La leggenda vivente del calcio nostrano ed ex allenatore biancoceleste Dino Zoff si è complimentato con Inzaghi per quanto fatto finora sulla panchina della Lazio.
Queste le parole di Zoff: “Simone mi ha dato buone impressioni. La squadra si è comportata bene e sta in un’ottima posizione di classifica, il merito è sicuramente il suo. Si sta comportando benissimo. Lui è molto elastico, fa squadre equilibrate e questo è il segreto per fare risultato. Ha cominciato con lo spettro di chi doveva venire ma lui si è dimostrato forte. Ha dato un’anima alla squadra, questo è basilare per fare bene“. Sugli obiettivi della Lazio: “La squadra ha le carte in regola per arrivare in Europa League. Bisogna continuare così, ha grandi possibilità di arrivarci”.
Poi sulla Nazionale ha detto: “Può arrivare alla fase finale in Russia. La Spagna è battibile, ma tanto basta il secondo posto per qualificarsi. E’ un momento particolare per il calcio italiano perché c’è un cambio generazionale quindi bisogna avere le idee chiare su chi portarsi. Io ho fatto dei Mondiali a cavallo di questi cambi generazionali e sono stati un disastro. E’ giusto provare tanta gente, l’aveva fatto anche Bernardini, ma poi bisogna trovare un’identità ben precisa”.
Su Cataldi in Nazionale: “Per lui è una spinta per migliorarsi”. Sulla somiglianza con lui: “Donnarumma fa delle cose per la sua età notevoli, può fare una grande carriera”. Belotti o Immobile, chi vince la classifica capocannoniere? Zoff non si sbilancia: “Sarà una bella lotta perché tutti e due stanno facendo bene. Hanno entrambi qualità e capacità per vincerla”. In chiusura su Peruzzi club manager della Lazio: “Ha giocato e conosce lo spogliatoio. Posso parlare solo bene di lui. Bisogna vedere che grado di responsabilità ha. La Lazio ha tanti giovani e serve una guida, anche se il primo riferimento è l’allenatore”.
Fabrizio Piepoli

tti gli oggetti portati dai partecipanti. Privarci tutti di un pezzo di cuore. Un dono simbolico, che viene appunto, dal cuore. Chiunque voglia partecipare,
e sa benissimo dove sta quella sottile linea rossa che separa la critica costruttiva da quella distruttiva. “Sono a Roma da 17 anni conosco l’ambiente e so quali critiche devo ascoltare per crescere e quelle che invece sono prevenute. Sono sempre sereno e cerco di fare il mio lavoro, questo mi sta dando grandi soddisfazioni“: aveva detto il mister poco
Un grande merito di mister Inzaghi, capace di far un gioco che è in grado di portare a segno tanti giocatori diversi. Il tecnico della Lazio ha sempre cercato di plasmare il suo undici per fronteggiare al meglio l’avversaria che si trovava davanti facendo spesso e volentieri necessità-virtù: vedi Basta centrale nella difesa a 3 contro il Napoli e/o Felipe Anderson terzino fluidificante negli altri casi di mancato utilizzo della difesa a 4. La base di partenza è tout court il 4-3-3. Inzaghi ci ha lavorato molto ma per vari motivi non ha potuto usufruire sempre. Dopo la sfida contro l’Udinese – in cui i biancocelesti scendevano in campo con un 4-4-2 schiacciando i friulani per 0-3 – la Lazio ha sempre giocato con la difesa a 4, salvo nella trasferta di Napoli, in cui Inzaghino ha di nuovo rodato il 3-5-2 per rendere proteggere i suoi difensori che, vista lo loro stazza, rischiavano di essere esposti ai costanti pericoli garantiti dal tridente partenopeo.
