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Mihajlovic-Lazio, a Milano dicono che l’affare…

La stagione negativa della Lazio è ormai senza obbiettivi, i tifosi però chiedono a gran voce una prova d’orgoglio nell’importante derby che si giocherà domenica 3 aprile allo stadio Olimpico. Nonostante questo già da diverse settimane, la società sembra proiettata verso quella che potrà essere una vera e propria rivoluzione nel prossimo mercato estivo. Per parlare di questo il giornalista di Repubblica Giulio Cardone è intervenuto ai microfoni di RadioSei: “Mi risulta che Pioli la prossima stagione non sarà più l’allenatore della Lazio, ma andrà a sostituire Di Francesco al Sassuolo, con il giro di allenatori che si andrebbe a completare proprio con l’attuale mister dei neroverdi pronto a vestire il ruolo di allenatore del Milan e Mihajlovic potrebbe quindi diventare il nuovo mister biancoceleste. Per l’ex difensore della Lazio, sarebbe questa una scelta di cuore, a Milano danno l’operazione fatta al 99%. 

LAZIONALI – Nigeria, Onazi sfida l’Egitto: “Sono pronto per giocare”

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Ci sarà anche lui tra i giocatori laziali impegnati oggi con le rispettive nazionali: Eddy Onazi ha scontato le due giornate di squalifica rimediate lo scorso 13 giugno ed è a disposizione del ct della Nigeria Siasia per la gara di ritorno, valida per le qualificazioni alla Coppa d’Africa 2017, che questo pomeriggio alle 17 la selezione africana disputerà contro l’Egitto. Una partita avvincente, visto l’1-1 dell’andata, a cui il 23enne si sente prontissimo, come ha dichiarato ai microfoni di ‘Fcnajia.com’: “Ho scontato la squalifica e mi sento in forma. Sono pronto per giocare, anche se decidere se scenderò in campo spetterà al mister. Loro favoriti? Non mi importa, se giochiamo bene come sappiamo possiamo batterli. L’importante sarà l’atteggiamento con cui scenderemo in campo“.

Viareggio Cup, sarà Valeri di Roma ad arbitrare la finalissima di domani

Sarà Paolo Valeri a dirigere la finalissima della 68ª Viareggio Cup di mercoledì 30 marzo allo stadio “dei Pini” di Viareggio fra Juventus e Palermo (fischio d’inizio alle 15). L’arbitro classe 1978 della sezione di Roma 2, internazionale dal 2011, vanta più di 120 direzioni in Serie A.
A completare la terna designata dalla C.A.N. A per Juventus-Palermo ci saranno gli assistenti di linea Francesco De Luca di Pescara e Gianluca Vuoto di Livorno.

Infortunati: Milinkovic fiducioso per il derby. E De Vrij…

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Se ce la faccio? Sì sì…“: ha risposto così questa mattina Sergej Milinkovic-Savic a chi gli chiedeva delle possibilità di un suo recupero per il derby di domenica prossima. Il centrocampista serbo ha una voglia matta di scendere in campo nella stracittadina e non nasconde la sua speranza di potercela fare. Tutto però dipenderà dall’esito degli accertamenti cui si sta sottoponendo in questi minuti in Paideia. Insieme a lui anche Basta, Kishna Gentiletti, con quest’ultimo che è stato il primo a presentarsi in clinica, intorno alle 9.30.

E restando in tema di infortunati, prosegue il percorso riabilitativo di Stefan De Vrij: il difensore olandese, operato al ginocchio lo scorso novembre, nelle scorse ore ha svolto, presso il centro sportivo di riabilitazione ortopedica ‘Move to Cure’ in Belgio, alcuni esercizi di velocità accelerazione, come testimonia un post corredato da un video pubblicato sulla sua pagina Twitter. È questo solo l’ultimo step di una tabella di marcia che dovrà riconsegnare alla martoriata difesa biancoceleste la propria colonna già a partire dal prossimo ritiro estivo.

Cristiano Sandri: “La Lazialità è sotto anestesia. Emozione Lazio? C’è un difetto di legittimazione…”

Cristiano Sandri è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“. Parlando di Lazio a trecentosessanta gradi alla vigilia dell’importantissimo derby di domenica prossima.

Il momento è brutto perché sto notando come un appassire del tifoso laziale, una desertificazione delle emozioni che non dovrebbe mai avvenire. La lazialità dei tifosi che hanno sempre preso iniziative a difesa della Lazio è ancora viva, ma il nostro mondo è come se fosse sotto anestesia e dovremmo riuscire a reagire in qualche modo. Il problema è che non si vedono gli strumenti per mettere in atto questa reazione.

Si è parlato in questi giorni della consulta “Emozione Lazio“, costituita da circa cento tifosi vip per sensibilizzare l’ambiente biancoceleste in un momento difficile. Si è letto però anche il nome di Cristiano Sandri tra i partecipanti e di altri personaggi che hanno affermato di non essere stati avvertiti di essere inseriti dell’iniziativa. “Personalmente non ne sapevo niente e non sono mai stato contattato. Ma al di là dei commenti sull’iniziativa ritengo che ci sia un difetto di legittimazione. Non sono questi i personaggi che possono riportare la Curva Nord a tifare e ad essere presente allo stadio. Soprattutto non vengono considerate minimamente le motivazioni che hanno portato i ragazzi ad attuare le loro proteste. Io voglio pensare che chi ha avuto questa idea si sia sentito stremato da un periodo di mediocrità infinita che dura ormai da anni e abbia voluto avere un sussulto. Bisogna però fare i conti con la realtà: in questo momento c’è chi potrebbe parlare realmente, ma non lo fa o non vuole farlo. La Lazio è la prima società della Capitale e non può essere portata avanti in maniera poco ambiziosa: bisogna guardare al futuro superando questo corto circuito che l’ambiente Lazio sta vivendo.”

Quali potrebbero essere le soluzioni? “Posso ipotizzare l’annuncio di sei campioni per poter contare su una squadra davvero competitiva, una dichiarazione di intenti per far diventare di nuovo il Flaminio la casa dei biancocelesti ed un mea culpa su come il tifoso laziale è stato trattato negli ultimi anni. Decisioni radicali, ma in questo momento serve qualcosa di forte per cambiare la situazione: questi tre punti possono essere fantascientifici ma non dovrebbero esserlo. La società spesso trova nell’allenatore il capro espiatorio, ma non vedo mai assunzioni di responsabilità.

Ma i fini pratici di questa iniziativa andranno in porto? “Non credo che idee di questo tipo possano far cambiare il modo di agire alla società. Si rischia solo di accavallare propositi su propositi senza partorire qualcosa di concreto. La gente allo stadio si riporta con azioni reali e non solleticando la pancia del tifoso, io non so quanta reale voglia ci sia di riqualificare uno stadio contro il Flaminio, che pure riporterebbe la Lazio nella zona di Roma dove è nata e far nascere una nuova realtà anche sul piano del merchandising e della crescita societaria. Questa stagione purtroppo è il frutto di tante altre precedenti, si è affrontato un preliminare di Champions League senza attaccanti e non si è sostituito il miglior giocatore della propria difesa, infortunato fino a fine stagione. Queste sono le prove che non c’è voglia di emergere e forse è ora di capire che non vale più la pena continuare sulla stessa strada.

Fabio Belli

Vespa, il ‘mito intramontabile’ compie ’70 anni

Buon compleanno alla due ruote più famosa delle storia: La Vespa. Il nome datogli da Enrico Piaggio, in virtù della somiglianza con il noto insetto e del rumore del motore, ha portato nel corso dei decenni ad iconografare la Vespa come il modello di eleganza e semplicità da seguire, la tendenza e l’essenza italica.

A rendere famosa la due ruote ci ha pensato il ‘capolavoro‘ e campione d’incassi Vacanze Romane, film del 1953 diretto da William Wyler ed interpretato da Gregory Peck e un’inarrivabile Audrey Hepburn. Oggi compie settant’anni, era il 29 Marzo del 1946 e nonostante tutti i cambiamenti della società, la Vespa ha saputo rinnovarsi e deliziare i clienti con continui rinnovamenti che hanno tenuto sempre alto il marchio di questo motoveicolo, pur mantenendone inalterati fascino e prestigio. Un mito intoccabile.

Ne sa qualcosa il sindaco di Genova, Marco Doria, che nel gennaio scorso ha dovuto fronteggiare quella che è passata alle cronache come la battaglia delle Vespe. A scatenarla un’ordinanza che vietava la circolazione degli scooter ‘Euro 0’ a due tempi dalle sette di mattina alle sette di sera in un’ampia area cittadina. Appena i vespisti hanno saputo della misura antismog, si sono subito mobilitati al grido di #lamiavespanonsitocca e #genovasu2ruote, con tanto di hashtag.

L’iniziativa è rimbalzata di città in città e, complice la celebrità della Vespa, ben presto ha fatto il giro del mondo. Tanto da costringere il sindaco al passo indietro perché, come recita l’hashtag e conferma la storia, la vespa non si tocca.

Egitto, dirottato un volo della Egyptair. Passeggero con cintura ‘esplosiva’

Un Airbus dell’Egypt Air con circa 80 passeggeri a bordo è stato dirottato da Alessandria d’Egitto verso Larnaka (Cipro)”: lo riferiscono fonti aeroportuali al Cairo. Il velivolo è atterrato sull’isola di Cipro e si sospetta che a bordo ci sia una bomba. I sequestratori hanno accettato subito di liberare donne e bambini. Successivamente anche gli altri a bordo sono stati fatti scendere.

La tv Al Jazeera, citando proprie fonti, dice che “un passeggero sospettato di portare una cintura esplosiva ha dirottato l’aereo verso Cipro”.

I dirottatori hanno contattato la torre di controllo di Larnaka alle 7.30 ora italiana, ricevendo l’autorizzazione all’atterraggio venti minuti più tardi; al momento i dirottatori – il cui numero è imprecisato – non avrebbero trasmesso alcuna richiesta alle autorità cipriote, che hanno inviato all’aeroporto un’unità di crisi.

Strage Bruxelles – Attentatore in Italia nel 2015. Rubava identità di un giocatore dell’Inter

La notizia che è trapelata rende ancora più assurda una vicenda che già di per sé provoca sgomento e sdegno, per tutto quello che si sta ascoltando in queste settimane tramite i giornali. Pare infatti che uno degli attentatori che si è fatto ‘esplodere’ nella stazione metropolitana di Maelbeek di Bruxelles, Khalid El Bakraoui, sia passato dall’Italia nell’estate del 2015 per poi spostarsi ad Atene. La notizia divulgata da Sky Tg24 ha avuto il riscontro tramite un dossier antiterrorismo consultato.

Il terrorista ha usato falsa identità per entrare nel paese, spacciandosi per Ibrahim Maaroufi, un ex calciatore belga dell’Inter. Il giocatore naturalizzato marocchino, militò nel club nerazzurro per due stagioni totalizzando sei presenze tra Coppa Italia e Serie A.

Il furto dell’identità sarebbe servito per affittare un appartamento trasformato poi nel covo del commando delle stragi di Parigi. Appartamento che si trova in Rue de Fort a Charleroi. La notizia che Khalid El Bakraoui avesse sfruttato il nome di Maaroufi circola da tempo, ma nessuno fino a oggi lo aveva collegato a quello del giocatore.

Cataldi al miele: “La mia vita calcistica è rinchiusa in quei colori…”

Danilo Cataldi ai microfoni di Raisport parla della sua più grande passione che poi è diventata un ‘lavoro’, il biancoceleste“Sono entrato alla Lazio che avevo 12 anni, è stata tutta la mia vita calcistica, rinchiusa in quei colori”.

Sulla fascia di capitano: “Ho fatto il capitano e c’erano in campo Klose, c’era Biglia. E’ stato bello e anche un po’ pesante”. Sorride il ragazzo, non nascondendo tutta la spensieratezza ed il candore di chi ha vent’anni, ma che ricorda i sacrifici dei suoi genitori, che adesso in qualche modo ripaga: “So i sacrifici che hanno fatto per me e mia sorella. Vedo quando è allo stadio e faccio una bella partita, o comunque ha solo un attimo per vedermi, vedo che è felice e che è orgogliosa di me”.

 

RASSEGNA STAMPA – Biglia chiama la Lazio: «Voglio restare in Italia»

«Voglio giocare un altro paio d’anni in Europa e proseguire la mia carriera in Italia. Mi trovo molto bene in serie A». Queste le parole del centrocampista della Lazio Lucas Bigliarilasciate subito dopo la vittoria della sua Argentina contro il Cile. Il centrocampista laziale ha poi risposto ad una domanda circa la prossima Coppa America che si terrà dal 3 giugno negli Stati Uniti: «Ragioniamo una gara alla volta. Per il momento meglio pensare alla Bolivia, poi una volta terminati gli impegni anche in campionato cominceremo a concentrarci sulla Coppa America. L’obiettivo dell’Argentina è chiaro: vogliamo raggiungere un’altra finale. Aguero ha detto che potrei tornare con lui all’Indipendiente? Ripeto, per ora la mia intenzione è quella di giocare un altro paio di anni in Europa e in Italia». I tifosi della Lazio sperano nel rinnovo del loro campione.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – L’Olimpico vuoto non fa più notizia

Un altro derby senza curve, un’altra storia che ormai sembra aver preso i contorni di una consuetudine. Domenica all’Olimpico il derby romano lascerà spazio soltanto al giudizio del campo, quello che per tanti anni non poteva comunque fare a meno del fascino e dello spettacolo che veniva registrato sugli spalti. La protesta delle tifoserie romane invece continuerà anche nel secondo appuntamento più sentito della capitale, unita dalla volontà di non scendere a compromessi con le istituzioni italiane, ree di aver inasprito senza evidenti motivazioni le norme di sicurezza all’interno dell’Olimpico. Come nell’ultimo derby quindi, entrambe le curve rimarranno semi deserte, lo stadio perderà il volume del tifo durante la gara limitandone così anche le aspettative. Per questo la città si muove stancamente verso il record minimo di presenze della storia del derby capitolino: a meno di una settimana dal calcio di inizio sembra già un miracolo l’ipotesi di raggiungere quota 30000 tra gli abbonati e chi si sta presentando alla vendita libera. Dai circa 14500 abbonati biancocelesti dovranno essere escluse almeno 5000 presenze sparse, considerando i «disertori» della curva nord e il resto degli altri settori (in protesta tra l’altro anche con la gestione del presidente Lotito).

Un dato a cui aggiungere la parte romanista, che finora è riuscita a staccare poco meno di 6000 tagliandi. La possibilità di acquistare il posto non confermato in prelazione dagli abbonati non è stata al momento esercitata come accaduto invece nella sfida di andata degli ottavi di Champions League con il Real Madrid, quando l’Olimpico si riempì nonostante la mancanza del tifo organizzato. Il derby evidentemente continua a perdere il proprio appeal, meno amato di una partita europea di primo livello e abbandonato a causa dell’obbligo di non poterlo vivere come in passato. Un triste epilogo che continua a seguire i numeri e la linea della stagione attuale in cui il derby di andata giocato nello scorso novembre registrò appena 35253 spettatori paganti. Un totale a cui sottrarre dalle 4 alle 5 mila presenze in curva sud, rimaste a casa per la protesta. Se nei prossimi giorni quindi non avverrà una poderosa (ma improbabile) accelerata, non è esclusa la possibilità di assistere alla prima stracittadina con poco più di 20000 spettatori.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Biglia annuncia: «Resterò in Europa per altri due anni»

Aspettando il rientro dei giocatori impegnati con le rispettivi nazionali, la Lazio riprenderà ad allenarsi nella giornata di domani a Formello. Pioli inizierà le prove anti-Roma, sperando di ricevere buone notizie dall’infermeria. Konko, Basta, Radu e Kishna non giocheranno il derby del 3 aprile per problemi muscolari, mentre Milinkovic-Savic potrebbe recuperare. Il serbo domani effettuerà dei controlli strumentali per monitorare la sospetta lesione al polpaccio, rimediata nella gara di andata di Europa League contro lo Sparta Praga. Senza di lui, il tecnico parmense potrebbe affidarsi a uno tra Cataldi e Onazi per il match contro i giallorossi.

Intanto, dall’Argentina, Lucas Biglia ha rivelato i suoi progetti per il futuro. A poche ore dalla sfida con la Bolivia, valida per le qualificazioni sudamericane ai Mondiali del 2018, il numero 20 biancoceleste ha rivelato: «La mia intenzione, al momento, è quella di giocare un altro paio di anni in Europa e di proseguire la mia carriera in Italia, dove mi trovo bene».

Fonte : Il Messaggero

Sorpresa Ibrahimovic: “Potrei ritirarmi”

A giugno le strade tra Ibrahimovic e il PSG si divideranno. Scade il contratto, ma il club parigino, in comune accordo con lo svedese, non gli offrirà il rinnovo. Molte le voci sul suo conto: dalla Premier League, al Real Madrid, passando per un’avventura in America. Ma a sorpresa lo svedese non ha escluso un’altra possibilità: “Potrei anche ritirarmi. A giugno vedremo cosa sia meglio fare. Certo, se uno lascia il calcio quando è ancora al top della forma, verrà ricordato in eterno dai tifosi“. Queste le parole di Ibra dal ritiro svedese.

SERIE B – Un ex laziale nuovo allenatore del Modena

A Modena non si è passata una Pasqua tranquilla. Sabatao è avvenuto l’esonero di Hernan Crespo, a cui sono seguite polemiche con le forti dichiarazioni della moglie dell’argentino (LEGGI QUI). I canarini, con il ds Taibi, hanno deciso di affidare la squadra ad un altro ex laziale. Il prescelto è stato Cristiano Bergodi. L’ex biancoceleste si è detto entusiasta di questa nuova avventura, ma in sala stampa ha così dichiarato: “Nutro affetto e rispetto verso questa piazza e questo club, ma sono consapevole che la situazione è difficile, ma non impossibile. Abbiamo 9 match per decidere il nostro destino“. Buona fortuna mister.

CONFERENZA – Conte: “Germania? Rispetto, ma nessuna paura. Domani cerco conferme”

Domani a Monaco di Baviera ci sarà la classica Germania – Italia, una partita che non può essere considerata una semplice amichevole. Infatti, le due Nazionali, sono nemiche storiche per essersi contese il dominio in Europa e nel Mondo. Indimenticabili sfide nel passato che sono ancora negli occhi di tutti i tifosi. ma domani non ci sarà spazio per i ricordi e per il sentimentalismo e il CT Antonio Conte vuole una vittoria. In conferenza stampa l’ex bianconero è stato chiaro: “Non abbiamo nessuna paura della Germania. Domani voglio una grande prestazione e cerco conferme da molti giocatori. Ho già in mente la formazione., Rivoluzionerò l’attacco con Insigne – Zaza – Bernardeschi. Anche a centrocampo ci sarà spazio per Jorginho“. Poi sul suo futuro: “Ho già scelto di lasciare l’Italia dopo l’Europeo, poi vedremo se arriverà la chiamata di un club. Ora voglio solo essere concentrato sull’Italia“. Il match si disputerà domani sera (martedi’ 29 marzo) alle ore 20.45 all’Allianz Arena, casa del Bayern Monaco.

VIAREGGIO CUP – Finale a sorpresa

Si sono svolte quest’oggi le semifinali della Viareggio Cup, il prestigioso torneo giovanile. Oggi si sono disputate Palermo – Inter e Juventus – La Spezia. Due match dalle mille emozioni. La sorpresa arriva dal Palermo. I rosanero, con un grandissimo La Gumina, sconfiggono per 3-2 i più quotati dell’Inter. Partita tesissima con ben 5 espulsi tra giocatori e dirigenti. Il Palermo parte forte e si trova già sul 3-0. I nerazzurri riescono ad accorciare sul finale del primo tempo e poi nella ripresa. Finale con un episodio dubbio in area di rigore rosanero: l’Inter protesta ma il rigore non viene concesso. Finale storia per il Palermo. Nell’altro incontro invece è la Juventus a spuntarla. I bianconeri si impongono su La Spezia solamente ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2. La finalissima quindi sarà Palermo – Juventus.

Stankovic amarcord, tra Lazio ed Eriksson

E’ stato uno dei pilastri dei maggiori trionfi della Lazio. Aquistato da Sergio Cragnotti, Dejan Stankovic approdò giovanissimo alla corte di Sven Goran Eriksson. La sua crescita e la sua carriera da big è iniziata con l’aquila sul petto. Ed è proprio per questo motivo che il serbo si sente ancora legato al club biancoceleste. In un’intervista rilasciata a Mediaset Premium, Stankovic si è così espresso: “Devo tutto alla Lazio e a Eriksson se sono diventato un grande calciatore. Loro hanno costruito la mia carriera e non smetterò mai di ringraziarli“. Soprattutto il tecnico svedese è rimasto nel cuore di Dejan: “Con lui ho imparatao tantissimo, molto più rispetto agli altri allenatori che ho avuto, perchè ha avuto molta pazienza spiegandomi nei dettagli ogni cosa del calcio italiano“.

Il “giallo” del teschio di Shakespeare…

Un nuovo mistero aleggia su William Shakespeare (1564-1616): “Sia beato colui che risparmia queste pietre, e maledetto chi sposta le mie ossa”. L’incisione sulla lapide del grande romanziere inglese sembra però non essere stata rispettata: secondo un gruppo di archeologi mancherebbe il teschio del Bardo e forse sarebbe stato rubato. Sono giunti a questa conclusione gli studiosi della Staffordshire University che per la prima volta hanno analizzato, con un ‘georadar’, la tomba del grande autore, che riposa nella Holy Trinity Church di Stratford-upon-Avon, sua città natale nell’Inghilterra centrale, e ne è così scaturito un giallo storico. L’archeologo Kevin Colls in un documentario che andrà in onda su Channel 4 ha dichiarato: ”Abbiamo notato una strana irregolarità con gli strumenti all’altezza della testa e abbiamo un racconto secondo cui in un certo momento della storia qualcuno è venuto e ha preso il teschio di Shakespeare. E sono convinto che non si trovi nemmeno nella Holy Trinity Church”. Lo studioso si riferisce a quella che era considerata come una leggenda: dei cacciatori di trofei avrebbero prelevato il teschio nel 1794. Era circolata alla fine dell’800 ma gli storici non le avevano mai attribuito una qualche attendibilità. Del resto del Bardo si è detto tutto e il contrario di tutto e restano ancora da chiarire tutta una serie di interrogativi. L’archeologo che ha guidato le ricerche, ammette che le sue ipotesi possano scatenare controversie. Ancor di più se si pensa che c’è grande attenzione attorno al Bardo di cui si celebrano quest’anno i 400 anni dalla morte, avvenuta il 23 aprile 1616. Michael Dobson, direttore dello Shakespeare Institute all’Università di Birmingham, è invece convinto che la storia del teschio sottratto resti una leggenda anche di fronte ai rilevamenti e perchè alla fine del 18esimo secolo era piuttosto inusuale la ricerca di ‘trofei’ nelle tombe dei grandi autori. Dubbi sono stati espressi anche dal vicario della Holy Trinity, Patrick Taylor, il quale ha così commentato: ”Non ci sono prove sufficienti per affermare che il teschio sia stato preso”. Di sicuro ossa e teschi si possono trovare in grande quantità nelle opere di Shakespeare, a partire dall’Amleto. Che sia stata una sorta di premonizione?

Il Prof risolve il teorema irrisolvibile: ecco la sua ricompensa

Un professore di matematica dell’Università di Oxford che 20 anni fa riuscì a risolvere un teorema vecchio di 300 anni ha vinto un premio di 500mila sterline – equivalenti a circa 650mila euro al cambio attuale – offerto dall’Accademia norvegese per le Scienze e le Lettere proprio per la sua straordinaria scoperta. Andrew Wiles, insignito anche del titolo di Baronetto non molti anni fa, era riuscito infatti a risolvere l’Ultimo Teorema di Fermat nel 1994; tale scoperta tuttavia negli anni successivi era stata messa in discussione da una parte del mondo accademico. Ora, appunto, è arrivata la conferma che Wiles è veramente riuscito a risolvere il complicatissimo teorema, un’equazione al limite dell’irrisolvibile, portandosi a casa una menzione speciale e il ricco premio dell’Abel Prize. La consegna del riconoscimento avverrà appunto in Norvegia, a Oslo, nel mese di maggio. Rilasciando un’intervista al quotidiano inglese Daily Telegraph, il professore ha dichiarato: “L’equazione di Fermat era una mia passione sin da quando ero piccolo e risolverla mi ha dato un enorme senso di realizzazione“. L’Ultimo Teorema di Fermat compare anche nel romanzo ‘Un uomo‘ di Oriana Fallaci, in cui il protagonista Alekos Panagulis riesce a risolvere l’enigma ma, essendo in prigione e non avendo con sè carta e penna per annotarlo, non riesce a lasciare traccia della soluzione fino a perderla definitivamente. Formulato da Pierre de Fermat nel 1637, il teorema affermò che non esistono soluzioni positive all’equazione an+bn=cn se n e’ maggiore di 2. Fino all’arrivo di Wiles, appunto. Finalmente il professore ha ottenuto il meritato riconoscimento da parte di tutto il mondo accademico, oltre al ragguardevole riconoscimento in denaro…

Che fine hanno fatto le scommesse di Tare? – Parte 2

Prosegue la nostra analisi sulle scommesse portate in maglia biancoseleste dal Ds Igli Tare in questa seconda e (si spera) ultima parte:

CISSE’ – Il francese è il grande colpo dell’estate del 2011 insieme a Miroslav Klose, tant’è che al suo arrivo a Fiumicino viene accolto da  centinaia di tifosi biancocelesti. Viene acquistato per 5,8 milioni. L’inizio della sua avventura laziale inizia nel migliore dei modi: segna due reti il 18 agosto 2011, all’esordio con la maglia biancoceleste, nella partita di andata di Europa League contro il Rabotnički, terminata 6-0 per le Aquile. Il 9 settembre 2011, prima giornata del campionato di Serie A, segna il suo primo gol italiano (insieme al compagno di reparto Klose) nella partita fuori casa contro i campioni in carica del Milan (2-2). A questa rete segue tuttavia un lungo periodo senza riuscire ad andare a segno in campionato, che si prolunga fino alla fine del 2011. Se volessimo raffigurare la sua stagione in un episodio potremmo scegliere sicuramente il clamoroso palo preso durante il derby con la Roma. Chissà come sarebbe cambiata la sua stagione se quel tiro meraviglioso fosse entrato in rete…Nei sei mesi a Roma viene spesso relegato al ruolo di esterno sinistro offensivo del 4-2-3-1 per lasciare spazio a Klose, ruolo non consono alle sue caratteristiche finalizzative. La poco felice esperienza in Italia si conclude il 31 gennaio 2012, quando torna in Premier League, firmando un contratto di due anni e mezzo con il Queens Park Rangers. Al termine della stagione totalizza 6 marcature in 8 presenze, aiutando i londinesi a salvarsi dalla retrocessione. Nella sua seconda annata a Londra si sblocca alla decima giornata contro il Reading (1-1). Gioca anche la FA Cup e la coppa di lega ma l’esperienza del QPR nelle due competizioni è breve. Nel gennaio del 2013, dopo 21 presenze e 4 reti, la squadra inglese lo cede in prestito ai qatarioti dell’Al-Gharafa. Realizza una sola rete in campionato contro l’Al-Arabi(1-1), siglando quattro reti nell’AFC Champions League, inclusa una doppietta al Sepahan (3-1). Il 28 giugno successivo, terminato il prestito, rescinde il contratto che lo legava al QPR. Il 4 luglio 2013 firma un contratto di un anno con opzione per il secondo con il Kuban‘, club russo militante in prima divisione. Il 31 dicembre 2013, dopo aver rescisso il contratto con il Kuban‘, firma un contratto con il Bastia della durata di diciotto mesi. Dopo essersi svincolato dal club corso, e aver firmato per il JS Saint-Pierroise, club del Campionato reunionista di calcio, il 19 ottobre 2015 annuncia il ritiro dal calcio giocato.

SAHA – Il francese è uno dei protagonisti del “cimitero degli elefanti” messo in atto dal direttore sportivo. Grandi nomi del passato che vengono portati a Roma in memoria del tempo che fu. Avendo concluso il contratto con il Sunderland entro le ore 19:00 del 31 gennaio, è stato possibile tesserarlo, come giocatore svincolato, da parte della società italiana della Lazio nonostante il calciomercato fosse concluso; l’ingaggio, infatti, è stato perfezionato il 6 febbraio 2013. Saha ha firmato un contratto semestrale a 500.000 euro ma non è stato possibile inserirlo nella lista UEFA data la scadenza ormai sopraggiunta. Esordisce in maglia biancoceleste e nel campionato italiano il 9 febbraio, entrando al 90′ al posto di Álvaro González nella partita Lazio-Napoli finita 1-1. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Anche se non fu protagonista di questa partita storica, Saha ricorderà con piacere questo giorno per il bel gesto dei suoi compagni che lo invitarono ad andare a prendere con loro la medaglia nonostante non avesse giocato neanche un secondo in quella competizione. A fine stagione, scaduto il contratto, lascia la Lazio e l’8 agosto 2013, giorno del suo trentacinquesimo compleanno, annuncia il ritiro dal calcio giocato, tramite Twitter.

PEREIRINHA – Il giocatore portoghese è un’altra delle meteore portate a Roma dal Ds Tare. Viene acquistato 30 gennaio 2013 viene tesserato dalla società italiana della Lazio, che gli fa firmare un contratto triennale una volta che il calciatore portoghese si era svincolato dallo Sporting Lisbona. Il 3 febbraio seguente esordisce con la maglia biancoceleste, sostituendo Cristian Brocchi al 71′, nella sconfitta per 3-2 contro il Genoa. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Il 20 maggio 2015 perde la finale di Coppa Italia dove la Lazio viene sopraffatta dalla Juventus per 2-1. Il 15 luglio 2015, dopo 2 stagioni e mezzo, rescinde il proprio contratto che lo legava alla società romana; il centrocampista lascia la Lazio con un totale di 27 presenze. Se n’è andato come è arrivato. Sempre in punta di piedi Bruno Pereirinha. Mai una parola fuori posto, mai un eccesso. Professionista esemplare, nonostante il poco spazio e gli infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. Dal gennaio del 2013, ha collezionato 27 presenze in due anni e mezzo di Lazio. L’esordio da incubo alla Scala del calcio (3-0 contro il Milan) episodio sfortunato di una carriera in biancoceleste mai decollata. Dopo aver rescisso con la società italiana della Lazio, vola in Brasile per firmare con l’Atlético Paranaense. Fa il suo esordio, con la nuova maglia, il 25 luglio 2015 nella partita vinta, per 1-2, contro l’Avaí. Il 15 ottobre successivo mette a segno il suo primo gol in terra brasiliana, in occasione della partita casalinga pareggiata, per 2-2, contro il Cruzeiro; non andava in gol dal 18 dicembre 2010 quando vestiva la maglia del Vitória Guimarães.

CIANI – Il 27 agosto 2012 viene acquistato dalla Lazio firmando un contratto triennale con scadenza nel 2015. L’esordio in maglia biancazzurra arriva il 20 settembre, nella partita di Europa League contro il Tottenham, sostituendo al 93º minuto il brasiliano Hernanes, la partita finirà 0-0. Segna il suo primo gol con la maglia biancoceleste il 19 dicembre 2012 nella partita di Coppa Italia Lazio-Siena, pareggiata dalla squadra biancoceleste per 1-1 al 95′ proprio grazie alla rete del francese, con la Lazio che passerà il turno dopo i calci di rigore. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Buon difensore, la cui arma vincente era sicuramente il fisico possente che gli permetteva di vincere molti duelli aerei, ma inevitabilmente perdeva molto sotto il profilo della velocità e infatti puntualmente la Lazio andava in difficoltà quando si trovava di fronte attaccanti rapidi e brevilinei. Non sarà stato un fenomeno ma i laziali lo ricorderanno sempre con tanto affetto, se non altro per riconoscenza visto che se non era per quel colpo di testa in Coppa Italia la Lazio non avrebbe mai fatto quella bellissima cavalcata fino al trionfo del 26 Maggio. E quel pallone sparato lontano al triplice fischio dell’Arbitro è stato un senso di liberazione in cui tutti i laziali si sono sicuramente rispecchiati. Il 3 giugno 2015, in scadenza di contratto, annuncia l’addio alla Lazio, dopo tre anni in cui ha collezionato 72 presenze totali con 2 reti segnate. Il 18 luglio 2015 firma un contratto biennale, con opzione di un anno aggiuntivo, con il club portoghese dello Sporting Lisbona; nel contratto è anche presente una clausola rescissoria pari a 45 milioni di euro. Ma dopo soli 29 giorni, il francese richiede la cessione a causa del mancato ambientamento suo e della sua famiglia. Il 18 agosto 2015, dopo aver lasciato lo Sporting Lisbona dopo sole quattro settimane di permanenza e nessuna presenza, firma un biennale con il club spagnolo dell‘Espanyol. L’esordio arriva il 12 settembre successivo nella sconfitta interna, per 0-6, contro il Real Madrid.

KAKUTA – L’ex baby fenomeno del Chelsea viene acquistato dalla Lazio al termine dell’ennesima deludente campagna di “rafforzamento”, precisamente il  31 gennaio 2014 a titolo temporaneo con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni di euro. Il 20 febbraio successivo fa il suo esordio con la maglia del club capitolino, subentrando a Senad Lulić al minuto 68 in occasione della sconfitta casalinga per 1-0, nei sedicesimi di finale di Europa League, contro i bulgari del Ludogorets. Il 9 marzo successivo, arriva anche l’esordio nel Campionato italiano, subentrando all’86’ a Miroslav Klose nella sconfitta casalinga per 1-0 contro l’Atalanta. Il 1º luglio 2014 la Lazio decide di non riscattare il cartellino del giocatore che torna di nuovo al Chelsea. Il 31 luglio 2014 viene acquisito, a titolo temporaneo, dal club spagnolo del Rayo Vallecano. Esordisce il 25 agosto successivo nel pareggio interno, per 0-0, contro i campioni in carica dell’Atlético Madrid. Il 14 settembre 2014 mette a segno la prima rete con la nuova maglia in occasione della sconfitta casalinga, per 2-3, contro l’Elche. Conclude la stagione con un totale di 35 presenze e 5 reti. Il 18 giugno 2015 viene acquistato dal Siviglia per una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Attualmente gioca in Cina nell’Hebei China Fortune: come tanti altri giocatori che hanno giocato in Europa e che non hanno più nulla da chiedere alla loro carriera infatti, anche lui ha deciso di pensare esclusivamente ai soldi.

NOVARETTI – Nell’estate del 2013, Novaretti lascia il nuovo continente per giocare nel vecchio, raggiungendo un accordo quadriennale con la Lazio, sulla base di un trasferimento gratuito per scadenza del precedente contratto. Esordisce in serie A e con la maglia bianco-celeste da titolare il 25 agosto 2013 nella partita Lazio-Udinese (2-1). Il centrale argentino si dimostra fin da subito un pesce fuor d’acqua nel campionato italiano, mostrando spesso e volentieri lacune difensive che in Serie A non puoi assolutamente permetterti. Mentre il 19 settembre 2013 fa il suo esordio in campo internazionale, in occasione della vittoria casalinga per 1-0, di Europa League, contro il Legia Varsavia. Il centrale argentino si dimostra fin da subito un pesce fuor d’acqua nel campionato italiano, mostrando spesso e volentieri lacune difensive che in Serie A non puoi assolutamente permetterti. Così a fine stagione rescinde il proprio contratto con la società biancoceleste concludendo l’esperienza italiana totalizzando 24 presenze. Il 26 giugno, torna nel campionato che nella sua carriera gli ha dato le maggiori soddisfazioni, quello messicano. Il club del León, ufficializza l’ingaggio del difensore argentino. Esordisce il 29 luglio successivo in occasione della partita di Coppa del Messico vinta, per 1-2, contro il San Luis. Il 26 agosto 2015, sempre in Coppa del Messico, mette a segno la sua prima marcatura nella vittoria, per 2-1, contro il Correcaminos UAT. Il 5 novembre successivo, seppur giocando per soli 9 minuti prima di essere sostituito per infortunio, perde la finale di Copa MX poiché la sua squadra viene battuta, per 0-1, dal Chivas de Guadalajara.

HELDER POSTIGA – Altro grande nome venuto a occupare un posto nell’allettante “Cimitero degli Elefanti” biancoceleste creato dalla dirigenza biancoceleste durante le ormai inutili sessioni invernali. Il portoghese, l’8 agosto 2013 viene acquistato dal Valencia, a cui serve una nuova punta dopo la partenza di Roberto Soldado. Nel Valencia rimane fino a gennaio, quando viene ceduto in prestito con diritto di riscatto al club italiano della Lazio. Lascia il club spagnolo dopo 23 presenze e 4 gol. Il 30 gennaio 2014 si trasferisce in prestito alla Lazio, non potendo esordire subito con la società italiana a causa di una contrattura al polpaccio subita il giorno successivo. Dopo circa due mesi passati in infermeria, il 26 marzo 2014 fa il suo esordio in Serie A, in occasione della sconfitta per 2-0 contro il Genoa. Il 1º luglio successivo la Lazio decide di non riscattare il cartellino del giocatore, concludendo così l’esperienza in Italia con appena 5 presenze.

Fine della seconda puntata di questa lunga analisi sulle meteore che hanno vestito la maglia biancoceleste. La sensazione è che purtroppo non si dovrà attendere molto per le 3° puntata, il Ds Tare sta preparando già nuovi sostituti: Perea, Djordjevic, Mauricio, Bisevac, Braafheid, ecc…