Home Blog Pagina 2662

LAZIO SOCIAL – Felipe Anderson e la sua grande voglia di vincere il derby

AGGIORNAMENTO DEL 1 APRILE ORE 8:30 – A Roma non si parla d’altro già da due settimane. La sosta per le Nazionali non ha distratto i tifosi, l’argomento derby è sempre il più caldo. In casa Lazio la consapevolezza è quella di non poter sbagliare: visti i risultati fallimentari, vincere la stracittadina è l’ultimo obiettivo rimasto. Felipe Anderson lo sa e sembra sempre più pronto ad affrontare questa sfida, contro i rivali giallorossi. Questo è almeno quello che dichiara sul suo profilo ufficiale Instagram, vuole lasciare il segno nella prossima stracittadina: “Carico per il derby e per il finale di stagione”. La speranza è che sia lui che i sui compagni riescano a trasformare sul campo almeno una volta queste parole che tante volte i tifosi hanno sentito in questa stagione.

Carico per il Derby e per il finale di stagione con le nuove @adidasfootball! #X15 #BeTheDifference #quebreabanca

Una foto pubblicata da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

E’ tornato dagli impegni con il la Nazionale U23 del Brasile con tanto entusiasmo e determinazione. Risorse preziosissime da impiegare immediatamente nel prossimo derby della Capitale. Ha voglia di vincere il suo primo derby Felipe Anderson, dopo esserci andato molto vicino la scorsa stagione nel momento in cui cui trasformava in oro tutto quello che toccava.Vuole regalare ai tifosi un grande risultato contro gli eterni rivali dopo una stagione piuttosto avara di soddisfazioni. A giudicare dal messaggio lanciato da FA10 sul proprio profilo Instagram, lo spirito a quattro giorni dalla partita clou di questo finale di stagione, sembra proprio quello giusto: “Tornato a casa con molta voglia di vincere…”.

Tornato a casa con molta voglia di vincere… 👊🏽⚽️🙌🏽

Una foto pubblicata da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

1 Aprile – In edicola arriva Linus

Il primo aprile del 1965 nelle edicole, fondata da Giovanni Gandini e pubblicata da Milano Libri, arriva la più importante rivista dei fumetti italiani: Linus. L’albo “linus n. 1″ viene per la prima volta distribuito nelle edicole al costo di 300 lire. Fa il suo esordio con una bella copertina verde che ci propone Linus – uno dei principali protagonisti dei Peanuts di Schulz – con la sua inseparabile coperta ed il pollice in bocca. Sopra il nome della rivista una piccola indicazione del suo campo d’interesse, che sarà poi nel corso degli anni sempre più amplio e vario. Sotto il nome della rivista un breve sunto dei fumetti ospitati (“Le storie di Charlie Brown e Li’l Abner e un episodio completo di Braccio di Ferro“). All’apertura dell’albo un trafiletto che descrive l’obiettivo della rivista, quello di pubblicare fumetti di buona qualità senza pregiudizi intellettualistici, ossia  sia fumetti classici che nuovi e ancora ignoti ai lettori, proposti assieme ad articoli ed approfondimenti. Subito dopo una interessante intervista di Umberto Eco ad Elio Vittorini e Oreste Del Buono in cui i tre intellettuali discutono di fumetti e di Charlie Brown. Quindi i fumetti, per prime le strisce dei Peanuts, precedute dalla presentazione dei principali personaggi nati dalla fantasia di Schulz. E’ proposta innanzitutto una pagina di strisce del 1950, per far conoscere al pubblico com’erano i Peanuts degli esordi, dopodichè una selezione di strisce più recenti. La striscia successiva è il Braccio di Ferro di Segar, con l’episodio Braccio di Ferro e le arpìe del 1939. Il terzo fumetto, grottesco e surreale, è Li’l Abner di Al Capp, umorismo intelligente e satira pungente. E’ la volta poi di alcuni articoli dedicati ai fumetti. Infine è la volta delle strisce poetiche del Krazy Kat di Herriman. Al termine del fumetto una pubblicità mostra  ai lettori il secondo numero di Linus.

1 aprile 1976 – Steve Jobs dà vita al suo impero

L’1 aprile 1976 in un garage tre giovani ragazzi, Steve Paul Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne (socio di minoranza), fondarono la Apple Computer Company. Una grande azienda statunitense produttrice di computer, dispositivi multimediali e sistemi operativi, con sede a Cupertino, nello Stato della California, e attualmente una delle aziende di computer più conosciute al mondo. Grazie all’ingegno dei tre la Apple Computer ha cambiato la storia dell’informatica e certamente anche il modo in cui siamo abituati a rapportarci con la tecnologia. Il primo prodotto progettato è Apple I, che fa il suo debutto all’Homebrew Computer Club di Palo Alto sin dal primo mese di attività della società. Il computer è equipaggiato con una CPU Mos Technology 6502 di 1MHz e di una RAM da 8 KB, ma quello che lo rende davvero speciale è proprio il modo in cui è stato messo in vendita. In genere i computer in uso erano dotati di un kit di montaggio, mentre Apple I è formato invece da una scheda madre già collegata all’interno. Coloro che acquistano il computer devono dotarsi separatamente di un alimentatore, un case (la struttura esterna del pc), un monitor e una tastiera. Promuovere il nuovo prodotto per i tre soci non è facile, in quanto il Bit Shop, catena informatica marchiata USA, al momento dell’ordine dei suoi primi 50 computer, per metterli in vendita chiede che siano completi degli altri accessori che servono, mentre l’intento dei tre ideatori era quello di produrre solo le schede. Problema non di poco conto che crea tensioni all’interno dell’azienda, portando addirittura il socio di minoranza a cedere le sue quote. I due soci rimasti riescono a far fronte alle richieste del mercato ma si rendono conto che hanno bisogno di essere affiancati a qualcuno in grado di saper gestire la parte amministrativa. Ruolo che in seguito viene affidato a Clifford “Mike” Makkuula Jr, imprenditore che decide di investire nell’idea di Jobs e Wozniak, e proprio con il suo aiuto sostituiscono ufficialmente la Apple Computer Corporate il 3 gennaio 1977 con la Apple Computer Inc.. Dopo quasi sei mesi dall’avvio della nuova società, lanciano un nuovo progetto, Apple II, che rappresenta una sorta di evoluzione del vecchio Apple I ed è considerato sicuramente il primo pc di successo. Il computer, dotato di una scocca in plastica, oltre alla famosa scheda, e di una grafica a colori, presenta anche la Ram potenziata fino a 12 KB. Prodotto che viene realizzato fino al 1980 e che vende oltre un milione di pezzi al costo di 1.195 dollari escluso il monitor. E’ in questo periodo nasce il famoso logo con la mela morsicata, caratterizzato dal fatto di essere colorato con i toni dell’arcobaleno invertiti. Nel 1980 debutta Apple III, il primo pc interamente prodotto da Apple, ma non raccoglie il successo sperato per via del suo prezzo spropositato che varia tra i 4.000 e i 7.800 dollari: una cifra davvero enorme per l’epoca. I fondatori nonostante il cattivo risultato ottenuto decidono di quotare in borsa l’azienda, vera tappa che determina la crescita della società. Nel 1984 esordisce il primo Macintosh (modello 128 K), lanciato sul mercato il 24 gennaio con una operazione commerciale geniale, sfruttando l’audience del diciottesimo SuperBowl. Da questo però iniziano i problemi per Apple perché le vendite non stabilizzano il fatturato, i due fondatori arrivano ai ferri corti e nel 1985 Jobs viene completamente estromesso dalla società. L’azienda inoltre commette un altro grave errore, che pagherà in seguito caro, concedendo l’utilizzo di alcuni elementi grafici del Macintosh a Microsoft, in cambio di una versione di Word ed Excel compatibile con i computer di loro produzione. Nel frattempo Steve Jobs non si arrende e fonda una nuova società, la NeXT Inc.. Apple entra totalmente in crisi e a metà degli anni novanta la situazione sembra davvero disperata ma, grazie all’acquisto della NeXT Computer, Inc. Jobs riesce a rientrare in società. In pochi anni grazie a lui l’azienda torna ai vertici e raggiunge un successo senza precedenti. Il 16 settembre 1997 gli viene affidato ufficialmente l’incarico di lanciare la società nell’olimpo della tecnologia e da quel momento ne assume il pieno controllo. Apple inizia così a crescere: nel 2000 presenta il sistema operativo Mac Os X, nel 2001 apre gli Apple Store e lancia il lettore musicale iPod e nel 2007 arriva anche l’iPhone e, qualche anno dopo l’iPad.

Rinnovo Biglia, parla l’agente: “E’ un momento cruciale, presto sarà fatta chiarezza…”

A fine campionato sarà rivoluzione ma sarà inevitabile partire da alcune colonne portanti della squadra. Molti si chiedono se tra i punti di partenza della nuova Lazio ci sarà anche lui, il faro del centrocampo biancoceleste, Lucas Biglia. L’argentino è in cima alla lista dei desideri di molti club e a quasi 30 anni è normale che vorrebbe giocare la Champions da protagonista, cosa che la Lazio sicuramente al momento non può garantirgli. E’ anche vero però che, come lui stesso ha detto, a Roma sta benissimo quindi una sua partenza a Giugno non è ancora così scontata. La Lazio vorrebbe tenerlo con un ingaggio da Top Player, ma tanti fattori incideranno sul futuro del capitano biancoceleste. Per approfondire la situazione attorno al giocatore, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com proprio l’agente del capitano biancoceleste, Enzo MontepaoneNiente è stato ancora deciso in via definitiva. Siamo in un momento cruciale per il suo futuro e presto sarà fatta chiarezza“. Su un eventuale incontro con la dirigenza biancoceleste a breve ha così risposto: “Posso dirvi che mi trovo già in Europa. Nelle prossime settimane incontrerò la dirigenza biancoceleste ed entrambe le parti presenteranno la propria situazione”. Non si sbilancia però sulle percentuali di rinnovo: “Non posso sbilanciarmi. Ripeto, questa è la fase clou delle trattative“.

SERIE B – Un Giorno per la nostra città

Dopo la 33a giornata anche il prossimo turno, il 34° della Serie B ConTe.it, vedrà in campo i protagonisti dello sport integrato, ragazze e ragazzi con e senza disabilità, che giocheranno fra loro durante l’intervallo delle partite. E’ l’ultimo appuntamento stagionale di Un Giorno per la nostra città, il progetto della Lega B con il quale i 22 club dedicano una giornata al mese al proprio territorio. L’obiettivo è duplice. Da una parte aderire al principio di prossimità e saldare il legame con la propria gente, dall’altra sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’inclusione sociale e dell’importanza del volontariato, elevando l’attenzione e il rispetto nei confronti di persone delle quali si vuole valorizzare le diverse capacità.

MAURI – Rinnovo in vista per il capitano?

In questa stagione molto poco felice, anche l’estro di Stefano Mauri ne ha pagato le conseguenze. Il capitano, complice anche una preparazione atletica non eccelsa, sta vivendo una stagione anonima. Pochi i suoi guizzi, a differenza dello scorso anno, dove era tra i pilastri della squadra. Eppur la sua avventura con la casacca biancoceleste potrebbe continuare. Secondo Tuttomrcatoweb, Lotito vorrebbe proporre il rinnovo di un anno al numero 6. Uomo spogliatoio, potrebbe essere colui che dovrà guidare il prossimo anno le nuove leve per un immediato riscatto. Prima della fine del campionato le parti dovrebbero incontrarsi per mettere nero su bianco i dettagli dell’accordo.

Biava sul derby: “Vincere per l’onore. Arbitrerà Banti? Molto male…”

Non sarà un derby come gli altri. Come accaduto all’andata, sarà un match caratterizzato dall’assenza dei tifosi e i giocatori potrebbero risentirne. Soprattutto la Lazio, in cerca di stimoli per terminare al meglio la stagione che non ha più nulla da offrire. Beppe Biava, ex difensore della lazio, è intervenuto a Radio Olympia per analizzare il match: “Giocarlo senza i tifosi sarà molto brutto per i calciatori, am purtroppo sarà così. Spero che la Lazio metta in campo la giusta grinta per salvare la stagione. I biancocelesti devono vincere per salvare l’onore e dare uba gioia ai tifosi“. Interpellato sull’arbitro Banti, che dirigerà il derby, Biava ha risposto attaccando il fischietto: “Mi fa venire in mente quel Napoli – Lazio 4-3, quando regalò il rigore a Cavani, mi diede il cartellino rosso e, soprattutto, non convalidò il gol a Brocchi“. Infine un consoglio alla “vecchia guardia”: “Devono far capire ai nuovi il significato di questa gara. Ai mie tempi Ledesma era colui che ci caricava e che sentiva più di tutti questo match“.

Rocchi ricorda il derby: “Quello del 6 gennaio, indimenticabile”

L’ex bomber Tommaso Rocchi, è intervenuto a Radiosei per parlare dell’imminetne derby tra Lazio e Roma. Rocchi ha ricordato il derby tramite quello che per lui fu la stracittadina più bella: “Il 3-1 del 6 gennaio fu qualcosa di bellissimo, anche perchè andai in rete. Ma quella Lazio era veramente arrabbiata“. Differenze tra la sua Lazio e quella attuale: “Noi avevamo fame e voglia di centrare degli obiettivi. Quest’anno la Lazio non ha queste doti e tutto è andato nel verso sbagliato“. Sugli uomini chiave Rocchi punta su tre calciatori: “Direi Candreva, Klose e Felipe, sono loro che potrebbero cambiare il match“. Poi un consiglio alla Lazio: “Evitare di prendere gol nei primi minuti, perchè potrebbe condizionare tutta la gara“. Infine sul suo futuro: “Ho raggiunto i 200 gol in carriera e sono felice. A fine anno smetto e mi dedicherò alla famiglia. ma voglio restare nel mondo del calcio”.

Cataldi carica la Lazio: “Il derby è sempre una battaglia”

Il giovane centrocampista biancoceleste, Danilo Cataldi, è stato ospite, insieme a Manolas, alla presentazione della Junior Cup, l’iniziativa che vuol promuovere il calcio all’interno degli oratori. Cataldi è stato intervistato dai colleghi della stampa presenti e parlando del derby si è così espresso: “E’ sempre una battaglia dove due squadre danno tutto in campo“. Poi ha parlato della sua carriera: “Ho avuto la fortuna di esordire molto presto in Serie A ed ora sto realizzando il mio sogno da bambino, ovvero giocare con la Lazio. Il momento più emozionante? Indossare la fascia da capitano, lo scorso anno“. Infine un consiglio ai bambini: “Giocate sempre con l’idea di divertirvi“.

Lotito aut-aut alla squadra

Il malcontento per le ultime prestazioni della Lazio colpisce anche il presidente Claudio Lotito, che, a detta di Sport Mediaset, si sarebbe presentato a sorpresa a Formello e avrebbe minacciato che, in caso di sconfitta nel derby di domenica, la Lazio partirà a Norcia per il ritiro.

Pioli sta preparando al meglio la squadra, ma non si arrestano le incertezze e le probabilità di essere esonerato, specie in caso di sconfitta contro la Roma. L’avvicinamento al derby procede senza grossi entusiasmi tra i giocatori. Questa è una partita che tutti i laziali sentono profondamente, soprattutto quest’anno dopo la beffa all’andata, finita 2-0, dopo l’eliminazione dall’Europa League e mentre si va verso la fine di un campionato che non ha riservato buoni risultati per la Lazio.

L’ultima vittoria dei biancocelesti contro la Roma in Serie A, risale all’ottobre del 2012. Comunque vada resterà un derby amaro per l’assenza dei tifosi laziali in Curva Nord, i quali hanno ormai deciso di non entrare allo Stadio Olimpico per vari motivi espressi in una lettera pubblicata al Corriere dello Sport.

FORMELLO – Pioli e gli infortuni in difesa, un incubo senza fine…

Ancora perplessità e imprevisti per Stefano Pioli dopo la seduta di allenamento pomeridiana. Ultimo a rientrare dalla sosta delle nazionali è Lucas Biglia, che ha preso parte alle prove tattiche, ma ciò non tranquillizza il mister. I problemi più gravi arrivano dalla difesa, specialmente dalla fascia destra dove Basta non sembra aver recuperato a sufficienza dalla lesione al polpaccio, infatti oggi non si è visto. Purtroppo i problemi non finiscono qui: Patric non ha lavorato con il gruppo, scarpe da ginnastica e lavoro differenziato a bordo campo per l’esterno spagnolo. E’ rimasto solo Mauricio…infatti, durante le prove tattiche, viene schierato come terzino destro. Qualora l’ex Barcellona non so riesca a recuperare, il brasiliano resterebbe l’unica opzione a disposizione. In sintesi l’unica soluzione per il 4-3-3 di Pioli al momento è: Marchetti, tra i pali, Mauricio terzino destro, coppia centrale Hoedt e Bisevac, terzino sinistro Braafheid. Per quanto riguarda il centrocampo sembrano avvantaggiati la coppia Biglia – Parolo, piuttosto che Cataldi, anche se si è ripreso dall’influenza. In dubbio ancora Milinkovic-Savic, a causa della lesione al polpaccio, lavoro differenziato fino a ieri per lui. A formare il trio d’attacco, sicuramente ci sarà Candreva e Felipe Anderson, il centrale potrebbe essere Matri, favorito a Klose e Djordjevic, ma quest’ultimo enigma sarà risolto soltanto nei prossimi giorni.

Quindi ancora una formazione non al completo e non al meglio. Ai già infortunati Radu, Kishna e Konko si è aggiunto Onazi. Biglia, invece, non ha preso parte alla partitella finale, ma per domenica non dovrebbe essere in discussione la sua presenza.

CURVA NORD – Ecco dove vedere il derby insieme

Come sappiamo ormai da tempo per il prossimo derby che si disputerà allo stadio Olimpico, la Curva Nord della Lazio non entrerà, continuando la protesta che va avanti senza sosta dall’inizio della stagione, contro le barriere in curva. I sostenitori biancocelesti seguiranno il derby alla loro maniera in una location inedita che solo ora è stata resa nota. Ai microfoni di di Radiosei (precisamente nel programma “La voce della Nord”) infatti, un esponente della Curva Nord, ha annunciato che: il punto di ritrovo per vedere insieme il derby di domenica è presso il Palagems di Via del Baiardo a Tor di Quinto e che l’appuntamento é per le 12.30.

Materazzi sicuro: “Pioli farà le scelte giuste per il derby. Chi sarà decisivo? Sicuramente…”

Stringono i tempi per domenica, il derby si avvicina sempre più velocemente e aumenta la pressione su entrambe le squadre, soprattutto sulla Lazio. Ottava in classifica e senza obiettivi da perseguire in questo finale di stagione, ai biancocelesti si presenta l’occasione della stracittadina per allontanare le critiche subite nell’ultimo periodo.

Sono iniziati da un pezzo i confronti a colpi di parole tra i diversi giocatori delle squadre rivali. Il portiere della Roma, Szczęsny ha affermato che la sua squadra si trova nelle migliori condizioni possibili. A rincuorare la Lazio oggi è intervenuto ai microfoni di radio incontro Olympia l’ex allenatore biancoceleste, Giuseppe Materazzi, papà di Marco. Giuseppe, che ha allenato la squadra negli anni 88-90, si è detto fiducioso per le speranze della Lazio: “Nonostante le difficoltà registrate dalla Lazio in questa stagione, sono convinto che la squadra biancoceleste disputerà un grande derby. La Lazio ripartirà dalla stracittadina, Pioli la starà preparando al meglio non caricando i suoi giocatori di eccessive pressioni e responsabilità. Come spesso accade in questo tipo di partite, può vincerle chi si trova in maggiori difficoltà, trasformando gli ostacoli in energia positiva. L’emergenza difensiva? Non mi preoccupa. Gli uomini che il tecnico laziale sceglierà di schierare in campo saranno preparati e collaudati, forti del lavoro svolto in settimana agli ordini del mister. Candreva? Sarà lui l’uomo decisivo. Con la sua qualità unita alla quantità di gioco, può rappresentare l’arma letale che alla Roma può fare male…”.

Non ci resta che aspettare e verificare se le parole del mister si avvereranno.

Gabrielli: “Le barriere? Si possono togliere, ma anche rimettere…dipende solo dai tifosi”

Sarà un derby decisamente anomalo e sottotono quello che ci attende domenica pomeriggio. Lo spettacolo che la tifoserie di entrambe le squadre di solito garantiscono in queste occasioni purtroppo non ci sarà, a causa della decisione di entrambe le tifoserie organizzate di continuare nella loro protesta (ormai da diversi mesi) contro la presenza di barriere divisorie all’interno delle curve. Il risultato? Uno stadio dagli ampi spazi vuoti e un’atmosfera non proprio da stracittadina. Proprio di questa situazione delicata ha parlato a margine della visita alla mostra ‘Antiquorum Habet’, il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Ecco le sue parole: “Il derby sarà un appuntamento importante per questa città. Mi auguro che tutto si svolga nella massima tranquillità e noi, siccome siamo deputati anche a svolgere questa funzione, gestiremo tutto quello che dovrà essere gestito”. Inevitabile, che il discorso ricada poi sulle barriere: “Nel momento in cui, chi ha la responsabilità della sicurezza, prenderà coscienza che le barriere non servono più si toglieranno. Siamo arrivati a questa soluzione perché non si sono applicate le regole correttamente: gli steward erano alla mercé di chi stava nelle curve e non si rispettavano minimamente gli spazi vitali di chi ci stava. Per noi c’è una sola via d’uscita, cioè che i tifosi tornino nella curve e rispettino le regole. A quel punto si potranno togliere le barriere che però si possono anche rimettere”.

 

Fair Play Finanziario, si muove la FIGC: a rischio le grandi

Questa volta la Figc sembra essersi decisa a fare sul serio per quanto riguarda il Fair Play Finanziario. La Federazione ha presentato alla Lega le norme che regoleranno l’iscrizione alla Serie A. In un fascicolo di ben 38 pagine in cui è stato riassunto quanto già previsto dalla norma sulle Licenze Nazionali decise lo scorso anno e contenenti anche le sanzioni previste a partire dal campionato 2018/2019, prima fra tutte, il blocco della campagna trasferimenti. A quanto riportato da Tuttosport, dalla stagione 2018/2019 per avere la licenza nazionale che concede il benestare all’iscrizone al torneo nazionale sarà vincolante il pareggio di bilancio. Ma sin dalla prossima stagione verranno effettuati dei controlli sui conti delle società, e sono diversi i club che rischiano sanzioni che si rifletteranno sulla possibilità di effettuare la campagna acquisti. Come più volte sottolineato anche da Tavecchio, in questo momento sono molte le società non in regola con i parametri per l’iscrizione al campionato. A quanto pare i club che non rispettano i parametri richiesti sarebbero addirittura dieci. L’Inter risulterebbe quella messa peggio, ma anche Genoa, Lazio, Milan e Roma corrono un grande rischio. Tra l’altro le squadre che non riusciranno a raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League andranno incontro a un notevole abbassamento dei loro introiti e, inoltre, vedranno aumentare negativamente la differenza tra spese e ricavi. Per questa stagione non verrà preso nessun provvedimento ma verrà presentata solo la richiesta di rientrare nei parametri consentiti tramite un “piano dettagliato” che la Federazione dichiara essere già stato depositato da tutte le società coinvolte. Dalla stagione successiva però le cose cambieranno e le squadre correranno seri rischi. Bisognerà inserire il “pagamento dei debiti nei confronti di società affiliate a Federazioni estere” e dimostrare il pagamento dei dipendenti e delle buonuscite fino a maggio e, inoltre, rispettare parametri più stringenti su indicatori di liquidità, indebitamento e costo del lavoro. In caso contrario l’anno prossimo scatteranno le prime multe e sanzioni, compreso il blocco della campagna trasferimenti. La sanzione più pesante è la mancata concessione della licenza e dell’iscrizione al campionato, ma questo potrà verificarsi solo a partire dalla stagione 2018/19, quando il requisito del pareggio di bilancio sarà vincolante e verranno presi in considerazione i risultati ottenuti dalla stagione 2015/16 a quella 2017/18.

Rizzolo: “Il derby è una gara particolare, difficile fare pronostici”

Per parlare della stracittadina romana in programma domenica prossima alle 15 è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex biancoceleste Antonio Rizzolo: “Il derby di solito è una gara che può cambiare le sorti della stagione. Conquistare il successo nella stracittadina per la Lazio sarebbe importantissimo, non tanto per la classifica quanto per migliorare lo spirito della squadra e quello dei tifosi. Mi auguro che possa diventare una grande iniezione di fiducia per terminare al meglio il campionato. I giorni che precedono la gara sono diversi da quelli in cui ci si prepara per le altre partite, perchè i giocatori hanno la consapevolezza che è la gara più importante della stagione. Ricordo benissimo quello vinto grazie al gol di Di Canio, dove Paolo si esibì in quell’esultanza alla Chinaglia. Eravamo giovani e venivamo dal settore giovanile biancoceleste, quindi era un incontro che sentivamo in maniera particolare. Scendere in campo e affrontare i giallorossi per noi fu il coronamento di un sogno. In questo genere di partite tutto ciò che è stato fatto fino a questo momento passa in secondo piano e ci si concentra solo sulla gara da affrontare, cercando di pensare solamente a far bene. I giallorossi sono in un ottimo periodo, sia per lo stato di forma che emotivamente, ma la voglia di rivincita dei biancocelesti potrebbe risultare un’arma fondamentale per avere la meglio sui rivali. La Lazio arriva al derby da sfavorita ma in partite come questa tutti i discorsi sono relativi. Scendendo in campo con gli stimoli giusti gli uomini di Pioli credo possano regalarsi una soddisfazione che per la città di Roma resterà per sempre nella memoria di tutti, spero davvero che possa arrivare la vittoria. Il tecnico biancoceleste è consapevole di quanto vale questa gara e ha la situazione sotto controllo, credo che punterà sulla sicurezza senza pensarci tanto sopra, credo che i giocatori che scenderanno in campo saranno i più affidabili. Il calcio è una questione di motivazioni e voglia di sacrificarsi, bisognerà approcciare la gara nella giusta maniera, non è questione di moduli. Spero che i biancocelesti affrontino la gara con il piglio giusto dando in campo il 100% delle loro possibilità. In una partita del genere punterei su Klose.

Novità in vista contro le “frodi sull’olio” italiano

Negli ultimi tempi sono molte le frodi sull’olio che si acquista dai rivenditori. Olio che arriva dall’estero ma che poi viene spacciato per italiano. Per garantire e tutelare i consumatori però finalmente qualcuno e qualcosa si sta finalmente dando da fare. E’ il caso della Coop che, per tutelare i propri clienti e i propri marchi, sta ultimamente utilizzando un naso elettronico anticontraffazioni in grado di riconoscere, attraverso un’impronta digitale aromatica, l’olio 100% prodotto nel nostro paese. Come spiegato da Chiara Faenza, Responsabile Sostenibilità e Innovazione Valori Direzione Qualità-Coop Italia, all’Adnkronos: “Stiamo utilizzando uno strumento che è un gas-cromatografo a doppia colonna in grado di individuare, con certezza, se si tratta di olio italiano, utilizzato come naso elettronico”.

Dopo un anno di analisi effettuate dal laboratorio di Coop Italia, Heracles II“, questo il nome dello strumento, si è dimostrato in grado di poter verificare l’origine dell’olio extravergine di oliva a marchio Coop, “100% italiano”. Una verifica importantissima a fronte di una stagione complicata in cui la produzione di olio italiano è stata al di sotto dei soliti standard a causa della stagionalità e della mosca dell’olivo, l’emergenza Xylella, che ha colpito gli ulivi del Salento.

Ma come funziona questo strumento? Il naso elettronico viene “addestrato” ad annusare oli italiani di provenienza certa attraverso l’identificazione delle sostanze volatili assegnando un profilo aromatico utile alla classificazione dei prodotti. Il gascromatografo viene abbinato inoltre a un potente software che analizzando statisticamente i risultati ottenuti riesce a discriminare i vari tipi di olio.

Come spiegato ancora dalla Faenza: “Si è costruita così una banca dati, con validità scientifica, che è stata realizzata in collaborazione con le Università di Udine, Bologna e Barcellona”. Lo strumento rivela l’impronta aromatica di un determinato olio standard che, insieme ad altri campioni con le stesse caratteristiche, costruisce un modello di riferimento. I campioni immessi sul mercato, di cui l’origine è incerta, possono essere confrontati con questo modello per vedere se ci sono o meno corrispondenze. La Coop Italia, grazie all’avanguardia del suo laboratorio scientifico di Casalecchio di Reno, utilizza sin dal 2013 questo strumento per l’olio e ora lo sta estendendo anche ad altri prodotti che corrono il rischio di contraffazioni, come per esempio il miele, sul quale si stanno conducendo indagini simili. Ma le frodi e le sofisticazioni possono riguardare anche altri prodotti e per individuare l’eventuale presenza di ogm, esclusi in maniera assoluta dai prodotti a marchio Coop, gli esperti hanno affinato una tecnica che si basa sull’analisi del Dna che viene utilizzata soprattutto per il riconoscimento di specie ittiche e che si rese molto utile quando ci fu lo scandalo delle lasagne con il ragù di carne equina. Questa tecnica è capace anche di individuare il latte vaccino nelle mozzarelle di bufala o nelle ricotte di pecora e capra.

POLISPORTIVA – Ciclismo, De Nicola nel Ranking Federale della FCI

Luca De Nicola, Under 23 della S.S. Lazio Ciclismo, per il quarto anno consecutivo è stato inserito nel “Ranking Federale” della Federazione Ciclistica Italiana. Il Ranking Federale è la lista di ciclisti per i quali è previsto un protocollo di monitoraggio clinico da effettuare durante la stagione agonistica. Ogni iscritto mette a disposizione il proprio “passaporto biologico” alle autorità preposte al controllo antidoping facilitandone il lavoro, il CONI-NADO, il Ministero della Salute e il Reparto NAS dei Carabinieri. Il Direttore Generale della S.S. Lazio Ciclismo, Felice De Nicola, ha commentato: «Il “Ranking Federale” garantisce l’integrità e il rispetto delle norme antodoping degli atleti iscritti al suo interno. Pertanto la presenza da oltre quattro anni in questo elenco del nostro ciclista Luca De Nicola, non può che renderci orgogliosi! La Lazio anche in questa circostanza ha di nuovo confermato il suo ruolo di “Ente Morale” che ricopre dal 1926. L’auspicio è che il “Ranking Federale” venga esteso al maggior numero possibile di atleti, anche amatori! Solo in questo modo si potrà garantire l’estrema regolarità di tutte le competizioni».

Che lite tra il Napoli e Mediaset! ecco i comunicati…

Durissimi battibecchi a colpi di comunicati quelli tra il Napoli e il giornalista di Mediaset Premium Paolo Bargiggia. Dopo un servizio andato in onda sulla piattaforma televisiva commerciale italiana, in cui lo stesso giornalista lanciava alcune indiscrezioni sul futuro dell’attaccante argentino Gonzalo Higuain, è arrivato il comunicato della società di Aurelio De Laurentiis che attraverso un duro attacco a Paolo Bargiggia smentisce il tutto. Di seguito il comunicato.

Il Napoli è esterrefatto per il servizio di Paolo Bargiggia andato in onda su Mediaset che racconta una serie di falsità riguardanti il rapporto di lavoro tra Gonzalo Higuain e la SSCN. Un servizio privo di veridicità e confezionato senza rispettare alcuna regola giornalistica, su tutte il controllo delle fonti. Non esiste, infatti, alcuna fonte che possa confermare  quello che Bargiggia dice, e cioè il falso. In particolare che Higuain ha comunicato al Napoli di non voler rinnovare il contratto, che Aurelio De Laurentiis ne ha preso atto con rammarico, che il Napoli sta già cercando un suo sostituto e che si accontenterà di una cifra nettamente inferiore alla clausola, cioè lo svenderà. Mediaset è stata un’azienda importante e rivoluzionaria nel contesto giornalistico italiano: tempi, purtroppo, lontani. Tale approssimazione obbliga, pertanto, il Napoli a interrompere, a partire da subito, i rapporti  giornalistici con le  reti sportive Mediaset, alle quali, perciò, i nostri tesserati non rilasceranno più interviste, nemmeno allo stadio, a prescindere da qualsiasi accordo commerciale.Il Napoli e i suoi tifosi non temono i poteri forti e chi voglia destabilizzare un ambiente carico e sereno. Pretendono rispetto.La Società Sportiva Calcio Napoli Spa si riserva ogni azione in tutte le sedi a tutela dei propri diritti.

Dopo l’attacco del Napoli nei confronti del giornalista, è arrivata puntuale la risposta altrettanto decisa di Mediaset Premium, attraverso questo comunicato.

In relazione all’annuncio del Napoli Calcio di interrompere i rapporti giornalistici con le testate Mediaset a causa di un servizio giornalistico sgradito relativo al calciomercato, ricordiamo che il contratto sottoscritto dal Napoli con Lega Calcio Serie A garantisce ai broadcaster titolari dei diritti interviste ad allenatori e calciatori nel pre e post-partita. E, nel caso di Mediaset, anche durante la gara.
Siamo increduli sia per le minacce di violazione contrattuale contenute nel comunicato diramato il 30 marzo 2016 dalla Società Sportiva sia per le inaccettabili accuse di scarsa professionalità lanciate contro i nostri giornalisti. Entrambe le prese di posizione verranno valutate nelle sedi opportune.

Complimenti alla lettera della curva nord

Negli ultimi tempi, si è sentito parlare troppo spesso delle motivazioni dei tifosi che hanno deciso di lasciar vuoto lo stadio, senza che chi ne parlasse abbia mai vissuto le problematiche che i tifosi affrontano da tempo nei settori popolari. Samo d’accordo nell’affermare che tifosi che per decenni hanno dato il fritto per questa tifoseria,  non decidono tutto d’un tratto, per futili motivi, di non presenziare più la loro “casa”. La sensazione degli stessi tifosi, è quella che i mezzi di comunicazione fino ad oggi, non sembra abbiano avuto la benché minima intenzione di andare a fondo di questi problemi che hanno portato alla protesta. Questa mattina sul quotidiano Il Corriere dello Sport, è stata pubblicata una bellissima lettera scritta da alcuni esponenti della curva nord della Lazio, dove viene reso ancor più comprensibile il malcontento dei tifosi, che ha portato lo stadio Olimpico a presentarsi come un vero e proprio deserto nelle partite casalinghe. La lettera scritta in maniera inequivocabile dai massimi esponenti della curva laziale rende chiara la situazione che stanno vivendo tutti quei ragazzi che, vorrebbero tornare a tifare com’era un tempo e come accade ancora in altri lidi, e per questo che da mesi nonostante le mille difficoltà cercano di far sentire la propria voce attraverso una protesta civile. Di seguito la lettera redatta e pubblicata poche ore fa sul Corriere dello Sport.

Si sono dette e scritte tante cose in merito alla decisione della tifoseria di disertare la Curva Nord in questa stagione. Per noi una scelta, operata a malincuore, sulla quale vogliamo fare definitiva chiarezza. Le barriere rappresentano solo l’ultimo dei problemi e non certo “il problema”. Si è trattato, a nostro avviso, dell’ennesimo provvedimento casuale, dettato da eventi non necessariamente legati alla Nord e dalla pressione mediatica. Per noi, semplicemente una goccia che ha fatto traboccare un vaso già ricolmo. I provvedimenti di questi anni dimostrano come sia difficile per chi prende talune decisioni farlo in assenza del coinvolgimento di tutte quelle componenti che gravitano all’interno del pianeta calcio, compresi i tifosi che non sono scevri da errori ma che tanto potrebbero insegnare poiché certe norme le subiscono sulla propria pelle. Con questa lettera aperta è nostro desiderio, oltre che dare testimonianza del nostro pensiero, anche mettere al corrente tutti di ciò che domenicalmente è costretta a vivere la gente, soprattutto dei settori popolari. Cosa accade oggi nelle curve? Ecco alcuni esempi legati agli ultimi provvedimenti. Viene multato chi cambia posto. Viene da pensare che chi ha studiato questa “norma” a tavolino, probabilmente in una curva non ci sia mai stato. Le norme non si dovrebbero studiare senza… studiare. Chi intorno a un tavolo decide (da un giorno all’altro sulla spinta mediatica) sa che il posto viene spesso cambiato anche solo perché sporco? O perché il numero del seggiolino è assente o cancellato dal tempo? O perché davanti ci sono barriere (cemento, vetro…) che limitano la visuale di uno stadio in cui è stato sfruttato ogni centimetro disponibile per motivi economici (PS. anche nella costosa Monte Mario i posti sono troppo vicini l’uno con l’altro e le file strette. Scomodità intollerabili, immaginiamo, per chi spende tanti soldi per un biglietto o un abbonamento)? O anche solo per pioggia visto che in questo stadio così moderno, salire di dieci o venti file non impedisce minimamente allo “spettatore pagante” di bagnarsi? Ma spesso si può cambiare posto, come da sempre avviene, anche solo per stare vicino a un amico. O per vivere più da vicino il tifo organizzato, fiore all’occhiello e cuore pulsante del sistema calcio… Da sempre è così e nessuno mai si è lamentato.

IL DURO ATTACCO DELLA NORD

Altro giro, altra corsa. È proibito avvicinarsi alle vetrate o appoggiare striscioni sulle stessa. Quelle vetrate che rappresentano il motore del tifo, oggi, al posto di tanti ragazzi vedono tanti fratini gialli e deserto.Da quando è nato il calcio mai avevamo assistito a un provvedimento più “singolare” che cancella, in un colpo solo, anni e anni di consuetudini, anni e anni di “normalità” con la “scusa” della sicurezza all’interno della curva. Ma chi lo stadio lo frequenta da anni rimane basito e ricorda che, la mancanza di sicurezza avviene, casomai, per la voglia di sfruttare la passione. Come nel caso delle uscite di sicurezza sul campo che vennero montate nella curva solo dopo una raccolta firme dei tifosi. I maghi della sicurezza se le erano semplicemente… scordate. Possibile? Questa è la storia in breve: quando lo stadio venne ristrutturato per i Mondiali del 1990, esistevano due uscite ai lati della curva ma… non esistevano i distinti. Una volta montate le prime barriere, allo scopo di creare settori più remunerativi, la parte centrale della gradinata, l’attuale curva, rimase senza l’uscita di sicurezza. Queste furono garantite solo dopo migliaia di firme raccolte, iniziativa popolare del gruppo organizzato “Irriducibili”. In questo, come in tanti altri casi, è stata la gente ad essere più lungimirante e attenta a certe garanzie minime. Ma chi frequenta la curva sa che sono fondamentali anche i percorsi orizzontali (il vecchio Olimpico ne era pieno) e tante uscite verso l’esterno immediatamente raggiungibili (il vecchio Olimpico ne era pieno) affinché i tifosi non debbano essere costretti a lunghe file su scale strette, buone per entrambi i “sensi di marcia”. Verrebbe spontanea la domanda: perché è stato distrutto uno stadio così sicuro, peraltro monumento in marmo e travertino? I cittadini, che ormai certe cose le hanno cominciate a capire, possono darsi una risposta…

RIDATECI IL VERO DERBY!

Una seconda domanda sorge spontanea: cosa succederebbe oggi se accadesse un altro caso-Paparelli in questo stadio monumento alla modernità e dai costi di costruzione stellari? Uno stadio in cui si sono investiti tanti tanti soldi e che nemmeno è stato terminato, visto che la Tevere è parte in marmo, memoria del tempo passato, parte in legno e parte in un materiale che tanto assomiglia a lamiera…Insicurezza, quindi. Ed anche disagi. Ed ancora… Il tifoso che va allo stadio è soggetto a interminabili file all’ingresso dove vi sono non solo ultras ma famiglie, bambini, disabili. File generate da tornelli, pochi, controlli molti dove, ai tifosi, viene chiesto talvolta anche di togliere le scarpe. Tutto ciò, statistiche alla mano, in un periodo in cui situazioni pericolose, all’interno degli im, sono da tempo in diminuzione. Un sistema che allontana dagli stadi. I tifosi lo scrissero già alla fine degli Anni ’80 con i propri mezzi, gli striscioni e i volantini. Sfruttare questo calcio fino all’esasperazione, sottolinearono, condurrà all’esaurimento un fenomeno popolare unico al mondo. Voler massimizzare un profitto fino all’esasperazione porterà all’implosione di tutto il sistema. Oggi andare allo stadio è complicato. Eccone solo alcuni esempi. Orari improbabili: partite di Coppa giocate al pomeriggio o alle 19 di un giorno feriale. Con prezzi che non permettono una continuità di accesso ai più e, comunque, non alle famiglie che, di fatto, rappresentano il nucleo primo in cui si coccola la lazialità. E che dire della difficoltà, aumentata in tempi recenti, di arrivare con la macchina nei pressi dell’impianto? Anche i parcheggi creati ad hoc ed utilizzati da sempre, sono stati proibiti. I tifosi sono costretti a parcheggiare dall’altra parte del Tevere e questo i giornalisti che hanno accessi privilegiati forse non lo vivono domenicalmente. Gli autobus non ci sono come una volta e ci si chiede perché i modelli più meritori non siano stati ricopiati nel tempo. I meno giovani ricordano oltre alla presenza delle linee storiche, la fila di autobus, la linea 121, fuori dallo stadio in attesa dei tifosi. Decine e decine di mezzi pronti alla partenza direzione Stazione Termini con tante fermate intermedie… A questo aggiungiamo la difficoltà di acquistare il tagliando ed ancor più nel giorno della partita. Un solo punto vendita per i biglietti popolari, vicino allo stadio (…il Flaminio, però), con file lunghe anche in questo. Senza affrontare in questa sede il tema di una presidenza, sul quale tutti sanno cosa pensiamo… Un salto a ostacoli del quale i tifosi sono saturi. Ma tutto questo a chi conviene? Quelli che oggi guadagnano in questo sistema sono proprio così sicuri di voler minare le sue storiche tradizioni? Siamo tutti concordi con il fatto che il calcio abbia raggiunto questi livelli anche grazie al calore e al calore della gente? Degli ultras e delle famiglie che tra prezzi, parcheggi, difficoltà di prendere un biglietto (alzi la mano chi, tra coloro che stanno leggendo, non hanno vissuto un momento come quello in cui il papà, durante il pranzo della domenica, dice «c’è il sole, andiamo allo stadio…». Oggi non è quasi più possibile…) si stanno ormai allontanando. È normale che anche ai giocatori sia ormai vietato di venire a salutare i propri tifosi in casa o in trasferta alla fine di una partita? Tifosi che si sono magari accollati migliaia di chilometri per una trasferta europea?

DI PADRE IN FIGLIO, QUANTI BIGLIETTI VENDUTI! ALTRA SCONFITTA DI LOTITO

Oggi anche il divieto di utilizzo di megafoni (peraltro presenti in altre piazze italiane ed europee), di mezzi di diffusione sonora, di fumogeni, le difficoltà sopra esposte nell’andare allo stadio e tanto altro stanno rompendo un giocattolo. Sono ancora una volta i tifosi a dare l’allarme. “Uomo libero? No tifoso”: anche questo era uno striscione di tanti anni fa. Ed insieme un grido d’allarme. Il tifoso non è considerato un normale cittadino ma semplicemente, nell’accezione meno nobile del termine, un… tifoso. Un recente esempio, solo un esempio tra i tanti, è la trasferta di Bologna che è stata vietata dopo che i tifosi avevano già acquistato il biglietto della partita (regolarmente messo in vendita), del treno e qualcuno aveva programmato anche un week end con prenotazioni alberghiere. Tutto questo per un atto addebitato a 21 persone, nella precedente trasferta di Firenze, già identificate e diffidate e quindi impossibilitate a seguire la Lazio nella trasferta successiva. Nessun giornale, nessuna associazione e tantomeno la società sono intervenuti con forza in un caso in cui in gioco c’erano diritti dei cittadini e non di “semplici” tifosi. I laziali vengono trattati così, in Italia come in Europa, da Bologna a Varsavia. Molti altri no. La Barcaccia, silenziosa vittima, ringrazia.

La Curva Nord