Domani sera la Nazionale italiana allenata da Antonio Conte disputerà ad Udine, nella nuova Dacia Arena, un’amichevole di grande prestigio contro la Spagna di Del Bosque, la Nazionale più vincente degli ultimi 10 anni. Negli ultimi allenamenti in quel di Coverciano prima della partenza per Udine stanno emergendo le idee del Ct per quanto riguarda modulo e formazione da opporre alle Furie Rosse. Si va verso il modulo più amato dal prossimo tecnico del Chelsea, con una difesa a 3 formata da Bonucci, Chiellini e Astori, davanti all’insostituibile Buffon. Il centrocampo dovrebbe essere a 4, con Florenzi e Giaccherini sugli esterni, e Thiago Motta e Parolo nella zona centrale. Tridente offensivo formato dalla punta centrale Pellè e dagli esterni Candreva e Eder. Candreva e Parolo dunque verso una maglia da titolare, nonostante le prestazioni tutt’altro che positive offerte in questi ultimi mesi con la maglia della Lazio.
Procuratore Immobile: “Il Torino vuole riscattarlo, ma…”
Mancano ancora più di 2 mesi all’inizio ufficiale del calciomercato estivo, ma la Lazio va ricostruita, e in tal senso sarebbe opportuno muoversi con largo anticipo. Un reparto da rifondare sarà quello offensivo: con Klose e Matri in partenza, Djordjevic non all’altezza e un Perea di ritorno da una disastrosa stagione in Francia, i biancocelesti avranno bisogno di forze fresche ed incisive in attacco. In questi giorni si è parlato molto di Ciro Immobile; l’attaccante del Torino, in prestito dal Siviglia, è attualmente fermo per un problema muscolare, ma stuzzica molto l’appetito di Tare e Lotito. Dopo le dichiarazioni di ieri dello stesso Immobile, ha parlato oggi il suo procuratore, Alessandro Moggi, rilasciando al quotidiano spagnolo ABC delle dichiarazioni inerenti il futuro del proprio assistito: “Sì, posso confermarlo, il Torino vuole riscattarlo, questo è un dato di realtà. Sono molto contenti di Ciro, ce lo hanno già comunicato. Ma è presto per parlarne, dovremo aspettare almeno fino a maggio. L’opzione per il riscatto c’è, e ammonta a 11 milioni di euro“. Se quindi Cairo decidesse di sborsare questi 11 milioni, Tare e Lotito dovranno trattare con lui per l’attaccante di Torre Annunziata, e visti i rapporti dei due con la quasi totalità dei dirigenti italiani…
Tassotti: “Non credo Matri rimarrà alla Lazio…”
A margine della presentazione dell’International Champions Cup, competizione organizzata da Relevent Sport a cui parteciperanno quest’estate Inter e Milan, l’ex allenatore in seconda ed attuale osservatore dei giocatori in prestito del club di Via Turati, Mauro Tassotti, ha rilasciato delle dichiarazioni inerenti il futuro di alcuni giocatori rossoneri attualmente in prestito: “Chi tornerà al Milan quest’estate? Dipende da quello di cui ha bisogno il club. Se il Milan il prossimo anno giocherà in Europa, ad esempio, necessiterà di una rosa più ampia e profonda. C’è Paletta che sta giocando in prestito nell’Atalanta e che potrebbe esserci utile, visto che alcuni giocatori sono a fine contratto. Anche Matri, attualmente alla Lazio, potrebbe tornare”. Un ulteriore conferma, se davvero ce ne fosse stato bisogno, che nella Lazio del prossimo anno non dovrebbe trovare spazio Alessandro Matri, nonostante in realtà in questa stagione sia stato l’attaccante più prolifico della squadra di Pioli.
FORMELLO – Ripresa con gli uomini contati per Pioli
LA RIPRESA – Dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico Stefano Pioli, la Lazio è scesa oggi in campo a Formello per la ripresa degli allenamenti, a 11 giorni dal prossimo, importantissimo impegno dei biancocelesti, che il 3 Aprile affronteranno la Roma nel Derby capitolino. Una ripresa a ranghi ridotti, anzi ridottissimi. Sono infatti solo 9 gli uomini a disposizione di mister Pioli: Patric, Bisevac, Mauricio, Gentiletti, Braafheid, Mauri, Matri, Klose e Djordjevic. Ben 10 i convocati con le rispettive Nazionali, mentre sono ancora out per vari problemi fisici Basta, Konko, Radu, Kishna e Milinkovic-Savic. Solo quest’ultimo ha qualche chance di rientrare per la stracittadina.
LAVORO BLANDO – Non c’è spazio per la tattica date le numerose assenze. I 9 in campo svolgono un blando lavoro tecnico, con una fase di riscaldamento iniziale ed esercizi atletici, quindi passaggi a coppie. Successivamente sessione di passaggi, cross dalle due fasce e tiri in porta, poi torello e lavoro sul possesso palla a tre colori. Al termine dell’allenamento ripetute agli ordini del preparatore Osti. Per domani prevista una doppia seduta.
Belgio-Portogallo si gioca, ma a campi invertiti
Un modo per ripartire. Un tentativo di ricominciare con la normale routine della vita dopo i sanguinosi attacchi di matrice terroristica di martedì mattina a Bruxelles. Belgio-Portogallo si gioca, ma a campi invertiti. In mattinata la Federcalcio belga aveva annunciato, tramite il proprio profilo Twitter, il rinvio della gara amichevole, in programma per il 29 marzo a Bruxelles. Nel pomeriggio invece la decisione di disputare la sfida amichevole di preparazione all’Europeo di Francia, ma in Portogallo, precisamente e Leiria. Un modo per dare uno schiaffo al terrorismo e cercare di non pensare per almeno un paio d’ore a quanto accaduto ieri mattina.
Di seguito il Tweet della Federcalcio belga:
Portugal – Belgique le 29/03 à Leiria https://t.co/etramjLl4p #porbel
— BelgianRedDevils (@BelRedDevils) 23 marzo 2016
Antonio Filippini: “A Milano ottenuto un buon risultato. Il derby? Partita fondamentale”
Per commentare il cammino della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Antonio Filippini: “Quest’anno la Lazio non ha disputato una grande stagione. La sconfitta in Europa League con la conseguente eliminazione dalla competizione è stato un duro colpo, ma domenica scorsa a San Siro i biancocelesti hanno dimostrato di non volersi arrendere. Il pari è stato un buon risultato anche se si poteva ottenere di più. Ora nel prossimo turno c’è il derby, una partita fondamentale, e la Lazio deve arrivarci molto preparata. La stracittadina significa molto per tutti, è una gara delicata e speciale, riuscire a ottenere i tre punti significherebbe molto. Pioli e la società dovranno essere bravi a caricare la squadra dando ai ragazzi i giusti stimoli per affrontarlo nel miglior modo possibile, i giocatori devono arrivarci tranquilli e mentalmente in forma per dare il massimo sul terreno di gioco. In campionato in questo momento è una lotta tra Juventus e Napoli. I bianconeri dovranno stare molto attenti perché la squadra partenopea ha dimostrato di non volersi arrendere ed è molto sicura dei propri mezzi. E’ una bella sfida: la Juve è abituata a giocare per grandi obiettivi e ha un atteggiamento vincente, il Napoli sta disputando un buonissimo campionato, inoltre può contare su attaccanti eccezionali, su tutti Higuain“.
Piscedda: “Quelli citati dai giornali non sono giocatori da Lazio, bisogna alzare l’asticella”
Per parlare dei biancocelesti è intervenuto ai microfoni di Radio Sei Massimo Piscedda. L’ex difensore biancoceleste ha parlato tra l’altro delle indiscrezioni uscite sui giornali riguardo i probabili acquisti della società capitolina.
Oramai questo campionato non offre più molte aspettative ai biancocelesti e si comincia a parlare già della prossima probabile Lazio di Sinisa Mihajlovic, con l’arrivo di diversi nuovi acquisti: “I nomi fatti non garantiscono alla Lazio un gran salto di qualità. Dipende tutto dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. I giocatori citati sono tutti calciatori che militano in squadre d provincia ma scendere in campo all’Olimpico è tutta un’altra cosa. Danilo, ad esempio, non credo abbia le caratteristiche che servono ai biancocelesti, tra l’altro stiamo parlando di un trentaduenne e credo che in serie B si possano trovare giocatori anche di livello superiore. Ma per ora sono solo voci e non credo che corrispondano alla verità”.
Faresti lo scambio Felipe Anderson-Veratti? “Non si possono mettere a confronto, sono due giocatori diversi ma è uno scambio che non farei”.
E Keita-Berardi? “Si, questo lo farei. Ma qui alla Lazio non è un problema di singoli, la necessità primaria è che la società entri nell’ottica di alzare l’asticella per ritornare ai livelli che più le competono”.
Nesta: “Mentalità diversa dalla nostra, qui è tutto diverso”. E sul futuro…
Alessandro Nesta, nuovo allenatore del Miami Fc, squadra della NASL, ha rilasciato un’intervista alla BBC nella quale ha parlato di vari temi. L’ex difensore di Lazio e Milan ha parlato della nuova esperienza che lo attende in Florida: “Non è facile per nessuno affrontare un’esperienza nuova lontano dall’Italia, in un’altra cultura. Ma ormai sono tre anni che vivo a Miami ed è la mia nuova casa. I proprietari del club sono italiani e questo facilita il mio compito. Il direttore tecnico è Paolo Maldini, per me è come un fratello, mi ha offerto l’opportunità di iniziare questa nuova avventura e non ci ho pensato due volte. Proveremo a vincere sin da subito”. Tra i suoi ex allenatori Nesta si ispira e spende parole di elogio nei confronti di Carlo Ancelotti: “Abbiamo lavorato insieme per otto anni, per me è come un padre. Ancelotti è stato sicuramente il miglior tecnico che abbia mai avuto, sia per come gestiva il gruppo sia per come organizzava la tattica. Ovunque ha allenato ha vinto e credo voglia fare lo stesso con il Bayern Monaco. Ci sentiamo spesso, gli chiedo molti consigli. Ora dovrò chiamarlo ancora di più perchè in questo momento ho bisogno di lui”. Le differenze tra il nostro calcio e la sua nuova esperienza: “Quando si arriva negli Usa bisogna cambiare mentalità. In Italia i bambini cominciano a giocare sin da piccoli, quando hanno 7-8 anni. Qui invece è diverso. Ai giovani mancano proprio le basi, e con questi problemi è difficile poter cambiare la tecnica, la tattica e le altre cose. Dobbiamo iniziare a costruire la passione per il calcio. In Italia passione e calcio vanno a braccetto, mentre qui non vedo grande trasporto verso questo sport ed è su questo che dobbiamo lavorare”. Riguardo a un suo possibile ritorno in Italia ha dichiarato: “Non lo so, per ora inizio negli Stati Uniti, poi in futuro non so cosa potrà accadere. Potrei anche cercare di fare carriera e affermarmi qui dove mi trovo. L’Italia sta attraversando un periodo difficile. Le ambizioni e gli obiettivi dei club sono le stesse degli anni passati, ma il più grande problema è che i capitali su cui contare non sono più quelli di prima. Nelle loro intenzioni c’è ogni anno la voglia di vincere la Champions League ma mancano i soldi. Attualmente credo sia impossibile competere con squadre del livello di Barcellona, Real Madrid o con quelle della Premier League: c’è troppa differenza con le nostre”.
La nuova Lazio con Mihajlovic, Van Persie e altri 4 innesti. Fantacalcio o realtà?
Mihajlovic in panchina, Marchetti tra i pali, da destra a sinistra Basta, Danilo (con Tonelli come alternativa), de Vrij e Radu; sulla mediana Parolo e Biglia; sulla trequarti Felipe Anderson, Soriano e Giaccherini alle spalle di Van Persie o Bakambu. Una proiezione niente male quella che fa il Corriere dello Sport nell’edizione odierna. Il destino di Mihajlovic al Milan sembra ormai scritto e neanche l’eventuale vittoria della Coppa Italia salverebbe la situazione. D’altro canto Pioli ha fallito tutti gli obiettivi stagionali e nella testa di Lotito è già in mente l’esonero. Bisognerà capire se l’allenatore vorrà rescindere perché è difficile ipotizzare che la società paghi due allenatori. Per la maggior parte dei media e addetti al lavoro il sostituto scelto è Mihajlovic, un modo anche per riportare la gente allo stadio.
RIVOLUZIONE IN DIFESA – La retroguardia è stato il tallone d’Achille della squadra di Pioli. L’infortunio di de Vrij ha portato alla luce tutti i problemi dell’intero reparto. Gentiletti quasi certamente andrà via, probabile un suo ritorno in patria. Si cercherà di piazzare uno tra Mauricio e Bisevac, mentre Hoedt rimarrà. Sicuramente un centrale arriverà e l’indiziato numero 1 è Lorenzo Tonelli, trattativa confermata qualche settimana fa dal suo agente. Se dovesse partire Mauricio o Bisevac la lazio proverebbe a prendere anche Danilo, giocatore già corteggiato l’estate scorsa.
SORIANO E GIACCHERINI – Sulla trequarti è molto probabile che uno tra Felipe Anderson, Candreva o Keita partirà. Uno dei sostituti potrebbe essere Giaccherini di proprietà del Sunderland e che gradirebbe la soluzione capitolina come ammesso dal suo agente (leggi qui). Con Mihajlovic al timone potrebbe arrivare anche Soriano dalla Sampdoria. Ma siamo sicuri che con Giaccherini al posto di Candreva o Felipe la Lazio si rinforzerebbe?
ATTACCO STELLARE – Klose e Matri andranno via a fine stagione, quindi la Lazio ben presto si ritroverà con Djordjevic e Perea come unici centravanti della rosa. Urge correre ai ripari ma sostituire un campione come Klose non sarà per nulla facile. Per questo motivo il Corriere dello sport ha rilanciato Van Persie, tormentone della scorsa estate e che dopo un anno altalenante al Fenerbahce potrebbe prendere in considerazione una nuova esperienza in Italia. L’altro nome è quello di Bakambu, 24enne congolese del Villareal. Tutti nomi interessanti, ma è davvero difficile credere che la Lazio possa davvero acquistare tutti questi giocatori. D’altronde lo storico degli acquisti fatti dalla società porta allo scetticismo. Non ci resta che attendere e vedere se il Corriere avrà ragione o meno.
“Fifa Diversity Award”, un nuovo premio per chi combatte le discriminazioni
La FIFA ha istituito il premio “Fifa Diversity Award“. Il nuovo riconoscimento verrà assegnato per la prima volta nel prossimo mese di luglio e premierà gruppi, organizzazioni e personalità che lottano contro qualsiasi tipo di discriminazione nel mondo del calcio. Ad annunciare il nuovo premio è stata la stessa FIFA, che inoltre ha sottolineato che il premio verrà assegnato nel mese suddetto per ricordare i 15 anni dall’approvazione della risoluzione contro razzismo e discriminazioni approvata dalla stessa Federazione Internazionale nel suo congresso di Buenos Aires del 2001. Come spiegato dal nuovo presidente Gianni Infantino “lo statuto della FIFA non lascia spazio ad equivoci: non c’è spazio nel mondo del calcio per nessun tipo di discriminazione. Abbiamo cominciato a lavorare con diversi osservatori che controllano gli stadi e ci aiutano a punire ogni forma di discriminazione nelle partite di qualificazione ai prossimi Mondiali. Ma un altro elemento nella lotta al razzismo è il lavoro proattivo con iniziative educative che rafforzino e celebrino la diversità in tutte le sue forme. Il Fifa Diversity Award è dedicato a tutti coloro che si dedicano a questo obiettivo”. Ad assegnare il premio sarà una giuria composta da undici membri, scelti tra coloro che lottano contro discriminazioni etniche, religiose, di origini sociali, orientamento sessuale, disabilità o opinioni politiche. Per ora i primi membri annunciati che faranno parte della giuria sono Gerald Asamoah, Moya Dodd, Jaiyah Saelua e Tokyo Sexwale.
Euro 2016 – Il primo ministro francese, Manuel Valls, assicura il regolare svolgimento della manifestazione europea
In seguito agli attentati avvenuti ieri a Bruxelles, in Belgio, si erano sparse varie voci relative all’annullamento della manifestazione sportiva che vedrà il via in Francia la prossima estate. Ma, per smentire tale eventualità, è intervenuto ai microfoni di radio Europe 1 il primo ministro francese Manuel Valls che ha dichiarato: “I grandi eventi sportivi, culturali e popolari sono indispensabili per dimostrare che siamo un popolo libero, che siamo in piedi e che non abbiamo paura. Quindi, si, nessuno stop. Faremo sia Euro 2016 che il Tour de France“. Lo stato d’emergenza dovrebbe terminare prima degli europei, che cominciano il 10 giugno, ma il primo ministro non ha escluso una proroga: “Vedremo”.
L’ERBA DEL VICINO – Ecco la decisione della Curva Sud per il derby
La guerra fredda tra i supporters romani di Lazio e Roma contro le barriere nelle curve voluta dal Prefetto Gabrielli non si placa e come nel derby d’andata, sia la Nord che la Sud non entreranno allo stadio il 3 Aprile. Dopo la comunicazione della Nord di qualche giorno fa, stamattina è apparso il comunicato della Sud: “Si torna alle origini. La Curva Sud si trasferisce a Testaccio il giorno del derby. Appuntamento alle ore 13.30 in Via Zabaglia, davanti al vecchio Campo Testaccio, per poi andare a piedi a vedere la partita nella struttura che ci ospiterà in lungotevere Testaccio, per vivere insieme una giornata speciale e tifare l’AS Roma. Partiamo dal nostro glorioso passato per riprenderci il futuro…non un passo indietro, senza compromessi, senza barriere!”.
L’agente di Giaccherini apre alla Lazio
La stagione della Lazio è virtualmente chiusa: derby a parte, la squadra non ha altri obiettivi. Si può quindi pianificare con largo anticipo la prossima stagione. Difficile pensare che verranno riconfermati tutti i big, considerando anche il rendimento altalenante di molti di loro. Considerando la grossa svalutazione del cartellino di Felipe Anderson, difficile che il brasiliano venga svenduto a fine stagione, più probabile un addio di Biglia o Candreva. Non è un caso, che iniziano a circolare i nomi dei sostituti del numero 87. Negli ultimi giorni si è intensificano il nome di Emanuele Giaccherini, vecchio pallino di Tare già ai tempi della Juventus. Il giocatore sta vivendo una rinascita a Bologna, ma a fine stagione tornerà al Sunderland che ne detiene il cartellino. Il suo agenteFurio Valcareggi su lalaziosiamonoi.it ha precisato come non sarà facile giocare al ribasso col ricco club inglese. Altresì l’agente di Giaccherini ha reagito positivamente all’ipotesi Lazio:“Della Lazio, in ogni caso, non so niente. È un club importante, fra i primi 6/7 d’Italia e rientra nel novero delle grandi. Dunque chi non giocherebbe nella Lazio? È davvero una bella lusinga questo accostamento”
Fiore: “Senza programmazione non si fa strada. Lazio, il derby si vince così…”
Stefano Fiore, ex centrocampista biancoceleste, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per parlare di Lazio alla vigilia di quella che sarà la volata finale della stagione.
“I motivi di ciò che non è andato per il verso giusto in questa stagione sono tanti. Io credo che tutto sia cominciato nella maniera sbagliata e poi sia proseguito su quella falsariga negativa. A volte mi sono anche ripetuto, credo che quest’anno la Lazio avesse una grandissima possibilità davanti a sé e il fatto che la società non l’abbia percepita quest’estate è un gravissimo errore. La Champions League poteva portare enormi benefici sia sul piano economico sia sul piano di valorizzazione della rosa: e invece non si è investito, pensando che la squadra potesse essere competitiva ai massimi livelli. Gli infortuni hanno dato il colpo di grazia, in particolare quello di De Vrij.“
In questi giorni in capro espiatorio sembra essere Stefano Pioli e si parla di Mihajlovic come suo eventuale sostituto. “Secondo me l’allenatore non è la chiave dei problemi della Lazio. E’ un film che si è già visto con Petkovic, Pioli ne sta ripercorrendo le orme. Allenatori e giocatori vanno e vengono, l’anima di tutto è la società che deve avere le idee chiare e deve parlare chiaro, sostenendo un progetto tecnico che oggi si fa fatica a comprendere. Era sicuramente più facile migliorare una squadra che aveva già fatto bene invece di ripartire da zero.“
Uno dei giocatori che sembra sul piede di partenza è Antonio Candreva: “Tecnicamente è un giocatore importante, che quest’anno non ha vissuto di certo la sua migliore stagione. Rimane un elemento di assoluto valore e perderlo da un punto di vista tecnico non sarebbe una cosa semplice da assorbire. Nel caso si prendesse questa decisione andrebbe individuato un giocatore adatto per sostituirlo. L’importante come ripeto è avere una programmazione: io non credo che i giocatori perdano stimoli quando sfumano gli obiettivi, ma se in maniera inconscia non c’è la sensazione che si stia costruendo qualcosa si rischia di andare incontro ad una stagione anonima.“
Cosa serve sul mercato alla Lazio per tornare a crescere? “Molto dipenderà da come si vorrà giocare. La cosa che è balzata agli occhi quest’anno è che l’attacco ha realizzato davvero poco rispetto alle occasioni create. Matri, Djordjevic e Klose sono giocatori molto simili, da area di rigore. Si è puntato su questi profili probabilmente per le caratteristiche degli esterni a disposizione. Punterei sulle seconde punte, attaccanti mobili bravi anche fuori dall’area di rigore e che sappiano crearsi le occasioni giuste.“
Come si prepara un derby come quello che attende la Lazio il 3 aprile prossimo? “La Lazio deve avere la consapevolezza della forza degli avversari, ma deve aver presente che si tratta dell’ultima partita che può riscattare in parte una stagione. La voglia e la determinazione devono essere ai massimi livelli.“
Un ultimo ricordo sull’avvocato Ugo Longo, presidente della Lazio in cui Fiore giocava, e una considerazione sulla frattura tra il presidente Lotito e i tifosi. “Sembra scontato dire che una società e un presidente benvoluti dai tifosi aiutino l’ambiente e anche il clima per i giocatori. Allenatori e calciatori sono di passaggio, la società è un punto fermo e dovrebbe far parte del patrimonio collettivo che rappresenta un’intera società. L’aspetto gestionale e dei bilanci non va assolutamente trascurato, ma il cuore e la passione non possono mancare. Laddove ci sono degli attriti bisognerebbe finalmente compiere i passi per sciogliere le tensioni. Ai tempi in cui ero alla Lazio la figura del presidente Longo (anche se lui non amava essere chiamato così) era fondamentale, anche se si trattava di un ruolo di rappresentanza, che sulla carta non aveva responsabilità specifiche. La sua capacità affettiva ci regalava grande entusiasmo e ci aiutava moltissimo dal punto di vista umano.“
Fabio Belli
Con la legge Melandri la Lazio ci perde o ci guadagna? Ecco la verità…
Come sempre, i numeri rischiano di confondere, se non analizzati a dovere. Il portale “Calcio & Finanza“, con la consueta efficacia, ha proposto una simulazione riguardo come cambierebbero le entrate relative ai diritti tv per i club italiani con la “Riforma Melandri“, ormai in via di definizione.
E subito si è parlato di una Lazio più povera rispetto a quelle che sarebbero le prospettive di investimento: la riforma infatti prevede un abbassamento del divario tra gli incassi delle big e quelli delle cosiddette medio/piccole. Per intenderci, se ora il Frosinone incassa 1, la Juventus incassa 4,6. Con la riforma, il divario si porterà da 1 a 3,6.
Un passo avanti verso un livellamento che dovrà garantire nuova sostenibilità a un sistema che tutela sempre i soliti: si parla spesso di scimmiottare il sistema americano tra “salary cup” e sistema con licenze senza retrocessioni. Una struttura che oltreoceano permette ai club di essere sempre competitivi. In Europa porterebbe alla morte dello sport così come lo conosciamo e all’istituzione di una “SuperLega” che, in barba alla retorica giornalistica, i più importanti club del Vecchio Continente da anni stanno prefigurando.
Mentre in Italia tutti sgranano gli occhi per il “miracolo Leicester“, forse per un rigurgito d’orgoglio patrio dovuto alla presenza di Ranieri, Oltremanica nessuno ride. Come riporta Gazzetta.it: “La favola del Leicester è bella, ma in Champions League deve andare il Manchester United. Charlie Stillitano, ex dirigente Fifa, partner in affari di Stephen Ross, il miliardario statunitense che sta lavorando al progetto della Super Lega Europea, in un’intervista concessa alla radio satellitare statunitense Sirius XM – nel corso del programma “The Football Show” – ha ammesso che la riunione di martedì pomeriggio a Londra, alla quale hanno partecipato gli alti dirigenti di Chelsea, Arsenal, Manchester United, Manchester City e Liverpool, non si sarebbe limitata a suggerire una serie di proposte per la Champions “ma abbiamo parlato anche di Super Lega. Ci sono meravigliosi argomenti per un sistema di promozioni e retrocessioni, ma ci sono anche valide motivazioni per un sistema chiuso. La favola del Leicester è bellissima, è spettacolare, ma bisogna considerare pure il punto di vista del Manchester United. E’ comprensibile che il Manchester United possa fare questo ragionamento: “Chi ha reso grande il calcio, noi o il Leicester? Chi ha avuto un ruolo integrale nel calcio, noi o il Leicester?”
Dunque il sistema della Legge Melandri sembra voler tenere alto il livello della competitività in barba a un destino già scritto in cui le grandi, anche e soprattutto per motivi economici, DEVONO vincere sempre o comunque molto spesso. E la Lazio? E’ vero che i biancocelesti incasseranno circa un milione e mezzo in meno con la nuova ripartizione, ma vedrà ridursi di quasi dieci milioni il gap con la Juventus e in maniera progressiva con le altre cinque squadre dal bacino d’utenza maggiore. Un passo indietro e due avanti, in attesa della svolta che riporterebbe i campionati ai livelli di competitività e imprevedibilità degli anni settanta e ottanta: la riduzione a sedici o a diciotto squadre dei tornei di Prima Divisione. Con una Coppa di Lega (e una terza competizione Europea che l’UEFA potrebbe varare già dal 2018) che restituirebbe alle tv gli eventi perduti con la riduzione dei campionati.
Fabio Belli
Panchina, non solo Mihajlovic: per il dopo Pioli c’è anche…
È deciso ormai, a fine stagione le strade della Lazio e di Stefano Pioli si divideranno. E la girandola di ipotesi circa il nome del sostituto è già partita. La pista più calda è quella relativa a Sinisa Mihajlovic, tecnico del Milan in rotta con il patron rossonero Berlusconi e che piace (e non poco) a Lotito, con il quale ha un ottimo un rapporto. Il suo profilo però non è l’unico sottolineato in rosso sul taccuino dei dirigenti capitolini: come rivela stamane ‘La Repubblica’, infatti, nell’ultimo sarebbe stata fortemente battuta anche la strada che conduce a Giampiero Ventura. A quanto si legge, lo scorso 27 febbraio, al termine della gara disputata dal suo Torino contro il Milan, l’allenatore granata sarebbe infatti volato nella Capitale, dove si sarebbe trattenuto un paio di giorni. Non si esclude che, nell’occasione, abbia incontrato Lotito per iniziare a gettare le basi di un trasferimento futuro all’ombra del Colosseo. Sulle tracce di Ventura c’è anche la Nazionale, in cerca del sostituto di Antonio Conte, che lascerà la panchina azzurra al termine dell’Europa, ma, sotto questo fronte, il ventaglio di concorrenti è piuttosto ampio. Ecco perché dunque il tecnico genovese potrebbe alla fine scegliere la Lazio, che gli permetterebbe di confrontarsi per la prima volta nella sua lunga carriera con una grande piazza del massimo campionato nostrano. Oltretutto, la stima, sia come professionista che come uomo, da parte del numero uno biancoceleste di certo non gli manca. Tanti indizi fanno dunque una prova? Staremo a vedere…
UNDER 17 – Poker della Lazio nella Scopigno Cup, 4-0 all’esordio contro il Rieti
Brillante vittoria per la Lazio nel match d’esordio della Scopigno Cup, la manifestazione dedicata all’Under 17. La formazione di Santoni nel match d’esordio ha battuto con un secco 4-0 il Rieti. Di Fidanza, Portanova, Miceli e Spiezio le reti realizzate dai biancocelesti in una partita senza storia, com’era prevedibile vista la differenza tecnica tra le due formazioni. I biancocelesti torneranno in campo domani, giovedì 24 marzo alle ore 15.30 sempre allo stadio “Manlio Scopigno” di Rieti, nella decisiva sfida contro la Juventus.
Milinkovic – Corsa contro il tempo in vista del ‘derby’

Lo Sparta Praga oltre che essere stato il tragico crocevia della Lazio per l’eliminazione dall’Europa League, competizione cui i tifosi erano convinti di poter proseguire, è stato anche il momento dell’infortunio di Milinkovic – Savic, uno dei pochi che fino ad allora stava fornendo delle prestazioni all’altezza.
La ricorsa contro il tempo del giocatore, per tentare un disperato recupero in vista del derby è iniziata. Savic, come sottolinea il Tempo sta provando in tutti i modi a recuperare, ed è l’unico insieme a Konko che ha delle ‘chance’ di scendere in campo e giocare la stracittadina, chiave di volta della stagione dei biancocelesti.
Patric – Da oggetto misterioso a titolare nel derby di Roma
Chi l’avrebbe mai detto che Patricio Gabarrón, in arte Patric, trasferitosi in Italia nell’Agosto 2015, dopo essersi svincolato dalla ‘cantera’ blaugrana B, sarebbe diventato titolarissimo delle ultime gare dei biancocelesti?
Come sottolineato dalla Gazzetta dello Sport, le defezioni di Basta e Konko hanno agevolato la scalata verso una maglia da titolare, ma adesso con il derby alle porte (3 Aprile) e coi i due ancora ai box, la fascia destra sarà tutta sua e occorrerà un prestazione all’altezza del blasone della squadra da dove proviene per non farli rimpiangere.
RASSEGNA STAMPA – Calciomercato Lazio, Lotito ha scelto Mihajlovic
L’addio tra due mesi è sicuro e la figuraccia in Europa League ha solo accelerato i tempi per cui l’argomento diventasse d’attualità. La Lazio e Pioli avevano deciso di separarsi a maggio ben prima della partita con lo Sparta Praga e anche adesso, come avevano concordato in precedenza e si erano promessi, cercheranno di chiudere la stagione nel miglior modo possibile e tentando, per quanto resti solo la matematica, una complicatissima rimonta sul Milan, sesto con 7 punti di vantaggio e un saldo positivo nei confronti diretti a otto giornate dal termine del campionato.
Lotito a dicembre aveva contattato Trapattoni e pensato anche a Fabio Capello: disse no. Nelle ultime settimane è così diventata automatica la candidatura di Mihajlovic, in uscita dal Milan. C’è stima e rapporto con Lotito, la scintilla scattò in una telefonata del luglio 2004. Si sono spesso visti a Cortina. Il serbo lo attrae per la personalità, il carisma ed è sempre stato l’unico laziale del passato a cui ha pensato realmente. Tre o quattro anni fa non aveva ancora completato un certo tipo di percorso, oggi sarebbe pronto e di sicuro ben accolto dai tifosi, un aspetto di cui Lotito dovrà per forza tenere conto non volendo cedere la società
Fonte : Il Corriere dello Sport