmente ho segnato di piede. Basta gol di testa. Ho sbagliato gol nell’ultima partita, oggi non ho sbagliato perché ho provato tanto in allenamento. Giochiamo bene con buon ritmo. Il mio obiettivo è quello di giocare e aiutare la squadra. juve? Possiamo fare una buona aprtita. Dobbiamo prepararla bene. Oggi abbiamo vinto la terza gara consecutiva, cercheremo di fare del nostro meglio a Torino. Dove posso migliorare? Nell’ultima partita ho sbagliato un gol facile, anche contro il Bologna era capitato. Devo essere più prolifico”.

 

CRONACA LAZIO GENOA – Milinkovic&Ciro show. Un poker che vale i quarti

Inzaghi non rivoluziona del tutto la squadra. In porta Strakosha, difesa con Patric, Wallace, Hoedt e Lukaku. A centrocampo Biglia, Parolo e Lulic con Anderson, Lombardi e Djordjevic in attacco. Di contro, Juric, si affida al tandem Pandev – Pinilla.

LAZIO AVANTI 2-0 CON IL COBRA E HOEDT

I biancocelesti, dopo i primi quindici minuti di equilibrio, mettono il turbo ed iniziano a pressare il Grifone. Gli uomini di Inzaghi cominciano a macinare gioco e nel giro di dieci minuti si portano sul 2-0. Ad aprire le danze è il redivivo Djordjevic. Il serbo, su assist di Felipe Anderson, trafigge Lamanna al 20esimo con un colpo sotto per il gol dell’1-0. Prima rete stagionale per lui. L’attaccante sembra in grande forma e si procura il penalty al minuto 28. Felipe Anderson si fa, però, ipnotizzare da Lamanna che blocca il tiro. Minuto 31, Hoedt con un sinistro preciso da fuori area trova un gran gol per il raddoppio.

PANDEV, GOL DELL’EX PER IL 2-2

Sembrava tutto facile per la Lazio, ma i soliti cali di concentrazione hanno riaperto il matcj. prima è Pinilla al minuto 41 a siglare il gol del 2-1. Un sinistro a giro ben calibrato che non lascia scampo a Strakosha. La Lazio accusa, stranamente il colpo. Al minuto 45 ecco il classico gol dell’ex. Pandev, dopo un tiro smorzato, si ritrova il pallone tra i piedi davanti alla porta. Per il macedone è un gioco da ragazzi mettere alle spalle del numero 1 biancoceleste. 2-2 e si va negli spoogliatoi

MILINKOVIC + IMMOBILE = QUARTI DI FINALE

Nella ripresa la partita sembra in equilibrio. Ma Inzaghi azzecca i cambi. Immobile e Milinkovic subentrano a Djordjevic e Lombardi. La premiata ditta confeziona due gol e regala i quarti alla Lazio. Ci pensa prima il serbo. Un destro al volo di pregevole fattura per il gol del 3-2 al minuto 70. Poi ecco la discesa di Lukaku. Palla ad Immobile che, al minuto 75, trafigge Lamanna dal limite dell’area. 4-2 e la Lazio vola ai quarti. Il 31 gennaio ci sarà la sfida all’Inter a San Siro.

Marco Corsini

LAZIO GENOA – Pandev nel break: “Il gol? Ho fatto il mio dovere”

Finisce il primo tempo di Lazio Genoa sul risultato di 2-2. L’autore del secondo gol rossoblu, Goran Pandev, ha così commentato i primi 45′ ai microfoni Rai.

“Sapevamo che era una partita difficile ma ora siamo pari. Dobbiamo mettercela tutta. Il gol? Ho fatto il mio dovere. Speriamo vada bene”.

Sconcerti punta sulla Lazio: “E’ favorita per la vittoria della Tim Cup”

Il giornalista Mario Sconcerti, a pochi minuti dal fischio d’inizio di Lazio Genoa, ha analizzato la partita ai microfoni Rai.

LA LAZIO PUO’ VINCERE LA COPPA

Queste le parole di Sconcerti: “E’ una gara delicata per la sua importanza. Queste sono partite a eliminazione diretta. Per questo gli allenatori mettono le formazioni migliori. Il Genoa non è in un buon momento, non assorbe l’assenza di Rincon. Cofie non è entrato negli schemi di Juric. La lazio è una delle favorite naturali e la Coppa Italia le dà la possibilità di vincere qualcosa di molto serio, oltre alla possibilità di entrare in Europa”.

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TIM CUP, Lazio Genoa – Pandev: “Io un ex? Ora sono un giocatore del Genoa e voglio vincere”

A pochi minuti dall’inizio del match di Tim Cup, Lazio-Genoa, il giocatore rossoblu, Goran Pandev, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. Ecco le sue parole

 

“Io un Ex? Sì ho fatto anni bellissimi qua ma ora sono a Genoa e sono concentrato sulla gara di oggi. Spero di aiutare la squadra e di portare la vittoria a casa“. Se si passa oggi ci sarà l’Inter altra sua ex squadra: “(ride n.r.d.) prima dobbiamo passare contro la Lazio. E’ una partita difficile ma l’abbiamo preparata bene poi dopo vediamo”. 

 

Luis Alberto furioso: “Informatevi prima di parlare”

Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha da poco comunicato la lista dei convocati per i match di questa sera Lazio-Genoa. Fuori dai convocati Luis Alberto e Dusan Basta.

AGGIORNAMENTO ORE 20:20

Nessun problema disciplinare. Luis Alberto out per un infortunio. A rivelarlo è il giocatore stesso sui social: Un peccato non essere qui con i miei colleghi per un brutto colpo al ginocchio… Prima di pubblicare qualcosa informatevi la prossima volta. Forza Lazio”.

MOTIVI DISCIPLINARI?

Se per quanto riguarda l’assenza di Basta il motivo sarebbe di natura fisica, non sembra lo stesso per Luis Alberto. Dietro la mancata convocazione dello spagnolo ci sarebbero motivi disciplinari. Da Formello è filtrato il malcontento del trequartista per la sostituzione avvenuta dopo un’ora di gioco della gara vinta domenica contro l’Atalanta. Un malcontento espresso in maniera veemente nelle stanze di Formello, e che ha portato il tecnico e la società alla decisione di escluderlo dalla lista dei convocati.

 

TIM CUP, Lazio Genoa – Strakosha: “Sarà un Genoa arrabbiato ma noi siamo concentrati…”

A meno di un’ora dall’inizio del match il giocatore biancoceleste, Strakosha, ha rilasciato ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM le seguenti parole:

Oggi è un’occasione per far bene anche in Coppa Italia. Il Genoa è una squadra insidiosa: “Sì è una squadra arrabbiata, vorranno fare bene anche loro ma anche noi oggi vogliamo vincere. Come sto? Bene, sono molto contento della chance oggi. Devo essere concentrato e dare il mio meglio, poi vediamo“. Vittoria con l’Atalanta, domenica c’è la Juventus capolista, a ora c’è il Genoa. Bisogna pensare partita dopo partita: “Siamo concentrati. Pensiamo solo al Genoa poi penseremo alla Juve“.

Poco dopo ai microfoni di Rai 2 il portiere albanese ha ribadito: “La Coppa Italia è un nostro obiettivo. Vogliamo raggiungerlo”. La vittoria di oggi del Cesena contro il Sassuolo insegna come non bisogna mai fidarsi dell’avversario: “Certo. Tutti gli avversari sono forti e noi siamo concentrati al massimo per vincere questa partita”. La Coppa Italia è diversa dal campionato: “E’ molto importante per la città vincere la coppa. Quindi dobbiamo passare il turno”

FORMAZIONI UFFICIALI di SS Lazio-Genoa

Queste le formazioni ufficiali di Lazio-Genoa, ottavi di finale di Tim Cup. Roma, mercoledì 18 Gennaio ore 21, Stadio Olimpico:

LAZIO (4-3-3) –Strakosha; Patric, Wallace, Hoedt, Lukaku; Parolo, Biglia, Lulic; Lombardi, Djordjevic, Felipe Anderson. A disp. Marchetti, Vargic, Bastos, de Vrij, Radu, Leitner, Milinkovic, Murgia, Kishna, Immobile, Rossi. All. Simone Inzaghi.

Indisponibili: Morrison, Keita
Squalificati: –
Diffidati: –

GENOA (3-4-2-1) –  Lamanna; Munoz, Burdisso, Orban; Lazovic, Cofie, Rigoni, Laxalt; Pandev, Ocampos; Pinilla. A disp. Rubinho, Zima, Brivio, Gentiletti, Izzo, Edenilson, Cataldi, Morosini, Ntcham, Beghetto, Taarabt, Ninkovic. All. Ivan Juric.

Indisponibili: Veloso,  Biraschi, Perin, Simeone
Squalificati: –
Diffidati: –

Arbitro: Antonio Damato (sez. Barletta)
Assistenti: Paganessi – Lo Cicero
IV Uomo: Tagliavento

Signori: “L’incoronazione sotto la Nord? Fu qualcosa di pazzesco”. Sulla Lazio di oggi…

Il “Re del Gol” Beppe Signori torna a parlare e lo fa ai microfoni di Radiosei nella trasmissione “La voce della Nord”:

SIGNORI ED IL SUO RAPPORTO CON IL DERBY

“Zeman mi ha visto in un’amichevole, feci due gol è lì che si è innamorato e mi volle a Foggia con lui, poi arrivai alla Lazio. Cosa fosse Roma l’ho capito al primo derby, quella era la partita più importante, in tutti quelli giocati ne ho perso solo uno 3-0. Solo chi lo gioca può capire da quello che succede nelle due settimane, quella precedente e quella successiva. E’ una partita speciale, il primo derby ero talmente teso che penso sia stata la peggior partita in serie A, avrò toccato al massimo 5 palloni. 

L’AMORE DEI LAZIALI

L’incoronazione sotto la Nord fu qualcosa di pazzesco. L’11 giugno del 1995 ero in Brasile con la squadra, uscì la notizia della mia cessione, io non partecipai alla trattativa, ho capito solo successivamente quanto accaduto a Roma, io in sostanza non sono mai stato ceduto nella mia idea. Quella protesta fu il riconoscimento più bello e che vale più di ogni ingaggio. Sono cambiati i tempi, è cambiato il calcio, ora non credo possa accadere una cosa del genere. Cragnotti ogni anno investiva per migliorare la squadra e nessuno voleva andare via perché diventavamo sempre più forti e si aveva la sensazione che si potesse vincere a breve. Il mio rapporto con la Nord è sempre stato speciale, sicuramente facilitato dal fatto che ho sempre fatto gol.

IL CALCIO DI OGGI 

“Il calcio senza tifosi non ha futuro ed è la cosa più triste per tutto l’ambiente, al giocatore piace la gente che va allo stadio, che lo incita, che lo acclama. Non si potrà tornare indietro, a quel calcio che si giocava tutti alle 14.30. Ne perde la passione e ne giova solo il business delle televisioni”. 

LA “CATIVA” INFORMAZIONE

“Pensare che io possa dire di tifare l’Atalanta è assurdo, a volte parlare con la carta stampata è un errore perché rispetto alla radio o alla Tv non si hanno le registrazioni. La Lazio la seguo sempre, mi viene spontaneo, ho affetto anche per le altre squadre con cui ho giocato”.

LA LAZIO DI INZAGHI

Questa Lazio è la squadra rivelazione, è un gruppo affiatato con delle qualità ottime. E’ una squadra tosta. Immobile sul gol in diagonale un po’ ricorda me, anche se fisicamente è diverso. Sta facendo gol ed è importante quello, è stato preso per segnare. Per giocare all’Olimpico o a San Siro devi essere un giocatore con gli attributi e lui sta dimostrando questo.”

Il capitano Pino Wilson ricorda Re Cecconi

Pino Wilson, il capitano del primo scudetto biancoceleste, nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Luciano Re Cecconi ha voluto ricordare il giovane compagno scomparso tragicamente attraverso una lunga intervista rilasciata alle colonne della Gazzetta dello Sport.

Queste le sue parole: “Ricordo perfettamente quella sera. Ero in ufficio e presi una telefonata. Dall’altro lato del filo la voce di Nando Vona, il nostro segretario. Sento: ‘E’ morto Cecconi’. Quello era il cognome del vice direttore della nostra banca. ‘Ma come, l’ho visto oggi pomeriggio?!’, gli risposi. Ci vollero una decina di secondi per chiarire l’equivoco. Corsi all’ospedale dove avevano portato Luciano, vi trovai il dottor Renato Ziaco, il nostro medico sociale, morto purtroppo anche lui otto anni dopo. ‘Lo vuoi vedere?’, mi chiese. Gli risposi di si. Era disteso su una lettiga, coperto da un lenzuolo. Aveva un forellino vicino allo sterno, così piccolo che quasi non si vedeva. Agghiacciante”.

Wilson ha 71 anni, quel giorno ne aveva 31. Il corpo che stava guardando era quello del suo compagno “Cecco“, che di anni ne aveva appena compiuti 28: “Trascorsi i giorni successivi nell’incredulità. Lo so che può sembrare un luogo comune, ma davvero non riuscivo ad accettare che potesse essere successa una cosa del genere. Rammento la sua gioia durante l’ultimo allenamento: era felice perché aveva capito che stava per tornare in campo dopo un lungo infortunio, me lo rivedo al bar con la sua faccia contenta. Luciano si bloccava di rado e per lui che era un combattente, abituato a dare tutto se stesso, era davvero pesante non poter giocare. Per questo era contentissimo”.

Invece, con quella Lazio di ribelli e ribaldi, impasto di genio, furore e passione, il destino usò la mano pesante. Tommaso Maestrelli, il «papà» che sapeva parlare a quei ragazzacci, se n’era andato un mese e mezzo prima, a soli 54 anni, per un cancro. Poi fu la volta di Re Cecconi: “Nel gioco moderno Luciano avrebbe fatto una bellissima figura. Sapeva stare in campo, non era solo un giocatore di corsa, aveva anche piedi buoni. Era la classica mezzala destra, per stare alla Lazio di oggi un Parolo ma con più continuità d’azione sulla fascia. Perché nella stessa azione potevi trovartelo in difesa a coprire e subito dopo lanciato nella metà campo avversaria, grazie a un dinamismo fenomenale. Con quel fisico bestiale, era un altro Benetti per intenderci, avrebbe potuto giocare tranquillamente altri cinque o sei anni. E sempre nella Lazio, perché lui apparteneva a quella maglia”.

Una squadra unica, con tanti giocatori che si dichiaravano apertamente di destra e giravano armati (“nella vita c’è un momento della stupidaggine, l’abbiamo passato anche noi”, ricorda il capitano). Una squadra divisa in clan (Chinaglia, Wilson e Pulici da un lato, Martini e Re Cecconi dall’altro: avevano anche spogliatoi diversi) durante la settimana ma che in campo diventava un blocco di granito: “Lui apparteneva all’altra fazione ma la morte di Maestrelli ci aveva unito, tanto che avevamo deciso di prendere casa nello stesso comprensorio. Una casa che Luciano non s’è potuto godere. Il segreto di quel gruppo era Maestrelli: arbitrava le partitelle d’allenamento, combattutissime e che a volte andavano avanti anche oltre il tramonto. Poi ci chiamava in cinque o sei da lui e sistemava le cose: sapeva come eravamo fatti, con il suo carisma riusciva a tenerci insieme. Così in ritiro si faceva gruppo, sempre. E siccome eravamo scaramantici, poteva capitare di vedere due volte lo stesso film, e nello stesso cinema, perché ci aveva portato bene. La domenica, poi, guai a chi toccava uno di noi. Credetemi, con la guida di Tommaso in quegli anni abbiamo ottenuto risultati impensabili. Un uomo di caratura d’oro puro”.

Uomini, appunto: Re Cecconi era soprannominato ‘il saggio’. Per me era ‘il trasparente’. E con questo aggettivo penso di aver detto tutto”. Un saggio cui non mancava il fegato per lanciarsi col paracadute: “Era stato Martini a iniziarlo. L’aveva chiesto anche a me e gli chiesi se era pazzo, per me era inconcepibile. Ricordo che una volta, per un’iniziativa dell’Unicef, atterrarono a Tor di Quinto, sul nostro campo di allenamento. Che matti”. Già, erano davvero strani angeli, come i loro compagni di squadra. Angeli di carne e ossa. Angeli neri, bianchi e celesti.

 

Lo Monaco: “I bianconeri con la Lazio non possono sbagliare”

Periodo impegnativo questo per la Lazio. Gli uomini di Simone Inzaghi, dopo la gara di questa sera di Coppa Italia all’Olimpico con il Genoa, domenica prossima nell’anticipo di campionato delle 12:30 saranno chiamati alla difficile trasferta in casa della Juventus. La squadra di Allegri arriva all’incontro con i biancocelesti dopo la sconfitta rimediata in casa della Fiorentina e per la compagine laziale non sarà facile uscire dall’impianto torinese con qualche punto. A dirsi certo di questo è l’ad del Catania, Pietro Lo Monaco, che intervenendo ai microfoni di Radio CRC ha dichiarato:

“In ogni gara la Juventus cambia gli uomini. A centrocampo non ha dei fenomeni ma giocatori di prima fascia. Ora però è tornato Marchisio. Credo che i continui cambi non facciano bene anche se si ha un organico importante. Le sconfitte subite sono già quattro. La Juve dovrà confermarsi e non può sbagliare contro la Lazio”.