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La nuova Lazio con Mihajlovic, Van Persie e altri 4 innesti. Fantacalcio o realtà?

Mihajlovic in panchina, Marchetti tra i pali, da destra a sinistra Basta, Danilo (con Tonelli come alternativa), de Vrij e Radu; sulla mediana Parolo e  Biglia; sulla trequarti Felipe Anderson, Soriano e Giaccherini alle spalle di Van Persie o Bakambu.  Una proiezione niente male quella che fa il Corriere dello Sport nell’edizione odierna. Il destino di Mihajlovic al Milan sembra ormai scritto e neanche l’eventuale vittoria della Coppa Italia salverebbe la situazione. D’altro canto Pioli ha fallito tutti gli obiettivi stagionali e nella testa di Lotito è già in mente l’esonero. Bisognerà capire se l’allenatore vorrà rescindere perché è difficile ipotizzare che la società paghi due allenatori. Per la maggior parte dei media e addetti al lavoro il sostituto scelto è Mihajlovic, un modo anche per riportare la gente allo stadio.

RIVOLUZIONE IN DIFESA – La retroguardia è stato il tallone d’Achille della squadra di Pioli. L’infortunio di de Vrij ha portato alla luce tutti i problemi dell’intero reparto. Gentiletti quasi certamente andrà via, probabile un suo ritorno in patria. Si cercherà di piazzare uno tra Mauricio e Bisevac, mentre Hoedt rimarrà. Sicuramente un centrale arriverà e l’indiziato numero 1 è Lorenzo Tonelli, trattativa confermata qualche settimana fa dal suo agente. Se dovesse partire Mauricio o Bisevac la lazio proverebbe a prendere anche Danilo, giocatore già corteggiato l’estate scorsa.

Tonelli Empoli

SORIANO E GIACCHERINI – Sulla trequarti è molto probabile che uno tra Felipe Anderson, Candreva o Keita partirà. Uno dei sostituti potrebbe essere Giaccherini di proprietà del Sunderland e che gradirebbe la soluzione capitolina come ammesso dal suo agente (leggi qui). Con Mihajlovic al timone potrebbe arrivare anche Soriano dalla Sampdoria. Ma siamo sicuri che con Giaccherini al posto di Candreva o Felipe la Lazio si rinforzerebbe?

Giaccherini

ATTACCO STELLARE – Klose e Matri andranno via a fine stagione, quindi la Lazio ben presto si ritroverà con Djordjevic e Perea come unici centravanti della rosa. Urge correre ai ripari ma sostituire un campione come Klose non sarà per nulla facile. Per questo motivo il Corriere dello sport ha rilanciato Van Persie, tormentone della scorsa estate e che dopo un anno altalenante al Fenerbahce potrebbe prendere in considerazione una nuova esperienza in Italia. L’altro nome è quello di Bakambu, 24enne congolese del Villareal. Tutti nomi interessanti, ma è davvero difficile credere che la Lazio possa davvero acquistare tutti questi giocatori. D’altronde lo storico degli acquisti fatti dalla società porta allo scetticismo. Non ci resta che attendere e vedere se il Corriere avrà ragione o meno.

“Fifa Diversity Award”, un nuovo premio per chi combatte le discriminazioni

La FIFA ha istituito il premio Fifa Diversity Award. Il nuovo riconoscimento verrà assegnato per la prima volta nel prossimo mese di luglio e premierà gruppi, organizzazioni e personalità che lottano contro qualsiasi tipo di discriminazione nel mondo del calcio. Ad annunciare il nuovo premio è stata la stessa FIFA, che inoltre ha sottolineato che il premio verrà assegnato nel mese suddetto per ricordare i 15 anni dall’approvazione della risoluzione contro razzismo e discriminazioni approvata dalla stessa Federazione Internazionale nel suo congresso di Buenos Aires del 2001. Come spiegato dal nuovo presidente Gianni Infantino “lo statuto della FIFA non lascia spazio ad equivoci: non c’è spazio nel mondo del calcio per nessun tipo di discriminazione. Abbiamo cominciato a lavorare con diversi osservatori che controllano gli stadi e ci aiutano a punire ogni forma di discriminazione nelle partite di qualificazione ai prossimi Mondiali. Ma un altro elemento nella lotta al razzismo è il lavoro proattivo con iniziative educative che rafforzino e celebrino la diversità in tutte le sue forme. Il Fifa Diversity Award è dedicato a tutti coloro che si dedicano a questo obiettivo”. Ad assegnare il premio sarà una giuria composta da undici membri, scelti tra coloro che lottano contro discriminazioni etniche, religiose, di origini sociali, orientamento sessuale, disabilità o opinioni politiche. Per ora i primi membri annunciati che faranno parte della giuria sono Gerald Asamoah, Moya Dodd, Jaiyah Saelua e Tokyo Sexwale.

 

Euro 2016 – Il primo ministro francese, Manuel Valls, assicura il regolare svolgimento della manifestazione europea

In seguito agli attentati avvenuti ieri a Bruxelles, in Belgio, si erano sparse varie voci relative all’annullamento della manifestazione sportiva che vedrà il via in Francia la prossima estate. Ma, per smentire tale eventualità, è intervenuto ai microfoni di radio Europe 1 il primo ministro francese Manuel Valls che ha dichiarato: “I grandi eventi sportivi, culturali e popolari sono indispensabili per dimostrare che siamo un popolo libero, che siamo in piedi e che non abbiamo paura. Quindi, si, nessuno stop. Faremo sia Euro 2016 che il Tour de France“. Lo stato d’emergenza dovrebbe terminare prima degli europei, che cominciano il 10 giugno, ma il primo ministro non ha escluso una proroga: “Vedremo”.

 

L’ERBA DEL VICINO – Ecco la decisione della Curva Sud per il derby

La guerra fredda tra i supporters romani di Lazio e Roma contro le barriere nelle curve voluta dal Prefetto Gabrielli non si placa e come nel derby d’andata, sia la Nord che la Sud non entreranno allo stadio il 3 Aprile. Dopo la comunicazione della Nord di qualche giorno fa, stamattina è apparso il comunicato della Sud: “Si torna alle origini. La Curva Sud si trasferisce a Testaccio il giorno del derby. Appuntamento alle ore 13.30 in Via Zabaglia, davanti al vecchio Campo Testaccio, per poi andare a piedi a vedere la partita nella struttura che ci ospiterà in lungotevere Testaccio, per vivere insieme una giornata speciale e tifare l’AS Roma. Partiamo dal nostro glorioso passato per riprenderci il futuro…non un passo indietro, senza compromessi, senza barriere!”.

L’agente di Giaccherini apre alla Lazio

La stagione della Lazio è virtualmente chiusa: derby a parte, la squadra non ha altri obiettivi. Si può quindi pianificare con largo anticipo la prossima stagione. Difficile pensare che verranno riconfermati tutti i big, considerando anche il rendimento altalenante di molti di loro. Considerando la grossa svalutazione del cartellino di Felipe Anderson, difficile che il brasiliano venga svenduto a fine stagione, più probabile un addio di Biglia o Candreva. Non è un caso, che iniziano a circolare i nomi dei sostituti del numero 87. Negli ultimi giorni si è intensificano il nome di Emanuele Giaccherini, vecchio pallino di Tare già ai tempi della Juventus. Il giocatore sta vivendo una rinascita a Bologna, ma a fine stagione tornerà al Sunderland che ne detiene il cartellino. Il suo agenteFurio Valcareggi su lalaziosiamonoi.it ha precisato come non sarà facile giocare al ribasso col ricco club inglese. Altresì l’agente di Giaccherini ha reagito positivamente all’ipotesi Lazio:Della Lazio, in ogni caso, non so niente. È un club importante, fra i primi 6/7 d’Italia e rientra nel novero delle grandi. Dunque chi non giocherebbe nella Lazio? È davvero una bella lusinga questo accostamento”

Fiore: “Senza programmazione non si fa strada. Lazio, il derby si vince così…”

Stefano Fiore, ex centrocampista biancoceleste, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per parlare di Lazio alla vigilia di quella che sarà la volata finale della stagione.

I motivi di ciò che non è andato per il verso giusto in questa stagione sono tanti. Io credo che tutto sia cominciato nella maniera sbagliata e poi sia proseguito su quella falsariga negativa. A volte mi sono anche ripetuto, credo che quest’anno la Lazio avesse una grandissima possibilità davanti a sé e il fatto che la società non l’abbia percepita quest’estate è un gravissimo errore. La Champions League poteva portare enormi benefici sia sul piano economico sia sul piano di valorizzazione della rosa: e invece non si è investito, pensando che la squadra potesse essere competitiva ai massimi livelli. Gli infortuni hanno dato il colpo di grazia, in particolare quello di De Vrij.

In questi giorni in capro espiatorio sembra essere Stefano Pioli e si parla di Mihajlovic come suo eventuale sostituto. “Secondo me l’allenatore non è la chiave dei problemi della Lazio. E’ un film che si è già visto con Petkovic, Pioli ne sta ripercorrendo le orme. Allenatori e giocatori vanno e vengono, l’anima di tutto è la società che deve avere le idee chiare e deve parlare chiaro, sostenendo un progetto tecnico che oggi si fa fatica a comprendere. Era sicuramente più facile migliorare una squadra che aveva già fatto bene invece di ripartire da zero.

Uno dei giocatori che sembra sul piede di partenza è Antonio Candreva: “Tecnicamente è un giocatore importante, che quest’anno non ha vissuto di certo la sua migliore stagione. Rimane un elemento di assoluto valore e perderlo da un punto di vista tecnico non sarebbe una cosa semplice da assorbire. Nel caso si prendesse questa decisione andrebbe individuato un giocatore adatto per sostituirlo. L’importante come ripeto è avere una programmazione: io non credo che i giocatori perdano stimoli quando sfumano gli obiettivi, ma se in maniera inconscia non c’è la sensazione che si stia costruendo qualcosa si rischia di andare incontro ad una stagione anonima.

Cosa serve sul mercato alla Lazio per tornare a crescere? “Molto dipenderà da come si vorrà giocare. La cosa che è balzata agli occhi quest’anno è che l’attacco ha realizzato davvero poco rispetto alle occasioni create. Matri, Djordjevic e Klose sono giocatori molto simili, da area di rigore. Si è puntato su questi profili probabilmente per le caratteristiche degli esterni a disposizione. Punterei sulle seconde punte, attaccanti mobili bravi anche fuori dall’area di rigore e che sappiano crearsi le occasioni giuste.

Come si prepara un derby come quello che attende la Lazio il 3 aprile prossimo? “La Lazio deve avere la consapevolezza della forza degli avversari, ma deve aver presente che si tratta dell’ultima partita che può riscattare in parte una stagione. La voglia e la determinazione devono essere ai massimi livelli.

Un ultimo ricordo sull’avvocato Ugo Longo, presidente della Lazio in cui Fiore giocava, e una considerazione sulla frattura tra il presidente Lotito e i tifosi. “Sembra scontato dire che una società e un presidente benvoluti dai tifosi aiutino l’ambiente e anche il clima per i giocatori. Allenatori e calciatori sono di passaggio, la società è un punto fermo e dovrebbe far parte del patrimonio collettivo che rappresenta un’intera società. L’aspetto gestionale e dei bilanci non va assolutamente trascurato, ma il cuore e la passione non possono mancare. Laddove ci sono degli attriti bisognerebbe finalmente compiere i passi per sciogliere le tensioni. Ai tempi in cui ero alla Lazio la figura del presidente Longo (anche se lui non amava essere chiamato così) era fondamentale, anche se si trattava di un ruolo di rappresentanza, che sulla carta non aveva responsabilità specifiche. La sua capacità affettiva ci regalava grande entusiasmo e ci aiutava moltissimo dal punto di vista umano.

Fabio Belli

Con la legge Melandri la Lazio ci perde o ci guadagna? Ecco la verità…

Come sempre, i numeri rischiano di confondere, se non analizzati a dovere. Il portale “Calcio & Finanza“, con la consueta efficacia, ha proposto una simulazione riguardo come cambierebbero le entrate relative ai diritti tv per i club italiani con la “Riforma Melandri“, ormai in via di definizione.

E subito si è parlato di una Lazio più povera rispetto a quelle che sarebbero le prospettive di investimento: la riforma infatti prevede un abbassamento del divario tra gli incassi delle big e quelli delle cosiddette medio/piccole. Per intenderci, se ora il Frosinone incassa 1, la Juventus incassa 4,6. Con la riforma, il divario si porterà da 1 a 3,6.

Un passo avanti verso un livellamento che dovrà garantire nuova sostenibilità a un sistema che tutela sempre i soliti: si parla spesso di scimmiottare il sistema americano tra “salary cup” e sistema con licenze senza retrocessioni. Una struttura che oltreoceano permette ai club di essere sempre competitivi. In Europa porterebbe alla morte dello sport così come lo conosciamo e all’istituzione di una “SuperLega” che, in barba alla retorica giornalistica, i più importanti club del Vecchio Continente da anni stanno prefigurando.

Mentre in Italia tutti sgranano gli occhi per il “miracolo Leicester“, forse per un rigurgito d’orgoglio patrio dovuto alla presenza di Ranieri, Oltremanica nessuno ride. Come riporta Gazzetta.it: “La favola del Leicester è bella, ma in Champions League deve andare il Manchester United. Charlie Stillitano, ex dirigente Fifa, partner in affari di Stephen Ross, il miliardario statunitense che sta lavorando al progetto della Super Lega Europea, in un’intervista concessa alla radio satellitare statunitense Sirius XM – nel corso del programma “The Football Show” – ha ammesso che la riunione di martedì pomeriggio a Londra, alla quale hanno partecipato gli alti dirigenti di Chelsea, Arsenal, Manchester United, Manchester City e Liverpool, non si sarebbe limitata a suggerire una serie di proposte per la Champions “ma abbiamo parlato anche di Super Lega. Ci sono meravigliosi argomenti per un sistema di promozioni e retrocessioni, ma ci sono anche valide motivazioni per un sistema chiuso. La favola del Leicester è bellissima, è spettacolare, ma bisogna considerare pure il punto di vista del Manchester United. E’ comprensibile che il Manchester United possa fare questo ragionamento: “Chi ha reso grande il calcio, noi o il Leicester? Chi ha avuto un ruolo integrale nel calcio, noi o il Leicester?

Dunque il sistema della Legge Melandri sembra voler tenere alto il livello della competitività in barba a un destino già scritto in cui le grandi, anche e soprattutto per motivi economici, DEVONO vincere sempre o comunque molto spesso. E la Lazio? E’ vero che i biancocelesti incasseranno circa un milione e mezzo in meno con la nuova ripartizione, ma vedrà ridursi di quasi dieci milioni il gap con la Juventus e in maniera progressiva con le altre cinque squadre dal bacino d’utenza maggiore. Un passo indietro e due avanti, in attesa della svolta che riporterebbe i campionati ai livelli di competitività e imprevedibilità degli anni settanta e ottanta: la riduzione a sedici o a diciotto squadre dei tornei di Prima Divisione. Con una Coppa di Lega (e una terza competizione Europea che l’UEFA potrebbe varare già dal 2018) che restituirebbe alle tv gli eventi perduti con la riduzione dei campionati.

Fabio Belli

Panchina, non solo Mihajlovic: per il dopo Pioli c’è anche…

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È deciso ormai, a fine stagione le strade della Lazio e di Stefano Pioli si divideranno. E la girandola di ipotesi circa il nome del sostituto è già partita. La pista più calda è quella relativa a Sinisa Mihajlovic, tecnico del Milan in rotta con il patron rossonero Berlusconi e che piace (e non poco) a Lotito, con il quale ha un ottimo un rapporto. Il suo profilo però non è l’unico sottolineato in rosso sul taccuino dei dirigenti capitolini: come rivela stamane ‘La Repubblica’, infatti, nell’ultimo sarebbe stata fortemente battuta anche la strada che conduce a Giampiero Ventura. A quanto si legge, lo scorso 27 febbraio, al termine della gara disputata dal suo Torino contro il Milan, l’allenatore granata sarebbe infatti volato nella Capitale, dove si sarebbe trattenuto un paio di giorni. Non si esclude che, nell’occasione, abbia incontrato Lotito per iniziare a gettare le basi di un trasferimento futuro all’ombra del Colosseo. Sulle tracce di Ventura c’è anche la Nazionale, in cerca del sostituto di Antonio Conte, che lascerà la panchina azzurra al termine dell’Europa, ma, sotto questo fronte, il ventaglio di concorrenti è piuttosto ampio. Ecco perché dunque il tecnico genovese potrebbe alla fine scegliere la Lazio, che gli permetterebbe di confrontarsi per la prima volta nella sua lunga carriera con una grande piazza del massimo campionato nostrano. Oltretutto, la stima, sia come professionista che come uomo, da parte del numero uno biancoceleste di certo non gli manca. Tanti indizi fanno dunque una prova? Staremo a vedere…

UNDER 17 – Poker della Lazio nella Scopigno Cup, 4-0 all’esordio contro il Rieti

Brillante vittoria per la Lazio nel match d’esordio della Scopigno Cup, la manifestazione dedicata all’Under 17. La formazione di Santoni nel match d’esordio ha battuto con un secco 4-0 il Rieti. Di Fidanza, Portanova, Miceli e Spiezio le reti realizzate dai biancocelesti in una partita senza storia, com’era prevedibile vista la differenza tecnica tra le due formazioni. I biancocelesti torneranno in campo domani, giovedì 24 marzo alle ore 15.30 sempre allo stadio “Manlio Scopigno” di Rieti, nella decisiva sfida contro la Juventus.

Milinkovic – Corsa contro il tempo in vista del ‘derby’

Milinkovic-Savic Lazio Juventus
© Gianni Barberi

Lo Sparta Praga oltre che essere stato il tragico crocevia della Lazio per l’eliminazione dall’Europa League, competizione cui i tifosi erano convinti di poter proseguire, è stato anche il momento dell’infortunio di MilinkovicSavic, uno dei pochi che fino ad allora stava fornendo delle prestazioni all’altezza.

La ricorsa contro il tempo del giocatore, per tentare un disperato recupero in vista del derby è iniziata. Savic, come sottolinea il Tempo sta provando in tutti i modi a recuperare, ed è l’unico insieme a Konko che ha delle ‘chance’ di scendere in campo e giocare la stracittadina, chiave di volta della stagione dei biancocelesti.

Patric – Da oggetto misterioso a titolare nel derby di Roma

Chi l’avrebbe mai detto che Patricio Gabarrón, in arte Patric, trasferitosi in Italia nell’Agosto 2015, dopo essersi svincolato dalla ‘cantera’ blaugrana B, sarebbe diventato titolarissimo delle ultime gare dei biancocelesti?

Come sottolineato dalla Gazzetta dello Sport, le defezioni di Basta e Konko hanno agevolato la scalata verso una maglia da titolare, ma adesso con il derby alle porte (3 Aprile) e coi i due ancora ai box, la fascia destra sarà tutta sua e occorrerà un prestazione all’altezza del blasone della squadra da dove proviene per non farli rimpiangere.

 

RASSEGNA STAMPA – Calciomercato Lazio, Lotito ha scelto Mihajlovic

L’addio tra due mesi è sicuro e la figuraccia in Europa League ha solo accelerato i tempi per cui l’argomento diventasse d’attualità. La Lazio e Pioli avevano deciso di separarsi a maggio ben prima della partita con lo Sparta Praga e anche adesso, come avevano concordato in precedenza e si erano promessi, cercheranno di chiudere la stagione nel miglior modo possibile e tentando, per quanto resti solo la matematica, una complicatissima rimonta sul Milan, sesto con 7 punti di vantaggio e un saldo positivo nei confronti diretti a otto giornate dal termine del campionato.

Lotito a dicembre aveva contattato Trapattoni e pensato anche a Fabio Capello: disse no. Nelle ultime settimane è così diventata automatica la candidatura di Mihajlovic, in uscita dal Milan. C’è stima e rapporto con Lotito, la scintilla scattò in una telefonata del luglio 2004. Si sono spesso visti a Cortina. Il serbo lo attrae per la personalità, il carisma ed è sempre stato l’unico laziale del passato a cui ha pensato realmente. Tre o quattro anni fa non aveva ancora completato un certo tipo di percorso, oggi sarebbe pronto e di sicuro ben accolto dai tifosi, un aspetto di cui Lotito dovrà per forza tenere conto non volendo cedere la società

Fonte : Il Corriere dello Sport

Mancini ‘pressing’ per Antonio Candreva, ma l’ostacolo principale è un altro

Il Corriere dello Sport si sofferma su Antonio Candreva, oggetto del desiderio dell’Inter e in particolar modo di Roberto Mancini.

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

A quanto pare l’ostacolo principale è rappresentato da Claudio Lotito, che per il giocatore chiede “non meno” di 25 milioni di euro.

La sensazione è che probabilmente Candreva farà parte dei giocatori che lasceranno Roma per la rivoluzione biancoceleste, è considerato la prima alternativa a Bellarabi del Bayer Leverkusen per i nerazzurri.

RASSEGNA STAMPA – Lotito contro la Nord «È strumentalizzata»

Nessun passo indietro, il presidente Claudio Lotito non tende la mano ai tifosi biancocelesti, sale in cattedra e dispensa la sua verità. Le barriere nelle curve dello stadio Olimpico, la sudditanza della società ai tifosi e ancora l’ennesima critica a quanto su quegli spalti accade e poco c’entra con lo sport. Nella sua lectio magistralis all’Università Europea di Roma il patron biancoceleste è un fiume in piena, come al solito, e non apre spiragli di conciliazione con quella tifoseria che è tornata a contestare ancor più forte dopo la deludente stagione della Lazio. L’Europa League sfumata, le competizioni europee legate al miraggio del sesto posto (a condizione della sconfitta del Milan in Tim Cup contro la Juventus) e il derby alle porte.

Con la curva Nord ancora deserta in segno di protesta contro la divisione delle curve: «Le barriere sono scelte che magari si possono non condividere ma che bisogna rispettare, un presidente di calcio cosa può fare se non rispettare i dettami delle autorità di pubblica sicurezza? Ci sono stati dei comportamenti che sono stati sottoposti ad autorità giudiziaria e se ci fossimo opposti il Prefetto avrebbe decretato la chiusura dello stadio. Su questo tema è stata fatta molta strumentalizzazione – precisa Lotito rispondendo a uno studente – la curva dell’Olimpico è molto numerosa rispetto a quella delle altre città e merita una gestione diversa. Sono state fatte delle scelte legate esclusivamente alla tutela della sicurezza, affinché sia luogo di tutti quelli che vogliono accedere e non patrimonio esclusivo di pochi».

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lotito: «I miei metodi sono un esempio di legalità.

Lotito sale in cattedra. Il presidente della Lazio è intervenuto nel pomeriggio all’Universita Europea Pontificia di Roma, durante la lectio magistralis, tenuta in occasione dell’Open Day, giornata di presentazione dell’ateneo. Il consigliere della FIGC, durante la spiegazione, ha toccato molti temi legati all’intero sistema calcio.

Un esempio per tutti
Lotito ha sottolineato l’importanza del suo avvento nel mondo del calcio: «Sono stato sempre osteggiato e criticato, perché ho cercato di mettere dei paletti con diritti e doveri, ma sono diventato un esempio per il sistema, non soltanto per le società che rappresento (Lazio e Salernitana, ndr), ma anche per la Federazione italiana. Cerco di esaltare l’aspetto morale e combattere gli emolumenti eccessivi ai giocatori. Bisogna fare in modo che i campioni, quelli veri, lo siano non solo sul campo, ma anche nella vita per costituire un paradigma per ognuno di noi. Vogliamo trasformare il mondo del calcio in modo positivo».

Fonte : Il Messaggero

FOTO – Belgio, identificati i due kamikaze all’aeroporto di Zaventem

Sono stati identificati, tramite le telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto, i kamikaze “protagonisti” della strage di ieri a Bruxelles a Zaventem. A confermarlo l’emittente belga RTBF, asserendo che la fonte originale è attendibile.

I due, Khalid e Brahim, erano noti ai servizi di polizia come esponenti della criminalità e non per fatti legati al terrorismo. Uno dei due, Khalid, aveva preso in affitto sotto falsa identità l’appartamento del 60 rue du Dries a Forest dove si era verificata la sparatoria con la polizia.

DELITTO AMENDOLA – Presi i killer

Sono stati catturati i due killer di Vincenzo Amendola, il giovane napoletano di 18 anni ucciso brutalmente da Formicola e Tabasco. I due sono stati fermati a Viterbo, mentre preparavano la fuga. Amendola, ucciso con colpi di pistola in faccia è stato ucciso tra il 4 e il 5 febbraio, ma il suo corpo fu ritrovato due settimane dopo perchè sotterrato. Formicola, uno dei due killer, è il figlio di un boss della Camorra. De l caso se ne occupò anche il programma RAI “Chi l’ha visto?”.

Rambaudi: “Tutti sono responsabili di questa situazione, serve una rifondazione”. Su Pioli…

Peggio di così, forse, non potrebbe andare. A fine marzo la Lazio infatti è già fuori dalla corsa per qualsiasi obiettivo che si era prefissata, Sì è vero, la matematica lascia ancora un briciolo di speranza di agguantare l’ultimo posto utile per andare in Europa League, ma lo sconforto che sta colpendo l’ambiente biancoceleste lascia intendere che ormai c’è poco da sperare. Proprio per esprimere tutto il suo rammarico sulla stagione disputata dai ragazzi di Pioli, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’ex centrocampista della Lazio Roberto Rambaudi. Queste le sue parole: “Non mi sarei aspettato finisse così presto, certamente mi sarei aspettato rimpianti per le strategie effettuate a giugno-luglio, dove si poteva alzare l’asticella e valorizzare quanto di straordinario avessero fatto tutti quanti. Cosa che non è stata fatta e i risultati sono questi: chi semina raccoglie. Pioli è solo uno dei responsabili ma non il principale.

LE COLPE – Le colpe di chi sono? Quando le cose vanno male tutti hanno responsabilità, ma in primis chi dà certi messaggi dall’inizio. Sin dal primo giorno di ritiro sentivo parlare di quarto-quinto posto come obiettivo, cosa strana dal momento che la stagione appena conclusa eri arrivato terzo“.

PIOLI – Merita un’altra chance. Fosse per me rifonderei tutto, tenendo al massimo 4-5 giocatori e confermando l’allenatore. Per la prima stagione il tecnico merita un 9 come voto, per la seconda 5. Media di 7“.

LE POSSIBILI PARTENZE DEI BIG –Quello non m’interessa, l’importante è che si attui una strategia che porti a migliorare. La Lazio non è una squadra che deve fare esperimenti e accontentarsi. Per storia, cultura, tifosi e trofei vinti la Lazio è una squadra che deve lottare per le prime posizioni“.

Lotito ancora un duro attacco alla curva e all’ex presidente Cragnotti

Il presidente Claudio Lotito ha preso parte oggi all’Open Day dell’Università Europea di Roma. Nel corso del suo intervento il numero uno biancoceleste è tornato a parlare della sicurezza nello Stadio Olimpico e si è espresso, ancora una volta, pesantemente nei confronti dei frequentatori del settore più caldo dell’impianto romano:  “Lo stadio è caduto vittima di una sparuta minoranza che condiziona la maggioranza dei tifosi, bisogna trovare il modo per permettere alle persone perbene di accedere tranquillamente all’Olimpico. In curva molte persone assumono comportamenti non civili e lontani dallo sport. Come documentato dal comitato provinciale per la sicurezza, nelle curve c’è spaccio di stupefacenti, vendita di merchandising falso, reclutamento di persone per commettere reati e prostituzione.

Dopo il duro attacco ai tifosi biancocelesti Lotito ha tirato in ballo anche l’ex presidente Sergio Cragnotti accusandolo di sudditanza nei confronti dei sostenitori laziali. Sudditanza, che secondo l’attuale numero uno, ha condizionato il rapporto tra società e tifoseria: “Ai tempi del presidente Sergio Cragnotti i tifosi hanno avuto un forte peso nelle decisioni della società. Allora i gruppi in curva venivano considerati appassionati deformati, facevano pressioni su chi andava ceduto o su chi acquistare. Questi pseudo-tifosi tenevano sotto scacco i club e per anni hanno avuto anche il sostegno della società stessa tramite aumenti di capitale. Ma ora la musica è cambiata, i ruoli si sono invertiti, i giocatori non possono neanche più andare sotto la curva pena una multa di 40 mila euro”.

LAZIO SOCIAL – Il mondo Lazio esprime tutta la sua solidarietà al popolo belga

Questa mattina Bruxelles si è svegliata sotto assedio, colpita al cuore da due esplosioni. La prima all’aeroporto di Bruxelles Zaventem, la seconda alla fermata Metro Malebeek, nei pressi delle istituzioni europee. Il bilancio attuale è di 34 morti e 130 feriti. Ed ecco che iniziano ad arrivare messaggi di solidarietà da tutto il mondo.
Anche dal mondo del calcio arrivano tanti messaggi di cordoglio, tra questi ci sono anche quelli della S.S.Lazio, che attraverso i social network ha voluto esprimere tutta  la sua vicinanza al popolo belga e alle famiglie delle vittime: “La S.S. Lazio esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime dell’attentato a Bruxelles”. Oltre che dalla società, arrivano anche i messaggi di Eddy Onazi sul suo account Twitter: “Preghiamo per Bruxelles ora più che mai, abbiamo bisogno che Dio ci protegga. I nostri cuori sono con coloro che soffrono”. Al nigeriano hanno fatto eco anche lo spagnolo Patric: “La nostra solidarietà per Bruxelles”. Pure Keita Balde Diao affida al proprio account di Instagram il suo messaggio di vicinanza al popolo belga: “I miei pensieri si stringono intorno a tutte le vittime di quest’attacco irrazionale di Bruxelles”. Messaggio simile infine, anche da parte di Edson Braafheid: “Le miei pregherie vano alle persone e alle famiglie delle vittime”.

My thoughts and pray for Belgium people and victims of irrational attack. #PrayForTheWorld

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

My prayers go out to the people and families of the victims 🙏🏾❤️

Una foto pubblicata da Edson (@edsonbraafheid) in data: