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CINEMA – Anthony Quinn, “Zorba il greco” (VIDEO)

L’attore statunitense e premio Oscar Anthony  Quinn si è spento il 3 giugno 2001 all’età di 81 anni in un ospedale di Boston. Nato a Chihuahua (Messico) il 21 aprile 1915 da padre irlandese, che perse appena tredicenne, e madre messicana. Durante la sua vita ebbe tredici figli.

Carriera straordinaria nel mondo del cinema, cinquanta anni tra Hollywood e Broadway, oltre 320 film interpretati (di cui uno anche diretto), due Oscar vinti. Cominciò a recitare per caso per correggere un difetto di balbuzie. Debuttò nel cinema in “The plainsman” nel 1937. Sul set  conobbe la figlia del regista, Katherine, che un anno dopo divenne la sua prima moglie e dalla quale ebbe quattro figli. Dopo aver preso parte a una ventina di film tentò la fortuna a Broadway, facendosi notare con “Un tram che si chiama desiderio” e “Nata ieri”, per poi tornare a Hollywood. Autodidatta di grande cultura, lettore insaziabile, suonatore di chitarra e clarinetto e anche pittore di successo, vinse il primo Oscar nel 1950 con “Viva Zapata”, il secondo nel ’56 con “Brama di Vivere”. Diventò un attore conteso dalla cinematografia mondiale e firmò grandi interpretazioni in “La Strada” e “I cannoni di Navarone”. Straordinario protagonista nel film “Lawrence d’Arabia” del 1962 e “Zorba il greco” del 1964, dove l’attore durante una scena interpreta il Syrtaki, il famoso ballo greco, in maniera a dir poco eccezionale e indimenticabile.

Non solo cinema, Quinn da ragazzo frequentò a Los Angeles corsi di pittura e architettura dimostrandosi interprete di valore anche in questo campo. Scrisse anche un’autobiografia. Non smise mai di lavorare, nel suo ultimo film “Oriundi”, era tornato a vestire i panni dell’italiano, un emigrato in Brasile che, a 93 anni, vede sfasciarsi la sua famiglia.

FOTO – Gli scarpini griffati Air Jordan, per Neymar

Il marchio Air Jordan è il leader nel mondo del basket. Dominio assoluto e milioni di esemplari venduti in tutto il mondo. Grazie al binomio Nike – Michale Jordan, questo prototipo di scarpa ha sbaragliato tutta la concorrenza.

Ora si tenta di conqusitare il mercato del calcio. Durante le Olimpiadi di Rio 2016, Neymar indosserà scarpini targati Air Jordan Felice sia il campione del Barcellona, che Michael Jordan, entusiasta soprattutto del testimonial brasiliano. Di seguto la foto dei particolari scarpini:

Hawaii, trovata maxi spugna: potrebbe essere il più vecchio essere vivente

Alle Hawaii un team di ricercatori in una zona marina protetta ha individuato una maxi spugna grande quanto un furgoncino e con un aspetto che ricorda quello della materia cerebrale.

Gli scienziati, che hanno descritto la scoperta sulla rivista Marine Biodiversity, ritengono che  possa essere la più grande spugna conosciuta al mondo e che potrebbe essere anche il più vecchio essere vivente sulla Terra. La spugna, della grandezza di un pulmino, misura 3,6 metri per poco più di 2. E’ stata ritrovata a 7 mila piedi di profondità (poco più di due chilometri) durante una spedizione nel parco marino Papahanaumokuakea, la più vasta area naturale protetta degli Stati Uniti. La spedizione è stata resa possibile grazie a un sommergibile pilotato a distanza da scienziati della Noaa e dell’Università delle Hawaii. “La sua età è probabilmente dell’ordine dei secoli se non dei millenni”, ha spiegato al Guardian l’autore principale dello studio, Daniel Wagner.

Le spugne sono esseri fondamentali per gli ecosistemi marini: fanno da filtro all’acqua e forniscono un habitat per miriade di specie invertebrate e microbiche. Prima di condividerne le osservazioni con la comunità scientifica gli scienziati hanno studiato la maxi spugna per un anno. “La maggior parte del nostro pianeta si trova in acque profonde e il grosso non è mai stato esplorato”, ha aggiunto Wagner.

ITALIA FRANCIA U21 – Sconfitta immeritata per gli Azzurrini

VENEZIA – Amichevole di lusso a Venezia in onore di Valeria Solesin la studentessa italiana rimasta vittima dell’attentato al Bataclan a Parigi. Un bel banco di prova per gli azzurrini che affrontano la Francia, campione del mondo 3 anni fa. La squadra di Di Biagio domina nel primo tempo ma subisce il gol allo scadere. Nel secondo tempo meglio i galletti, ma nel finale Monachello prima e Masina  dopo si ritrovano sui piedi la palla del pareggio ma la sprecano.

La Nazionale italiana si presenta con la consueta casacca azzurra con calzoncini dello stesso colore, mentre la Francia sfoggia il completo da trasferta tutto bianco. Al quarto minuto subito pericolosa la Francia con Dembele che esplode il mancino dalla distanza che scheggia la traversa. Non si fa attendere la risposta dell’Italia con Berardi che si vede negare il gol da un grande intervento di piedi del numero 1 francese.

All’11 grande giocata di Cerri che stoppa la palla e scarica il tiro ma trova la risposta di Didillion. L’Italia cresce di minuto in minuto e alla mezzora Grassi colpisce il palo dopo un bel tiro al volo. Sfiora il gol anche Ricci su scherma di punizione. Tuttavia, è la Francia a trovare il gol un minuto prima del duplice fischio con Cornet bravo prima a dribbare Ferrari e Calabria e poi a trafiggere Gollini. Azzurrini immeritatamente in svantaggio dopo un bel primo tempo.

SECONDO TEMPO

Nella ripresa, la Francia forte del vantaggio, conduce il gioco. Al 50′ Lemar se ne va dalla destra, supera Calabria e serve una palla insidiosa al centro che viene respinta dalla retroguardia azzurra. Di Biagio preoccupato prova a mischiare le carte togliendo dal campo Grassi, Berardi e Ricci, al loro posto entrano Mazzitelli, Garritano e Rosseti. Al 70′ il tecnico dell’under 21 effettua altri 3 cambi (nelle amichevoli possono farsi 6 cambi) fuori Cataldi, Cerri e Conti, al loro posto dentro Monachello, Masina e Capezzi. Al 70′ il solito Cornet ruba palla alla difesa italiana e mette al centro un crosso al bacio per Haller che salta più in alto di tutti e il suo colpo di testa termina di poco a lato.

La partita si addormenta, da segnalare all’88’ la gomitata di Mendy a Rosseti che gli costa un rosso. Insidioso ma centrale il sinistro di Monachello in area di rigore. Il numero 1 francese si supera al 90′ quando riesce con la punta delle dita a parare il tiro di Monachello da pochi passi, sulla ribattuta si avventa Masina che però cicca il pallone divorandosi il più facile dei tap-in. Prima del triplice fischio ci prova anche Mazzitelli con un bel destro a giro che termina di poco alto. Bella Italia ma alla fine è la Francia a portare a casa la vittoria.

Fabrizio Piepoli

NBA FINALS – Nella notte inizierà la sfida per l’anello tra Cleveland e Golden State

Appassionati di NBA, questa notte sintonizzate le sveglie alle ore 3. Si, perchè partirà il grande spettacolo delle NBA FINALS, la lunga sfida che decreterà la squadra migliore del pianeta. A contendersi l’anello saranno i Cleveland Cavaliers e i Golden State Warriors, rispettivamente campioni della franchigia East e West.

Il match è la rivincita dell’edizione 2015, dove a spuntarla furono i californiani di Golden State. A guidare le due franchigie saranno i formidabili Lebron James per Cleveland e Curry per i Warriors. La sfida corre non solo sulle schiacciate, ma anche sulle triple. I californiani partono leggermente favoriti per via anche del fattore campo a loro favore nella lunga serie al meglio dell 7. Ma i Cavaliers hanno recuperato molti infortunati e puntano molto sul collettivo. Ancora poche ore e poi si farà sul serio.  NBA, I LOVE THIS GAME.

ITALIA UNDER 21 – Di Biagio: “Sconfitta che brucia ma sono soddisfatto dei ragazzi”

A fine partita, il commissario tecnico dell’Italia under 21 Gigi Di Biagio ha commentato la gara contro la Francia, vinta proprio dai transalpini. Queste le sue parole ai microfoni di Rai 2: “Alla base di tutto c’è il pensiero per Valeria e i suoi familiari. E’ stata una partita vera che ci ha dato delle indicazioni perché abbiamo affrontato una grande squadra. Abbiamo costruito molto e siamo soddisfatti. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo in cui meritavamo almeno il pareggio, poi nella ripresa ci siamo allungati troppo, abbiamo cercato il gol più col cuore che con la testa. Prima sconfitta che brucia, non conta che sia un’amichevole. I ragazzi hanno provato a fare quanto gli avevo chiesto. Sono comunque soddisfatto di loro”.

Fabrizio Piepoli

FIFA – Infantino sotto accusa, rischia la sospensione

Non c’è pace per la FIFA. Dopo gli scandali targati Blatter e Platini, ecco una nuova ombra all’interno dell’esecutivo. A farne le spese potrebbe essere il nuovo Presidente Infantino. Infatti, come riportato dal giornalista tedesco Tim Rohn, l’italo – svizzero avrebbe ordinato la cancellazione delle mail riguardanti le riunioni della FIFA.

Se fosse confermato ciò, Infantino potrebbe essere sospeso per circa 90 giorni. Di seguito il tweet del gironalista sulla vicenda:

CALCIOMERCATO – Tutte le trattative del 2 giugno

Ad una settimana dall’inizio dell’Europeo, a tener banco nel mondo del calcio, sono le trattative di calciomercato. Tutti i club di tutte le nazioni e di tutti i campionati sono alla ricerca degli innesti giusti per migliorare le proprie rose. Di seguito la carrellata di trattative, voci e indiscrezioni del 2 giugno:

GUNDOGAN – Ufficiale il passaggio del centrocampista dal Borussia Dortmund al Man City per la cifra di 27 milioni di euro.
PJANIC – Il giallorosso potrebbe lasciare la capitale per approdare al Barcellona. Il club blaugrano sarebbe disposto a pagare la clausola rescissoria. Ma la Juventus resta sempre in agguato…
LEWANDOWSKI – Il Bayern Monaco potrebbe perdere il bomber poacco. Lo stesso attaccante ha detto di valutare altre offerte e le sirene provenienti dal Real Madrid fanno gola al bomber. I blancos lo vogliono a tutti i costi.
HIGUAIN – Il Napoli deve stare attento al valzer delle punte. In caso di partenza di Lewandowski, il club di Ancelotti, il Bayern Monaco, recapiterà a De Laurentiis un ‘offerta di 70 milioni per Il Pipita.
KOULIBALY – Il centrale è corteggiato dal Chelsea che ha offerto 30 milioni. Ma il Napoli ha detto no, per ora…
RUDIGER – Il difensore della Roma, secondo voci provenienti dall’Inghilterra, sarebbe in procinto di firmare con il Chelsea. Si attenderebbe solo che il club giallorosso, trovi il suo sostituto.
RAMPULLA – L’ex portiere della Juventus è il nuovo Presidente della Cremonese. Prende il posto di Gigi Simoni.
DANI ALVES – Il difensore laterale del Barcellona ha ufficializzato il suo addio al club blaugrana. “Voglio vivere una nuova esperienza“, questo il saluto del brasiliano. Juve in pole, e secondo il quotidiano AS avrebbe già firmato per i bianconeri, ma occhio al PSG.
MARIO RUI – E’ forte l’interesse della Roma per l’esterno destro dell’Empoli. Le parti stanno trattando. Non è escluso anche l’inserimento di Zielinsky e Paredes nella trattativa.
LAPADULA – Secondo Izzo, il bomber avrebbe già firmato per il Genoa, lasciando così via libera a Pavoletti.
ZEMAN – Il tecnico boemo potrebbe tornare in Italia, dopo la deludente esperienza in Svizzera. Su di lui, Crotone e Pescara.
LAMOUCHI – L’ex centrocampista di Parma ed Inter, potrebbe essere il nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia. Le parti stanno trattando.
DI MATTEO – Domani l’ex laziale dovrebbe essere ufficializzato dall’Aston Villa, come loro allenatore. Questo è quanto riportato da skysportnews.
MANAJ – Sul baby attaccante dell’Inter, è forte l’interesse del Perugia. In Serie B, il talento potrebbe farsi le ossa in prestito per un anno.
VECINO – In caso di partenza di Pjanic, la Roma punterebbe Vecino della Fiorentina. Trattativa difficile in quanto la Viola chiede intorno ai 15/20 milioni.
GOLLINI – Il giovane e promettente portiere del Verona, è nelle mire della Fiorentina. I Viola vogliono un nuovo portiere che prenderebbe il posto di Tatarusanu.

ITALIA – FRANCIA: LE FORMAZIONI UFFICIALI

Diramate le formazioni ufficiali per l’amichevole Italia – Francia, in memoria della Solesin, vittima dell’attentato terroristico a Prigi. Il match si disputa a Venezia.

ITALIA: Gollini, Conti Calabria, Grassi, Caldarra, Ferrari, Cataldi, Pellegrini, Cerri, Berardi, Ricci.

FRANCIA: Didillon, Gbamin, Mendy, Kimpembe, Bakayoko, Lemar, Koziello, Haller, Cornet, Dembele, Pavard.

Mandelli cosiglia: “Lazio, Pavoletti è il bomber perfetto”

Continua il corteggiamento da parte della Lazio nei confronti di Leonardo Pavoletti. L’attaccante del Genoa è al centro dell’interesse di molte squadre di Serie A. Il club biancoceleste sembrerebbe in pole per acquistarlo, ma ancora niente è deciso.

Dalle frequenze di Lazio Style Radio, l’allenatore della Primavera del Sassuolo, Mandelli, consiglia la Lazio: “Pavoletti è il bomber giusto per la Lazio. E’ completo, sa far gol sia di testa che con i piedi. Nell’ultimo anno ha avuto una crescita pazzesca, realizzando tantissimi gol. Lo preferisco a Lapadula, anche perchè l’attaccante del Pescara non lo conosco perfettamente“.

Questione Lapadula sempre più ingarbugliata. Iezzo: “So che ha già chiuso con…”

Gianluca Lapadula, l’attaccante del Pescara, suscita sempre più l’interesse delle squadre maggiori della Serie A. Nei giorni scorsi si è parlato di contatti con sempre più società: oltre la Lazio hanno chiesto informazioni anche Juventus e Napoli.

La Lazio, nonostante manchi ancora l’accordo con la società pescarese, sembra essere in vantaggio sulle concorrenti e la destinazione romana sarebbe gradita al giocatore in quanto aumenterebbero le sue possibilità di poter giocare titolare. A far accrescere ancora di più i dubbi su come si risolverà la vicenda ci ha pensato l’ex portiere del Napoli, Gennaro Iezzo, che ai microfoni di Radio Punto Zero ha dichiarato: “Lapadula ha già chiuso con il Genoa. Gabbiadini? Sembra un pesce fuor d’acqua, il Napoli gioca col 4-3-3 mentre lui è una seconda punta. La sua permanenza credo dipenderà dal modulo che avrà in campo la squadra partenopea la prossima stagione”.

Forte è il sospetto che l’eventuale acquisto da parte del Genoa, qualora fosse vero, sia avvenuto con l’avvallo della Lazio fortemente interessata all’acquisto del bomber dei grifoni Leonardo Pavoletti. In questo modo sia i capitolini che i genovesi risolverebbero le rispettive perdite in attacco con due bomber di razza. Ovviamente è solo un mero ragionamento ipotetico, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.

Buone notizie per Biglia

Notizie incoraggianti per Lucas Biglia. Il centrocampista biancoceleste sta facendo di tutto per tentare di recuperare dall’infortunio riportato nei giorni scorsi e poter così prendere parte con la nazionale Argentina alla Coppa America.

Come riportato da lmneuquen.com le condizioni di Biglia migliorano continuamente ed è già tornato a fare jogging e a correre sul tapis roulant. Il ct Martino ha nel frattempo bloccato l’arrivo di Pizarro ma solamente sabato, ultimo giorno in cui la lista dei convocati può essere modificata – verrà presa la decisione finale. Matías Kranevitter,  compagno di Lucas nell’Albiceleste, si è  detto dispiaciuto per il suo infortunio: Biglia è un giocatore molto importante per questa squadra, speriamo possa rientrare presto. Sostituirlo non sarà facile ma al fianco di Mascherano mi trovo bene, cercherò di farmi trovare sempre pronto”.

Il Cagliari a un passo dall’ex punta biancoceleste

Alessandro Matri, rientrato a Milano dopo il prestito alla Lazio, potrebbe presto rifare le valige per la Sardegna. La meta isolana per l’attaccante non sarebbe il progetto di una semplice vacanza ma una scelta di vita per potersi rilanciare nel calcio che conta assumendo un ruolo da protagonista.

A quanto riportato da Premium Sport la società rossonera sta trattando con il Cagliari la cessione dell’ex attaccante biancoceleste per una cifra intorno ai 3 milioni di euro. Matri sarebbe ben propenso ad accettare la nuova destinazione anche perchè conosce bene la piazza rossoblu per averci già giocato tra il 2007  e il 2011.

UEFA – Cambiamenti in vista per la Champions: più potere alle grandi

Novità in vista per la Champions League. Nel prossimo dicembre l’Uefa si riunirà per decidere se cambiare il format della competizione o se lasciarlo intatto. In occasione della finale disputata a Milano tra Real Madrid e Atletico già sono avvenuti incontri tra i manager della Federcalcio europea: presenti anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il dirigente del Real Madrid Pedro Lopez, insieme al numero uno della federcalcio olandese Michael van Praag, candidato all’elezione a presidente Uefa e spalleggiato tra gli altri anche da Karl-Heinz Rummenigge.

Prima però bisognerà capire dopo la squalifica di Platini chi sarà il nuovo presidente dell’Uefa: elezione prevista il 14 settembre. Solo dopo aver scelto il numero uno Uefa si penserà alle proposte per cambiare la massima competizione europea, le proposte verranno ratificate a dicembre per entrare in vigore dalla stagione 2018/2019.

Tra le tante proposte c’è anche quella di giocare le gare il sabato per questioni di diritti televisivi, soprattutto per favorire i mercati asiatici e americani. L’idea sarebbe di costituire un torneo più chiuso per poter concedere più posti alle nazioni big: Inghilterra, Italia, Francia, Germania e Spagna. Tutto ciò comporterebbe ai top club europei e alla stessa Uefa maggiori ricavi.

STORIA – L’incoronazione della Regina Elisabetta II

Il 2 giugno 1953 Elisabetta II fu incoronata regina di Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Ceylon e Pakistan, assumendo il ruolo di capo del Commonwealth. Elisabetta è ascesa al trono in seguito al decesso del padre, Re Giorgio VI, avvenuto il 6 febbraio 1952.

L’incoronazione avvenne più di un anno dopo la salita al trono in rispetto della tradizione che richiede un periodo di lutto in ricordo del monarca precedente. Durante la cerimonia di incoronazione la Regina Elisabetta giurò solennemente di sostenere la legge nel suo regno e di assumere il governo della Chiesa d’Inghilterra.

L’incoronazione di Elisabetta II si tenne presso l’abbazia di Westminster e fu la prima incoronazione ad essere ripresa in televisione. Vi fu un acceso dibattito all’interno del Gabinetto Britannico sull’opportunità delle riprese, con il Primo Ministro Winston Churchill che si dichiarò contrario; tuttavia Elisabetta insistette nel permettere l’accesso alle telecamere. Milioni di persone seguirono l’evento dal vivo; la registrazione fu spedita oltreoceano utilizzando l’English Electric Canberra lo stesso giorno, per permettere al popolo canadese di visionare il filmato il prima possibile.

Gli ospiti della cerimonia camminarono in processione di fronte a quasi tre milioni di spettatori, alcuni dei quali avevano campeggiato durante la notte pur di non perdersi l’evento. Più di 200 microfoni furono posizionati lungo il percorso e all’interno dell’abbazia, 750 giornalisti trasmisero in 39 lingue diverse; più di 20 milioni di persone nel mondo seguirono l’evento in tv. L’abbazia di Westminster aprì alle 6 di mattina per ricevere i circa 8000 invitati. Personaggi di spicco come i membri della famiglia reale, sovrani esteri, la parìa, i capi di Stato ed i Membri del Parlamento. Dal Canada arrivarono il Primo ministro, Louis Saint-Laurent ed il Premier della Saskatchewan, Tommy Douglas, mentre da Tonga si presentò la Regina Salote Tupou III.

In tutti i regni, nel resto del Commonwealth e nelle altre parti del mondo, si tennero celebrazioni per l’incoronazione. A Londra la regina organizzò un pranzo per il quale fu ideata la ricetta del pollo dell’incoronazione (coronation chicken), e uno spettacolo pirotecnico venne allestito al Victoria Embankment. Si tennero feste in strada in ogni parte del Regno Unito. In Corea i soldati canadesi in servizio nella guerra di Corea resero omaggio sparando granate fumogene di colore blu, rosso e bianco verso il nemico e bevendo razioni di rum. Negli Stati Uniti furono organizzate feste per l’incoronazione, tra le quali una a New York cui parteciparono lo zio e la zia della regina, il Duca e la Duchessa di Windsor, mentre in Canada ebbero luogo parate militari, corse di cavalli, sfilate e spettacoli pirotecnici. In Terranova 90mila scatole di dolci furono distribuite ai bambini. In Québec 400mila persone raggiunsero Montréal. Uno spettacolo multiculturale fu messo in scena all’Exhibition Place di Toronto, balli e spettacoli in piazza ebbero luogo nelle provincie delle praterie e, a Vancouver, la comunità cinese eseguì pubblicamente una danza del leone.

 

L’ERBA DEL VICINO – Roma Primavera, arriva la stangata per Tumminello

Dopo essere stato sospeso dalla società giallorossa per il comportamento violento e anti sportivo tenuto nei confronti dell’arbitro nella semifinale tra Roma e Inter Primavera per l’attaccante giallorosso Marco Tumminello arriva anche una pesante squalifica che lo terrà lontano dai campi di calcio per diverso tempo.

La Lega attraverso un comunicato ufficiale ha infatti reso noto che il Giudice Sportivo Luca Lo Giudice ha inflitto ben sei giornate di squalifica al giocatore romanista con la seguente motivazione: “per avere, al 16° del secondo tempo supplementare, contestato una decisione arbitrale assumendo un atteggiamento irrispettoso; per avere inoltre, all’atto della consequenziale espulsione, affrontato l’Arbitro con atteggiamento intimidatorio appoggiandogli la testa sul viso e costringendolo a retrocedere di due passi; per avere infine, mentre abbandonava il terreno di giuoco, colpito con un calcio la copertura della panchina”.

Alessandro Cochi sulla questione Flaminio

Stamattina Alessandro Cochi ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Lazialità sulla questione dello stadio Flaminio dopo che la scorsa settimana il candidato sindaco Giorgia Meloni e Paolo Bravaccini detto Grintino candidato al comune di Roma, erano andati a fare un sopralluogo nell’impianto che molti definiscono e rivendicano come la casa della Lazio, l’impianto dove la prima squadra della città dovrebbe giocare le sue gare casalinghe. L’impianto inaugurato il 19 marzo 1959, ospitò i biancocelesti per l’intera stagione 1968/69 e quella del 1989/90 (a causa dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico per Italia 90), nonché per diverse partite dei campionati di Serie B 1962/63,1964/65, 1965/66.

Cochi affronta con la solita sagacia la questione rispondendo con fermezza alle domande del collega:

In questi dodici anni di gestione, c’è mai stato un effettivo interesse da parte della Lazio?

“Rispondo per quanto riguarda i cinque anni in cui ho ricoperto l’incarico di delegato allo sport nel governo comunale, e posso confermare che non c’è mai stato alcun tentativo di avvicinamento della Lazio Calcio, ma soltanto un interesse da parte della Polisportiva attraverso l’avvocato Emanuele, ma di questo è più giusto che ne parli il presidente Antonio Buccioni, il quale se ne occupò in prima persona. Purtroppo non se n’è più fatto nulla.”

 In che modo Lotito ha argomentato il suo rifiuto?

 “A livello ufficiale è nota una famosa battuta che fece di fronte ai giornalisti presenti in Campidoglio a riguardo. Io d’altro canto non posso rispondere in prima persona ma è giusto che ne parli lui. Personalmente credo che il presidente della Lazio sia da sempre concentrato sul terreno in suo possesso sulla Tiberina, dove vorrebbe realizzare un progetto più ampio. Capisco che il Flaminio ha tanti vincoli, ma secondo me, e parlo sia da tifoso che da amministratore che da cittadino, questo impianto potrebbe essere patrimonializzato, visto che intorno ci sono palestre, piscine e uffici, dove si può pensare di adibire questi locali come sedi per le varie sezioni della Polisportiva come il nuoto, la ginnastica, la scherma, il rugby e la boxe. Sul campo principale ci si potrebbe far giocare la Primavera della Lazio, mentre per quanto riguarda la prima squadra non posso entrare in merito perché la struttura di Formello è patrimonializzata.”

 Quali sono gli ostacoli maggiori da superare al fine di avviare una vera trattativa? Quali interventi bisognerebbe apportare sul territorio?

“Ci sono sicuramente vincoli di carattere urbanistico, di sovrintendenza e d’ampliamento richiesto per motivi di omologazione FIGC. Oggi al Flaminio non si potrebbe giocare. L’ultima gara disputata all’interno dell’impianto in deroga dalla Questura e dal Prefetto risale al 19 giugno del 2011, con l’Atletico Roma sconfitto per 2-0 dalla Juve Stabia nel ritorno dei playoff per la promozione in Serie B. Noi con gli architetti, gli ingegneri e gli esperti, oltre che fare il progetto di fattibilità tramite le risorse per Roma, battaglia che sto intraprendendo da tre anni, vorremmo che si mettesse a bando l’impianto, visto che è un impianto comunale che per anni stato in concessione al CONI e poi restituito al comune nel 2011. Il problema più grande sarebbe arrivare a circa 40.000 posti, oltre che la costruzione del settore ospiti in sicurezza, anche se abbiamo visto che sarebbe possibile entrare anche da sotto. Per quanto riguardo la copertura sicuramente c’è un vincolo, considerato che l’opera è un monumento realizzato dall’ingegner Nervi, famiglia tra l’altro importantissima che curò le Olimpiadi di Roma nel ’60 e non solo. Purtroppo se manca la volontà politica, gestionale e operativa, ogni discorso è inutile. Da tre anni a questa parte, durante la presidenza Marino, manca anche la manutenzione, che invece era sempre stata fatta durante il precedente mandato. L’erba continua a crescere e anche l’area ospitalità creata in passato per il Sei Nazioni, dopo un sopralluogo da noi effettuato un paio di settimane fa, sta andando in malora, comportando così un enorme spreco di denaro pubblico investito. La colpa è di chi ha gestito la situazione negli ultimi tempi, ma i problemi nascono da lontano.”

 A che cifre ammonterebbe l’investimento necessario a riqualificare l’impianto?

“Se parliamo di manutenzione ordinaria il costo è stimato tra i 500.000 e i 600.000 euro annui. Per riqualificare seriamente il Flaminio si deve ragionare dai 18 milioni di euro in su, affinché poi si possano ipotizzare deleghe e omologazioni delle federazioni competenti. Basti pensare che per ristrutturare un appartamento in una zona pregiata come il quartiere Flaminio ci vogliono tra i 300.000 e i 400.000 euro, figuriamoci uno stadio. Io stimo tra 18 e i 20 milioni di euro, ma ragiono per difetto. E’ ovvio che tutto ciò potrebbe essere patrimonializzato, ma c’è un altro problema che potrebbe riguardare la proprietà comunale, che magari se non venduto dal comune andrebbe in regime di concessione. Noi per tre anni siamo stati con la Federazione Italiana Rugby, che ha lasciato il Flaminio per andare all’Olimpico, con una maggiore capienza e minori costi, anche se il Flaminio sarebbe potuta diventare la casa del rugby italiano. Con la Lazio è stata abbozzato un confronto, ma in profondità non si è mai andati visto che la proprietà rappresentata dal presidente Lotito non aveva la minima intenzione di interessarsi. Poi si è provato a intavolare un discorso con la Polisportiva della Lazio, proseguito dal mio successore come assessore allo sport, Luca Pancalli, uomo CONI e vice presidente del comitato Roma 2024. Quando è cambiata invece la presidenza della FIGC con l’avvento di Tavecchio e il consigliere federale Lotito al posto di Abete, il Flaminio è ricaduto nell’oblio. I lavori di manutenzione e il taglio dell’erba non sono più stati effettuati, dopodiché nel 2013 la mia maggioranza ha perso le elezioni e da lì ad oggi la situazione dell’impianto è sotto gli occhi di tutti.”

Sarebbe possibile creare un progetto con negozi, ristoranti seguendo l’esempio dello Juventus Stadium?

“Uffici, negozi e ristoranti si potrebbero fare, ma non delle dimensioni certamente dello Juventus Stadium. Un’altra grana, che prima non ho citato, sono i parcheggi. Ricordiamo che da anni all’Olimpico si gioca in deroga, ovvero che non ci siano manifestazioni al Flaminio, quindi si potrebbe fare anche il contrario. A me personalmente affascina lo stadio modello inglese nel centro città, come ce ne sono tanti a Londra. Per la copertura ci sarebbe il problema legato alla famiglia Nervi come dicevo prima e alle sovrintendenze, quella nazionale e quella comunale, che incombono. Sull’area tribuna autorità dove c’è la targa per il Grande Torino, cui fu dedicato per un periodo lo stato Flaminio, sono stati fatti tanti lavori. Dispiace perché dai tempi della vicinissima Rondinella, all’Italia che ci vinse i Mondiali, alla Lazio che ci fece tanti campionati, al di là della parentesi 89/90, ricordiamo che il Flaminio resse tutto un campionato dopo i lavori per i mondiali di Italia 90’ , che tra l’altro rovinarono l’Olimpico. Ovvio che oggi urgono altre normative in materia di sicurezza affinché ci siano tutti gli ok di Prefetto, Questura, sovrintendenze e Assessorato all’urbanistica, però è un peccato che non si sia mai preso in considerazione l’idea di riqualificare il Flaminio. So che c’è un progetto culturale sia lì che per il PalaTiziano e l’Auditorium. Io dico che va bene metterci in mezzo la cultura, ma spero che chi governerà Roma dalla prossima settimana metta tra le sue priorità in ambito sportivo il Flaminio. Malagò ha detto che il Flaminio verrà riqualificato dal CONI qualora Roma vincesse la candidatura per le Olimpiadi del 2024. Sapendo che il verdetto si saprà non prima di settembre 2017, la paura è che il Flaminio si rovini ulteriormente. Se l’amministrazione comunale ci mettesse la volontà che è mancata negli ultimi anni si potrebbe rimediare agli errori degli anni passati.”

 Quanto tempo servirebbe per la completa ristrutturazione dello stadio e della zona circostante?

“Non ci dobbiamo prendere in giro. La burocrazia è lenta, la politica pure e i vincoli sono tanti. Ho timore che ci voglia minimo un anno e mezzo per avviare le pratiche di riqualificazione. Per la costruzione e l’ampliamento delle strutture esistenti anche lì ci vorrebbero quasi due anni, Juventus Stadium insegna. Diciamo che in tuttoservirebbe un tempo di tre o quattro anni, ma spero tre personalmente. Ricordo un progetto di fattibilità della FederRugby per l’ampliamento, in cui tra l’altro era presente anche uno dei tanti architetti dello Juventus Stadium, dove si parlava dell’idea di scavare, con criterio e sotto la supervisione delle sovrintendenze chiaramente, per ricavare posti in ampiezze e aumentare la capienza attuale che comprende all’incirca 27.000 posti. Bisognerebbe decidere in fretta, ma sappiamo che Roma e l’Italia sono ancora legate a vecchie norme che rallentano tutto.”

 Qualora il ‘Flaminio’ tornasse utilizzabile, verrebbero imposte le barriere divisorie?

“Da amministratore e tifoso spero ovviamente di no, perché sono norme di sicurezza che secondo me allontanano la gente dagli stadi. Il Flaminio ha gli spalti attaccati al campo senza pista di atletica e sicuramente ci sarebbero anche lì dei problemi. Io per cultura sportiva sono contro le barriere, che sappiamo quanto abbiano danneggiato economicamente quest’anno Lazio e Roma, ma al di là di questo è stato brutto aver visto due derby senza pubblico. E’ vero che la cosa più importante sono i 22 in campo, ma lo spettacolo che c’è sugli spalti è il sale del calcio da sempre. Spero che il nuovo Prefetto di Roma possa venire a capo di questa situazione. Poi è chiaro che chi sbaglia deve pagare, ma così sono state punite le famiglie e i giovani che nel 99% dei casi si comportano bene. La loro protesta è legittima, anche perché non è una legge nazionale, ma è una norma che vige soltanto nella Capitale e in nessun’altra città italiana, tra l’altro in uno degli stadi più sicuri al mondo. Io ripeto che sono assolutamente contro questo tipo di provvedimenti, che allontanano la passione e la circoscrivono, facendo diventare il calcio come il teatro, che, con tutto il rispetto, non è alla stregua di un evento calcistico, caratterizzato dal gioco di squadra e dall’incitamento dei tifosi.”

ESCLUSIVA CALCIOMERCATO – ECCO LE DICHIARAZIONI DEL DS DEL BARCELLONA SU ADRIANO

Ormai è risaputo che uno degli uomini più vicini alla Lazio è il giocatore del Barcellona Adriano. Oggi in conferenza stampa per fare il punto della situazione sulle strategie della compagine iberica, è intervenuto Robert Fernandez direttore sportivo della società blaugrana che ha fatto chiarezza su tutti i giocatori che militano in squadra. Fra questi c’è stata anche una battuta sull’esterno brasiliano Adriano, che a detta di molti dovrebbe venire a roma sponda Lazio. Un’operazione difficile che a quanto sembra non è ancora ben definita. Infatti le parole del direttore sportivo del Barcellona non lasciano trapelare molta fiducia: “Ha un contratto in vigore e non ha ricevuto nessuna chiamata da parte nostra per lasciare il club. Staremo a vedere.

Speriamo che queste siano soltanto frasi di circostanza e che il giocatore, seppur non più nel suo momento migliore, sia vicino a vestire la casacca biacoceleste.

Felice De Nicola sulla vittoria di Nibali – Avanti Lazio!

lazio ciclismo felice de nicolaIntervista a Felice De Nicola, Direttore Generale della Società Sportiva Lazio, sezione ciclismo che ci dice la sua impressione sulla vittoria di Vincenzo Nibali al giro d’Italia.

Laziochannel.it da sempre vicina e ispirata ai valori dell’Ente Morale SS Lazio, non parla soltanto di calcio, ma ama discutere anche di altre discipline olimpioniche, come vuole la nostra nobile tradizione sportiva che pone lo sport al centro dei nostri valori.
Sulla grande impresa del corridore siciliano, abbiamo già intervistato il nostro main sponsor Cicli Bortolotto che ci ha rilasciato il suo attento punto di vista. Oggi invece è la volta del direttore generale della sezione ciclismo della Lazio, Felice De Nicola che ai nostri microfoni dichiara quanto segue.
Non credo si possa aggiungere altro a quanto sia stato già detto e scritto su Nibali, i fatti parlano da soli. Posso solo cogliere dalla sua straordinaria impresa lo spunto per una personale considerazione, che va anche al di là del ciclismo e dello sport. Nibali rappresenta il modo di agire e di pensare di un Italia antica che non si rassegna mai, che non si sente mai sconfitta anche andando contro il pensiero comune che ti da ormai per spacciato. Infatti non bisogna mai dire che è finita, fintanto esiste anche una minima speranza per risollevarsi, mai perdere di vista la concretezza degli obiettivi a favore delle chimere dell’apparenza!
Ma quell’Italia così temeraria esiste ancora? “Mah, quell’Italia oggi rischia di scomparire per sempre se non diamo a questi uomini, in tutti i settori della vita, la possibilità di dimostrare alle nuove generazioni che soltanto con il sacrificio, l’applicazione, la serietà e la costanza  si possono raggiungere grandi risultati. Dobbiamo dimostrare che il “tutto e subito” e il correre dietro alle apparenze, a lungo andare non porta da nessuna parte. Il ciclismo invece può dare molto per la formazione di un giovane ragazzo, in quanto è una disciplina dove il sacrificio e la fatica sono elementi imprescindibili e senza pedalare non si riesce a raggiungere l’obiettivo prefissato. E’ sempre stato così e così sempre sarà.
Onore a te Vincenzo Nibali, Italiano vero“!
Parole vere, parole sante. Come non darti ascolto Felice. Grazie dell’intervista.
 Davide Sperati

Igli Tare cosa Fare?

Il 15 maggio scorso Igli Tare (direttore Sportivo della Lazio) disse ai microfoni di Mediaset Premium che entro “2 settimane prenderemo la decisione finale sulla scelta dell’allenatore”. Era la vigilia di Lazio-Fiorentina e Miroslav Klose si apprestava a disputare l’ultima partita con la maglia dei pionieri capitoli, a cui poi seguirono le noiose polemiche  – che purtroppo questa dirigenza ci ha abituato – sul perché il campione tedesco non firmò il contratto di rinnovo.

Ora da quell’intervista sono passati 19 giorni, 4 in più rispetto le dichiarazioni che il Direttore Sportivo annunciò in diretta TV. Per carità, nulla di particolarmente grave se da qui a pochissimi giorni dovesse arrivare la tanto attesa fumata bianca, ma da giornalisti onesti e al servizio del lettore, non possiamo far finta di nulla. Ancora una volta la società S.S. Lazio denota poca organizzazione e incapacità manageriale, mentre tutte le altre big hanno già risolto il problema del mister e pianificato alcuni colpi di mercato.

Lazio Sveglia!!!