Protagonista assoluto dell’inizio di stagione della squadra biancoceleste, autore di 9 reti in 12 partite, l’attaccante napoletano Ciro Immobile si è raccontato ai microfoni di Lazio Style Channel.
Questo uno stralcio della lunga intervista: “Mi sono appassionato al calcio grazie a mio padre. Mi ricordo la prima volta che siamo andati in una scuola calcio. Era la scuola calcio Torre Annunziata 88, la società della mia città. Ho iniziato prestissimo, credo a 4 anni. Andavo a scuola calcio, anche se non potevo, perchè mi piaceva talmente tanto che volevo andarci per forza, mio padre aveva chiesto il favore al presidente e ho cominciato da lì”.
Dal Sorrento alla Juventus, passando per Siena e Grosseto, fino all’arrivo a Pescara squadra che ha consacrato il talento di Immobile: “L’esperienza a Pescara è stata straordinaria sotto tutti i punti di vista, è stata un’ annata fatta nel modo migliore perché abbiamo vinto il campionato, sono stato il capocannoniere e ho vinto il premio di miglior giocatore del campionato”.
Dalla B alla Serie A. Prima al Genoa, poi al Torino dove, sotto la guida di Giampiero Ventura, il centravanti di Torre Annunziata trova la sua dimensione ideale diventando il capocannoniere della stagione 2013-14 di Serie A TIM: “Nelle prime sette partite non avevo ancora fatto gol, poi mi sono sbloccato e ho iniziato a sentire la fiducia di tutti, dell’ambiente. Da lì è partita questa cavalcata e abbiamo raggiunto obiettivi importanti come l’Europa League e ho vinto il titolo di capocannoniere. E’ stata un’annata dove abbiamo fatto delle cose importanti”.
Il passaggio al Borussia Dortmund, grande vetrina nella quale Immobile non riesce ad esprimersi al meglio. Il Siviglia lo chiama ma anche in terra spagnola Ciro trova poco spazio. Immobile decide di tornare in patria, al Torino, nella squadra che lo aveva esaltato e reso capocannoniere della Serie A. Al termine della stagione la Lazio lo cerca, lo acquista e gli affida le chiavi del reparto offensivo biancoceleste. Il primo gol, il secondo; Ciro diventa un punto di riferimento della Lazio: “Ai tempi dell’Europeo già si parlava della Lazio. La prima scelta era questa maglia, la mia priorità. Il primo gol contro l’Atalanta è stato emozionante, non me lo sarei mai aspettato, ma ci avevo lavorato tanto. La rete ha rotto il ghiaccio, è stata importante per acquistare fiducia. Spero di fare tanti altri gol”.

brasiliano, nonostante la Lazio abbia acquistato Luis Alberto ruota incorno all’orbita Lazio. C’è infatti il doppio nodo Keita da risolvere: il rinnovo infatti ancora non arriva ma una sua partenza a Gennaio ad oggi è altamente improbabile. Sicuramente mancherà per quasi un mese a causa della partecipazione in Coppa d’Africa con il suo Senegal. Ed ecco che ritorna in auge il nome di Jonathan Cafù come sostituto durante la sua assenza in questi giorni (e non solo…). Il brasiliano in più è riuscito ad ottenere il passaporto comunitario ed è quindi tesserabile già nella finestra di gennaio. Lui nonostante stia molto bene in Bulgaria sarebbe entusiasta di venire alla Lazio e di giocare con il suo nuovo amico Felipe Anderson come ha confermato lui stesso: “Tare ha parlato più volte con il mio procuratore, c’è stata una serie di contatti tra le società. La Lazio è sempre in contatto con il mio procuratore. È un grande club che ha fatto la storia. Il mio amico Felipe Anderson me ne ha parlato”, queste le sue parole riportate da “Il Corriere dello Sport”. I due si sono conosciuti in patria da ragazzi, potrebbero ritrovarsi anni dopo nella Capitale. Le sue prestazioni però intanto hanno acceso i riflettori su di lui. La valutazione è lievitata fino a 12 milioni (il club di Razgrad lo aveva preso a poco più di 2). E in Inghilterra è spuntato anche l’interesse di Leicester e Arsenal.